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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 15 febbraio 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 L’emergenza suicidi in carcere, con ben 20 detenuti, gli ultimi due un semilibero a Pisa e un recluso nel circuito ad alta sicurezza di Lecce. che hanno compiuto il gesto estremo già nel corso del secondo mese dell’anno, è un dato di fatto. Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, prima ancora degli ultimi tre suicidi nel giro di pochi giorni, ha emanato una circolare in cui ribadisce l’importanza di mantenere alta l’attenzione da parte degli istituti penitenziari su questa problematica. Tuttavia, poiché il Dap stesso è vincolato alle regole vigenti (che necessiterebbero di riforme da parte del Parlamento), ciò non incide significatamene sulla prevenzione del fenomeno suicidario.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 15 febbraio 2024 È uno stillicidio. Un suicidio ogni 60 ore, nelle carceri italiane. Da ultimo, in 24 ore si sono tolti la vita due detenuti: martedì sera, a Pisa, una persona sottoposta a regime di semilibertà, e ieri mattina a Lecce un detenuto dell’alta sicurezza. E siamo a 19 dall’inizio dell’anno, 20 se si considera un recluso nel penitenziario di Rieti che a gennaio si è spento in ospedale dopo un lungo sciopero della fame per protesta. È come se in Italia si contassero in un anno 20 mila suicidi, anziché i seicento e rotti conteggiati nelle statistiche.
di Maurizio Turco e Irene Testa*
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 Il Partito Democratico ha scoperto adesso “l’emergenza carceri”. Meglio tardi che mai. Dimenticano, o fanno finta, che il progetto che oggi rilanciano, quello di Andrea Orlando ministro della Giustizia del Pd, è stato bruciato dal governo Gentiloni dello stesso partito. Le motivazioni? Erano imminenti le elezioni politiche e pensavano che le carceri avrebbero portato elettoralmente male. Nonostante questo, persero le elezioni. Evidentemente pensano che parlare di carceri oggi possa portare elettoralmente bene o, più probabilmente, sono proprio messi male. Però, ripetiamo: meglio tardi che mai. E meglio i pannicelli caldi che niente.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 15 febbraio 2024 L’esperimento detentivo non convenzionale di Porto Azzurro degli anni Ottanta può aiutare a riflettere sulle prospettive di miglioramento della qualità della vita all’interno delle carceri. Amelia Vetrone, associazione Gomitolo Perduto: “Deve cambiare la politica carceraria. Servono fondi e un’attenzione all’etnopsichiatria”.
GIUSTIZIA
di Filippo Facci
Il Giornale, 15 febbraio 2024 È una legge che traccia il solco: anche se, tecnicamente, più che una legge bavaglio è una legge bavaglino, quello che si mette al collo dei poppanti per non sporcare, sbrodolare, macchiare, ciò che i cronisti della giudiziaria fanno da trent’anni con presunte “notizie” che in pratica sono solo delle accuse che giustificano l’esistenza di un’indagine, quindi carte, verbali, intercettazioni e tesi di parte (una sola parte) che un giorno dovranno reggere l’unico vaglio che conta, ossia un pubblico processo.
di Lodovica Bulian
Il Giornale, 15 febbraio 2024 Il ministro Nordio: “Vi spiego la mia riforma. Troppi innocenti in cella, c’è un uso eccessivo del carcere preventivo. Il collegio di tre giudici eviterà moltissimi errori”. “Grazie all’abrogazione dell’abuso d’ufficio una vittoria per le garanzie dei cittadini e per l’efficienza della pubblica amministrazione”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 Parla la senatrice del Partito democratico, vicepresidente di Palazzo Madama. “L’attenzione alla vittima di reato è doverosa, non so se l’inserimento in Costituzione sia lo strumento più adatto”. Ddl Nordio e riforme della giustizia: ne parliamo con la senatrice del Pd Anna Rossomando, vicepresidente di Palazzo Madama.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 Il leader di Forza Italia rilancia la necessità di una “giustizia giusta” nonostante la cautela del ministro Nordio. Che dice “prima il premierato”. Bene l’approvazione in Senato del ddl Nordio, ma che nessuno, in maggioranza, pensi di cullarsi sugli allori e considerare provvedimenti come l’abolizione dell’abuso d’ufficio il punto d’arrivo della visione garantista del governo. Anzi.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2024 Approvata definitivamente la norma con la delega per istituire il divieto. Lo stop sarà previsto fino al termine dell’indagine o dell’udienza preliminare. Sei mesi a disposizione del ministero della Giustizia per modificare il Codice di procedura penale introducendo il divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari sino al termine delle indagini o dell’udienza preliminare. A prevederlo è la norma certo più contestata della legge di delegazione europea approvata ieri mattina definitivamente dal Senato.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 Espansione del paradigma vittimario: ne parliamo con il professor Vittorio Manes, ordinario di Diritto penale nell’Università di Bologna. Professore, intervenendo all’Inaugurazione dell’anno giudiziario dell’Unione Camere penali, ha detto che “dietro la fabbrica dei reati c’è la fabbrica delle vittime”. Cosa intendeva rappresentare?
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2024 Il diniego non è ricorribile sia per la tassatività dei mezzi impugnatori sia per l’impossibilità di analogia con decisioni che incidono su posizioni soggettive insussistenti nel caso della riparazione. La giustizia riparativa non si sovrappone in termini di finalità al processo penale. Da ciò deriva anche che non è impugnabile l’ordinanza con cui l’imputato si vede respingere l’istanza di ammissione al percorso riparativo. In realtà i due percorsi possono sovrapporsi proprio in quanto indipendenti uno dall’altro. L’articolo 44 del Dlgs 150 /2022 prevede l’ammissione agli specifici programmi stabiliti con un mediatore a prescindere dalla fattispecie e dalla gravità del reato commesso.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 15 febbraio 2024 Sempre più critica la situazione delle carceri in Italia e in Toscana. Martedì pomeriggio un detenuto italiano si è tolto la vita nel penitenziario Don Bosco di Pisa, facendo salire a 19 i sucidi in questo inizio 2024, che si prospetta uno degli anni più terribili su questo fronte. Pochi giorni prima, a Sollicciano era andata in scena una violenta rissa tra reclusi, nel corso del quale ne hanno fatte le spese una decina di agenti che sono finiti al pronto soccorso, due dei quali feriti agli occhi in modo piuttosto grave.
di Andrea Aversa
L’Unità, 15 febbraio 2024 Irene Testa: “Quanti sono i detenuti vittime di questa dinamica?”. Le parole della Tesoriera del Partito Radicale e Garante dei diritti dei detenuti della Regione Sardegna: “Per legge a meno di particolari condizioni, non si può essere reclusi oltre i 200km di distanza dal territorio di appartenenza. Cocco, in condizioni difficili di salute, è stato improvvisamente trasferito - nel giro di poco più di due settimane - dalla Sardegna in Sicilia, in regime di alta sicurezza, e poi rimandato in Sardegna. Perché?”.
di Francesco Oliva
La Repubblica, 15 febbraio 2024 Ennesimo suicidio nel carcere di Lecce. Il terzo in cinque mesi. Un detenuto di 45 anni, originario della provincia di Taranto, si è tolto la vita nella mattinata di mercoledì 14 febbraio all’interno della sua cella nell’istituto penitenziario di Borgo San Nicola. È accaduto durante il cambio turno quando gli agenti della Polizia penitenziaria in servizio nella Prima sezione del padiglione circondariale C2, hanno fatto la tragica scoperta, lanciando immediatamente l’allarme. Nonostante gli sforzi profusi, non si è potuto fare nulla per salvare la vita del detenuto, che era già deceduto al momento dell’arrivo dei soccorritori. L’uomo lavorava in carcere ed era già seguito dai medici della struttura per i suoi problemi psichiatrici.
di Stefano Brogioni
La Nazione, 15 febbraio 2024 Un uomo di 51 anni si è sentito male due settimane fa, poi il decesso a Careggi. Il suo legale: “Ho chiesto che venga fatta l’autopsia”. In una lettera aveva parlato di percosse. Il pomeriggio del 31 gennaio, Gafur Hasani, 51 anni, serbo, si è sentito improvvisamente male nel carcere di Sollicciano, dov’era detenuto da un paio di settimane per una misura di custodia cautelare per rapina. Un compagno di cella ha richiamato l’attenzione della sorveglianza perché il 51enne era improvvisamente svenuto. Hasani da quel momento non si è più risvegliato. Ieri mattina è morto all’ospedale di Careggi. Ma il suo avvocato, Francesco Del Pasqua, vuole vederci chiaro. Ha chiesto al giudice che sia fatta l’autopsia.
modenaindiretta.it, 15 febbraio 2024 Nel registro degli indagati sono iscritti 120 agenti della Polizia penitenziaria ma per la procura i racconti dei detenuti sono inattendibili. Di diverso avviso le famiglie delle vittime. Si terrà il 21 marzo prossimo l’udienza davanti al gip per l’opposizione all’archiviazione dell’indagine relativa alla rivolta nel carcere di Modena dell’8 marzo 2020. Nel registro degli indagati sono iscritti 120 agenti della polizia penitenziaria accusati di torture e lesioni aggravate. In seguito alla rivolta nel Sant’Anna morirono nove detenuti, secondo la ricostruzione degli inquirenti a seguito dell’ingestione massiccia di metadone.
Il Resto del Carlino, 15 febbraio 2024 Il direttivo degli avvocati se la prende anche con chi ha diffuso il video: “Deve essere censurata ogni forma di processo mediatico”. “A prescindere dalle responsabilità penali, la vicenda induce una profonda riflessione sulla necessità di assicurare condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei diritti umani e dell’integrità fisica dei detenuti. Il carcere non è luogo di sopraffazione o di denigrazione della dignità umana”. Sulla vicenda del brutale pestaggio a un detenuto, che vede indagati dieci agenti della polizia penitenziaria, interviene anche la Camera Penale di Reggio, guidata dall’avvocato Luigi Scarcella.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 15 febbraio 2024 Il procuratore di Viterbo Paolo Auriemma e la pm Eliana Dolce “agirono correttamente”, non vi fu da parte loro nessuna sottovalutazione riguardo le presunte violenze sui detenuti nel carcere viterbese, culminate con il suicidio nell’estate del 2018 di Hassan Sharaf. Sono state depositate nei giorni scorsi le motivazioni con cui la giudice del tribunale di Perugia Elisabetta Massimi ha archiviato, perché il fatto non sussiste, il procedimento a carico dei due magistrati viterbesi, accusati di omissione d’atti d’ufficio.
di Luca Fiori
La Nuova Sardegna, 15 febbraio 2024 Il 27enne sassarese ha tentato venti volte il suicidio in carcere. I difensori si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. In otto anni di carcere ha tentato una ventina di volte di togliersi la vita, si è inferto lesioni per almeno 300 volte e ha subito più di cento procedimenti disciplinari nei vari istituti penitenziari dell’isola in cui è stato rinchiuso per scontare un cumulo di dieci anni di condanne. Quello di Simone Niort, sassarese di 27 anni, dietro le sbarre da quando ne aveva 19 e ritenuto - già dal 2019 - incompatibile con la condizione detentiva per via dei suoi problemi psichiatrici, è un calvario interminabile, che dopo tanti anni potrebbe concludersi a breve davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
primalecco.it, 15 febbraio 2024 Il Garante dei diritti Lucio Farina: “Fondamentale creare un legame con l’esterno per facilitare un reinserimento sociale”. Nessuna grave criticità all’interno della Casa Circondariale di Lecco, anche se emergono il preoccupante abbassamento dell’età dei nuovi detenuti e il sentimento di ansia e paura quando si avvicina il fine pena. Questi sono alcuni degli aspetti che Lucio Farina, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale e presidente del Centro Servizi Volontariato Monza e Lecco, ha spiegato durante la Commissione consiliare riunitasi ieri, mercoledì 14 febbraio 2024.
cr.piemonte.it, 15 febbraio 2024 “Io da solo, al centro, tra quattro mura” è la sensazione che accompagna e opprime il minore protagonista del cortometraggio “I cinque punti” di Andrea Deaglio, che racconta la storia di una madre che si prepara a incontrare il figlio che è stato arrestato e ha ispirato il titolo dell’incontro “I cinque punti del Ferrante Aporti - Il nostro carcere minorile contemporaneo”, che si è svolto al Circolo dei lettori di Torino. Si è trattato, dopo quelli del novembre e del dicembre scorsi, del terzo e conclusivo appuntamento sul tema organizzato dai Garanti regionali per l’infanzia e l’adolescenza e delle persone detenute in collaborazione con la Garante dei detenuti di Torino.
Corriere Cesenate, 15 febbraio 2024 Primi piani, figure intere, campi lunghi, diritti o di sbieco. Bianco e nero e colori. Ma stavolta i soggetti ritratti sono sempre reclusi, dietro le sbarre, negli spazi di un carcere. Perchè ad essere immortalate sono le protagoniste di “Domani faccio la brava. Donne, madri nelle carceri italiane”, un progetto fotografico del fotoreporter ravennate Giampiero Corelli che, dopo essere stato ospitato nei mesi scorsi in diverse città tra cui Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, a Ravenna e Cesena arriva a Rimini, negli spazi dell’ala moderna del Museo della città (ingresso da via Luigi Tonini 1).
di Angela Gennaro
Il Domani, 15 febbraio 2024 La solidarietà tra paesi prevista dalla nuova normativa che arriva blindata al parlamento europeo rischia di rivelarsi un boomerang. L’Italia potrebbe ritrovarsi a dover gestire decine di migliaia di persone. Tra hotspot e Cpr, già nel mirino della giustizia Ue per il mancato rispetto dei diritti umani, i posti “disponibili” sono appena tremila. Su migrazioni e diritti umani l’Italia potrebbe ritrovarsi a lavare i panni sporchi dell’Europa. E sarebbe tutt’altro che un affare per il nostro paese, destinato a pagare il prezzo più alto di un continente che decide di erigere muri ancora più alti, con decine di migliaia di persone sbarcate in Italia e “trattenute e contenute” all’interno delle nostre frontiere.
di Danilo Taino
Corriere della Sera, 15 febbraio 2024 Le spese militari nel mondo hanno toccato i 2.200 miliardi di dollari: il 9% in più dell’anno precedente, livello record da quando l’International Institute for Strategic Studies (Iiss) di Londra ha iniziato a pubblicare il suo atteso rapporto annuale. Nel 2023, le spese militari nel mondo hanno toccato i 2.200 miliardi di dollari: il 9% in più dell’anno precedente, livello record da quando l’International Institute for Strategic Studies (Iiss) di Londra ha iniziato a pubblicare il suo atteso rapporto annuale sugli investimenti globali nel settore della Difesa. Il 2023 è stato il primo anno nel quale i governi hanno adattato i loro budget in seguito all’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022; si vede. “Le cifre per quest’anno saranno probabilmente più alte”, nota il rapporto presentato martedì scorso.
DOCUMENTI
Circolare del D.A.P.: "Fenomeno suicidario. Azioni di prevenzione in ambiente penitenziario"
Articolo. "La Polizia penitenziaria con il mefisto", di Enrico Sbriglia
Articolo. "Carcere, nonviolenza, società: un insidioso pacchetto sicurezza", di Domenico Massano
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