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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 26 aprile 2024
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 26 aprile 2024 Gentile dottor Russo, il ministro della Giustizia il 27 marzo al Question Time alla Camera ha comunicato che è stato istituito un Gruppo di lavoro multidisciplinare per studiare le modalità di attuazione dei colloqui intimi delle persone detenute con la persona convivente non detenuta, che la sentenza 10/2024 della Corte Costituzionale ha reso possibili, anzi necessari. Quando, come Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, l’abbiamo incontrata online il 16 febbraio, abbiamo sostenuto con forza che il primo tema che ci sta a cuore è la tutela degli affetti, che decliniamo in particolare con gli obiettivi della liberalizzazione delle telefonate e della messa a regime dei colloqui intimi, sottolineando l’urgenza di garantire questo diritto e chiedendo di essere chiamati a far parte del Gruppo di lavoro che dovrà occuparsi di questa questione.
di Paola Balducci
L’Espresso, 26 aprile 2024 La situazione carceraria nel nostro Paese è un affresco complesso di sfide umane, legali ed etiche: i diritti fondamentali si scontrano con le realtà quotidiane di sovraffollamento, condizioni igieniche precarie ed esigua disponibilità di risorse di sostegno psicologico. Lo specchio è nel costante aggiornamento del dato dei suicidi in cella: 30 nei primi 4 mesi del 2024, senza contare i numerosissimi atti di autolesionismo e la percentuale di detenuti in condizioni psichiatriche fragilissime lasciati senza alcun sostegno in mancanza di strutture adeguate.
di Corrado Limentani
ilsussidiario.net, 26 aprile 2024 Il ddl Giachetti è accusato di essere uno “svuota carceri”. È una critica sbagliata. Ecco come funziona e a chi è destinato. La situazione è ormai diventata insostenibile. Le carceri italiane a fronte di una capienza regolamentare di 51.144 detenuti ne ospitano 61.351. Al sovraffollamento si aggiungono molte altre criticità tra cui: carenza di personale (educatori e assistenti sociali), frequenti tensioni e violenze per l’insufficiente numero di agenti di polizia penitenziaria (il caso Beccaria di Milano è notizia di questi giorni), mancanza di opportunità lavorativa per i detenuti. Prima conseguenza di questa situazione è l’aumento dei suicidi: 32 in quattro mesi a fronte dei 70 in tutto il 2023.
di Pino Ciociola
Avvenire, 26 aprile 2024 La proposta del Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione al convegno nazionale dei cappellani e degli operatori per la pastorale sanitaria. Alternative al carcere, giustizia riparativa e il Giubileo, che può essere un’occasione grande, grandissima, per credenti e non. L’idea è semplice e l’arcivescovo Rino Fisichella la spiega proprio al convegno nazionale dei cappellani e degli operatori per la pastorale sanitaria che si svolge dall’altro ieri ad Assisi: “Nel millennio che ci sta davanti - dice - determinato dal progresso della tecnica, da una cultura come quella digitale, che consente di sapere dove sei in qualsiasi momento e anche di sapere cosa stai facendo, perché non pensare a strutturare misure alternative, anziché pensare di costruire nuove carceri? Questo è il mio dilemma”.
gnewsonline.it, 26 aprile 2024 Messaggio del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ai cappellani e agli operatori per la pastorale penitenziaria, riuniti ad Assisi per il 5° convegno nazionale. L’iniziativa, dal titolo “Lo vide e ne ebbe compassione”, è organizzata dall’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri italiane, guidato da don Raffaele Grimaldi, e dalla Conferenza episcopale italiana.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 26 aprile 2024 Il Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt) ha pubblicato ieri il 33esimo rapporto generale sulle sue attività per l’anno 2023. In questo rapporto, il Comitato condivide la sua esperienza e i suoi standard sul trattamento e le garanzie necessarie per proteggere le persone transgender in carcere. La pubblicazione fa seguito allo scambio di opinioni avvenuto il 24 aprile 2024 tra il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e il Presidente del Cpt, Alan Mitchell.
di Domenico Ferrara
Il Giornale, 26 aprile 2024 Il dato della privazione della libertà riguarda il 2023. E l’abuso totale tocca il 24,5%. Nella torta della malagiustizia, c’è una fetta che difficilmente trova posto in vetrina: è quella delle persone private ingiustamente della propria libertà. Non finiscono nelle statistiche, se non avvolte tra righe indecifrabili o affiorate grazie a equazioni e calcoli matematici, eppure ci sono. E se ci sono è per colpa di magistrati, soprattutto giudici per le indagini preliminari, che fanno uso delle misure coercitive in maniera quanto meno eccessiva.
di Simona Musco
Il Dubbio, 26 aprile 2024 Il deputato di Forza Italia respinge l’idea di aver voluto colpire la stampa proponendo con un emendamento di punire i cronisti con pene fino a 8 anni: l’obiettivo, dice, sono i lobbisti. “È una tempesta in un bicchiere d’acqua, perché a tutto ho pensato, tranne che ai giornalisti”. Tommaso Calderone, deputato di Forza Italia, non vuole farsi trascinare in una polemica che, dice, non lo riguarda. Perché il suo emendamento al ddl Cybersicurezza - che punisce con pene fino a 8 anni chiunque utilizzi, riproduca, diffonda o divulghi, con qualsiasi mezzo, dati o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico sottratti illecitamente - mira a colpire, spiega al Dubbio, un’altra categoria: i lobbisti.
di Stefano Zurlo
Il Giornale, 26 aprile 2024 Manette per i giornalisti. E pene che fioccano come la neve di emendamento in emendamento: quattro anni di carcere, no sei, addirittura otto per chi ruba una carta segreta e la pubblica. Che poi è un po’ il succo della professione: si dà una notizia che fino a un minuto prima era nascosta in un cassetto. O dentro l’armadio blindato di una qualche autorità. Non importa. Pezzi della maggioranza si esibiscono con proposte, per ora solo tali, muscolari. Fronte numero uno: la diffamazione. Al Senato l’idea di incarcerare chi scrive ha fatto capolino, poi è stata precipitosamente ritirata. A quel punto, la bagarre si è spostata alla Camera, dove si parla di cybersecurity: e qui alcuni deputati - anche di Azione - hanno suggerito lo stesso spartito. Galera con dosi da cavallo di giustizialismo.
di Filippo Facci
Il Giornale, 26 aprile 2024 Ormai le notizie e i video sulla criminalità giovanile passano quasi inosservati: ma se si consultano le fonti più varie (Istat, Ministero dell’Interno, Dia, Antigone, report e statistiche) la conclusione è più o meno la stessa: non è solo la quantità, ma è la qualità della devianza minorile a essere cambiata. Capirlo non è difficile, e il problema è valicare la coltre di polemiche politiche legate all’emanazione del Decreto Caivano, quello che, tra altre cose, permette di arrestare anche i minori nel caso si renda necessario: sempre che come è accaduto a Rozzano non mandino a spacciare anche i minori di 12 anni.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 26 aprile 2024 “Ho avuto una vita professionale travagliata, anche per il tipo di processi combattuti”. Più che una deposizione, quella tenuta martedì dal pm milanese Fabio De Pasquale al tribunale di Brescia, dove è imputato insieme all’ex collega Sergio Spadaro con l’accusa di aver nascosto prove a favore dei vertici Eni (poi tutti assolti) nel processo Nigeria, è stata una descrizione emblematica del paradigma culturale che anima certi pubblici ministeri. In sei ore De Pasquale, uno dei simboli della procura meneghina, si è autorappresentato come un soldato, un magistrato che i processi non li istruisce, ma li combatte. Così la giustizia diventa una guerra, in cui non sono ammessi dubbi, incertezze, esitazioni.
di Rosario Di Raimondo
La Repubblica, 26 aprile 2024 Eppure c’è chi non si è voltato dall’altra parte. Chi ha provato a scalfire il muro di silenzio. Segnalando un viso rovinato dalle botte, chiedendo spiegazioni alla direzione del carcere, scrivendo una relazione di servizio vera - tra le tante false che mascheravano gli abusi contestati oggi dai pm - oppure svelando in procura le radici malate di quello che verrà poi definito un “sistema”. C’è chi ha visto e ha parlato delle botte ai giovani detenuti del Beccaria.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 26 aprile 2024 Lunedì sono stati arrestati 13 agenti della Polizia penitenziaria per violenze sui giovani detenuti nel carcere minorile Beccaria; altri 8 agenti sono stati sospesi e ulteriori 4 indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura. “Un ragazzo era particolarmente irrequieto: è stato legato e pestato fino a massacrarlo di botte. Al mattino quasi non lo riconoscevo più... Le sue mezze confidenze sono state sufficienti: ho telefonato immediatamente alla famiglia, fuori da ogni protocollo ufficiale, e ho potuto parlare con il fratello, poi con la psicologa. Il ragazzo, con il nostro supporto, ha presentato denuncia”. Sarà stato un caso oppure no, ma “pochi giorni dopo era fuori, scarcerato, e aveva ritirato la denuncia.
di Marianna Vazzana
Il Giorno, 26 aprile 2024 Mariavittoria Rava, della fondazione impegnata dal 2020. “C’erano omertà e paura. Ora il cambiamento”. “Quello che è successo al Beccaria è gravissimo ma è un bene che sia emerso. Ora non si resti fermi a puntare il dito contro lo scandalo ma questo sia piuttosto una luce, l’inizio del cambiamento innescato da persone buone che hanno avuto il coraggio di parlare sgretolando un muro d’omertà”. Ne è convinta Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava - Nph Italia Ets che all’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria ha dato vita nel 2020 al progetto “Palla al centro”, “percorsi di rinascita per i giovani detenuti” frutto di un accordo di collaborazione con il Tribunale per i minorenni di Milano e il Centro per la giustizia minorile per la Lombardia.
di Monica Vaccaretti
nurse24.it, 26 aprile 2024 La salute dietro le sbarre, intesa non solo come sanità pubblica della comunità penitenziaria ma anche benessere individuale del più emarginato tra i detenuti, è stata grandemente compromessa dopo i gravi fatti capitati al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. Violare il corpo e l’anima di quei ragazzi mentre scontano la loro pena, per quanto possano aver sbagliato secondo la legge quando stavano fuori, non ha attenuanti. Si apprende che uno di loro era riuscito a fuggire a Natale, è stato ripigliato come il peggior criminale evaso e ricondotto nel suo inferno. Pare una beffa che nella prigione per ragazzi, che porta il nome del grande giurista illuminato del Settecento, nonno di Alessandro Manzoni, si siano compiuti atti non occasionali di una brutalità inaudita che violentano la comune sensibilità pubblica ed offendono uno dei più celebri trattati di diritto penale, “Dei delitti e delle pene”.
Ristretti Orizzonti, 26 aprile 2024 Il Senatore dei Dem: “Ho chiesto al Ministro quali azioni intende intraprendere per garantire all’interno degli istituti penitenziari italiani forme di efficace controllo idonee a prevenire e a contrastare gli episodi di violenza e maltrattamenti ai danni dei detenuti”. “Il 22 aprile sono stati arrestati 13 agenti della polizia penitenziaria accusati di maltrattamenti sui minorenni detenuti nell’Istituto Penale per i Minorenni di Milano “Beccaria”. La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano avrebbero eseguito un’ordinanza emessa su richiesta dei ...
quibrescia.it, 26 aprile 2024 In questa lettera indirizzata al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari sono raccontate le terrificanti condizioni della prigione bresciana, la più sovraffollata d’Italia. Venerdì 19 aprile la Garante dei detenuti Luisa Ravagnani è tornata a denunciare pubblicamente le condizioni disumane di Canton Mombello e in generale delle carceri italiane. Secondo le sue ricostruzioni, il sistema penitenziario del nostro Paese sarebbe peggiore di quando, nel 2013, l’Italia fu condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. In questa occasione Ravagnani ha anche reso pubblica una lettera firmata dal gruppo di detenuti “P4HR” e indirizzata al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. La lettera risponde alla domanda “Perché avremmo bisogno di settantacinque giorni di liberazione anticipata?”
di Alice Bertino e Marina Lomunno
La Voce e il Tempo, 26 aprile 2024 Giovedì 18 aprile, ad un mese dall’appello del Presidente Mattarella per fermare l’emergenza dei suicidi nelle carceri italiane (ad oggi 31 tra cui 3 agenti penitenziari), la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha promosso un momento di riflessione nazionale sulle morti dietro le sbarre. A Torino la garante del Comune Monica Cristina Gallo e la garante di Alessandria Alice Bonivardo hanno promosso una manifestazione in un luogo simbolo delle sofferenze delle patrie galere, il Museo del carcere “Le Nuove”, nella sala intitolata a suor Giuseppina De Muro che fu accanto ai prigionieri nel periodo dell’occupazione nazista.
di Biagio Salvati
Il Mattino, 26 aprile 2024 È rimasta lettera morta il bando pubblicato per due volte dalla Provincia di Caserta - e per due volte andato deserto - riguardante la nomina di un Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale”, incarico vuoto dal 4 luglio dello scorso anno dopo le dimissioni di Emanuela Belcuore, che si dimise per la nota vicenda giudiziaria. La nomina le era stata conferita dal presidente Giorgio Magliocca nel giugno del 2020. Era stata designata dopo un avviso pubblico e sulla base del curriculum dopo avere “acquisito le domande degli interessati, giusto avviso pubblico del 26 maggio 2020”.
di Alessandro Zago
La Tribuna di Treviso, 26 aprile 2024 Progetto educativo per promuovere la legalità. Si sono confrontati con i coetanei che studiano nella Casa circondariale. Abbattere i pregiudizi, questa è stata una delle più grandi conquiste del progetto educativo che ha coinvolto quattordici studenti dell’ultimo anno dell’International Baccalaureate Diploma Programme (IBDP) del Collegio Pio X di Treviso. Il percorso ha messo in relazione e in dialogo i giovani con gli allievi della scuola della casa circondariale di Treviso. In un primo momento, i referenti del progetto, il professore di Studi religiosi, don Stefano Grespan, per il Pio X, e Samuela Barbieri, insegnante di Lettere per la scuola in carcere gestita dal Cpia Manzi, hanno lavorato ognuno con il proprio gruppo di studenti.
di Benedetta Capelli
vaticannews.va, 26 aprile 2024 Domenica prossima, 28 aprile, sarà il giorno delle prime volte. La prima volta di Papa Francesco a Venezia, di un Pontefice che visita la Biennale d’arte, di detenute che lo vedranno per la prima volta nella loro vita. Donne condannate in via definitiva che alla Giudecca hanno trovato il modo di rimettere insieme i pezzi della loro vita: chi iniziando a cucire, a lavorare in lavanderia, a specializzarsi in cosmesi. Alcune di loro hanno creato un rapporto di fiducia con gli artisti che animano il padiglione della Santa Sede dal titolo “Con i miei occhi”. Sono state ascoltate, valorizzate nei loro pensieri, hanno affidato le loro foto più care alle mani di chi le ha trasformate in quadri.
9colonne.it, 26 aprile 2024
Si tiene oggi, alle 10, presso la Casa circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano, a Napoli, la proiezione - in anteprima assoluta - del film “Nati pre-giudicati” di Stefano Cerbone, alla cui sceneggiatura hanno collaborato i detenuti del reparto di Alta Sicurezza. All’iniziativa assieme al regista e ai detenuti interverranno la direttrice del carcere Giulia Russo, il garante dei detenuti del Comune di Napoli don Tonino Palmese, i parlamentari Gaetano Amato, Francesco Emilio Borrelli e Federico Cafiero de Raho. Modera il giornalista Claudio Ciotola. Al termine seguirà un dibattito sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli in contesti cosiddetti a rischio come le famiglie di malavitosi.
AFFARI SOCIALI
di Luciana Castellina
Il Manifesto, 26 aprile 2024 No, non farò la cronaca della manifestazione, di cui peraltro non so neppure chi siano stati gli oratori ufficiali, perché a piazza del Duomo, pur essendo stata presente per sei ore nel corteo, non ci sono neppure arrivata, tanta era la folla che aveva riempito mezza città. Della redazione del giornale a Milano ce ne erano tantissimi, tutti dietro lo striscione del manifesto, fieri di aver dato alla consueta celebrazione milanese del 25 aprile, come fu 30 anni fa, uno slancio particolare. Scrivere spetta a loro.
di Gemma Bird*
L’Unità, 26 aprile 2024 Con il movimento di persone attraverso il Mediterraneo gestito da politiche securitarie, Frontex è salita alla ribalta e non con buoni risultati. Il naufragio avvenuto vicino a Pylos lo scorso giugno, una delle più grandi tragedie moderne nelle acque greche, ha causato più di 600 vittime. In seguito a ciò, le critiche all’operato in Grecia dell’agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza delle frontiere, Frontex, hanno raggiunto un massimo storico. Una recente indagine del Difensore Civico dell’UE, Emily O’Reilly, sul modo in cui Frontex ha agito nelle operazioni di ricerca e salvataggio, ha criticato l’agenzia per non aver assunto un “ruolo più attivo” e ha concluso che Frontex non era attrezzata per sostenere i valori dell’UE.
di Simona Musco
Il Dubbio, 26 aprile 2024 “Un agente che mi interrogava mi ha detto che quello nella foto numero 8 era il capitano della barca e di firmare accanto all’immagine. Ed io l’ho fatto”. A dirlo, in aula, a Crotone è stato Faizi Hasib, 33enne ex agente di Polizia in Afghanistan, tra i superstiti del naufragio del caicco carico di migranti che la notte del 26 febbraio 2023 si è schiantato contro una secca davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro. Su quella nave, denominata “Summer Love”, erano ammassate circa 140 persone partite da Cesme, in Turchia, che hanno poi incontrato le onde alte e spietate dello Jonio, che ha strappato la vita ad almeno 100 di loro. Gente alla ricerca di vita, un futuro migliore, sfuggita ai talebani o al terremoto in Turchia e Siria, alle guerre, alla fame, in viaggi iniziati due anni fa e costati fino a 8.500 euro.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 26 aprile 2024 Le 600 pagine dell’ultimo rapporto 2023-2024 di Amnesty International raccontano come sono stati violati nel 2023 in 155 stati. Il mondo ha fatto passi indietro di decenni. Il sistema internazionale è collassato anche per responsabilità del Consiglio di sicurezza: nel decennio scorso era stata la Russia a usare il potere di veto per proteggere la Siria, in questi ultimi mesi gli Stati Uniti per Israele. L’anno in cui il sistema di protezione dei diritti umani collassò. Questo potrebbe essere il sottotitolo del Rapporto 2023-2024 di Amnesty International, appena diffuso. Circa 600 pagine, nell’edizione italiana pubblicata da Infinito Edizioni, che raccontano come sono stati violati i diritti umani nel 2023 in 155 Stati.
di Massimiliano Iervolino
L’Unità, 26 aprile 2024 I Radicali fecero di una scandalosa vicenda personale una battaglia politica: contro la carcerazione preventiva, il pentitismo, le condizioni delle prigioni. Ora sta a Fratoianni e Bonelli fare lo stesso. Qualche settimana fa da questo giornale diedi un suggerimento alla segretaria del Partito Democratico: “Forza, Elly, candida Salis e Zuncheddu”, così argomentando: “Chi meglio di Ilaria Salis potrebbe rappresentare al Parlamento europeo le condizioni disumane e degradanti delle carceri e delle aule di tribunale in Ungheria? Chi meglio di Beniamino Zuccheddu potrebbe rappresentare al Parlamento europeo una giustizia come quella italiana che ti condanna all’ergastolo e che dopo 32 anni ti mette in libertà perché si è sbagliata?”.
di Caterina Soffici
La Stampa, 26 aprile 2024 Teheran condanna al patibolo il rapper: aveva partecipato alle proteste in memoria di Mahsa Amini e cantato la sua rabbia contro il regime degli ayatollah. Toomaj Salehi è un rapper. Ha 33 anni e 2 milioni di followers su Instagram. Per quanto possa contare, significa che è famoso. In Iran, dove la musica è proibita, è il più famoso di tutti, una sorta di idolo. Il tribunale rivoluzionario lo ha condannato a morte. Per impiccagione, come si usa da quelle parti, con l’accusa di “corruzione sulla terra”. Non è il primo, non sarà l’ultimo. La notizia è stata data al quotidiano Shargh da Amir Raesian, il suo avvocato.
DOCUMENTI
"Istituiamo la Giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione online
Articolo: "Voci di Dentro in piazza per il 25 aprile", di Francesco Lo Piccolo
Articolo: "Il male oscuro dei suicidi tra le Forze dell'Ordine, di Antonio Nastasio
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