Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di giovedì 4 aprile 2024
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 4 aprile 2024 Incidono le politiche penali e l’uso delle misure alternative. Il picco di questi giorni, il fenomeno suicidi e i rimedi possibili. L’avvocata Rossi: esterrefatta dal silenzio del governo. Ci sono troppi detenuti, si dice sempre. Sovraffollamento. La prima spiegazione che si dà, quella più istintiva, di pancia, è che siano aumentati i criminali. Che la delinquenza sia fuori controllo. Ma non è così. La criminalità è in continua diminuzione. Nel 1991 gli omicidi sono stati 1.916, nel 2022 sono stati 314. A cambiare sono i reati - vengono introdotte sempre nuove fattispecie - e le pene, che aumentano sempre di più. È l’effetto della cosiddetta panpenalizzazione, la tendenza cioè a far rientrare ogni marginalità e fragilità sociale in un’ottica punitiva.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 aprile 2024 Sovraffollamento, solitudine, carenza di personale, condizioni disumane: già 28 detenuti suicidi e 3 agenti penitenziari dall’inizio dell’anno, ma prosegue l’inerzia del governo. L’orrore delle celle carcerarie si aggrava, e con esso il conteggio macabro dei suicidi. Da quando è iniziato il nuovo anno, sono già 28 i detenuti che si sono tolti la vita, con l’ultimo tragico episodio avvenuto nella notte di martedì presso la Casa Circondariale di Cagliari. Parliamo di un giovane trentaduenne arrivato a Uta dalla libertà solo il 30 marzo e si è impiccato nella sua cella rendendo vano il pur immediato intervento della Polizia penitenziaria e dei sanitari. Al drammatico elenco dei suicidi vanno aggiunti anche i tre agenti della polizia penitenziaria.
di Simone Marcer
Avvenire, 4 aprile 2024 Raddoppiato lo stanziamento annuale di bilancio per potenziare i servizi trattamentali e psicologici negli istituti. Da inizio anno situazione fuori controllo con 29 persone che si sono tolte la vita. Cinque milioni di euro: è quanto il ministero della Giustizia assegnerà quest’anno all’amministrazione penitenziaria per “prevenire e contrastare il drammatico fenomeno dei suicidi in carcere”. A renderlo noto il ministro Carlo Nordio, che ha annunciato di aver firmato decreto in cui “è più che raddoppiato lo stanziamento annuale di bilancio destinato alle finalità di prevenzione del fenomeno”. Finanziamento che servirà a potenziare i servizi trattamentali e psicologici negli istituti, attraverso il coinvolgimento di esperti specializzati e di professionisti esterni all’amministrazione.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 4 aprile 2024 Una delegazione del Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene e trattamenti inumani o degradanti (Cpt) del Consiglio d’Europa si trova in Italia per valutare il trattamento e le condizioni di detenzione dei detenuti nelle carceri italiane e delle persone private della libertà. La visita rientra nell’ambito delle valutazioni periodiche svolte dal Cpt nei paesi membri del Consiglio d’Europa, ma stavolta assume particolare importanza per due motivi. Il primo è legato alla situazione di emergenza vissuta dal sistema carcerario italiano, il secondo al caso di Ilaria Salis, detenuta e sotto processo in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti.
di Francesco Bechis
Il Messaggero, 4 aprile 2024 Il governo punta a intese con gli Stati africani. Far scontare la pena nei Paesi di origine agli stranieri detenuti in Italia. Stringere accordi bilaterali con gli Stati africani per ridurre il sovraffollamento drammatico delle carceri italiane. È un piano ambizioso e assai impervio quello a cui lavora dietro le quinte il governo. Passa per un asse fra Palazzo Chigi, Farnesina e ministero della Giustizia e punta a risolvere, almeno in parte, una vera emergenza umanitaria del nostro Paese.
GIUSTIZIA
di Alessandro Barbano
Il Riformista, 4 aprile 2024 La sindrome del “vorrei ma non oso” ha colpito ancora a un passo dal traguardo. Quando una moderata stretta sulle intercettazioni stava per essere approvata in commissione giustizia al Senato, il governo ha chiesto un rinvio, come aveva già fatto per il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. È la prova anzitutto di quanto forti siano le pressioni che una parte della magistratura esercita dall’esterno e dall’interno dei palazzi, avendo occupato una gran parte degli uffici legislativi e dei gabinetti che contano. Ma è anche la prova di quanto sia fragile la cultura dello Stato di diritto in una maggioranza che pure si dichiara garantista, ma che mastica il garantismo non diversamente dalla numismatica babilonese.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Riformista, 4 aprile 2024 Slitta in commissione giustizia del Senato il voto sul disegno di legge che pone limiti agli ascolti, riguardava limiti temporali e all’uso del Troyan, e il divieto di captazione per il colloquio tra difensore e indagato. Ennesimo stop ieri in Commissione giustizia a Palazzo Madama sul ddl recante “Modifiche alla disciplina delle intercettazioni tra l’indagato e il proprio difensore, nonché in materia di proroga delle operazioni”. Il governo, tramite il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, ha chiesto infatti più tempo per la riformulazione dell’emendamento della relatrice, la senatrice della Lega Erika Stefani, che stabiliva una durata complessiva delle intercettazioni non superiore a quarantacinque giorni ...
di Alessandro Barbano
Il Riformista, 4 aprile 2024 Il teatrino del procuratore che attacca il governo. “Io non condivido la grandissima maggioranza delle cose che ha detto Berlusconi, però Berlusconi una volta ha detto una cosa giusta, che ai magistrati bisognerebbe fare i test psicoattitudinali”: Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, cinque anni fa non aveva dubbi. Quello dei magistrati - raccontava a Massimo Giannini, che lo intervistava da Radio Capital - “è un lavoro molto logorante: ogni cinque anni in modo anonimo ci dovrebbero sottoporre ai test”.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 4 aprile 2024 La leale collaborazione istituzionale, indispensabile proprio per rendere valida la divisione dei poteri, non può “imporre” al Parlamento le decisioni. In un periodo di animate discussioni sulle riforme costituzionali e sulle riforme dell’ordinamento giudiziario è necessario far riferimento costante al tema della separazione dei poteri e dei pesi e contrappesi che costituiscono l’ossatura della nostra Costituzione. Le leggi costituzionali configurano un sistema di valori nei quali si debbono riconoscere tutti: costituiscono un patto tra lo Stato e i cittadini che ha un fondamento nella cultura e nella storia dei diritti, e interpretano le nuove esigenze della società. Per modificare una Costituzione occorre una grande spinta morale e culturale idonea ad individuare cosa deve essere l’Italia di domani.
di Simona Musco
Il Dubbio, 4 aprile 2024 Nella pronuncia di assoluzione di un presunto stupratore viene rispolverato l’onere della donna di resistere alla violenza sessuale. Ma piazza Cavour “corregge” i colleghi. Palermo, anno domini 2022. In una sentenza redatta da alcuni giudici della Corte d’Appello appare un’espressione antiquata, tirata in ballo nel verdetto di assoluzione di un giovane accusato di violenza sessuale. Un’espressione che riporta indietro di anni, quando i reati sessuali erano ancora rubricati come reati contro la morale sessuale e valeva il principio “l’uomo ha il diritto di chiedere, la donna ha il dovere di rifiutare”.
di Zita Dazzi
La Repubblica, 4 aprile 2024 Cappellano per 50 anni al carcere minorile “Beccaria” di Milano, don Gino Rigoldi, 84 anni, ha passato le consegne da pochi giorni a don Claudio Burgio, prete con cui collabora da vent’anni. Poi è entrato in ospedale per un piccolo intervento al cuore, ma sorride come sempre quando lo incontriamo nel giardino assolato della sede della sua fondazione, a Bisceglie, periferia sud ovest della città.
veneziaradiotv.it, 4 aprile 2024 La situazione critica carceraria a Santa Maria Maggiore di Venezia evidenzia carenze strutturali e lacune legislative. Migliore, invece, la situazione alla Giudecca. Nella puntata di “Una Voce Forte”, il conduttore Riccardo Cecconi intervista Samuele Vianello, segretario Radicali Venezia. Viene ripreso il tema delle realtà carcerarie, argomento già affrontato recentemente a seguito di una protesta avvenuta il 20 marzo. Cecconi si sofferma, nello specifico, sulla situazione del carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 aprile 2024 “Vogliamo una Giornata nazionale per la Giustizia Riparativa”: la raccolta di firme parte da Mantova il 5 aprile nella sede dell’Università di Mantova, in via Scarsellini 2, con un evento che riunirà esperti italiani ed europei. Un’iniziativa che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un approccio alla giustizia che vada oltre la semplice applicazione delle norme tecniche. La Giustizia Riparativa si propone di sanare le ferite causate da un reato non solo attraverso la punizione del colpevole, ma anche occupandosi della vittima, dei suoi familiari e della comunità nel suo insieme.
di Tiziana Barillà
italiachecambia.org, 4 aprile 2024 Scrivere è terapeutico e spesso, per chi si trova costretto in una condizione che limita la quotidianità, come i detenuti di un carcere, è un modo per mantenere vivi la mente e lo spirito. È anche questo - ma non solo - uno dei principi a cui si ispira S-catenati, un giovano giornale che raccoglie i contributi e gli scritti degli ospiti della Casa Circondariale di Matera. La scrittura come forma meditativa o addirittura liberatoria. Su questo presupposto è nato S-catenati, oltre l’errore, un giornale realizzato con la collaborazione dei detenuti della Casa Circondariale di Matera, grazie all’idea e agli sforzi dell’associazione di volontariato penitenziario Disma. È un periodico trimestrale che racconta le storie di chi abita il carcere, creando un legame tra il dentro e il fuori delle mura carcerarie.
di Paolo Girotti
Il Giorno, 4 aprile 2024 Visita guidata per i ragazzi del Bernocchi: “L’occasione per vedere da vicino il mondo dietro le sbarre”. Educare - e rieducare - è una sfida che non ammette mai resa. È questo il principale insegnamento che gli studenti dell’Isis Bernocchi hanno ricavato in occasione dell’ultima iniziativa organizzata dall’istituto legnanese. La scorsa settimana, infatti, le classi 5ªO, 5ªQ e 5ªZ dell’Isis Bernocchi si sono recate in uscita didattica al carcere di Opera, per una visita guidata organizzata dagli Avvocati delle Camere penali di Milano nell’ambito del progetto legalità condotto in Istituto con il loro supporto.
di Laura Sacchetti
La Nazione, 4 aprile 2024 Il “Festival della Cura” a Pontremoli adotta la giustizia riparativa come soluzione al conflitto. Organizzato con il supporto di diverse istituzioni, si svolgerà con eventi teatrali, dibattiti e laboratori, focalizzandosi sul tema dell’altro. Torna il “Festival della cura” che adotta il modello della giustizia riparativa come rimedio del danno e della sofferenza generata dal conflitto.
CULTURA
di Marco Marozzi
Corriere di Bologna, 4 aprile 2024 “La Seconda Vita”, film di Vito Palmieri: detenuti della Dozza tra le comparse. I detenuti sono dappertutto. Il carcere non si vede mai; mai celle, sbarre, muri, guardie. I detenuti sono liberi, nelle piazze, nelle strade, nei negozi. Le detenute, una decina, fanno la spesa, vanno in ufficio, tutto è normalità. Una finzione che spera di diventare realtà è “La Seconda Vita” di Vito Palmieri, stasera in anteprima al Modernissimo. Ci saranno il regista, giovane pugliese venuto a studiare a Bologna, che qui ha messo in piedi famiglia, lavoro, ricerche di senso, e Marianna Fontana, che riempie il film con la sua storia di Anna, ragazza uscita da 15 anni di carcere e che cerca il difficilissimo nuovo inizio.
di Daniela Zorat
lavocedelpopolo.it, 4 aprile 2024 Un film che è anche una mostra fotografica e una web-serie sulla vita all’interno del carcere Nerio Fischione di Brescia, il più sovraffollato d’Italia. È frutto di un progetto del regista Nicola Zambelli realizzato insieme a un gruppo di detenuti nel corso di un anno. Un “viaggio, lungo e faticoso” che si intitola “11 giorni” offrirà lo spunto per alcune riflessioni in almeno due primi incontri pubblici: l’8 aprile alle 20 quando al Lumi Bar di via Porta Pile 19/h sarà inaugurata l’esposizione degli scatti “D.entro” e il giorno successivo, 9 aprile alle 21, al cinema Nuovo Eden con la proiezione del documentario in cui un gruppo di uomini racconta il suo percorso di giustizia riparativa.
AFFARI SOCIALI
di Chiara Saraceno
La Stampa, 4 aprile 2024 Non si tratta di un rischio più o meno imminente. La sanità a pagamento è ormai diventata un fatto reale. Se un tempo vi ricorreva chi voleva saltare la coda, non voleva aspettare qualche mese per fare un intervento, avere una visita specialistica, effettuare esami clinici, oggi vi è costretto chi non può aspettare non dico qualche mese, ma un anno e più per avere una diagnosi, effettuare visite di controllo necessarie, ottenere un intervento che impedisca il peggioramento della propria malattia. Perché anche le “urgenze” rimangono tali solo sulla carta (per un caso che conosco personalmente un intervento urgente da effettuarsi entro tre mesi è stato effettuato solo dopo nove mesi).
di Luigi Manconi
La Repubblica, 4 aprile 2024 È pensabile che le decisioni più intime, quelle relative alla sfera più profonda della nostra coscienza, non vadano considerate “indisponibili” e, all’opposto, siano sottratte alla facoltà di scelta del singolo? E che il nostro vivere e il nostro morire - di noi individui in carne e ossa - non siano affidati al libero arbitrio di ognuno, bensì ad autorità esterne come quelle dello Stato, delle leggi, delle confessioni religiose e delle morali pubbliche?
di Roberto Maggioni
Il Manifesto, 4 aprile 2024 Ispezione del consigliere regionale Pd Paladini e dell’infettivologo Cocco a via Corelli: “Gli eventi critici sono trattati come ordinari”. “Il Cpr non è vita, vieni maltrattato e dimenticato da tutti. Devi urlare per chiedere ogni cosa. Ho visto gente sbattere la testa contro il muro solo per chiedere di accendere una sigaretta. Preferisco morire che tornare lì dentro”. Nabil vive in Italia da 20 anni, è originario del Marocco, ma è cresciuto a Cremona dove ha moglie e figli. Dopo una condanna, già scontata, non è più riuscito a rinnovare il permesso di soggiorno e a inizio febbraio è finito dentro al Cpr di via Corelli a Milano.
di Andrea Di Turi
Avvenire, 4 aprile 2024 Cresce la protesta di realtà cattoliche e della società civile contro la modifica, in senso permissivista, della legge 185 sul commercio e il finanziamento degli armamenti. Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: questa legge non s’ha da modificare, comunque non come vorrebbe il governo. La legge è la 185/90 sull’export di armi. Sulle modifiche votate in Senato a febbraio e ora all’esame della Camera, che potrebbe votarle a maggio, un numero crescente di associazioni cattoliche e più in generale della società civile ha alzato la voce per dire senza mezzi termini il suo “No!”. C’è il timore che la 185 venga svuotata e non riesca più a garantire trasparenza e controllo democratico sul commercio di armamenti e su chi lo finanzia. Per giunta in anni di narrazione bellicista imperante, in Italia e in Europa.
di Piero Sapienza
prospettive.eu, 4 aprile 2024 “La pace è soprattutto deterrenza”, così, il 28 marzo scorso, la premier Giorgia Meloni si è rivolta al contingente militare italiano operante in Libano. Io non so se la premier conosce o no il latino, ma questa sua affermazione riecheggia il celebre detto degli antichi romani: “Si vis pacem, para bellum” (Se vuoi la pace, prepara la guerra). Una visione questa diametralmente opposta a quella del Magistero sociale della Chiesa che, proprio a riguardo del fenomeno della deterrenza delle armi come mezzo di dissuasione, ha espresso “severe riserve morali”, affermando: “L’accumulo delle armi sembra a molti un modo paradossale di dissuadere dalla guerra eventuali avversari. Costoro vedono in esso il più efficace dei mezzi atti ad assicurare la pace tra le nazioni”.
di Carmine Pinto
Il Riformista, 4 aprile 2024 L’universalismo dei diritti politici e sociali, la difesa delle donne, il pacifismo morale: una sfida potente per le nostre società. Non tutti i dittatori sono uguali. Prendiamo il caso del Venezuela, dove alla leader dell’opposizione Maria Corina Machado è stato appena proibito di partecipare alle elezioni. Un paese travolto dall’ondata populista degli anni Novanta, dove prese il potere un militare ex golpista, Hugo Chavez, seguito (dopo la morte) da Nicolas Maduro. Il loro regime si è basato sul controllo delle materie prime, la distruzione dei media liberali, la repressione degli oppositori. Ha provocato una delle peggiori crisi umanitarie del XXI secolo. Attualmente, sono in carcere almeno 268 dissidenti.
di Micol Flammini
Il Foglio, 4 aprile 2024 Sullivan avverte gli israeliani che potrebbe essere dichiarata la carestia nella Striscia, il problema è la distribuzione degli aiuti e dopo la morte dei sette volontari della World Central Kitchen, anche altri operatori umanitari minacciano di andare via. Ieri i giornali israeliani erano pieni di virgolettati di funzionari dell’esercito che lamentavano la diffusione di due culture molto diverse all’interno di Tsahal e il sovvertimento della catena di comando. L’uccisione dei sette operatori umanitari che stavano portando i rifornimenti nella Striscia di Gaza, conducendo un’operazione di cui l’esercito era stato informato in ogni dettaglio, ha fatto emergere un dibattito intenso in Israele.
di Adriano Sofri
Il Foglio, 4 aprile 2024 Gli scrittori dicono che il Paese ha perduto l’anima, nella suicida e omicida leadership moderna. I vecchi capi sentivano la precarietà del rapporto con gli arabi. Quelli di oggi conoscono solo l’esercito di occupazione. Gli scrittori israeliani danno interviste desolate, in cui dicono alternamente che Israele ha perduto l’anima, o ha perduto la reputazione. È probabile che l’anima sia il miglior sinonimo della reputazione, e viceversa. Ambedue le espressioni lasciano intendere che la reputazione e l’anima perduta sono molto difficili, se non impossibili, da recuperare. Che cosa può succedere ancora che, se non salvare anima e reputazione, riduca almeno il danno e rallenti la corsa allo sbaraglio che ha ubriacato il governo israeliano?
DOCUMENTI
Dossier a cura dell’Area Stato Sociale e Diritti CGIL: "Articolo 27. I diritti in carcere"
"Ristretti Orizzonti-Redazione di Parma. Inserto del settimanale "Vita Nuova" del 31 marzo 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 7 aprile 2024
Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
CORSI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI
Questo
notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
dicembre 2005).
Ha ottenuto il Marchio di Certificazione dell'Osservatorio A.B.C.O. dei Beni
Culturali