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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 26 gennaio 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 gennaio 2024 Il sovraffollamento, il caso dei “liberi sospesi”, le misure alternative negate: il quadro è immobile. Due sono i problemi fondamentali che riguardano la situazione carceraria, evidenziati dalla presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano durante la sua relazione annuale sull’amministrazione della giustizia. Uno è il sovraffollamento carcerario, che continua a rappresentare una grave emergenza. L’altro sono le lunghe pendenze nelle procedure per le misure alternative alla detenzione. Parliamo dei cosiddetti “liberi sospesi”, i quali, come ha evidenziato la presidente della Corte Suprema, al 31 dicembre 2023, sono pendenti presso gli Uffici per l’esecuzione penale esterna (Uepe) ben 90.120.
redattoresociale.it, 26 gennaio 2024 Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: “Una ecatombe drammatica rispetto alla quale deve esservi l’obbligo morale e politico di intervenire”. E aggiunge: “Ogni suicidio è certamente un atto individuale che non va generalizzato. Quando però i numeri sono così impressionanti, allora bisogna andare alla ricerca di cause di sistema. Oggi nelle carceri si respira un’aria di chiusura. Il carcere va riempito di vita”.
di Don Franco Esposito*
Il Riformista, 26 gennaio 2024 È inutile, genera il male per chi sta dentro e fuori: i carcerati sono vite di serie B Per il colpevole bisogna prevedere un serio percorso di reinserimento sociale. È proprio lui, lo stesso Gesù, che nel vangelo di Matteo ci chiede - tra le tante miserie umane - di andare a visitarlo in carcere che oggi ci dice, mi avete trovato morto. Proprio lui, nel volto di coloro che vengono arrestati, condannati, inchiodati su una croce fatta di muri, sbarre e cancelli, anche loro uccisi e lasciati morire dalla violenza di una istituzione “di potere”, che troppo spesso pensando alla pena da fare espiare dimentica l’umano da salvare.
gnewsonline.it, 26 gennaio 2024 Un percorso formativo-sportivo con il coinvolgimento di calciatori, ex calciatori e staff tecnici messi a disposizione dall’Associazione italiana calciatori per favorire la socializzazione dei giovani detenuti negli Istituti penali per minorenni. È quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto oggi in via Arenula dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, da quello per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e dal presidente dell’Aic, Umberto Calcagno. L’intesa si inserisce nell’ambito del progetto “Sport per tutti - carceri”, avviato nel maggio 2023 dagli stessi Ministeri in collaborazione con Sport e Salute Spa con l’intento di potenziare lo svolgimento di attività fisico/sportive e di formazione destinate ai detenuti adulti e minori e agli operatori dell’amministrazione Penitenziaria e di quella Minorile e di comunità.
di Errico Novi
Il Dubbio, 26 gennaio 2024 Inaugurazione dell’anno giudiziario, dal ministro un raffinato intervento che affronta con diplomazia i nodi della presunzione d’innocenza e del fine rieducativo della pena. Carlo Nordio ha un tono che sarebbe difficile descrivere in modo più sincero di quanto faccia lui stesso con l’espressione-chiave del suo intervento: “Cultura della conciliazione”. Ne parla a proposito della mediazione, e delle altre soluzioni alternative in ambito civile, e della “giustizia riparativa” nel penale. Il ministro indica una strada che finalmente è tracciata, un percorso dal quale non si può più deragliare: quello che porta alla riduzione dell’arretrato e dei tempi di definizione dei processi.
di Giulia Merlo
Il Domani, 26 gennaio 2024 Nel dicastero di via Arenula si moltiplicano le voci sull’addio del capo di gabinetto Rizzo. Sarebbe entrato in rotta di collisione con l’eminenza grigia del ministero, Giusi Bartolozzi. Dopo le scintille della settimana scorsa, con il quasi incidente diplomatico con il Quirinale del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e la relazione sullo stato della giustizia del ministro Carlo Nordio, l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione si è svolto secondo formalità.
di Donatella Stasio
La Stampa, 26 gennaio 2024 Neanche quest’anno Giorgia Meloni ha preso parte alla cerimonia della Cassazione evitando di ascoltare parole che smontano la narrazione del centrodestra. È un vero peccato che Giorgia Meloni non fosse presente neanche quest’anno all’apertura del nuovo anno giudiziario in Cassazione. Per la prima volta nella storia italiana, infatti, ieri questa tradizionale cerimonia ha avuto il volto e la voce di una donna, Margherita Cassano, prima presidente della suprema Corte da marzo 2023. Ma non è (solo) questo il punto.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 26 gennaio 2024 “La Cassazione è impegnata in un fecondo confronto con uno dei protagonisti ineliminabili della giurisdizione, l’Avvocatura cui spetta promuovere l’equilibrio tecnico dell’esercizio del potere giudiziario”. “Nel 2023, su 330 omicidi, le donne risultano vittime in 120 casi, 97 dei quali sono maturati in ambito familiare o nel contesto di relazioni affettive. Il femminicidio è un crimine odioso sovente anticipato da “reati spia” (violenza, maltrattamenti, stalking) che richiedono particolare attenzione e tempestività d’intervento. Ma il forte impegno della Polizia e della Magistratura non è sufficiente se manca una forte azione di sensibilizzazione in grado di incidere sulla drammatica involuzione delle relazioni interpersonali ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 26 gennaio 2024 Inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, la lezione del Pg. Che si è soffermato anche sull’intelligenza artificiale, criptofonini, misure di prevenzione e ruolo del pm. In un momento storico in cui i pm vengono attaccati pubblicamente se chiedono pene più basse rispetto alle aspettative delle vittime di reato, in cui i giudici sono vilipesi se derubricano un reato o assolvono gli imputati, a fare un richiamo importante ci ha pensato ieri il Procuratore Generale di Cassazione, Luigi Salvato, che nel suo intervento durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha specificato: “La valutazione dell’attività del pubblico ministero, ma anche della magistratura giudicante, non deve tuttavia essere alterata dal mediatico addebito di responsabilità che non li riguardano.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 26 gennaio 2024 Tra le richieste più urgenti la soppressione dei limiti all’appello posti dall’art. 581 c.p.p., oggetto di reiterate richieste al Ministro Nordio. Questa mattina, nel corso dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario, mentre la Presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio celebravamo insieme la “cultura della conciliazione” e il superamento di una visione “carcerocentrica” grazie all’affermarsi della “giustizia riparativa”, i penalisti, per ragioni opposte, annunciavano 3 giorni di sciopero: 7, 8 e 9 febbraio.
di Franco Corleone
L’Espresso, 26 gennaio 2024 Verso il regime, si potrebbe commentare così la conferenza stampa di Giorgia Meloni durante la quale ha affermato che l’autonomia della Corte Costituzionale non costituisce un problema, la novità essenziale è che la destra ha il diritto di eleggere i quattro giudici che scadranno alla fine del 2024. In realtà Silvana Sciarra è scaduta l’11 novembre dell’anno scorso assieme ai colleghi De Petris e Zanon di nomina presidenziale e Sergio Mattarella ha prontamente provveduto alla sostituzione; l’ex presidente della Corte era di nomina parlamentare e le prime due votazioni del Parlamento in seduta comune si sono svolte in novembre senza esito e si attende la terza votazione che richiede ancora un quorum alto, dei due terzi dei componenti.
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 26 gennaio 2024 Dunque siamo arrivati a questo. In un noto processo per omicidio (a carico di una madre che ha lasciato morire di fame e di sete la sua sventurata figlia, per andarsene in giro per un comodo week end), la difesa si impegna sulla strada della infermità mentale. Una scelta perfino scontata, che PM e parte civile legittimamente contrasteranno con i propri consulenti tecnici. La Corte di Assise nomina un proprio perito, in modo che la decisione possa essere la più approfondita ed equanime possibile.
di Francesco Verri*
Il Dubbio, 26 gennaio 2024 Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è difeso dall’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto penale nell’Università di Padova. In un Paese normale non sarebbe, di per sé, una notizia tale da giustificare un articolo di giornale; al massimo la cronaca giudiziaria dedicherebbe a questa informazione il giusto spazio quando riferisce le posizioni o le iniziative delle parti. Invece, in Italia se ne parla. Eccome. Infatti, sono state raccolte un paio di centinaia di firme per invitare l’avvocato Caruso a lasciare la difesa dell’indagato e soprattutto per sollecitare l’Università a dissuaderlo dal portare a termine il suo mandato.
di Matteo Lauria
lacnews24.it, 26 gennaio 2024 Un detenuto si è suicidato nel carcere di Rossano. L’uomo si sarebbe impiccato in cella utilizzando un cappio rudimentale ricavato dalle lenzuola. Il 35enne, di origine egiziana, avrebbe finito di scontare la pena l’anno prossimo. “Ricordiamo che ogni anno - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale - la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1700 detenuti che tentano di suicidarsi. Questa volta, purtroppo, nonostante l’immediato intervento e ogni utile iniziativa per rianimare l’uomo non è stato possibile strapparlo alla morte”.
di Nicolò Moricci
Il Resto del Carlino, 26 gennaio 2024 Ad accorgersi del corpo senza vita del 37enne sono stati i compagni di stanza. L’esame autoptico stabilirà le cause del decesso. Terzo decesso da inizio anno: tunisino di 37 anni trovato morto in cella. Ad accorgersi del corpo privo di vita dell’uomo - detenuto da circa un anno nella casa circondariale di Montacuto con l’accusa di spaccio - sarebbero stati i compagni di stanza. Immediato l’allarme al 112, il numero unico di emergenza. Sul posto, i sanitari del 118 e l’ambulanza del Comitato di Ancona della Croce Rossa. I militi, però, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
di Angela Nicoletti
agi.it, 26 gennaio 2024 La procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione ma la madre della vittima ha chiesto e ottenuto un approfondimento degli accertamenti. Morto in carcere a soli 21 anni, dopo un giorno di agonia: il pm chiede l’archiviazione ma la tenacia della madre riesce a far riaprire le indagini. La vicenda risale al 13 dicembre 2021, quando il giovane I. C., entrato nel carcere di Regina Coeli in custodia cautelare da appena tre mesi, viene ritrovato morto nella sua cella, nonostante si trovasse in uno stato di torpore e di semi incoscienza già dalla mattina del giorno prima, destando preoccupazione anche tra i suoi compagni.
Gazzetta del Sud, 26 gennaio 2024 L’ergastolano Antonio Libri sarebbe stato trattato in modo inumano dalla giustizia italiana. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) che, nel merito, accusa il nostro Paese di avere violato l’articolo 3 della Convezione dei diritti dell’uomo (divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti). Antonio Libri, difeso dagli avvocati Luca Cianferoni e Mara Campagnolo, è ristretto da anni nel carcere di Parma dove sta scontando una condanna definitiva per associazione mafiosa e una serie di altri reati, è affetto da gravi problemi di salute, tra cui osteoporosi grave con collassi vertebrali multipli e fibromialgia.
di Roberta Pugliesi
Il Messaggero, 26 gennaio 2024 Il caso di Mimmo D’Innocenzo. Il farmaco letale ceduto da un altro detenuto, ora rinviato a giudizio. Morto in carcere per intossicazione dopo aver ingerito alcune pasticche di un farmaco simile al metadone, si chiude dopo quasi otto anni l’incubo giudiziario per un medico e un’infermiera che era stati accusati di aver iniettato il medicinale. In realtà, come emerse da subito, il farmaco era stato ceduto da un altro detenuto, ora rinviato a giudizio. I due operatori sanitari erano completamente estranei alla vicenda.
di Elena Mancini
salto.bz, 26 gennaio 2024 Gherardo Colombo visita il carcere di Bolzano, all’incontro con le mediatrici dice della giustizia riparativa: “Permettere a chi ha sbagliato di rioccuparsi di umanità”. L’incontro di ieri (24 gennaio) alla Sala di rappresentanza del Comune di Bolzano sulla giustizia riparativa si è aperto con un’immagine diversa della giustizia, che solitamente viene rappresentata bendata, con in mano spada e bilancia. La mediatrice Antonella Valer ha invece voluto mostrare alle persone presenti all’incontro un’immagine alternativa, una giustizia che cede la spada e la benda, per sedersi in un cerchio e dialogare, mediare. Questa è l’evoluzione che la giustizia riparativa può portare all’interno del sistema penale, per renderlo meno cieco e violento.
di Chiara Comai
La Stampa, 26 gennaio 2024 “Al carcere Lorusso e Cutugno mancano i diritti fondamentali all’istruzione”. Ennio Avanzi, ex consigliere comunale di Torino, ha insegnato per quarant’anni in città nel mondo dell’educazione per gli adulti. Conosce bene le situazioni nei Cpia, i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Adesso che è in pensione si sta dedicando a monitorare e denunciare tutte le incongruenze e le difficoltà di questo sistema. Temi complessi che Avanzi ha presentato ieri mattina nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, in compagnia degli esponenti dei Radicali Giovanni Oteri, Igor Boni e Silvia Manzi, del consiglio direttivo di Nessuno Tocchi Caino.
di Zita Dazzi
La Repubblica, 26 gennaio 2024 La presidente del Tribunale dei minorenni Gatto: “Una formula di responsabilizzazione come misura sostitutiva della pena”. “Pensiamo a convenzioni col Comune per utilizzare la formula dei lavori di pubblica utilità per una nuova misura di responsabilizzazione del minore autore di reati, italiano o straniero che sia”.
garantedetenutilazio.it, 26 gennaio 2024 Il Garante Anastasìa: “La finalità costituzionale della pena è una responsabilità repubblicana che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati che possono contribuire al suo perseguimento, ciascuno per la propria parte e con le proprie risorse”. “Grazie alla disponibilità di Coop-Unicoop Tirreno, si completa a Rebibbia una importante partnership pubblico-privato nel perseguimento della finalità costituzionale della pena”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, tra i soggetti istituzionali che sostengono il progetto dei laboratori di cucina promossi dall’Istituto professionale statale alberghiero ...
di Redazione Buone Notizie
Corriere della Sera, 26 gennaio 2024 L’evento Jail Career Day a Siracusa per il progetto “Svolta all’Albergheria!” sostenuto da Fondazione Con il Sud e rivolto a persone in esecuzione di pena. “Sono una ragazza che ha avuto problemi con la legge, mi ritrovo a fare questa esperienza grazie alle cooperative coinvolte”. Così Valentina racconta la speranza di una vita nuova. Ripartire da capo, cominciando dal lavoro per reinserirsi nella società dopo un passato difficile. È quello che lei si augura: Valentina è una delle partecipanti al Jail Career Day a Siracusa, un evento realizzato nell’ambito del progetto “Svolta all’Albergheria!” con il sostegno di Fondazione Con il Sud per favorire l’inserimento lavorativo delle persone in esecuzione di pena.
di Marina Lomunno
vocetempo.it, 26 gennaio 2024 In occasione del 160esimo anniversario dalla morte della Marchesa Giulia di Barolo, venerdì 19 gennaio a Palazzo Barolo si è tenuto il primo appuntamento di un ciclo di sei incontri sulle tematiche delle carceri. Il primo incontro è stato dedicato al tema della “scuola in carcere”, con la presentazione del libro “E-mail a una professoressa. Come la scuola può battere le mafie”, scritto da Marina Lomunno, giornalista de La Voce e Il Tempo, e dal frate francescano Giuseppe Giunti. È intervenuto l’Arcivescovo Repole.
di Marina Lomunno
vocetempo.it, 26 gennaio 2024 Perché loro e non io?”; “Perché loro sono dentro e io fuori?”; “Ero carcerato e siete venuti a trovarmi”; “Bisogna vedere, bisogna starci in carcere, per rendersene conto”. Quattro citazioni (Papa Francesco, la marchesa Giulia di Barolo, Gesù - Matteo 25,36, Pietro Calamandrei, giurista e parlamentare che nel 1948 visitando le galere della Penisola ne denunciò la situazione drammatica) hanno fatto da filo conduttore, venerdì scorso, all’incontro inaugurale del ciclo di sei incontri sul Sistema carcerario promossi, nel 160° della morte della Marchesa Giulia, dall’Opera Barolo, nel Palazzo di via delle Orfane a Torino, in collaborazione con “La Voce e Il Tempo”.
radionuova.com, 26 gennaio 2024 Al via “La casa in riva al mare” il nuovo progetto del Garante regionale Giancarlo Giulianelli che va a inserirsi nell’ambito di Musicultura, il festival della canzone popolare e d’autore. L’iniziativa offre ad un gruppo di detenuti dell’istituto penitenziario di Ancona l’opportunità di partecipare a laboratori musicali, curati dall’associazione Musicultura.
di Letizia Vanzini
Il Riformista, 26 gennaio 2024 L’iniziativa organizzata da Don David Maria Riboldi. Ragazzi cattivi. Due parole che, accoppiate, ci fanno rabbrividire a causa della mentalità collettiva tradizionale che ci ha cresciuti. La nostra tendenza - quella delle persone “brave” e “pulite” - è quella di scappare e cancellare questa immagine dalla nostra testa per non avere nessun rapporto con questo termine e con queste persone che non hanno nulla a che fare con noi. Ma pensiamoci seriamente. Esistono veramente ragazzi cattivi? Una provocazione che mi è letteralmente arrivata addosso qualche sera fa. Al posto di andare a bere il solito drink con gli amici al tavolo di un bar, mi ritrovo seduta per terra in una sala stracolma di gente nella Parrocchia di S. Anna a Busto Arsizio.
di Barbara Stefanelli
Corriere della Sera, 26 gennaio 2024 La promessa degli esordi di internet (il riconoscimento reciproco) travolta dai meccanismi della polarizzazione. Consigli di lunga vita, una piccola lista. I primi sono sull’alimentazione, il movimento, i controlli medici. Il penultimo propone di “ridurre lo stress”. L’ultimo di “aumentare le relazioni sociali”. L’articolo rilancia fiducioso una ricerca sull’ aging, che non dovremmo tradurre con “invecchiamento”. È semplicemente “l’età”, e a quanto pare non stare soli ci salverà. Un utente, che legge la sintesi postata su Instagram, commenta: “Ma se devo aumentare le relazioni, non potrò mai ridurre lo stress!”. Saluta con l’emoji che si sbellica. E un po’ fa ridere, sì, ma l’intuizione è amara, disperante.
di Luca Monticelli
La Stampa, 26 gennaio 2024 La scrittrice: “I ragazzi che incontro nelle scuole si dicono antifascisti. Dopo il 7 ottobre, ho visto una colpevolizzazione collettiva degli ebrei”. Finché avrò la forza di parlare racconterò ai giovani la mia storia. Io vado avanti perché la memoria è fondamentale, vitale. Anche solo salvare la coscienza di dieci ragazzi significa che la mia esistenza non è stata inutile”. Edith Bruck, scrittrice, sopravvissuta ai lager nazisti, continua a portare nelle scuole la sua testimonianza per non dimenticare l’orrore della Shoah.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 26 gennaio 2024 La protesta contro i rimpatri e le condizioni di detenzione distrugge buona parte del centro di trattenimento per migranti. La struttura ha un’ambiguità giuridica: hotspot e detenzione. Il modello ha già fallito, ma il governo vuole esportarlo anche in Albania. La prefettura di Trapani sembrerebbe orientata a trasferire tutti i migranti presenti nel Cpr alla periferia della città siciliana. La struttura è stata resa in buona parte inagibile dalle fiamme di una rivolta esplosa lunedì dopo il rimpatrio di 29 cittadini tunisini.
di Luca Casarini
L’Unità, 26 gennaio 2024 Ciò che in queste ultime 48 ore è accaduto all’interno del Cpr di Trapani, ha illuminato per un attimo ciò che sono i centri di detenzione per il rimpatrio, costruiti con l’impostazione del carcere duro da deportati, tipo quelli che ormai pullulano lungo le frontiere europee. Grandi inferriate a barriera successiva, moduli più simili a celle che a ricoveri abitativi, niente mensa ma solo pasti forniti in vaschette di alluminio da catering, freddi ed insufficienti, una sola doccia calda, molto spesso guasta, per oltre cento persone, letti in cemento dove si appoggiano materassi lerci, quando ci sono.
di Narges Mohammadi
Corriere della Sera, 26 gennaio 2024 Questa è una lettera che l’attivista e premio Nobel per la pace, Narges Mohammadi, 51 anni, ha scritto dal carcere di Evin, a Teheran, per chiedere alle Nazioni Unite di inserire l’apartheid di genere nella lista dei crimini contro l’umanità “perché in tutto e per tutto simile all’apartheid razziale”. Fare uscire dalla prigione le sue parole non è mai semplice e comporta per l’attivista altre punizioni e mesi dietro le sbarre. Pubblichiamo per intero la sua lunga missiva mandata in esclusiva per l’Italia al Corriere della Sera.
di Antonio Lamorte
L’Unità, 26 gennaio 2024 Si erano mobilitate Amnesty International, le Nazioni Unite, Nessuno Tocchi Caino, la Comunità di Sant’Egidio. Niente da fare: il boia ha colpito. Una tecnica considerata tortura anche dai veterinari. Kenneth Smith è morto: è stato giustiziato in Alabama, Stati Uniti, il detenuto 59enne condannato per omicidio. È stato il primo a essere condannato con l’azoto, per asfissia.
DOCUMENTI
Inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 presso la Corte di cassazione: i testi delle relazioni
Articolo: "Analisi criminologica del disagio adolescenziale", di Andrea Baiguera Alteri
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