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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione venerdì 13 dicembre 2024

 Ristretti Orizzonti, 13 dicembre 2024 Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle. Per le persone detenute invece il Natale è SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle. Quei figli, quei genitori, quei fratelli e quelle sorelle preparano ogni Natale un posto a tavola, destinato a rimanere vuoto. I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e in particolare i loro rapporti con la famiglia. 

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 13 dicembre 2024 Ornella Favero dirige dal 1997 la rivista della Casa di reclusione di Padova “Ristretti Orizzonti” ed è presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia. “La prima motivazione nel fare volontariato in carcere è la curiosità per una realtà che non avrei mai conosciuto, che ruota tutta intorno a come si può arrivare a fare il male”. “Sono volontaria in carcere da 27 anni: un ergastolo”, dice, in modo scherzoso, Ornella Favero, giornalista, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia, fondatrice e direttrice dal 1997 della rivista della Casa di reclusione di Padova Ristretti Orizzonti.

 

vita, 13 dicembre 2024 Fondazione Con il Sud e l’Impresa sociale Con i Bambini hanno stipulato oggi due Protocolli d’intesa con i Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e della Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC) del ministero della Giustizia. A firmare l’intesa c’erano il capo del DAP Giovanni Russo, dal capo del DGMC Antonio Sangermano, il presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio e il presidente di Con i Bambini Marco Rossi-Doria. Attraverso i due protocolli si intende rafforzare la collaborazione istituzionale tra i due dipartimenti del ministero della Giustizia e i due enti già impegnati attivamente nel sostegno a progetti per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, a percorsi di contrasto alla devianza minorile e per la promozione dei diritti dei minori con genitori detenuti.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Ridotto senza spazi e risorse, Vito Michele Cornacchia lascia l’istituto di Lucca lanciando un grido d’allarme sulle condizioni in cui sono costretti a lavorare i professionisti. È una amara notizia che offre uno spaccato relativo al mondo del trattamento penitenziario. Lo psicologo Vito Michele Cornacchia, dalla Casa Circondariale di Lucca, rende noto a Il Dubbio delle sue dimissioni. Una decisione sofferta ma inevitabile, dettata da un contesto lavorativo che, a detta del professionista, si sarebbe progressivamente deteriorato sino a compromettere la dignità personale e la qualità del servizio.

 

di Daniele Livreri*

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Pene inasprite senza una reale giustificazione. dal 2000 al 2019, il carcere a vita è aumentato del 2.938%, nonostante il tasso di omicidi resti tra i più bassi d’Europa. Qualche giorno fa Il Dubbio ha rilanciato, meritoriamente, i dati riportati dal professor Davide Galliani in ordine alla “esplosione” (l’espressione è ripresa dal libro) del numero degli ergastoli comminati in Italia dal 2000 al 2019, rispetto a quelli irrogati tra il 1955 e il 1974: mentre in quest’ultimo arco temporale le pene perpetue inflitte erano in media pari a 4,5 per anno, dal 2000 al 2019 il numero medio annuale di pene perpetue è stato di 138,5. Da 4,5 a 138,5 in ragione di anno: un incremento del 2.938%. Eppure l’autore evidenziava come tale incremento non potesse giustificarsi sulla scorta di quello degli omicidi volontari ...

 

di Giovanni Maria Jacobazzi

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Lo Stato ha già speso 800mila euro per ingiuste detenzioni. Ma richiedere un risarcimento è un percorso ad ostacoli, e a “pagare” non sono mai le toghe. Avvicinandosi la fine dell’anno, al ministero della Giustizia sono già iniziati i conteggi riguardo le somme pagate dallo Stato per i casi di errori giudiziari e di ingiuste detenzioni. La cifra finale, come accade sempre, non dovrà trarre in inganno in quanto circa il 90 per cento delle ingiuste detenzioni non viene risarcito sulla base del presupposto che l’arrestato ha, con la propria condotta, “contribuito” colposamente all’errore del giudice.

 

di Alessandro Parrotta*

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Lunedì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo nato dall’emendamento del collega e deputato Enrico Costa. Secondo quanto ribadito dal governo, tali interventi sono giustificati per garantire il diritto al rispetto della vita privata, il rispetto della riservatezza della corrispondenza delle comunicazioni e la presunzione d’innocenza. Non arrecherebbero alcun pregiudizio né alla libertà di stampa né alla libertà d’informazione, poiché il divieto di pubblicazione sarebbe limitato, nel tempo, alla fase delle indagini preliminari e non impedirebbe in ogni caso ai giornalisti di parafrasare o riassumere il contenuto delle ordinanze di custodia cautelare.

 

di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Forse, grazie ad un recente intervento della Cassazione, è arrivato il momento di mettere la parola fine ad un altro Moloch della prevenzione. Si discute da sempre, infatti, su quali siano i limiti entro i quali i terzi interessati della confisca possano difendere le proprie ragioni e, in particolare, se essi possano interloquire anche sulla posizione del proposto o, invece, debbano limitarsi a escludere il presupposto della fittizietà della intestazione del bene che si intende confiscare.

 

ansa.it, 13 dicembre 2024 La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato un’inchiesta per fare luce sulla morte di un detenuto di 30 anni, trovato privo di vita nella sua cella nel carcere della città. Il decesso, avvenuto ieri mattina, ha scosso l’opinione pubblica, suscitando interrogativi sulle circostanze che hanno portato alla morte del giovane detenuto. Il trentenne era stato arrestato solo il giorno precedente, con l’accusa di evasione dal regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto per il reato di maltrattamenti ai danni dei genitori. Negli ultimi giorni, l’uomo aveva avuto problemi di salute, tanto che si era recato in ospedale per una visita medica.

 

Il Resto del Carlino, 13 dicembre 2024 Il medico legale conferma: la morte di Rosati non è dovuta a un pugno, ma a una caduta. Prossima udienza il 19 dicembre. Morto dopo essersi sentito male in carcere, ieri in tribunale sono stati sentiti il medico legale, uno dei compagni di cella e altri due detenuti. “Morte non compatibile con un pugno ma causata da una caduta” ha detto il medico legale Mariano Cingolani. La vittima è Lorenzo Rosati, fermano di 50 anni, e in questa vicenda è accusato di omicidio preterintenzionale Zudi Jasharovski, 25enne di origini albanesi di San Severino. La tragedia si era consumata il 28 maggio 2021, nel carcere di Fermo. All’ora di pranzo, Rosati si era sentito male e i compagni di cella avevano dato l’allarme.

 

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 13 dicembre 2024 La Fns-Cisl Lazio: “L’istituto ospita 65 minori (53 maschi e 14 donne) con una sola unità operativa che deve espletare il servizio di vigilanza in più posti. E i detenuti previsti dovrebbero essere 57 (47 maschi - 10 donne)”. Ennesima rivolta nel carcere minorile di Casal del Marmo, non si esclude collegata al sovraffollamento della struttura dove negli ultimi tempi vengono trasferiti i detenuti da altre regioni. Secondo quanto riferito dei sindacalisti della Fns-Cisl Lazio, nel tardo pomeriggio di giovedì alcuni reclusi maggiorenni del reparto “giovani adulti” hanno danneggiato la palazzina dove si trovano le loro celle distruggendo le brande e rompendo le finestre con sbarre di ferro. Hanno anche appiccato un incendio subito spento da vigili del fuoco.

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 13 dicembre 2024 Se la malattia del detenuto è incompatibile col regime carcerario, il detenuto potrà uscire dal carcere e scontare la pena in una struttura adeguata alle sue condizioni. È il senso dell’intesa tra Comune di Firenze, Servizi Sociali, Garante dei detenuti, Amministrazione penitenziaria, Azienda Usl Toscana Centro, Società della Salute di Firenze. La procedura siglata mette a punto i passaggi tecnici che ogni istituzione coinvolta dovrà fare una volta che sarà stabilita dal Tribunale di sorveglianza la condizione di incompatibilità con lo stato di detenzione in carcere. “È il risultato di un lavoro di confronto che abbiamo intrapreso da inizio mandato - spiega l’assessore al Welfare Nicola Paulesu.

 

ansa.it, 13 dicembre 2024 Il tema è stato dibattuto nel convegno “Nuovi approcci per la complessità detentiva - L’Italia protagonista del sistema penitenziario europeo: la sinergia tra normativa, formazione e professioni”. Presenti il Garante dei detenuti e il capo del Dap. Un patrimonio da tutelare, rafforzare e ripensare, partendo dagli spazi e da un rapporto più stretto con il territorio e con il contesto sociale. Gli istituti penitenziari e il sistema carcerario in Italia sono stati al centro del seminario che si è tenuto a Roma, nella sede della Lumsa Human Academy - Fondazione Luigia Tincani - dal titolo: “Nuovi approcci per la complessità detentiva - L’Italia protagonista del sistema penitenziario europeo: la sinergia tra normativa, formazione e professioni”.

 

di Rosanna Scardi

Corriere della Sera, 13 dicembre 2024 I messaggi dei detenuti della Casa circondariale di Cremona: “Sogno una polvere magica per riparare le crepe della vita”. Gli avvocati della Camera penale hanno organizzato una panettonata con loro, martedì 17 dicembre. Niente pranzo in famiglia, niente giochi con i nipotini. Il Natale per i detenuti della Casa circondariale di Cremona (557 secondo i dati di agosto per una capienza di 493) è un giorno come un altro. Celle di 5,5 metri per due se va bene, sempre chiuse (l’eccezione è per chi riesce a partecipare alle poche attività); e l’aria due volte al giorno nel “pollaio”, un piccolo atrio di cemento con i muri alti quattro metri dove si cammina seguendo il perimetro, uno dietro l’altro, con la sensazione ancora più forte di essere in gabbia.

 

di Paolo Di Stefano

Corriere della Sera, 13 dicembre 2024 Gli italiani tra i 16 e i 65 anni - secondo l’Ocse - sono drammaticamente sotto la media globale nella capacità di comprensione testuale, nella elaborazione matematica, nelle abilità cosiddette di “problem solving”. Gli ultimi dati Ocse, usciti martedì, rivelano che gli italiani tra i 16 e i 65 anni sono drammaticamente sotto la media globale nella capacità di comprensione testuale, nella elaborazione matematica, nelle abilità cosiddette di “problem solving”. Qualche giorno fa si è saputo che, secondo un’indagine dell’Aie (associazione editori), nell’ultimo anno i lettori sono diminuiti e sono diminuiti anche i libri venduti: solo gli under 24 resistono sui livelli di lettura dell’anno scorso. Numeri disastrosi che non dovrebbero preoccupare solo i noiosissimi ceti intellettuali.

 

di Barbara Stefanelli

Corriere della Sera, 13 dicembre 2024 Dopo la condanna dell’assassino della figlia il padre-orfano non ha manifestato né rabbia né sollievo. È un cittadino coraggioso, che si distingue per un altro genere di forza: per la caparbietà e la calma con le quali persegue “il bene comune”. Gino Cecchettin è un eroe moderno. Non un semidio, secondo mitologia classica, facile da rimuovere perché ormai non ci chiama né ispira. Bensì un cittadino mite e coraggioso, un uomo che si distingue per un altro genere di forza: per la caparbietà e la calma con le quali persegue “il bene comune”. Un padre che deve seppellire il corpo di una figlia ammazzata a coltellate e che sceglie di impugnare la speranza come una spada.

 

di Chiara Sgreccia

Il Domani, 13 dicembre 2024 Un disegno di legge pensato più per rispondere alle pance bieche del Paese che per creare sicurezza. Come si capisce leggendo gli articoli 29 e 32 che ostacolano l’operato di chi salva vite in mare e rendono più difficile l’integrazione di chi arriva da Stati extra Ue. “Ddl paura. Così abbiamo ribattezzato il disegno di legge sulla sicurezza pubblica in discussione al Senato. Perché dal ddl viene fuori la rappresentazione di un governo più spaventato che potente. Autoritario sì, ma che teme il manifestante, il migrante, il detenuto, chi è un outsider rispetto al loro schema di pensiero”. A parlare è Rossella Puca, giurista, che fa parte della rete No ddl Sicurezza.

 

di Fabrizio Caccia

Corriere della Sera, 13 dicembre 2024 Il presidente di Italia viva, Matteo Renzi, sarà in onda questa sera sul canale Syri di Tirana: “Farò un appello a Giorgia Meloni e al premier albanese Edi Rama. Ormai i soldi sono stati spesi, quasi un miliardo di euro. Trasformiamo il centro migranti (di Gjader, ndr) in un carcere per i circa 2mila detenuti albanesi reclusi in Italia. Riduciamo così il sovraffollamento dei nostri istituti di pena”. Ieri in Senato è andata ad intervistarlo la giornalista Luela Gaxhja, del programma Piranjat, una sorta di Iene albanesi, che gli ha svelato il “trucco” usato per fare il suo scoop sulla presunta “dolce vita” dei circa 100 poliziotti italiani in servizio in Albania: “Il resort degli agenti è blindato - ha raccontato la cronista - per avvicinarli mi sono offerta di andar loro a comprare le sigarette”.

 

di Alessandro Fioroni

Il Dubbio, 13 dicembre 2024 Il presidente concede la grazia a 39 detenuti nel provvedimento anche 1.500 sconti di pena. Uno degli ultimi atti della presidenza di Joe Biden sembra avere un significativo riflesso sul capitolo giustizia negli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda il mondo carcerario da sempre al centro di enormi contraddizioni. Il presidente Usa infatti ha lasciato una eredità al suo successore Donald Trump in netta controtendenza rispetto alle invettive legge e ordine del tycoon, prossimo a sedersi nello studio ovale della Casa Bianca. Biden ieri ha concesso la grazia presidenziale a 39 americani condannati per reati non violenti e ha commutato le condanne di quasi 1500 altre persone.

 

di Andrea Valdambrini

Il Manifesto, 13 dicembre 2024 La Ue non ha preso una posizione comune, ma la direzione dell’Alto Rappresentante sembra quella di favorire i rimpatri. All’inizio del mandato di Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per la politica estera che ha preso servizio questo dicembre, è piombata la caduta di Assad con la nuova fase politica in Siria, ancora tutta da decifrare. Un problema tra gli altri sembra preoccupare l’Europa: quello dei profughi siriani. Se la “ministra degli Esteri” di Bruxelles si mostra sicura verso il fronte ucraino, rispetto al quale ha maturato esperienza già come premier estone, molto meno risolute sembrano le sue mosse sul versante mediorientale. Ma le prime dichiarazioni di Kallas indicano l’auspicio di un governo stabile a Damasco, in modo da liberarsi il prima possibile dei profughi dalla Siria.

 

di Enrica Muraglie

Il Manifesto, 13 dicembre 2024 Quella in corso a Gaza “è la più grave emergenza del XXI secolo”. Così Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia, alla conferenza stampa convocata ieri alla Camera per chiedere al governo italiano di mettere in campo gli strumenti diplomatici che gli competono e contribuire a un immediato cessate il fuoco nella Striscia. “In prossimità del corridoio Filadelfia l’Idf ha attaccato 100 camion d’aiuti umanitari, provocando almeno 20 morti. 70 convogli sono stati portati via da bande armate”, prosegue Pezzati, ricordando la recente sospensione degli aiuti da parte dell’Unrwa attraverso il corridoio di Kerem Shalom. Per Rossella Miccio, presidente di Emergency, il bilancio totale di quasi 45mila morti è sottostimato: “Sono morti dirette, ma quelle per mancato accesso alle cure e per mancanza di cibo ...