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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 26 febbraio 2024

di Ornella Favero

Ristretti Orizzonti, 26 febbraio 2024 Comincio con un aneddoto. Anni fa l’allora direttore della Casa di reclusione di Secondigliano, Liberato Guerriero, mi aveva raccontato un curioso episodio della sua vita da direttore: quando nel 2000 era stato approvato il nuovo Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario, che prevedeva di togliere i banconi divisori con il vetro dalle sale colloqui e arredarle con dei tavolini, lui aveva incaricato subito dei detenuti della MOF (Manutenzione Ordinaria Fabbricati) di abbattere i banconi e iniziare l’adeguamento delle sale a quanto previsto dalla legge. Ebbene, invece che venire apprezzato, era stato subito stoppato e ricondotto ai tempi biblici che spesso caratterizzano l’Amministrazione centrale, tanto che poi a distanza di anni c’erano ancora carceri con l’orrendo bancone, fuorilegge sì, ma tollerato. Insomma, è vietato dare il buon esempio, metterebbe troppo in luce l’inerzia degli altri. E proprio quella possibile inerzia ha spinto la Corte Costituzionale a spiegarci bene quello che si deve fare con i colloqui intimi.

 

di Thomas Usan

La Stampa, 26 febbraio 2024 Sono circa 500 i detenuti nelle carceri minorili italiani. Il dato emerge dal report dell’associazione Antigone sulle condizioni della giustizia italiana nel campo dei non maggiorenni. Il numero di detenuti è il più alto registrato in “oltre dieci anni”. Ma non finisce qui. Anche gli ingressi negli istituti penitenziari minorili sono in aumento: nel 2021 la cifra si attestava a 835, mentre nel 2023 è salita a 1143. Il numero è più alto rispetto al dato dei detenuti presenti in carcere poiché la pena spesso è di breve durata o vengono adottate soluzioni alternative. In crescita anche il numero di ragazzi sotto misura cautelare: 243 nel gennaio 2023, 340 solo un anno dopo.

 

di Cristina Da Rold

Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2024 Due dati ci dicono chiaramente quale sia l’approccio del nostro governo alla criminalità giovanile: da quando è entrato in vigore il decreto Caivano a settembre 2023 ci sono più minori nelle carceri, anche se il numero di reati è il medesimo dell’anno precedente, e più ragazzi appena maggiorenni stanno “scontando” la misura cautelare nelle carceri per adulti. La crescita delle presenze negli ultimi 12 mesi è fatta quasi interamente di ragazze e ragazzi in misura cautelare. Le misure cautelari personali consistono in limitazioni della libertà personale; sono disposte da un giudice nella fase delle indagini preliminari o nella fase processuale.

 

di Cecilia Ferrara

altreconomia.it, 26 febbraio 2024 Sovraffollamento, pene più lunghe e prevalenza di condanne per reati contro il patrimonio. Giuseppe Chiodo, neo direttore dell’Ipm capitolino, conferma una dinamica nazionale aggravata dal “Decreto Caivano”. È la sconfitta di una “società malata”, come osserva Samuele Ciambriello, garante dei detenuti del Lazio. La cosa che colpisce andando verso l’Ipm di Casal del Marmo, l’istituto penale minorile di Roma, è che non è molto distante dall’ex manicomio, Santa Maria della Pietà, due istituzioni totali a un paio di chilometri l’una dall’altra e se una è stata chiusa e aperta al pubblico, l’altra è sempre più affollata. Gli Istituti penali minorili stanno infatti scoppiando, dicono i numeri fatti uscire da Antigone martedì 20 febbraio nel report ‘Prospettive minori’, ma è una problematica ben conosciuta da chi ci lavora.

 

di Mario Iannucci*

quotidianosanita.it, 26 febbraio 2024 Rems, Atsm, suicidi in carcere e l’inesorabile declino delle competenze. Ormai da anni non provo più alcuna meraviglia di fronte alla constatazione che, le considerazioni più o meno teoriche su taluni argomenti, vengano espresse da professionisti i quali, di quegli argomenti, non hanno alcuna esperienza clinica. E che conoscono molto sommariamente la materia sulla quale esprimono il loro parere. Cercherò dunque, a partire dalla mia lunga esperienza clinica nel campo, di fare un po’ di chiarezza sulla spinosa questione del disagio psichico “detenuto” e “internato”, vale a dire sull’impressionante percentuale di malati psichici gravi che popolano le nostre galere, sulle Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza detentive) e sulle Atsm (Articolazioni carcerarie per la Tutela della Salute Mentale).

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 26 febbraio 2024 L’addio del suo capo di gabinetto terremota il ministero e i suoi ddl procedono a rilento in parlamento. L’ex pm è sempre più in difficoltà, mentre le carceri scoppiano e i magistrati sono pronti a dargli battaglia. Il ministero della Giustizia è un palazzo di veleni dove anche il più scaltro impara subito a guardarsi due volte le spalle. È quello che dovrà cominciare davvero a fare anche il guardasigilli Carlo Nordio, la cui scrivania è sempre più ingombra di pratiche - tra emergenze non gestite e provvedimenti arenati - e una testa in meno a gestire l’ufficio.

 

di Giovanni Fiandaca*

Il Domani, 26 febbraio 2024 L’impressione è che il retroterra di sfondo della giustizia riparativa come da riforma coincida con una visione irenica e aconflittuale della società, di verosimile matrice religioso-comunitarista o in ogni caso di ispirazione umanista, tale per cui assurge a valore prioritario il recupero del legame personale e sociale che il reato avrebbe spezzato. La giustizia riparativa ha fatto il suo ingresso ufficiale nell’ordinamento italiano grazie alla recente riforma Cartabia, nel cui ambito essa è stata fatta oggetto di una disciplina organica (d.lgs. n. 150/2022).

 

di Fabio Fiorentin

Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2024 Per la Cassazione le procedure non hanno natura giurisdizionale. Confermato l’orientamento per cui l’avvio è una scelta discrezionale del giudice. Non è impugnabile l’ordinanza che nega l’accesso alla giustizia riparativa, pronunciata dal giudice in base all’articolo 129-bis del Codice di procedura penale. Lo ha affermato la Cassazione con la sentenza 6595 depositata il 14 febbraio scorso. La pronuncia richiama, in primo luogo, il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione e l’assenza di una disposizione espressa che preveda l’impugnabilità di tale provvedimento. Né è ipotizzabile - osservano i giudici - il ricorso in base all’articolo 111, comma 7, della Costituzione, in quanto non si verte in materia di libertà personale.

 

di Fabio Fiorentin

Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2024 Con la decisione della Cassazione, contraria all’impugnabilità dell’ordinanza di diniego di accesso alla giustizia riparativa, si rafforza il filtro all’ammissione ai programmi di riparazione, già fissato dalla giurisprudenza che ha sancito la non obbligatorietà dell’avviso alle parti della facoltà di accedere alla giustizia riparativa. Peraltro, l’inquadramento sistematico operato dalla Cassazione nella sentenza 6595/2024 appare non del tutto persuasivo laddove nega la natura giurisdizionale all’attività del giudice nella verifica dei presupposti per l’accesso ai programmi riparativi.

 

di Simone Lonati*

viasarfatti25.unibocconi.it, 26 febbraio 2024 Con la modifica dell’articolo 4bis, che non elimina la presunzione in sé, ma il suo carattere assoluto, il legislatore, su input della Corte costituzionale, si è mosso per superare l’ergastolo ostativo, ma sono molte le ombre su cui ancora fare luce. Presunzioni legali di tipo assoluto, in un ordinamento giuridico fondato sul principio della riserva di legge e giurisdizione in materia penale (art. 13 della Costituzione), non dovrebbero trovare diritto di cittadinanza: sono il sintomo di un sistema “malato” che si fida poco dei propri giudici. L’effetto ultimo di ogni presunzione iuris et de iure, e del rigido automatismo normativo che ne consegue, è infatti quello di svilire il significato della riserva di giurisdizione, relegando, di fatto, le prerogative della magistratura a mera attività di certificazione notarile.

 

di Manuela Trevisani

L’Arena di Verona, 26 febbraio 2024 La sorella Giulia racconta chi era Giovanni Polin, suicida in cella. Il mistero della lettera sparita: “E le videoriprese?”. “Mio fratello è nato dalla pancia dell’aereo”. Così diceva da piccola Giulia, la sorella di Giovanni Polin, 34 anni, uno dei cinque detenuti che si sono tolti la vita all’interno del carcere di Montorio da novembre a oggi. Perché è proprio in aeroporto che lei lo ha visto la prima volta. Giovanni era stato adottato da piccolo da una coppia di Negrar, dopo che i suoi genitori naturali in India lo avevano abbandonato. Giulia torna con il pensiero a quel momento e lo immagina davanti a sé.

di Sarah Martinenghi

La Repubblica, 26 febbraio 2024 La procura non si arrende e fa appello contro le assoluzioni del carcere delle Vallette. Il pm spiega come non basti considerare “abuso di potere” i reati contestati. “Condotte crudeli, violente, vessatorie, disumane, degradanti e mortificanti” compiute da chi indossava una divisa ai danni di chi in quel momento era privo della libertà personale. Sono state commesse cioè “proprio da chi aveva il compito istituzionale di tutelare i detenuti”. Nel carcere di Torino “c’è stata la tortura dello Stato nei confronti di chi lo Stato stesso avrebbe dovuto tutelare”. Non si arrende la Procura, convinta che le botte, le “spedizioni punitive” e le umiliazioni avvenute tra il 2017 e il 2019 non siano state un “abuso di potere” ma che ci sia stata quella crudeltà e quella volontà di infliggere sofferenze ...

 

di Antonella Gasparini

Corriere del Veneto, 26 febbraio 2024 Il racconto di un giovane trasferito dal carcere lagunare a quello di Verona e poi ricoverato in gravi condizioni. I Garanti dei detenuti: grave. Esposto in procura. Ha rischiato la vita, pieno di botte e lesioni, alla testa, al volto, sul corpo, con la milza spappolata. Un detenuto 23enne del carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia è arrivato in queste condizioni alla casa circondariale di Montorio, a Verona. È successo circa una settimana fa ma lui, ricoverato all’ospedale veronese di Borgo Roma, dove si trova ora, ha potuto raccontare cosa gli era accaduto solo di recente, uscito dalla terapia intensiva quando i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo.

 

di Isabella Maselli

Corriere del Mezzogiorno, 26 febbraio 2024 Da più di due mesi e mezzo un giovane detenuto barese è recluso nel carcere di Lecce con la scabbia (infezione che potrebbe aver contratto proprio in cella) e nonostante diverse segnalazioni della famiglia e della difesa, le sue condizioni di salute peggiorerebbero senza che il ragazzo venga sottoposto a cure adeguate. Alle ripetute istanze dell’avvocato trasmesse al Tribunale di Sorveglianza, non sarebbero infatti seguiti provvedimenti da parte del personale sanitario della struttura penitenziaria e così ora i giudici hanno dato una specie di ultimatum: una risposta entro pochi giorni o gli atti saranno trasmessi in Procura “per il reato di omissione di atti d’ufficio”.

 

ildolomiti.it, 26 febbraio 2024 Al momento le detenute e i detenuti iscritti all’Università di Trento sono cinque ma nel carcere di Spini l’esperienza di studio universitario si allarga anche verso altri atenei. “Ho deciso di iscrivermi per avere cura di me stesso. Lo studio per me è strumento di libertà consapevole, di memoria, significativa e complessa. Il suo ruolo nella mia vita è sempre stato centrale”. Le parole sono quelle che arrivano da un detenuto studente iscritto alla laurea magistrale in Filosofia.

 

chiesadimilano.it, 26 febbraio 2024 Da un anno S.A. due volte alla settimana “esce” da Bollate per svolgere un’attività di volontariato alla Casa della Carità. La Casa della Carità ha sempre abitato i confini dell’umano e il carcere è sicuramente uno di questi. Per la Fondazione è quindi stato naturale occuparsi di carcere già dai primi mesi della sua attività. Fin dal 2005, infatti, gli operatori della Casa sono entrati nel Carcere di Bollate per incontrare chi aveva dei permessi e chi stava per uscire, ma non aveva nessuno ad aspettarlo. Così la Casa ha accolto molte persone una volta uscite, accompagnandole nella ricerca di casa e lavoro.

 

di Paolo Brivio

chiesadimilano.it, 26 febbraio 2024 Iniziativa congiunta di Csv, Caritas Ambrosiana e Tutta un’altra giustizia: 4 incontri dal 28 febbraio per formare persone interessate a operare nel sistema delle misure alternative alla detenzione, delle sanzioni sostitutive e della messa alla prova. Il Centro servizi volontariato (Csv) di Milano, insieme a Caritas Ambrosiana e ai partner del progetto Tag - Tutta un’altra giustizia, organizza un corso rivolto a volontari e aspiranti volontari che vogliano prestare la loro opera nell’ambito della Giustizia di comunità. Si tratta di una proposta formativa, e conseguentemente di una proposta di volontariato, dai caratteri fortemente innovativi, e particolarmente significativa in un momento storico ...

 

di Gilberto Scuderi

Gazzetta di Mantova, 26 febbraio 2024 Al Cinema del Carbone, a Mantova in via Oberdan 11, il 26 febbraio alle 21.15 l’appuntamento di Dialoghi di teatro contemporaneo è con Armando Punzo in dialogo con Rossella Menna: “Un’idea più grande di me” è il titolo della sua conversazione-spettacolo. “È anche il titolo del mio libro, scritto con Rossella Menna, uscito nel 2019 da Luca Sossella editore, che racconta la storia i primi trent’anni della Compagnia della Fortezza”, dice il regista, drammaturgo e attore che dal 1988 lavora nel Carcere di Volterra, dove ha fondato la Compagnia, la prima e la più longeva esperienza di lavoro teatrale in un istituto penitenziario. I detenuti attori - In 35 anni di lavoro con la Compagnia della Fortezza, composta oggi da circa 80 detenuti-attori, ha messo in scena oltre 40 spettacoli.

 

di Monica Coviello

vanityfair.it, 26 febbraio 2024 Il brano è stato composto e cantato durante i laboratori di musica rap. È un pezzo corale in cui i ragazzi hanno raccontato che cosa significhi per loro l’amore. Un rap contro la violenza, per raccontare l’amore. A farcelo ascoltare sono i ragazzi e le ragazze dell’Istituto penitenziario minorile di Acireale che, nei laboratori di musica, hanno composto e cantato “Amore Amaro”. Alle loro voci giovanissime si alternano quelle dei coordinatori dei laboratori di musica rap, che fanno parte del Presidio Culturale Permanente, un progetto nazionale di Cco (Crisi Come Opportunità), che hanno permesso la realizzazione del brano, curandone la musica e il videoclip.

 

isnews.it, 26 febbraio 2024 Al secondo posto Aymane, che riscopre persone, momenti e situazioni che hanno dato un’impronta alla sua vita. Appuntamento il 29 febbraio. Dopo la proclamazione dei vincitori avvenuta lo scorso dicembre, “Scrittodicuore” torna all’interno del carcere di Campobasso per ritrovare i protagonisti di questa settima edizione. A ricevere il premio sarà Aymane, ospite nella Casa circondariale del capoluogo, autore della lettera seconda classificata alla settima edizione del Concorso nazionale di scrittura rivolto ai detenuti degli Istituti carcerari di tutto il territorio nazionale, promosso e organizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica di Brunella Santoli, la collaborazione della direzione della ...

 

di Donatella Stasio

La Stampa, 26 febbraio 2024 Suicidio assistito, affettività in carcere, figli di coppie gay: Meloni si mostra inerte o negazionista. L’esecutivo è prigioniero della propria intolleranza verso le minoranze. E sui diritti il Parlamento latita. Suicidio assistito di malati irreversibili, affettività dei detenuti, figli di coppie omogenitoriali. La vita, la morte, l’amore. Qual è il filo rosso che attraversa queste tre diverse proiezioni dell’essere umano? In tutte e tre sono in gioco diritti fondamentali. La politica finora se n’è tenuta alla larga, incapace di trovare le parole giuste per riconoscerli e tutelarli, superando ideologismi e contrapposizioni frontali. Fino al negazionismo del governo Meloni.

di Alessandro Di Matteo

La Stampa, 26 febbraio 2024 Il presidente emerito della Consulta: “Il Colle vigila per assicurare il rispetto della Carta”. La Costituzione garantisce il diritto di manifestare, possono essere previsti divieti o restrizioni solo per “comprovati motivi di pubblica sicurezza o incolumità pubblica” e anche l’uso della forza in caso di violazioni della legge o delle indicazioni delle questure deve essere assolutamente “proporzionato”. Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, spiega che non basta una semplice deviazione dal percorso stabilito a giustificare il ricorso alle maniere forti, a meno che i manifestanti non intraprendano azioni chiaramente violente, perché il diritto a manifestare va garantito. E il capo dello Stato, aggiunge, è intervenuto proprio in quanto “primo garante della Costituzione”.

 

di Pippo Giordano*

Il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2024 Avevamo il ministro Salvini che, per reprimere il dissenso, faceva togliere le lenzuola dai balconi con scritte a lui non gradite. Invero, oggi abbiamo il ministro Piantedosi, che permette l’uso dei manganelli verso gli studenti - alcuni minorenni - sol perché manifestano contro l’eccidio di Gaza; una sorta di repressione seriale, atteso che ormai l’uso del manganello è diventato consuetudine. Epperò registro il silenzio tombale sui fatti di Roma, quando centinaia di persone, allineati e coperti, manifestavano lapalissianamente col saluto fascista. I ragazzi di Pisa non stavano partecipando a un rave party, ma erano lì per esprimere la propria opinione.

 

di don Luigi Ciotti

La Stampa, 26 febbraio 2024 Sono andati alla deriva i principi stessi di libertà, dignità e giustizia. Oggi ignoriamo ancora se quelle persone si sarebbero potute salvare. Oggi sulla spiaggia di Cutro giace un altro relitto: sono le promesse naufragate dell’Europa dopo la tragedia di un anno fa. Sono i principi stessi di libertà, dignità e giustizia, divelti e abbandonati alla deriva, o condannati a incagliarsi nelle secche delle nostre coscienze assuefatte.

 

di Riccardo Noury*

Il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2024 “Adesione a non religioni”, “diffusione dell’ateismo”, “relazioni sessuali illecite”, “stregoneria”, “apostasia”, “adozione di idee liberali”. Sono solo alcuni dei “reati” cui, da un anno a questa parte, dà la caccia l’Agenzia per la sicurezza interna, i servizi di sicurezza che rispondono al governo di unità nazionale della Libia, basato a Tripoli. Nel maggio 2023 l’Autorità generale per gli affari islamici, un organismo religioso ufficiale di ispirazione salafita, ha emesso un decreto per combattere le “deviazioni religiose, intellettuali e morali”. L’Agenzia per la sicurezza interna si è messa al lavoro. Il suo mandato ufficiale: “proteggere la virtù e purificare la società”.

 

di Antonella Napoli

L’Espresso, 26 febbraio 2024 Secondo molti testimoni l’ambasciatore italiano in Congo e la sua scorta sono caduti vittime di un agguato. Di cui si sapeva in anticipo. Ma i processi si devono fermare. “La perizia da cui emerge che l’uccisione di Luca e Vittorio non sia stata casuale, ma una vera e propria esecuzione, scopre l’acqua calda. Non c’è nulla di casuale in ciò che è accaduto. E il nodo da sciogliere è in ambasciata”. A confermare la tesi che l’agguato del 22 febbraio del 2021 nella provincia congolese del Kivu, costato la vita all’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, al carabiniere che gli faceva da scorta ...

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 26 febbraio 2024 La popolazione di Gaza muore per mancanza di cibo, gli appelli sono inascoltati. E l’Unrwa, accusata da Israele di collusioni con Hamas, ha sospeso le forniture. A Gaza si muore per mancanza di cibo. A Gaza, secondo le stime delle Nazioni Unite, una persona su quattro muore di fame, in alcune aree nove famiglie su dieci trascorrono un giorno e una notte senza cibo. Gli appelli per fare fronte a questa catastrofe umanitaria non sono di oggi né di ieri. Vanno avanti da mesi: a dicembre, un rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification prevedeva che entro la fine di questo mese l’intera popolazione della Striscia avrebbe dovuto affrontare livelli di crisi di insicurezza alimentare acuta, con almeno una famiglia su quattro alle prese con condizioni vicine alla carestia.

 

DOCUMENTI 

I "colloqui intimi" nelle carceri straniere. 1 - La Francia

Article de Observatoire international des prisons (OIP-SF): "Parloirs, Salons familiaux et Unités de vie familiale"

Ministère de la Justice. Circulaire de la DAP du 26 mars 2009 relative aux Unités de vie familiale (UVF)

Ministère de la Justice. Note du 4 décembre 2014 relative aux modalités d’accès et de fonctionnement des Unités de vie familiale et des parloirs familiaux

Les documents de travail du Sénat. Série législation comparée: "Le maintien des liens familiaux en prison"

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 26 febbraio al 3 marzo 2024

Incontro-dibattito: "In difesa del diritto di difesa" (Tivoli-RM, 27 febbraio 2024)

Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Dipartimento di Giurisprudenza. Seminario: "Costituzione e carcere" (S.M. Capua Vetere, 1 marzo 2024)

Presentazione libro: "La vendetta del boss. L'omicidio di Giuseppe Salvia", di Antonio Mattone (Mestre-Ve, 21 marzo 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

Seminario: "Violenza sulle donne. Un'analisi a più voci" (Bologna, 28 febbraio 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2024)

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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