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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione mercoledì 19 dicembre 2024

 Ristretti Orizzonti, 19 dicembre 2024 Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle. Per le persone detenute invece il Natale è SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle. Quei figli, quei genitori, quei fratelli e quelle sorelle preparano ogni Natale un posto a tavola, destinato a rimanere vuoto. I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e in particolare i loro rapporti con la famiglia.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 19 dicembre 2024 Ci sono famiglie che si sentono isolate e trascurate, sole alle prese con problemi angosciosi, generati dalla presenza di un congiunto - spesso un figlio - sofferente per un disturbo psichico. E che talvolta incappa nelle maglie della giustizia, con conseguenze ancora più pesanti. Proprio ieri abbiamo parlato di un ragazzo che è finito nel carcere sardo di Uta per un episodio psicotico. Il gip ha chiesto chiaramente la scarcerazione e il trasferimento in comunità. Ma ci sono ostacoli e ancora si trova illegalmente dentro. La garante regionale Irene Testa ha lanciato l’allarme. Ma tante sono le famiglie lasciate da sole a causa dell’incompiutezza della riforma Basaglia che ha portato alla chiusura dei manicomi.

 

di Giovanna Pasqualin Traversa

agensir.it, 19 dicembre 2024 Dalla Simpse arriva un progetto di riforma della sanità penitenziaria. Aumentano patologie psichiche, malattie infettive, diabete, obesità, tumori, ma anche tossicodipendenza e suicidi, mentre la frammentazione dell’assistenza sanitaria penitenziaria è all’origine del malfunzionamento del sistema. L’11 dicembre, al Ministero della Salute, la Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria ha lanciato un progetto di riforma. Il 2024 ha segnato una nuova emergenza per le carceri italiane. Sovraffollamento, mancanza di personale, strutture fatiscenti, difficoltà per il personale sono rimasti irrisolti, mentre le condizioni di vita dei detenuti sono peggiorate.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 19 dicembre 2024 Il record trentennale è stato ampiamente superato. E i dati del Dap escludono i morti in ospedale. Il sistema carcerario continua a essere teatro di drammatiche perdite umane, una vera e propria mattanza senza precedenti. La scorsa notte, un detenuto si è tolto la vita presso la Casa circondariale di Viterbo, segnando il settimo caso di suicidio nel Lazio nel 2024. Dall’inizio dell’anno si contano 88 suicidi (escludendo quelli avvenuti nei Cpr). Il record trentennale è stato ampiamente superato, anche se i dati ufficiali del Dap non includono i decessi avvenuti in ospedale a seguito di atti suicidi commessi in carcere. Proprio sulla discrepanza di questi dati, il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti ha presentato di recente un’interrogazione parlamentare.

 

di Martina Ucci

L’Unità, 19 dicembre 2024 Un ragazzo di vent’anni si è tolto la vita nella notte tra martedì e mercoledì, nel carcere di Viterbo: è l’88esimo. Pd all’attacco: “Il governo non può continuare a nascondere questa emergenza” ha commentato la senatrice dem Di Biase. L’ennesimo suicidio in carcere. Questa volta a Viterbo. Il ragazzo aveva circa 20 anni, questo è tutto quello che si sa al momento. A dare la notizia è il Garante dei detenuti, Stefano Anastasia, che sottolinea come quello di oggi sia il sesto suicidio nel Lazio quest’anno. “Noi Garanti - dichiara Anastasìa - gli operatori sanitari, quelli penitenziari, e i volontari facciamo il possibile, ma la scarsità di spazi, personale e risorse finanziarie, insieme con l’irrigidimento della legislazione, della giurisprudenza e dell’amministrazione stanno rendendo le carceri luoghi invivibili e fuori controllo”.

 

garantedetenutilazio.it, 19 dicembre 2024 Un’interrogazione parlamentare evidenzia le discrepanze tra i dati del Dap e quelli dell’osservatorio di Ristretti Orizzonti. Anche a seguito dell’interrogazione parlamentare del 3 dicembre scorso presentata dall’onorevole Giachetti al ministro della Giustizia, da diverse settimane si è animato un certo dibattito sugli effettivi numeri degli eventi suicidari avvenuti quest’anno negli istituti di pena nel nostro Paese. In particolare nell’interrogazione parlamentare si constatavano significative discrepanze tra quanto reso noto e monitorato dall’osservatorio “Morire di carcere” curato da Ristretti Orizzonti, i dati resi noti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e quelli infine pubblicati periodicamente a partire dal giugno di quest’anno dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl).

 

di Francesco Grignetti

La Stampa, 19 dicembre 2024 Il ministro Guardasigilli promette ispezioni e azioni disciplinari ai magistrati che non rispetteranno le norme. Il giorno dopo l’approvazione della cosiddetta “legge bavaglio” da parte di questo governo, arriva in Parlamento una missiva del ministro Carlo Nordio che può essere considerato un suo manifesto ideologico, ma anche la promessa di nuovi scontri con i magistrati. “Questo Governo - scrive il ministro Guardasigilli - ha messo in campo diversi interventi normativi di stampo garantista, finalizzati a rendere effettivi i principi costituzionali della riservatezza delle comunicazioni e del giusto processo, con misure dirette a tutelare non soltanto l’imputato e la vittima ma anche i terzi che si trovino eventualmente coinvolti nelle operazioni investigative, sia all’interno del processo che fuori dallo stesso”.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 19 dicembre 2024 Con la scissione dai giudici, i requirenti avranno il loro Csm, i loro agenti e discrezionalità. Servono bilanciamenti. Reclutare nuovi magistrati, nuovi cancellieri: è una rincorsa continua. In tutti gli uffici giudiziari. Si fa fatica a bilanciare, con le assunzioni, il naturale invecchiamento del personale, togato e amministrativo. Ma ieri il guardasigilli Carlo Nordio ha ricevuto una buona notizia: “Grazie all’intesa tra ministero dell’Interno e ministero della Giustizia, sono state aggiornate”, fanno sapere dal Viminale, “le aliquote del personale delle forze di polizia in servizio presso le sezioni di Polizia giudiziaria degli uffici di Procura. Contestualmente alla nuova ripartizione sono aumentati gli operatori impiegati, che salgono a 5.357 unità, nel rispetto del rapporto di proporzione con il numero dei magistrati previsti ...

 

di Guido Vitiello

Il Foglio, 19 dicembre 2024 Per comprendere le resistenze della corporazione togata alla creazione di una Giornata in memoria delle vittime dell’errore giudiziario bisogna tornare indietro negli anni. Si rilegga l’intervista che Marcello Maddalena, allora procuratore aggiunto a Torino, diede a Travaglio nel 1997. Le discussioni sulla malagiustizia peccano spesso di reductio ad Tortoram, ma è ancora a Tortora che dobbiamo tornare per comprendere le resistenze della corporazione togata alla creazione di una Giornata in memoria delle vittime dell’errore giudiziario.

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 19 dicembre 2024 Istituita una task force tra servizi sanitari e penitenziari che hanno concordato una serie di attività. Sono 84 i suicidi nelle carceri italiane nel 2024, una cifra record che ha coinvolto anche la Toscana e in particolar modo il penitenziario di Sollicciano a Firenze, uno dei più critici a livello nazionale. Per questo la Regione Toscana ha varato un piano per prevenire questi eventi drammatici in cella.  In sostanza, si tratta di una task force tra servizi sanitari e penitenziari che hanno concordato una serie di attività tra cui: valutazione del rischio all’arrivo del detenuto attraverso un colloquio psicologico da parte di uno staff multidisciplinare; di fronte ad un rischio evidente, il detenuto viene segnalato al servizio di sorveglianza e ai servizi di assistenza psicologica e psichiatrica ...

 

tusciaweb.eu, 19 dicembre 2024 Giovane detenuto trovato morto in carcere. La tragedia è avvenuta nella notta tra il 17 e il 18 dicembre, all’interno della casa circondariale intitolata alla memoria del poliziotto Nicandro Izzo. Stando a quanto finora trapelato, l’uomo, di 23 anni italiano che si trovava recluso all’interno della sezione protetta, sarebbe stato trovato impiccato alle sbarre della finestra. Già da diversi giorni, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe messo in atto uno sciopero della fame per le difficoltà personali.

di Sara Busato

Corriere del Veneto, 19 dicembre 2024 Garantire il diritto allo studio a tutti, compresi coloro che si trovano in condizione di privazione della libertà, è un principio fondamentale. Dal 2004, l’ateneo di Padova è protagonista in questo ambito grazie al progetto “Università in carcere”, un’iniziativa volta ad ampliare l’accesso all’istruzione universitaria per detenuti. Dopo vent’anni, i risultati sono tangibili: quest’anno, il polo universitario penitenziario registra un ulteriore sviluppo, rafforzando il suo ruolo di modello virtuoso nel panorama nazionale. Sono sessanta gli iscritti ad una delle sette scuole dell’ateneo: quarantasette nella casa di reclusione e tredici, selezionati in base ai risultati negli studi e alle esigenze di sicurezza interna, nel polo universitario, propriamente detto.

 

lanuovacalabria.it, 19 dicembre 2024 “Un sincero plauso va alla sottoscrizione del Protocollo tra la Regione Calabria, la Prefettura di Reggio Calabria, e altri partner istituzionali e del Terzo settore, per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone soggette a restrizioni della libertà personale nella Città metropolitana di Reggio Calabria. “Tali iniziative lodevoli rappresentano per la popolazione detenuta una risposta concreta all’attuazione di un reinserimento sociale e lavorativo vero poiché offrono al detenuto la possibilità realizzare concrete opportunità di riscatto e crescita, permettendo al beneficiario di affrancarsi dagli errori del passato e, contestualmente, alla comunità di arricchirsi di modelli positivi di reintegrazione e emancipazione nel tessuto sociale”. Lo afferma il Garante dei detenuti di Crotone, avvocato Federico Ferraro.

 

ildiariodellavoro.it, 19 dicembre 2024 Alla luce della recente nomina ad Arezzo di un unico Garante per i diritti del personale penitenziario e dei detenuti, riteniamo doveroso esprimere la nostra ferma posizione a difesa dell’autonomia degli operatori penitenziari. Lavoratrici e lavoratori che quotidianamente svolgono un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno degli istituti di pena. I loro diritti e interessi sono già affidati alla consolidata azione dei sindacati di categoria, che hanno storicamente dimostrato di essere efficaci e competenti nel salvaguardare le condizioni lavorative e nel promuovere il riconoscimento del loro impegno”.

 

di Andrea Joly

La Stampa, 19 dicembre 2024 Quaranta ragazze e ragazzi torinesi che hanno commesso atti di bullismo, diffamazione a mezzo social, piccoli danneggiamenti e furti, saranno accompagnati in un percorso di rieducazione. Laboratori di artistici, dal teatro alla musica. Ma anche animazione con bambini, accompagnamento allo studio di altri minori, cura di spazi pubblici, accudimento di persone o animali. Sono le attività proposte tra le mura dell’associazione Asai, nel cuore di Sansalvario, per la giustizia riparativa dei minori che hanno commesso piccoli reati a Torino. Bullismo, diffamazione a mezzo social, piccoli danneggiamenti e furti. Quaranta ragazze e ragazzi torinesi l’anno, quasi tutti cresciuti in condizioni difficili, si rieducano così.

 

altarimini.it, 19 dicembre 2024 La raccolta benefica degli avvocati coinvolge anche tanti cittadini. Iniziativa di solidarietà per i detenuti della Casa Circondariale di Rimini, oggi la consegna dei beni. Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini, Roberto Brancaleoni, Linda Mastrodomenico (referente carcere per l’Ordine degli Avvocati di Rimini), Annalisa Calvano (responsabile della Commissione Carcere della Camera Penale di Rimini) ed Efrem Ceccaroli (referente territoriale dell’Osservatorio Nazionale sulle Carceri dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati) si sono recati presso la Casa Circondariale di Rimini per consegnare il frutto della raccolta di solidarietà denominata “Indossa la speranza”, svoltasi nel Tribunale di Rimini.

 

lecceprima.it, 19 dicembre 2024 Tra gli scopi, quello dunque di tutelare i legami familiari. Organizzando delle feste in occasioni di compleanni, Festa della Mamma e del Papà, Epifania. Un modo per garantire un minimo di normalità ai più piccoli con una torta, una foto, un ricordo che edulcori l’esperienza del carcere. E non solo. La casa circondariale di Lecce, grazie a questo progetto, ha aperto anche agli spettacoli teatrali per famiglie, sessioni di pet therapy con una cagnolina dal nome Frida. In partenza anche Il Cinemino, un momento dedicato a mamme e bambini per condividere del tempo di qualità guardando un film, come quello natalizio in programma in queste ore.

 

di Alice De Luca

fanpage.it, 19 dicembre 2024 A Milano è possibile regalare e dedicare libri alle persone detenute nel carcere di Bollate. Lo si può fare attraverso Gogol & Company, una libreria indipendente sorta nel 2010 in via Savona oppure Scamamù, uno spazio con libri e giochi in scatola in via Davanzati. Il progetto si chiama “Regala un libro a un detenuto” ed è un’iniziativa del Gruppo carcere Cuminetti. Le persone che vogliono aderire possono andare nelle librerie e scegliere, all’interno di una selezione di titoli consigliati, il volume da regalare, su cui è possibile lasciare anche una piccola dedica. Dalla saggistica alla narrativa, fino alle raccolte di poesie: la lista dei desideri è lunga e nutrita.

 

di Marina Lomunno

vocetempo.it, 19 dicembre 2024 “Anche al funerale di mia nonna il prete ha detto questa preghiera, lo ricordo bene”. Sandra (nome di fantasia) scoppia a piangere mentre l’Arcivescovo intona “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi”. Sandra è una delle detenute della Casa circondariale torinese che, martedì scorso, ha partecipato con i suoi compagni e compagne di cella alla Messa natalizia presieduta dal cardinale. La visita al “Lorusso e Cutugno” non a caso è stata una delle prime di Repole dopo il Concistoro del 7 dicembre, in linea con il mandato di Papa Francesco.

 

di Alessandro Fioroni

Il Dubbio, 19 dicembre 2024 130 le nazioni per la moratoria universale, 32 i contrari. “Il voto di oggi segna un ulteriore passo verso l’abolizione mondiale della pena di morte e certifica che la pena capitale è ormai una pratica fuori dalla storia, un ferro vecchio dell’umanità di cui occorre liberarsi. Segna altresì l’affermazione del principio che l’abolizione della pena di morte attiene ai diritti umani”. Così Sergio d’Elia dell’associazione Nessuno tocchi Caino ha commentato lo storico voto che si è tenuto all’Assemblea della Nazioni Unite riguardante una moratoria universale contro la pena capitale. L’assise di New York ha così ribadito che le esecuzioni nel mondo non sono più considerate una maniera per far rispettare la giustizia e rafforzare il vivere civile.

 

di Marco Impagliazzo

Avvenire, 19 dicembre 2024 Cresce negli Stati Uniti, e in molte parti del mondo, un vasto movimento popolare che chiede al presidente Biden, in carica fino al 20 gennaio prossimo, di commutare le quaranta sentenze capitali nel braccio della morte delle carceri federali degli Stati Uniti, prima di lasciare il suo Ufficio. Elena Molinari ha recentemente messo in luce su Avvenire il risultato di un sondaggio che mostra come negli Usa i cittadini stiano prendendo gradualmente le distanze dalla pena capitale. In molti hanno rilanciato l’appello a Biden per commutare queste quaranta condanne: lo hanno fatto i vescovi Usa, organizzazioni cattoliche e non che da anni chiedono l’abolizione di questa pena negli Usa.

 

di Nello Scavo

Avvenire, 19 dicembre 2024 Nel nuovo rapporto di Msf documentati casi di attacchi deliberati anche contro il personale medico. Accuse anche ad Hamas. E Human Right Watch parla di “sterminio”. “Stiamo assistendo a chiare evidenze di pulizia etnica dal momento che i palestinesi vengono sfollati con la forza, messi in trappola e bombardati”. Le parole Christopher Lockyear, segretario generale di Medici senza frontiere, aprono un rapporto di 34 pagine che non risparmia accuse alle forze israeliane e non fa sconti ai miliziani di Hamas e degli altri gruppi di estremisti palestinesi.