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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione sabato 7 dicembre 2024
di Laura Fasani
ilpost.it, 7 dicembre 2024 Il 4 dicembre un uomo di 21 anni, Amir Dhouiou, si è ucciso nel carcere Marassi di Genova, dove era detenuto. Secondo Ristretti Orizzonti, storica rivista del carcere di Padova, dall’inizio del 2024 a oggi le persone detenute in Italia che si sono suicidate sono 86: è il numero più alto da quando Ristretti Orizzonti raccoglie i dati a livello nazionale. Allo stesso tempo il numero è leggermente difforme rispetto a quello diffuso dal Garante dei detenuti, per via dei criteri adottati (ci torniamo).
di Gianni Vigoroso
ottopagine.it, 7 dicembre 2024 “In un anno 232 decessi totali, di cui 85 suicidi e 1133 tentativi”. Il Portavoce nazionale dei Garanti dei detenuti incontra gli studenti universitari dell’Unical e visita il carcere di Cosenza. Incontri con gli studenti dei corsi di laurea in giurisprudenza, servizio sociale e scienze dell’educazione: il portavoce della conferenza nazionale dei garanti dei detenuti territoriali ha partecipato ad incontri dibattiti organizzati all’Università della Calabria su minori, detenzione e pena come punizione o (ri)educazione. Il portavoce Ciambriello: “Le carceri sono al collasso e portano alla morte: in un anno 232 decessi totali, di cui 85 suicidi e 1133 tentativi di suicidi. Il tragico record apparteneva al 2022 quando in un anno si erano tolti la vita 84 detenuti.
di Delia Cascino e Titti Vicenti
Il Domani, 7 dicembre 2024 I penitenziari stipulano centinaia di contratti di affidamenti diretti per voli, medicinali, manutenzioni ordinarie. Una prassi che rischia di alimentare truffe e corruzioni, come a Taranto. Il giudice Sabella: “Problema serio”. Il dispendioso modello Albania usato per realizzare i centri per migranti ha seguito una regola soltanto: l’assenza di regole, o meglio la deroga al Codice degli appalti, quindi affidamenti diretti a pioggia, con minore possibilità di controlli adeguati sulle procedure. Una modalità, in realtà, che nel sistema penitenziario italiano è prassi consolidata.
websicilianews.it, 7 dicembre 2024 La richiesta della Democrazia Cristiana. “La Democrazia Cristiana chiederà, nell’anno giubilare 2025, l’amnistia e l’indulto per i detenuti, ad esclusione di chi ha commesso reati più gravi come i crimini legati a terrorismo, mafia, nonché i reati aggravati dal favoreggiamento alle associazioni mafiose, omicidi, violenze alle persone, associazione a delinquere finalizzata a traffico di stupefacenti e di immigrazione clandestina”. Lo annuncia Vita Ippolito, responsabile nazionale per la Giustizia della DC.
di Irene Famà
La Stampa, 7 dicembre 2024 Il Pd chiede a Nordio di ritirarlo: “Racconta le carceri come esclusivo teatro di conflitto”. Delmastro: “Polemica allucinante e allucinogena, da sinistra un pregiudizio ideologico”. Il carcere dovrebbe essere luogo di riscatto. E gli agenti i custodi di quel luogo così complesso dove quest’anno 86 detenuti si sono tolti la vita. Eppure il calendario 2025 della polizia penitenziaria è un susseguirsi di foto che fanno sfoggio di forza e muscoli. Dodici scatti con manganelli in pugno, pistole spianate e scudi antisommossa, tecniche per immobilizzare una persona a terra e azioni di contenimento, agenti al poligono e con il volto coperto o giubbotti antiproiettile.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 7 dicembre 2024 Le immagini selezionate sono concentrate su una rappresentazione muscolare e intimidatoria, piuttosto che illustrare le reali competenze e la complessità del lavoro degli agenti. Armati fino ai denti, in tre che bloccano una persona distesa sul pavimento, gruppo di divise in assetto antisommossa. No, non stiamo parlando di un filmato che documenta un’azione militare in una zona di emergenza, ma del nuovo calendario istituzionale della Polizia Penitenziaria. Che bisogno c’era di rappresentarla esclusivamente attraverso la loro forza muscolare, e soprattutto senza che appaia il carcere, nemmeno sullo sfondo?
di Francesco Petrelli*
Il Domani, 7 dicembre 2024 Il Corpo ha presentato il suo calendario con un video che mostra gli agenti in assetto antisommossa, con pistole e scudi. Immagine deforme e distorta della funzione rieducativa della pena. La Polizia penitenziaria ha pubblicato un video promozionale del suo Calendario 2025 in cui si vedono poliziotti in assetto antisommossa, che fanno corsi per placcare i detenuti e che si allenano con scudi, pistole e manganelli. Le immagini hanno provocato una dura reazione del Pd, che ha chiesto al governo di ritirare il calendario e interrompere la campagna di comunicazione “che tradisce la funzione rieducativa della pena” perché “la rappresentazione delle carceri come esclusivo teatro di conflitto e violenza rischia di legittimare approcci repressivi”. Su questo interviene anche il presidente dell’Ucpi, Francesco Petrelli.
GIUSTIZIA
di Simona Musco
Il Dubbio, 7 dicembre 2024 Nordio e Sisto al lavoro sulle linee guida dopo la sessione di bilancio. I dem: sui diritti non si negozia. Sarà uno dei provvedimenti in cima ai pensieri del governo dopo la sessione di bilancio. Si tratta delle linee guida sui criteri dell’azione penale, che verranno stabiliti sulla base di una valutazione politica, stando a quanto chiarito dal ministro Carlo Nordio nel corso del question time di giovedì. Un provvedimento che cambierà le abitudini delle procure, fino ad oggi “indirizzate” dal Consiglio superiore della magistratura e che ora riceveranno indicazioni di natura politica, così come previsto dalla riforma Cartabia, parte rimasta, fino ad oggi, inattuata.
di Luigi Manconi e Chiara Tamburello
La Repubblica, 7 dicembre 2024 È presumibile che le pronunce di queste settimane siano un riflesso condizionato e in qualche modo inevitabile delle intense emozioni che hanno accompagnato queste vicende. Da circa quindici, vent’anni il dibattito pubblico intorno alle questioni di genere è cresciuto notevolmente. E in maniera proporzionale è cresciuta l’attenzione nei confronti delle violenze contro le donne. Si pensi a quanto sempre più diffusamente venga utilizzato il termine femminicidio per indicare l’uccisione di una donna avvenuta in uno specifico contesto e all’interno di una determinata relazione tra vittima e autore di reato.
di Monica Coviello
vanityfair.it, 7 dicembre 2024 La religiosa, agli arresti domiciliari, è stata accusata di trasmettere messaggi e risolvere conflitti tra detenuti per conto del gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta. Non ci sarebbero prove concrete, ma “solo chiacchiere che possono aver indotto all’errore”, a sostegno delle accuse a carico di suor Anna Donelli, la religiosa finita nell’inchiesta della procura di Brescia su un gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta e ora agli arresti domiciliari. Lo dice il suo avvocato, Robert Ranieli, secondo cui “chi la conosce bene non può credere a nessuna intenzionalità”.
GIURISPRUDENZA
tusciaweb.eu, 7 dicembre 2024 Accolto il ricorso contro il diniego del tribunale di sorveglianza di un detenuto che sta scontando 27 anni e mezzo per omicidio. Condannato a 27 anni e mezzo di carcere per omicidio, un 57enne detenuto nel carcere di Mammagialla si è visto negare dal magistrato di sorveglianza di Viterbo, e poi dal tribunale di sorveglianza di Roma lo scorso 29 febbraio, un permesso premio per non avere mai confessato il delitto. Per la cassazione: “Non si può pretendere la confessione, il condannato ha diritto di negare”.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 7 dicembre 2024 Lo Cassazione, sentenza n. 44544 depositata oggi, afferma che va vagliata la plausibilità della ritrattazione delle precedenti accuse. Nei procedimenti per maltrattamenti in famiglia, o comunque violenza sulle donne, la priorità deve essere accordata alla tutela della loro sicurezza. Per revocare le misure cautelari del divieto di avvicinamento e dell’obbligo di presentazione alla Polizia, non è dunque sufficiente l’affermazione della vittima di voler riprendere la convivenza, perché il partner è “cambiato” ed ha “preso coscienza” delle proprie condotte sbagliate. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 44544 depositata oggi, accogliendo il ricorso del Pm contro la decisione del Tribunale che invece, in sede di riesame ...
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 7 dicembre 2024 Un altro detenuto del carcere di Montorio è morto suicida. “Aveva solo 24 anni, nato in Romania, fine pena nell’agosto del 2030, mercoledì sera ha tentato di impiccarsi nella sua cella del carcere di Verona; subito soccorso, è stato condotto in ospedale in condizioni disperate, ieri sera ha finito di soffrire. Sale così a 86 il numero dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, di cui 4 a Verona, ai quali vanno aggiunti 7 appartenenti alla polizia penitenziaria”. È quanto ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uil-Pa Polizia penitenziaria. Quel detenuto si chiamava Robert Octavian Radion e aveva un passato turbolento. Era stato arrestato nel 2021 a Marcon, nel Veneziano, dopo essere evaso dai domiciliari.
di Luca Bonzanni
L’Eco di Bergamo, 7 dicembre 2024 Tasso di affollamento al 182,8%, i posti sono 319. Venerdì 6 dicembre la visita della Commissione del Consiglio regionale: “In cantiere un protocollo per l’inserimento lavorativo”. Da tempo, la situazione s’è fatta cronica. Ora, però, in questo 2024 “nero” per le carceri di tutta Italia, si colgono ulteriori segnali acuti. Di peggioramento: è questo, anche per il carcere di Bergamo, il momento di maggior sofferenza da un quindicennio a questa parte.
telefriuli.it, 7 dicembre 2024 Protestarono in carcere a Udine dopo il suicidio di un detenuto, danneggiando le strutture del penitenziario. L’accusa ha chiesto condanne per un totale di 11 anni di reclusione. È terminata così oggi in Tribunale a Udine davanti al giudice Paola Turri la requisitoria del pm durante il processo abbreviato per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio che vede imputati 13 uomini che il 7 novembre 2022 erano reclusi in via Spalato. Quel giorno, un 22enne dominicano, in misura cautelare con l’accusa di tentato omicidio per un accoltellamento avvenuto durante una rissa a Trieste, si tolse la vita nel carcere friulano.
di Cristina Palazzo
La Repubblica, 7 dicembre 2024 Primo verdetto nel maxi processo per le torture al Lorusso e Cutugno, un ex detenuto non riconosce le guardie accusate di umiliazioni in cella. Due agenti della polizia penitenziaria sono stati assolti nel maxiprocesso sulle presunte violenze ai detenuti nel carcere Lorusso e Cutugno. Erano loro contestate vessazioni durante le perquisizioni nei confronti di un detenuto che aveva raccontato agli inquirenti le umiliazioni subite: gli sarebbe stato spruzzato del detersivo per i piatti sulle lenzuola che usava in cella e gli sarebbero stati gettati i vestiti a terra. Durante il processo il testimone non ha però più riconosciuto i due agenti come gli autori di questi gesti. Di qui l’assoluzione dei due imputati “per non aver commesso il fatto”.
di Francesco Brun
Corriere del Veneto, 7 dicembre 2024 Sorgerà nel cuore di Vicenza: raccolti 10mila euro. “Reinseriamo nella società”. Un nuovo laboratorio nel cuore di Vicenza, per offrire opportunità lavorative stabili a chi si trova nella delicata fase di reinserimento sociale dopo aver scontato la pena. È prevista per l’estate del 2025 l’inaugurazione del nuovo locale di Libere Golosità, progetto di pasticceria artigianale a cura della cooperativa sociale “Il Gabbiano”. Dal 2019 la coop opera all’interno della casa circondariale di Vicenza con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale dei detenuti, i quali hanno la possibilità di dare forma a biscotti, torte, snack salati e lievitati stagionali come colombe e panettoni, poi venduti nei negozi già attivi a Vicenza e Schio.
La Nazione, 7 dicembre 2024 Concluso il progetto “Compaio” finanziato dalla Regione e promosso da Cna Servizi. I partecipanti hanno sostenuto l’esame e ottenuto la certificazione per le loro competenze. A Grosseto ci sono sei nuovi “potini” e anche “curatori di interventi ortoflorovivaistici” formati e certificati, grazie al progetto “Compaio: Competenze in panificazione interventi ortoflorovivaistici a Grosseto”. Il progetto è finanziato dalla Regione Toscana e promosso da Cna Servizi. Nei giorni scorsi sei persone detenute nel carcere di Grosseto hanno sostenuto l’esame e ottenuto la certificazione di competenze che potranno utilizzare nella loro futura attività lavorativa.
legacoopumbria.coop, 7 dicembre 2024 Cinque quelli che hanno cominciato a lavorare stabilmente nelle aziende edili del territorio. Il Cesf - Centro edile per la sicurezza e la formazione di Perugia ha recentemente presentato i risultati del progetto “Ri-costruire il futuro - per l’integrazione socio-lavorativa dei carcerati”, un’iniziativa avviata lo scorso febbraio con l’obiettivo di fornire una formazione professionalizzante ai detenuti e favorire il loro inserimento lavorativo nelle aziende del territorio. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Perugia e si è concluso nelle settimane scorse con l’assunzione di nove detenuti presso imprese locali, beneficiari di misure diurne alternative alla detenzione.
di Simona Ciaramitaro
collettiva.it, 7 dicembre 2024 L’evento dell’Arci a Firenze mette sotto la lente di ingrandimento i provvedimenti del governo che incrementano la presenza di minori nelle carceri. L’analisi di Marco Solimano, Garante di Livorno. I ragazzi detenuti negli Istituti penali minorili del nostro Paese aumentano sempre più, principalmente per effetto delle nuove norme, come il decreto Caivano, che ha introdotto anche reati lievi che prevedono la carcerazione: al 15 settembre del 2024, come testimoniano i dati dell’associazione Antigone, erano 569 i ragazzi detenuti nei 17 Ipm, il numero più alto mai fatto registrare. In 22 mesi, dall’insediamento dell’attuale governo, sono cresciuti del 48 per cento.
di Anna Grazia Stammati*
cobas-scuola.it, 7 dicembre 2024 Venerdì 5 dicembre si è svolta, a Roma, la premiazione del CESP-Rete delle scuole ristrette, nell’ambito della rassegna Più libri, più liberi (la Fiera della media e piccola editoria che si tiene ogni anno presso “La Nuvola”, il Centro Congressi realizzato dall’architetto Fuksas). La Menzione speciale è stata consegnata alla Casa di reclusione di Aversa per essersi resa disponibile a svolgere il progetto “Biblioteche innovative in carcere”, inserita nel Maggio dei Libri 2024, per il seminario svolto ad Aversa l’11 ottobre scorso (l’iniziativa si sarebbe, infatti, dovuta tenere il 31 maggio, ma per problemi interni alla Casa di Reclusione è stato poi spostato).
sestopotere.com, 7 dicembre 2024 Si è tenuto ieri il tradizionale scambio di auguri in occasione del Natale tra i detenuti coinvolti nei laboratori produttivi interni alla Casa Circondariale di Forlì e gli oltre 100 ospiti che hanno partecipato all’iniziativa tra cui istituzioni, imprese ed operatori. Dal 2006 ad oggi nel carcere di Forlì sono stati realizzati vari laboratori: assemblaggio, saldatura, falegnameria, cartiera, esperienze di grande successo sia in termini occupazionali che economici, che hanno garantito nel tempo a oltre 125 detenuti regolari contratti di lavoro, superando le difficoltà strutturali, normative e relazionali che caratterizzano le attività in carcere.
Il Tirreno, 7 dicembre 2024 Cento posti a disposizione per il pubblico esterno: come partecipare. Un concerto speciale. Che si accende di Natale. Di colori. Di voglia di emozionare in un luogo che di colori brama. Il mondo di fuori entra dentro. Venerdì 20 dicembre varca il cancello della casa circondariale delle Sughere per diventare spettatore di un pomeriggio firmato dal maestro Cristiano Grasso. “Sarà per me un giorno speciale: alle 15 all’interno della casa circondariale “Le Sughere” ci sarà un concerto speciale: i miei cori - Coro UnAnime composto dai detenuti della Sezione Alta Sicurezza e Monday Girls - si esibiranno per un pubblico esterno di 100 spettatori che potranno assistere gratuitamente al concerto”.
di Francesco Verni
Corriere del Veneto, 7 dicembre 2024 Nuova graphic novel del padovano con prefazione dell’attore Pennacchi. È, senza dubbio, tra i fumetti più interessanti dell’anno. “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” (Ultima Spiaggia, pagine 256, 20 euro) è la graphic novel del disegnatore padovano Stefano Tamiazzo che, per la prima volta, dopo lo steampunk della serie “La Mandiguerre” e la saga fantasy dei “Cynocephales”, ha voluto affrontare un tema sensibile come la situazione carceraria italiana. Ma lo ha fatto guardando al passato, raccontando, tra documentazione ferrea e licenze poetiche, l’intera vicenda del carcere borbonico di Santo Stefano costruito sull’isoletta dell’arcipelago delle Ponziane di Ventotene, Latina.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 7 dicembre 2024 Quasi duecento adesioni di associazioni, partiti e organizzazioni sociali. Si allarga lo spettro delle adesioni alla manifestazione del prossimo 14 dicembre contro il Ddl sicurezza in discussione al senato. Ieri l’assemblea generale della Cgil ha deciso la partecipazione al corteo indetto dalla rete No Ddl Sicurezza “A pieno regime” in seguito alla grande e partecipata assemblea nazionale dello scorso 16 novembre alla Sapienza di Roma. Da Corso Italia si mobilitano per “chiedere il ritiro di un provvedimento che attacca le libertà personali fondamentali e l’espressione collettiva e democratica del dissenso, a partire dalla lotta contro la messa in discussione del diritto al lavoro”.
di Youssef Hassan Holgado
Il Domani, 7 dicembre 2024 Un giudice calabrese ha annullato il fermo amministrativo della nave Sea-Eye 4, accusata di non aver ascoltato la guardia costiera libica. Nel decreto Flussi la destra rende ancora più difficili i ricorsi. Intanto a Bruxelles l’estrema destra scrive il manifesto contro i salvataggi. Il governo Meloni continua ad alzare il livello di scontro con le organizzazioni non governative che salvano vite in mare, mentre i tribunali smontano il decreto Ong del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Lo scorso 4 dicembre - mentre in Senato veniva approvato il nuovo decreto Flussi - il tribunale di Vibo Valentia ha annullato il fermo amministrativo della nave Sea-Eye 4, deciso il 30 ottobre 2023 dopo un soccorso avvenuto nel Mediterraneo centrale durante il quale sono state salvate cinquanta persone.
di Alessandro Di Matteo
La Stampa, 7 dicembre 2024 È la nuova puntata dello scontro tra Governo e giudici sui migranti iniziato ad ottobre. Il fedelissimo di Giorgia Meloni, sottosegretario alla Giustizia, difende la scelta del Centro migranti in Albania: “La Corte di giustizia europea ci darà ragione”. Le parole di Sergio Mattarella non sono bastate, Andrea Delmastro rilancia l’offensiva contro la magistratura e cade nel vuoto il monito del capo dello Stato ad evitare che i poteri dello Stato vengano trasformati in “fortilizi contrapposti”. È la nuova puntata dello scontro tra governo e giudici sui migranti iniziato ad ottobre. Il fedelissimo di Giorgia Meloni, sottosegretario alla Giustizia, difende la scelta del centro migranti in Albania, attacca il Csm e si dice certo che “la Corte di giustizia europea ci darà ragione”.
di Annalisa Cuzzocrea
La Stampa, 7 dicembre 2024 Il politologo: “Il malcontento mi ricorda il tempo del comunismo e del fascismo Il rigetto del mondo occidentale è lo stesso teorizzato in Russia e in Cina”. Quel che colpisce Marc Lazar, professore di Storia e Sociologia politica a Sciences Po a Parigi e di Relazioni italo-francesi per l’Europa alla Luiss di Roma, è l’ampiezza del fenomeno: il 70% di italiani convinti dell’inevitabile declino dell’Occidente. Delle sue colpe, di una crisi irreversibile di senso e di valori.
DOCUMENTI
"Cronisti in Opera", periodico del carcere di Milano Opera. Anno 2, numero 4: dicembre 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
Progetto "A scuola di libertà". Anno scolastico 2024-2025: prossimo incontro online il 12 dicembre
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 9 al 15 dicembre 2024
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
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