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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 19 aprile 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 19 aprile 2024 Un mese dopo l’appello del Presidente Mattarella, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali dei detenuti è scesa in campo con iniziative in tutta Italia. Mentre a Como si registra il 32esimo suicidio dall’inizio dell’anno. “È uno stillicidio insopportabile”, tuona Samuele Ciambriello, garante campano e portavoce dei garanti territoriali. “Ogni giorno sentiamo parlare di morti in carcere e di carcere. Uno stillicidio al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione”. Un mese dopo l’appello del Presidente Mattarella, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale è scesa in campo con iniziative in tutta Italia per dire basta alle morti in carcere.
di Pietro Barabino
Il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2024 “Sul tema dei suicidi in carcere, quello che si può fare subito è aumentare il numero delle telefonate consentite e gli orari di apertura delle celle” due misure molto semplici che potrebbero incidere in parte per mitigare la sofferenza delle persone detenute, secondo il Garante ligure dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive Doriano Saracino. Un centinaio di persone, tra volontari, avvocati, operatori, ministri di culto, poliziotti penitenziari, magistrati e cittadini hanno risposto all’appello dei garanti e si sono radunati sulla scalinata del Palazzo di Giustizia a Genova, in contemporanea a quanto avvenuto a Torino, Siracusa, Ivrea, Verona, Napoli, Lecce, Biella, Benevento, Cagliari, Crotone, Catanzaro, Brindisi e altre città.
camerepenali.it, 19 aprile 2024 Lenzuola e bombole di gas, strumenti che consentono solitamente ai detenuti di procurarsi il cibo e il sonno, quel poco che assicura il minimo della sopravvivenza, divengono gli strumenti atroci con cui ci si dà la morte. L’ultimo terribile suicidio nel carcere di Como prolunga quella interminabile lista che pesa oramai come un macigno sulla coscienza dell’intero Paese. Lenzuola e bombole di gas, strumenti che consentono solitamente ai detenuti di procurarsi il cibo e il sonno, quel poco che assicura il minimo della sopravvivenza, divengono gli strumenti atroci con cui ci si dà la morte.
di Annalisa Cangemi
fanpage.it, 19 aprile 2024 Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, commenta gli ultimi allarmanti dati sui suicidi in carcere, dovuti soprattutto al sovraffollamento: “Dall’inizio del 2024 le morti per suicidio nelle carceri italiane sono arrivate già a 32. Un numero impressionante, se si considera che l’anno scorso, in tutto l’anno, ce ne furono 70. Se continuiamo con questo ritmo arriveremo al dato più alto di sempre”. Sono 32 i detenuti che da inizio 2024 si sono suicidati in carcere, oltre a 4 agenti di Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.
di Franco Corleone
L’Espresso, 19 aprile 2024 Una proposta di legge prevede tirocini formativi nei luoghi di pena per gli aspiranti magistrati. La riforma della giustizia è ridotta a un tema di polemica continua e inesauribile. Il conflitto tra politica e magistratura avrebbe richiesto una definizione di ambiti e di confini, purtroppo è mancata la riforma della politica. Siamo tra Scilla e Cariddi. Da una parte leggi elettorali incostituzionali che danno il potere assoluto ai segretari di partito e dall’altra elezioni con le preferenze che squadernano frotte di candidati assetati di piccolo potere. Giustizia penale e giustizia civile pongono questioni diverse ma con soluzioni praticabili, che non si adottano perché romperebbero abitudini consolidate e rendite di posizione.
GIUSTIZIA
di Tiziana Maiolo
Il Riformista, 19 aprile 2024 Oggi, il ritorno all’inquisizione più che un sogno è prassi quotidiana. E la separazione delle carriere è diventata più un feticcio che un serio programma riformatore, così calpestiamo la Costituzione. Il segnale di allarme si è manifestato a Milano lo scorso ottobre, quando il giudice delle indagini preliminari Tommaso Perna ha osato violare niente di meno che il sacrario dell’antimafia di Boccassini e Dolci, concedendo “solo” 11 misure cautelari in carcere su 153 richieste dalla procura. Parapiglia, sconcerto, indignazione. Ma come si permette un gip, di distanziarsi in modo così palese e significativo dall’ipotesi dell’accusa?
di Gian Domenico Caiazza
Il Foglio, 19 aprile 2024 “Delegittimazione”: è questa la parola magica che la Magistratura italiana (e il mondo mediatico e politico che la sostiene con passione) sfodera puntualmente non appena si materializzi anche la sola ipotesi di un giudizio, di una valutazione critica dell’operato professionale delle toghe. I test psico-attitudinali per aspiranti magistrati? Delegittimano la magistratura. L’introduzione del fascicolo delle performance di ogni singolo magistrato? Delegittima la magistratura. Il referendum sulla responsabilità civile? Delegittima la magistratura. L’articolo di Ermes Antonucci su alcuni magistrati della Procura di Firenze? Delegittima la Magistratura. E sì, perché una volta che ci hai preso la mano, non stai lì a distinguere tra il varo di una legge, la promozione di un referendum e la pubblicazione di un articolo su un quotidiano.
GIURISPRUDENZA
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2024 Via il cuore del decreto salva intercettazioni dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per decisione, ieri pomeriggio, delle Sezioni Unite della Cassazione. La questione è molto tecnica, ma le ricadute sono facili da comprendere: alcune decine di inchieste e processi in corso, anche per corruzione, rischiano seriamente di andare in fumo o essere compromessi perché non potranno essere utilizzate le intercettazioni, fino a ieri validi elementi di prova in mano ai pubblici ministeri. Alcune procure, da Genova a Napoli, sono in allerta.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 19 aprile 2024 Il Tar Piemonte, sentenza n. 353/2024, ha accolto il ricorso condannando il Ministero della Giustizia a pagare 10mila euro al dipendente dell’amministrazione penitenziaria. Risarcimento per l’agente penitenziario sottoposto a una visita psichiatrica per verificarne la presunta omosessualità che avrebbe potuto comprometterne l’idoneità al servizio venendo parificata ad un disturbo della personalità. Le visite, medica e psichiatrica, erano state ordinate dopo una segnalazione, risultata poi falsa, di due detenuti che avevano lamentato delle avances da parte dell’agente. Il Tar Piemonte, sentenza n. 353/2024, accogliendo il ricorso dell’agente ha condannato il Ministero della Giustizia a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale.
di Massimo Massenzio
Corriere di Torino, 19 aprile 2024 Dall’inizio dell’anno le morti “di carcere” in Italia sono state 54 (30 per suicidio, 24 per cause naturali), tre delle quali a Ivrea, Cuneo e a Torino. Tante, troppe, un numero mai visto prima. L’ultima tragedia, in Piemonte, risale allo scorso 24 febbraio, quando Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez, 31 anni, affetto da gravi problemi psichiatrici, si è impiccato nella sua cella al Lorusso e Cutugno. “Una persona che non doveva stare in carcere, non per un premio, ma perché lo aveva stabilito il giudice - ha sottolineato il vicepresidente della Camera Penale Maurizio Basile -. Ma non è stato trovato posto in Rems e dopo mesi era ancora lì, in una struttura inadeguata alle sue condizioni”.
di Leandro Del Gaudio
Il Mattino, 19 aprile 2024 In Campania ci sono 7.400 detenuti, di cui: 94 hanno un fine pena dai 6 agli 8 mesi; 240 con fine pena da 1 a 2 anni; 464 con fine pena dai 2 ai 3 anni. E non è tutto. A voler essere ancora più analitici, si può dire che i circa 700 reclusi di cui si è fatto cenno fanno parte di un gruppo di 2500 detenuti che stanno scontando pena sotto i 4 anni. Sono alcuni numeri forniti dal garante regionale per i detenuti Samuele Ciambriello, nel corso di un convegno tenuto dalla Camera degli avvocati penalisti “Sebastiano Fusco”, in un confronto a più voci tra giuristi ed addetti ai lavori.
di Roberta Rampini
Il Giorno, 19 aprile 2024 L’iniziativa sulla scalinata del Palazzo di giustizia: hanno scandito i nomi dei 31 detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre. L’ultimo episodio risale a poche ore fa: Nazim Mordjane, 32 anni, in carcere a Como ieri sera ha inalato il gas di una bomboletta da campeggio. Sono già 31 dall’inizio dell’anno i detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre in Italia. Il Garante comunale dei detenuti Francesco Maisto e gli avvocati della Camera penale di Milano si sono dati appuntamento, sulla scalinata del Palazzo di giustizia, per scandire i nomi di queste persone. Un’iniziativa per ricordare le “troppe vittime”, ma anche per ricordare gli agenti della polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nell’ultimo anno.
di Roberta Rampini
Il Giorno, 19 aprile 2024 “Una tortura, una cattiveria, un rischio”: sono queste le parole che don Gino Rigoldi ha utilizzato per commentare la circolare sulla chiusura dei reparti di media sicurezza, entrata in vigore nelle carceri italiane qualche mese fa. Per oltre 50 anni cappellano del carcere minorile Beccaria, Don Gino Rigoldi ha dedicato la sua vita alla cura, all’ascolto e all’accoglienza dei detenuti in carcere e conoscendo l’ambiente e i suoi inquilini, l’ex cappellano ha definito la circolare “terribile” perché “se non c’è attività, si sta in cella per 22 ore, con il rischio che la gente diventa matta quando è così compressa”.
di David Alleganti
La Nazione, 19 aprile 2024 Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza: a Sollicciano impossibile eseguire una pena adeguata “La struttura è il paradigma dei penitenziari italiani. Bisogna valorizzare subito soluzioni alternative”. “Le condizioni del carcere di Firenze, Sollicciano, sono di estremo degrado. È una situazione intollerabile. Le condizioni igieniche e strutturali non garantiscono quel minimo grado di civiltà necessario per far eseguire una pena degna ai detenuti”, dice Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze. Un magistrato attento alla questione carceraria, autore insieme a Edoardo Vigna, di “Vendetta pubblica” (Laterza).
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 19 aprile 2024 Lo specialista del carcere in pensione. L’avvocato Simone Bergamini responsabile dell’osservatorio carcere della Camera Penale veronese e don Carlo Vinco, Garante dei detenuti a Verona, ieri insieme per l’appello lanciato dalla conferenza dei garanti per prevenire i suicidi in carcere. Il Garante dei detenuti ha letto i nomi dei 31 che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita nelle carceri italiane. L’avvocato Simone Bergamini ha spiegato come “sia stata abolita la pena di morte, ma non la morte per pena”.
di Giuseppe Di Martino
Il Mattino, 19 aprile 2024 La garante del Sannio e le associazioni hanno ribadito la necessità di migliorare la qualità della vita all’interno degli istituti. “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti. Non facciamo in tempo a contare casi di suicidio in cella che siamo costretti ad aggiornare questo agghiacciante elenco. È un grave stillicidio”. È il grido di protesta della garante dei detenuti della provincia di Benevento, Patrizia Sannino, che ieri mattina a piazza Risorgimento, insieme ai rappresentanti dell’associazione Rete Sociale, della Camera penale di Benevento, dei Giuristi democratici, dell’associazione ...
di Marco Angelucci
Corriere dell’Alto Adige, 19 aprile 2024 Diciassette milioni. É quanto ha speso lo Stato italiano per la realizzazione del nuovo carcere a Bolzano sud. Una montagna di soldi. Ma il nuovo carcere non c’è. Manco una pietra o una transenna a delimitare i terreni espropriati per la modica cifra di 14 milioni al pool di costruttori che li aveva appena rilevati dai contadini. Il resto sono studi di fattibilità, progetti e consulenze per un progetto che è fermo da un decennio. Intanto nel vecchio carcere la situazione peggiora giorno dopo giorno: anche se la scabbia si è manifestata dai detenuti all’inizio di dicembre solamente la settimana prossima ci sarà una sanificazione radicale di tutti gli ambienti e tutti i detenuti verranno sottoposti a trattamento farmacologico per provare ad eliminare l’acaro.
di Angelica Malvatani
Il Resto Del Carlino, 19 aprile 2024 Mai prima si era visto un Vescovo impegnato come parroco dietro le sbarre: “C’è sofferenza e bisogno di portare il Vangelo. Fuori certi riti sono diventati automatici, poco sentiti. Qui è diverso”. La parola che più torna nei discorsi di monsignor Armando Trasarti è dignità, è un pensiero fisso che si adatta a ogni persona che incontra. Per questo al vescovo di Fermo Rocco Pennacchio è parso giusto e naturale chiedergli di occuparsi dei detenuti del carcere della città, di diventarne il parroco, lui, un Vescovo emerito.
di Mario Consani
La Repubblica, 19 aprile 2024 Quando tutto manca, la fantasia aiuta a sopravvivere nelle celle. Una mostra raccoglie e racconta gli oggetti inventati dai detenuti per sopperire a tutto quello che è proibito: dalla grattugia per il formaggio al frullatore. Per inventarsi un frullatore, in fondo basta togliere le pale al ventilatore (che in carcere si può tenere) e infilare nella base del motore tre forchette di plastica fuse a corpo unico che, in effetti, gira come un (quasi) normale sbattitore a frusta. Nella “cucina” di ogni cella manca tutto ma non la fantasia nell’arte di prepararsi il cibo, attività primaria per chiunque trascorra dietro le sbarre la maggior parte della giornata. Così da oggetti semplici ne nascono altri un po’ più raffinati.
di Arianna Di Genova
Il Manifesto, 19 aprile 2024 Biennale 60. “Con i propri occhi”, a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine. Desideri, sorveglianza, ricordi: gli artisti - da Cattelan a Claire Fontaine fino a Gomes e Fattal - in un percorso dentro alla Casa di reclusione femminile alla Giudecca, lavorando con le residenti. Davanti ai Giardini ha attraccato la Freedom Boat, con i suoi reading per la Palestina, mentre per tutta Venezia sono appesi volantini rossi che disegnano la mappa dei rifugi anti-aerei: è l’incursione del padiglione Ucraina fra i canali, che racconta così il suo perenne stato d’allarme. Ma alla Giudecca, invece, c’è un silenzio assoluto. Il mondo esterno è bandito.
Il Mattino, 19 aprile 2024 L’opera è dedicata all’emarginazione, ai pregiudizi verso i bambini nati in famiglie affiliate alla criminalità organizzata Si terrà il prossimo venerdì 26 aprile, alle 10, presso la Casa Circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano (via Roma Verso Scampia 350, Napoli) la proiezione - in anteprima assoluta - del film “Nati pre-giudicati” di Stefano Cerbone, alla cui sceneggiatura hanno collaborato i detenuti del reparto di Alta Sicurezza. All’iniziativa assieme al regista e ai detenuti interverranno: la direttrice del carcere Giulia Russo, il garante dei detenuti del Comune di Napoli don Tonino Palmese, i parlamentari Gaetano Amato, Francesco Emilio Borrelli e Federico Cafiero de Raho. Al termine seguirà un dibattito sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli in contesti cosiddetti a rischio come le famiglie di malavitosi.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 19 aprile 2024 Parla la presidente Anna Rossato: l’associazione animerà un laboratorio venerdì 10 maggio a cui seguirà un incontro con l’ex magistrato Gherardo Colombo e Marta Cartabia.
di Mattia Feltri
La Stampa, 19 aprile 2024 La Commissione parlamentare indaga sul “degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori”. Nella maggioranza c’è la disastrosa convinzione che i problemi si risolvano prendendo i giovani a randellate. Da novembre la “Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza” sta conducendo un’indagine conoscitiva “sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori”. L’indagine si propone di esplorare la diffusione di alcol, droghe, aggressività, violenza, fragilità emotiva e piscologica, con focus su depressione, autolesionismo, disordine alimentare, suicidio, e poi la disabilità fisica e psichica, l’impatto di internet e delle nuove tecnologie.
di Elio Palombi*
Il Riformista, 19 aprile 2024 La relazione annuale sull’attività del 2023 della Corte Costituzionale, svolta dal Presidente Augusto Barbera, in data 18 marzo 2024, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, assume un’importanza rilevante particolarmente sul tema del fine vita, che viene affrontato, da esperto costituzionalista, con la piena consapevolezza delle complesse problematiche sottostanti. Purtroppo, di fronte alla pressante esigenza di rispondere normativamente all’avanzare di nuove istanze sul problema del fine vita, si assiste alla latitanza del potere legislativo, cui spetterebbe il compito di agire per risolvere un problema estremamente delicato, che attiene al rispetto della dignità della persona umana.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 19 aprile 2024 Ricorso al Tar contro l’istituzione dei comitati etici regionali e le linee guida per l’attuazione della sentenza della Consulta. A giugno la Corte costituzionale si pronuncerà sul requisito del “sostegno vitale”. Di adeguarsi alla sentenza “Cappato - Dj Fabo” con la quale la Corte costituzionale nel 2019 riconobbe il diritto di un malato terminale, in determinate condizioni, a porre fine alle proprie sofferenze con il suicidio medicalmente assistito, il governo Meloni proprio non ne vuole sapere. Così il 12 aprile scorso la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno impugnato davanti al Tar dell’Emilia-Romagna, tramite l’avvocatura di Stato, le delibere con le quali la Regione ha tentato di riempire il vuoto normativo lasciato dal pronunciamento della Consulta.
di Domenico Agasso
La Stampa, 19 aprile 2024 Le denunce dal servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia: sempre più discriminazioni, mancano investimenti e inclusione, gli immigrati pagano un alto prezzo. “Ormai il diritto di asilo è al tramonto. Le decisioni politiche acuiscono gli ostacoli burocratici”. Si registrano sempre più discriminazioni, mancano investimenti e inclusione, gli immigrati pagano un alto prezzo. “Ormai il diritto di asilo è al tramonto. Le decisioni politiche acuiscono gli ostacoli burocratici”. Sono le denunce del Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, in occasione della presentazione del “Rapporto” annuale, da cui emerge che mai ci sono stati “così tanti migranti morti: oltre 3mila solo sulla rotta mediterranea”; nel mondo più di 8.500.
di Simona Musco
Il Dubbio, 19 aprile 2024 Vacilla l’ipotesi secondo cui nel 2016-2017 le navi avrebbero favorito un business libico sui migranti. A sette anni di distanza dall’indagine sulla quale i partiti di centrodestra contavano per provare il mai dimostrato legame tra Ong e trafficanti, arriva finalmente la decisione del gup sul caso Iuventa. Il Tribunale di Trapani, dopo due anni di udienza preliminare, deciderà oggi se accogliere la richiesta di non luogo a procedere della procura di Trapani contro i quattro membri dell’equipaggio della Iuventa e contro gli esponenti di Save the Children e Medici Senza Frontiere. Una richiesta che si accompagna a quella del dissequestro della nave - ferma da sette anni e, dunque, lontana dai migranti in pericolo - riconoscendo, di fatto, l’insussistenza delle prove, come da sempre urlato dalle difese.
di Paola Moscardino
Corriere del Mezzogiorno, 19 aprile 2024 Secondo il deputato del Pd, Claudio Stefanazzi, il problema è a monte: “Sono richiedenti asilo, molti di loro non dovrebbero stare qui - dice Invece la struttura è pensata come un carcere”. Reportage da Restinco, dove i minori immigrati dormono in sedici in una camerata. Sindacalisti e associazioni di volontari esclusi dalle visite, liti con la prefettura, condizioni di permanenza che chi si è recato all’interno come il parlamentare Claudio Stefanazzi - reputa infernali. Suona l’allarme per le condizioni in cui vivono i minori immigrati nel centro per i rimpatri di Restinco, alle porte di Brindisi. “Sono richiedenti asilo, dovrebbero stare altrove. E dormono in 16 in una camerata”.
di Roberto Gramola
La Voce e il Tempo, 19 aprile 2024 Gli ultimi dati del Consiglio europeo mostrano un totale di 5.610 detenuti di età inferiore ai 18 anni. Il modello di giustizia minorile italiano è sempre stato fonte di ispirazione in Europa. Anche se il VII Rapporto dell’Associazione Antigone (che si occupa della tutela dei diritti delle persone detenute), pubblicato un mese fa, denuncia che il cosiddetto “Decreto Caivano”, approvato nel settembre scorso dal governo introducendo nuove misure per contrastare la criminalità minorile, ha fatto lievitare in modo preoccupante le presenze dei minorenni negli istituti minorili della Penisola.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
La Repubblica, 19 aprile 2024 Sul Guardian in questi giorni è stata pubblicata la storia di Glodi Wabelua, con il titolo: “Da piccolo spacciatore a trafficante di esseri umani. La legge sulla schiavitù moderna sta dando la caccia alle persone sbagliate?” Il pezzo, firmato dallo scrittore Francisco Garcia, parte da un fatto di cronaca che a prima vista non ha nulla di straordinario: nel 2014 cinque adolescenti di Londra vengono arrestati dalla polizia per aver spacciato qualche grammo di droga di tipo A (secondo la classificazione della legge britannica vi rientrano sostanze come la cocaina).
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 19 aprile 2024 La via d’uscita dal carcere di Budapest per Ilaria Salis è un seggio al Parlamento europeo. Lo spazio per provarci lo darà l’Alleanza Verdi e Sinistra, che ieri nel tardo pomeriggio. “in accordo con Roberto Salis”, suo padre, ha ufficializzato la candidatura dell’antifascista italiana arrestata in Ungheria nel febbraio del 2023. Con ogni probabilità Salis sarà capolista nella circoscrizione Nord Ovest. “L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello stato di diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri - dicono i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
di Gianni Alati
Il Dubbio, 19 aprile 2024 Oltre 56mila persone poste in detenzione dopo la sconfitta territoriale del gruppo armato Stato islamico stanno subendo sistematiche violazioni dei diritti umani e muoiono in grandi numeri a causa delle condizioni inumane di detenzione nel nordest della Siria. È quanto ha denunciato Amnesty International in un nuovo rapporto, intitolato “Conseguenze. Ingiustizia, torture e morti in detenzione nel nordest della Siria”, in cui illustra come le autorità della regione autonoma siano responsabili della massiccia violazione dei diritti umani di oltre 56.000 persone da loro trattenute: 11.500 uomini, 14.500 donne e 30.000 minorenni detenuti in almeno 27 centri di detenzione e nei due campi di Al- Hol e Roj.
DOCUMENTI
Articolo. "Il grado di maturità del reo minorenne", di Andrea Baiguera Altieri
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 aprile 2024
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