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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 10 febbraio 2024
di Federico Capurso
La Stampa, 10 febbraio 2024 Il presidente della Repubblica esprime i suoi timori dopo gli ultimi episodi. E il Pd incalza il ministro Nordio: “Deve riferire al più presto davanti alle Camere”. A poche ore dalla diffusione del video del pestaggio di un anno fa nel carcere di Reggio Emilia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna sulla questione a lui cara dei detenuti e riceve al Quirinale il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Felice Maurizio d’Ettore dicendosi “preoccupato”. Nello stesso tempo Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, chiede al governo di riferire alle Camere.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 febbraio 2024 Dopo la sfida di Schlein, altri segnali da Nordio. Pronto il piano Ostellari per dare i domiciliari a chi ne ha diritto. Elly Schlein ha sfoderato un profilo da partito di governo su una materia, il carcere, mai comoda da maneggiare. Intanto, nella lunga e bella giornata che il Nazareno ha dedicato giovedì alla “emergenza penitenziaria”, era inevitabile che venisse fuori, com’è successo, il peccato originale della riforma Orlando, prima messa sul tavolo e poi ritirata dai dem a inizio 2018. E poi, la segretaria del Pd sa che lanciare una grande iniziativa contro il sovraffollamento negli istituti di pena non è mai una calamita di voti.
di Paolo Pandolfini
Il Riformista, 10 febbraio 2024 Il sovraffollamento carcerario, purtroppo, è un problema ricorrente del nostro Paese”, afferma la giudice Anna Ferrari, dal 2018 al 2021 componente italiano del Consiglio di cooperazione penologica del Consiglio d’Europa (Pc-Cp), l’organismo con sede a Strasburgo che redige le “raccomandazioni” per tutti i 47 Stati membri in materia di esecuzione delle pene in carcere e del sistema di probation.
di Paolo Pandolfini
Il Riformista, 10 febbraio 2024 Verrà discussa la prossima settimana la proposta di legge del deputato di Italia viva Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata. Lo ha deciso ieri la maggioranza nell’Aula di Montecitorio prendendo l’impegno di incardinare alla prima seduta utile della Commissione Giustizia della Camera, presieduta dal meloniano Ciro Maschio, il ddl a firma Giachetti per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario attraverso l’adozione di misure temporanee e straordinarie di liberazione anticipata.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 10 febbraio 2024 La proposta di legge di Riccardo Magi di +Europa punta a dare concretezza a questo diritto. Volenti o nolenti, l’emergenza carceraria deve essere risolta, specialmente dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha garantito il diritto all’affettività in carcere. Di conseguenza, il sistema penitenziario deve essere necessariamente adeguato. Una strada percorribile è stata indicata dal deputato di + Europa Riccardo Magi, che ha presentato una proposta di legge finalizzata a garantire tali diritti all’interno del contesto carcerario. La proposta, depositata prima della sentenza della Consulta, mira a riconoscere il diritto soggettivo all’affettività e alla sessualità delle persone detenute, rispondendo così a un’esigenza normativa maturata nel tempo.
a cura di Ornella Favero*
Il Riformista, 10 febbraio 2024 Sono davvero quelle che servono le competenze di un magistrato per la gestione delle carceri, cioè per l’amministrazione di una realtà complessa come quella degli istituti penitenziari dove oggi più di 60.000 persone scontano la loro pena? Sembrerebbero necessarie da una parte competenze amministrative come deve avere il manager di una colossale azienda di Stato, dall’altra, se si pensa che la Costituzione mette al centro dell’esecuzione penale la funzione rieducativa della pena, a gestire le carceri sarebbe straordinario se ci fossero le migliori competenze disponibili nell’ambito delle Scienze dell’educazione.
di Antonio Nastasio*
bergamonews.it, 10 febbraio 2024 Acquisire ospedali militari per avere delle case di accoglienza, non per carceri bis, è un’opportunità da non mancare. Un lungo percorso ha avuto inizio nel 2008 con l’obiettivo di creare una modalità carceraria in strutture dedicate al reinserimento e alla terapia, coinvolgendo enti locali e privati sociali in strutture a bassa organizzazione detentiva, ma con elevate capacità di offrire servizi. La finalità è evitare la recidiva e offrire una speranza di vita nella legalità a coloro che la cercano. Buono questo obiettivo ma, come progetto allegato, è prioritaria l’acquisizione di ospedali dismessi per tutti quei detenuti a rischio suicidario qualora non fosse possibile dare restrizione della personalità in modalità non detentiva.
di Carlo Ancona
Il Domani, 10 febbraio 2024 La Consulta è intervenuta sull’affettività in carcere, ma quante difficoltà ci sono ancora da risolvere nelle strutture detentive, a partire dall’enorme carenza di luoghi dove ricoverare persone con disagio psichico e penalmente non responsabili. Ho letto con qualche stupore la notizia della sentenza della Corte Costituzionale numero 10/24, e la nota di entusiastico commento dell’avvocata Maria Brucale.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 10 febbraio 2024 È più che mai urgente coinvolgere le associazioni e le cooperative negli istituti penitenziari, per combattere lo scollegamento tra i territori e gli istituti di pena e favorire la presa in carico delle persone con problemi di salute mentale. Come spiegano Loris Cervato (Legacoopsociali) e Luciano Pantarotto (Federsolidarietà). Prosegue il viaggio di Vita dedicato al tema della salute mentale all’interno dei penitenziari italiani.
di Liana Milella
La Repubblica, 10 febbraio 2024 Schlein: “Ribaltare il populismo securitario della destra”. E chiede subito la chiusura del Cpr di Ponte Galeria. Solidarietà ad Amato per il divieto di entrare a San Vittore: “Non si capisce questo attacco e questo accanimento”. “Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri” diceva Voltaire ormai tre secoli fa. E se quello era ed è ancora un metro di giudizio l’Italia è messa assai male. Sovraffollamento, suicidi, bimbi piccolissimi in cella con le madri, violenze, spazi incompatibili. E come non bastasse, con il governo Meloni, arriva pure la stretta perfino su Giuliano Amato e Donatella Stasio che arrivano a San Vittore per discutere con i detenuti del gruppo “Costituzione viva” del loro libro “Storie di diritti e di democrazia”.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2024 Il renziano Giachetti propone la liberazione anticipata contro il sovraffollamento delle prigioni. C’è già l’ok di Forza Italia. Il rimedio al sovraffollamento nelle carceri? Far uscire tutti in anticipo, per sempre. È l’indulto mascherato previsto in una proposta di legge del renziano Roberto Giachetti, che martedì, grazie all’assist decisivo di Forza Italia, sarà incardinata in Commissione Giustizia alla Camera. Come soluzione al dramma dei suicidi in cella - già 16 quest’anno, l’ultimo giovedì a Genova - Giachetti vuole potenziare il beneficio della liberazione anticipata, volgarmente detto “sconto di pena per buona condotta”.
di Giovanni Maria Flick
La Stampa, 10 febbraio 2024 Le immagini dell’ennesimo episodio (del 3 aprile 2023) delle violenze di una decina di agenti di custodia su un detenuto - riprese dalle telecamere del carcere di Reggio e diffuse ieri - sconvolgono più delle immagini delle torture compiute in altre carceri finite a giudizio e a condanna. La realtà dei processi di Santa Maria Capua Vetere, di Torino, di Ivrea, di Siena, conclusi con la condanna sia di agenti, sia di un direttore e di un sanitario - al di là delle responsabilità personali - trova purtroppo nella vicenda di Reggio Emilia una conferma drammatica.
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 10 febbraio 2024 Mille avvocati, numerosi panel tematici e un confronto diretto con il ministro della Giustizia nella due-giorni al teatro Eliseo. L’Unione delle Camere Penali Italiane - che dopo gli anni di Gian Domenico Caiazza ha eletto presidente l’avvocato romano Francesco Petrelli - ha indetto tre giorni di astensione dal lavoro e organizzato ieri e oggi un grande evento formativo e informativo. Riunisce i suoi Stati generali. E mostra i muscoli.
di Angela Stella
L’Unità, 10 febbraio 2024 A Roma la contro-inaugurazione dell’anno giudiziario dell’Ucpi. Il presidente Petrelli: “Bene l’apertura garantista sull’abuso d’ufficio, ma è contraddetta dai nuovi reati”. Nordio: “La separazione delle carriere si farà”. “Appartenendo ad una famiglia di avvocati, conosco le problematiche sollevate dall’avvocatura. L’avvocato è parte consustanziale della cultura della giurisdizione, anche se non mi piace questo termine perché spesso utilizzato dai pubblici ministeri per giustificare l’unità delle carriere. A ciò si unisce il tema della separazione delle carriere: la riforma si farà ma se la si vuole fare bene occorre una modifica costituzionale, accompagnata da una revisione del Csm.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 10 febbraio 2024 “Il percorso per un reale riforma della giustizia è ancora lungo, ma il ddl Nordio è un primo passo”. Parole del capogruppo di Italia Viva in Senato, Enrico Borghi, che però fissa dei paletti. “Rimangono da trattare la separazione delle carriere, la responsabilità civile dei magistrati, l’abuso della carcerazione preventiva, la situazione drammatica delle carceri, che stanno esplodendo - dice - E la destra sta portando avanti una legislazione panpenalistica di cui l’emergenza carceri è l’estrema conseguenza”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 febbraio 2024 Ci siamo. Sapevamo che, sulle misure di prevenzione, si sarebbero presto schierate le prime linee dell’antimafia. Ed eccolo, Gian Carlo Caselli, smontare ogni evidenza giudiziaria e sostenere che i fratelli Cavallotti, innocenti eppure confiscati di ogni bene, meritavano quelle misure, perché avrebbero goduto della “protezione di Cosa nostra”. Caselli sostiene che gli imprenditori palermitani, ora in causa contro lo Stato davanti alla Corte europea, ottennero grandi commesse perché benvoluti dalla mafia. Sono le tesi sviluppate, senza un reale contraddittorio, dai magistrati della sezione “Misure di prevenzione” del Tribunale di Palermo.
TERRITORIO
di Andrea Aversa
L’Unità, 10 febbraio 2024 Il Garante Saracino: “Poche attività per le persone più difficili”. Si è trattato del 16esimo suicidio avvenuto dietro le sbarre di un penitenziario italiano dall’inizio dell’anno: l’infinita Mattanza di Stato nel reparto dove è stato pestato Scagni. Dove lo scorso anno un detenuto ha ucciso un altro recluso. Intanto la Camera ha messo in calendario la proposta del deputato Giachetti (Iv) contro il sovraffollamento. Lui e Bernardini (NtC) sono al 18esimo giorno di sciopero della fame.
di Margherita Grassi
Corriere della Sera, 10 febbraio 2024 La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i dieci agenti della Polizia penitenziaria accusati di tortura, lesioni e falso: la denuncia del detenuto. “Vengano processati per tortura, lesioni e falso”. Lo chiede la procura di Reggio Emilia per dieci agenti di Polizia penitenziaria. Il pm Maria Rita Pantani ha depositato istanza di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare è stata fissata per il 14 marzo. Tutto questo avviene al termine delle indagini preliminari di cui si era avuta notizia lo scorso luglio, non senza che la cosa provocasse choc.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 10 febbraio 2024 Per dieci agenti chiesto il rinvio al giudizio per il pestaggio di un cittadino tunisino avvenuto il tre aprile dell’anno scorso. Il 14 marzo si terrà l’udienza preliminare. Antigone: “Non sono casi isolati”. Le immagini sembrano venire da una prigione sudamericana. Non per la maglia gialla del Brasile che indossa l’uomo al centro, trascinato da un gruppo di guardie penitenziarie. Ma perché la testa di quell’uomo è coperta da una federa bianca. E perché gli agenti lo colpiscono ripetutamente.
di David Allegranti
La Nazione, 10 febbraio 2024
Le immagini scioccanti del pestaggio di un detenuto in un carcere italiano dimostrano che l’Italia ha problemi nel sistema penitenziario. Non dovremmo aspettare tragedie per prestare attenzione. Tutti i detenuti hanno diritto a una vita dignitosa. La tortura di Stato non porterà mai alla rieducazione. È giusto indignarsi per le immagini di Ilaria Salis con le manette e i ceppi alle caviglie in un tribunale ungherese, ed è anche giusto protestare contro il governo Orbán.
di Rossella Lazzarini
cronacadiverona.com, 10 febbraio 2024 Dal 2021 si occupa dei detenuti nella Casa Circondariale a Montorio dove nel giro di tre mesi ci sono stati ben cinque suicidi che hanno inserito l’istituto di pena nella tragica graduatoria delle strutture penitenziarie dove si muore di più. I cinque suicidi nel giro di tre mesi hanno inserito il carcere di Montorio nella tragica graduatoria delle strutture penitenziarie italiane in cui si muore di più. Una posizione di rilievo che, sul versante del sovraffollamento, la Casa circondariale veronese aveva già raggiunto da tempo. A Montorio sono detenuti 500 uomini e 43 donne: quasi 200 persone in più rispetto ai posti disponibili. I detenuti italiani sono il 41 per cento, gli stranieri il 59 per cento, in larga maggioranza di nazionalità marocchina.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 10 febbraio 2024 La presenza delle carceri ha un impatto significativo anche nei Comuni che le ospitano. Per questo è fondamentale un lavoro sinergico tra tutte le istituzioni coinvolte. A Brescia è particolarmente sentito il tema del carcere di Verziano. Il progetto per il suo ampliamento, risalente ad una decina di anni fa, poteva contare su una dotazione iniziale di 15 milioni. Tutto però si è arenato da tempo. Tra le cause la chiusura del “piano carceri” e il passaggio di competenza, in materia di edilizia penitenziaria, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oltre a Verziano, nel capoluogo lombardo da tempo si discute sul futuro di Canton Mombello, un istituto penitenziario ideato alla fine del 1800 e situato in centro storico.
di Claudio Raffaelli
comune.torino.it, 10 febbraio 2024 Il carcere di Torino scoppia. Il sovraffollamento è ormai divenuto non un’eccezione, ma una situazione permanente. Inoltre la struttura, pur non avendo che una quarantina d’anni di vita, mostra pesanti segni di degrado. I due fattori concorrono a rendere la situazione sempre più disagevole, anzi insostenibile per le persone detenute (molte delle quali sono in attesa di giudizio o non ottengono la detenzione domiciliare perché senza dimora) e anche per chi ci lavora, in primo luogo il personale di custodia. Anche la ricaduta sul “mondo di fuori” è pesante, con un tasso di recidività che raggiunge l’80%: su dieci detenuti scarcerati, otto tornano a delinquere, anche in tempi brevissimi.
primamilanoovest.it, 10 febbraio 2024 “La Casa di reclusione di Bollate è un modello per tante carceri italiane. Qui gran parte dei detenuti, dopo un periodo di formazione, sconta la sua pena lavorando”. Il tema del lavoro è sempre centrale per il carcere di Bollate. Attualmente, 174 detenuti lavorano all’interno del secondo istituto penitenziario milanese, assunti da aziende private, oltre 350 sono impegnati - a turnazione - alle dipendenze del carcere e 211 in articolo 21.
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 10 febbraio 2024 Il fratello di Emanuela, moglie del generale Dalla Chiesa uccisa dalla mafia nel 1982, si impegna a redimere gli ergastolani: così ha superato le logiche dell’odio contro gli autori di quella strage. Ma un carcerato che se si è macchiato di orrendi delitti, può davvero “guarire”? Può comprendere il male fatto a se stesso e agli altri e diventare un’altra persona, capace di provare “il piacere della responsabilità”? “Non è un’utopia, cambiare è possibile, per i mafiosi, come lo è stato per me”.
di Federico Berni
Corriere della Sera, 10 febbraio 2024 “La mia vita è stata distrutta, ora vivo in una cantina”. L’uomo era il guardiano dell’azienda dove nel 2010 ci fu uno sversamento di idrocarburi nel Lambro. L’onda nera raggiunse il Po. “Quella sera pioveva molto forte, allora sono rimasto al chiuso e non mi sono accorto di niente”. Di quella massa liquida di idrocarburi che avvelenò il Lambro, ricorda solo un vago rumore di ferraglia nella notte. L’attimo in cui, 14 anni fa, uno o più sabotatori (rimasti ignoti) aprivano i rubinetti delle cisterne alla Lombarda Petroli di Villasanta.
di Gilda Sciortino
vita.it, 10 febbraio 2024 È nell’aula della vecchia biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, che ha preso vita il set cinematografico di “Dopo questo esilio”, scritto e diretto dal regista Salvo Presti. Un docufilm che, attraverso la catarsi dei ricordi di un gruppo di detenuti, ci fa scoprire l’umanità di chi ha commesso anche più sbagli, svelando la forza della speranza che offre l’occasione di nuove vite.
di Stefania Ascari*
Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2024 Oggi ho discusso in Aula l’interpellanza urgente al ministro degli Esteri sul caso di Julian Assange. Questa vicenda vergognosamente ingiusta coinvolge un giornalista che ci ha permesso di conoscere, non dopo decenni ma in tempo reale, con prove documentate, dei crimini commessi dai governi - come le torture a Guantanamo, i rifiuti tossici versati nei nostri mari, le vere facce delle guerre in Iraq e Afghanistan, la propaganda per addomesticare l’opinione pubblica a favore dell’escalation militare, le lettere diplomatiche tra gli Stati Uniti e l’Italia in cui è evidente la nostra sudditanza agli Usa.
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Articolo: "La solita strada, la solita cronaca", di Marcello Pesarini
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