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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione giovedì 26 dicembre 2024

di Alessia Levantini*

politicamag.it, 26 dicembre 2024 Le festività natalizie rappresentano per molti un momento di condivisione, gioia e riflessione. Tuttavia, per chi vive in carcere, queste giornate possono trasformarsi in una fonte di grande sofferenza. Non solo per la solitudine e la lontananza dalle proprie famiglie, ma anche per il peso di essere giudicati, spesso senza che la propria storia venga compresa nella sua interezza. Troppe volte si sente dire, con una certa supponenza, che chi ha sbagliato è giusto che stia in carcere, che se ‘l’è meritato’, che avrebbe dovuto pensarci prima. Ma dietro ogni errore, dietro ogni persona che si trova in una condizione di detenzione, c’è una storia, un contesto, una serie di circostanze che non possono essere ignorate.

 

di Erica Dellapasqua

Corriere della Sera, 26 dicembre 2024 Papa Francesco nel penitenziario romano: la banda della Polizia penitenziaria, i doni dei carcerati. In chiesa 300 persone, il ministro della Giustizia Nordio e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Papa Francesco ha aperto la seconda Porta Santa del Giubileo 2025 nel carcere romano di Rebibbia, dopo quella già aperta la sera della vigilia di Natale nella basilica di San Pietro. “Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che tutti noi avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore per capire che la speranza non delude, non delude mai”, ha detto il papa prima di compiere il rituale dell’apertura.

 

di Gigliola Alfaro

agensir.it, 26 dicembre 2024 “I detenuti sperano che in questo Anno giubilare ci sia un condono, un’amnistia, un indulto: il nostro augurio è che le pene possano essere ridotte, che tutti gli Stati del mondo possano tendere una mano a coloro che hanno sbagliato cercando di offrire una speranza concreta, come il condono della pena”, dice al Sir l’ispettore generale dei cappellani. “Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto”. Lo scrive Papa Francesco nella bolla d’indizione del Giubileo ordinario dell’Anno 2025 “Spes non confundit” ...

 

di Francesca Lippi

agensir.it, 26 dicembre 2024 Mariaflora Succu è una donna che sprizza energia e determinazione da tutti i pori. È anche e soprattutto un’infermiera che ama e crede nel suo lavoro che svolge senza alcuna remora anche con i detenuti, pazienti che come tutti noi hanno il diritto alla salute, qualsiasi sia il motivo per cui sono in carcere. Ci racconta il suo lavoro nelle carceri toscane sottolineando l’importanza, spesso misconosciuta, della professione infermieristica in determinati contesti, spesso critici e complessi. Succu è presidente della cooperativa sociale Libera che fa parte della rete Almarei. La cooperativa è capofila, insieme allo studio Auxilium e a Sogesi, di un appalto per l’erogazione di servizi in alcuni istituti penitenziali.

 

Il Sole 24 Ore, 26 dicembre 2024 Delle tre riforme che formavano il patto iniziale tra i tre partiti della maggioranza, e che avrebbero dovuto viaggiare assieme, la riforma Nordio sembra essere quella sul binario più semplice. La separazione delle carriere dei magistrati peraltro è il primo provvedimento all’ordine del giorno alla Camera alla ripresa dei lavori, l’8 gennaio. “L’augurio che faccio a tutti noi e alla comunità nazionale per il 2025 è mettere nello zaino solo quello che è davvero utile per andare più veloce e riuscire a vedere quello che è davvero essenziale”. Così Giorgia Meloni a Roma, all’inaugurazione di piazza Pia per il Giubileo Salvini era lì, al fianco della premier.

 

di Francesco Damato

Il Dubbio, 26 dicembre 2024 Pur nel dissenso, anche lui, dalla separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri e dal sorteggio per la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura, l’ex presidente della Camera ha detto che le toghe “non possono essere controparte di nessuno, tanto meno del governo”. Con la solita, generosa e inconsapevole copertura del compianto Giulio Andreotti, convinto che a pensare male si facesse peccato già ai suoi tempi ma s’indovinasse, non vedo solo stanchezza per il suo “impegno intensissimo, seppure molto gratificante” nella decisione annunciata da Giuseppe Santalucia di rinunciare a proporsi per un secondo mandato quadriennale alla presidenza dell’associazione nazionale dei magistrati.

 

ildiritto.it, 26 dicembre 2024 I due istituti, chiarisce la Cassazione, possono coesistere ed anzi ammesse tutte le volte in cui risulti possibile armonizzare le relative prescrizioni. La messa alla prova non è impedita dalla mera circostanza che la persona sia ai domiciliari, in quanto le due misure in linea di massima sono compatibili. Questo in sintesi quanto affermato dalla prima sezione penale della Cassazione con sentenza n. 41185/2024. Nella vicenda giunta all’attenzione della S.C., un detenuto era autorizzato dal magistrato di sorveglianza di Catania ad assentarsi dal domicilio, due giorni a settimana, per svolgere, in relazione ad un processo penale pendente a suo carico, il programma di messa alla prova.

 

Corriere della Sera, 26 dicembre 2024 L’europarlamentare di Avs detenuta per più di un anno in Ungheria: “Il sovraffollamento è estremamente visibile. In Italia detenuti in condizioni indegne di un Paese civile”. Ilaria Salis ha visitato il carcere di Monza nel giorno di Natale. Ne ha dato notizia la stessa europarlamentare di Avs, detenuta per più di un anno in Ungheria, in un video su X. “L’anno scorso ho passato il Natale in carcere e so che per molti il periodo delle feste è ancora più duro del solito dentro questi luoghi. Il 2024 - aggiunge - è stato un anno terribile per le carceri italiane: il numero dei suicidi ha raggiunto le cifre più elevate da quando vengono conteggiate e i detenuti sono costretti a vivere in condizioni degradanti, indegne di un Paese civile”.

 

ferraratoday.it, 26 dicembre 2024 Il percorso coinvolgerà nove detenuti. In Emilia Romagna sono quattro le realtà coinvolte dall’iniziativa. Il progetto di formazione digitale, sintetizzato dal titolo ‘Prodigi’ e rivolto alle persone in esecuzione penale o sottoposte a misure di comunità, si moltiplica sul territorio regionale. C’è infatti anche il carcere di Ferrara, oltre a quello femminile di Bologna, il reparto di media sicurezza del carcere di Parma e Casa di Lodesana a Fidenza, in provincia di Parma, fra i nuovi percorsi formativi partiti nelle scorse settimane dell’iniziativa sostenuta dal Fondo per la Repubblica digitale - Impresa sociale.

 

reggiotv.it, 26 dicembre 2024 È stata trasmessa al Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria ed al Presidente della VIII Commissione Consiliare e per conoscenza al garante Comunale dei diritti dei detenuti una mozione a firma dei Consiglieri Comunali del Gruppo R.E.D. Carmelo Versace, Antonino Castorina e Filippo Burrone sulla questione carceri. Il documento politico che si propone di aprire un focus sulla questione carceraria parte dall’analisi delle situazioni di difficoltà che vivono le due strutture detentive presenti a Reggio Calabria alla necessità di richiede nuove risorse, nuovo personale ed avviare un intesa con le varie anagrafi comunali per la regolarizzazione dei documenti di identità dei detenuti realizzando parimenti un percorso di reale recupero del condannato anche attraverso intese e protocolli ...

 

di Alessandro Cozzi

ilsussidiario.net, 26 dicembre 2024 Carcere di Bollate: mercatino di Natale con gli oggetti realizzati dai detenuti. La reclusione passa in secondo piano per lasciare spazio alla festa. Quanto possono essere diverse le prospettive! Se ora dicessimo “mercatini di Natale” è possibile che a molti venga in mente il rito che riempie strade o piazze delle città in dicembre. Un’idea diventata assai commerciale, ma che originalmente voleva rendere disponibili alle persone le creazioni dell’artigianato locale, o i prodotti alimentari tipici; ormai sono stati così moltiplicati che superano ogni possibilità, per cui sulle bancarelle affastellate si trovano cose di produzione iper-industriale, molto simili tra loro, anche a centinaia di chilometri di distanza.

 

liberta.it, 26 dicembre 2024 Abbattere le barriere tra il carcere e la società, promuovendo la dignità e il futuro delle persone detenute. È questo lo scopo dei volontari dell’associazione “Oltre il Muro”, una realtà che si distingue per il suo impegno a favore dei detenuti nel carcere di Piacenza. Fondata nel 2006 l’associazione opera all’interno del carcere per promuovere il recupero e il riscatto sociale delle persone attraverso numerose iniziative. Il coinvolgimento attivo dei volontari è fondamentale in questo processo: uomini e donne che offrono il loro tempo aiutando i detenuti a riscoprire il loro valore umano.

 

di Matteo Matzuzzi

Il Foglio, 26 dicembre 2024 Un quarto di secolo fa, Giovanni Paolo II portava la Chiesa nel Terzo millennio. I Muri e le cortine erano crollati, imperava l’ottimismo. Oggi, si sentono solo le trombe dell’Apocalisse. Con l’apertura della Porta Santa nella basilica di San Pietro è iniziato l’Anno santo, dedicato alla speranza. Che non è quel generico “andrà tutto bene” di pandemica memoria. Com’è diverso il mondo da quel lontano 2000, quando la principale preoccupazione era il “Millennium bug”. Incedeva lento nella fredda notte dicembrina, il vecchio Giovanni Paolo II. Piegato dalla malattia e dall’età, avanzava verso la Porta Santa. S’udiva solo, sui marmi, il colpo ritmato del bastone pastorale, quello con il Cristo che piega il braccio orizzontale della croce, realizzato da Lello Scorzelli per Paolo VI.

 

di Davide Mattiello*

Il Fatto Quotidiano, 26 dicembre 2024 “La mente è un campo di battaglia” lo afferma il nuovo Capo di Stato maggiore italiano il generale Masiello intervistato da Fanpage. Lo dice parlando delle “nuove” forme di offesa praticate nei conflitti più recenti: non soltanto droni, intelligenza artificiale e cyber-attacchi, ma anche disinformazione scientemente brandita come una spada, per confondere il nemico, per fargli perdere il bandolo della realtà, per spaventarlo o fargli dubitare del senso di ciò che fa. Che la “mente sia un campo di battaglia” è certo da sempre, la propaganda e le fake news non nascono con i social, temo piuttosto che oggi per le destre occidentali, spumeggianti di vittorie elettorali, coadiuvate da improbabili sinistri, le “menti” trasformate in campi di battaglia siano le nostre.

 

di Martina Castigliani

Il Fatto Quotidiano, 26 dicembre 2024 Mai così tanti i conflitti in corso dalla Seconda Guerra Mondiale: crescono le spese per le armi, diminuiscono i fondi per le popolazioni. Dal Medioriente all’Ucraina fino al Sudan dimenticato: l’appello di chi è in prima linea per difendere i diritti dei civili. Aumentano i conflitti nel mondo, i morti e i feriti. Aumenta la spesa degli Stati per armarsi e il numero di persone costrette a lasciare le proprie case. Diminuiscono gli aiuti umanitari, le notizie sui giornali e la capacità di raccontare fatti, sempre più strumentalizzati a livello politico. Diminuisce la speranza che il futuro possa essere diverso. Il 2024 non è solo l’ennesimo anno di guerre, ma è anche uno dei peggiori: non ce ne sono mai state così tante dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi. I report internazionali vanno tutti in un’unica direzione ...

 

di Alessia Arcolaci

Il Domani, 26 dicembre 2024 A Betlemme “la comunità cristiana ha deciso per il secondo anno di mantenere un bassissimo profilo, di non addobbare le città, con le luminarie, gli alberi di Natale, di non organizzare i mercatini”, racconta Bisceglia, che vive a Gerusalemme da oltre dieci anni. L’ultima volta in cui a Betlemme l’albero è stato acceso era il 2022, con migliaia di turisti. “Siamo nella Terra Santa e non c’è mai pace, non ha senso. Tutti vogliono il loro spazio”. Sami ha poco più di trent’anni, i capelli tirati indietro con molto gel e un crocefisso dorato al collo. Inizia a parlare mentre siamo in fila al checkpoint che separa Gerusalemme da Betlemme.

 

di Leonardo Clausi

Il Manifesto, 26 dicembre 2024 La Gran Bretagna non è un Paese per (i propri) dissidenti. Gli attivisti che trascorreranno le feste natalizie dietro le sbarre - esemplari vittime di una repressione draconiana che punta a scoraggiare proteste comunque destinate solo ad aumentare - sono attualmente circa una quarantina. La nazione che da sempre ha dato asilo ai perseguitati politici da tutto il mondo sta reprimendo le proteste interne - soprattutto quelle legate al disfacimento climatico e al genocidio a Gaza - con una durezza dal lezzo autoritario.