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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione martedì 10 dicembre 2024
di Paolo Borgna
Avvenire, 10 dicembre 2024 “Svuota-carceri, sicurezza a rischio, regalo dello Stato alla criminalità”. Sono le parole che sentiamo ogni volta che si invoca un provvedimento di clemenza per far fronte al degradante sovraffollamento delle carceri. In genere, ad alzare queste grida sono coloro che in carcere non sono mai entrati (o si sono fermati alle salette ove avvengono gli interrogatori). E che magari a volte ci dicono che nelle nostre carceri si sta fin troppo bene. È un vizio antico: se è vero che un secolo fa Mussolini polemizzava contro chi voleva “convertire le carceri in collegi ricreativi piacevoli, dove non sarebbe poi tanto ingrato il soggiorno”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 10 dicembre 2024 A Genova la procura apre un’inchiesta sulla morte del detenuto 21enne in osservazione. Decessi in cella, divergenze tra i numeri del Dap e quelli della Polizia penitenziaria. La notizia della sua morte non ha fatto scalpore, in fondo nel pomeriggio del 4 dicembre era solo uno degli 85 detenuti suicidatisi (o 79, secondo il calcolo del Dap che confuta i dati del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa e degli osservatori esterni) nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Ieri però, mentre nel frattempo sul lugubre pallottoliere la cifra monstre è diventata 86 lasciandosi alle spalle il triste record (84) segnato nell’anno 2022, la fine di Amir Dhouiou, magrebino di 21 anni che dopo vari tentativi è riuscito nel suo intento mentre era ricoverato nel centro clinico reparto Sai del carcere Marassi ...
di Elisa Campisi
Avvenire, 10 dicembre 2024 Amir Dhouiou aveva appena 21 anni ed era detenuto al carcere di Marassi, in provincia di Genova, per furto e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo aver tentato già in passato il gesto estremo, il giovane di origine maghrebina ha posto fine alla sua vita il quattro dicembre scorso, impiccandosi nella sua cella. Aveva commesso atti di autolesionismo ed era considerato un soggetto fragile. Anche il giudice, quando il ragazzo si era presentato in tribunale, aveva sottolineato il pericolo che poteva rappresentare per sé e per gli altri. Per tutto questo era stato deciso di non metterlo in una sezione comune, ma nel centro clinico. Amir non ce l’ha fatta lo stesso. Il dramma è avvenuto in bagno, dove non ci sono telecamere. La Procura, ora, vuole capire se ci sono stati errori nella sorveglianza.
di Francesco Minervini
L’Edicola del Sud, 10 dicembre 2024 La notizia non sta passando inosservata: si tratta del nuovo calendario 2025 della Polizia penitenziaria italiana. Un patinatissimo calendario in cui si avvicendano foto di agenti in tenuta d’attacco con tanto di manovre di blocco, pistole e scudi antisommossa. Una polizia tirata a lucido che mostra la sua efficienza: fin qui ci può stare, considerato il ruolo di controllo e ordine che essa è chiamato a svolgere. Ma un dato mi suona strano: nelle carceri italiane quest’anno si sono tolte la vita 86 persone. Il sottoscritto ha tenuto laboratori in carcere, conosciuto volti da ricostruire, sentito il loro bisogno di inclusione, ascoltato l’urlo silente di vite massacranti e massacrate. Che non significa legittimare tutto e dimenticare reati di ogni tipo in nome di un buonismo idiota.
di Vincenzo Candido Renna*
beemagazine.it, 10 dicembre 2024 L’Italia è stata più volte condannata per violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che vieta i trattamenti inumani e degradanti. Per cambiare passo occorre superare la tradizionale frammentazione ideologica. Guardando alla Costituzione. Il rapporto tra giustizia e ideologia politica costituisce un nodo centrale nel dibattito contemporaneo sulla società italiana. La tradizionale dicotomia destra-sinistra, un tempo fondata su visioni contrapposte ma coerenti - conservatorismo e patriottismo da un lato, progressismo e laicità dall’altro - si è trasformata in una contrapposizione sterile e polarizzata, che troppo spesso trascura le implicazioni costituzionali e umane del sistema giustizia. Vedi, per esempio, alla voce carcere.
di Sara Manfuso
La Notizia, 10 dicembre 2024 Parla il presidente dei Radicali Italiani. Matteo Hallissey è stato il più giovane segretario dei Radicali Italiani e dalla scorsa domenica ne è presidente. Nel Congresso del partito, che si è svolto a Torino dal 6 all’8 dicembre, sono stati rinnovati i vertici. A restare invariata sembra essere la linea programmatica e l’assetto valoriale che conferma la centralità del rilancio del federalismo europeo e le battaglie per i diritti civili.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 10 dicembre 2024 Via libera in Consiglio dei ministri al decreto anti-gogna ma senza sanzioni per nessuno. In particolare, si legge nello “Schema di decreto legislativo riguardante la presunzione di innocenza e il diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”, approvato in via definitiva nel pomeriggio a Palazzo Chigi: “Fermo quanto disposto dal comma 7, è vietata la pubblicazione delle ordinanze che applicano misure cautelari personali fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”: questa la modifica all’articolo 114 del codice di procedura penale.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 10 dicembre 2024 Vietato pubblicare le ordinanze, ma nessuna sanzione. Il bavaglio c’è ma per finta. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto che vieta ai giornali la pubblicazione di estratti dagli atti di custodia cautelare sino al termine delle indagini preliminari o dell’udienza preliminare. Si intende che è vietato pubblicare i virgolettati precisi perché il senso dell’atto può essere riassunto e ricapitolato a piacimento e i capi di imputazione possono essere riportati alla lettera. Ma non è per questo che il bavaglio è tale solo per modo di dire. La premier, dopo giorni di consultazione con il guardasigilli Nordio, ha infatti scelto di eliminare ogni tipo di sanzione, oltre che di disattendere la richiesta di Fi che voleva l’estensione del divieto di pubblicazione anche per gli atti di sequestro.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 10 dicembre 2024 Le opposizioni: “Riforma punitiva dei pm, il governo corona il sogno di Berlusconi”. Il viceministro Sisto: “La proposta non tocca il tema dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura”. A quasi sei mesi dal suo varo in Consiglio dei ministri, la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere arriva in Aula alla Camera per la prima lettura. Dopo l’introduzione dei relatori, Nazario Pagano di Forza Italia e Simona Bordonali della Lega, l’esame è iniziato con la discussione generale sul provvedimento firmato dalla premier Giorgia Meloni e dal Guardasigilli Carlo Nordio, che - tra le altre cose - introduce nella Carta il principio delle “distinte carriere” di giudici e pubblici ministeri, sdoppia il Consiglio superiore della magistratura e dispone la selezione dei suoi membri tramite sorteggio.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 10 dicembre 2024 Ieri al via la discussione generale alla Camera sulla riforma. Maschio (FdI): “Addio correnti”. La riforma della separazione delle carriere è approdata ieri, come previsto, nell’Aula della Camera. Prima la relazione sul disegno di legge di modifica costituzionale da parte dei membri della commissione Affari costituzionali - il presidente Nazario Pagano (FI) e la deputata Simona Bordonali (Lega) - poi la discussione generale. Il dibattito a Montecitorio è apparso prodromico a quello che avverrà in vista del referendum, previsto per la primavera del 2026: i favorevoli impegnati a ribadire che si tratta di una riforma che da un lato dà più garanzie ai cittadini contro lo strapotere della magistratura requirente “e dall’altro pone un freno al correntismo mai venuto meno nonostante la radiazione di Luca Palamara ...
di Angela Stella
L’Unità, 10 dicembre 2024 Prove da dibattito referendario ieri nell’aula della Camera dove è sbarcato il Ddl di riforma costituzionale della Separazione delle carriere tra pm e giudici. Prima la relazione da parte dei membri della Commissione Affari costituzionali - il presidente Nazario Pagano (FI) e la deputata Simona Bordonali (Lega) - poi la discussione generale. Niente tecnicismi per il momento, in attesa del dibattito sui singoli articoli che ancora non è stato calendarizzato. Come ribadito dal vice ministro Francesco Paolo Sisto, che ha seguito la pratica sin dall’inizio a Montecitorio, Nordio vuole un referendum.
di Luciano Eusebi
Il Riformista, 10 dicembre 2024 C’è una categoria giuridica, la colpevolezza, che, stante il suo nome, parrebbe funzionale a condannare. Ma già si puniva prima che essa fosse considerata necessaria per quel fine. Prima poteva essere, infatti, che qualcuno fosse reputato responsabile al pari di come lo si suole ritenere un fenomeno naturale, poniamo un fulmine, cioè per il mero aver causato un danno. Poi l’evolversi della civiltà giuridica ha condotto a richiedere che per punire, e per come punire, si debba tener conto della reale condizione personale, rispetto al suo agire, di chi pure, materialmente, quel danno l’abbia prodotto, cioè della sua colpevolezza: dunque, del suo essere stato o meno in grado di dominare la sua condotta e, pur quando lo si ritenga colpevole, degli elementi che abbiano inciso su di essa ...
di Francesco Chindemi
avveniredicalabria.it, 10 dicembre 2024 Dall’importanza degli spazi adeguati per i colloqui ai servizi di supporto psicologico e sociale: le proposte dell’avvocato Luca Muglia per garantire la tutela dei figli di madri e padri reclusi. Nel contesto della tutela dei diritti dei detenuti, emerge spesso il ruolo della genitorialità e delle difficoltà che i genitori reclusi devono affrontare nel mantenere un legame con i figli. “La situazione riscontrata in Calabria è simile a quella di altre regioni, ma le difficoltà sono diverse”, spiega l’avvocato Luca Muglia, fino a poche settimane fa Garante dei diritti dei detenuti calabresi.
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 10 dicembre 2024 Il 2024 doveva essere l’anno nel quale si era imboccata “la strada giusta per la realizzazione del nuovo carcere di cui da anni si sente impellente il bisogno”, auspicava nella relazione di dodici mesi fa la Garante delle persone private di libertà del Comune di Brescia, Luisa Ravagnani, ma su quella strada pare ci si sia persi ed oggi si scopre non solo che quei progetti sono lontani dall’essere realizzati, ma anche che le carceri bresciane risultano essere sempre più sovraffollate, con le celle di giorno ancora chiuse, diverse difficoltà ad accedere alle attività trattamentali, all’area sanitaria ed ai colloqui, acuendo le difficili relazioni tra detenuti, tribunale di sorveglianza e personale di polizia, mentre il “caro-detenzione”, causato dall’aumento dei prezzi nella lista della spesa, pesa sempre di più.
viterbotoday.it, 10 dicembre 2024 Visita a Mammagialla dei deputati di Italia viva Maria Elena Boschi e Roberto Giachetti, che denunciano una situazione definita “drammatica” e “lesiva della dignità” tanto dei detenuti quanto degli operatori penitenziari. I parlamentari hanno annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere un intervento immediato.
cagliarinews.it, 10 dicembre 2024 È “allarme rosso” per il penitenziario più grande della Sardegna. Nelle ultime ore tante situazioni al limite, i poliziotti sono sempre più esasperati: “Possiamo ospitare 530 persone, invece ce ne sono 750 e ne arrivano anche per il 41 bis”. Il carcere di Uta “è una polveriera, la situazione sembra ormai sfuggita di mano, si attivino interventi urgenti immediati”. A lanciare l’allarme sono tutti i sindacati, uniti sempre di più. Michele Cireddu della Uil Pa, Luca Fais del Sappe e Alessandro Cara dell’Uspp, insieme a Giovanni Villa della Fns Cisl descrivono uno scenario di caos, confusione e violenza.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 10 dicembre 2024 Il detenuto tunisino denuncia torture subite in carcere. Chiesto risarcimento di 180mila euro. Dieci agenti sotto accusa. “Quello che è successo è un fatto gravissimo, inaccettabile e ha un nome preciso: tortura”. Davanti al giudice dell’udienza preliminare Silvia Guareschi, sono le parole scandite dall’avvocato Luca Sebastiani, che tutela il detenuto tunisino 44enne, in passato nel carcere della Pulce, che denunciò di aver subito pesanti vessazioni dalla Polizia penitenziaria e ora costituito parte civile. Nella scorsa udienza il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha chiesto la condanna (la più alta di 5 anni e 8 mesi) per tutti e dieci gli agenti che hanno scelto il rito abbreviato, accusati a vario titolo di tortura, lesioni e falso nelle relazioni stilate sul fatto del 3 aprile 2023.
monzatoday.it, 10 dicembre 2024 Infezione da scabbia nel carcere di Monza. La denuncia arriva dalla monzese C.V, sorella di un detenuto nella Casa circondariale di via Sanquirico, che ha riferito l’impossibilità di andare a far visita al fratello perché affetto dalla scabbia. “Mi ha contattato dicendomi di non andare a trovarlo perché fra i detenuti è scoppiata un’epidemia di scabbia e anche lui ha contratto l’infezione - ha spiegato - So, sempre secondo quanto mi ha spiegato mio fratello, che la situazione si sta protraendo da diverse settimane e che si è anche proceduto con lo spostamento dei detenuti colpiti dall’infezione in aree dove sono tenuti in isolamento”.
di Ilaria Beretta
Avvenire, 10 dicembre 2024 Nell’istituto penale per minorenni è tutto precario: dalle classi alla “palestra”. Il cappellano don Otello Bisetto: pesa il peggioramento delle comunità educative. Materassi a terra, refettori che senza soluzione di continuità distribuiscono pasti e lezioni di matematica e una turca come piatto doccia. Se è vero che gli spazi rivelano cosa intende fare di un luogo chi li ha progettati, l’Istituto penale minorile (ipm) di Treviso avrebbe da raccontare una storia grave. Già, perché quello che secondo tutti i report è l’Ipm più sovraffollato d’Italia, con un tasso di densità del 183%, è un carcere nato sotto una cattiva stella.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 10 dicembre 2024 I detenuti presso la Casa di reclusione iscritti ai poli universitari penitenziari di Milano-Bicocca, Bocconi e Statale di Milano avranno uno strumento in più per il loro corso di studi: un’aula multimediale con accesso alle piattaforme online degli atenei. Potranno usufruire dei servizi didattici, anche di e-learning, e di quelli di segreteria. Un’aula multimediale da cui accedere in tempo reale ai materiali del corso e, laddove disponibili, alle video-lezioni ma anche gestire autonomamente la propria carriera universitaria. È questo il nuovo passo avanti per gli studenti iscritti ai poli universitari penitenziari di Milano-Bicocca, Bocconi e Statale di Milano e detenuti presso la Casa di reclusione di Bollate, che potranno accedere alla piattaforma in tutta sicurezza.
garantedetenutilazio.it, 10 dicembre 2024 Presentato il primo numero del periodico, realizzato da 22 detenuti. Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, è intervenuto alla presentazione del primo numero del mensile Voci di Ballatoio, che si è svolta giovedì 5 dicembre nella Casa circondariale di Velletri, nato dopo una prima edizione sperimentale. Il progetto è stato ideato e curato dall’Associazione La Farfalla e realizzato da un gruppo di detenuti, grazie alla collaborazione della direttrice del carcere, Anna Rita Gentile, e della dirigente dell’Area giuridico-pedagogica, Sabrina Falcone.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 10 dicembre 2024 Ha chiesto alle maestre come le sue figlie stessero apprendendo la matematica, se fossero brave in italiano, come se la cavassero in storia e geografia. E alla fine si sono commossi tutti - sia lui che le insegnanti. Una videochiamata speciale, quella tra una scuola fiorentina e il carcere Gozzini (comunemente chiamato Solliccianino), dove un detenuto, padre di quattro figli, ha potuto sperimentare, per la prima volta, il colloquio a distanza con gli insegnanti. “È stato particolare ma tutto sommato molto naturale - dice una delle maestre della scuola, che per ragioni di privacy viene tenuta anonima - il padre di questa bambina era estremamente cordiale nei nostri confronti, molto rispettoso, si percepiva che aveva consapevolezza delle potenzialità dei propri figli.
di Marco Valletta
vaticannews.va, 10 dicembre 2024 Un esempio di come fede, determinazione e inclusione sociale possano trasformare vite segnate da errori in storie di riscatto e speranza: è la missione del laboratorio nato ad Andria sotto la guida di don Riccardo Agresti, con l’obiettivo di offrire a chi è in carcere un’opportunità concreta di reinserimento sociale attraverso il lavoro, la preghiera e il recupero della dignità personale. “Nulla nasce se non è prima nelle mani di Dio”. Esordisce così don Riccardo Agresti, raccontando ai media vaticani come tutto sia iniziato dal suo impegno in un quartiere periferico e degradato di Andria: dopo 26 anni di ministero, si era accorto che molti parrocchiani erano assenti non solo dalla vita comunitaria, ma anche da quella familiare.
di Rosella Redaelli
Corriere della Sera, 10 dicembre 2024 Francesco e le due figlie Alice e Milly allenano da tre anni tutti i sabato la squadra del carcere di Monza. Il progetto tra sport e reinserimento. “Vedi le persone e l’impegno che ci mettono, capisci che vale la pena”. Sabato mattina, ore nove. I Fanelli arrivano davanti all’ingresso della casa circondariale di Monza in via San Quirico. Sono papà Francesco 55 anni che nella vita di tutti i giorni è un tecnico in un’importante multinazionale e le figlie Alice, 25 anni, laurea in Scienze Politiche e Milly, 20 anni, iscritta al primo anno di Fisioterapia a Milano. Tuta da ginnastica, sacca con i palloni del volley per l’allenamento, passano i controlli, lasciano documenti e cellulari e varcano il pesante cancello d’ingresso.
di Massimo Congiu
Il Manifesto, 10 dicembre 2024 Scaffale “Ragazzi sospesi” a cura di Elena De Filippo, Glauco Iermano e Giovanna Tizzi edito da Franco Angeli. Minori stranieri non accompagnati, giovani che si trovano sul nostro territorio, spesso soli e gravati dagli effetti di una situazione contraddittoria. Situazione che li vede da un lato tutelati, almeno sulla carta, da una legislazione nazionale e internazionale che afferma il superiore interesse, la non espellibilità e il diritto a essere collocati in un luogo sicuro, dall’altra vi sono provvedimenti restrittivi, in termini di immigrazione, che complicano il quadro e danno vita a chiari fenomeni di discriminazione ed emarginazione. Di questo parla "Ragazzi sospesi. I neomaggiorenni stranieri verso l’autonomia" (Franco Angeli Editore, pp. 145, euro 21).
AFFARI SOCIALI
di Giampaolo Cerri
vita.it, 10 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo presenta il suo “Rapporto sulla rilevazione degli impatti sociali 2023”: su 533 iniziative sociali finanziate per complessivi 144 milioni. Secondo l’analisi del ritorno sociale sull’investimento, Sroi, per ogni euro ne sono stati generati 3,1. La case-history della Cooperativa sociale Giotto di Padova che dà lavoro ai detenuti e a soggetti svantaggiati, il cui presidente dice: “L’impatto si vede nella fioritura dell’umano”.
agensir.it, 10 dicembre 2024 Il comunicato della redazione: “Oggi i disoccupati che abbiamo raccontato siamo noi”. L’agenzia di stampa “Redattore sociale”, edita dalla Comunità di Capodarco, chiuderà tra un mese, il 10 gennaio. In quello stesso giorno, saranno licenziati tutti i dipendenti e i giornalisti che hanno già pagato la crisi aziendale, con due anni di pesante cassa integrazione. “Da due anni - si legge in una nota del Cdr e dell’assemblea dei dipendenti - nonostante le sollecitazioni della redazione, l’editore non ha cercato nessun’altra soluzione per tenere in piedi un progetto che considerava ormai concluso.
di Chiara Sgreccia
Il Domani, 10 dicembre 2024 Sono oltre 800 le realtà che hanno aderito alla mobilitazione per opporsi al disegno di legge in discussione al Senato: “Siamo coloro che si impegnano ogni giorno a lottare per la giustizia sociale e ambientale”. Non è solo una manifestazione. Ma un appello all’unità per salvaguardare la democrazia quello convocato a Roma, per sabato 14 dicembre, dalla Rete No Ddl - A pieno regime. “Per contestare il ddl sicurezza, un tentativo di colpo di stato mascherato da disegno di legge, vista la gravità delle cose che ci sono dentro: dalla norma definita anti-Ghandi che sanziona come violente anche le proteste pacifiche, al carcere per le donne incinte e le madri con bambini di meno di un anno di età, fino all’allargamento spropositato della funzione dei servizi segreti, per fare solo alcuni esempi” ...
di Sebastiano Canetta
Il Manifesto, 10 dicembre 2024 Berlino la prima, poi le altre capitali. Tra loro Roma. E qualcuno pensa già alle espulsioni. Germania e Regno Unito vogliono togliere l’Hts, che ha preso il potere a Damasco, dalla lista dei terroristi internazionali. La reazione a catena sui rifugiati. Prima Berlino, poi Vienna e Bruxelles, seguono Roma, Atene, Copenaghen, Oslo, Helsinki e Amsterdam: scatta all’unisono lo stop alle domande di asilo presentate dai cittadini siriani. Fuori dall’Ue sulla stessa linea ci sono Londra, Stoccolma e Berna. Tra i paesi membri valuta la Francia, si oppone la Spagna. La decisione vale per le migliaia di richieste di protezione compilate in queste ore da chi sta prova a non essere travolto dal cambio di regime a Damasco, ma anche per le decine di migliaia depositate in attesa di approvazione.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 10 dicembre 2024 Il 10 dicembre 1948 fu adottata la Dichiarazione universale dei diritti umani: 30 articoli che esprimevano la visione di un mondo in cui gli orrori della Seconda guerra mondiale non avrebbero più dovuto ripetersi. Oggi è la Giornata internazionale dei diritti umani, in cui si ricorda l’adozione - il 10 dicembre 1948 - della Dichiarazione universale dei diritti umani: 30 articoli che esprimevano la visione di un mondo in cui gli orrori della Seconda guerra mondiale non avrebbero più dovuto ripetersi.
di Danilo De Biasio*
Corriere della Sera, 10 dicembre 2024 L’Articolo 45 parla di “individuo” - non di uomo, donna, straniero - e lega il “tenore di vita”, quindi il lavoro, allo stare bene. Ma oggi è proprio così? Ricordate l’indovinello “quando c’è non si vede, quando si vede non c’è”? Vale più o meno anche per i diritti umani (di cui oggi si celebra la Giornata mondiale). Quando ne possiamo godere - per luogo di nascita, per sesso o conto in banca - li diamo per scontati. I problemi cominciano quando vivi la loro assenza. Ma a differenza dell’indovinello c’è poco da ridere. Tocchiamo ferro e immaginiamo di avere un problema di salute: prima magari non prestavi attenzione agli esami diagnostici prenotabili solo dal 2026, alle lunghe code al pronto soccorso. Ma quando ne hai bisogno le tue percezioni cambiano.
di Lorenzo Trombetta
ansa.it, 10 dicembre 2024 Aperte dopo decenni le famigerate prigioni politiche di Assad. Un ex studente siriano di medicina, finito nelle carceri politiche del regime 13 anni fa perché aveva partecipato alle proteste governative del 2011, non ricorda nulla, nemmeno il suo nome. E i familiari faticano a riconoscerlo dietro il volto emaciato e trasfigurato dalle torture. Una donna esce dalla cella con quattro bambini, ma non sa chi è il loro padre. Mentre rivede la libertà dopo ben 43 anni di carcere Raghid Tatari, il decano dei prigionieri politici siriani, pilota militare imprigionato perché si era rifiutato di bombardare i civili durante il massacro di Hama compiuto dal governo nel 1982.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 10 dicembre 2024 Le torture e gli orrori nelle carceri di Sednaya e Tadmur dove finivano tutti i veri o presunti oppositori del regime. Le immagini che arrivano dalla Siria appena liberata dal regime di Bashar al Assad, fuggito a Mosca, mostrano un paese che festeggia dopo anni di terrore e guerra civile. Folle in strada non solo a Damasco ma anche nelle altre principali città. Non mancano il disordine e i saccheggi, certo, ma anche speranze per un futuro che comunque si mostra più che incerto. Nella capitale in questi concitati momenti moltissime persone si stanno radunando dove la repressione era tangibile e ben conosciuta, il carcere di Saydnaya.
DOCUMENTI
Articolo: Giustizia riparativa e violenza di genere: una relazione pericolosa?", di AA.VV.
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
Progetto "A scuola di libertà". Anno scolastico 2024-2025: prossimo incontro online il 12 dicembre
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 9 al 15 dicembre 2024
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
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