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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 30 dicembre 2024

di Franco Corleone

Messaggero Veneto, 30 dicembre 2024 Si sta chiudendo un anno orribile nel mondo tra guerre e genocidi con la parola alle armi, sempre più sofisticate, più stupide e disumane rispetto a quelle crudeli del passato. Il carcere in Italia ha vissuto in questi dodici mesi una catastrofe umanitaria nella totale irresponsabilità del Governo e del ministro Nordio, incapace di un disegno di riforma e che in due anni ha licenziato o costretto alle dimissioni due capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi e Giovanni Russo. Ora aspettiamo la terza vittima sulla via dell’apocalisse.

 

di Nicoletta Cottone

Il Sole 24 Ore, 30 dicembre 2024 Le reazioni alle proposte del presidente del Cnel Brunetta. L’ipotesi di un indulto parziale per cominciare a mettere mano nel caos del sistema carcerario piace a sinistra ma non a Forza Italia. Lo spunto viene dal presidente del Cnel ed ex ministro azzurro Renato Brunetta che sul Sole 24 ore chiede una convergenza a opposizione e maggioranza proprio su questo tema. “Penso che la proposta di Renato Brunetta vada ripresa, sostenuta, resa effettiva. Spero che opposizione e maggioranza possano convergere su un obiettivo minimo di umanità, civiltà, decenza. Chi ci sta?” scrive su X il senatore del Pd Filippo Sensi.

 

di Francesco Malfetano

Il Messaggero, 30 dicembre 2024 “Per le carceri italiane serve un grande patto nazionale. Bisogna applicare quel “modello Giubileo” invocato da Pier Ferdinando Casini e intervenire subito. Lo ha detto il Papa nel suo appello in occasione della visita a Rebibbia per l’Anno Santo e ce lo dice soprattutto la Costituzione: non si può più aspettare. È il momento del “qui e ora”. Parlamentare dem di lungo corso, Walter Verini è oggi senatore, segretario della commissione Giustizia e capogruppo in commissione Antimafia. Quella delle carceri italiane è una situazione che conosce perfettamente (“Ci sono circa 15mila detenuti in più rispetto alla capienza dei nostri istituti, siamo oltre il 32%. A oggi se ne sono suicidati 89, più 7 agenti di polizia penitenziaria”) e che è convinto bisognerebbe affrontare uniti: “Serve coraggio da parte di tutti”.

 

di Monica Macchioni

sfogliaroma.it, 30 dicembre 2024 Prima di Tangentopoli, amnistia e indulto erano frequentissimi; misure di ordinaria amministrazione che non sconvolgevano nessuno. Servivano anche a riequilibrare eventuali storture ed errori del sistema. Oggi parlare di amnistia sembra quasi una bestemmia mentre l’indulto viene al massimo sussurrato sottovoce e timidamente. “Cui prodest” tenere le carceri piene, continuare ad essere sanzionati dall’Europa, contravvenire al recupero del reo come previsto nella Costituzione più bella del mondo?

 

di Tommaso Scandroglio*

lanuovabq.it, 30 dicembre 2024 Nella “Spes non confundit”, Papa Francesco ha invitato i governi a concedere forme di amnistia o indulto per restituire speranza ai detenuti, fondandosi su quanto dice la Bibbia sul giubileo. Un gesto che richiama quanto accade al peccatore toccato dalla grazia di Dio. Com’è noto, apa Francesco ha varcato la Porta Santa del carcere romano di Rebibbia in occasione dell’apertura del Giubileo del 2025. Nella bolla pontificia, dal titolo Spes non confundit, con cui ha indetto il Giubileo, Francesco, in merito ai detenuti, scrive: “Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda ...

 

di Sandro Pugliese

Il Giorno, 30 dicembre 2024 Il padre Rino Gennaro è in carcere: “Io condanno tutti i reati che ha commesso. Com’è ovvio, chiunque commette degli errori va condannato, e se questi errore prevedono il carcere, è giusto finire dietro le sbarre. Poi, scontata la pena però, devono cambiare vita. Come la deve cambiare mio papà”. Ciro Bonifacio è un ragazzo di 22 anni che sta cercando di ritrovare la serenità dopo tanti anni di dolore. Stiamo parlando del figlio del narcos Rino Gennaro Bonifacio. Un ragazzone, alto e sicuro di sé, imprenditore che punta a dare vita ad una associazione che aiuti i detenuti e ad un sequel del libro scritto dal padre: “Malabellavita”.

 

di Francesco La Licata

La Stampa, 30 dicembre 2024 La Cassazione annulla la proroga del carcere duro a Giovanni Riina rilanciando il dibattito e le polemiche Il figlio del boss di Cosa Nostra sconta l’ergastolo da 28 anni È ancora un rischio per il Paese o fa paura per il cognome che porta? La Cassazione ha annullato il provvedimento di proroga del carcere duro (l’ormai famigerato 41 bis) per Giovanni Riina, figlio di don Totò “u curtu”, il macellaio (chiedendo scusa ai macellai) di Cosa nostra che - con le stragi - ha trasformato la mafia in una organizzazione terroristica. La Corte Suprema ha ritenuto poco motivata la sentenza che decideva di accogliere la richiesta di proroga del ministero della Giustizia accolta dal Tribunale di sorveglianza di Roma.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 30 dicembre 2024 Introdotto come misura emergenziale dopo le stragi mafiose del 1992, con l’obiettivo di impedire i rapporti dei boss con l’esterno, il regime carcerario si è trasformato in un sistema “permanente” di privazioni e limitazioni che solleva dubbi di natura costituzionale. Cos’è e chi viene sottoposto al regime di 41 bis in Italia? Parliamo di un articolo introdotto nell’ordinamento penitenziario, quindi di natura amministrativa, che nel gergo comune viene chiamato “carcere duro”, anche se sulla carta, duro non è, altrimenti sarebbe incostituzionale.

 

Il Dubbio, 30 dicembre 2024 Fratelli d’Italia difende il “carcere duro” dopo la decisione della Cassazione sul figlio di Totò Riina, sul caso si muove anche la presidente Antimafia Colosimo. Gasparri: “Il problema è la magistratura”. “Il regime speciale di detenzione 41 bis è imprescindibile nella lotta alla mafia e al terrorismo. La decisione della Corte di Cassazione sul caso Riina non scalfisce l’utilità di uno strumento che difendiamo senza ambiguità. Sia chiaro a mafiosi e nemici della democrazia: questo governo non farà sconti o passi indietro”. È la posizione del sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Ostellari dopo la decisione della Suprema Corte, che il 27 dicembre ha annullato con rinvio la conferma del decreto ministeriale che impone il “carcere duro” a Giovanni Riina.

 

di Assunta Cassiano e Daniele Dell’Aglio

Adnkronos, 30 dicembre 2024 Un anno di sentenze della Suprema Corte, chiamata ad esprimersi su grandi casi di cronaca e vicende politiche, dal decreto Cutro all’autonomia differenziata. Dalla strage di Viareggio all’omicidio di Willy Monteiro, dalle Sezioni Unite sul saluto romano alla strage di Rigopiano, il 2024 è stato un anno di sentenze che hanno riguardato rilevanti casi di cronaca e non solo. Nell’anno che sta per chiudersi infatti la Suprema Corte è stata chiamata a esprimersi anche sul caso dei migranti dopo il decreto Cutro, sul via libera sui referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata e a quelli su jobs act e cittadinanza. Ecco in sintesi alcune delle sentenze decise negli ultimi dodici mesi dalla Cassazione.

 

di Giuseppe Letizia

cronachedi.it, 30 dicembre 2024 La Procura apre una inchiesta sulla morte di Pasquale De Micco detto Pasqualino, deceduto all’ospedale Cotugno. Il 51enne era detenuto nel carcere di Secondigliano. I medici del Cotugno hanno informato la Polizia penitenziaria del decesso di Pasquale De Micco. Gli agenti hanno raccolto le prime informazioni e inviato una dettagliata informativa al magistrato di turno. La Procura ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia. È stato aperto un fascicolo.

 

romatoday.it, 30 dicembre 2024 Si è tolto la vita Otello De Castris, l’uomo di 93 anni originario di Colleferro che lo scorso 26 novembre aveva ucciso a Terracina la moglie di 82 anni Luisa Trombetta. Sono stati i carabinieri di Palestrina ad accertare domenica mattina l’estremo gesto messo in atto dall’anziano che si trovava agli arresti domiciliari in una RSA di Poli, piccolo comune della Valle dell’Aniene in provincia di Roma. L’uomo si è lanciato da una finestra al primo piano della Residenza sanitaria assistenziale morendo sul colpo.

 

di Federico Rota

Corriere della Sera, 30 dicembre 2024 Visita alla Casa circondariale di politici e avvocati: “Celle d’isolamento indegne di ospitare esseri umani”. C’è un quadro oggettivo delineato dai numeri. Quelli di un carcere che a fronte di una capienza teorica di 319 detenuti ne conta invece 586 e che sconta un sottodimensionamento del personale del 30%. “C’è uno sbilanciamento nello sbilanciamento, che rende ancor più difficile la situazione”, puntualizza Pia Locatelli, già europarlamentare, a margine della visita alla casa circondariale di via Gleno da parte di una delegazione dell’associazione Nessuno tocchi Caino, della Camera penale “Roberto Bruni” e dell’Ordine degli avvocati.

 

di Massimo Merluzzi

La Nazione, 30 dicembre 2024 La singolare iniziativa gastronomica è andata in tavola a Villa Andreino “Per i detenuti un’occasione importante per disegnare un nuovo futuro”. Condividere un progetto, sostenersi nel percorso e gioire per un risultato. Situazioni normali, almeno in teoria, in qualunque luogo di lavoro ma sicuramente eccezionali all’interno di un carcere. Ma da qualche anno la sfida a colpi di manicaretti è diventata un punto di forza per l’istituto carcerario Villa Andreino della Spezia grazie all’impegno della Camera Penale della Spezia sempre estremamente attenta alle condizioni psicologiche dei detenuti e promotrice di tante iniziative che hanno come obiettivo principale quello di illuminare la vita oltre il muro.

 

di Massimo Ammaniti

La Repubblica, 30 dicembre 2024 Le notizie che giungono da ogni parte del mondo ci fanno temere che l’odio stia di nuovo invadendo le menti e possa prendere il sopravvento. Anche in altre fasi storiche, come durante la Seconda guerra mondiale, la distruttività minacciava il consesso umano rischiando di spostare il baricentro verso il polo del male. Però il senso dell’etica e della solidarietà era ancora vivo, nonostante tutto, e riuscì a trionfare aprendo la strada alla speranza. Oggi è diverso, continuano a serpeggiare guerre e guerriglie in tutto il mondo. E poi il rischio crescente di estinzione per alcuni popoli che vivono al di fuori del mondo industrializzato.

 

di Silvia Truzzi

Il Fatto Quotidiano, 30 dicembre 2024 Perdono, perdono, perdono. Papa Francesco è stato in visita a Rebibbia, dove ha aperto la seconda Porta Santa per il Giubileo. Ha pregato insieme ai carcerati e poi ha parlato con la stampa: “I detenuti sono persone buone, quando vengo qui la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io, perché ognuno di noi può scivolare l’importante è non perdere la speranza, bisogna attaccarsi alla corda dell’ancora della speranza e aprire i cuori”. Si è aperto immediatamente un dibattito su amnistie e indulti, sul quale sorvoliamo, ed è stato (parecchio distrattamente) menzionato il record di suicidi in carcere che ha reso il 2024 l’annus horribilis del nostro sistema penitenziario.

 

di Luca Rondi

altreconomia.it, 30 dicembre 2024 Il governo vuole aumentare i posti nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, dove vengono ricoverati gli autori di reato (o presunti tali) ritenuti incapaci di intendere e di volere. La scelta si baserebbe sui numeri elevati delle persone in lista d’attesa. La realtà è ben diversa. Un bilancio a dieci anni dalla nascita delle strutture che hanno permesso il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari. “C’è il rischio di un ritorno alla logica manicomiale”. Riccardo De Vito, giudice al Tribunale di Nuoro, non usa mezzi termini per descrivere la volontà del governo di costruire nuove Rems, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza nate dieci anni fa per superare gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg).

 

di Paolo Di Falco

Il Domani, 30 dicembre 2024 Andrea Soldi è morto dopo un trattamento sanitario obbligatorio nel 2015 a causa dei metodi brutali dei vigili. Gli agenti condannati. Amnesty: “Esempio di uno Stato che si accanisce”. Il viaggio di Domani tra gli abusi. “Chissà che il mio futuro mi riserverà cose belle come stasera e sicuramente migliori”. A scrivere queste parole tra il 19 e il 20 aprile del 1996 è Andrea Soldi, giovane torinese a cui qualche anno prima era stata diagnosticata la schizofrenia. Quasi vent’anni dopo, in un’afosa giornata di agosto del 2015, a spezzare la sua vita saranno le braccia di tre agenti della polizia municipale nel tentativo di praticargli un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) che, sottolinea la sorella Maria Cristina, si trasformerà in un arresto.

 

di Serena Palumbo

Corriere della Sera, 30 dicembre 2024 La giornalista italiana, 29 anni, è rinchiusa in isolamento nel carcere iraniano di Evin da ormai 10 giorni. Ancora nessuna certezza sulle accuse, in un primo momento si è parlato di generici “comportamenti illegali”. “Siamo a conoscenza della denuncia di arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala” dichiara un portavoce del dipartimento di Stato americano, a una domanda secca a lui fatta dal quotidiano La Repubblica sulla correlazione dell’arresto della firma de Il Foglio e Mohammad Abedini-Najafabadi, “l’uomo dei droni dei Pasdaran iraniani” fermato alla frontiera dell’aeroporto di Milano-Malpensa lo scorso 16 dicembre.

 

di Stefano Piazza

Corriere della Sera, 30 dicembre 2024 L’arresto e la detenzione della giornalista italiana Cecilia Sala assumono, col trascorrere dei giorni, i tratti di un intricato giallo internazionale. Come avevamo anticipato ieri è ormai certo che l’arresto della collega del Foglio da parte delle autorità iraniane non è altro che una ritorsione per l’arresto avvenuto lo scorso 16 dicembre di Mohammad Abedini Najafabadi, fermato su ordine della giustizia americana all’aeroporto di Milano-Malpensa. Abedini è stato identificato come figura centrale nell’attentato del 28 gennaio scorso in Giordania, nel quale tre militari statunitensi hanno perso la vita e altre 40 persone sono rimaste ferite all’avamposto “Tower 22”.