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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 19 gennaio 2024
CARCERI
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 19 gennaio 2024 Abbiamo messo a confronto le parole del Guardasigilli pronunciate un anno fa e quelle pronunciate l’altro ieri, in occasione della relazione sull’amministrazione della giustizia. Un anno fa il Guardasigilli affermava di voler “attuare, nel modo più rapido ed efficace, il garantismo del diritto penale”. Trecentosessantacinque giorni dopo, di fronte ai suicidi e al disagio psichico dei detenuti, il ministro mostra la sua impotenza. Il ministro si dichiara, come un anno fa, “affranto dal fardello di dolore dei suicidi in carcere”, afferma che il problema del sovraffollamento carcerario si risolverà solo quando il carcere avrà una “funzione rieducativa” e che il suicidio è “un fenomeno che esiste, diffuso in tutto il mondo”.
di Luigi Manconi
La Repubblica, 19 gennaio 2024 Un nuovo articolo punisce gli atti di “resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini impartiti” commessi da detenuti. Nella sua foia legiferante e nella sua irresistibile produzione di nuovi reati (in termini sofisticati: panpenalismo), il governo Meloni ha raggiunto un altro primato. Tra le quindici inedite fattispecie penali introdotte o in via di introduzione c’è una norma che, secondo il giurista Paolo Borgna, non ha precedenti nei codici degli stati democratici. È quella prevista dall’art. 18 del disegno di legge in materia di sicurezza, approvato dal Consiglio dei Ministri qualche settimana fa. Quell’articolo intende punire gli atti di “resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini impartiti”, commessi da detenuti.
di Daniele Mont D’Arpizio
ilbolive.unipd.it, 19 gennaio 2024 Non solo carceri, questure, commissariati, stazioni e comandi delle forze dell’ordine, ma anche centri per gli immigrati, residenze per le misure di sicurezza (le cosiddette Rems, recentemente istituite dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari) e perfino le residenze per gli anziani. Tutti luoghi nei quali - alle condizioni e nei casi previsti dalla legge, come stabilito dalla Costituzione - le libertà personali possono subire limitazioni: per questo su essi vigila il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che per la prima volta da quando nel 2016 è divenuto operativo affronta in questi giorni un avvicendamento ai vertici.
di Aboubakar Soumahoro*
L’Unità, 19 gennaio 2024 Le 3 storie che condivido qui, che ho potuto raccogliere durante le mie visite ispettive parlamentari, sono racconti che dovrebbero interrogarci su come tutelare e promuovere il principio costituzionale dell’articolo 27. La prima è quella di Katia (un nome di fantasia per tutelare la sua privacy) che mi ha detto con la voce spezzata e le lacrime agli occhi: “questa mia bambina di 2 anni, vive con me qui da detenuta da quando è nata”. Mentre stringevo tra le braccia la bimba di Katia, ho pensato da padre e da politico, che è un fallimento per il nostro stato di diritto non riuscire a garantire a questa innocente creatura tutte le prerogative della vasta giurisprudenza dei minori, tanto più che “la responsabilità penale è personale”, come recita l’articolo 27.
di Maurizio Tortorella
Panorama, 19 gennaio 2024 Il 2023 si è chiuso con un sovraffollamento record nelle 189 carceri italiane, arrivate il 31 dicembre a un totale di 60.166 detenuti, malgrado la “capienza regolamentare” sia di 51.179 posti disponibili. Il numero dei reclusi negli tempi è aumentato al ritmo di oltre 400 al mese. Contro questa situazione, dalla mezzanotte di lunedì 22 gennaio, i vertici di Nessuno tocchi Caino, l’organizzazione radicale da anni impegnata per condizioni decenti nel sistema carcerario italiano, inizieranno uno sciopero della fame.
di Emiliano Fittipaldi
Il Domani, 19 gennaio 2024 Da sempre di indole giustizialista come gran parte dei Fratelli d’Italia, da quando siede a palazzo Chigi Meloni si è trasfigurata in una turbo-garantista sul modello berlusconiano, quello che confonde la sacrosanta presunzione d’innocenza con una licenza d’impunità, riservata soprattutto a colleghi, potenti e colletti bianchi. Giorgia Meloni sostiene che la strage di via d’Amelio, in cui vennero uccisi dalla mafia Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, “è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica”. Un’affermazione che ha ribadito anche lo scorso 19 luglio, stavolta da presidente del Consiglio in carica.
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 19 gennaio 2024 L’approvazione da parte della Camera dei Deputati della riforma della prescrizione è, finalmente, una buona notizia sul fronte della giustizia penale. È vero, è l’ennesima riforma di quell’istituto nel giro di pochi anni, dopo la prima c.d. ex Cirielli: Orlando, Bonafede, Cartabia, ed ora Nordio. Certamente non è una prassi virtuosa; certamente si creeranno ulteriori, complesse problematiche applicative e di successione di norme più favorevoli. Ma questo bailamme di norme, obiettivamente poco decoroso, è il frutto avvelenato di un autentico impazzimento penal-populista che ha contagiato la politica dopo la riforma berlusconiana dell’istituto.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 19 gennaio 2024 L’ex ministro: “Sul fine vita, la Corte Costituzionale ha preso l’iniziativa, ma la sua funzione non è quella legislativa che appartiene al Parlamento”. Il presidente emerito della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick, che fu ministro della Giustizia con Prodi, ha sentito il discorso dell’attuale ministro, Carlo Nordio. E dissente. “Resto perplesso su come e dove finirebbe il pubblico ministero “separato” e su quanto questo avrebbe efficacia per risolvere la crisi della Giustizia”. Ma ciò che più l’angoscia è la grande confusione che regna sotto il cielo.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 19 gennaio 2024 Il provvedimento a prima firma Sangiuliano prevede la reclusione da 1 a 6 mesi per chi imbratta teche e custodie a protezione di opere esposte in musei, pinacoteche e gallerie. La Camera ha approvato in via definitiva con 138 sì il disegno di legge di iniziativa governativa che introduce sanzioni più severe per chi imbratta o deturpa beni culturali e paesaggistici. Il provvedimento, che ha come primo firmatario il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, era già stato approvato dal Senato l’11 luglio.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 19 gennaio 2024 La Camera approva il ddl Sangiuliano “in difesa dei monumenti”. Le opposizioni protestano: “Colpiscono il diritto di manifestare”. La maggioranza esulta: “Chi imbratta paga”. In gioco c’è il rapporto tra democrazia e dissenso. La Camera ha approvato con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti il disegno di legge proposto dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano riguardante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Si tratta del provvedimento annunciato fin dalla scorsa primavera e pensato per inasprire le pene contro gli attivisti per il clima e le loro azioni, simboliche.
di Francesco Petrelli*
Il Dubbio, 19 gennaio 2024 Da giorni circola una petizione contro l’Università di Padova, rea, secondo gli accusatori, di aver espresso solidarietà e cordoglio per la morte di Giulia Cecchettin soltanto a parole. Di più: il rettore avrebbe tollerato che l’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale, assumesse la “difesa del suo assassino”, Giovanni Turetta.
GIURISPRUDENZA
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 19 gennaio 2024 Il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, che aveva respinto l’istanza, aveva rilevato che il recluso, pur mantenendo una condotta regolare in carcere e raggiungendo un’età ormai avanzata, continuava a rappresentare un pericolo per la sicurezza pubblica. La Cassazione, con la sentenza n. 1235/ 2024, ha respinto il ricorso presentato da un detenuto, condannato per associazione mafiosa, che chiedeva la concessione di un permesso premio. Ricordiamo che questo reato, grazie alla Consulta, non è più considerato ostativo nel senso che i benefici non sono più negati a prescindere.
di Enzo Spiezia
ottopagine.it, 19 gennaio 2024 Strasburgo. Decisione per una donna sordomuta, condannata a 12 anni per omicidio figlio. Un risarcimento nell’ordine di decine di migliaia di euro, per il trattamento disumano subito durante la detenzione in carcere. Lo ha disposto, dopo la dichiarazione unilaterale con la quale il Governo italiano ha riconosciuto l’esistenza della violazione, la Corte europea dei diritti dell’uomo, alla quale avevano fatto ricorso gli avvocati Matteo De Longis e Michele Maselli.
TERRITORIO
di Giuseppe Legato e Alessandro Previati
La Stampa, 19 gennaio 2024 La denuncia dei detenuti sul giornale del penitenziario. I medici non si sarebbero accorti dell’edema polmonare. La procura indaga. Stava male da giorni Andrea Pagani, il detenuto di 47 anni trovato senza vita nella propria cella del carcere di Ivrea il 7 gennaio. E adesso un’inchiesta dovrà ricostruire se e cosa potrebbe non aver funzionato perlomeno in termini di assistenza medica su un uomo che si trovava in regime di custodia dello Stato. Ciò che è certo al momento è che i detenuti del secondo piano dell’istituto di pena piemontese, hanno affidato a “La Fenice”, il giornale online del carcere, una lunga lettera per chiedere che questo episodio non passi sottotraccia.
di Carmine Perantuono
rete8.it, 19 gennaio 2024 Dal processo sulle eventuali responsabilità per il suicidio dello psichiatra Sabatino Trotta esce di scena, come richiesto anche dal PM, la direttrice del carcere di Vasto. Rinviato a giudizio l’addetto alla sorveglianza. Si è concluso con l’assoluzione perché il fatto non sussiste il processo con il rito abbreviato nei confronti del direttore del carcere di Vasto Giuseppina Ruggero, e con il rinvio a giudizio dell’assistente capo coordinatore in servizio presso la Polizia penitenziaria e addetto alla sorveglianza dei detenuti, Antonio Caiazza, l’udienza celebrata oggi dinanzi al Gup del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, per il suicidio nel carcere di Vasto dello psichiatra all’epoca dirigente medico dell’Asl di Pescara, Sabatino Trotta.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 19 gennaio 2024 Il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro della Giustizia in seguito all’articolo pubblicato su Il Dubbio dell’8 gennaio scorso e alla trasmissione di Radio Leopolda “Carceri, bisogna vederle” curata da Rita Bernardini, dell’11 gennaio. La vicenda, lo ricordiamo, coinvolge l’avvocato Stefano Giordano, il quale ha denunciato di essere stato aggredito da un agente penitenziario della Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo mentre cercava chiarimenti sul mancato accredito di 450 euro su conti di tre detenuti azeri.
di Monica Cristina Gallo*
riforma.it, 19 gennaio 2024 Per parlare della situazione delle carceri in Italia vorrei partire da un esempio vicino, dalla Casa Circondariale di Torino costruita a fine anni ‘70, inizialmente denominata “Casa Circondariale Vallette” dal nome del quartiere di appartenenza e poi rinominata “Lorusso e Cutugno” in memoria di due agenti della polizia vittime del terrorismo. La struttura (costruita negli anni 70-80) negli anni 90-2000 fu ampliata con la costruzione del padiglione E (l’edificio adibito alla comunità). Le condizioni strutturali incidono sulla quotidianità degli individui che vi sono rinchiusi o che ci lavorano.
di Valentina Rigoldi
noizona2.it, 19 gennaio 2024 In occasione di BookCity Milano 2023, nell’ambito del programma BookCity Scuole e Sociale, la Casa della Carità e il liceo scientifico “Luigi Cremona” insieme al Gruppo Carcere “Mario Cuminetti” hanno promosso l’evento pubblico “Parole di libertà”, che ha concluso un percorso formativo sulla lettura ad alta voce, che nell’anno scolastico 2022-2023 ha coinvolto studentesse e studenti del liceo Cremona. Il progetto ha avuto una durata di 6 mesi e si è articolato in una prima fase di formazione, seguita da una serie di incontri all’interno di San Vittore cui hanno partecipato studenti e insegnanti, che hanno svolto azioni di promozione della lettura nelle biblioteche dei diversi reparti della Casa Circondariale.
di Daniela Zorat
giornaledibrescia.it, 19 gennaio 2024 La parola inclusione ha oggi anche una forma tangibile. Anzi tattile. È quella di un libro scritto in braille e con disegni in rilievo creati con materiali che anche le persone non vedenti riescono a capire sfiorandoli con le dita. Non solo. A realizzare questo volume sono stati i detenuti e le detenute del carcere di Verziano che, in forma volontaria, hanno partecipato al laboratorio “Arte terapia” promosso dalle associazioni “Bambini in Braille” e “Carcere e territorio”. Un tomo che ha anche partecipato alla settima edizione del concorso nazionale “Tocca a te” e che ha ottenuto la menzione speciale “Libro del cuore”. Una copia è conservata alla biblioteca di Bologna, un’altra andrà ad arricchire la biblioteca di Sarezzo (che ne ha fatto richiesta) e altre saranno composte.
di Giulia Crivelli
Il Sole 24 Ore, 19 gennaio 2024 Del marchio di borse e piccoli accessori La Milanesa si può dire che sia nativo sostenibile, più ancora che nativo digitale, pur essendo nato a rivoluzione digitale in atto. Fin dalla sua fondazione, nel 2019, il marchio ha scelto di produrre artigianalmente - e già questa può essere considerata una caratteristica di sostenibilità sociale - e di farlo grazie all’impegno di persone, per la stragrande maggioranza donne, che vivono in Rsa o case di cura per anziani.
arezzonotizie.it, 19 gennaio 2024 “Rieduchiamo Attraverso lo Sport” è il nome che hanno dato CSI e Casa circondariale alla serie di incontri sportivi e formativi che coinvolgeranno i detenuti e il personale dipendente del carcere. Il Centro Sportivo Italiano - Comitato di Arezzo grazie al progetto di Sport e Salute presentato insieme alla Casa Circondariale “San Benedetto” di Arezzo, si è aggiudicato il progetto per effettuare le attività fisiche all’interno delle carceri italiane. Ras, ovvero Rieduchiamo Attraverso lo Sport è il nome che hanno dato Csi e casa circondariale alla serie di incontri sportivi e formativi che coinvolgeranno i detenuti e il personale dipendente del carcere.
di Francesca Di Palma
ilcittadino.ge.it, 19 gennaio 2024 I detenuti in scena a maggio con “Sette minuti” e “La parola ai giurati”. Dal 2016 nel Carcere di Marassi c’è il Teatro dell’Arca, realizzato dall’Associazione Teatro Necessario in stretta collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale; il teatro è l’unico in Europa appositamente ubicato nella cinta muraria del un carcere, al quale può accedere non solo la popolazione detenuta ma anche il pubblico dall’esterno. Per questo le regole di accesso sono molto stringenti, ma non impediscono di poter accedere per godere degli spettacoli e degli eventi che qui vengono programmati.
Il Mattino, 19 gennaio 2024 Un progetto creativo che diventa un’opportunità per parlare di sé. Il cortometraggio “Ofarja” sarà proiettato venerdì, 19 gennaio, all’interno della Casa circondariale di Secondigliano. Un pezzo di sé e del proprio vissuto, un’opportunità per ogni detenuto di trasferire la sua storia, dando libero sfogo all’estro e alla creatività, in un frammento di racconto, in un disegno in gesso su una lavagna in ardesia. Frammenti che insieme danno vita a “Ofarja”, il cortometraggio che alcuni tra i detenuti della casa circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano hanno realizzato nell’ambito di un progetto in collaborazione con Art33, il Cultural Hub di Napoli Est affidatario del progetto “LievitAzione”, gestito dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.
di Paolo Morando
Il Domani, 19 gennaio 2024 Il libro di Gianfranco Bettin e Maurizio Dianese (La tigre e i gelidi mostri, Feltrinelli) va alla ricerca di un senso complessivo in quella stagione sempre più lontana, con pezzi ancora mancanti di verità e processi tuttora aperti. È in questo pozzo nerissimo che gli autori si sono calati. Intanto il titolo, “La tigre e i gelidi mostri”: immaginifico, ma anche preciso nel circoscrivere il campo. La tigre richiama infatti lo Julius Evola di “Cavalcare la tigre”, summa del pensiero antimoderno del filosofo razzista (“un razzista così sporco che ripugna toccarlo con le dita”, lo definì Furio Jesi). Mentre i gelidi mostri sono quelli del Nietzsche di “Also sprach Zarathustra” (“si chiama Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri”). È un titolo dunque letterario ed evocativo quello che Gianfranco Bettin e Maurizio Dianese ...
di Mauro Magatti
Corriere della Sera, 19 gennaio 2024 L’intelligenza artificiale e i rischi per la democrazia. Bisogna iniziare a porsi delle domande, anche non ci sono ancora risposte. Sono passati 40 anni da quando Jürgen Habermas, il più autorevole filosofo tedesco, pubblicò l’opus magnum “La teoria dell’agire comunicativo”, dove sosteneva che il progetto moderno sarebbe rimasto zoppo se, dopo il formidabile sviluppo della razionalità strumentale (legata al calcolo e all’efficienza), non fosse cresciuto anche un secondo pilastro della razionalità comunicativa. Ovvero la capacità delle persone e dei gruppi di esprimere liberamente nella sfera pubblica il proprio punto di vista mediante argomenti e ragioni, alla ricerca di un’intesa.
di Zygmunt Bauman
La Stampa, 19 gennaio 2024 Perché nell’era postmoderna, la cultura e il gusto non sono più decisi dai pensatori. L’omogeneizzazione di cui gli intellettuali paventavano l’avvento, comunque, non si è verificata. Al contrario, il mercato della cultura sembra trarre profitto dalla diversità e dal rapido avvicendarsi delle mode. La scena culturale definita dalle forze del mercato evoca più un caleidoscopio di prodotti e modelli variegati e spesso reciprocamente esclusivi che non un’avvilente uniformità e standardizzazione. È proprio questa assenza di modelli privilegiati, non l’uniformità della “cultura media”, che si è rivelata la sfida più seria al ruolo tradizionale degli intellettuali e alla loro autorità un tempo indiscussa in materia di gusto e di scelte culturali.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 19 gennaio 2024 L’imputazione dei pubblici ministeri ungheresi è di “atti potenzialmente idonei a provocare la morte”, nonostante le lesioni subite dalle vittime dei presunti assalti - che non hanno sporto denuncia - siano state ritenute guaribili con prognosi di 5-8 giorni. Per quell’accusa, Ilaria Salis rischia fino a 24 anni di carcere. Lei si è sempre dichiarata innocente. Comincerà il 29 gennaio a Budapest il processo nei confronti di Ilaria Salis, la cittadina italiana che da quasi un anno è in detenzione preventiva nel carcere di massima sicurezza della capitale ungherese. Ilaria Salis è accusata dell’aggressione a tre militanti dell’estrema destra durante il cosiddetto Giorno dell’Onore, una commemorazione che ogni 11 febbraio riunisce a Budapest centinaia di neonazisti.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 19 gennaio 2024 È nato come rapporto epistolare: lei, milanese 85enne; lui, un condannato della Florida nel braccio della morte. Silvia Rocco a Natale è andata anche a trovarlo: per l’uomo è stata la prima visita in assoluto. Nel meraviglioso libro del magistrato Elvio Fassone si raccontava la lunga corrispondenza tra un ergastolano e il suo giudice. Qui il rapporto epistolare è tra una milanese di 85 anni e un condannato della Florida accusato di avere ucciso un’anziana, che da tredici anni vive nel braccio della morte.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 19 gennaio 2024 Su impulso del premier britannico il parlamento approva il Safety of Rwanda Bill che prevede il controverso trasferimento degli immigrati sbarcati illegalmente. Ora il primo ministro britannico Rishi Sunak ha bisogno dell’appoggio di tutto il suo partito perché all’esame della Camera dei Lord dovranno sostenere il suo disegno di legge su un piano di espellere richiedenti asilo in Ruanda. Il provvedimento, per la prima volta presentato da Boris Johnson nel 2022, è già passato alla Camera dei Comuni con una comoda maggioranza di 44 voti dopo che una rivolta tra i tories, che sembrava profilarsi dietro le quinte ad opera di alcuni deputati che volevano norme ancora piu dure, si è in gran parte dimostrata infondata.
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