Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione lunedì 23 dicembre 2024
CARCERI
Ristretti Orizzonti, 23 dicembre 2024 Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle. Per le persone detenute invece il Natale è SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle. Quei figli, quei genitori, quei fratelli e quelle sorelle preparano ogni Natale un posto a tavola, destinato a rimanere vuoto. I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e in particolare i loro rapporti con la famiglia.
di Serena Uccello
Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2024 Il nodo irrisolto. Gli interventi governativi non bloccano la crescita dei reclusi che arrivano a 62.427. Da gennaio in 89 si sono tolti la vita, mai così tanti. Boom di minori in cella dopo il Dl Caivano. Mai così tanti negli ultimi dieci anni. Il 2024 si chiude segnando il peggior risultato dal 2013 a oggi per quanto riguarda il numero di detenuti: allora erano 66.028, attualmente sono 62.427 (di cui quasi 10mila in attesa di primo giudizio), a fronte di circa 52mila posti disponibili. Una situazione emergenziale testimoniata dal numero di suicidi in carcere che, nel 2024, è arrivato a 89, il più alto da sempre.
di Bianca Lucia Mazzei
Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2024 Il decreto legge carceri (è il Dl 92/2024) che ha modificato le regole sulla liberazione anticipata è stato varato il 4 luglio quando i detenuti erano 61.480. In quattro mesi, anziché diminuire, sono diventati 62.427, mille in più. “Che il decreto non avrebbe avuto effetto sul sovraffollamento era evidente fin dall’inizio”, dice Monica Amirante, coordinatrice nazionale dei magistrati di sorveglianza (Conams). La liberazione anticipata prevede lo scomputo di 45 giorni ogni semestre di pena scontata per il detenuto che partecipa alla rieducazione. La novità introdotta dal Dl carceri è legarla alla richiesta di benefici, misure alternative e al fine pena.
di Valentina Maglione
Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2024 Di fronte alla crescita della popolazione carceraria, “dobbiamo sfatare il mito che da più carcere venga più sicurezza: il tasso di recidiva di chi fruisce di misure alternative precipita rispetto a quello di chi sconta la pena in carcere. Eppure si continua a pensare di investire in progetti carcerocentrici, con l’idea di costruire nuove prigioni”. Una scelta “irragionevole” secondo Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere penali.
antigone.it Un report sul 2024. “Il 2024 delle carceri ci sta lasciando drammatici record, quello dei suicidi, quello delle morti in carcere, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare, già oggi, una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati. Condizione che abbiamo raccolto in un report che presentiamo oggi, pochi giorni prima dell’appuntamento Giubilare che vedrà Papa Francesco varcare le soglie del carcere di Rebibbia per l’apertura di una delle Porte Sante”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, in occasione della pubblicazione di un report con i dati principali che l’associazione ha raccolto durante l’anno.
GIUSTIZIA
di Giovanni Verde
La Repubblica, 23 dicembre 2024 Se andiamo in giro per il mondo non credo che ci siano molte Carte costituzionali che prevedano l’obbligatorietà. Sta di fatto che dove non si è accecati da furore ideologico si è consapevoli di due evidenze: a) l’esercizio dell’azione presuppone, in primo luogo e necessariamente l’indagine e in un Paese che non sia governato da un occhiuto “grande fratello” o da una “Stasi” di turno, ossia in un Paese che aspiri ad essere qualcosa di simile a uno Stato democratico, un’indagine a tutto campo, che penetri di soppiatto e per lunghi periodi nelle sfere private in base a meri sospetti o a semplici denunce, finisce per essere inevitabilmente il frutto di scelte (saggiamente) discrezionali, mai obbligate; b) conclusa l’indagine, il pubblico ministero non ha certezze da distribuire, ha soltanto da formulare ...
di Cosimo Rossi
La Nazione, 23 dicembre 2024 Negli ultimi vent’anni ci sono stati 30mila errori e abusi a livello giudiziario. “Bisognerà pur pensare a risarcire le persone che finiscono nella graticola giudiziaria per anni, perdendo la salute, i risparmi, e magari il posto di lavoro, perché qualche pm non ha riflettuto sulle conseguenze della sua iniziativa avventata”. È quanto propone in un’intervista il ministro di Giustizia, Carlo Nordio. Ma soprattutto il ministro vede la riforma costituzionale della separazione delle carriere (in stile anglosassone) tra magistratura inquirente e giudicante la riforma con “con più possibilità di arrivare in fondo e nei tempi più rapidi”, visto che sono già passati due anni di legislatura senza nessun voto sulle riforme: né la giustizia né il premierato.
di Federico Capurso
La Stampa, 23 dicembre 2024 Vertice oggi a Palazzo Chigi per preparare nuovi trasferimenti a gennaio. Sul tavolo la riforma della giustizia: il testo alla Camera non sarà modificato. Senza sosta, con movimenti automatici, quasi ossessivi, il centrodestra continua a intrecciare il filo della gestione migratoria e quello della giustizia. I due temi si mescolano fino quasi a fondersi l’uno nell’altro, definitivamente saldati dall’ultimo tassello dell’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms: “La giurisdizione è stata usata per condizionare la politica”, dice Giorgia Meloni dalla Lapponia. E annuncia quindi un vertice sui migranti, oggi a Palazzo Chigi, per preparare la campagna d’inverno in Albania. A gennaio, ha fatto sapere la premier ai suoi, i centri di Shëngjin e Gjadër non dovranno più essere vuoti.
ansa.it, 23 dicembre 2024 Il provvedimento è composto da 38 articoli e ne rimangono da affrontare i due terzi, la parte più controversa. Rilievi sono stati esposti anche dal Consiglio d’Europa. Il percorso del ddl sicurezza in Senato si conferma più complesso del previsto per il Governo. Varato dal consiglio dei ministri più di un anno fa, nel novembre del 2023, alla Camera è stato approvato il 18 settembre scorso. Il testo introduce oltre venti tra nuovi reati, innalzamenti di pena o aggravanti e contiene un pacchetto di misure corpose che vanno dal reato di blocco stradale o ferroviario attuato con il proprio corpo, alle norme ‘anti-Ponte’ e ‘anti-Tav’, al contrasto alle occupazioni abusive, all’autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza a detenere e a portare senza licenza armi anche quando non sono in servizio, sino appunto ...
di Gian Carlo Caselli
La Stampa, 23 dicembre 2024 Mai dire mai! Una formula che non condivido se riferita alla mutazione delle idee su questioni rilevanti. A comportarsi come banderuole, sono gli uomini incoerenti e inaffidabili (quelli non verticali, direbbero gli spagnoli). Oggi però faccio un’eccezione (eccoci: mai dire mai…) a riguardo di Matteo Salvini, perché sento di doverlo ringraziare per quel che ha detto a Palermo dopo l’assoluzione piena nel processo Open Arms. Lo so bene. Più d’uno mi chiederà subito: ma non eri tu quello che non accettava che un politico accusato di un qualche reato si difendesse non “nel” ma “dal” processo? Per esempio organizzando, nel caso di sentenza sfavorevole, manifestazioni di piazza dei propri sostenitori? Non eri tu che consideravi questo tipo di comportamenti ai limiti della intimidazione?
di Giulia Merlo
Il Domani, 23 dicembre 2024 Mentre il ministero della Giustizia pensa alla riforma dell’ordinamento giudiziario, le strutture digitali arrancano. Nel 2025 doveva partire il processo penale via APP, ma non è ancora a regime e si procede col “doppio binario”. La separazione delle carriere tra giudici e pm è il tema che più ha impegnato il ministero della Giustizia e che sta tenendo banco da mesi in parlamento, dove ora è approdata in aula alla Camera con un testo di riforma costituzionale. In realtà, però, la vera questione che ha impegnato - e complicato - la giustizia nel lavoro quotidiano di tutti i suoi operatori, negli ultimi anni, è il processo telematico.
di Andrea Rossini
ansa.it, 23 dicembre 2024 L’inchiesta aperta dopo un esposto del Garante dei detenuti. Pure senza ipotesi di reato, la procura condanna lo scaricabarile di responsabilità. Le carenze e i disservizi in ambito sanitario all’interno del carcere esistono, ma sono dovute alla mancanza di risorse e alla disorganizzazione e non a comportamenti dolosi rivolti a danneggiare i detenuti. Sono le conclusioni dell’inchiesta della procura di Perugia aperta cinque mesi fa dopo l’esposto del Garante dei detenuti Giuseppe Caforio. Il procuratore capo Raffaele Cantone nel chiedere l’archiviazione al giudice perché non si configurano ipotesi di reato, neanche riguardo all’eventuale ipotesi di omissione di atti d’ufficio, “condanna” la logica dello scaricabarile tra la direzione del penitenziario di Capanne e l’azienda sanitaria locale.
Il Gazzettino, 23 dicembre 2024 Dalla Cattedrale in centro storico al carcere di via Spalato, la marcia non violenta per i diritti e la dignità di chi vive dietro le sbarre ha radunato centinaia di persone. Il garante dei detenuti Andrea Sandra parla senza mezzi termini di “un successone. 300 persone circa per tutto il corteo”. Dopo l’apertura del vescovo Riccardo Lamba, davanti alla casa circondariale di via Spalato sono intervenuti Roberta Casco per l’associazione Icaro, Franco Corleone (ex garante) per “La società della ragione”, la parlamentare dem Debora Serracchiani e l’assessora comunale Arianna Facchini. Il coro popolare della Resistenza ha chiuso con Bella ciao. “Abbiamo consegnato al carcere le rose (circa 200) e la luce di Betlemme che è stata portata dagli scout”.
cremonaoggi.it, 23 dicembre 2024 Il 24 dicembre dalle 10, una delegazione dell’Associazione Radicale “Fabiano Antoniani” entrerà in visita ispettiva al carcere di Cremona, insieme all’Assessora al Welfare di Cremona Marina della Giovanna, al presidente del Consiglio comunale di Cremona Luciano Pizzetti, ai consiglieri comunali Alessandro Portesani, Eleonora Sessa e Vittoria Loffi, oltre che al sindaco di Capralba, Damiano Cattaneo e al vice sindaco di Casaletto Vaprio, Edoardo Vola.
di Nicolò Fagone La Zita
Corriere Torino, 23 dicembre 2024 Il progetto di Verbania coinvolge dai 4 agli 8 detenuti, che escono per lavorare nel laboratorio. Farina, lievito, acqua e tanta voglia di riscatto. Sono gli ingredienti utilizzati da alcuni detenuti del carcere di Verbania che, durante tutto l’anno, si recano in un piccolo laboratorio a poche centinaia di metri dalla struttura per creare cookies, baci di dama e panettoni artigianali. Un luogo che si è trasformato nella cucina della Banda Biscotti, un progetto che mescola sapientemente lavoro nelle carceri, inclusione, prodotti biologici, mercati solidali e reinserimento sociale.
ilgiornalepopolare.it, 23 dicembre 2024 Al 2023 sono 26mila 84 le applicazioni della misura alternativa alla detenzione a livello nazionale, delle quali 5mila 51 in Toscana. Messa alla prova e lavori di pubblica utilità come strumenti di costruzione di un’alternativa alla detenzione. Di questo si è parlato nel convegno ‘Giustizia nella Comunità. Il ruolo della società civile e della comunità nella costruzione di una alternativa alla detenzione”, organizzato dal Garante della Toscana Giuseppe Fanfani nell’Auditorium di palazzo del Pegaso a Firenze.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 23 dicembre 2024 Duecento le richieste, 742 i testi donati. Un campione del basket anonimo ha donato 400 euro per comprare libri. Il prossimo obiettivo di Renato Mele, 82 anni: far leggere i ragazzi del Beccaria, “dove ancora non sono riuscito a creare una biblioteca come dico io”. Renato Mele, 82 anni, libraio in pensione e fin dentro l’anima, si è dedicato ad una operazione colossale: ha raccolto i desideri di Natale di duecento detenuti e li ha messi nero su bianco. Poi ha portato quella lista di titoli lunga venti pagine a tre librerie da una parte all’altra della città e diffuso quanto più ha potuto la voce presso amici e conoscenti: “Comprateli, io poi li recapiterò al carcere di Bollate”, diceva a tutti.
di Francesca Amé
vanityfair.it, 23 dicembre 2024 “Io contengo moltitudini” è l’installazione di Marinella Senatore, svelata il 26 dicembre, dopo l’apertura della seconda Porta Santa nel carcere. È un Natale particolarmente speciale, questo. Papa Francesco la notte della Vigilia dà avvio al Giubileo 2025 con l’apertura della Porta Santa a San Pietro e poi apre un’altra porta speciale. Quella di un carcere. Sì, con i gesti fortemente simbolici che lo caratterizzano da sempre, Francesco il 26 dicembre ha scelto come Seconda Porta Santa da aprire per il Giubileo dedicato ai “pellegrini di speranza” quella del carcere romano di Rebibbia. Un simbolismo perfetto, necessario, un gesto forte per restituire la speranza a chi vive recluso, a chi spesso è dimenticato, in un momento molto difficile per le condizioni generali delle nostre case di reclusione.
di Christian Cabello
interris.it, 23 dicembre 2024 Il valore della prossimità e della formazione nei confronti dei detenuti spiegata a Interris.it in occasione dell’imminente apertura della Porta Santa dal dott. Andrea Donegà, direttore delle sedi Enaip di Lecco, Monticello Brianza e Morbegno, e fautore del progetto “Uno sguardo da dentro”. Nel giorno di Santo Stefano, Papa Francesco aprirà la Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia, dando inizio a un evento unico nella storia. Interris.it, in merito al significato simbolico di questo momento e al valore dell’inclusione dei detenuti, ha intervistato il dott. Andrea Donegà, direttore dei presidi scolastici Enaip di Morbegno e Lecco, tra i fautori del progetto “Uno sguardo dentro”.
agensir.it, 23 dicembre 2024 La Casa circondariale di Isernia ospiterà un evento straordinario dedicato ai detenuti, dal titolo “Musica e speranza”, in programma il 23 dicembre, alle ore 10:30. L’iniziativa, promossa dalla Direzione della casa circondariale e realizzata in collaborazione con il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, l’associazione “Liberi nell’Arte” - Circolo Acli e l’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) del Molise, rappresenta un momento di prossimità, riflessione e condivisione in vista delle festività natalizie.
AFFARI SOCIALI
di Mauro Magatti
Avvenire, 23 dicembre 2024 Negli ultimi giorni il presidente Mattarella ha fatto due interventi molto importanti. Nel primo, partendo da uno sguardo preoccupato sul disordine internazionale proposto in occasione degli Stati generali degli ambasciatori, ha ricordato che “il diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche, il ripudio della guerra, il perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati” sono principi costituzionali che devono essere rispettati.
di Valerio Cuccaroni
Il Domani, 23 dicembre 2024 Un protocollo d’intesa tra il ministero dell’Istruzione e quello degli Interni per “contribuire alla formazione dei giovani” con l’aiuto di polizia e forze dell’ordine. Un bando per premiare il miglior tema sulla figura del “militare italiano nel passato e nel presente”. Si moltiplicano le iniziative per portare nelle scuole esercito e polizia (anziché più docenti, più psicologi e più fondi). Il protocollo d’intesa, firmato il 21 novembre ma finora non pubblicato, tra ministero dell’Istruzione e Dipartimento per la pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, punta a “contribuire alla formazione dei giovani, promuovendo la cultura della legalità e del rispetto delle regole, perché diventino protagonisti responsabili della propria vita e cittadini consapevoli della società civile”.
di Marco Galluzzo
Corriere della Sera, 23 dicembre 2024 “I giudici ci danno ragione”. La premier convoca i ministri a Palazzo Chigi, confortata da una sentenza della Cassazione. Se nel primo giorno del vertice è emerso con forza l’aspetto della difesa militare, nelle conclusioni del summit che ha visto i governi di Italia, Grecia, Svezia e Finlandia confrontarsi sulla sicurezza Ue in un formato totalmente inedito, è l’immigrazione irregolare, anche come strumento di guerra ibrida, che viene analizzata dai leader.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 23 dicembre 2024 L’ispezione a sorpresa demolisce le risposte del governo al Consiglio d’Europa: “Pure falsità”. Un Natale disumano, un altro. Nei Centri per il rimpatrio (Cpr) le cose non cambiano e, forse, mai potranno. Denunce, indagini, rapporti internazionali: nulla sembra scalfire l’orrore prodotto dalla detenzione amministrativa degli stranieri. Evaporano anche le risposte ufficiali del governo Meloni al duro rapporto del Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura, l’organo del Consiglio d’Europa che ad aprile ha visitato i centri italiani. Tirando in ballo prefetture, aziende sanitarie ed enti gestori, l’esecutivo ha assicurato di aver preso provvedimenti. “Pure falsità, hanno mentito platealmente”, è il giudizio di Nicola Cocco, infettivologo della Società italiana di medicina delle migrazioni.
di Massimo Cacciari
La Stampa, 23 dicembre 2024 Sarebbe interessante chiederci che cosa celebri per Natale l’Occidente “dalle radici cristiane”. La venuta delle slitte di Babbo Natale? È una domanda che si impone di fronte a fatti recenti, troppo frettolosamente derubricati a cronaca politica. Come nel caso della sentenza pro-Salvini. Anche qui non si tratta di deplorare o esaltare, ma di intendere, e intendere significa collocare un evento nel suo contesto generale, cercare di analizzarne le cause e prevederne gli effetti. Anzitutto la vicenda denuncia una situazione di drammatica insicurezza nell’amministrazione complessiva della Giustizia. L’accelerazione dei processi di trasformazione economica e sociale in ogni settore della nostra vita spiazza sistematicamente il legislatore.
di Fiorenza Sarzanini
Corriere della Sera, 23 dicembre 2024 Intervista al ministro dell’Interno: “Linea dura? La chiedono gli elettori. Io candidato alle regionali in Campania? No, resto al Viminale. Nessuna divisione con il mio amico Salvini, lui e Meloni apprezzano il mio lavoro”
di Roberto Festa
Il Fatto Quotidiano, 23 dicembre 2024 Così Biden vuole salvare i condannati a morte da Trump. Alla Casa Bianca stanno discutendo se commutare le pene di tutti i quaranta uomini nel braccio della morte, o solo di una parte di essi. Il presidente eletto ha promesso di riprendere le esecuzioni a un ritmo più veloce rispetto al suo primo mandato. Commutare la pena per i condannati a morte nelle prigioni federali. È quanto vuole fare Joe Biden, che ne ha parlato con Papa Francesco giovedì scorso (Biden, devoto cattolico, incontrerà il pontefice il mese prossimo). La mossa, anticipata dal Wall Street Journal, potrebbe arrivare prima di Natale e avrebbe lo scopo di sottrarre gran parte dei condannati a morte federali all’azione di Donald Trump, che ha promesso di riprendere le esecuzioni a un ritmo più veloce rispetto al suo primo mandato.
DOCUMENTI
Cartella stampa: "Report di fine anno 2024 a cura dell'Associazione Antigone"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 23 al 29 dicembre 2024
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI