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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione mercoledì 18 dicembre 2024

di Valter Vecellio

huffingtonpost.it, 18 dicembre 2024 Peccato che Giovanni Floris, nella sua intervista a “Di Martedì”, non le abbia chiesto nulla in relazione alla situazione nelle carceri. Lei, però, poteva approfittare dell’occasione per parlarne ugualmente, viste le condizioni in cui si trovano i carcerati e il numero crescente di suicidi dall’inizio dell’anno. Ho ascoltato con tutta la possibile attenzione la sua intervista a Giovanni Floris a “Di Martedì”. Non dico che si debba condividere quello che ha fatto e cerca di fare, ma ha risposto a tutte le domande di Floris, senza eluderne nessuna, con la dovuta chiarezza. Una sola domanda non le è stata rivolta, in relazione alla situazione delle carceri e dei detenuti. Se Floris non l’ha fatta avrà avuto le sue ragioni. Lei però poteva approfittare dell’occasione per parlarne ugualmente.

 

di Luigi Mollo

L’Opinione, 18 dicembre 2024 Sgomento, nessun’altra parola può essere utilizzata in merito all’ennesimo suicidio di un detenuto. Dal primo gennaio 2024, 86 detenuti si sono tolti la vita. L’ondata di suicidi sembra ormai impossibile da arginare nonostante le varie iniziative proclamate dall’Unione Camere Penali Italiane, Antigone e Radicali Italiani e le lotte del Garante nazionale per le persone private della libertà personale assieme ai Garanti regionali, senza contare il lavoro delle numerose Cooperative sociali presenti sul territorio che ogni giorno costruiscono speranza tra le macerie. I detenuti “dovrebbero scontare la pena e le misure cautelari in un contesto di legittimità e sicurezza - ha dichiarato Fabio Pagani, segretario della Uil-Pa Polizia Penitenziaria - che nella realtà pare molto prossimo all’utopia”.

 

di Ilaria Beretta

Avvenire, 18 dicembre 2024 Gli istituti penali per minorenni per la prima volta sovraffollati. Tra le cause la crisi delle case-alloggio dove si sconta la pena alternativa. Tartaglione (Cnca): “Siamo pochi e lasciati soli”. L’anno sta per chiudersi con l’ennesimo record negativo per il sistema penitenziario italiano. Il sovraffollamento delle strutture, che sembrava triste realtà confinata alle strutture per gli adulti, è - per la prima volta in un decennio - condiviso con i 17 istituti penali per minorenni (Ipm) sparsi lungo la Penisola. Mentre la criminalità minorile resta pressoché invariata nel corso degli anni, dal 2023 al 2024 il numero dei giovani detenuti è aumentato del 49% e con lei la capienza media degli Ipm che a inizio dicembre si attestava al 111% con 576 minori reclusi a fronte dei 516 posti disponibili.

 

di Marco Belli

gnewsonline.it, 18 dicembre 2024 Presentazione del progetto “L’arte contemporanea in carcere: la sfida della speranza”. “In diverse carceri in Italia e nel mondo saranno aperte simbolicamente alcune Porte della Speranza, installazioni affidate ad artisti di fama internazionale che in collaborazione con le comunità dei detenuti realizzeranno queste opere da collocare fuori delle mura penitenziarie, visibili in questo modo alla città. L’obiettivo del progetto è incoraggiare e sostenere le esperienze dei detenuti a vivere in modo riabilitativo la permanenza in carcere preparandosi al rientro nella società. Ma altrettanto ha un secondo scopo: la conversione dello sguardo spirituale e culturale del cuore e del pensiero della società riguardo all’istituzione carceraria, da considerare sempre di più come luogo di riabilitazione e non soltanto di punizione”.

 

di Aldo Grasso

Corriere della Sera, 18 dicembre 2024 Lo Stato ha già speso in risarcimenti più di 740 milioni di euro e il conto prosegue al ritmo di 81.000 euro al giorno. A “Quarta repubblica” di Nicola Porro (Rete4) c’è stato un interessante dibattito fra Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm e Gaia Tortora. Il motivo del contendere era l’istituzione di una “Giornata delle vittime degli errori giudiziari”. Com’è noto, il 17 giugno 1983 Enzo Tortora fu ammanettato e condotto in carcere davanti alle telecamere per poi risultare del tutto innocente. Da allora, per eco mediale, è simbolo delle vittime degli errori giudiziari. Secondo Santalucia una simile giornata avrebbe l’effetto di “ledere il prestigio della magistratura”.

 

di Stefano Zurlo

Il Giornale, 18 dicembre 2024 I numeri non sono quelli che conoscevano. I numeri sono imponenti, molto più alti di quelli che sono stati pubblicati sui giornali e raccontati in tv in questi anni. Le persone ingiustamente detenute nel nostro Paese sono il triplo, forse di più, di quel che le cifre correnti dicono. Mille detenuti l’anno, circa trentamila in trent’anni: questa la contabilità stimata dei “casi Tortora” nel nostro Paese. E invece no: le vittime delle ingiuste detenzioni e degli errori giudiziari sono almeno tremila l’anno, novantamila, ma probabilmente centomila e più ancora, nell’arco dell’ultimo trentennio. Si, più di centomila, anche se malauguratamente non esistono statistiche precise.

 

di Fabio Regolo

Il Dubbio, 18 dicembre 2024 La lettera del sostituto procuratore di Catania Fabio Regolo ai legali degli indagati (archiviati) dell’inchiesta che aveva coinvolto medici. Gentili tutti, spero, anche questa volta, di non aver dimenticato nessuno tra tutti i difensori interessati alla vicenda. Nel caso vi prego di girare la mail ai vostri colleghi pretermessi. Ho ritenuto doveroso comunicarvi di persona che ho appena depositato la richiesta di archiviazione. Il Giudice dirà se la scelta effettuata è giusta o è sbagliata, se è completa o parziale. I vostri assistiti forse saranno gli unici a conoscere la verità vera, noi dobbiamo attenerci alla verità che emerge dagli elementi di fatto acquisiti.

 

di Lorenzo Zilletti*

Il Dubbio, 18 dicembre 2024 È una tempesta perfetta. Non servono speciali attitudini in meteorologia, per intuire che, di qui a poco, gli ultimi rimasugli di accusatorio che ancora sopravvivono nel nostro ordinamento saranno definitivamente spazzati via. Da sempre mal sopportati, grazie a un pensiero dominante che mai ha inteso metabolizzare la presunzione d’innocenza, i diritti dell’imputato ne usciranno sconciati; come resti di edifici, dopo il passaggio degli uragani più devastanti, nei macabri inventari delle videoriprese.

 

ternitoday.it, 18 dicembre 2024 Tentati suicidi, aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria, danneggiamenti, incremento della recidiva. Sono le “micce” che rischiano di far esplodere in maniera ancora più violenta la bomba ad orologeria rappresentata dalla situazione nelle carceri dell’Umbria e - in particolare - nella Casa circondariale di vocabolo Sabbione a Terni che presenta le criticità più evidenti. La situazione di allarme è stata affrontata anche nelle scorse ore nell’ambito di un confronto organizzato dal procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, al quale hanno preso parte i procuratori del distretto, i direttori dei quattro istituti penitenziari regionali, i comandanti della polizia penitenziaria, oltre ai vertici dell’ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Perugia.

 

agenparl.eu, 18 dicembre 2024 Sesto caso nel Lazio nel 2024. Un altro caso è da accertare a Frosinone “Un uomo si è tolto la vita la notte scorsa nel carcere di Viterbo. È il settimo nel Lazio, dove secondo le rilevazioni del Garante nazionale - c’è anche un caso da accertare, a Frosinone, dove giovedì scorso un altro uomo è morto a seguito di un malore improvviso. Continua la dissipazione di vite e diritti nelle carceri italiane”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, alla notizia dell’ennesimo suicidio in un istituto penitenziario.

 

ansa.it, 18 dicembre 2024 Ieri nel carcere di Modena, un detenuto ha tentato il suicido ed è stato salvato dall’intervento del personale di Polizia penitenziaria, con i medici interni alla struttura. L’uomo è ricoverato in ospedale e non si conoscono le condizioni cliniche. Lo rende noto Gennaro Caruso, segretario provinciale del Sappe. Si tratterebbe di un marocchino di 29 anni. “Quanto avvenuto a Modena - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - dimostra la fondamentale opera del personale di Polizia penitenziaria all’interno delle nostre carceri, anche a tutela della vita e dell’incolumità dei detenuti.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 18 dicembre 2024 Un 24enne con problemi psichici rinchiuso a Uta. La garante Testa: “Calpestate umanità e giustizia”. Un caso drammatico sta sollevando l’ennesima denuncia sulle gravi criticità del sistema penitenziario e dei servizi socio-sanitari in Sardegna. Un ragazzo di 24 anni versa in una situazione di estremo disagio: nonostante un’ordinanza del gip che ne disponeva la scarcerazione e il trasferimento in una comunità terapeutica, continua a rimanere rinchiuso nel carcere di Uta, a Cagliari. L’ordinanza del giudice risale al 15 dicembre scorso, con un termine perentorio di 4 giorni per trovare una soluzione alternativa al carcere. Eppure, al momento, nessuna struttura si è resa disponibile ad accogliere il giovane.

 

di Luca Bonzanni

L’Eco di Bergamo, 18 dicembre 2024 Sempre più affollato, secondo i dati del ministero: i posti sono 319. La direzione sui problemi a un impianto: dovuti all’usura, si sta intervenendo. Di più, sempre di più. Il carcere di Bergamo è sempre più affollato, peggiora il proprio record e si avvicina a una soglia simbolica pesante: quella dei 600 detenuti. L’asticella ci è arrivata vicina, perché l’aggiornamento del ministero della Giustizia riferito alla situazione di lunedì 16 dicembre attestava la presenza di 595 reclusi. È un’escalation che nell’ultimo periodo sembra essersi fatta ancora più rapida: il 6 dicembre risultavano 583 reclusi, il 13 dicembre erano 591, il 16 si è saliti appunto a 595. Mai così tanti da quando il ministero diffonde dati puntuali e periodici; circa un anno fa, al 31 dicembre 2023, erano 562.

 

di Lucia Russo

Il Gazzettino, 18 dicembre 2024 “Mancano riscaldamento e acqua calda, i detenuti sono costretti a lavarsi al gelo nell’area nuova del carcere. Mentre in quella vecchia non c’è la luce nelle celle e per andare in bagno, di notte, devono chiamare le guardie”. Queste sono le segnalazioni che arrivano dal carcere di Vicenza da chi, quotidianamente, lo vive. “Sono sei settimane che il riscaldamento non è funzionante nella parte nuova che è gestita con il teleriscaldamento”, spiegano. Una situazione di grande disagio confermata da Angela Barbaglio, Garante comunale di Vicenza dei diritti delle persone private della libertà personale.

 

di Stefania Totaro

Il Giorno, 18 dicembre 2024 Cinque agenti sotto accusa: le telecamere li riprendono mentre tengono fermo e picchiano un uomo. “È stato un evento estremamente doloroso, tanto che l’ho rimosso e alcune immagini del video mi sono tornate in mente solo dopo. Quello che ricordo è una reazione scomposta, un comportamento incongruo per un’azione di contenimento di un detenuto”. L’ex direttrice del carcere di Monza Maria Pitaniello è tornata ieri al Tribunale di Monza per il controesame della difesa degli imputati al processo che vede 4 uomini e 1 donna della Polizia penitenziaria accusati a vario titolo di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d’ufficio e omessa denuncia per avere picchiato nell’agosto 2019 un 52enne, ex collaboratore di giustizia, mentre si trovava all’interno della casa circondariale monzese.

 

sulpanaro.net, 18 dicembre 2024 Da diversi anni l’Istituto di Istruzione Superiore “Luosi Pico” di Mirandola, progetta e persegue un progetto innovativo rivolto agli studenti delle classi quinte per approfondire il significato dell’articolo 27 della Costituzione Italiana, quello che sancisce i principi legati alla responsabilità penale, alla funzione rieducativa della pena e al rispetto della dignità umana anche nei contesti di privazione della libertà. Il progetto è figlio del prof. Claudio Rampelli, storico insegnante di Diritto ed economia politica dell’Istituto oggi in pensione, che lo ha inventato nel lontano 2014, ed è attualmente organizzato dal prof. Angelo Tucci.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 18 dicembre 2024 Domenico Candela del George Restaurant - Grand Hotel Parker’s di Napoli ha fatto visita al carcere campano e ha incontrato i detenuti nel laboratorio di camiceria, di cui la Fondazione Isaia è consulente e supervisore. “Nei loro occhi ho visto la felicità, almeno per un momento: sembravano distratti da tutto il contorno”. “Ho avvertito l’abbraccio di questi ragazzi. Incontrandoli di persona, ho avuto la dimostrazione di quanto quell’abbraccio fosse vero, mi sono immedesimato in loro, mi sono sentito come loro, ho fatto in modo da strappar loro un sorriso. Nei loro occhi ho visto la felicità, almeno per un momento: sembravano distratti da tutto il contorno”. A parlare è Domenico Candela, chef George Restaurant - Grand Hotel Parker’s di Napoli, che racconta così le emozioni provate con i detenuti ...

 

di Alessandro Beltrami

Avvenire, 18 dicembre 2024 Marinella Senatore a Rebibbia per la Porta Santa e quattro artisti internazionali per il 2025, a partire da Yan Pei-Ming a Regina Coeli. Il programma del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. L’arte e la Santa Sede ritornano in carcere. Lo storico padiglione nella Biennale veneziana ha chiuso i battenti da poco meno di un mese che il suo spirito riapre a Roma con il Giubileo, per allargarsi all’Italia e quindi a tutto il mondo. Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede ha annunciato questa mattina in conferenza stampa il suo programma d’arte contemporanea per l’Anno Santo, che pone al centro la riflessione sul rapporto tra ispirazione creativa e gli elementi fondamentali del Giubileo. Il primo passo di questo “cammino di speranza” è in realtà una continuazione, visto che il percorso muove dalle carceri ...

 

lapresse.it, 18 dicembre 2024 Un piccolo spettacolo, ma prezioso, organizzato dalla Fondazione Roberto Bolle per i detenuti dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria grazie alla collaborazione dell’Associazione PuntoZero. Davanti alla platea gremita di giovani carcerati, si sono esibiti alcuni talenti di break dance e di danza classica, in particolare i due ballerini della Compagnia del Teatro alla Scala, Rebecca Luca e Alessandro Francesconi, che hanno interpretato estratti de ‘Lo Schiaccianoci’ e del ‘Grand Pas Classique’. Sul palco anche Roy Ilagou, ballerino e coreografo originario dell’Africa centrale, e la sua crew di danza hip hop e afro.

 

di Roberta Barbi

vaticannews.va, 18 dicembre 2024 Edito da Il Mulino, “La cooperativa sociale Giotto - una normalità eccezionale”, scritto da Vera Zamagni, racconta di un’attività quarantennale che oggi favorisce il reinserimento lavorativo per molti svantaggiati, compresi i reclusi. Il socio fondatore di Giotto, Nicola Boscoletto: abbiamo capito che poter avere un impiego è sempre fonte di crescita, soprattutto per chi vive ai margini.

 

di Cristiano Corsini

Il Domani, 18 dicembre 2024 La “retorica della crisi” porta a trascurare una lettura longitudinale dei dati dell’ultimo rapporto Ocse-Piaac sulle “competenze degli adulti”: più che di un presunto crollo della capacità di comprensione, faremmo meglio a riflettere sulla preoccupante stagnazione. I risultati dei giovani smentiscono le teorie del decadimento nelle competenze di ragazze e ragazzi. Come avviene abitualmente in occasione della divulgazione dei risultati di altre ricerche in ambito educativo, anche la pubblicazione dei dati dell’indagine internazionale sulla popolazione adulta Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) rischia di dare la stura a letture che addossano alla scuola l’intera responsabilità di risultati spesso negativi e che trascurano sia il peso esercitato dalle iniquità ...

 

di Luca Blasi e Gianluca Peciola

Il Manifesto, 18 dicembre 2024 Dopo la manifestazione di sabato 14 dicembre che ha visto finalmente la convergenza di tante realtà di lotta, a gennaio la mobilitazione continua. Per battere l’autoritarismo. Li abbiamo presi sul serio. Abbiamo creduto al progetto che dichiarano e mettono in opera a suon di decreti e disegni di legge, come quello che abbiamo ribattezzato “ddl paura”. La manifestazione di sabato 14 dicembre è stata una dimostrazione di coscienza politica superiore, alta al livello della sfida che il governo sta portando all’architettura istituzionale democratica.

 

di Loredana Lipperini

L’Espresso, 18 dicembre 2024 Evocare per le manifestazioni il ritorno della lotta armata è insensato. E la storia lo dimostra. Negli anni Sessanta la stampa britannica insisteva, preoccupata, sulla criminalità giovanile, e qualche teorico sostenne che carcere e riformatorio peggioravano la situazione: perché allora non condizionare i piccoli delinquenti attraverso quella che veniva chiamata “la terapia dell’avversione”? Fu una proposta bislacca, e mai attuata, ma da quell’idea nacque uno dei capolavori del secolo scorso, Un’arancia a orologeria di Anthony Burgess, dove il giovane teppista Alex viene sottoposto alla cura sperimentale Ludovico per allontanarlo dalla tendenza a compiere il male. Non va proprio così, come si ricorderà.

 

di Andrea Esposito

L’Edicola del Sud, 18 dicembre 2024 Condizioni igienico-sanitarie precarie, somministrazioni massicce di psicofarmaci ai detenuti, violazioni dei diritti fondamentali della persona: sono solo alcune delle criticità che si riscontrano all’interno del centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Palazzo San Gervasio e che la rete di associazioni Cild, insieme con la parlamentare dem Rachele Scarpa, ha evidenziato in un esposto alla Procura della Repubblica di Potenza. Il corposo dossier è sul tavolo del procuratore aggiunto Maurizio Cardea e contiene le osservazioni e le denunce seguite agli accessi recentemente effettuati nel Cpr, le segnalazioni ricevute e i documenti raccolti giorno dopo giorno. Incluso il rapporto dell’organo anti-tortura del Consiglio d’Europa dal quale emerge la somministrazione incontrollata di psicofarmaci ai migranti detenuti ...

 

di Franz Baraggino

Il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2024 “Valutiamo come anticipare i nuovi regolamenti”. Cosa cambia nella questione dei Paesi sicuri. Nella consueta lettera alle cancellerie europee che precede il Consiglio, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato la possibilità di anticipare l’entrata in vigore di una parte del nuovo Patto migrazione e asilo, quella che potrebbe sbloccare il Protocollo Italia-Albania dopo le decisioni dei giudici italiani. “Mentre il regolamento si applicherà a partire dal giugno 2026, stiamo valutando come anticipare l’applicazione di questi concetti”, ha scritto von der Leyen riferendosi ai concetti di Paese terzo sicuro e di Paese d’origine sicuro, quest’ultimo al centro delle sentenze della magistratura italiana che ha dichiarato incompatibile col diritto europeo la lista italiana dei Paesi “sicuri” ...

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 18 dicembre 2024 La denuncia delle Ong. Sette organizzazioni hanno portato al Tar l’intesa tra il ministero e l’agenzia dell’Onu. Le condizioni di detenzione nel paese impediscono un consenso libero e informato. Li chiamano rimpatri volontari. Nei fatti si tratta di vere e proprie espulsioni verso gli stessi Paesi da cui le persone migranti hanno deciso di partire. Il ministero degli Esteri (Maeci) a giugno 2024 ha autorizzato un finanziamento - attraverso il Fondo Migrazioni - di sette milioni di euro al progetto “Multi-sectoral support for vulnerable migrants in Lybia” dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim). Di questi, quasi un milione di euro verrà destinato ai rimpatri cosiddetti volontari umanitari, dalla Libia al paese d’origine, di 820 migranti vulnerabili.

 

di Marco Perduca

Il Manifesto, 18 dicembre 2024 Tre le prime decisioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci c’è stata la tabellazione, cioè proibizione, dell’ayahuasca. L’ayahuasca è un decotto psicoattivo originario dell’Amazzonia impiegato da secoli dalle popolazioni indigene in cerimonie spirituali e di guarigione. Solitamente viene preparata con la banisteriopsis caapi e la psychotria viridis e contiene dimetiltriptamina (DMT) - un principio attivo che induce visioni e alterazioni dello stato di coscienza - tabellato internazionalmente. Come malamente raccontato la scorsa primavera a proposito della morte di Alex Marangon, l’ayahuasca viene assunta sotto la guida di uno sciamano o conduttore esperto e viene associata a processi di introspezione, guarigione spirituale e connessione con la natura.

 

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 18 dicembre 2024 “L’attenzione degli avvocati italiani per il rispetto dei diritti umani e dei principi dello Stato di diritto è stata sempre molto alta, tuttavia negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza che occorre una vera propria mobilitazione, in un’epoca in cui la repressione del dissenso ad opera dei regimi autoritari e le guerre in corso, che stanno producendo inauditi massacri di civili, hanno drammaticamente dimostrato che nessun diritto e nessuna libertà possono essere dati per acquisiti per sempre”.

 

di Chiara Cruciati

Il Manifesto, 18 dicembre 2024 Al-Hol, il “non luogo” in cui le Sdf temono un attacco imminente delle milizie filoturche. Ne restano 42mila, membri dell’Isis e le loro famiglie. “I paesi di origine se ne disinteressano”. Nel campo di al Hol si aspetta. L’allerta è massima, ed è duplice: c’è l’attesa preoccupata delle Forze democratiche siriane, le Sdf, e l’impazienza ottimista di decine di migliaia di detenuti. È ormai sempre più concreta la possibilità che le milizie jihadiste filo-turche arrivino fino al campo alle porte di al-Hasakah, nella piana desertica che conduce in Iraq, taglino le reti di protezione, calpestino la difesa umana di combattenti siriani, curdi e arabi, e liberino quello Stato islamico in miniatura.

 

di Andrea Cegna

Il Manifesto, 18 dicembre 2024 Le mobilitazioni popolari nella provincia di Napo, in Ecuador, hanno obbligato il governo a sospendere il progetto di costruzione di un carcere di massima sicurezza a Archidona. “Di fronte al malcontento di più dell’80% del popolo amazzonico, alla resistenza e alla lotta nelle strade per 15 giorni il governo ha deciso di non costruire più il carcere di massima sicurezza ad Archidona e nella regione amazzonica”, afferma Luis Canelos, presidente della nazionalità Kichwa di Pastaza.