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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 16 febbraio 2024
di Riccardo Polidoro*
Il Dubbio, 16 febbraio 2024 L’opinione pubblica, che è lasciata in una strumentale ignoranza, pur consapevole che dentro le mura di un carcere e nei centri di prima accoglienza si viola costantemente la legge, chiede solo di “buttare la chiave”. I prodotti della terra sono indispensabili, per questo la popolazione è stata al fianco degli imponenti mezzi dalle grandi ruote che hanno bloccato le strade. Chi lavora la terra non deve essere sottopagato e le aziende del settore vanno sostenute e non sfruttate. È questione economica e prima ancora di coscienza! Coscienza che viene oscurata in tema di sicurezza sociale, più volte invocata e per la quale si usano rimedi per la maggior parte repressivi, a cui l’opinione pubblica plaude senza comprenderne la limitata efficacia.
di Massimo Lensi
Il Domani, 16 febbraio 2024 Giorgia Meloni punta su più carcere, più reati, più sicurezza e più consenso, populismo lineare. Il Capo del Dap in Commissione Giustizia parla di nuovi accordi con l’Albania, meno sovraffollamento grazie alla costruzione di nuovi istituti, più psicologi e psichiatri in carcere. Elly Schlein torna sul mito della rieducazione e dichiara: “Il carcere al centro per ribaltare il modello Meloni”.
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 16 febbraio 2024 Sono 20 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno. A Catanzaro e nel Casertano arrestati 40 tra agenti, dirigenti e reclusi per spaccio di droga e telefonini dietro le sbarre. Nelle carceri italiane entra di tutto: droga, telefonini e persino armi. Ma, soprattutto, si impazzisce e si muore per disperazione. Sono arrivati a 20 i suicidi dall’inizio dell’anno: uno ogni 48 ore. Gli ultimi due nelle Case circondariali di Pisa, dove martedì si è impiccato un 64enne sottoposto a regime di semilibertà, e di Lecce, dove la sera prima nella sezione alta sicurezza si era tolto la vita, anche lui con un lenzuolo stretto attorno al collo, un recluso di 45 anni.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 16 febbraio 2024 A gennaio erano 516 le persone recluse negli istituti penali per minorenni, un record storico. Anche il sistema carcerario minorile, oltre a quello per gli adulti, sta quindi collassando. E a pesare sono anche le misure introdotte col decreto Caivano. C’è un dato, scovato dal Foglio tra le statistiche periodiche pubblicate dal ministero della Giustizia, che fornisce la prova definitiva dell’emergenza storica vissuta dal sistema carcerario italiano. Il dato è 516: è il numero dei ragazzi e delle ragazze reclusi negli istituti penali per minorenni (Ipm) al 31 gennaio 2024. Si tratta del numero più alto mai registrato prima d’ora, cioè da quando dal 2006 sul sito di Via Arenula vengono diffuse le statistiche sulla giustizia minorile.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 16 febbraio 2024 Non serve costruire nuovi istituti ma eliminare la carcerazione preventiva, usare caserme dismesse e fare scontare la pena ai detenuti stranieri nel loro paese d’origine. Il ministro della Giustizia torna sul tema dell’emergenza carceraria. Le prigioni italiane sono sovraffollate e nell’anno appena inziato il numero di suicidi è già record. Per risolvere almeno il problema del tasso di affollamento, la strada non è però quella di costruire nuove carceri, dice il ministro Carlo Nordio. La costruzione di nuovi istituti è “molto difficile per vari vincoli ma si possono usare strutture dismesse, penso sempre alle caserme, per imputati di reati minori e avere strutture per rieducare i detenuti”.
di Marco Leardi
Il Giornale, 16 febbraio 2024 Nel vertice intergovernativo tra Italia e Romania, siglati sette documenti d’intesa sui principali argomenti strategici. L’Italia di nuovo protagonista in Europa. Nell’ordierno vertice intergovernativo, il premier Giorgia Meloni ha siglato una dichiarazione congiunta con il primo ministro romeno Marcel Ciolacu: al centro dell’accordo, la cooperazione nel settore della pubblica sicurezza e il contrasto ai fenomeni criminali, con particolare riferimento alla tratta degli esseri umani e all’immigrazione clandestina.
di Maria Sorbi
Il Giornale, 16 febbraio 2024 Ad eccezione dei marocchini, i detenuti rumeni e albanesi sono gli stranieri più numerosi nelle carceri italiane. Non come una decina di anni fa, ma con cifre di rilievo. Su una popolazione carceraria straniera di 17.700 persone, le persone provenienti dalla Romania sono 2.083 (l’11,6%) e quelle provenienti dall’Albania sono 1.876 (pari al 10,4%). Se in occasione del censimento del 2001 i rumeni in Italia erano (ufficialmente) meno di 100mila, dieci anni dopo sfioravano il milione di presenze. Alla fine del 2002, anno della liberalizzazione dei visti turistici in Romania, il tasso di detenzione dei rumeni in Italia era dell’1%, oggi è sceso allo 0,2%.
di Mauro Bezzecchi
Il Dubbio, 16 febbraio 2024 Persino Nordio ha fatto capirete il divorzio tra giudici e pm è un intralcio al premierato, unico vero obiettivo di Meloni: ma pur di ottenere il terzo mandato per i governatori (e tenere così Zaia lontano da Roma) Salvini è pronto a usare la riforma delle toghe come arma di pressione. Alla buvette di Palazzo Madama, il presidente della commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni, dopo la faticosa mediazione condotta la settimana scorsa sul testo del premierato, ora è alle prese con le sedute-fiume sugli emendamenti, a causa del feroce ostruzionismo delle opposizioni, e quando sente parlare di terzo mandato alza le mani (per usare una formula meno rude di quella passata alla storia).
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 febbraio 2024 Stretta al prelievo dei dati nell’emendamento concordato con il governo. Cosa prevede la legge Zanettin. Finalmente oggi in Commissione giustizia di Palazzo Madama, il senatore di Fratelli d’Italia Rastrelli ha presentato in qualità di relatore il suo emendamento, concordato con il Governo, al ddl “Modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali”, primo firmatario il capogruppo di Forza Italia in 2a Pierantonio Zanettin.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 16 febbraio 2024 Se il giudice non emetterà l’ordinanza di convalida entro dieci giorni dalla ricezione della richiesta il sequestro perderà di efficacia. Prima di sequestrare cellulare, dispositivi e sistemi informatici e memorie digitali, il pubblico ministero dovrà chiedere, con decreto motivato, il via libera al giudice delle indagini preliminari. Così pure prima di accedere fisicamente ai dati in essi contenuti. Se il giudice non emetterà l’ordinanza di convalida entro dieci giorni dalla ricezione della richiesta il sequestro perderà di efficacia.
di Cristiano Cupelli
Il Foglio, 16 febbraio 2024 Un reato che presenta una indiscutibile problematicità. Ma la soluzione più semplice a problemi complessi è spesso dietro l’angolo: tornare ai principi costituzionali che governano l’applicazione tassativa della norma penale, prendendoli sul serio. Senza sorprese e senza grossi scossoni è stato approvato dall’Aula del Senato il disegno di legge Nordio, che tra le altre cose, come è ben noto, abolisce il delitto di abuso d’ufficio. Si attende ora il passaggio alla Camera, ma l’esito appare scontato. Da più parti si sono sollevate voci critiche sulla scelta, al cospetto della indiscutibile problematicità della fattispecie, di abrogare, anziché riformulare nuovamente, l’art. 323 c.p. Senza entrare nel merito (o demerito) della riforma, la vicenda è indicativa di una preoccupante disfunzione di sistema.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 febbraio 2024 Giorgio Spangher, professore emerito di procedura penale, esprime il suo giudizio sull’ennesima riforma del processo penale a cui sta lavorando l’attuale ministro della Giustizia. Ddl Nordio: oggi ne parliamo con il professore emerito di procedura penale, Giorgio Spangher.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 16 febbraio 2024 Per la presidente della commissione antimafia “se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalità organizzata tu devi provare che non ‘lavori’ per lui”. Un’affermazione da brividi, che conferma la distanza di FdI dal garantismo. “Le responsabilità sono e restano personali. Ma se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalità organizzata tu devi provare che non ‘lavori’ per lui”. Quando all’affermazione di un principio segue un “ma” c’è sempre da tremare, e lo confermano tristemente le dichiarazioni rilasciate al “Fatto” dalla presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia).
novaradio.info, 16 febbraio 2024 Celle strapiene, condizioni di invivibilità, carenza di personale, scarso ricorso a pene alternative, mancanza di progetti intra ed extra carcerarie. È un campionario drammatico quello che contiene l’ultimi rapporto di Antigone sui penitenziari toscani: la situazione peggiore è a Sollicciano, ma condizioni gravi si registrano anche a Pisa, Livorno e San Gimignano. “Le istituzioni sono assenti” tuona il Garante regionale Giuseppe Fanfani.
agricolae.eu, 16 febbraio 2024 Espressione delle comunità locali nel segno della sussidiarietà, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono da sempre attenti anche alle esigenze sociali. “È un impegno che, secondo diverse modalità ed obbiettivi, negli enti consortili coinvolge molte risorse, ma della cui importanza siamo tutti consapevoli” afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi). Il più recente esempio è il rinnovo, per un ulteriore triennio, del progetto “Stiamo lavorando per voi - 2”, dove il Consorzio di bonifica delle Marche è impegnato ...
di Gianluca Greco
brindisireport.it, 16 febbraio 2024 Un 49enne di Ostuni trovato impiccato nella sua cella. Aperto fascicolo a carico di ignoti, oggi l’autopsia. Al vaglio della magistratura dei fatti avvenuti un paio di giorni prima del decesso. L’ipotesi di reato per cui si procede è quella di omicidio colposo. Non si vuole lasciare nulla di intentato nelle indagini sul decesso di un detenuto avvenuto mercoledì scorso (14 febbraio) nel carcere di Lecce. Si tratta del 49enne Matteo Lacorte, di Ostuni. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo si è tolto la vita all’interno della propria cella, dove è stato trovato impiccato. Ma i familiari, assistiti dagli avvocati Angelo Brescia e Mariangela Calò, e gli inquirenti intendono fare piena chiarezza sulla vicenda.
di Luca Serranò
La Repubblica, 16 febbraio 2024 L’avvocato: “Una vicenda che ci lascia perplessi”. L’uomo, un cittadino serbo di 51 anni, avrebbe raccontato in alcune lettere ai familiari di continue risse e aggressioni all’interno del carcere. E’ morto dopo due settimane di coma, in seguito a un malore che lo aveva colpito mentre si trovava in cella nel carcere di Sollicciano. Secondo la famiglia, però, il decesso potrebbe essere stato provocato da percosse e aggressioni subite proprio durante la detenzione, e che sarebbero testimoniate da alcune lettere inviate dal carcere. Il caso, come anticipato da La Nazione, è quello di un cittadino serbo di 51 anni, Gafur Hasani, morto ieri mattina in un letto dell’ospedale di Careggi.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 16 febbraio 2024 Accolti i ricorsi. Chiesta l’autopsia del detenuto morto per escludere cause violente. Altri sei detenuti di Sollicciano hanno ottenuto uno sconto di pena a causa delle condizioni “disumane e degradanti” del penitenziario fiorentino e delle celle in cui sono ospitati. A stabilirlo è stato il tribunale che ha accolto i ricorsi degli avvocati dei reclusi, proprio come era successo nell’ormai nota sentenza nei confronti di un detenuto che ha ottenuto 312 giorni di sconto di pena, sempre per la medesima ragiona relativa all’inospitalità dell’istituto.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 16 febbraio 2024 Segnalato anche dal Garante campano il 21enne tossicodipendente con disagi psichici. Cosa vuol dire prevenire il suicidio nelle carceri? Ieri il capo del Dap Giovanni Russo, incontrando una delegazione della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private di libertà che chiedono interventi urgenti per contrastare quella che sembra una vera e propria epidemia di suicidi in carcere (20 dall’inizio dell’anno), ha assicurato che “entro il mese di aprile, prenderanno servizio 234 funzionari dell’Area giuridico pedagogica, completando così la pianta organica nazionale”. La dem Debora Serracchiani chiede di più: “Bisogna investire anche sulla formazione del personale, dalla polizia agli educatori fino agli psicologi.
di Ambra Prati
Gazzetta di Reggio, 16 febbraio 2024 “Sono 290 i detenuti (pari alla capienza massima a pieno regime, ma con due sezioni chiuse per ristrutturazione dovrebbero essere al massimo 200), dei quali 15 donne e 128 stranieri. Con 190 unità la polizia penitenziaria è sotto organico di cinquanta agenti (sulla carta dovrebbero essere 246, numero mai raggiunto), i quali sono presenti in numero doppio nelle sezioni di salute mentale dove svolgono un compito improprio”. Sono questi i numeri, snocciolati dall’onorevole Pd Andrea Rossi, che fotografano lo stato dell’arte del carcere di Reggio Emilia.
di Chiara Gabrielli
Il Resto del Carlino, 16 febbraio 2024 Castagna (ex capo area educativa alla Pulce): “Dobbiamo ascoltare queste persone, conoscerle. Serve una formazione più approfondita del personale di polizia e c’è bisogno urgente di psicologi e volontari”. “Cosa si prova a vedere quelle immagini? Ci cadono le braccia. La sensazione è che, con tanta fatica e molto tempo, si riesce a fare un passettino in avanti. E così invece, in un colpo solo, si fanno venti passi indietro”.
di Claudia Fortini
Il Resto del Carlino, 16 febbraio 2024 Bondeno, la proposta di don Giorgio della struttura Accoglienza di Salvatonica: “I detenuti prossimi a fine pena potrebbero esser inseriti da noi per fare lavori utili”. Un appello allo Stato o a chi ne ha competenza, per sgravare l’affollamento delle carceri. Una proposta che è già un impegno quotidiano di vita e che vuole far riferimento a persone di buona volontà. Lo lancia in punta di piedi, ma con il cuore in mano, don Giorgio Lazzarato, che porta avanti la comunità Accoglienza di Salvatonica.
trevisotoday.it, 16 febbraio 2024 Bilancio positivo per il progetto “Attivati”: i partecipanti, tra i 24 ei 50 anni, hanno seguito il corso come operatori di sistemi elettrici ed elettronici. Traguardo importante per la rieducazione e per dare una prospettiva lavorativa al fine pena. Bilancio più che positivo per il progetto “Attivati” che ha visto protagonisti undici detenuti del carcere di Santa Bona a Treviso, coinvolti in un corso di teoria e pratica in laboratorio che li ha formati come operatori di sistemi elettrici ed elettronici. Un percorso professionale che ha consentito loro di ottenere un attestato riconosciuto dalla Regione Veneto che certifica i risultati dell’apprendimento.
di Alessandro Gatta
bresciatoday.it, 16 febbraio 2024 A Canton Mombello un corso di formazione per interventi di Primo Soccorso che ha coinvolto diversi detenuti: uno di questi salirà su un’ambulanza del 118. Il Progetto Papillon, unico in Italia, ora anche a Verziano. Il reinserimento dei detenuti nella società, dando loro una chance per rinnovarsi e “guardare al futuro”, magari con una professione “socialmente utile” e che possa comunque garantire un reddito medio sufficiente a creare una prospettiva di reinserimento. E’ stato presentato a Brescia il Progetto Papillon 2013: dopo la prima parte (da giugno a ottobre dello scorso anno), in cui 12 detenuti hanno concluso felicemente un percorso formativo di primo soccorso (da 60 ore) si realizza ...
Il Fatto Quotidiano, 16 febbraio 2024 Rinvio a giudizio per quattro agenti della Polizia locale di Sassuolo accusati di tortura aggravata, abuso di potere e falso ideologico. Secondo la ricostruzione fatta giovedì 15 febbraio in tribunale a Modena, i quattro avrebbero sottoposto a tortura, all’interno dell’ospedale di Sassuolo, un uomo originario del Marocco. Il pubblico ministero Lucia De Santis aveva ribadito davanti al giudice le accuse. L’udienza del processo è convocata per il 7 maggio 2024.
di Marianna Vazzana
Il Giorno, 16 febbraio 2024 Nuovo allestimento al Teatro Puntozero del carcere minorile, repliche fino a domenica. Sul palco tanti debuttanti. Un sedicenne: “Prima non avrei mai pensato di poter recitare”. Il sipario sollevato a metà si arriccia sopra il palcoscenico e sembra una nuvola rossa che avvolge gli attori: sedici ragazzi e ragazze, di cui oltre la metà detenuti o provenienti da comunità, tra i 16 e i 24 anni. È la magia del teatro che irrompe nella vita. E che può trasformarla, con meraviglia e stupore. Un sogno messo in scena al Teatro Puntozero del carcere minorile Beccaria.
di Laura Marzi
Il Manifesto, 16 febbraio 2024 Donne “cattive”. Cinquant’anni di vita italiana, di Liliana Madeo (Miraggi Edizioni, pp. 224, euro 20) è una raccolta di storie di donne che hanno infranto la legge, o diventando delle vere e proprie criminali oppure, nella maggior parte dei casi, contravvenendo alle norme sociali imposte. L’idea è particolarmente interessante considerato che ci compete più che il ruolo da carnefice quello delle vittime, anche per ragioni inoppugnabili: le donne continuano a essere uccise per il solo fatto di essere delle donne e, d’altra parte, delinquono molto poco. Solo il 4,2 per cento dei detenuti nelle carceri italiane appartiene al genere femminile (rapportoantigone.it), forse anche per questo dato incontrovertibile, tra le storie raccontate da Liliana Madeo solo tre sono ascrivibili a racconti di crimini.
di Paolo Ferrua*
Il Dubbio, 16 febbraio 2024 “Pubblico ministero. Un protagonista controverso della giustizia” è il titolo del bel libro di Edmondo Bruti Liberati, utilissima guida per chiunque intenda approfondire il tema. L’ordito del testo è articolato in quattro parti: la prima dedicata all’evoluzione della figura del pubblico ministero nei diversi ordinamenti da quello angloamericano a quelli del Europa continentale; la seconda al reclutamento e agli aspetti funzionali di una Procura con interessanti digressioni sullo strumento, definito “odioso” ma indispensabile, delle intercettazioni telefoniche; la terza al diverso ruolo svolto dal pubblico ministero nella tradizionale opposizione tra processo accusatorio e modello inquisitorio ...
AFFARI SOCIALI
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 16 febbraio 2024 Votata a maggioranza una riforma che fa dell’eccezione una regola. Anche il gruppo S&D, salvo poche voci contrarie, è pronto ad approvarla in plenaria. E il governo italiano non si accorge della fregatura. Mercoledì scorso la Commissione LIBE (Libertà, Giustizia ed Affari Interni) del Parlamento Europeo ha votato a maggioranza - contrari gli eurodeputati italiani Pietro Bartolo e Laura Ferrara - i testi legislativi di riforma del sistema europeo di asilo frutto dell’accordo tra Commissione Europea, Parlamento e Consiglio. Alcuni di questi, in particolare il Regolamento sulle procedure comuni per l’esame delle domande di asilo, presentano aspetti di inaudita gravità.
di Antonio Bravetti e Francesco Olivo
La Stampa, 16 febbraio 2024 Il richiamo della premier in Consiglio: “Adesso andiamo tutti in Libia e Tunisia”. Monsignor Perego sull’accordo con l’Albania: “Soldi buttati in mare, uno spreco”. Il nuovo fronte, inatteso, lo aprono i vescovi. Proprio nei minuti in cui la premier rivendica in Consiglio dei ministri il “consistente calo degli sbarchi negli ultimi quattro mesi”, la Conferenza episcopale italiana prende una posizione durissima sui migranti: “L’Italia è incapace di accogliere” e l’accordo con l’Albania sono “soldi buttati in mare”. Da Palazzo Chigi trapelano “stupore” e “irritazione” per le parole che arrivano dai vescovi, appena due giorni dopo gli incontri per l’anniversario dei Patti Lateranensi. Antonio Tajani difende i “soldi ben spesi”, mentre FdI restituisce lo schiaffo: “La Cei chiarisca i finanziamenti alla Mare Jonio di Casarini”.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 16 febbraio 2024 L’Oim: “Non c’è stato un crollo degli arrivi e non c’è nessun problema emergenziale”. Diminuiscono gradualmente gli arrivi dei migranti sulle coste italiane, ma raddoppiano i morti in mare. La rotta di chi cerca un futuro in Europa si sposta di nuovo dalla Tunisia alla Libia e si fa sempre più pericolosa. Dopo l’aumento dello scorso anno, che ha portato i numeri degli sbarchi a quota 157mila (il 67% in più rispetto all’anno precedente), da ottobre c’è stata una lieve inversione di tendenza. Che si conferma a inizio anno: fino a ieri sono 4.028 le persone approdate nel nostro Paese via mare. Nel 2023, nello stesso periodo, erano 7.587. In particolare, la diminuzione si nota sulle partenze dalla Tunisia, che l’anno scorso hanno registrato un flusso record (+220% sul 2022) diventando la principale rotta verso l’Italia.
di Matteo Marcelli
Avvenire, 16 febbraio 2024 Il presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, monsignor Gian Carlo Perego, si scaglia contro l’accordo Italia-Albania sui migranti, ratificato dal Senato in via definitiva con 93 voti favorevoli e 61 contrari (nessun astenuto). Un’intesa che per l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio dimostra ancora una volta “l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa nel nostro Paese”. In una nota diffusa nel tardo pomeriggio, il presule ha ricordato che l’Italia è ancora “al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti”, parlando di 673 milioni di euro “veramente “buttati in mare” (le risorse destinate dal governo al progetto ndr.)”.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 16 febbraio 2024 Dieci giorni dopo che il ragazzo si è impiccato nel Cpr di Ponte Galeria la notizia ha raggiunto i parenti a Conakry, capitale della Guinea. Il ragazzo aveva scritto le sue ultime volontà su un muro: “Riportatemi in Africa, mia madre sarà contenta”. La notizia a casa della famiglia, nella capitale Conakry, è arrivata l’altro ieri. Dieci giorni dopo che Ousmane Sylla si è tolto la vita nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria, alle porte di Roma. Si è impiccato nell’area esterna della struttura detentiva. Aveva 21 anni, era nato in Guinea. “La madre non smette di piangere. Si sono riuniti in tanti per capire cos’è successo: le due sorelle, il fratello piccolo, le zie, i cugini.
di Marika Ikonomu
Il Domani, 16 febbraio 2024 É arrivata in Calabria. In tre l’hanno accusata di essere la capitana. Ora è detenuta. E le hanno tolto il figlio piccolo con cui è arrivata in Italia. Marjan Jamali ha 29 anni, è partita dall’Iran con il figlio di 8, è arrivata in Turchia e si è imbarcata con un altro centinaio di persone a Marmaris. Dopo cinque giorni di navigazione, soccorsi dalla Guardia costiera italiana, sono sbarcati sulle coste calabresi. Alcuni articoli l’hanno descritta come la prima scafista donna, hanno parlato di “quote rosa tra i trafficanti” e via dicendo. È stato scritto anche che non era il suo primo viaggio, che gestiva la parte economica di un sistema illegale, intascando i soldi di chi voleva arrivare in Italia.
di Luca Bonzanni
Avvenire, 16 febbraio 2024 Nota riservata del dicastero della Salute alle Regioni: potenziare la protezione dei preparati farmaceutici. Il rischio che si alimenti il mercato degli stupefacenti. Un frame video dei carabinieri del Nas che hanno sequestrato nei mesi scorsi sostanze stupefacenti tra cui il Fentanyl, il Ghb, la droga dello stupro e altri principi farmacologici acquistati sul “dark web”. Quanto succede negli Stati Uniti, quell’immane tragedia che solo nel 2022 ha causato 100mila decessi per overdose, è ancora ben lontano dal varcare l’oceano con le stesse proporzioni. Eppure, il segnale di una prima allerta c’è. È giocando d’anticipo, infatti, che l’Italia prova a prevenire la piaga del Fentanyl, il farmaco oppiaceo impiegato nella terapia del dolore che in America s’è trasformato ...
di Viviana Daloiso
Avvenire, 16 febbraio 2024 Riccardo Gatti: se questo oppiaceo viene tagliato con altre sostanze, rischia di stravolgere spaccio e consumi. Il timore è che si moltiplichino i furti di fentanili e la loro diffusione. I documenti sono riservati, come riservato resta per ora il motivo per cui l’allerta sui furti di fentanili è aumentata in modo così drastico. “Quello che possiamo immaginare, ma non ho elementi oggettivi per dirlo visto che di questa circolare mi informa il vostro quotidiano, sono due cose: la prima, che furti di fentanili si siano verificati in grandi quantità negli ospedali; la seconda, e forse la più seria, che la circolazione di fentanili stia aumentando e che ospedali e aziende sanitarie locali debbano essere preparate, più preparate di prima, a curare persone che stanno male per aver assunto fentanili”.
di Anna Maria Merlo
Il Manifesto, 16 febbraio 2024 Venti di guerra. Vertice a Bruxelles con i ministri della Difesa e Stoltenberg: contro Trump e Putin nuovi accordi e promesse per l’Ucraina. Il mondo si riarma a passi forzati. L’Europa è nel pieno della corsa, teme le minacce russe, mentre Putin mette alla prova la stabilità della Nato. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli allarmi da parte di responsabili di paesi europei, dalla Danimarca alla Germania, ai Baltici, che parlano di grandi rischi di guerra nei prossimi anni, cresce la preoccupazione per una Russia ormai in piena “economia di guerra”.
di Tommaso Di Francesco
Il Manifesto, 16 febbraio 2024 L’Europa si scopre a vocazione atomica dietro l’obiettivo del “raddoppio”: spesa per la Difesa europea più spesa per l’Allenza atlantica. Dal welfare al warfare. Avete presente lo straordinario, distopico film di Stanley Kubrick “Il dottor Stranamore”? Ora, senza esagerare, ci siamo dentro, facciamo parte della scenografia di luci accese sulle capitali europee e sui punti di lancio dei missili, della sceneggiatura, ne siamo gli attori non protagonisti; temiamo solo la stessa conclusione tragicomica. Parliamo della deriva militarista dell’intera Europa che ora si ammanta di una generale vocazione atomica, con l’inedita situazione - la Francia ha già la force de frappe e la Gran Bretagna ormai extra Unione è dotata di armamento nucleare ...
di Roberto Gramola
La Voce e il Tempo, 16 febbraio 2024 Sono ancora centinaia le persone condannate all’ergastolo senza condizionale per crimini commessi da bambini. Solo nel 2005 la Corte suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale la pena di morte per imputati minorenni al tempo del reato. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia è stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre del 1990. L’Italia ha ratificato il documento il 27 maggio 1991 con la legge n° 176 e ne fanno parte 193 Stati. La Convenzione, all’art. 37 prevede che “né la pena capitale né l’imprigionamento a vita senza possibilità di rilascio devono essere decretati per reati commessi da persone di età inferiore a 18 anni”.
di Enrico Franceschini
La Repubblica, 16 febbraio 2024 Un tribunale di Londra deciderà il 20 e 21 febbraio sull’estradizione chiesta dagli Stati Uniti. La moglie ha offerto una conferenza stampa a pochi giorni dal verdetto. “Questa tortura deve finire, è un caso politico e necessita di una soluzione politica, se Julian verrà estradato in America lo chiuderanno in un buco così profondo che non lo vedrò più”. Stella Assange, moglie del fondatore di Wikileaks, parla con accenti disperati e a tratti commossi in una conferenza stampa alla vigilia di quella che potrebbe essere l’ultima udienza di tribunale sull’estradizione richiesta nei confronti del marito dagli Stati Uniti. Martedì e mercoledì prossimo i giudici dell’Alta Corte di Londra saranno chiamati a decidere se Assange ha diritto di ricorrere in appello contro il precedente verdetto che il suo trasferimento negli Usa.
DOCUMENTI
Circolare del D.A.P.: "Fenomeno suicidario. Azioni di prevenzione in ambiente penitenziario"
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