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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione domenica 29 dicembre 2024

di Massimo Stefano Russo

girodivite.it, 29 dicembre 2024 La scelta del Papa di aprire una porta del Giubileo nel carcere di Rebibbia è un segno di coraggio e di speranza rivolto ai detenuti, a quanti lavorano e operano nelle istituzioni carcerarie. La scelta del Papa di aprire una porta del Giubileo nel carcere di Rebibbia è un segno di coraggio e di speranza rivolto ai detenuti, a quanti lavorano e operano nelle istituzioni carcerarie. Focalizzare l’attenzione sulle problematiche che riguardano il contesto carcerario e chiedere di occuparsi e preoccuparsi delle carceri è un segno di civiltà e umanità.

 

di Renato Brunetta*

Il Sole 24 Ore, 29 dicembre 2024 L’appello del vicepresidente del CSM Fabio Pinelli è la parte che mancava alla definizione di un progetto olistico di restituzione della pena alla propria funzione specifica: l’ipotesi di un indulto parziale, che coinvolga i detenuti per reati meno gravi, cioè coloro che il lavoro può recuperare alla società e il carcere può cronicizzare in professionisti criminali. Si dice, nel gergo giuridico ma ormai anche nel linguaggio comune, “certezza della pena”, per intendere la preoccupazione che questa esprima gli effetti per i quali è stata prevista e adottata, e tra questi anche quelli che la Costituzione non prevede. E cioè: il risarcimento per le vittime, il primato della giustizia nelle relazioni umane, la deterrenza rispetto ai comportamenti illeciti o propriamente criminali.

 

di Silvana Palazzo

ilsussidiario.net, 29 dicembre 2024 Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è contrario ad amnistia e indulto: ecco il piano del governo per risolvere l’emergenza del sovraffollamento. Né l’amnistia né l’indulto sono per Carlo Nordio la soluzione all’emergenza carceri. Possono essere segni di forza, non come provvedimenti per svuotare le carceri, perché in questo caso sarebbero “manifestazioni di debolezza”. Per Nordio non bisogna mandare alcun segnale di impunità, invece bisogna “umanizzare” la pena con attività in carcere o modi diversi per scontrare la propria pena. Infatti, il Guardasigilli è al lavoro con il resto del Governo. Per quanto riguarda l’emergenza suicidi, si tratta di un fenomeno che per Nordio non ha legami con il sovraffollamento, ma a fattori psicologici. Quindi, l’obiettivo è migliorare il sostegno psicologico.

 

di Conchita Sannino

La Repubblica, 29 dicembre 2024 Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dice “no all’amnistia e indulto”, non sono la strada per risolvere i problemi delle carceri, a partire dal sovraffollamento ormai strutturale. Questi atti di clemenza, spiega in un’intervista a Libero il Guardasigilli che ha accompagnato il Papa al carcere di Rebibbia, durante la cerimonia di apertura della Porta Santa, “sono plausibili come segno di forza e di magnanimità, ma se vengono interpretati come provvedimenti emergenziali svuota-carcere sono manifestazioni di debolezza”, che mandano un segnale di “impunità” e di invito “alla commissione di nuovi reati”. Piuttosto, aggiunge, bisogna lavorare “all’umanizzazione della pena”, prevedendo attività culturali, lavorative o sportive dentro il carcere o modalità diverse dai penitenziari per scontare il proprio debito con la giustizia.

 

di Franca Giansoldati

Il Messaggero, 29 dicembre 2024 Inizia il Giubileo, il Papa apre la Porta Santa chiedendo forme di clemenza, come amnistia e indulto, ma il governo Meloni replica che non è certo la strada per risolvere i problemi delle carceri, a partire dal sovraffollamento ormai strutturale. Lo spiega bene il ministro della Giustizia Carlo Nordio che, in una intervista a Libero, dopo avere accolto il Papa nel carcere di Rebibbia, durante la cerimonia di apertura della Porta Santa, sottolinea che semmai c’è bisogno di lavorare “all’umanizzazione della pena”, prevedendo attività culturali, lavorative o sportive dentro il carcere o modalità diverse dai penitenziari per scontare il proprio debito con la giustizia.

 

di Stefano Fabbri

Corriere Fiorentino, 29 dicembre 2024 La discussione pubblica sul carcere, innescata dall’apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte di Papa Francesco e dall’impietoso rapporto di Antigone centrato soprattutto sul sovraffollamento, rischia di prendere la brutta scorciatoia edilizia, come se tutto si potesse risolvere con la costruzione di nuovi istituti di pena. Insomma, mettiamoci qualche ballino di cemento sopra e non parliamone più. Peccato che, ammesso serva, per realizzare nuove carceri non basterebbe un decennio. E l’urgenza di una giustizia che non sia vendetta non può aspettare oltre. La pena, che come prevede la Costituzione è finalizzata al reinserimento, si esplicita attraverso la perdita della libertà.

 

di Luca Ricolfi

Il Messaggero, 29 dicembre 2024 Ci sarà un indulto o un’amnistia per i detenuti? Dopo la visita del Papa a Rebibbia e le parole dette in carcere (e prima ancora nella Bolla di indizione del Giubileo), la domanda è tornata di attualità. Ma per la verità, e giustamente, la domanda aleggiava da tempo grazie ai rapporti delle associazioni che - come Antigone - si occupano della condizione carceraria. Credo dovremmo essere grati a quanti, nella società civile e pure nel mondo politico (penso in particolare ai Radicali), tengono viva l’attenzione sul dramma delle carceri italiane: vecchie, spesso fatiscenti, indegne di un paese civile. Un dramma che, negli ultimi anni, si è aggravato per il sovraffollamento: attualmente il numero di detenuti supera del 32% i posti effettivamente disponibili, e il numero di suicidi di detenuti (89 quest’anno) ...

 

di Corrado Ocone

Libero, 29 dicembre 2024 L’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia da parte del Santo Padre è stata un gesto altamente simbolico e significativo, che non poteva essere ignorato dalla politica. Così come sarebbe stato opportuno che esso non fosse strumentalizzato, come pure è avvenuto, da parte della sinistra. Se non altro per rispetto verso una figura come quella del Papa che ha come bussola di riferimento il trascendente e non le divisioni del mondo immanente. Ma quale migliore occasione, avranno pensato i nostri, per chiedere amnistia e indulto incondizionati a un governo che viene descritto come autoritario e che quindi non può non avere che una concezione punitiva e repressiva del potere?

 

di Angelo Picariello

Avvenire, 29 dicembre 2024 Parla Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia nella Commissione Affari Costituzionali della Camera: dal Papa un gesto potentissimo. “Il gesto del Papa è stato potentissimo e interroga le coscienze di tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche: c’è un tema di diritti e anche di rispetto della nostra Costituzione”. Paolo Emilio Russo, capogruppo di FI in commissione Affari Costituzionali della Camera dà la sua disponibilità a studiare misure e iniziative in grado di migliorare la condizione carceraria e abbassare il tasso di sovraffollamento che ha più volte messo il nostro Paese sul banco degli imputati. Se il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli ha proposto un “indulto parziale”, Russo preferisce, a nome di Forza Italia, parlare di potenziamento delle misure alternative, interventi per ammodernare ...

 

di Raffaella Calandra

Il Sole 24 Ore, 29 dicembre 2024 Al via un ciclo di reportage negli istituti per adulti e minori tra sovraffollamento, disagio psichico e marginalità. Se è vero che “nessun uomo è un’isola”, per capire le voci di dentro bisogna ascoltare anche quelle di fuori. Come in certe sere romane alle Mantellate, quando il vento ripete nomi di mariti, figli, fratelli urlati a squarciagola da donne che fanno giungere così il loro abbraccio al di là di blindo e cancelli. Ma il mondo di dentro e quello di fuori non sempre parlano la stessa lingua. E non di rado, quello che vive al di là delle alte mura di cinta resta un universo distante.

di Paolo Viana

Avvenire, 29 dicembre 2024 A San Maurizio Canavese, i frati Fatebenefratelli gestiscono la Rems “Anton Martin”: in una palazzina è ospitata una comunità formata da 20 ospiti, tutti psichiatrici ad “alta pericolosità sociale”. Esistono anche piccole basiliche in cui è più difficile aggrapparsi alla speranza, ma ci si prova. Viene spontaneo ripensare alle parole di papa Francesco a Rebibbia, quando si varca la porta - blindata e allarmata - della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) Anton Martin di San Maurizio Canavese, in provincia di Torino. L’unica Rems cattolica in Piemonte, gestita dai frati Fatebenefratelli. Gli stessi del Presidio sanitario Fatebenefratelli, più noto come ospedale Beata Vergine Consolata. Una comunità di venti ospiti, circondata da recinzioni alte quanto discrete.

 

di Simone Matteis

Il Domani, 29 dicembre 2024 Il Consiglio d’Europa ha chiesto di usare le potenzialità dell’IA per tutelare i diritti dei detenuti. Ma gli strumenti oggi in uso in tutto il mondo sollevano ancora dubbi, mentre in Italia l’intero sistema si mostra tendenzialmente “resistente a questo tipo di innovazioni”. Sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere e tutelare i diritti dei detenuti, a cominciare dalla privacy. È questo il contenuto della Raccomandazione elaborata dal Consiglio d’Europa sui risvolti etici degli ultimi ritrovati tecnologici all’interno del sistema penitenziario. Partendo dall’assunto che “la raccolta di dati biometrici e l’uso di algoritmi da parte del sistema di giustizia penale stanno avanzando a grande velocità in Europa, acquisendo sempre più importanza in tutte le fasi ...

 

di Giulia Bianconi

rainews.it, 29 dicembre 2024 In Umbria non ci sono Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Intervista a Simona Materia, responsabile regionale dell’associazione Antigone. Un sovraffollamento che riguarda tutti gli istituti, in modo lieve solo Spoleto, e che va di pari passo alla carenza di personale. Nell’anno che sta per concludersi nelle carceri umbre è calato il numero dei suicidi, uno si è verificato a Terni, ma molti sono stati i tentativi e gli atti di autolesionismo. Situazione più complessa a Terni e a Perugia, che ospitano circa 100 detenuti in più della capienza. L’associazione Antigone compie ogni anno visite ispettive nei penitenziari. Nel carcere di Capanne il 34% dei detenuti è tossicodipendente, oltre la metà fa uso costante di sedativi e ipnotici. 19 reclusi su cento presentano patologie psichiatriche gravi.

 

di Vera Mantengoli

Corriere del Veneto, 29 dicembre 2024 “Ogni persona deve avere una possibilità di riscatto”. È questa la filosofia dell’attuale direttore della Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore Enrico Farina. Nato a Salerno nel 1977, Farina in un anno ha già dimostrato che si possono aprire le porte di un istituto di pena per dare una seconda chance a chi è ristretto. Farina non sta incentivando solo le opportunità di lavoro per i detenuti, ma anche quelle della loro crescita personale. Lo dimostra il percorso “Crescere protagonisti della propria libertà”, ideato per sostenere la genitorialità e realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Rem, Caritas e Comune di Venezia.

 

di Luca Bonzanni

Corriere della Sera, 29 dicembre 2024 I detenuti sono 586, a fronte di 319 posti: “È necessario incentivare le pene alternative”. Il sovraffollamento cronico con 586 detenuti a fronte di 319 posti regolamentari (tasso di affollamento del 184%), una diffusa condizione di disagio (tra il 40 e il 45% dei detenuti soffre di disagio mentale o di dipendenze) e le carenze di personale (in primis della polizia penitenziaria, con un organico sottodimensionato del 30%). È la situazione fotografata dall’associazione Nessuno tocchi Caino e dalla Camera penale di Bergamo, che nella mattinata di sabato 28 dicembre hanno fatto visita al carcere di Bergamo.

 

di Pietro Pace

Il Resto del Carlino, 29 dicembre 2024 Il 1° gennaio dalle 15.30 alle 17.30: insieme al vescovo Livio Corazza un momento di preghiera all’avvio e poi la messa all’arrivo in Duomo. Mercoledì 1° gennaio si terrà la tradizionale Marcia della Pace, in concomitanza con la giornata mondiale. Quest’anno, a Forlì, l’evento si distingue per alcune importanti novità, tra cui la partenza dal carcere e il legame con il Giubileo, per un profondo cammino di riflessione, speranza e integrazione. Quest’anno la Marcia pone l’accento su temi cruciali: la remissione del debito personale e dei Paesi poveri; il rispetto per la vita umana; l’eliminazione della pena di morte e l’educazione come pilastro e strumento di pace e sviluppo.

 

di Giuliana Covella

Il Mattino, 29 dicembre 2024 Detenuti, a tavola con De Martino Secondigliano. Ha ballato, riso e mangiato con loro in un clima di festosità e gioia, come fossero stati vecchi amici. In tuta e scarpe da ginnastica Stefano De Martino è entrato in punta di piedi nel Centro penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano, in occasione del pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. “Nessuno di noi si deve sentire escluso”, le parole di vicinanza che ha rivolto agli 82 detenuti seduti a tavola con lui, con l’arcivescovo don Mimmo Battaglia e col referente della Comunità di Sant’Egidio Antonio Mattone

 

di Federica Pennelli

Il Domani, 29 dicembre 2024 È tra le più subdole e meno note forme di abusi. La ricerca: “Una su due ha dichiarato di esserne stata vittima”. Private della gestione quotidiana del denaro. Il sostegno economico può salvarle, ma le risorse sono poche. Sara ha 42 anni e lavora in banca. Quando le chiediamo che tipo di rapporto ci sia tra le donne che attraversano la sua filiale e la libera gestione del denaro, risponde: “Si può pensare che tutte le donne gestiscano a pieno il loro denaro, ma non è così: allo sportello vedo anche donne senza conto corrente o accompagnate dai mariti per le operazioni, donne che mi chiedono in modo timoroso come funzioni l’apertura di un conto e anche donne che, quando vengono da noi, raccolgono tutti gli scontrini delle spese nel portafoglio perché devono consegnarli al marito”.

 

di Mauro Palma

Il Manifesto, 29 dicembre 2024 I rischi della delega al giudiziario: riflessioni dopo l’assoluzione di Salvini a Palermo. Quanto avvenuto per responsabilità dell’allora ministro dell’interno ha una valutazione definitiva negativa sul piano etico sociale e sul piano politico. Sarà interessante leggere nelle motivazioni come il Tribunale ha valutato gli aspetti da me segnalati come Garante nazionale all’allora presidente del Consiglio. Anche troppo semplice esaminare l’esito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex ministro degli interni Matteo Salvini e che si è conclusa con il “fatto non sussiste”, pronunciato dal Tribunale di Palermo. Semplice, perché è un chiaro esempio della difficile interconnessione di tre aspetti: la rilevanza penale di fatti, accadimenti e comportamenti; la loro dimensione etico-sociale con la relativa responsabilità, diversa da quella penale ma anche più sostanziale per chi ha una funzione pubblica; lo spazio proprio dell’agire politico, mai delegabile ad altri ambiti d’intervento.

 

di Luigi Patronaggio*

Avvenire, 29 dicembre 2024 Il procuratore di Cagliari: chiudere i porti a dei disperati che fuggono da guerre, carestie e malnutrizioni non ha nulla a che fare con una seria lotta ai trafficanti di esseri umani. Lungi dal commentare una sentenza le cui motivazioni non sono state ancora depositate e nella quasi certezza che le motivazioni della stessa saranno sorrette, sia in punto di fatto che in diritto, da una loro intrinseca ed inappuntabile coerenza, ciò che mi spinge a scrivere queste righe - non senza esitazioni e nella piena consapevolezza di espormi a critiche e censure - è l’amara constatazione che il contrasto all’immigrazione clandestina a partire dal 20 dicembre scorso non sarà più lo stesso.

di Antonia Ferri e Arianna Egle Ventre

Il Domani, 29 dicembre 2024 Nel 2023 i militari che si sono tolti la vita sono stati quattro. In calo chi si rivolge allo psicologo interno: si teme per la propria carriera. Le testimonianze di un gruppo di ufficiali e il tormento dopo i salvataggi dei migranti. E la storia di Cinzia Conti che ha lasciato il corpo. Il 10 agosto 2023 il sole batte sullo scafo rovente del pattugliatore CP 940 mentre naviga verso numerose barche alla deriva in acque internazionali. La missione, per la nave “Luigi Dattilo” della Guardia costiera italiana, è di sorveglianza marittima. Un membro dell’equipaggio sta cercando Giuseppe Conigliaro: 52 anni, capo componente delle telecomunicazioni, che non si vede da un po’.

 

di Mario Di Vito e Francesca Luci

Il Manifesto, 29 dicembre 2024 Contrasti tra governo e intelligence in Iran. E Roma predica ancora calma e pazienza. Caso Abedini, gli Usa chiedono l’estradizione. E anche la procura di Milano indaga. A Teheran il silenzio sul caso di Cecilia Sala è totale. La notizia del suo arresto del 19 dicembre e della sua reclusione in isolamento nella prigione di Evin non è stata diffusa da nessun canale ufficiale, né è apparsa tra i lanci dell’agenzia Mizan, che normalmente funge da portavoce del sistema giudiziario iraniano. Così come il ministero degli Affari esteri si rifiuta di commentare, e così le notizie che filtrano sui media di lingua persiana all’estero, al massimo, si limitano a riportare la versione italiana della storia.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 29 dicembre 2024 L’ostacolo degli Usa che hanno chiesto l’estradizione. Il legame tra i due casi e i contatti avviati dall’intelligence. Con il passare delle ore e dei giorni, il sospetto che l’arresto di Cecilia Sala sia legato a quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedininajafabani, avvenuto tre giorni prima a Milano, sta diventando sempre più concreto. Quasi una certezza: la liberazione dell’una possibile solo se arriva quella dell’altro. Un intreccio tanto realistico quanto complicato da sciogliere, perché la giornalista italiana è stata presa dalle forze di sicurezza della Repubblica islamica che ora ne dispongono direttamente, mentre l’iraniano (che ha pure un passaporto svizzero) è stato catturato dalla polizia italiana per conto degli Stati Uniti d’America, che ne reclamano l’estradizione.

 

di Massimo Basile

agi.it, 29 dicembre 2024 Robert Brooks, 43 anni, è morto il 10 dicembre al Wynn Hospital di Utica. Condannato a dodici anni per l’accoltellamento dell’ex fidanzata, appare ammanettato e indifeso, mentre viene steso sul lettino del pronto soccorso e picchiato. Sono state diffuse le immagini del pestaggio mortale a cui è stato sottoposto un detenuto nella stanza del pronto soccorso di un carcere di New York da parte di più di dieci poliziotti e guardie carcerarie. Il caso è sotto inchiesta da parte dell’attorney generale dello Stato, Letitia James, che ha pubblicato il video di circa cinque minuti sul sito ufficiale della procura generale. Le immagini sono sconvolgenti.

 

di Guido Salvini

Il Dubbio, 29 dicembre 2024 L’appello per chiedere la scarcerazione dello scrittore e giornalista franco-algerino arrestato 16 novembre al suo rientro nel Paese natio. Forse è un nome che non dice molto ma è uno scrittore e giornalista franco-algerino, con doppia nazionalità, è cresciuto accanto alla casa di Albert Camus e ha pubblicato in Francia romanzi importanti come “Il giuramento dei barbari” nel 1999, un libro profetico sulla deriva terroristica dell’islamismo e 2084 la fine del mondo che anche nel titolo riecheggia la critica alle società totalitarie del romanzo, 1984, del grande scrittore inglese George Orwell.