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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 14 febbraio 2024
di Valentina Stella
Il Dubbio, 14 febbraio 2024 L’ufficio di presidenza della Commissione Giustizia della Camera ha deciso di incardinare da oggi l’iter della proposta di legge di “Nessuno tocchi Caino” presentata da Roberto Giachetti di Italia Viva, volta a ridurre il sovraffollamento carcerario: lo ha reso noto proprio la presidente dell’associazione radicale, Rita Bernardini. La proposta prevede di aumentare i giorni di liberazione anticipata, già previsti dall’ordinamento penitenziario, da 45 a 75 per quei detenuti che in passato l’abbiano già ricevuta per il loro buon comportamento.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 14 febbraio 2024 Secondo Giorgia Meloni il problema del sovraffollamento carcerario non si risolve togliendo reati, ma aumentando le strutture penitenziarie. La Corte europea dei diritti dell’uomo, che nel 2013 ha già condannato l’Italia per le condizioni di detenzione, è di diverso avviso. Diciotto suicidi in carcere nei primi 44 giorni dell’anno. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di recente ha detto che un primo passo per affrontare il problema sarebbe “ridurre o eliminare il sovraffollamento”. Sovraffollamento che, secondo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non si risolve togliendo reati, ma aumentando le strutture penitenziarie. Davvero è questa la soluzione?
di Thomas Usan
La Stampa, 14 febbraio 2024 L’appello del Sindacato di Polizia penitenziaria: “Chiediamo urgentemente un tavolo di confronto con il ministero della Giustizia e governo”. Così incalza Aldo Di Giacomo segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, dopo gli ultimi due casi di suicidio da parte di detenuti, nelle ultime 48 ore, nelle carceri di Latina e Terni. Dall’inizio del 2024 sono 18 le persone che si sono tolte la vita negli istituti penitenziari italiani, un numero in netta crescita, rispetto ai primi due mesi del 2023. Un caso ogni poco due giorni e mezzo.
di Daria Bignardi
Vanity Fair, 14 febbraio 2024 Sovraffollamento, condizioni sanitarie precarie, maltrattamenti. Invece di cercare misure alternative, si inaspriscono le pene. E in carcere soffrono tutti. “È stato un lungo momento di terrore puro. Non riesco più a dormire ripensando a quanta paura ho avuto di morire, e a tutta quella forza e violenza usata nei miei confronti mentre ero a terra ammanettato”. Sono le parole messe a verbale dalla vittima dei maltrattamenti nel carcere di Reggio Emilia mostrati dall’Ansa. Il detenuto ha una maglietta gialla e la testa stretta in una federa bianca, viene trascinato da un gruppo di agenti penitenziari che lo colpiscono mentre è in piedi e poi a terra. Qualcuno gli stringe la federa intorno al collo.
di Francesco Petrelli*
L’Unità, 14 febbraio 2024 18 suicidi dall’inizio dell’anno. Morti che invocano rimedi deflattivi immediati e segnali forti della volontà di una reale inversione di rotta. Dovremmo imparare a riconoscere nella disperazione, non una condizione individuale, un sentimento proprio del singolo detenuto, ma un dispositivo collettivo autodistruttivo suscettibile di allargarsi all’interno di ogni comunità, di insidiarsi in particolare in ogni comunità chiusa quale è un carcere, facendo proprio del carico di autodistruzione il contrassegno oggettivo della condizione carceraria nel suo complesso.
di Luigi Manconi
La Repubblica, 14 febbraio 2024 Dopo i casi di tortura a Reggio Emilia, ci si interroga sull’adeguatezza di alcuni poliziotti in ruoli così delicati. Quante ore di formazione sono necessarie per “fare un poliziotto”, che sia rispettoso della Costituzione e delle garanzie e capace, allo stesso tempo, di risolvere i conflitti col minore ricorso possibile all’uso della forza? Dopo la conferma che in un certo numero di carceri italiane - a Reggio Emilia e non solo - viene applicata la tortura risulta inevitabile porsi quella domanda. Insieme a un’altra, di minore spessore ma altrettanto significativa: come può accadere che funzionari dello Stato (membri della polizia penitenziaria), pur sapendo dell’esistenza di telecamere di sorveglianza, abbiano messo in atto quegli orribili “trattamenti inumani e degradanti”?
di Sandro Gugliotta*
Il Dubbio, 14 febbraio 2024 La situazione all’interno degli istituti penitenziari è diventata ormai insostenibile. Il focus che qui si intende porre non è sulle condizioni dei detenuti ma sulle condizioni di lavoro in cui operano i Funzionari Contabili. Nessuno ne parla, nessuno sa chi sono questi funzionari dello Stato che si occupano di fare girare la macchina economica e finanziaria del carcere. Gestione del patrimonio, gestione dei capitoli di bilancio su cui arrivano i fondi del ministero della Giustizia e con cui provvedere a tutti gli acquisti necessari alla vita dell’istituto, sempre attraverso il mercato elettronico della Pubblica amministrazione.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 14 febbraio 2024 Senato, passa il ddl Nordio con lo stop all’abuso d’ufficio. Il via alla “legge bavaglio”. “Alla (quasi) abolizione dell’abuso d’ufficio”: il disegno di legge Nordio è appena passato al Senato con i 146 sì di maggioranza più Iv e Azione, e i 56 no di Pd, M5S e Avs, quando il Guardasigilli brinda “a spritz”, alla buvette, con il ministro leghista Roberto Calderoli e il collega sottosegretario Andrea Ostellari e il viceministro forzista Francesco Paolo Sisto. Ora resta da affrontare la Camera. “Ma andremo avanti, fino in fondo, costi quel che costi”, assicura il Guardasigilli mentre l’Aula riprende la corsa a perdifiato. E dà il via anche alla cosiddetta “legge bavaglio” che limita la pubblicazione delle intercettazioni contenute nelle richieste di rinvio a giudizio.
di Valentina Stella e Simona Musco
Il Dubbio, 14 febbraio 2024 Via libera a Palazzo Madama con 104 sì e 56 no, il provvedimento ora passa alla Camera. Abolizione dell’abuso d’ufficio e stretta alle intercettazioni, ecco le novità.Sì del Senato, con 104 voti favorevoli e 56 contrari, al ddl Nordio, riguardante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare. Il ddl abolisce innanzitutto il reato di abuso d’ufficio. Inoltre prevede una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni e una serie di novità sulla custodia cautelare.
di Edmondo Bruti Liberati
La Stampa, 14 febbraio 2024 Il Senato ha approvato, in prima lettura, il Disegno di legge Nordio, ennesima “riforma epocale” della giustizia penale. Un ulteriore capitolo della bulimia legislativa che ha caratterizzato ormai da anni governi di diverso colore. La novità recente, il Ddl Nordio ne è l’ultimo (per ora) clamoroso esempio, è nelle riforme che giustappongono proclamata istanza “garantista” e concreta attuazione del populismo punitivo.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 14 febbraio 2024 Abuso d’ufficio cancellato, traffico d’influenze ridotto ai minimi termini, limiti alla pubblicazione delle intercettazioni (e alla possibilità di citarle negli atti), inappellabilità delle sentenze di proscioglimento per una serie di reati. E soprattutto un depotenziamento delle misure cautelari a tutto vantaggio dei colletti bianchi. Ecco la “(contro)riforma Berlusconi” della giustizia penale, il pacchetto di norme “garantiste” presentato - dopo mesi di annunci - dal Guardasigilli Carlo Nordio e dedicato dal governo al fondatore di Forza Italia appena scomparso. Come da anticipazioni, la bozza del disegno di legge in otto articoli è arrivata sul tavolo del pre-Consiglio dei ministri, la riunione tecnica di mercoledì mattina che ha anticipato il Cdm, in programma giovedì alle 18.
di Annachiara Valle
Famiglia Cristiana, 14 febbraio 2024 Ogni anno in Italia quasi mille imputati finiscono in carcere per poi essere assolti. “Troppi gli sbagli nel corso delle indagini”, spiega la Garante dei detenuti, “per questo servono maggiori tutele e garanzie”. Se le statistiche saranno rispettate, Beniamino Zuncheddu è stato il primo di altri sei innocenti che ritroveranno la libertà in questo 2024. In media sette l’anno sono, infatti, gli errori giudiziari, cioè i casi di chi, dopo essere stato condannato in via definitiva, viene assolto nel processo di revisione. A gennaio, a vedersi riconosciuta l’innocenza, è toccato al pastore sardo che ha passato 32 anni in cella.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 14 febbraio 2024 Il pubblico ministero del processo contro Alessia Pifferi, accusata di aver fatto morire di stenti sua figlia, ha aperto un processo parallelo contro l’imputata, il suo avvocato e due psicologhe. La protesta di penalisti e operatori carcerari. È esplosiva la situazione al Palazzo di giustizia di Milano dopo l’iniziativa del pm Francesco De Tommasi sul caso di Alessia Pifferi, la donna sotto processo per omicidio pluriaggravato per aver lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa per sei giorni. Il pm ha messo sotto indagine la legale dell’imputata, l’avvocato Alessia Pontenani, e due psicologhe del carcere di San Vittore che in una relazione avevano attestato un deficit cognitivo per Pifferi.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 14 febbraio 2024 Italiano, 64 anni, era in semilibertà. Si è tolto la vita nel pomeriggio di ieri nel carcere Don Bosco di Pisa. È il diciannovesimo suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno (l’ultimo caso domenica scorsa a Terni), una media che rischia di far diventare il 2024 l’anno più terribile di sempre per i sucidi tra le sbarre. Il recluso si trovava dallo scorso dicembre al Don Bosco, dove era arrivato in seguito a un trasferimento dal penitenziario Gozzini di Firenze. Era in regime di semilibertà, quindi poteva saltuariamente uscire durante la giornata. La sua pena sarebbe terminata nel 2027.
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 14 febbraio 2024 Sasha Alexander, 38 anni. Ucraino, un lavoro regolare, una figlia e una moglie che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Incensurato, Sasha, fino al momento in cui è finito in carcere per quelle violenze. È la sua la quinta lapide piantata a Montorio in due mesi. Sua la quinta vita che da quel carcere e dal mondo se n’è andata volontariamente. Ci aveva già provato Sasha a farla finita, tagliandosi la gola, l’8 gennaio. Ci è riuscito 11 giorni fa, impiccandosi in cella.
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 14 febbraio 2024 Flavio Tosi e Patrizia Bisinella in visita al carcere. “Il Comune si attivi di più”. “Ho preso a spanne le misure delle docce. Hanno il muro e si riempiono di acqua e muffa perché non sono piastrellate. I detenuti mi hanno detto che i lavori li fanno loro, sostenuti anche dalla direzione, ma gli mancano i materiali. M’impegno a fare da portavoce e a trovare piastrelle, colle e raschiatori”. E lo ha fatto ieri, l’onorevole e coordinatore regionale di Forza Italia, Flavio Tosi. “Portavoce” delle due masse che formano il magma della casa circondariale di Montorio. La massa “presente”, anche troppo, nei numeri. E quella “evanescente”. La massa dei detenuti in sovraffollamento. E quella, asfittica e sfrondata, di chi li deve gestire nella detenzione. Le ha toccate con mano, ieri, quelle due masse Flavio Tosi.
di Michele Passione
Il Dubbio, 14 febbraio 2024 Le immagini di quel pestaggio che fa scempio della dignità umana ci riguarda tutti, oltre l’indignazione. Che dura solo un attimo. 3 aprile 2023, il giorno dell’orrore. Le immagini del carcere di Reggio Emilia, dove dieci poliziotti penitenziari hanno fatto scempio della Dignità dell’uomo e della divisa che indossano, hanno qualcosa di surreale.
di Irene Carmina
La Repubblica, 14 febbraio 2024 Il Garante dei detenuti di Siracusa gli fa visita nel carcere di Augusta. Pianista, 66 anni, viene ormai alimentato soltanto via flebo. Non mangia e non beve da quasi due mesi. Da quando è stato condannato all’ergastolo, Giulio, 66 anni, ha deciso di lasciarsi morire nel carcere di Augusta, in cui è detenuto. Se è ancora vivo è solo grazie a una soluzione fisiologica salina che gli viene somministrata via flebo giorno e notte, nel reparto di Psichiatria dove è ricoverato.
di Franco Corleone
Messaggero Veneto, 14 febbraio 2024 I detenuti si sentono soli e abbandonati, per questo chiedono di incontrare e parlare con chiunque sia disponibile ad ascoltare senza giudicare. Compilano un modello (una volta si chiamava domandina) indirizzato alle associazioni di volontariato, al garante, alle educatrici, alla direttrice e alla comandante. Sono messaggi dal pozzo, da un buco nero, da un luogo senza luce e senza speranza. Un non luogo.
di Daniela Fassini
Avvenire, 14 febbraio 2024 L’ordinanza dell’ufficio di sorveglianza del capoluogo toscano: dieci mesi in meno. Scatta l’effetto domino: già in 200 pronti a fare ricorso. L’uomo, di origini sudamericane, “ha subìto per otto anni” condizioni degradanti I sindacati: così il 70% degli istituti di pena italiani Dieci mesi in meno dietro le sbarre: è lo “sconto di pena” riconosciuto al detenuto per condizioni “inumane” in carcere. L’ordinanza dell’ufficio di sorveglianza di Firenze è destinata a creare un “precedente pesante”.
Gazzetta del Mezzogiorno, 14 febbraio 2024 Sarà presentato domenica il primo numero del periodico edito dall’associazione di volontariato penitenziario Disma. Sarà presentato a Matera, presso l’Auditorium di Cristo Re, domenica 18 febbraio alle ore 18, il numero uno di S-catenati, oltre l’errore, il primo giornale materano con alcuni detenuti, edito dall’associazione materana di volontariato penitenziario Disma. Il giornale conta infatti su una redazione interna alla Casa circondariale di Matera composta da alcuni detenuti, e una redazione esterna composta da volontari dell’associazione che opera nel carcere locale.
romasette.it, 14 febbraio 2024 Caritas Roma e Ufficio pastorale carceraria propongono due incontri e una raccolta per i detenuti. Il 23 febbraio, appuntamento con Agnese Moro e Adriana Faranda. All’inizio della Quaresima, Caritas Roma e Ufficio diocesano per la pastorale carceraria propongono un percorso dedicato alla realtà del carcere. “Dov’è tuo fratello?”: questo il tema che fa da filo conduttore, con l’obiettivo di “offrire una prospettiva di speranza a coloro che sono privati della propria libertà e avviare insieme uno stile di ascolto che permetta di fare esperienza di relazioni autentiche e di prossimità da parte della Chiesa, talvolta percepita soltanto come un’istituzione separata e lontana”, spiegano gli organizzatori.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 14 febbraio 2024 “Cuore Nero”, l’ultimo romanzo di Silvia Avallone per Rizzoli e nato nel carcere minorile di Bologna. La scrittrice biellese, attraverso Emilia e le altre, indaga l’animo umano. “Le femmine non sono violente. Secondo recenti studi sulla corteccia cerebrale hanno maggiori capacità, rispetto ai maschi, di elaborare la sofferenza, la rabbia, la frustrazione. E questo spiegherebbe, almeno in parte, perché solo il 4,2% della popolazione carceraria italiana è di sesso femminile”. Quella tesi le aveva fatte sbellicare. “Ehi, ragazze!” aveva gridato Giada. “Siamo l’eccezione dell’eccezione: una rarità!”.
AFFARI SOCIALI
di Fiorenza Sarzanini
Corriere della Sera, 14 febbraio 2024 Esasperare il clima rischia di innescare una spirale di contrapposizione dalle conseguenze imprevedibili. Era davvero necessario fermare i manifestanti di Napoli con i manganelli? Non si poteva evitare quanto accaduto al sit-in, nato come una protesta pacifica, e poi degenerato in uno scontro tra poliziotti e attivisti con feriti e teste spaccate? “Volevamo soltanto affiggere uno striscione per protestare contro Israele e la scelta di non parlare di Gaza durante Sanremo”, dicono i rappresentanti dei gruppi che si sono dati appuntamento a Fuorigrotta. “Hanno cercato di forzare il presidio e non potevamo rischiare che entrassero nella sede della Rai”, rispondono dal dipartimento di pubblica sicurezza. Saranno le verifiche già avviate dalla questura e dai magistrati a stabilire che cosa sia accaduto.
di Giusi Fasano e Carlo Macrì
Corriere della Sera, 14 febbraio 2024 Dietro gli 81 morti 4 ore di “buco” nelle comunicazioni radio tra Finanza e Guardia Costiera. Dalle 23.37 alle 3.48 nessuno scambio di notizie tra Finanza e Guardia costiera. Sotto accusa l’”inazione” dei soccorritori. Già alle 21 il pattugliatore V5006 aveva dovuto arrendersi per le onde. Sono le 3.40 del mattino, 26 febbraio 2023. Al Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia della Guardia di finanza hanno appena saputo che sia il Barbarisi sia il V5006, due pattugliatori veloci dei loro usciti in mare per una operazione di polizia antimmigrazione, hanno invertito la rotta per “avverse condizioni meteomarine”, cioè mare forza 4 (in peggioramento) e vento forza 5.
di Rocco Vazzana
Il Dubbio, 14 febbraio 2024 Il sottosegretario alla Giustizia risponde a un’interpellanza del Pd sulle conversazioni tra Casarini e alcuni eletti finite agli atti del fascicolo sulle Ong. “Non vi sono i presupposti per l’esecuzione delle verifiche ispettive attribuite alla competenza di questo Dicastero”. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, risponde così all’interpellanza di Deborah Serracchiani e altri deputati Pd sulla presunta fuga di notizie partita dalla procura di Ragusa. La vicenda è grave. E riguarda le indagini a carico di Luca Casarini e altri esponenti della Ong Mediterranea accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per il trasbordo di 27 persone - avvenuto nel settembre del 2020 - salvate dalla nave mercantile Maersk Etienne.
di Mario Giro*
Il Domani, 14 febbraio 2024 C’è un’inquietudine degli umanisti, laici e credenti, davanti allo strumento bellico. Ogni conflitto, infatti, diviene presto uno strumento obsoleto e inutile. È il dramma di molti, anche in Israele: come giustificare la guerra che imbarbarisce? “Non esiste e non è mai esistita una guerra pulita” afferma il teologo Severino Dianich che attraversò il dramma dell’Istria durante e dopo l’ultima guerra, incluse le foibe e la fuga dei giuliano-dalmati. “Non posso frenare l’indignazione - aggiunge - quando sento deplorare le bestiali crudeltà che il “nemico” sta commettendo. A mio parere un modo ignobile per propagandare l’idea che esista una guerra accettabile”.
di Paolo Giordano
Corriere della Sera, 14 febbraio 2024 C’è stato un massacro, a cui è seguito un altro massacro, che continua. E la mediazione per ora non ha avuto effetti. A dicembre ho trascorso alcuni giorni in Israele e Cisgiordania, riportandone una sensazione cupa di inesorabilità. La sensazione che in Israele il rumore interno prodotto dal trauma del 7 ottobre e dal sequestro degli ostaggi fosse così forte da sovrastare qualunque richiamo alla ragionevolezza e alla misura, qualunque invito alla proporzionalità potesse arrivare da fuori, non solo in un governo che già sapevamo sfrenato, ma anche in un’ampia parte della cittadinanza moderata. Non mi sembra cambiato molto da allora. Ciò che è cambiato è il numero di vittime nella Striscia, quasi raddoppiato, ormai verso la soglia di trentamila.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 14 febbraio 2024 La vista delle catene nell’aula di tribunale a Budapest non era bastata. Per Nordio e Tajani “irrituale” era la speranza della famiglia e dei difensori di Ilaria Salis che il governo italiano facesse qualcosa per riportarla in patria o per farle avere gli arresti domiciliari in ambasciata. Ieri la Corte di appello di Milano ha scritto - in un’ordinanza che riguarda il caso di un altro italiano - che nelle carceri ungheresi c’è il rischio di trattamenti inumani e degradanti e dunque ha detto di no all’estradizione.
di Giusy Baioni e Gianni Rosini
Il Fatto Quotidiano, 14 febbraio 2024 Il Gup ha deciso: i funzionari del Pam non saranno processati. Nessuna verità per l’ambasciatore italiano in Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, per il carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e per l’autista del Programma Alimentare Mondiale, Mustapha Milambo, uccisi il 22 febbraio 2021 in un’imboscata nell’est del Paese africano. La giudice per l’udienza preliminare di Roma, Marisa Mosetti, ha deciso per il non luogo a procedere per “difetto di giurisdizione” nei confronti del funzionario del Pam, Rocco Leone, accusato insieme al suo collega Mansour Rwagaza, ad oggi irreperibile, di aver falsificato i documenti di viaggio della missione nell’est del Paese, facendo sì che questa potesse andare avanti senza scorta armata e una protezione rafforzata.
DOCUMENTI
Articolo. "Carcere, nonviolenza, società: un insidioso pacchetto sicurezza", di Domenico Massano
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