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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 6 gennaio 2024
di Rosalia Alberghina
Il Domani, 6 gennaio 2024 Lo scorso 29 dicembre, nell’ambito del progetto “Natale in carcere” promosso dal Partito Radicale e dall’Osservatorio nazionale Aiga sulle carceri, come direttivo della sezione Aiga Palermo abbiamo avuto la possibilità di entrare nella casa circondariale Pagliarelli di Palermo. Scopo della visita era quello di vedere con i nostri occhi le condizioni in cui vivono i detenuti, raccogliere dalle loro parole, e da quelle del personale che lavora all’interno della casa circondariale a vario titolo, le criticità e i problemi della struttura e dell’organizzazione della stessa.
di Antonio Averaimo
Avvenire, 6 gennaio 2024 L’ex parlamentare Pd Paolo Siani: “Per donne e bambini meglio puntare sulle case famiglia protette”. Non solo non c’è stato quel passo in avanti che tutto il Parlamento aveva dimostrato di volere. Al contrario, con la nuova legislatura la situazione è peggiorata: prima la proposta di legge che puntava a tutelare i bambini rinchiusi in carcere con le proprie madri è stata affossata, poi il governo ha approvato addirittura norme ancora più severe”.
di Desi Bruno*
Ristretti Orizzonti, 6 gennaio 2024 L’ordinamento penitenziario prevede agli artt. 74 -77 un apposito organismo, istituito presso ogni Tribunale, volta a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e sostenere le vittime di reato. È una norma introdotta con la riforma del 1975, ma di fatto quasi mai utilizzata, anche se di recente è stata attivata presso il Tribunale di Palermo.
di Liana Milella
La Repubblica, 6 gennaio 2024 La maggioranza smonta anche abuso d’ufficio e intercettazioni. Sos delle Corti d’Appello per i nuovi tempi del processo. Avanti col bavaglio alla stampa. Sostegno di Azione e Iv alle riforme di Nordio. Parte subito l’anno nero della stretta sulla giustizia. Come ha annunciato più volte Meloni. In sincronia tra Camera e Senato. Si vota subito la nuova prescrizione più favorevole agli imputati. Via reati scomodi per gli amministratori scorretti come l’abuso d’ufficio. Limiti alle intercettazioni. E divieto di trascrivere quelle degli avvocati. Tagliola sui giornalisti con tanto di bavaglio sulle ordinanze di custodia che, grazie alla legge Costa, non si potranno più pubblicare. Un regalo, se passa su proposta della Lega, per le toghe: andranno in pensione a 73 anziché a 70 anni.
di Daniele Negri*
Il Riformista, 6 gennaio 2024 Divampa la polemica sulla norma che mira a vietare la pubblicazione integrale o per estratto del testo delle ordinanze di custodia cautelare. Una ridda di accuse ne ha accompagnato l’approvazione alla Camera dei deputati: “bavaglio” alla stampa; “embargo” all’informazione; pericolosa propensione a dilatare l’alone del segreto intorno alle vicende giudiziarie. Qualche giurista non esita a tacciarla di “favore ai delinquenti”, poiché “la verità” finirebbe occultata con la sparizione delle notizie.
di Roberto Crepaldi*
Il Riformista, 6 gennaio 2024 Servono giudici prudenti nei giudizi, perché consapevoli della necessaria provvisorietà delle loro conclusioni. Voglio confessare. Quando mi è stato chiesto dai cronisti ho dato loro copia dei miei provvedimenti non più segreti, come prevede il codice di rito. L’ho fatto consapevole che li avrebbero potuti criticare, perché credo che si debba dare conto delle ragioni della decisione non solo al cittadino che vede limitata la sua libertà ma, quando vi siano motivi di interesse pubblico, all’intera collettività.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 6 gennaio 2024 “È inaccettabile pensare che ci sia un silenzio di connivenza dell’Anm rispetto alla possibile violazione del segreto istruttorio”. L’inchiesta della Procura di Roma sull’Anas in cui è indagato anche Verdini junior ha riaperto il dibattito sulla pubblicazione degli atti. Ne parliamo con il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, che è chiaro nel dire: “È inaccettabile pensare che ci sia un silenzio di connivenza dell’Anm rispetto alla possibile violazione del segreto istruttorio”.
di Giuseppe Di Federico*
L’Unità, 6 gennaio 2024 Il caso del giudice Zanon, contrario alla decisione della Corte sul caso Ferri, mette in luce un’abitudine solo italiana: in altri Paesi dalla democrazia evoluta vige la “dissenting opinion”. Nei giorni scorsi vari giornali ci hanno informati che in un conflitto di competenza tra la Camera dei deputati e il Csm la Corte costituzionale ha dato ragione al Csm. Alcuni giudici costituzionali ritenevano che avesse ragione il Parlamento. Uno di essi, il Professor Zanon, ha anche affermato che la Corte ha volutamente e intenzionalmente dato ragione al Csm venendo meno al suo dovere di imparzialità.
di Francesca Barra
L’Espresso, 6 gennaio 2024 Pasquale è orfano di femminicidio, Sofia non lo è per un soffio. I loro padri non si sono mai ravveduti per il male fatto alle rispettive mogli. “Parliamo e raccontiamo le nostre storie per salvare altre donne”. Salvatore Guadagno uccide nel 2010 sua moglie Carmela Cerillo, trentotto anni, madre di due figli. “Ce l’ha portata via per sempre dopo aver visto la partita con mio zio, suo cognato. Strinse le sue mani intorno al collo di nostra madre e la uccise”. A parlare è Pasquale che è il figlio più piccolo, oggi ventisettenne. “La sua voce grossa, le nostre urla; mi bloccava la testa per sputarmi dritto in faccia quando ero piccolino. Sono stati anni terribili”.
di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*
Il Dubbio, 6 gennaio 2024 Che cos’è la confisca di prevenzione? A giudicare dal nome e dalla sua collocazione normativa di prevenzione, verrebbe naturale rispondere che si tratta di una misura di prevenzione. Ma la prevenzione è, storicamente, destinata ad operare nel futuro del soggetto inciso, così da evitare che egli reiteri le proprie manifestazioni di pericolosità sociale.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 6 gennaio 2024 Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 373 depositata oggi chiarendo che la gravità del reato sa sola non basta a negare il beneficio. Il diniego di una misura alternativa alla detenzione, con l’affidamento in prova ai servizi sociali, non può essere motivato esclusivamente con la condizione di pregiudicato e l’asserita assenza di prospettive lavorative adeguate a favorire il reinserimento sociale del condannato. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 373 depositata oggi, accogliendo, con rinvio, il ricorso di un trentacinquenne contro la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma.
Adnkronos, 6 gennaio 2024 Il medico legale avrebbe trovato segni di violenza sul corpo. Un detenuto 32enne è stato trovato morto, questa mattina, nella sua cella a Poggioreale, a Napoli. Il ragazzo, originario di Secondigliano, si trovava recluso nel reparto Napoli al piano terra. Sul posto il magistrato di turno e il medico legale che avrebbero trovato segni di violenza sul corpo. Indagini sono in corso per accertare la dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabili. Il garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello, assicura che saranno effettuati tutti gli esami, autopsia e tossicologico in primis, utili a verificare le cause esatte del decesso e chiede “giustizia e verità”.
di Lorenzo Drigo
ilsussidiario.net, 6 gennaio 2024 Nel carcere di Terni scoppia l’allarme per i suicidi: quattro casi in pochi mesi, mentre non si contano i gesti autolesionistici o gli attacchi alle guardie carcerarie. Il carcere di Terni, piccola struttura che ospita anche un delicato reparto dedicato al 41 bis, nel quale venne rinchiuso Bernardo Provenzano, si trova al terzo posto della triste classifica dei morti suicidi tra le sbarre. Una classifica che vede, poco sorprendentemente, al primo posto il Regina Coeli e al secondo il San Vittore, mentre la media annuale complessiva delle strutture è di 4 morti per ogni penitenziario.
di Veronica Altimari
romatoday.it, 6 gennaio 2024 Il 12 gennaio al Gemelli di Roma verrà eseguita l’autopsia, sin qui negata dalla procura di Oristano e concessa dopo l’audio di una testimonianza resa alla sorella Marisa e al legale Armida Decina. Ecco come è morto il 42enne del Tufello secondo il supertestimone. “Un pestaggio per mano di cinque agenti della Polizia penitenziaria, il secondo colpo alla nuca con un manganello che ne determina la morte, per poi inscenare un suicidio che non sarebbe mai avvenuto”.
di Angiola Petronio
Corriere Veneto, 6 gennaio 2024 Il carcere di Montorio è al centro di polemiche per i presunti privilegi - smentiti dalla direzione - a Filippo Turetta. “Il carcere non è un parco divertimenti”. È tranciante, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. E il suo commento arriva all’indomani della denuncia dell’associazione Sbarre di Zucchero su presunti “privilegi” - smentiti sia dalla direttrice della casa circondariale che dagli stessi detenuti in una lettera aperta di un mese fa di cui godrebbe, nel carcere di Montorio in cui è recluso, Filippo Turetta il 22enne padovano reo confesso per l’omicidio dell’ex fidanzata, la coetanea Giulia Cecchettin.
di Manuela Trevisani
L’Arena, 6 gennaio 2024 Montorio tra le 10 Case circondariali peggiori. Dopo i suicidi, l’associazione in visita: “La manutenzione è buona, ma sono pochi gli spazi. Il tasto più dolente rimane la sanità”. “Verona, con 584 detenuti a fronte di una capienza di 335 posti e un tasso di affollamento del 174 per cento, è tra i dieci istituti penitenziari più affollati d’Italia”. È l’analisi dell’associazione Antigone, che dal 1991 si occupa di carceri, giustizia, diritti umani e di prevenzione della tortura a livello nazionale e che in dicembre ha fatto tappa al carcere di Montorio. “Gli stranieri sono circa il 60 per cento dei presenti e il carcere ospita anche 40 donne detenute. Si tratta di un istituto complesso, con varie tipologie detentive. Oltre al reparto femminile infatti c’è anche una sezione per detenuti protetti e una articolazione per la salute mentale”.
di Mara Chiarelli
L’Edicola del Sud, 6 gennaio 2024 “Nel carcere di Taranto il diritto alla salute sembra essere calpestato sempre di più. Da un po’ di tempo niente visite mediche di routine ai detenuti, ma solo emergenze poiché non ci sarebbero più medici, per cui il dirigente sanitario che è rimasto solo, sarebbe costretto a fare di tutto e di più”. A denunciare quella che, se confermato, sarebbe una violazione di un diritto costituzionalmente garantito, e cioè quello alla salute, è il Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che da tempo evidenzia “una situazione di grande affanno, per non dire peggio - scrivono - nell’assistenza sanitaria ai detenuti presenti nel carcere di Taranto, con i detenuti psichiatrici abbandonati a se stessi, malati cronici con carenza di assistenza che, generano situazioni di protesta da parte dei ristretti che diventano sempre più preoccupanti.
di Stefano Petrella*
levantenews.it, 6 gennaio 2024 Ieri mattina una delegazione del Partito Radicale composta da Stefano Petrella, Angelo Chiavarini e Luca Robustelli accompagnata dall’avvocato Piero Casciaro (rappresentante di Aiga), dal Consigliere Regionale Pippo Rossetti (Azione) e dal Sindaco di Casarza Ligure Felice Stagnaro si è recata presso la Casa di Reclusione di Chiavari.
di Chiara Evangelista
Il Giorno, 6 gennaio 2024 “Mitiga” è stata fondata da Vincenzo Dicuonzo, a Bollate. “Così ci sosteniamo a vicenda”. L’obiettivo è il reinserimento considerando le richieste delle aziende e le inclinazioni dei singoli. Se si dovesse descrivere in poche parole, utilizzerebbe l’espressione “diario umano” per le storie che ha incontrato e ascoltato in oltre dieci anni di carcere. Vincenzo Dicuonzo, 43 anni, ora è a Bollate, in regime di articolo 21, cioè può uscire la mattina dall’istituto penitenziario e deve ritornarci la sera. Le esperienze che ha raccolto negli anni di detenzione lo hanno portato a fondare “Mitiga”, un’impresa sociale gestita da detenuti per aiutare i detenuti stessi a trovare lavoro.
La Sicilia, 6 gennaio 2024 L’opera è un testo ispirato al “Il Piccolo Principe” e racconta la storia di tre ragazzi di strada. Si è svolto all’Ipm Catania Bicocca lo spettacolo “U Principinu, un calcio al pallone” diretto da Ivana Parisi, regista e presidente dell’associazione La Poltrona Rossa, messo in scena con la compagnia gli Ir-ritati in Catarsi, composta dai giovani ristretti della stessa struttura detentiva, con le scene realizzate da Luana Lombardo.
di Ugo Cundari
Il Mattino, 6 gennaio 2024 Un libro sui minori che crescono dietro le sbarre. Arrestata per traffico internazionale di droga Alice, 33 anni, era detenuta a Roma, nella sezione nido del carcere di Rebibbia. Con lei i suoi due figli, Faith di 6 mesi, Divine di 18. La madre ripeteva che i suoi bambini, in cella, soffrivano. Doveva fare qualcosa per liberarli. Una mattina li prese in braccio e li scaraventò dalle scale del carcere. Faith è morta sul colpo. Divine dopo poche ore. All’epoca, nel 2018, i bambini innocenti detenuti nelle carceri italiane erano sessanta.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 6 gennaio 2024 Il bilancio in chiaroscuro della normativa che il 9 gennaio 2024 compie vent’anni. Le richieste nei tribunali sono in forte aumento: da 43 mila nel 2014 a 59 mila nel 2021. Al Garante Palma le denunce di mancato rispetto della volontà degli amministrati. Angeli o demoni? Da qualche tempo dalle cronache a metà tra lo scandalistico e il sociale fa capolino una figura double face, un po’ salvifica e benefattrice e un po’ malandrina e approfittatrice. È l’amministratore di sostegno (AdS). Da Gianni Vattimo a Lando Buzzanca, da Gina Lollobrigida a Paolo Calissano, fino al più circostanziato caso di Carlo Gilardi, anziano morto in una Rsa dove era stato recluso contro il suo volere e per il quale l’Italia è stata condannata della Corte europea dei diritti dell’uomo ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 6 gennaio 2024 Le proposte di legge. 400mila le persone fragili che attualmente beneficiano della legge 6 usufruendo di un Amministratore di sostegno. Ma in parlamento è stato depositato solo il testo di Cuperlo, Ciani (Pd) e Dori (Avs). Dalla società civile arrivano impulsi - di segno opposto - a riformare la legge 6/2004. Da una parte c’è la richiesta di mettere più paletti ai poteri dell’Ads e più garanzie a tutela dell’amministrato, che è stata raccolta dall’associazione radicale “Diritti alla follia”. La loro proposta di legge (mai depositata in Parlamento per mancanza di referenti politici) evoca la Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità del 2006, ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge 18/2009.
di Edith Bruck*
La Stampa, 6 gennaio 2024 Ogni giorno dovrebbe essere il giorno dell’antisemitisimo, non solo il 7 ottobre. Sono naturalmente d’accordo con l’appello lanciato da Marek Halter. Ma credo che non basti. L’antisemitismo oggi è un vero tsunami, difficile da arginare solo con un giorno della memoria. È sempre esistito e continuerà purtroppo a esistere, i fatti di questi mesi hanno solo aumentato la sua potenza. Per questo prima di tutto serve una testimonianza quotidiana. Da 62 anni vado nelle scuole a incontrare i ragazzi e le ragazze. Una pratica che continuo a portare avanti anche adesso che sono in sedia a rotelle, perché credo che ai giovani serva conoscere la storia e sapere quello che è successo, scoprirne anche gli orrori. Devono sapere per il loro futuro, per il futuro dell’umanità.
di Roberta De Monticelli
Il Manifesto, 6 gennaio 2024 L’Europa tace su pace e giustizia globale, come l’Onu impotente, tra l’enorme contraddizione fra l’universalismo dei principi e il particolarismo nazionale dei decisori politici. È veramente in agonia il diritto internazionale? È un petrarchismo da legulei o un’astrazione da cattedratici sostenere che debbano esserci leggi universali e intangibili? Possiamo continuare a distogliere lo sguardo dalle gigantesche violazioni che ne stanno promuovendo gli Usa, la cosiddetta sola democrazia del Medio Oriente, e al loro seguito l’Unione europea, mentre sbandierano i valori dell’Occidente?
di Francesco Vignarca*
Il Manifesto, 6 gennaio 2024 Le guerre sono un grosso affare: grande balzo delle azioni in Borsa e del portafoglio ordini dell’industria militare. Grazie non solo agli ultimi conflitti: il business è in crescita da due decenni. I due grandi conflitti armati che negli ultimi mesi hanno rimesso la guerra al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica occidentale (mentre troppe altre guerre continuano ad essere ignorate) ne hanno, tra le altre cose, resa evidente la dimensione economica e di guadagno “esplosivo” per alcuni centri di potere e capitale.
di Massimo Basile
La Repubblica, 6 gennaio 2024 Il 25 gennaio Kenneth Smith, 58 anni, condannato per un omicidio commesso quando ne aveva ventitré, diventerà il primo uomo in America giustiziato con la “maschera della morte”: condotto nel braccio finale di un penitenziario dell’Alabama, legato a una sedia, gli verrà allacciata al volto una maschera infernale. A ogni respiro, Smith rilascerà ossigeno e riempirà polmoni e cervello di nitrogeno, un composto inodore, incolore, insapore, ma letale. Sarà un lento avvicinarsi al soffocamento. Chuck Palahniuk, autore di Soffocare, dovrà aggiornare le sue storie, ma già ora Smith sarebbe un personaggio da romanzo: è uno dei pochi essere umani al mondo in grado di raccontare cosa si prova a morire per iniezione letale in un penitenziario americano.
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Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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