Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di sabato 27 gennaio 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 Accolta la questione di legittimità costituzionale sull’articolo 18 dell’ordinamento penitenziario, che vieta ai detenuti di svolgere colloqui intimi con il coniuge o il convivente senza sorveglianza. Il magistrato di Sorveglianza di Spoleto Fabio Gianfilippi aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardo all’articolo 18 dell’ordinamento penitenziario, che non consentiva alle persone detenute di svolgere colloqui intimi, compresi quelli a carattere sessuale, con la persona convivente non detenuta, senza la presenza di un controllo a vista da parte del personale di custodia. Tale disposizione è stata contestata in quanto contrastante con diversi articoli della Costituzione italiana e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 Il magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi, ha sollevato la questione di legittimità. Il coordinatore dei garanti territoriali, Stefano Anastasìa ricorda: “In altri Paesi è permesso”. Il tema del divieto della sessualità in carcere sarà nuovamente sollevato davanti alla Corte Costituzionale. Ma questa volta con argomentazioni diverse che prima non erano state prese in considerazione. A sottoporre la questione di legittimità innanzi alla Consulta sul divieto ai detenuti, derivante dall’applicazione dell’articolo 18 dell’Ordinamento penitenziario, di fare sesso con i loro partner, in quanto tale divieto potrebbe colpire i diritti costituzionali, è il magistrato di sorveglianza di Spoleto Fabio Gianfilippi.
di Maria Brucale*
Il Domani, 27 gennaio 2024 La sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge sull’ordinamento penitenziario, nella parte in cui non permette di avere colloqui con la persona con cui ha una stabile relazione affettiva “senza il controllo a vista”. C’è ancora strada da fare per rendere questo operativo, ma è un passo fondamentale. Già nel 1987, con sentenza n. 561, la Corte Costituzionale affermava: “Essendo la sessualità uno degli essenziali modi di espressione della persona umana, il diritto di disporne liberamente è senza dubbio un diritto soggettivo assoluto, che va ricompreso tra le posizioni soggettive direttamente tutelate dalla Costituzione ed inquadrato tra i diritti inviolabili della persona umana che l’art. 2 Cost. impone di garantire”.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 27 gennaio 2024 Antigone: “Verdetto storico, ma adesso diventi un diritto effettivo”. Vietare una vita affettiva e sessuale in carcere lede la dignità delle persone detenute. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con una sentenza da più parti definita storica. Nello specifico, la Consulta chiamata a pronunciarsi sul caso sollevato da un detenuto nel carcere di Terni, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18 dell’ordinamento penitenziario, che prevede il controllo a vista sui detenuti durante i colloqui con il coniuge o con la persona con cui si ha una relazione stabile. Una norma, che vieta, nei fatti alle persone private della libertà di avere rapporti intimi con il proprio partner all’interno degli istituti di pena durante le visite.
di Giovanna Trinchella
Il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2024 La Consulta ipotizza l’utilizzo di “casette”. L’affettività - compreso il sesso - è un diritto in carcere e deve essere esercitato in un ambiente lontano dagli sguardi di tutti. È la Consulta, che chiamata a decidere sul caso sollevato da un detenuto del carcere di Terni, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18 della legge sull’ordinamento penitenziario, nella parte in cui non prevede che la persona detenuta possa essere ammessa a svolgere i colloqui con il coniuge - la parte dell’unione civile o la persona con lei stabilmente convivente - senza il controllo a vista del personale di custodia, quando, tenuto conto del suo comportamento in carcere, non ci siano ragioni di sicurezza o esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina, né, riguardo all’imputato, ragioni giudiziarie.
di Simone Alliva
L’Espresso, 27 gennaio 2024 La Corte boccia l’articolo 18 della legge sull’ordinamento penitenziario che prevedeva il controllo a vista dei colloqui tra partner. Corleone: “È una rivincita dopo 24 anni e la caduta di un tabù. Adesso non ci sono scuse”. Amore e sesso entrano nelle carceri. Da sempre esclusi dalla rigida logica carceraria, la Corte costituzionale ha stabilito, con la sentenza n. 10 del 2024, illegittimo il divieto assoluto per un detenuto di essere ammesso a svolgere i colloqui con il coniuge, la parte dell’unione civile o la persona stabilmente convivente, senza il controllo a vista del personale di custodia “quando, tenuto conto del suo comportamento in carcere, non ostino ragioni di sicurezza o esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina, né, riguardo all’imputato, ragioni giudiziarie”.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 27 gennaio 2024 La Corte costituzionale, con la sentenza n. 10 del 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 18 della legge sull’ordinamento penitenziario, nella parte in cui non prevede che la persona detenuta possa essere ammessa a svolgere i colloqui con il coniuge, la parte dell’unione civile o la persona con lei stabilmente convivente, senza il controllo a vista del personale di custodia, quando, tenuto conto del suo comportamento in carcere, non ostino ragioni di sicurezza o esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina, né, riguardo all’imputato, ragioni giudiziarie.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 27 gennaio 2024 Corte costituzionale. Una sentenza “storica” rompe il tabù e stabilisce nuovi diritti, che ora vanno resi effettivi. Il giudice dichiara illegittimo l’obbligo del controllo a vista dei colloqui. “I colloqui si svolgono in appositi locali sotto il controllo a vista e non auditivo del personale di custodia”, diceva l’articolo 18 della legge sull’ordinamento penitenziario. Ieri, però, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo quel “controllo a vista” che era inderogabile e impediva la libera espressione dell’affettività, sesso incluso.
di Luigi Mastrodonato
Il Domani, 27 gennaio 2024 Stefano Bonomi, 65 anni, è morto il 6 gennaio dopo settimane di sciopero della fame. Soltanto in queste prime settimane del 2024 undici detenuti si sono tolti la vita. Quando a fine ottobre scorso è stato riportato in carcere, Stefano Bonomi, 65 anni, si è visto crollare il mondo addosso. Dopo aver passato 11 anni in cella, nel marzo 2023 era stato liberato. Aveva provato a ricostruirsi una vita con i pochi mezzi a disposizione, ma poi è ritornato punto e da capo. A settembre è stato fermato dopo un tentato furto.
di Andrea Oleandri*
lavialibera.it, 27 gennaio 2024 Su 73 istituti visitati dall’Osservatorio di Antigone, 36 non hanno acqua calda e 6 sono sprovvisti di riscaldamento. Detenuti e operatori, senza questi servizi essenziali, si ammalano di frequente e lamentano condizioni di vita al limite. “Buongiorno, volevo segnalare un grave problema nel carcere che ospita mio figlio, in custodia cautelare da diversi mesi. I caloriferi sono spenti e potete solo immaginare il gelo di questi giorni! Nel caso possiate aiutarmi a denunciare questa pena, che si aggiunge a quella di una detenzione preventiva prolungata, ve ne sarei grato”. È uno dei messaggi inviati sui canali sociali di Antigone, che ogni anno riceve centinaia di richieste d’aiuto dai parenti delle persone detenute.
garantedetenutilazio.it, 27 gennaio 2024 Succede a Mauro Palma e resterà in carica per cinque anni. Gli avvocati Irma Conti e Mario Serio sono gli altri due componenti del collegio. Felice Maurizio D’Ettore è il nuovo presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Il decreto del Presidente della Repubblica che conclude l’iter di nomina è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 25 gennaio 2024. Venerdì 26 gennaio è il primo giorno di insediamento.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 L’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Cassazione è un evento istituzionali interno alla magistratura, e dà modo di valutare le vicende interne della sua struttura e del suo rapporto con il CSM, il suo funzionamento e la sua efficienza nel rendere giustizia. Questo anno la inaugurazione ha avuto uno stile e un contenuto diverso sul quale ci soffermeremo nei prossimi giorni Il discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario del Ministro di giustizia al Parlamento invece era atteso come ultimo appuntamento di verifica della volontà del governo di attuare il programma indicato al Parlamento, ma soprattutto di una proposta strategica per la giustizia.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 27 gennaio 2024 L’Unione delle camere penali ha proclamato tre giorni di astensione dal 7 al 9 febbraio. Il presidente Petrelli: “Protestiamo contro l’aumento spropositato di nuovi reati, l’inerzia di fronte al sovraffollamento carcerario e la limitazione del diritto di difesa”. Introduzione a getto continuo di nuovi reati, inerzia di fronte al dramma del sovraffollamento carcerario, limitazione del diritto di difesa. Sono i principali motivi che hanno spinto l’Unione delle camere penali italiane (Ucpi) a proclamare tre giorni di sciopero, cioè di astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria, dal 7 al 9 febbraio. “Stiamo assistendo a uno spropositato incremento di nuove fattispecie penali e a un aggravamento delle pene in senso contrario al principio di uguaglianza e di proporzionalità.
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 L’ex allevatore di Burcei, che si è sempre proclamato innocente, era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di essere l’autore della strage di Sinnai (Cagliari) dell’8 gennaio del 1991 in cui furono uccisi tre pastori. “È la fine di un incubo”. Dopo 10mila giorni di carcere, la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto uno dei più clamorosi errori giudiziari di questo Paese. Beniamino Zuncheddu è innocente. Ma prima che un giudice affermasse la verità che lui ha sempre urlato, sono dovuti passati 33 anni. La conferma è arrivata ieri sera, quando i giudici hanno chiuso il processo di revisione con l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
di Oliviero Mazza
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 In un Paese saldamente democratico i media avrebbero dovuto stigmatizzare, se non censuare, la notizia della ignobile petizione in cui si sostiene la presunta incompatibilità fra il ruolo di professore universitario e quella di avvocato difensore di Filippo Turetta, indagato per l’omicidio di Giulia Cecchettin. In Italia, invece, la notizia ha avuto ampio risalto, certamente maggiore rispetto alla netta e condivisibile risposta della Rettrice dell’Università di Padova che ha semplicemente richiamato elementari principi giuridici (la difesa è un diritto di tutti) nel respingere sdegnatamente la delirante richiesta di destituzione del prof. Caruso.
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 gennaio 2024 L’avvocata Alessia Pontenani è indagata per falso insieme a due psicologhe del carcere per il test che ha certificato un deficit cognitivo. “La mia nomina? È arrivata dopo. Le porto vestiti e cibi in cella, anche i carcerati hanno bisogno di affetto”. “Non faccio alcun passo indietro: io non ho fatto niente, se non il mio lavoro, l’avvocato”. Alessia Pontenani, difensore di Alessia Pifferi, accusata di aver fatto morire di stenti la figlia di soli 18 mesi, è una tipa combattiva. E non la spaventa l’indagine che, da qualche ora, le è piombata tra capo e collo. Assieme a due psicologhe del carcere di San Vittore, dove Pifferi si trova reclusa, è infatti accusata di falso per una relazione che certifica un deficit mentale a carico della sua assistita.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 27 gennaio 2024 Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 2502 deposita oggi, affermando che nonostante la prescrizione il legale aveva depositato la lista testimoniale e citato due testi. Nel patrocinio a spese dello Stato, al legale va liquidato il compenso per la fase istruttoria anche in caso di estinzione per prescrizione del procedimento se ha depositato la lista testimoniale e citato i testi. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 2502 di oggi, accogliendo con rinvio il ricorso dell’avvocato.
di Laura Tedesco
Corriere del Veneto, 27 gennaio 2024 Solo nel carcere di Montorio ce ne sono stati 4 negli ultimi tre mesi. A inizio gennaio un detenuto si è ucciso a Vicenza e un altro a Padova. La piaga dei suicidi in carcere continua a essere pesante: nell’anno che va dall’1 luglio 2022 al 30 giugno 2023 in Veneto ci sono stati 6 suicidi (rispetto ai 4 dell’anno precedente), 99 tentati suicidi (rispetto a 95) e 787 atti di autolesionismo (erano stati 768). E ieri il presidente della Corte d’appello Carlo Citterio e il procuratore generale Federico Prato hanno lanciato l’allarme. “Il sovraffollamento è preoccupante - ha sottolineato Prato - A fronte di una capienza di 1947 posti, erano presenti 2481 detenuti, di cui 1250 stranieri e 131 donne”.
ansa.it, 27 gennaio 2024 Si è tolto la vita un giovane originario dei Monti Dauni. L’Osapp: “Urge una riorganizzazione del sistema”. Un detenuto di 35 anni, originario di Biccari sui Monti Dauni, si è suicidato nel carcere di Foggia. A darne notizia Ruggiero D’Amato, segretario regionale dell’Osapp. L’uomo - stando a quanto si è appreso - si è impiccato all’interno della cella utilizzando un rudimentale cappio ricavato probabilmente dalle lenzuola.
di Francesco Parrella
Corriere del Mezzogiorno, 27 gennaio 2024 La protesta degli attivisti: è un’emergenza. Il sindacato: “Il governo intervenga subito”. “Carceri o cimiteri?”, si legge su alcuni manifesti funebri apparsi stamane a Napoli, per denunciare la situazione nel carcere di Poggioreale, dove in poco meno di un mese ci sono stati già 3 suicidi tra i detenuti. E si indaga anche per un quarto caso, un giovane 33enne di Secondigliano che soffriva di patologie psichiche, trovato senza vita il 5 gennaio, nel reparto Napoli, sul cui corpo sono stati trovate delle ferite che hanno fatto pensare a un’aggressione.
di Giuseppe Poli
Il Resto del Carlino, 27 gennaio 2024 Si tratta di un 36enne tunisino che era in carcere per spaccio da meno di un anno: era seguito dal Sert. Lo hanno trovato che era ancora sul letto, quasi seduto, già rigido, e hanno chiamato le guardie dando subito l’allarme. Per lui, un tunisino di 36 anni, non c’era più nulla da fare. Era morto. Il carcere di Montacuto registra un altro detenuto deceduto in cella in meno di un mese. Lo straniero, che era in carcere da meno di un anno, per spaccio di droga, è stato trovato ieri mattina presto. Era in cura al Sert perché era dipendente da sostanze stupefacenti. Si trovava ristretto nella sezione chiamata “trattamento intensificato”, quella dove durante le ore del giorno le porte delle celle vengono tenute aperte e le persone in carcere posso entrare e uscire pur restando limitati a quel blocco.
di Emanuela Zanasi
Il Resto del Carlino, 27 gennaio 2024 Un progetto di Coopattiva e dell’Associazione per la Responsabilità Sociale di Impresa di Modena offre ai detenuti del carcere di Sant’Anna la possibilità di formarsi e lavorare, favorendo la loro riabilitazione. L’iniziativa, finanziata anche dal vescovo di Modena, mira a collegare il carcere con il tessuto produttivo esterno, offrendo opportunità agli imprenditori e agevolazioni fiscali. Attualmente, 16 detenuti seguono un percorso di lavoro esterno e altri 6 sono impegnati nel laboratorio di Coopattiva. Sono in programma ulteriori progetti, come un laboratorio di sartoria per le donne e uno gastronomico.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 27 gennaio 2024 In occasione dell’udienza concessa da Francesco ai Facchini della macchina di Santa Rosa di Viterbo, i ristretti della casa circondariale della città hanno regalato al Papa un modellino della macchina “Volo d’angeli” realizzata con il Centro studi Santa Rosa. La professoressa Rava: con loro progetti di crescita comune all’insegna della disponibilità e del rispetto delle regole.
tp24.it, 27 gennaio 2024 Inferriate a barriera, moduli più simili a delle celle che a ricoveri dove poter abitare, e poi niente mensa ma solo cibo in vaschette di alluminio da catering, freddi ed insufficienti, una sola doccia calda, molto spesso guasta, e tutto questo per 145 persone, con letti in cemento dove vengono appoggiati materassi sporchi, quando si trovano.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2024 Lo aveva detto al Parlamento europeo a fine novembre ed è venuto a ribadirlo di fronte all’Italia. Ascoltato dalla commissione straordinaria per la tutela e promozione dei diritti umani del Senato, l’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr), Volker Türk, ha espresso la sua preoccupazione per la costruzione in Albania dei Centri per migranti al centro dell’accordo siglato ai primi di novembre da Giorgia Meloni col premier albanese Edi Rama, appena ratificato dalla Camere e ora all’esame proprio a Palazzo Madama. Oltre che alla Corte costituzionale di Tirana, che potrebbe esprimersi già il 29 gennaio sulla sua legittimità.
di Luca Celada
Il Manifesto, 27 gennaio 2024 Nella notte fra giovedì e venerdì, agenti del Holman Correctional Facility hanno prelevato Kenneth Eugene Smith dalla cella dove aveva ricevuto le ultime visite della moglie, del figlio e dei parenti e consumato il suo ultimo pasto. Fissati i ferri regolamentari sopra l’uniforme arancione da detenuto, lo hanno accompagnato lungo i corridoi alla camera della morte dove, una volta immobilizzato, gli è stata apposta una maschera sigillante nella quale, tramite un tubo, è stato gradualmente pompato gas di azoto.
di Youssef Hassan Holgado
Il Domani, 27 gennaio 2024 Il tribunale dell’Onu impone a Israele di disporre misure per evitare la pulizia etnica. Il caso presentato dal Sudafrica accolto nella sostanza. Ma nella Striscia si combatte. Ieri gli occhi del mondo erano puntati sull’Aia. Nella città olandese, la Corte internazionale di giustizia era chiamata a rispondere sulla causa intentata dal Sudafrica contro Israele, accusato di commettere un genocidio a danno dei palestinesi a Gaza con la sua operazione militare iniziata lo scorso 7 ottobre. Da una prima analisi, la decisione, pronunciata dalla presidente statunitense della Corte Joan Donoghue, ha seguito il percorso della diplomazia.
di Tommaso Di Francesco
Il Manifesto, 27 gennaio 2024 La sentenza di ieri dichiara plausibile la violazione della Convenzione sul genocidio da parte dello Stato d’Israele, non ordina il cessate il fuoco. Dalle macerie del diritto internazionale, dopo tante guerre che l’hanno devastato, e dell’Onu le cui sedi il governo israeliano ha bombardato, fa capolino la voce di una sentenza insieme storica e sibilante, quasi di svolta, ma che allo stesso tempo, per gli attuali rapporti di forza nel mondo peggiori della Guerra fredda, rischia di apparire come alta posizione di principio ma lontana dalla necessità di fermare subito la mattanza in corso a Gaza. Perché la guerra continuerà.
di Adriana Pollice
Il Manifesto, 27 gennaio 2024 Il discorso del presidente della Repubblica per il Giorno della memoria: “L’antisemitismo non è tollerato. La strage del 7 ottobre non ha risparmiato nemmeno ragazzi e neonati”. Ma ha poi sottolineato: “L’angoscia sorge per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza”. La Shoah un orrore assoluto, le deportazioni e i lager frutto delle tirannidi fasciste, il ritorno dell’antisemitismo non tollerato dalla nostra Repubblica: sono le parole del presidente Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria. Ma, in modo altrettanto netto, ha poi aggiunto che, dopo l’orrore terrorista di Hamas, la risposta di Israele rischia di ostacolare la pace ...
di Sandra La Fico
Corriere del Mezzogiorno, 27 gennaio 2024 Il 29enne di Caltanissetta condannato a 8 anni e 3 mesi per droga. Secondo la donna il figlio sarebbe in cella con altre 24 persone e rischierebbe la vita. Del caso si sta occupando Nessuno tocchi Caino, Giachetti (Iv) ha annunciato un’interrogazione. “Dal 3 maggio 2023 mio figlio, Filippo, che ha compiuto 29 anni il 20 gennaio scorso, è detenuto, in attesa di giudizio, nel carcere di Porta Alba, a Costanza in Romania”.
DOCUMENTI
Inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 presso la Corte di cassazione: i testi delle relazioni
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 gennaio al 4 febbraio 2024
Presentazione del libro: "Di sasso in sasso", di Arrigo Cavallina (Verona, 1 febbraio 2024)
CORSI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI
Bando Servizio Civile Universale. Centro Servizi per il Volontariato di Padova e Rovigo: i progetti del territorio (Scadenza 15 febbraio 2024)
Questo
notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
dicembre 2005).
Ha ottenuto il Marchio di Certificazione dell'Osservatorio A.B.C.O. dei Beni
Culturali