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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione sabato 21 dicembre 2024

 Ristretti Orizzonti, 21 dicembre 2024 Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle. Per le persone detenute invece il Natale è SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle. Quei figli, quei genitori, quei fratelli e quelle sorelle preparano ogni Natale un posto a tavola, destinato a rimanere vuoto. I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e in particolare i loro rapporti con la famiglia.

 

di Ornella Favero*

Il Riformista, 21 dicembre 2024 Dopo aver visto il video del calendario 2025 della Polizia penitenziaria, e queste immagini dove il carcere non appare mai, ma appaiono invece esibizioni di forza da parte di “pubblici ufficiali” compiaciuti di dare di sé un’idea tutta muscolare, sono andata a cercare le parole importanti pronunciate nella Casa di reclusione di Padova, nel 2016, da Francesco Cascini, magistrato, allora Capo del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità. “La cultura dell’esecuzione penale passa anche per un’attenta lettura di quello che accade negli Istituti penitenziari. Io spesso incontro la Polizia penitenziaria, facciamo continuamente corsi di formazione. La sensazione, parlando con loro, è che si sentano ancora in larga misura parti di un conflitto”.

 

di Ezio Menzione*

Il Dubbio, 21 dicembre 2024 Al di là di una minima sperimentazione, lo Stato ha impunemente disatteso il giudice delle leggi. Non si tratta solo di sessualità, e spetta a tutti i carcerati. In questi giorni in cui, almeno stando alle pubblicità, tutti sembrano dover essere più buoni ed esprimere affetto in ogni manifestazione, molti sono i “rimossi” che nessuno o quasi sembra prendere in considerazione per esprimere un po’ di affettuosa vicinanza. Viene allora in mente che proprio l’anno scorso, in queste giornate, la Corte costituzionale stava lavorando alla motivazione, che poi sarebbe stata pubblicata a fine gennaio, della sentenza n. 10 del 2024, presidente Barbera e redattore Petitti. Si tratta della decisione conosciuta come la sentenza sulla affettività in carcere.

 

di Flavia Scicchitano

ore12web.it, 21 dicembre 2024 La vita delle madri in carcere tra resilienza e fragilità: un’analisi delle principali criticità sanitarie e psicologiche con Luciano Lucania, direttore della Società italiana di medicina e sanità penitenziaria-SIMSPe. Nelle carceri italiane sono detenute circa 2.700 donne. Molte sono madri, tra queste ci sono coloro che hanno scelto di tenere con sé i propri bambini nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa e coloro che per età o per decisioni esterne vivono ristrette lontane dai figli. Condizioni diverse ma psicologicamente faticose benché supportate dal Servizio sanitario nazionale, che negli istituti penitenziari mostra punti di forza e criticità.

 

di Nello Trocchia

Il Domani, 21 dicembre 2024 Mancano circa 18mila agenti di Polizia penitenziaria, considerando anche il numero in aumento dei detenuti, ma è nato un nuovo gruppo per sedare le rivolte. Si chiama Gio, ecco il loro logo. La lettera G stilizzata, la scritta del gruppo per intero e al centro un gladio romano di colore blu, la spada dell’impero. Non sono guerriglieri, non vanno in missione bellica, è solo il simbolo del nuovo gruppo della polizia penitenziaria, pensato per sedare le rivolte sul modello dei “rambo” francesi. Il decreto è firmato dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, ma anche il logo, così come l’anima e il pensiero che ha fatto nascere il Gio, ha certamente avuto il vaglio e la cura del plenipotenziario del ministero della Giustizia, il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.

 

di Mario Bertolissi

Corriere del Veneto, 21 dicembre 2024 L’intervento Buon senso e sensibilità istituzionale vorrebbero che ciascun potere non travalicasse le proprie competenze. Analisi di un conflitto. Proviamo a pensare a una società senza giudici: è inconcepibile. Lo è, perché essere più d’uno comporta problemi di coesistenza: rapporti, conflitti, risoluzione delle controversie. Possono riguardare le persone, in quanto tali, oppure queste e chi le governa. Quando una società si evolve, tutti i poteri si strutturano: il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario, che consente ai primi due di operare coordinati, esclusa ogni usurpazione. Perché ciò avvenga, deve essere rispettato un principio, che taluno tende a svalutare, ma che la quotidianità consente di ritenere essenziale.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 21 dicembre 2024 Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa scrive al presidente del Senato. O’Flaherty punta il dito contro le norme anti protesta e la “rivolta” in carcere. La Russa: “Inaccettabile interferenza”. “Chiedo rispettosamente ai membri del Senato di astenersi dall’adottare il disegno di legge n. 1236, a meno che non venga sostanzialmente modificato per garantire che sia conforme agli standard pertinenti del Consiglio d’Europa sui diritti umani”. A scriverlo è il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, che elenca uno per uno gli articoli del ddl Sicurezza fortemente indiziati di violare le convenzioni europee e internazionali in una lettera indirizzata al presidente del Senato Ignazio La Russa e, tramite lui, a tutti i senatori italiani impegnati nella seconda lettura ...

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 21 dicembre 2024 Lo afferma Michael O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in una lettera inviata al Presidente del Senato, Ignazio La Russa. Diversi articoli del Ddl sicurezza, attualmente in discussione al Senato, “restringono il diritto a manifestare e esprimersi pacificamente, e i senatori dovrebbero astenersi dall’adottarlo, a meno che non venga modificato in modo sostanziale per garantire che sia conforme agli standard del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani”. Lo afferma Michael O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in una lettera inviata al Presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Ritengo che gli articoli 11, 13, 14, 24, 26 e 27, che introducono reati definiti in termini vaghi e includono altre severe restrizioni, creino spazio per un’applicazione arbitraria ...

 

di Erika Giuriato, Marco Vincenzi e Samuele Vianello

L’Unità, 21 dicembre 2024 Nel 2024 sono state 12 le visite agli istituti penali del Veneto svolte dalle Associazioni Radicali venete e da Nessuno tocchi Caino, con la partecipazione del Movimento Forense, delle cellule dell’associazione Luca Coscioni e diversi amministratori locali, consiglieri comunali e regionali. In un anno di incessante attività, sempre con la convinzione di dover insistere per svelare la verità, abbiamo constatato le mancanze strutturali della sanità penitenziaria veneta, insieme ad altre criticità ben radicate nella “istituzione” carceraria.

 

di Sara Sonnessa

bolognacronaca.it, 21 dicembre 2024 Il presidente della Camera Penale, Nicola Mazzacuva, ha sottolineato la gravità della situazione. L’emergenza suicidi in carcere raggiunge numeri allarmanti, con 89 detenuti morti nel 2024, un record assoluto che preoccupa profondamente le istituzioni e la società civile. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione, i rappresentanti della Camera Penale di Bologna hanno lanciato una campagna informativa distribuendo volantini all’ingresso del tribunale della città. L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione sulla gestione del sistema penitenziario e sulla condizione di detenzione, da sempre un tema caldo per gli operatori del diritto.

 

genovatoday.it, 21 dicembre 2024 A Marassi da gennaio si contano 4 suicidi, innumerevoli risse e aggressioni, in un carcere che conta 696 reclusi su 535 posti, con 330 agenti di polizia penitenziaria a gestire il carcere. Il 2024 è stato un vero e proprio “annus horribilis” per il carcere di Marassi secondo il report di Uilpa, sindacato della polizia penitenziaria: i numeri parlano di quattro suicidi, innumerevoli aggressioni nei confronti della polizia, risse tra detenuti, distruzione di camere detentive e due poliziotti indagati per omicidio colposo in seguito all’ultimo suicidio nel centro clinico lo scorso 4 dicembre.

milanopost.info, 21 dicembre 2024 È stato siglato in Prefettura un protocollo d’Intesa per la progettazione di percorsi formativi e professionali in favore dei giovani detenuti dell’Istituto di Pena Minorile “Cesare Beccaria” di Milano. L’accordo - riferisce una nota - vede la sinergica partecipazione del Centro di Giustizia Minorile, del Tribunale dei Minori di Milano, di Afol Metropolitana e dei centri per l’impiego, delle associazioni di categoria del settore dell’Artigianato e del volontariato operante nella struttura carceraria minorile, supportati dal partenariato e dal concreto sostegno delle Fondazioni Pirelli, Baggi Sisini e Corriere della Sera per un corale impegno nella costruzione di un futuro migliore per i ragazzi del Beccaria. Obiettivo del Protocollo è quello di favorire la costruzione di concreti percorsi di formazione ...

 

trevisotoday.it, 21 dicembre 2024 Il 26 dicembre al carcere di Rebibbia il Papa apre la Porta Santa del Giubileo speciale per le carceri. Cittadinanzattiva, operativa con una propria assemblea territoriale anche a Treviso, crede profondamente in questa iniziativa. Tanto che è impegnata da tempo in alcuni progetti culturali-sociali in collaborazione con la Casa circondariale di Santa Bona. Nella missione sociale della nostra associazione, Cittadinanzattiva, si afferma che noi siamo un punto importante per l’attivazione dei diritti di tutte le persone, con particolare attenzione a quelle “fragili”. Ossia, a quei soggetti che non riescono ad accudirsi da soli. In questa categoria sociale, sono comprese sicuramente le persone detenute.

 

di Dafne Roat

Corriere del Trentino, 21 dicembre 2024 Spini, aprirà in primavera su 300 metri quadrati. Gestione affidata in toto ai detenuti. Entro Pasqua si sforna “Spini pizza”. Diventa realtà il progetto, voluto dalla Procura di Trento e realizzato insieme alla Provincia e al Comune di Trento, della pizzeria del carcere. Il locale, realizzato con una struttura in legno, di 300 metri quadrati avrà trai 60 e i 90 posti all’interno, più uno spazio all’esterno. “Intendiamo favorire la riabilitazione di coloro che desiderano intraprendere un percorso di recupero”, ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 21 dicembre 2024 Anna è in affidamento ai servizi sociali, lavora in un laboratorio di Lequile (Lecce), dopo essere stata detenuta nell’istituto penitenziario salentino. “È il primo Natale a casa con mia figlia e i miei nipoti dopo tanti passati in carcere. Nonostante le grandi difficoltà economiche, la paura di non farcela, i pensieri che non mi fanno dormire la notte, la parola di queste feste per me è solo una: felicità”. “La mia famiglia mi è mancata troppo. Ho proprio voglia di fare tutto ciò che posso con mia figlia e miei tre nipoti, durante queste feste”. Anna (nome di fantasia), ha 60 anni ed è felice. Il suo Natale è molto modesto “ma all’insegna della gioia, perché è il primo che passo a casa dopo tanti anni. Quando si esce dopo aver passato molto tempo in carcere è dura, ma sto provando a ricostruire la mia vita ...

 

Libero, 21 dicembre 2024 “Il cuore ha bisogno di cuore”. Si è conclusa con grande successo l’ultima fase del Progetto “Si sostiene in carcere”, nato con l’obiettivo primario di promuovere il benessere delle detenute della Casa Circondariale di Piazza Lanza, a Catania. L’iniziativa è stata promossa dal Soroptimist international club Catania, organizzazione di service club, senza fini di lucro, che riunisce donne con elevata professionalità, e opera attraverso progetti diretti all’avanzamento della condizione femminile, la promozione dei diritti umani, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo e la pace.

 

di Sergio Rizza

Corriere della Sera, 21 dicembre 2024 La direttrice: “Nessuno si dimentica di voi, so che volete cambiare”. Il quintetto suona. Ma non è un concerto come gli altri. Perché le note volano dagli strumenti e “risuonano” nella speranza di un’ora diversa che alberga nel cuore di un pubblico speciale: quello delle detenute e dei detenuti della casa circondariale di via Monte Gleno. Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, ieri mattina (venerdì 20 dicembre 2024), ha portato la musica come un dono natalizio a chi è rinchiuso. Quaranta minuti di programma nell’attrezzato auditorium dell’istituto. Un sold out con 130-140 detenuti a occupare tutti i posti disponibili.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 21 dicembre 2024 Per la prima volta un percorso speciale anche nelle carceri. Antigone denuncia: nel 2024 suicidi (86) e affollamento da record. Il ruolo di 20mila volontari, il Papa invoca “amnistia e condono”. Amir Dhouiou aveva 21 anni e si è impiccato nel bagno della sua cella a Marassi il 4 dicembre. Lo stesso giorno nel carcere veronese di Montorio si appendeva per il collo anche il 24enne Robert Octavian, morto in ospedale 48 ore più tardi. In quella settimana, col suicidio numero 86 dall’inizio di quest’anno, è stato battuto il già tremendo record di 84 suicidi nelle prigioni italiane toccato nel 2022 (cioè, per l’amministrazione penitenziaria quelli “accertati” sarebbero 79, cui però vanno aggiunti altri 22 decessi per “cause da accertare”: suona perfino peggio).

 

sassaritoday.it, 21 dicembre 2024 C’è vita, c’è presente e c’è futuro fuori dal carcere. Si chiama “Mi riscatto per Alghero” il progetto al centro del protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Alghero e il dipartimento amministrazione penitenziaria - casa reclusione di Alghero. Vengono introdotte una serie di importanti collaborazioni tra la casa circondariale di via Vittorio Emanuele e l’amministrazione comunale. Il sindaco Raimondo Cacciotto e la direttrice del carcere Tullia Carra hanno siglato un accordo di validità triennale che promuove e realizza interventi di politica attiva a favore di lavoratori e persone appartenenti a categorie in condizioni di svantaggio che hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, impegnandoli in lavori di pubblica utilità.

 

di Elisabetta Cina

gaeta.it, 21 dicembre 2024 L’incontro intitolato “Il volto costituzionale del carcere” ha avuto luogo nella sala Don Peppe Diana, all’interno del Consiglio regionale della Campania. L’evento si è svolto in concomitanza con la presentazione del libro “Carcere. Idee, proposte e riflessioni”, scritto da Samuele Ciambriello, il garante campano per le persone soggette a misure restrittive della libertà. Questo incontro, promosso dal garante e dall’Associazione Ex Consiglieri Regionali, ha visto la partecipazione di figure di spicco nel settore della giustizia e della pastorale carceraria, creando un’importante opportunità per riflettere sulle problematiche attuali che affliggono le carceri italiane.

 

ilpescara.it, 21 dicembre 2024 Successo per lo spettacolo teatrale “Come semi d’autunno” che si è tenuto nei giorni scorsi nel carcere San Donato di Pescara. A organizzare l’evento sono stati l’associazione Voci di dentro e la casa circondariale. All’evento sono stati presenti il presidente del tribunale di sorveglianza dell’Abruzzo, Mariarosaria Parruti, il garante regionale dei detenuti, Giammarco Cifaldi, la direttrice dell’istituto, Lucia Difelicentanio, le responsabili dell’area educativa e una folta rappresentanza di detenuti.

di Marco Mintillo

gaeta.it, 21 dicembre 2024 Detenuti del carcere di Fossombrone donano opere d’arte in origami e altri oggetti ai reparti pediatrici, promuovendo solidarietà e reinserimento sociale attraverso la creatività e l’impegno comunitario. Ultimamente, il carcere di Fossombrone ha dato prova di come la creatività e la solidarietà possano incontrarsi anche in contesti inaspettati. Mercoledì scorso, alcuni detenuti hanno consegnato in dono ai dirigenti di pediatria dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro-Urbino opere realizzate con la tecnica dell’origami, destinate ad abbellire i reparti pediatrici degli ospedali della zona.

 

di Ilaria Beretta

Avvenire, 21 dicembre 2024 Giovanna Canzi per 4 anni ha insegnato nella casa circondariale di Monza. Ora la sua esperienza è diventata un libro. Il segretario scolastico chiama la docente designata per la supplenza di italiano nell’istituto del carcere di Monza con la voce imbarazzata di chi prova quasi a scusarsi di un’assegnazione così complessa. Invece, dall’altra parte del telefono, Giovanni Canzi risponde sì senza fare una piega. E anzi - anche se il segretario non lo sa - la sua interlocutrice sta facendo i salti di gioia.

 

di Sabino Cassese

Corriere della Sera, 21 dicembre 2024 Più il litigio prende il posto del conflitto, più si bisticcia per attirare l’attenzione (i titoli preferiti da alcuni media evocano la bufera, lo scontro e il duello), più si può fare a meno di proposte politiche e di programmi. Tra gli stranieri che conoscono l’Italia è diffusa l’idea che gli abitanti della penisola abbiano un’immagine distorta del loro Paese e che, quindi, la politica italiana sia una politica dell’irrealtà. Questo difetto ottico si declina in due modi: il primo riguarda la percezione collettiva della situazione italiana, il secondo attiene al modo sbagliato in cui opposizione e maggioranza interagiscono.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 21 dicembre 2024 Il processo che conta, sul trucismo, è quello politico. La sentenza del tribunale di Palermo è una concessione alla Realpolitik e può creare un precedente pericoloso. Il processo che conta è politico. Così Meloni ha condannato il salvinismo all’irrilevanza sull’immigrazione. Salvini assolto, il salvinismo no. La sentenza di un tribunale conta, naturalmente, e Salvini ha ottime ragioni per esultare per le quattro parole consegnate ieri dal Tribunale di Palermo sul caso Open Arms: il fatto non sussiste. Si potrebbe dire che quella del Tribunale di Palermo sia stata una sentenza dal sapore politico, per così dire, perché ad aver confessato di aver violato il diritto del mare, cinque anni fa, sul caso Open Arms, fu lo stesso ex ministro dell’Interno e la sentenza del tribunale, da questo punto di vista ...

 

di Danilo Paolini

Avvenire, 21 dicembre 2024 Il verdetto nel processo Open Arms stabilisce che il ministro non ha commesso sequestro di persona: il fatto non sussiste. Tuttavia i fatti esistono e raccontano che ci fu affronto all’umanità. Chi non ha mai sentito l’espressione “sembra un porto di mare”, per indicare un luogo dove c’è un continuo viavai? Si dice così proprio perché il porto è un luogo aperto per definizione, crocevia di storie e di culture diverse, mescolanza di varia umanità. I porti non si possono chiudere, come cercò di fare Matteo Salvini, perché la garanzia di un approdo sulla terra ferma è qualcosa che ha che fare con il diritto umanitario universalmente riconosciuto, con l’incolumità e la sicurezza di vite. È una norma che non c’è neanche bisogno di scrivere, perché è incisa da sempre nelle coscienze di chi va per mare.

 

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 21 dicembre 2024 La Cassazione ha smentito quanti, nel governo, ripetono da settimane che i giudici non possono sindacare la definizione dell’elenco dei paesi sicuri operata dall’esecutivo. La Suprema corte ha stabilito che il controllo giurisdizionale può riguardare la legittimità delle valutazioni operate al riguardo nella sede governativa. La pronuncia della corte di Cassazione che ha deciso sulla questione pregiudiziale in tema di paesi sicuri, sollevata dal tribunale di Roma, segna un primo punto a favore dei giudici, smentendo chi nel governo va ripetendo da settimane che il potere giudiziario non può sindacare le scelte del potere esecutivo.

 

di Alessandro Fioroni

Il Dubbio, 21 dicembre 2024 Sono oltre 270mila gli stranieri mandati via nel 2024: è il record del decennio Neanche le “deportazioni” del primo Trump avevano raggiunto questi numeri. Il presidente eletto Donald Trump, che si insedia alla Casa Bianca ufficialmente nel prossimo gennaio, ha promesso durante la campagna elettorale di procedere con delle espulsioni di massa di immigrati. Una vera e propria deportazione che costituirebbe una pietra miliare della sua amministrazione entrante. Trump ha attaccato violentemente Biden sul tema facendo finta di non conoscere i dati dell’Immigration and Customs Enforcement.

 

di Marco Perduca

L’Unità, 21 dicembre 2024 Negli ultimi anni una delle maggiori fonti di finanziamento del regime siriano è stata la produzione ed esportazione del captagon, una droga sintetica ampiamente utilizzata anche da parte dei jihadisti, che ha arricchito le casse di Assad grazie alle esportazioni verso sud. Captagon è il marchio registrato d’un medicinale psicoattivo prodotto negli anni 60 dalla tedesca Degussa Pharma Gruppe che veniva prescritto per il disturbo da deficit di attenzione, la narcolessia e come stimolante del sistema nervoso centrale. Le compresse contengono fenetillina, una sintesi della fenetilamine a cui appartiene anche l’amfetamina.

 

di Beatrice Guarrera

L’Osservatore Romano, 21 dicembre 2024 Dal giorno della caduta del governo di Bashar al-Assad non è rimasto più nessuno chiuso tra i suoi potenti cancelli, eppure il suo nome continua a far paura nei racconti dei sopravvissuti: il carcere di Sednaya, a 27 chilometri a nord di Damasco, è stato un simbolo di repressione degli oppositori politici di Assad. Le testimonianze delle violazioni dei diritti umani che lì sono state compiute si rincorrono una dopo l’altra, su ogni mezzo di comunicazione, da quando i miliziani delle forze di opposizione sono entrati nella prigione e decretato il liberi-tutti. È tempo di parlare, di denunciare, per molti prigionieri.