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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 29 febbraio 2024

di Ornella Favero

Ristretti Orizzonti, 29 febbraio 2024 Comincio con un aneddoto. Anni fa l’allora direttore della Casa di reclusione di Secondigliano, Liberato Guerriero, mi aveva raccontato un curioso episodio della sua vita da direttore: quando nel 2000 era stato approvato il nuovo Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario, che prevedeva di togliere i banconi divisori con il vetro dalle sale colloqui e arredarle con dei tavolini, lui aveva incaricato subito dei detenuti della MOF (Manutenzione Ordinaria Fabbricati) di abbattere i banconi e iniziare l’adeguamento delle sale a quanto previsto dalla legge. Ebbene, invece che venire apprezzato, era stato subito stoppato e ricondotto ai tempi biblici che spesso caratterizzano l’Amministrazione centrale, tanto che poi a distanza di anni c’erano ancora carceri con l’orrendo bancone, fuorilegge sì, ma tollerato. Insomma, è vietato dare il buon esempio, metterebbe troppo in luce l’inerzia degli altri. E proprio quella possibile inerzia ha spinto la Corte Costituzionale a spiegarci bene quello che si deve fare con i colloqui intimi.

 

di Franco Corleone

L’Unità, 29 febbraio 2024 La prigione è sostituto autoritario del welfare, campo di concentramento per i poveri. La causa del sovraffollamento è la detenzione sociale. Case di reinserimento, amnistia e indulto, diritto all’affettività: ripartiamo da un orizzonte alto, ma concreto. La tragedia dei suicidi e in particolare quelli di due detenuti a Verona e di un giovane a Ponte Galeria, un terrificante Centro di trattenimento amministrativo, hanno fatto esplodere un profluvio di commenti, in taluni casi assolutamente inadeguati, sulla condizione del carcere, come era accaduto l’anno scorso dopo la morte di due detenuti a Torino.

 

di Elena Fausta Gadeschi

Elle, 29 febbraio 2024 Il progetto sperimentale di una struttura detentiva di Padova per aiutare i detenuti a ricostruire i legami familiari. Non una funzione punitiva, ma rieducativa. Dovrebbe essere questo l’obiettivo prioritario delle carceri, sancito anche dalla Costituzione italiana. Eppure nel nostro Paese assistiamo ogni anno, impotenti, alla morte di decine di carcerati che, non potendo più sopportare le condizioni di reclusione, scelgono di togliersi la vita. Da inizio 2024 sono stati 20 i suicidi nelle prigioni italiane, secondo i dati aggiornati a metà febbraio dall’Associazione Antigone, che monitora le condizioni di detenzione nel nostro Paese.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 29 febbraio 2024 La commissione Giustizia del Senato propone al governo di introdurre test psico-attitudinali per i magistrati. L’Anm (a sorpresa) non si scompone: c’entra il clamoroso passo indietro della maggioranza sul taglio delle toghe fuori ruolo. La commissione Giustizia del Senato ha approvato ieri il parere (non vincolante) sullo schema di decreto legislativo relativo all’ordinamento giudiziario. Nel parere si chiede al governo di valutare “la possibilità di prevedere l’eventuale introduzione di test psicoattitudinali per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura”. La previsione è frutto di un accordo raggiunto dopo diverse settimane da Lega e Forza Italia (da sempre favorevoli ai test) con Fratelli d’Italia, inizialmente più prudente sul tema.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 29 febbraio 2024 In commissione Giustizia al Senato il sì al parere che invita il governo a introdurre le verifiche per i neogiudici. Maddalena, vicepresidente del “sindacato”: “Avete le idee confuse”. Il Pd: “Scatterà il Tso per i pm?”. Archiviato a dicembre, dopo settimane di polemiche, lo scontro tra politica e magistratura innescato dalle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto sulla presunta esistenza di correnti che avrebbero aspirato a un ruolo di opposizione al governo, si rischia di assistere nuovamente a un duro contrasto tra toghe e maggioranza.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 29 febbraio 2024 L’avvocato Gaetano Pecorella, Past President dell’Unione delle Camere Penali: “Se ci difendiamo da coloro che non sono adatti a pilotare un aereo o a condurre un treno, non vedo perché non dovremmo difenderci da coloro che non sono adatti a giudicare il prossimo”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 29 febbraio 2024 Il taglio da 200 a 180 era rimandato incredibilmente al 31 dicembre 2025. La motivazione? Evitare che, “le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Pnrr possano subire contrazioni nella disponibilità di personale proveniente dai ruoli delle magistrature”. La questione del taglio dei magistrati fuori ruolo dai ministeri e dagli organi di rilevanza costituzionale sta diventando un vero e proprio giallo. Due giorni fa, in commissione Giustizia alla Camera, la leghista Simonetta Matone aveva presentato in qualità di relatrice il parere (non vincolante) allo schema di decreto attuativo in merito alle toghe “distaccate”.

 

odg.mi.it, 29 febbraio 2024 Una cassetta degli attrezzi sulla Giustizia riparativa. La prima di molte altre. L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha voluto lanciare la sua nuova iniziativa in tema di servizi ai colleghi partendo dalla più interessante novità della procedura e sull’esecuzione penale: uno strumento che può essere fonte di molti equivoci e che va inquadrato nel modo più giusto. La Giustizia riparativa non chiede né impone il perdono alle vittime, non incide sulla pena. Non è uno strumento “buonista” a sostegno del reo. È qualcosa di più complesso, che coinvolge - se lo vogliono - tutte le parti in gioco, compresa la comunità ferita dal reato.

 

di Roberto Tartara

comune.torino.it, 29 febbraio 2024 La riduzione del sovraffollamento carcerario e le condizioni di vita della comunità penitenziaria sono uno dei temi più dibattuti dalla Commissione Legalità di Palazzo civico che il 28 febbraio ha ascoltato Rita Bernardini in video collegamento da Roma presentare la mobilitazione di Nessuno tocchi Caino denominata ‘Grande Satyagraha’ per avviare un dialogo con il Governo e approvare provvedimenti in soccorso della crisi carceraria. Coordinata da Luca Pidello, la Commissione è stata sollecitata dall’intervento della presidente Bernardini a intervenire nelle dinamiche di una realtà che affronta da trent’anni quando Marco Pannella e Mariateresa Di Lascia crearono Nessuno tocchi Caino battendosi per l’abolizione della pena di morte, la moratoria delle esecuzioni capitali e i diritti detentivi dei detenuti.

 

di Sara Bessi

La Nazione, 29 febbraio 2024

Il grido d’allarme dopo l’ultimo suicidio. In campo avvocati, politici e sindacati. Mancano educatori ed agenti. Un presidio davanti all’ingresso della Dogaia all’indomani del suicidio di un detenuto di 45 anni, trovato senza vita nella sua cella, per accendere i riflettori su un malessere che attraversa tutti le carceri italiane. Dall’inizio dell’anno si contano 21 suicidi, dei quali 2 a Prato in appena 2 mesi. Al presidio hanno partecipato gli avvocati della Camera penale di Prato ed i rappresentanti di Pd, Radicali, +Europa, M5S, Azione, Italia Viva, Demos, Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, Fp Cgil, Uil e Arci. Due i documenti, quello della commissione carcere della Camera penale e quello politico firmato da realtà politiche e sindacali.

 

di Daniele Oppo

La Nuova Ferrara, 29 febbraio 2024 Chieste pene rispettivamente a 6 anni e 5 mesi e 6 anni per due poliziotti penitenziari. Sono accusati di aver denudato, ammanettato e pestato un detenuto dell’Arginone. Al termine di oltre quattro ore di requisitoria, la pm Isabella Cavallari ha chiesto la condanna a 6 anni e 5 mesi di reclusione a carico del sovrintendete capo G.C. e a 6 anni per il collega M.V. per tortura aggravata e altri reati. Chiesta anche la condanna a un anno di reclusione per l’infermiera E.T., accusata di falso ideologico e materiale (e favoreggiamento, ma su questo reato la procura stessa ha chiesto il proscioglimento).

 

immediato.net, 29 febbraio 2024 Tegola per “Zeus”, la comunità riabilitativa per detenuti psichiatrici del consorzio “Metropolis”. A novembre 2023 l’inaugurazione con il governatore Michele Emiliano e il dg dell’Asl Foggia, Antonio Nigri. Ma pochi mesi dopo, ecco un intoppo. La struttura, in località Ruggiano tra Manfredonia, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, dove prima c’era l’Hotel dei Mandorli, dovrebbe ospitare soggetti autori di reato anche con misure di sicurezza detentive. 20 i posti letto. Ma l’ambizioso progetto di “Metropolis”, grande realtà pugliese della sanità privata è stata stoppata dal Comune di Manfredonia per questioni burocratiche.

 

reggiotoday.it, 29 febbraio 2024 Prosegue a ritmo spedito il progetto di creazione di un welfare penitenziario, ideato oltre un anno fa dalla garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, l’avvocato Giovanna Russo. A Palazzo San Giorgio si è svolto l’incontro con i sindacati di Polizia penitenziaria, Daniela Iiriti e Fabio Viglianti per il Sinappe, Maurizio e Silvio Policaro per l’Osapp e Massimo Musarella per l’Uspp, per trattare temi di particolare interesse relativi ai due istituti penitenziari insistenti sul territorio reggino.

 

ilpiacenza.it, 29 febbraio 2024 Nei giorni scorsi l’incontro dedicato all’associazionismo organizzato dal Garante regionale dei detenuti nella casa circondariale di Piacenza. La direttrice del carcere Gabriella Lusi: “Diamo ai detenuti gli strumenti per vivere fuori”. Un incontro organizzato dal Garante regionale dei detenuti dedicato al volontariato carcerario. Le associazioni che operano nelle strutture penitenziarie della regione si sono date appuntamento alla casa circondariale di Piacenza nei giorni scorsi. L’obiettivo era quello di favorire uno scambio di idee su quelle attività che le amministrazioni penitenziarie, con il supporto del volontariato, riservano alle persone detenute: quello di Piacenza è il terzo incontro di questo tipo, dopo Castelfranco Emilia, nel modenese, Forlì e Ravenna.

 

lavocedinovara.com, 29 febbraio 2024 Insediata da pochi giorni. Soddisfatto anche il Garante regionale Mellano: “Con la nomina di Novara completiamo il quadro”. Nathalie Pisano è il nuovo Garante dei detenuti cittadino. Novarese, 52 anni, già esponente del Partito Radicale poi iscritta al Pd, nel 2011 aveva partecipato alle primarie del centro sinistra che poi avevano indicato Andre Ballarè come candidato sindaco. Attualmente si occupa di progetti regionali per Ipla, l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente.

 

di Federica Florian

trevisotoday.it, 29 febbraio 2024 Alcune riflessioni di Giancarlo Brunello, segretario generale dell’assemblea territoriale di Cittadinanzattiva Treviso, in merito alle condizioni dei detenuti nelle carceri italiane, avevano destato preoccupazione e non condivisione in alcune persone. Ecco perché sono d’obbligo alcune precisazioni. “Le carceri non sono lager”. Vorrei tornare sul tema delle carceri e sulle condizioni dei detenuti al loro interno. Tema a me molto caro, ma anche delicato, in alcuni casi problematico, rispetto al quale è giusto essere il più precisi possibile nell’espressione di opinioni e giudizi, poiché parliamo di persone, di tante persone, siano esse detenute negli istituti di pena, ma anche tutti coloro che per una serie di motivi ogni giorno si recano in carcere, per permettere a questo sistema di funzionare ...

 

di Valerio Cuccaroni

Il Resto del Carlino, 29 febbraio 2024 Abbiamo assistito a una lezione del laboratorio organizzato dentro a Montacuto “Puntiamo sul potere terapeutico delle parole e i detenuti ritrovano se stessi”. “Il rap salva la vita”. Parola di Double F, nome d’arte di un detenuto coinvolto nel laboratorio “TheRAPia”. Il corso, organizzato dalla rapper Miss Simpatia nel carcere di Montacuto insieme a Kiwi e al producer Millet, punta sul potere terapeutico delle parole. E lo fa sin dal titolo, giocando con i termini “terapia” e “rap”, con una spruzzata di inglese (l’articolo “the”), che è la lingua madre di questo genere musicale, diffusosi, in cinquant’anni, dal ghetto newyorkese del Bronx in tutto il mondo.

 

di Daniele Ferro

comune-info.net, 29 febbraio 2024 “Naturae”, portato in scena da Armando Punzo e dagli attori della Compagnia della Fortezza del carcere di Volterra, è un inno alla vita, un grido contro la guerra, un frutto del bisogno di omaggiare la Terra e gli ecosistemi. Ma è anche una strada da percorrere al più presto per moltiplicare le alternative alla violenza del carcere e un invito a ricominciare a sognare insieme.

 

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 29 febbraio 2024 Per valutare quanto accaduto a Pisa serve riportare la discussione entro i binari del diritto, dai quali si deraglia troppo spesso. Il ricorso della forza è legittimo quando risulta proporzionato. “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento” afferma la nota diffusa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con riferimento alla reazione delle forze dell’ordine nei riguardi degli studenti che manifestavano a Pisa. Quei manganelli esprimono un fallimento non solo sul piano del dialogo, dell’educazione, della cultura, ma forse anche su quello del diritto.

 

La Stampa, 29 febbraio 2024 Il caso degli studenti manganellati a Pisa e poi i fatti di Torino con una volante aggredita da un gruppo di anarchici e antagonisti alimentano il dibattito politico. Il ministro degli Esteri: “Spesso chi attacca i poliziotti sono figli di papà radical chic”. E Piantedosi oggi riferisce alla Camera sui fatti di Pisa. Ieri l’aggressione ad una volante della polizia a Torino con le telefonate del Capo dello Stato, Sergio Mattarella al capo della polizia Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Oggi le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che torna sui fatti di Pisa, con i manganelli contro gli studenti e poi sulla vicenda di Torino.

 

di Massimo Ammaniti

La Stampa, 29 febbraio 2024 Lo scenario sociale di questi giorni è inquietante: ragazzini e ragazzine che protestano nelle strade e di fronte ai luoghi del potere contro le violenze della polizia subìte dai loro coetanei a Pisa, mentre il governo rimane trincerato nel proprio silenzio limitandosi a promettere indagini. È più che comprensibile che nella vita quotidiana quando ci si senta in imbarazzo e in difficoltà si preferisca negare o addirittura rimuovere il problema evitando di prenderlo in considerazione, ma se questo riguarda un governo è doveroso che quest’ultimo risponda alle critiche dei familiari dei ragazzi e dei partiti di opposizione per far luce su quello che è successo ed eventualmente prendere dei provvedimenti.

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 29 febbraio 2024 Colpo di scena nel maxi-processo contro i soccorritori, ma le difese rilanciano: “Otto anni di sprechi per un procedimento infondato”. L’avvocata Francesca Cancellaro: “Sono segnali positivi che esplicitano il fallimento dell’impianto accusatorio. Ma noi rivendichiamo la legittimità piena di tutta la condotta”. La decisione del giudice per l’udienza preliminare Samuele Corso attesa a metà di aprile. “Il fatto non costituisce reato”. Le quattro parole risuonano come una bomba nell’aula del tribunale di Trapani dove l’udienza preliminare del maxi-processo contro le Ong sta per finire. Fanno così tanto rumore perché a pronunciarle è l’accusa, per bocca del procuratore aggiunto Maurizio Agnello che chiede anche il dissequestro della Iuventa.

 

di Lorenzo D’Agostino

Il Manifesto, 29 febbraio 2024 Le 30mila pagine del fascicolo: giuridicamente inconsistenti, storicamente emblematiche. Intercettati giornalisti, politici, attivisti, avvocati, medici e prelati vaticani. Senza trovare prove. Quella che sta per concludersi a Trapani è un’udienza preliminare della durata portentosa di quasi due anni che riguarda il più importante procedimento contro il soccorso civile nel Mediterraneo centrale costruito dalle autorità italiane. A otto anni dai fatti, ieri il procuratore aggiunto Maurizio Agnello ha chiesto il proscioglimento affermando che “il fatto non costituisce reato”. È proprio tra i corridoi della procura di Trapani che nel 2016 sono stati gettati i semi di quello che diventerà il maxi-processo contro le Ong. L’unico, a eccezione dell’inchiesta contro Mediterranea, ancora in piedi.

 

di Alessandra Fabbretti

La Repubblica, 29 febbraio 2024 Con la firma dello Statuto di Roma nel 1998, gli Stati si impegnavano a creare un organismo sovranazionale in grado di chiamare a giudizio i singoli per crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio. Il saggio di Riccardo Noury e Antonio Marchesi. “Non c’è pace senza giustizia” è lo slogan che 25 anni fa accompagnò la nascita della Corte penale internazionale (Cpi): con la firma dello Statuto di Roma nel 1998, gli Stati si impegnavano a creare un organismo sovranazionale in grado di chiamare a giudizio i singoli per rispondere di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio commessi in un dato Paese, in modo da evitare che si ripetessero gli orrori del Novecento.

 

di Tommaso Di Francesco

Il Manifesto, 29 febbraio 2024 Stavolta non è stata la disinformazia del regime di Putin sempre attiva, a lasciare esterrefatti sono invece le parole del presidente francese Macron che alla conferenza stampa conclusiva del “suo” vertice sull’Ucraina - quasi una ripicca di leadership su quello del G7 di investitura di Meloni a Kiev - che serenamente affermato: “Non si può escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina”, rendendo noto che di quello, in un dibattito “acceso” si è discusso a Parigi tra i governi europei, con divisioni e accenti diversi - la punta di diamante sono i Paesi baltici favorevoli oltre a Kiev che plaude: “Siamo sulla strada giusta”. Era ora che qualcuno strappasse il velo di omertà che circonda la risposta atlantista e bellica dell’Unione europea sulla guerra in Ucraina.

 

di Davide Depascale

Il Domani, 29 febbraio 2024 Secondo il rapporto “Finanza di pace. Finanza di guerra”, presentato dalla Fondazione Finanza Etica, oltre 959 miliardi di dollari vengono destinati dalle istituzioni finanziarie nel mondo al sostegno della produzione e del commercio di armi. Il proliferare di conflitti in varie parti del mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente passando per l’Africa subsahariana così come la costante minaccia di un’escalation militare nel Pacifico, moltiplicano affari e profitti delle aziende che producono armi e anche gli istituti di credito hanno cavalcato l’onda di un business in velocissima crescita.

 

di Umberto De Giovannangeli

L’Unità, 29 febbraio 2024 “Sono giuste per chi le fa mai per chi le subisce e io sono sempre dalla parte delle vittime”. So che la definizione non gli garberà, il rifulgere dai palcoscenici mediatici è un suo tratto distintivo. Tant’è. Chi scrive lo conosce da oltre quarant’anni, e senza esagerare posso dire che del pacifismo italiano Flavio Lotti è un pezzo di storia. Dai tempi del movimento contro gli euromissili, dell’azione non violenta a Comiso, dei grandi raduni pacifisti. Uno degli animatori, assieme a Tom Benetollo, del Comitato 24Ottobre. Erano gli inizi degli anni 80. Da allora, l’impegno per la pace ha sempre caratterizzato l’esistenza di Flavio su ogni luogo di sofferenza e di guerra (dalla ex Jugoslavia al Medio Oriente).

 

di Iain Chambers

Il Manifesto, 29 febbraio 2024 Narrazioni scomode. La Palestina è “la” questione del nostro tempo. Le discussioni sull’antisemitismo e sulla Shoah che ruotano attorno a Israele e la continua giustificazione della guerra coloniale contro i nativi palestinesi ci portano necessariamente negli archivi oscuri dell’Occidente. Secoli di antisemitismo non si sono certo risolti con il sostegno incondizionato allo Stato di Israele, né trasferendo la paura dell’altro dall’ebreo al musulmano.

 

di Marco Galluzzo

Corriere della Sera, 29 febbraio 2024 Il ministro degli Esteri ungherese: “Interferenze dall’Italia”. Tajani: “Rispettino le regole Ue sulla detenzione”. Doveva essere un incontro fruttuoso, costruttivo, capace di far fare dei passi avanti al caso Salis, la nostra connazionale detenuta nelle carceri ungheresi. Invece il faccia a faccia fra il ministro degli Esteri Péter Futsal Szijjártó e Antonio Tajani alla Farnesina si è trasformato nell’ennesimo scontro fra i due governi, con l’accusa di Budapest all’Italia di “fare interferenze” sul loro sistema politico e giudiziario.

 

di Federico Berni

Corriere della Sera, 29 febbraio 2024 L’incredulità della 39enne militante antifascista cresciuta a Monza è raccolta in un diario in cui racconta alla madre quello che vede e sente nella prigione in Ungheria. L’incubo diventa ancora più consistente alla notizia che le autorità ungheresi avrebbero “rinnovato” l’arresto. “Quando il giudice aveva detto che ci metteva in prigione per un mese, io avevo capito che era un mese e basta”. E invece Ilaria Salis in quella prigione di Budapest si trova ancora oggi, a più di un anno dal suo arresto per alcuni disordini scoppiati a margine di un raduno di neonazisti di febbraio dello scorso anno nella capitale magiara.

 

di Charlotte Penelope Tosti*

Il Fatto Quotidiano, 29 febbraio 2024 La decisione nel processo in corso presso l’Alta Corte di Giustizia britannico per l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti è una decisione molto attesa. Assange, che rischia una condanna a 175 anni di carcere per aver pubblicato documenti riservati negli Stati Uniti, ha trascorso oltre un decennio vivendo tra una piccola stanza dell’ambasciata ecuadoriana e ora nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, dove trascorre la maggior parte delle sue giornate da solo. L’udienza, iniziata la scorsa settimana, è l’ultima opportunità per Assange di appellarsi all’ordine di estradizione firmato da Sajid Javid, allora ministro dell’interno britannico, nel 2019.

di Luca Sofri

ilpost.it, 29 febbraio 2024 Il regime di Vladimir Putin usa isolamento, freddo, fame, violenza e torture psicologiche per piegare le resistenze degli oppositori. La morte del dissidente russo Alexei Navalny nel carcere siberiano IK-3 il 16 febbraio ha riportato l’attenzione sulle condizioni durissime e molto spesso inumane in cui vivono i detenuti in Russia, e in particolare i prigionieri politici. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina il regime di Vladimir Putin ha ulteriormente intensificato la repressione del dissenso: è diventato più facile essere incarcerati per motivi politici, si sono moltiplicati i reati e le sentenze, è aumentata la durata delle pene e sono ancora peggiorate le condizioni di detenzione, con un’ulteriore riduzione dei già minimi diritti dei detenuti.

 

DOCUMENTI

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 27 febbraio 2024: "ANM e Unione delle Camere Penali a confronto sull'emergenza carceraria. Liberazione anticipata speciale, le modifiche che pare voglia fare il Governo al ddl Giachetti. Prato, detenuto si impicca in carcere"

APPUNTAMENTI

Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Dipartimento di Giurisprudenza. Seminario: "Costituzione e carcere" (S.M. Capua Vetere, 1 marzo 2024)

Presentazione libro: "La vendetta del boss. L'omicidio di Giuseppe Salvia", di Antonio Mattone (Mestre-Ve, 21 marzo 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

Seminario: "Violenza sulle donne. Un'analisi a più voci" (Bologna, 28 febbraio 2024)

Mostra: "Sguardi verso l’alto. Dalla cella alla vetta", fotografie di Federico Sutera (Mestre-VE, dall'1 al 31 marzo 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 3 marzo 2024

"In carcere da innocente". Tavola rotonda sul tema dell'errore giudiziario e sugli strumenti per evitarlo (Firenze, 8 marzo 2024)

Seminario Università Federico II: "Detenzione femminile, spazio e comunità in carcere" (Napoli, 8 marzo 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2024)

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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