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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione domenica 22 dicembre 2024

 Ristretti Orizzonti, 22 dicembre 2024 Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle. Per le persone detenute invece il Natale è SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle. Quei figli, quei genitori, quei fratelli e quelle sorelle preparano ogni Natale un posto a tavola, destinato a rimanere vuoto. I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e in particolare i loro rapporti con la famiglia.

 

di Dario Lucisano

L’Indipendente, 22 dicembre 2024 Il 2024 sta battendo ogni record negativo sulla drammatica situazione del sistema di reclusione italiano. Dopo che nei giorni scorsi un italiano di 50 anni si è tolto la vita nella casa circondariale di Alessandria, i detenuti suicidatisi dall’inizio dell’anno sono infatti saliti a 87, a cui l’associazione Ristretti Orizzonti aggiunge anche il suicidio avvenuto nel CPR di Roma. Se si contano anche i 155 detenuti morti per “altre cause” tra le mura delle carceri italiane, si arriva a un totale di 243 reclusi morti nelle strutture del Paese, superando di gran lunga gli 82 registrati nel 2022 (numero più alto fino ad oggi). Resta, inoltre, altissimo il tasso di sovraffollamento: come denunciato dalla Polizia Penitenziaria, a livello nazionale sono 16mila i prigionieri ristretti oltre la capienza disponibile e oltre 18mila gli agenti mancanti.

 

di Davide Varì

Il Dubbio, 22 dicembre 2024 Il capo del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria lascia l’incarico, al suo posto Lina Di Domenico. Il capo del Dap, Giovanni Russo, in carica da due anni si è dimesso. “Apprendiamo che nella giornata di ieri, a due anni dalla nomina, il magistrato Giovanni Russo ha rassegnato le dimissioni da Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - scrive in una nota Generino De Fazio, segretario del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria - Riteniamo la decisione, per quanto opportuna, del tutto tardiva. Russo, che incidentalmente era anche il Capo del Corpo di polizia penitenziaria, non è mai stato avvertito come tale dagli operatori e la sua figura al vertice dell’Amministrazione penitenziaria è risultata del tutto anonima.

 

di Nello Trocchia

Il Domani, 22 dicembre 2024 Al ministero della Giustizia era diventato un fantasma, assente negli appuntamenti decisivi, in ritardo sulle promesse fatte e silente quando sulle carceri italiane si allungava l’ombra delle violenze con arresti e retate. Il magistrato Giovanni Russo, a due anni dall’insediamento, si è dimesso, dimissioni che sanciscono il suo fallimento e la vittoria di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia e vero padrone di quel dicastero. Russo e il meloniano non erano particolarmente in sintonia a partire da quel pasticcio su quel documento “a limitata divulgazione” relativo alle visite e alle frequentazioni dell’anarchico, Alfredo Cospito, ristretto al 41 bis.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 22 dicembre 2024 Che non sia la separazione delle carriere tra giudici e pm il principale ostacolo da rimuovere (dopo che le limitazioni già in vigore hanno quasi azzerato il passaggio da una funzione all’altra) sembrano dimostrarlo proprio gli esiti dei procedimenti Open e Open Arms; e le tante (troppe?) assoluzioni in dibattimento. La coincidenza temporale tra il proscioglimento di un Matteo (Renzi) nel procedimento Open e l’assoluzione dell’altro nel processo Open Arms (Salvini) ripropone il problema del rapporto tra politica e giustizia, con il primo che chiede le scuse di chi ha strumentalizzato le accuse a suo carico e il secondo che invita ad accelerare con l’approvazione di nuove norme: “Riforme, riforme, riforme”.

 

di Cesare Zapperi

Corriere della Sera, 22 dicembre 2024 “È urgente la riforma della giustizia. Devo dire che ieri in tribunale a Palermo gli italiani hanno visto una giusta e sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. Non sempre è così. La separazione delle carriere, secondo me, porterebbe quello che si è visto ieri a essere normalità in tutta Italia. Anche perché io sono stato assolto, ci sono decine di migliaia di italiani che sono ingiustamente sotto processo. Penso a loro, a chi è ingiustamente in carcere e ai domiciliari. La riforma della giustizia è ancora più urgente da ieri”, lo ha detto il ministro Mattero Salvini, incontrando sostenitori a Roma dopo la sentenza di assoluzione al processo Open Arms.

 

di Ernesto Menicucci

Il Messaggero, 22 dicembre 2024 L’intervista al ministro della Giustizia: “È la riforma Nordio-Meloni. L’uso del trojan? Solo in alcuni casi come i femminicidi. Sarebbe grave se i magistrati scioperassero”. La scrivania di Togliatti, l’ammirazione per Vassalli (“Un eroe della Resistenza, padre del codice di procedura penale che andrebbe però riportato alla sua versione originaria”), le citazioni in latino, i suoi libri sulla Giustizia sul tavolo. Carlo Nordio, Guardasigilli del governo Meloni, ex magistrato, il “terrore” delle Coop rosse e non solo, si accende una sigaretta e apre le porte del suo ufficio al ministero, in via Arenula. Temi sul tavolo, a volerne. È il day after la sentenza Salvini su Open Arms, ma anche del proscioglimento di Renzi e dei suoi per il caso Open. Politica e giustizia. Siamo sempre lì, dal 1992 in poi.

 

di Alessandro D’Amato

La Nazione, 22 dicembre 2024 Esposito, ex senatore e assessore Pd, per 7 anni ha affrontato accuse di corruzione e traffico di influenze, poi archiviate. Stefano Esposito, ex senatore e assessore Pd, per 7 anni ha affrontato accuse di corruzione e traffico di influenze archiviate dal Gip di Roma lo scorso 3 dicembre. Il suo caso, prima delle assoluzioni di Renzi e Salvini, dimostra che il sistema in definitiva funziona? “Verrebbe da dire che il sistema si autocorregge, e questo dovrebbe rasserenare. Purtroppo queste vicende, oltre a quelle che non trovano eco sui giornali, sono costellate da un problema oggettivo: la lunghezza dei tempi. Che è inaccettabile. A questo si accompagna la gogna mediatica, che distrugge la vita di chi ha la sventura di finire sotto indagine e i suoi famigliari”.

 

di Cosimo Rossi

La Nazione, 22 dicembre 2024 Il segretario generale Anm: “Il processo a Salvini non è stato inutile. I processi non sono mai inutili. Nemmeno se l’esito è assolutorio. Anzi, si fanno proprio per verificare le ipotesi di accusa. Anche quello assolutorio è un esito fisiologico. Se si dovesse dire che il processo è inutile solo perché l’esito è assolutorio, non si svolgerebbero più”.

 

di Francesco Dal Mas

Avvenire, 22 dicembre 2024 “Dare dignità alle persone e formarle a un’attività aiuta a rientrare nella vita reale”. Confindustria Veneto Est conta 5.100 imprese, per un totale di 276mila collaboratori. Tra costoro arriveranno, la primavera prossima, i primi 15 detenuti ammessi ad attività di formazione e lavoro all’esterno del carcere Due Palazzi di Padova o prossimi al fine pena. “È dunque, un Natale e un Giubileo di speranza quello che già vivono” ammette Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, che per conto degli industriali di Padova, Rovigo, Venezia e Treviso coordina i programmi di formazione. “Non si tratta di un’esperienza d’inclusione una tantum - puntualizza - ma che si ripeterà di anno in anno per almeno 20-30 detenuti. E che dal “Due Palazzi” potrebbe estendersi ad altri penitenziari del territorio”.

 

cagliaritoday.it, 22 dicembre 2024 La richiesta delle avvocate e dell’associazione Socialismo Diritti Riforme: “Deve essere trasferito per le sue condizioni di salute che sembrano ulteriormente peggiorate”. Graziano Mesina sta male, è in sedia a rotelle e deve tornare in Sardegna. Ne sono convinte le due avvocate dell’ex primula rossa Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi hanno presentato proprio oggi una nuova istanza al Tribunale di Sorveglianza di Milano affinché possa essere concesso un differimento pena per motivi di salute.

di Mauro Bonciani

Corriere Fiorentino, 22 dicembre 2024 L’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli ha voluto continuare la tradizione dell’incontro con i giornalisti alla vigilia di Natale. E ieri ha invitato tutti a gesti di solidarietà verso chi è solo o soffre, chiedendo anche un concreto cambio di passo per risolvere i problemi del carcere di Sollicciano. Senza dimenticare le tragedie di Calenzano e San Felice a Ema. Ha voluto continuare la tradizione dell’incontro con i giornalisti alla vigilia di Natale. E ieri l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha invitato tutti a gesti di solidarietà verso chi è solo o soffre, chiedendo anche un concreto cambio di passo per risolvere i problemi del carcere di Sollicciano.

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 22 dicembre 2024 In malattia la titolare, staffetta fra gli altri dirigenti toscani. Il Garante: struttura abbandonata a se stessa. Un direttore diverso ogni settimana. Nel carcere fiorentino di Sollicciano, dopo che la direttrice titolare Antonella Tuoni è entrata in malattia, alla direzione si alternano in continuazione persone diverse. Una mancanza di stabilità che va a pesare su un istituto penitenziario già di per sé molto complesso. Ad alternarsi alla guida della struttura, ci sono principalmente i direttori o le direttrici di altre carceri toscane, che però devono svolgere contemporaneamente il ruolo in due penitenziari diversi.

 

Il Resto del Carlino, 22 dicembre 2024 La delegazione ha elencato le criticità riscontrate tra le mura del carcere: “Manca il personale penitenziario in una struttura non facile da gestire”. “All’Arginone a si registrano sovraffollamento e carenza di personale penitenziario”. È la fotografia di quanto emerso dal report di una delegazione del Partito Radicale, autorizzata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che si è recata ieri mattina in visita alla Casa circondariale estense. A varcare i cancelli del carcere sono stati due membri del consiglio generale del partito, la ferrarese Maura Benvenuti, nella sua veste di capo delegazione, e Vito Laruccia di Crevalcore (Bologna).

 

di Marco Zane

Gente Veneta, 22 dicembre 2024 Saper creare dei ponti con il territorio per donare una luce ai detenuti. Questa la missione del direttore della Casa Circondariale di Venezia, una città che sa accogliere per dare futuro dopo la pena. Gente Veneta ha incontrato il nuovo direttore di Santa Maria Maggiore Enrico Farina. Il direttore Enrico Farina saluta Papa Francesco durante la celebrazione in Piazza San Marco, lo scorso 28 aprile. Con un detenuto ha donato al Pontefice una borsa realizzata nel laboratorio dei detenuti carcere con la scritta “Ponti di rinascita”.

 

udinetoday.it, 22 dicembre 2024 La manifestazione organizzata per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulla situazione delle carceri e in particolare della struttura di via Spalato. “Una marcia per la civiltà dentro e fuori il carcere, per ribadire che il disinteresse per le condizioni di vita negli istituti di pena è un’arma a doppio taglio, che prima o poi fa male a tutta la società. Le centinaia di persone che sono scese in strada chiedono che si metta fine alla vergogna di un sovraffollamento che a Udine raggiunge percentuali insostenibili e ostacola progetti di socialità. Chiediamo che sia sostenuto il lavoro del nuovo Garante dei detenuti e Andrea Sandra e l’impegno di Franco Corleone per attuare un ‘modello Udine’ che finalmente rispetti l’articolo 27 della Costituzione sulla rieducazione del condannato”.

 

Corriere della Sera, 22 dicembre 2024 Gli “abitanti” dell’istituto di pena di Milano sono stati affiancati dall’Orchestra del Mare, che hanno suonato con gli strumenti realizzati nel carcere di Opera con il legno dei barconi dei migranti affondati. Gli auguri a papa Francesco dal popolo del carcere di San Vittore. Per il suo compleanno. Da parte di detenute, detenuti, agenti, direzione, volontari. Con gli strumenti dell’Orchestra del Mare, suonati dal Quartetto Pessoa e realizzati nel carcere di Opera con il legno dei barconi dei migranti affondati. A pochi giorni dall’apertura, per la prima volta nella storia di una Porta Santa del Giubileo dentro un carcere. Questa volta quello romano di Rebibbia, dove papa Francesco è atteso per il 26 dicembre ...

 

di Effatà Odv

Ristretti Orizzonti La Casa di Reclusione di Asti ha avuto l’onore di ospitare una celebrazione liturgica natalizia presieduta dal Vescovo di Asti, Monsignor Marco Prastaro, e concelebrata insieme a Don Roberto Zappino, il cappellano dell’Istituto di Asti, un momento di profonda riflessione e spiritualità per i detenuti e il personale dell’istituto. La messa, celebrata all’interno dell’istituto, ha visto una partecipazione sentita e raccolta, dei i detenuti che hanno preso parte attivamente alle letture e ai canti liturgici. Durante l’omelia, il Vescovo ha rivolto parole di speranza e vicinanza, sottolineando l’importanza del Natale come occasione di riconciliazione e rinnovamento spirituale.

 

di Tommaso Giani

Corriere Fiorentino, 22 dicembre 2024 Il campo di calcetto più particolare di Pistoia ha la superficie in cemento, e al posto delle porte ha due rettangoli di vernice bianca disegnati sui muri. Al posto della tribuna ci sono le grate delle finestre delle celle dei detenuti che costituiscono il rimando visivo più lampante riguardo il luogo nel quale l’impianto sportivo è collocato. Siamo all’interno del carcere cittadino, ed è mercoledì pomeriggio, il giorno speciale in cui i detenuti che fanno sport in questo fazzoletto di cemento giocano a pallone non da soli. Il mercoledì pomeriggio infatti nel campo di calcetto più particolare di Pistoia ci sono, insieme ai detenuti, anche i ragazzi della squadra juniores del Capostrada Belvedere ...

 

di Camilla Cupelli

lapresse.it, 22 dicembre 2024 Il progetto è nato a metà degli Anni Duemila, oggi vede dai 4 agli 8 detenuti impiegati, che ogni giorno escono dal carcere per andare a lavorare. Farina, lievito, acqua e… un pizzico di emozione. Sono gli ingredienti impastati da alcuni detenuti del carcere di Verbania, in Piemonte, che lavorano al progetto della Banda Biscotti: realizzano dolci e dolcetti tutto l’anno, uscendo dal carcere e recandosi nel laboratorio per svolgere il loro turno di lavoro. E, sotto le feste, la produzione aumenta e la fibrillazione è tanta.

 

Il Roma, 22 dicembre 2024 Un Natale speciale, ricco di emozioni e speranza, ha illuminato il carcere minorile di Nisida grazie all’iniziativa organizzata dall’associazione Prison Fellowship International (PFI) insieme al rinnovamento nello Spirito. L’evento, dal titolo “L’ALTrA cucina… per un pranzo d’amore”, ha regalato ai ragazzi detenuti un momento di gioia e umanità, trasformando un pranzo natalizio in un atto di solidarietà, amore e riscatto. Come ogni anno, la giornata è iniziata con un tocco di magia musicale grazie alla performance del cantante Mister Hyde, che ha accompagnato i giovani detenuti in un’atmosfera di speranza.

 

di Mattia Insolia

Il Domani, 22 dicembre 2024 Nel suo ultimo romanzo, “Bambino” (Einaudi, 2024), lo scrittore milanese esplora il male attraverso la voce e il corpo di un carnefice, Mattia, entrato nelle file dei fascisti diventando un picchiatore violentissimo dopo un’infanzia dura. “Sta nel vivere e nella sua difficoltà, nell’essere adulti formati, riuscire a disinnescare il principio per cui avendo subito il male, poi, fai soffrire gli altri”. Con i suoi romanzi ha vinto il premio Campiello, “L’ultimo arrivato” - Sellerio, 2014 -, e il premio Bagutta, “Resto qui” - Einaudi, 2018 - con cui è stato finalista al premio Strega, ed è stato tradotto in oltre trenta lingue.

 

di Enzo Risso

Il Domani, 22 dicembre 2024 Per il 61 per cento degli italiani è in aumento la povertà nel nostro paese e, sempre per il 61 per cento, dato che arriva al 66 nei ceti popolari, la principale frattura sociale presente in Italia è quella tra ricchi e poveri. Le dinamiche della società contemporanea sono segnate da diversi processi che vanno osservati con sguardo lucido, senza propagandismi di vario genere. In termini complessivi stiamo assistendo a tre diversi fenomeni. Il primo è quello di una ulteriore polarizzazione sociale; il secondo è quello che Merton chiama “effetto San Matteo” e il terzo sono le dinamiche di una perniciosa disaffiliazione.

 

di Antonio Maria Mira

Avvenire, 22 dicembre 2024 L’incontro di mons. Gianrico Ruzza con le persone detenute nel centro di Ponte Galeria. Da alcuni mesi sono stati attivati dei protocolli con la Caritas diocesana e quella di Roma e con Sant’Egidio, per forme di assistenza che vanno dalle pratiche legali a momenti di formazione e animazione. Il nostro scopo è rendere umano un luogo che di umano ha poco ma deve diventarlo, anche perché i tempi di detenzione si sono allungati fino a 18 mesi, e questo è insopportabile, mentre prima la legge stabiliva al massimo 90 giorni”.

 

di Angelo Paura

Il Messaggero, 22 dicembre 2024 Il “regalo” del presidente uscente dopo il colloquio con Bergoglio che lo accoglierà in Vaticano a gennaio. Dopo aver dato 1.500 perdoni presidenziali, ora Joe Biden, prima di lasciare la Casa Bianca, si prepara a commutare la pena di morte a quasi tutti i 40 detenuti delle prigioni federali. Si tratta di un altro segnale molto forte contro Donald Trump che, se dovesse comportarsi come nel suo primo mandato, potrebbe far eseguire tutte le pene di morte in modo molto rapido. Secondo quanto scrive la stampa americana, Biden, cattolico praticante, è stato sollecitato a intraprendere questa iniziativa da un’ampia coalizione di gruppi religiosi e per i diritti civili, soprattutto dopo che Papa Francesco, nel suo discorso settimanale, ha pregato per la commutazione delle pene dei detenuti ...

 

di Thomas Usan

La Stampa, 22 dicembre 2024 L’attivista inglese Gaie Delap non potrà tornare a casa nonostante a ottenuto a novembre i domiciliari. Un’attivista inglese di 77 anni passerà il Natale in prigione perché, nonostante fosse stata condannata ai domiciliari, le forze dell’ordine non hanno trovato un braccialetto elettronico che si adatti alle sue piccole caviglie. Gaie Delap è un’insegnante in pensione di Bristol. Nel 2022 ha condotto, insieme ad altre quattro persone, una campagna contro l’utilizzo di petrolio in Regno Unito, fondando il gruppo “Just stop oil” (Basta fermare il petrolio). Dopo una serie di proteste, la donna è stata arrestata lo scorso agosto.

 

di Stefano Mauro

Il Manifesto, 22 dicembre 2024 Dall’inizio del conflitto si contano 150mila vittime e 12 milioni di profughi interni o rifugiati nei Paesi vicini. Secondo un rapporto sul Sudan delle Nazioni unite pubblicato venerdì 20 dicembre almeno “780 civili sono stati uccisi nell’ultimo periodo a el-Fasher”, diventata l’epicentro del conflitto che vede contrapposte le Forze armate sudanesi (Fas), guidate dal generale Abdel Fattah Al-Burhan, e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) del generale Mohammed Hamdan Dagalo. Con oltre due milioni di abitanti - di cui 800mila profughi - el-Fasher è l’unica capitale dei cinque stati del Darfur a non essere nelle mani dei paramilitari delle Rsf e in questi mesi è diventata il principale centro di rifugio dei profughi e di raccolta degli aiuti umanitari, in un’area duramente colpita dalla carestia.

 

di Andrea Spinelli Barrile

Il Manifesto, 22 dicembre 2024 L’introduzione dei droni importati dalla Turchia ha portato a un aumento delle violenze nel conflitto più esteso del mondo. La guerra nel Sahel, area dell’Africa sahariana e subsahariana teatro negli ultimi 15 anni di quello che è diventato oggi il conflitto più esteso al mondo, è cambiata molto nell’anno che è appena trascorso. Da conflitto fatto di imboscate e ordigni improvvisati, di battaglie tra le tempeste di sabbia e attacchi ai convogli militari, insomma da guerra “alla vecchia maniera”, il conflitto nel Sahel nel 2024 si è velocemente trasformato in uno scontro in cui la tecnologia conta sempre di più, tracciando quella linea che divide la vittoria dalla sconfitta.