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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 9 gennaio 2024
Ristretti Orizzonti, 9 gennaio 2024 La redazione di Ristretti Orizzonti, composta da persone detenute, volontarie e volontari, da venticinque anni si riunisce praticamente ogni giorno intorno ad un tavolo nella Casa di reclusione di Padova per discutere, approfondire, studiare, trovare risposte e proposte su tematiche complesse che riguardano il carcere. Da più di dieci anni ne fanno parte anche persone detenute nel circuito di Alta Sicurezza, nell’ambito di una sperimentazione importante, che punta a un lavoro di responsabilizzazione di tutti, anche di quelli che l’Istituzione spesso “condanna” a restare cattivi per sempre, gli ex appartenenti alla criminalità organizzata.
di Luca Sofri
ilpost.it, 9 gennaio 2024 Matteo Concetti per i suoi disturbi psichiatrici avrebbe dovuto essere ospitato in una struttura sanitaria, e non ad Ancona Montacuto. Il 5 gennaio nel carcere di Ancona Montacuto, nelle Marche, è morto il 23enne Matteo Concetti: secondo le informazioni fornite dal carcere si sarebbe suicidato con un lenzuolo mentre era in cella di isolamento. È un caso particolarmente problematico perché Concetti aveva una patologia psichiatrica, ha fatto sapere la famiglia, e nonostante questo un giudice aveva deciso che dovesse scontare la sua pena in carcere.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 9 gennaio 2024 Ancona, la procura apre un fascicolo per istigazione. A Napoli si indaga per omicidio di un altro recluso nel carcere di Poggioreale. Tre storie dal carcere, tre storie che testimoniano in qualche modo il fallimento del nostro sistema giustizia, e non solo: due giovani detenuti morti nella Casa circondariale di Ancona e a Poggioreale ma che potevano e dovevano essere salvati, e il caso di un altro giovane, un nigeriano di 25 anni che ha dovuto attendere 20 mesi prima di ottenere - ieri - i domiciliari da scontare in una comunità, perché appunto sprovvisto di domicilio. Ieri la Corte d’appello di Napoli ha confermato per lui la pena di 5 anni emessa in primo grado per l’estorsione di pochi euro.
di Davide Mattiello*
Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2024 Tra una nuova “Strategia della tensione” e lo Sturmtruppen di Bonvi (evocato da Gian Carlo Caselli su questo giornale) il confine può essere più labile del previsto ed i democratici rischiano di non essere pronti. Considerato che la gestione del potere non è mai un “pranzo di gala” ma piuttosto “sangue e merda” e che sarebbe davvero puerile pensare che gli “eredi-al-quadrato” (del Duce e di Berlusconi) non stiano facendo sul serio con il piano di “rinascita” nazionale, in sintonia con tutte le altre destre occidentali e con i desiderata del turbo capitalismo globale, forse andrebbero connessi e meglio osservati alcuni fatti che potrebbero essere la spia di un pericolo incombente. Un tipo di pericolo al quale i nati ed i cresciuti dopo il 1990 non sono abituati: disordinare per meglio ordinare.
di Giulia Merlo
Il Domani, 9 gennaio 2024 Tra sovraffollamento e emergenza suicidi, la maggioranza ha voluto come Garante dei detenuti l’ex deputato e civilista D’Ettore e la procedura sta andando per le lunghe. L’inizio 2024 nelle carceri italiane è stato identico a quello dell’anno precedente: all’insegna dei suicidi e del sovraffollamento. Il suicidio di Matteo Concetti nel carcere di Ancona - “annunciato” dalla stessa vittima e avvenuto il 5 gennaio, dopo i 68 del 2023 - infatti, apre un anno che si preannuncia già all’insegna dell’emergenza. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’associazione Antigone a fine 2023, infatti, i detenuti hanno superato la soglia delle 60mila unità, con un sovraffollamento medio del 125 per cento e con soli 48mila posti standard disponibili.
di Stefano Anastasìa
garantedetenutilazio.it, 9 gennaio 2024 “Solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace: i valori, che la Costituzione pone a base della nostra convivenza… li vedo nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori, della notorietà, lavorano per dare speranza e dignità a chi è in carcere. A loro esprimo la riconoscenza della Repubblica. Perché le loro storie raccontano già il nostro futuro”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto fare gli auguri per il nuovo anno e rendere merito a chi lavora in carcere, alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, di quella sanitaria o dell’istruzione, e alle migliaia di volontari che quotidianamente contribuiscono all’azione rieducativa prescritta dalla Costituzione.
Ristretti Orizzonti, 9 gennaio 2024 Si è svolta tra il 27 novembre 2023 e il 7 gennaio 2024, la staffetta per la raccolta regali - ne sono stati donati circa 2000 - iniziata a Osimo e proseguita a Napoli, Foggia, Catania, Torino, Brindisi, Cosenza e conclusa a Milano presso la sede di Bambinisenzasbarre. La staffetta ha fatto parte della campagna natalizia di sensibilizzazione “Spazio Giallo va dal carcere in città”, un evento simbolico organizzato dall’Associazione Bambini senza sbarre Ets su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con i partner della sua rete italiana, per la raccolta regali destinati ai bambini che frequentano gli Spazi Gialli presenti negli istituti penitenziari italiani.
GIUSTIZIA
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 9 gennaio 2024 Il rischio per l’Italia è uno scontro a bassa intensità, fatto di contrapposte culture del sospetto. A guardarla senza paraocchi di fazione questa non è una storia di buoni o cattivi. Nella torsione del rapporto tra politica e giustizia che da un pezzo tiene in ostaggio l’Italia ci sono solo cause ed effetti. In una democrazia un tempo immatura e bloccata da ragioni geopolitiche (la nostra posizione nella Guerra fredda, il timore di cambiare sistema cambiando opzione di voto) si è determinata nel volgere di qualche decennio un’alterazione del legame tra eletti ed elettori. E non solo per l’ovvia ragione che un governante, ove sia sicuro di non essere mandato a casa, finirà per governare peggio.
di Giulia Merlo
Il Domani, 9 gennaio 2024 In commissione Giustizia al Senato comincia il voto sul ddl Nordio, che contiene la cancellazione del reato. Il rischio, secondo i contrari, è quello di incostituzionalità per contrasto con le previsioni dei trattati internazionali e in particolare con la convenzione Onu di Merida. Entra nel vivo l’iter in commissione Giustizia del Senato del cosiddetto ddl Nordio, il disegno di legge di iniziativa del governo che contiene l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. La relatrice è la stessa presidente della commissione, la leghista Giulia Bongiorno, e i senatori cominceranno con l’esame degli emendamenti presentati dai gruppi al testo, con circa 160 proposte depositate. L’obiettivo del ministro è quello di arrivare il prima possibile all’approvazione del primo vero pacchetto di norme da lui presentate e che erano state approvate dal consiglio dei ministri nel giugno 2023.
di Simona Musco
Il Dubbio, 9 gennaio 2024 L’argomento è stato al centro di un vertice convocato per redigere i pareri dell’esecutivo sugli emendamenti al ddl Nordio, che oggi, in Commissione Giustizia al Senato, segna la ripartenza del “carrozzone” della giustizia. “Sull’abuso d’ufficio la linea è chiara: abolizione”. Sono quasi le 20 quando da via Arenula, dopo una lunga riunione che riprenderà questa mattina, arriva la prima indiscrezione sulle intenzioni del governo: tirare dritto, nonostante le proteste della magistratura e quelle di parte dell’opposizione.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 9 gennaio 2024 Nell’ultimo anno per tre volte la Corte costituzionale si è espressa per difendere le prerogative dei parlamentari dalle invasioni di campo della magistratura. I casi Renzi, Ferri ed Esposito spiegati dal costituzionalista Enrico Grosso. Più garanzie per i parlamentari di fronte alle invasioni di campo della magistratura. È questo il più importante lascito del 2023 della Corte costituzionale. Nell’ultimo anno, infatti, per tre volte la Consulta è stata chiamata a esprimersi per difendere le prerogative costituzionali dei membri del Parlamento dall’invadenza delle toghe. Un percorso non privo di contraddizioni, che ripercorriamo con Enrico Grosso, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Torino.
di Gian Carlo Caselli
La Stampa, 9 gennaio 2024 Con la prescrizione il reato si estingue, vale a dire che non è più procedibile, dopo il decorso di un periodo di tempo che varia a seconda della pena prevista e quindi della gravità del reato. La prescrizione esiste in tutti paesi democratici e si basa - volendo sintetizzare - sul presupposto che allo Stato non conviene più continuare a perseguire un reato, con le relative spese, quando è trascorso troppo tempo, perché del reato si è persa la memoria, le prove sono ormai difficili se non impossibili da trovare e si presume che la persona da processare possa essere cambiata.
di Marina Verdenelli
Il Resto del Carlino, 9 gennaio 2024 La Procura indaga contro ignoti: stando al parere del medico che ha analizzato la sua posizione, il detenuto poteva stare in quella sezione: aveva ricevuto una sanzione disciplinare. Era in isolamento da un giorno Matteo Concetti, il 25enne trovato impiccato nella cella del carcere di Montacuto, venerdì scorso, e con tanto di nullaosta sanitario dato dal medico in servizio quel giorno nella casa circondariale. Stando al parere del dottore, che avrebbe analizzato prima la sua posizione, compresa anche quella sanitaria con le relative cartelle cliniche, il detenuto poteva stare in isolamento.
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 9 gennaio 2024 “Ogni volta che qualcuno muore in carcere così riemerge la rabbia per Stefano”. La senatrice era stata contattata poche ore prima dalla mamma del 23enne poi impiccatosi nella sua cella di Ancona. “I miei figli mi hanno consolato: mamma, non devi sentirti in colpa”. “Tutte le volte che un ragazzo muore in carcere in modo assurdo e inconcepibile come è successo venerdì ad Ancona provo la stessa rabbia, lo stesso dolore, la stessa frustrazione che ho provato per Stefano. Purtroppo per Matteo non sono riuscita a far nulla e questo mi lascia un profondo senso di angoscia”.
vivereancona.it, 9 gennaio 2024 Sinistra Italiana delle Marche esprime tutta la sua vicinanza alla famiglia di Matteo Concetti, trovato morto alle 18 del 5 gennaio 2024 nella cella di isolamento nel carcere di Montacuto dove era stato rinchiuso. Davanti ai genitori e agli operatori, venerdì aveva minacciato il suicidio se l’avessero condotto in isolamento. Alle 18 è stato trovato morto. Ieri 6 gennaio nel pomeriggio, la Senatrice Ilaria Cucchi - telefonicamente - e attivisti del partito di SI sono stati vicini alla famiglia presso la camera mortuaria, perché nel 2024 la salute e la vita di un detenuto è ancora più di un numero; lo è per noi e dovrebbe esserlo per la Repubblica italiana.
palermotoday.it, 9 gennaio 2024 Carmelo Valentino si trovava nella settima sezione dell’istituto penitenziario quando il suo compagno di cella ha chiesto aiuto. A nulla è servito l’intervento degli agenti e del personale medico. Si è sentito male mentre si trovava in carcere e, nonostante l’allarme lanciato dal compagno, per lui non c’è stato nulla da fare. Un detenuto palermitano di 53 anni, Carmelo Valentino, è morto nel carcere di Augusta, nel Siracusano. La Procura ha aperto un fascicolo per chiarire cosa abbia provocato il decesso che, secondo quanto accertato sino ad ora, sarebbe riconducibile a cause naturali. Per stabilirlo però bisognerà attendere l’esito dell’autopsia. La salma nel frattempo è stata portata nell’obitorio dell’ospedale Muscatello.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 9 gennaio 2024 La denuncia choc del legale, che si è recato al “Pagliarelli” di Palermo per sollecitare il mancato accredito dei soldi inviati dai familiari a tre detenuti stranieri: “Allontanato con minacce di arresto”. Si tratta di un grave episodio, e potrebbe essere non isolato, che evidenzia ulteriori criticità e violazioni dei diritti umani nelle carceri italiane. Coinvolge i detenuti, ma anche gli avvocati difensori che hanno subito minacce di arresto e tentativo di aggressione da parte di operatori penitenziari. È un caso che riguarda il carcere “Pagliarelli”.
Ristretti Orizzonti, 9 gennaio 2024 “L’affanno che si prova al solo pensiero di dover morire in galera non si può descrivere. Sono stato arrestato la prima volta nel febbraio 1976, quando avevo 16 anni e da allora, a parte un paio d’anni (1981-1983) in cui sono evaso dall’isola di Pianosa, sono sempre stato detenuto. È vero che mi sono reso responsabile di varie evasioni, perlopiù dei colpi di testa dovuti all’affanno di dover rientrare in carcere, ma dal 1987 in poi non ho mai commesso dei reati nel corso di questi benefici”.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 9 gennaio 2024 A Sollicciano mancano anche le visite. Incinta da quasi tre mesi eppure detenuta a Sollicciano, in una cella dove ci sarebbero problemi di infiltrazioni d’acqua. È la storia di una reclusa tunisina, arrivata in Italia pochi mesi fa e arrestata per spaccio di sostanze stupefacenti. Ad accertare la sua maternità era stata una visita a metà novembre, ma dopo quel giorno la signora non avrebbe ricevuto più alcuna visita ginecologica adeguata, visto che nel penitenziario fiorentino non ci sono gli strumenti adatti che si possono trovare invece dentro un ospedale. Ecco perché il giudice per le indagini preliminari ha autorizzato il carcere a procedere con visite esterne, che non sarebbero mai avvenute.
di Anna Piuzzi
lavitacattolica.it, 9 gennaio 2024 Il 2024 promette di essere l’anno che segnerà una svolta decisiva per la casa circondariale di Udine, una svolta dunque anche per la città tutta, essendo il carcere di via Spalato un suo tassello fondamentale. È infatti in programma per martedì 23 gennaio l’inaugurazione della “Sezione Semiliberi”, attesa concretizzazione di un progetto articolato - del valore di cinque milioni di euro - di riqualificazione del complesso carcerario. Concretizzazione che è solo la prima di una serie. Ne abbiamo parlato con il garante dei Diritti delle Persone private della Libertà personale del Comune di Udine, Franco Corleone.
di Maria Verderame
galluraoggi.it, 9 gennaio 2024 Il carcere di Tempio-Nuchis vive in una condizione di sovraffollamento e diritti violati per i detenuti. La situazione, presente in misura peggiore nelle case circondariali di Cagliari e Sassari, è stata documentata dall’associazione Socialismo Diritti Riforme Odv, che documenta che la condizione degli istituti non è affatto migliorata negli ultimi 12 mesi. A Tempio-Nuchis sono 176 i detenuti nel carcere e i posti massimi sono 170. Complessivamente, in Sardegna ci sono 2.140 detenuti per 2.616 posti, 1 detenuto su 4 è straniero. Una situazione che causa profonde problematiche di convivenza tra i detenuti. L’associazione registra un miglioramento leggero nelle Colonie Penali, che sono 324 ma il divario rispetto ai posti disponibili (598) è elevato.
di Dimitri Canello
Corriere del Veneto, 9 gennaio 2024 Due anni di allenamenti per formare le squadre. Il 2024 comincia con la meta più bella e con il via libera al progetto “Rugby in carcere”. Merito dell’Ulss 6 Euganea, dell’amministrazione penitenziaria e del Cus Padova, ente partner di realizzazione, che hanno pensato a un progetto partito nel 2023 e che potrebbe continuare per le prossime due annualità.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 9 gennaio 2024 Entra nel vivo il progetto delle superiori della scuola pontificia Pio IX di Roma che vedrà nel mese di gennaio alcuni studenti dell’ultimo anno accanto ai detenuti della casa circondariale di Massa Marittima, Grosseto, per realizzare murales all’interno dell’area ricreativa del carcere con una guida d’eccezione: lo street artist Maupal. Non sono solo disegni, non sono solo colori, non sono solo una forma d’arte, i murales che spiccheranno presto sulle mura dell’area ricreativa della casa circondariale di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, ma saranno un incontro tra cuori: quelli dei detenuti ospiti della struttura che per tutto il mese di gennaio lavoreranno con un gruppo di studenti dell’ultimo anno delle superiori della scuola Pontificia Pio IX di Roma.
di Rosa Arianna Romano
Corriere del Mezzogiorno, 9 gennaio 2024 Dalla lettura all’ascolto, dai libri allo strumento virtuale per diffondere i valori della legalità tra le nuove generazioni. Ecco l’obiettivo di Radici Future Produzioni. Legalità. Accessibilità. Inclusione. Sono le parole chiave che scrivono il futuro di Radici Future Produzioni, delineando nuove prospettive per l’anno appena cominciato. Ieri, durante la conferenza stampa nella sala Campione della Regione Puglia, sono stati tracciati gli obiettivi che si pone per il 2024 Radici Future Produzioni - Legalitria, la società cooperativa impegnata nel campo del sociale e della rigenerazione territoriale, guardando a una diffusione orizzontale della cultura.
varesenews.it, 9 gennaio 2024 Sguardi Ri-volti, un lavoro teatrale, nato da un’idea di cooperativa “Lotta Contro l’Emarginazione”, Fondazione Enaip che sta girando diverse città con l’obiettivo di far conoscere il mondo del carcere e avvicinarlo alla comunità. Sei donne e tre uomini sul palco. Pantaloni e magliette nere davanti a un pubblico che già molto prima dell’inizio dello spettacolo aveva riempito ogni spazio dei Magazzini Tumiturbi di via De Cristoforis a Varese. Solo due ragazze vestite tutto di bianco a rappresentare la giustizia. Quella con la bilancia e la spada, ma bendata perché spesso incapace di andare oltre a un sistema di regole rigide.
AFFARI SOCIALI
di Filomena Gallo*
La Stampa, 9 gennaio 2024 “Buon anno”. Questo è l’augurio che facciamo e che riceviamo in questi giorni. Sarebbe bello sì, un nuovo anno che in questo nostro paese almeno realizzi il desiderio di stabilità e di certezza in materia di diritti fondamentali della persona. La possibilità di poter guardare al tempo che arriva e che passa con la certezza che le nostre libertà personali saranno rispettate. Occorrerebbe per questo un’agenda politica che porti un futuro dove i nostri diritti siano garantiti e protetti. Una agenda che ponga i diritti fondamentali al centro dell’investimento che siamo tutti chiamati a fare sul presente e su un futuro diverso ...
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 9 gennaio 2024 Quando le azioni si ripetono sempre uguali e per centinaia di volte in un anno, si deve riconoscere una tendenza culturale, una licenza che consapevolmente o meno, guida la mano di questi mariti e amanti assassini. Speravo che l’anno nuovo, consapevole dell’eccidio che si sta perpetrando sul corpo delle donne, nascesse con una prospettiva di nuova responsabilità. Invece, ecco che il primo giorno del 2024 viene funestato da una ennesima notizia di morte: Rosa D’Ascenzo, di 71 anni è stata uccisa a legnate dal marito di 73 anni. L’uomo si è caricato sulle spalle la moglie e l’ha portata al pronto soccorso dicendo che l’ha trovata morente in fondo alle scale di casa. Ma i medici hanno subito scoperto che i segni dei colpi mortali non avevano niente a che fare con una caduta.
La Repubblica, 9 gennaio 2024 Per assurdo, i tempi medi di permanenza di un adulto negli stessi Centri di prima accoglienza è di circa 7 giorni. Le rilevazioni del team di Medici per i Diritti Umani - MEDU. I fondi per l’accoglienza dirottati nella sicurezza. Novantasei giorni, tanto tempo è passato dal momento in cui J., minore straniero non accompagnato di 16 anni di origini camerunensi, ha messo piede nell’Hotspot di contrada Cifali, (Catania) Sicilia orientale. Come lui, molti minori stranieri non accompagnati restano nelle strutture di prima accoglienza in attesa di un trasferimento ben più dei 30 giorni - recentemente estesi a 45 - previsti dalla normativa.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 9 gennaio 2024 Quasi il 90 per cento delle persone passate per Guantánamo non è mai stato processato: oltre 500 detenuti sono stati trasferiti in paesi terzi sotto le presidenze Bush, circa 200 sotto quelle di Obama, uno sotto la presidenza Trump e sei sotto quella di Biden. Altri nove non sono mai stati processati perché si sono suicidati. Secondo gli impegni presi durante la prima campagna elettorale di Barack Obama, il centro di detenzione di Guantánamo avrebbe dovuto essere chiuso entro il primo anno della sua presidenza, ossia nel 2010. Invece, tredici anni e quattro presidenze dopo, è ancora aperto e, con ogni probabilità, lo resterà anche sotto la settima presidenza.
di Enrico Franceschini
La Repubblica, 9 gennaio 2024 L’autore di una delle peggiori stragi di civili avvenute al mondo ha fatto causa alle autorità del proprio Paese per mettere fine all’isolamento carcerario a cui è sottoposto, sostenendo che gli causa depressione e istinti suicidi. Nel 2011 Anders Breivik uccise con una bomba e a fucilate 77 persone, fra i partecipanti a un festival giovanile del partito laburista norvegese sull’isola di Utoya. Considerato un fanatico terrorista di estrema destra, nel 2012 è stato condannato a ventun anni di carcere, la pena massima in Norvegia, tuttavia rinnovabile di cinque anni in cinque anni allo scadere della sentenza, fintanto che la giustizia lo riterrà socialmente pericoloso.
di Andrea Cegna
Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2024 Il 10 dicembre del 2013 il governo di Pepe Mujica, in Uruguay, “legalizzava” la vendita e la produzione della marijuana, anche per scopi ludici. Dieci anni dopo il paese esporta cannabis, tanto che nel solo 2022, secondo i dati dell’Agenzia di promozione delle esportazioni dell’Uruguay XXI, ha incassato 5,3 milioni di dollari grazie alla vendita di almeno 16 tonnellate di marijuana, la stragrande maggioranza (83%) per uso medicinale, in Portogallo, Germania, Israele e Canada ma anche negli Stati Uniti.
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DOCUMENTI
Articolo. "Una Circolare D.A.P. drammaticamente disattesa e tradita", di Cesare Burdese
Articolo. "La realtà del carcere femminile. Intervista a Claudio Sarzotti", di Alessandro Santoni
"Ne vale la pena", giornale realizzato nella Casa Circondariale di Bologna. Numero di dicembre 2023
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