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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 2 gennaio 2024
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 2 gennaio 2024 Ci siamo illusi per anni, noi volontari che operiamo nelle carceri, che “dovesse passare la nottata”, sentivamo che “il malato era grave” ma speravamo che qualche cosa di buono potesse però ancora succedere. Papa Francesco ha affermato con forza che non ci può essere pena senza una finestra di speranza, sarebbe importante che dicesse anche quanto è doppiamente sadico socchiudere quella finestra, e poi richiuderla brutalmente. E invece è successo e succede di continuo per le carceri, è successo con l’ergastolo ostativo cacciato dalla porta dalla Corte Costituzionale e rientrato dalla finestra in una legge, che rende quasi impossibile l’accesso ai benefici per gli ergastolani ostativi che non hanno collaborato con la giustizia. È successo con il sovraffollamento, per cui la Corte europea ci aveva imposto di dare delle risposte, e delle risposte, per quanto parziali, erano state date, ma ora il sovraffollamento sta montando senza sosta e di risposte non se ne vedono.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 2 gennaio 2024 Nel 2023 si sono tolte la vita in cella 68 persone. Le presenze negli istituti sono oltre 60mila, e possono solo aumentare. Nel 2023 una persona ogni cinque giorni si è tolta la vita nelle carceri italiane. I 67 suicidi in carcere del 2023, 68 se la causa della morte dell’ultima vittima del 24 dicembre ad Avellino fosse da ascrivire a un suicidio, non sembrano però scuotere le coscienze, come successe l’anno scorso, quando i detenuti che si tolsero la vita furono 84. Un record assoluto che fece scattare l’allarme, con successivo effluvio di dichiarazioni di buoni propositi da parte del mondo politico di intervenire in modo rapido ed efficace.
di Giuseppe Caforio*
umbriajournal.com, 2 gennaio 2024 Lo Stato deve assicurare un percorso e un’opportunità riabilitativa. All’inizio del 2024 mi sembra doveroso intanto rivolgere un augurio di buon anno a tutto il mondo penitenziario fatto di detenuti, polizia penitenziaria, amministrazione civile, giudici, avvocati e non per ultimo ai familiari dei detenuti. È stato un anno complicato per le carceri italiane e soprattutto per le carceri umbre che hanno visto momenti di alta tensione con alcune rivolte fortunatamente sedate brillantemente, tanti troppi suicidi e una situazione sanitaria all’interno delle carceri al di sotto anche di quei parametri essenziali per garantire il diritto alla salute.
di Iuri Maria Prado
L’Unità, 2 gennaio 2024 O forse non se l’è scordata. Forse immagina che non sia un gran problema. E invece... Ecco tutte le ragioni per le quali riguarda non solo la nostra libertà ma anche le nostre tasche. Il fatto che alla fine dell’anno si decida di non dedicare nemmeno una parola alla giustizia, come ha deciso di fare il presidente Mattarella, può significare due cose: che la giustizia non è un problema, oppure che è un problema di cui tuttavia è legittimo disinteressarsi. Conosciamo l’obiezione. D’accordo i diritti, d’accordo lo Stato di diritto, queste menate: ma qui ad aggredire la vita e il benessere degli italiani ci sono i problemi veri, l’economia che arranca, le imprese che chiudono, gli investimenti che calano, la povertà che cresce, l’insicurezza nelle strade, l’immigrazione.
di Errico Novi
Il Dubbio, 2 gennaio 2024 Riforme, certo. Un cambio di passo sulle questioni più urgenti, a cominciare dal carcere. Ma anche uno stile nuovo, una maggiore autorevolezza e autonomia dalla realpolitik. Ecco cosa ci aspettiamo dal guardasigilli e dai rappresentanti dei maggiori partiti.
di Debora Alberici
Italia Oggi, 2 gennaio 2024 Il 2023 è stato l’anno che ha infiammato gli animi degli avvocati con una riforma complessa che, pur mirando ad accelerare il processo e a renderlo sempre più telematico, ha complicato, e non poco, la vita dei professionisti, creando grandi difficoltà di comprensione e quindi di gestione dei ricorsi. Nei mesi scorsi la Corte di cassazione è intervenuta con alcune decisioni cercando di fare chiarezza sul testo legislativo, ma saranno necessari molti altri interventi da parte degli Ermellini.
di Iuri Maria Prado
L’Unità, 2 gennaio 2024 Denunciano il bavaglio. Ma ciò che imbavaglia l’informazione è esattamente l’abitudine di dar voce all’accusa e propalarne le ipotesi prima che essa sia scrutinata nel processo e con la decisione finale. Se un imprenditore vuole far circolare la notizia che un proprio concorrente è destinatario di un provvedimento cautelare, insomma un ordine di giustizia che interviene prima della decisione definitiva, deve stare molto attento. Deve spiegare su quali premesse è stato emesso quell’ordine. Deve spiegare che è provvisorio. Deve spiegare che è impugnabile. Deve spiegare che può essere revocato.
di Enrico Costa*
Il Foglio, 2 gennaio 2024 Dieci ragioni per cui la norma sulla giustizia approvata dalla Camera è un giusto bilanciamento tra il diritto di cronaca, il diritto di essere informati e la presunzione di innocenza. In questi giorni la liaison tra alcuni pm e certi giornali, con M5s e Pd a rimorchio, si manifesta in tutta la sua solidità, e giunge al punto di capovolgere radicalmente la realtà. Penso al pubblico ministero che si spinge a sostenere che gli arrestati saranno desaparecidos della cui sorte non si potrà dare notizia, scordando che la norma prevede ben altro.
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 2 gennaio 2024 La proposta di abrogazione dell’art. 323 c.p. nasce, come è noto, da un dato statistico e da una esigenza politica. Il dato statistico ci dice che un numero elevatissimo di procedimenti a carico di pubblici amministratori si conclude -dopo aver determinato danni politici e personali comunque non riparabili- con l’assoluzione degli imputati.
di Daniela Piana
Il Dubbio, 2 gennaio 2024 Ne beneficerà la fiducia del cittadino nelle regole, nelle istituzioni e quindi nella stessa democrazia. Avere cura. È questa la cultura. Di cosa? Dei templi che costruiamo perché durino nel tempo. Chi li costruisce. Nessuno, di individuale, ognuno di partecipe, ancorché non necessario e nemmeno sufficiente, di un percorso che si chiama sviluppo delle istituzioni dello Stato di diritto. Che non valgono nella e per la dimensione individuale, valgono per la dimensione impersonale, anche se vivono attraverso il fare ed il pensare delle persone.
di Paolo Pandolfini
Il Riformista, 2 gennaio 2024 Salvo imprevisti dell’ultimo momento, entro il mese è in programma l’insediamento del nuovo Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, organismo quanto mai prestigioso con la sede principale a Scandicci e che si occupa della formazione e dell’aggiornamento delle circa diecimila toghe italiane gestendo un budget enorme, per la precisione circa 45 milioni di euro. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio alla vigilia di Capodanno ha nominato i cinque componenti di sua competenza: un magistrato, due professori e due avvocati.
di Vladimiro Zagrebelsky
giustiziainsieme.it, 2 gennaio 2024 Tutti, anche i magistrati, hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (in qualunque forma, anche non verbale). Ma l’esercizio di questa libertà porta con sé obblighi e responsabilità. Questo il quadro di principio come si ricava dalla integrazione dell’art. 21 della Costituzione con l’art. 10 della Convenzione europea dei diritti umani.
di Andrea Aversa
L’Unità, 2 gennaio 2024 La visita per il Partito Radicale insieme a due avvocati dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati): il ‘viaggio’ nel reparto sanitario, nel polo universitario e del lavoro, nel reparto “Tirreno”. Questa struttura ospita solo persone condannate in via definitiva e accusate di reati associativi, ergastolani ed ex 41bis. Solo un settore è dedicato ai colpevoli di reati comuni: il “Mediterraneo”. Numeri e cifre del penitenziario napoletano.
La Nazione, 2 gennaio 2024 “Una casa per ricominciare”. E la casa si chiamerà San Leonardo di Noblac, come l’abate benedettino vissuto in Francia nel VI secolo, e spesso raffigurato con delle catene o dei ceppi perché è considerato patrono dei carcerati. Ed è proprio per loro, i detenuti, anzi, coloro che hanno finito di scontare la pena carceraria, che è pensato il nuovo progetto della Fondazione Caritas di Prato. Una casa, appunto, per ricominciare.
riminitoday.it, 2 gennaio 2024 Hanno partecipato le sezioni di Rimini del Partito Radicale, con Ivan Innocenti; della Camera Penale, con l’avvocato. Valeria Solleciti; del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati con l’avvocato. Linda Mastrodomenico e di Aiga, con l’avvocato Efrem Ceccaroli. Il 31 dicembre è stata fatta la tradizionale visita di monitoraggio alla Casa Circondariale di Rimini da parte delle rispettive sezioni di Rimini del Partito Radicale, con Ivan Innocenti; della Camera Penale, con l’avvocato. Valeria Solleciti; del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati con l’avvocato.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 2 gennaio 2024 Il bullismo è una piaga che richiede, per essere affrontato e sconfitto, il coinvolgimento di più soggetti e plurime istituzioni. Da questa consapevolezza è partito l’Ordine degli avvocati di Padova, che ha fornito un supporto fondamentale per la creazione dello “Sportello legale bullismo”. Il progetto coinvolge anche la Provincia di Padova e la dirigenza scolastica di Padova. Un lavoro che parte da lontano e che si aggancia ai numerosi casi di cronaca con al centro negli ultimi tempi i giovani.
di Beatrice Branca
Corriere Veneto, 2 gennaio 2024 Da cinque anni, nella provincia di Verona, la maggior parte dei richiedenti asilo sono sprovvisti di STP, la tessera sanitaria degli Stranieri Temporaneamente Presenti. Non possono accedere al sistema sanitario nazionale per ricevere le cure e l’unica opzione è rivolgersi al Cesaim il Centro Salute Immigrati. Questa associazione offre da 30 anni un servizio di cure mediche a chi non ha la tessera sanitaria. Nel 2023 le prestazioni effettuate sono state circa 7mila e la maggior parte degli utenti erano proprio richiedenti asilo. In media sono state visitate tra le 15 e le 60 persone ogni giorno.
di Andrea Ruggieri
Il Riformista, 2 gennaio 2024 Potrebbe essere chiunque di noi. Nessuno escluso. Questa è la sensazione, nettissima, che mi lascia la serata di Capodanno passata con i volontari dei City Angels di Milano. Donne e uomini fantastici, generosissimi, che anche la sera di San Silvestro si prendono cura dei loro “utenti”, come chiamano i tanti, tantissimi, troppi senzatetto che vivono al freddo e al gelo per le strade, e sotto i portici, di Milano. Cui prima servono la cena (a quelli che risiedono nel loro centro di accoglienza di Niguarda, sempre in overbooking per eccesso di richiesta), poi vanno a portare assistenza sulla strada.
lospecialegiornale.it, 2 gennaio 2024 “Benvenuti in galera”, il documentario di Michele Rho, narra la storia del primo ristorante al mondo aperto dentro un istituto di pena - quello di Bollate, a Milano - e delle persone che ci lavorano ogni giorno. Dopo l’anteprima al Filmmaker Festival 2023 ci sarà l’anteprima a Milano l’11 gennaio 2023 alla Cineteca Milano Arlecchino e poi il film inizierà il suo viaggio in sala.
di Luca Fazzo
Il Giornale, 2 gennaio 2024 L’avvocato di Mori smonta in un libro vent’anni di teoremi. Forse nelle 368 pagine che l’avvocato Basilio Milio, difensore del generale dei carabinieri Mario Mori, ha dedicato - nel suo libro “Ho servito la Repubblica”, edito da Ornitorinco - al gigantesco imbroglio giudiziario chiamato “Trattativa Stato-mafia”, a dire l’ultima parola sulla bufala ordita dalla procura della Repubblica di Palermo è un uomo che oggi non può più difendersi. Anzi, non poteva difendersi neanche quando il teorema mosse i primi passi, perché era provvidenzialmente morto poco prima.
di Angela Nocioni
L’Unità, 2 gennaio 2024 Sul tavolo della Procura di Roma c’è una denuncia per un respingimento collettivo illegale di 172 migranti in Libia molto simile a quello avvenuto lo scorso 15 dicembre al largo di Zwara in acque internazionali. È stato presentato a fine dicembre da due vittime sudanesi di quella deportazione avvenuta il 14 giugno del 2021. In entrambi i casi a coordinare l’operazione di soccorso ai naufraghi è stato il Comando delle capitanerie di porto della guardia costiera (l’Mrcc) italiana.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 2 gennaio 2024 A Gaza un altro giorno di bombardamenti sui campi profughi. Arrivano migliaia di dosi di vaccino per i neonati, ma l’Onu non sa come distribuirli. E Ben Gvir si inventa una nuova punizione: messa al bando la carne dai pasti dei prigionieri politici. A qualche giorno dall’iniziativa sudafricana alla Corte internazionale di Giustizia, a Tel Aviv inizia a crescere la preoccupazione che il Tribunale dell’Aja possa mettere sotto inchiesta Israele per genocidio.
di Guido Olimpio
Corriere della Sera, 2 gennaio 2024 I ribelli Houthi e gli Usa “mostrano i muscoli”. Il movimento yemenita usa le incursioni per sottolineare la solidarietà verso i palestinesi. Davanti alle aggressioni ripetute la Casa Bianca ha tre esigenze: garantire la sicurezza su una rotta commerciare strategica; evitare l’escalation; resistere alle pressioni da parte di un’ala del Congresso che accusa Joe Biden di essere troppo cauto.
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Articolo. "Medicina penitenziaria. Il carcere è il cimitero dei vivi", di Francesco Ceraudo
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Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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