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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 16 aprile 2024
di Glauco Giostra
Il Dubbio, 16 aprile 2024 Bisogna rimuovere dal testo le criticità tecniche che rischiano di pregiudicarne l’efficacia. Che la situazione carceraria sia drammatica, non è più seriamente contestabile. Che sia responsabilità soltanto dell’attuale governo sarebbe affermazione ingenerosa. Che la recente produzione di reati à la carte sia riuscita, però, nel non facile risultato di peggiorare una situazione già al collasso, è evidente. Che servirebbe una profonda palingenesi della risposta penale al reato in grado di fare dell’esecuzione carceraria l’extrema ratio e l’occasione per offrire al condannato una vita intramuraria ritmata non già da una immota clessidra senza sabbia, ma da impegnativi percorsi di formazione e di prestazioni a favore della vittima e della società è tanto ovvio, quanto ignorato.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 16 aprile 2024 Quella scoppiata nella Casa circondariale di Bolzano è una vera e propria emergenza sanitaria. I recenti rapporti provenienti da fonti sindacali della polizia penitenziaria dipingono un quadro allarmante: una diffusione incontrollata di scabbia all’interno dell’istituto carcerario, mettendo a rischio non solo la salute dei detenuti, ma anche quella del personale operativo. Fortunato Angotti, segretario provinciale della Fsa (Federazione Sindacati Autonomi) - Cnpp (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria), ha sollevato la questione in una nota ufficiale. Secondo quanto riportato, già tra ottobre e novembre del 2023 si è verificata un’escalation preoccupante dei casi di scabbia all’interno della struttura penitenziaria.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Riformista, 16 aprile 2024 L’obiettivo principale è quello di valorizzare esperienze, competenze e modelli di intervento esistenti, inserendoli in un processo di governance multilivello. La sessione plenaria di questa mattina del Cnel dedicata ad un tema da sempre di grande interesse: il lavoro in carcere come deterrente ai casi di recidiva. È ormai ampiamente dimostrata la relazione tra lo status lavorativo di un individuo e le sue possibilità di commettere un crimine. In tale prospettiva è evidente l’importanza delle iniziative di formazione e di occupazione durante l’esecuzione della pena, proprio al fine di agevolare, nel rispetto del dettato costituzionale, il reinserimento dei detenuti nella società.
di Renato Brunetta*
Il Sole 24 Ore, 16 aprile 2024 “Il lavoro è valore sociale, fattore di emancipazione, giustizia e benessere per tutti”. È da questo principio che ha preso le mosse l’accordo del 13 giugno 2023 tra CNEL e Ministero della Giustizia per “gettare un ponte tra il carcere e la società, portando il lavoro e l’istruzione al centro di un grande progetto di inclusione sociale che veda protagonisti le imprese, i sindacati, il volontariato, il sistema scolastico e universitario e gli enti locali”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 16 aprile 2024 Il palazzo del Consiglio superiore della magistratura cambia nome e viene intitolato al vicepresidente Vittorio Bachelet, ucciso dalle Br. L’obiettivo era la presenza di Giorgia Meloni, senza successo. Il ministro Nordio ci sarà, ma solo in platea. Il palazzo del Consiglio superiore della magistratura cambia nome, ma il clima teso al suo interno rimane lo stesso. Oggi, infatti, è giorno di celebrazione: palazzo dei Marescialli, chiamato così dal 1935 perché era sede dei marescialli d’Italia (un grado militare istituito da Benito Mussolini nel Ventennio), diventa palazzo Vittorio Bachelet.
di Liana Milella
La Repubblica, 16 aprile 2024 Il Guardasigilli Carlo Nordio, con una delle sue iperboli, assimila l’avvocato “a una divinità” e considera maturo il tempo, in vista di una riforma costituzionale, per inserire anche questa figura nella Carta. Nell’inaugurazione di un anno giudiziario, stavolta del Consiglio nazionale forense, anche gli eccessi sono ammessi. E il ministro della Giustizia si esibisce in uno dei suoi. E del pari anche il numero due del Csm, l’avvocato nella vita Fabio Pinelli, scelto dalla Lega per palazzo dei Marescialli - che giusto domani, con tanto di mega cerimonia blindata per i soli vip, diventa “palazzo Bachelet” - allarga le critiche contro il “processo mediatico”.
di Giacomo Salvini
Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2024 Dopo le proteste e l’allarme internazionale di Reporter senza frontiere, Fratelli d’Italia fa un passo indietro e ritira l’emendamento che aumentava il carcere per i giornalisti condannati per diffamazione (fino a 4 anni e mezzo). Ad annunciarlo è stato il promotore Gianni Berrino, senatore Fdi, che solo fino a pochi giorni fa rivendicava l’iniziativa. La proposta aveva sollevato grossi malumori anche dentro la stessa maggioranza con Fi e Lega che si erano espresse contro.
di Iuri Maria Prado
Il Riformista, 16 aprile 2024 Si potrebbe pensare alla pubblicazione su un’intera pagina, e a spese del responsabile, del provvedimento che riconosce l’illiceità del comportamento dell’autore dell’articolo. È davvero difficile capire come la sacrosanta istanza garantista possa essere chiamata in causa per giustificare tre o quattro anni di galera sulla gobba di un giornalista magari anche disinvolto, magari anche peggio, ma dopotutto responsabile di un delitto che dovrebbe essere sanzionato senza ricorrere a quella strumentazione forcaiola. Sorprende, dunque, che alcuni, pur appartenenti alla schiatta che si intesta quell’ineccepibile missione di garanzia per i diritti individuali, snocciolino senza perplessità ipotesi di riforma ed emendamenti articolati su quel presupposto di giustizia piombata.
di Francesco Verri
Il Dubbio, 16 aprile 2024 Provo a intervenire in difesa della reputazione, oltre che della libertà di espressione invocata dall’appello di Libération in favore del professor Luciano Canfora firmato da molti studiosi. Studiosi che ovviamente meritano il massimo rispetto - loro e le considerazioni che esprimono - ma permetteranno la mia (assai più modesta) dissenting opinion proprio in nome del diritto che ritengono leso dalla querela della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, definita da Canfora “nazifascista nell’animo”. In effetti, mi piacerebbe che si levassero voci e si firmassero appelli anche a favore dell’articolo 2 della Costituzione e del bene giuridico protetto dal reato di diffamazione, sopraffatti nel nuovo millennio dall’articolo 21 che tutela la libertà di espressione.
di Giacomo Salvini
Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2024 Era stata spacciata come un’emergenza nazionale. Tant’è che fu proprio Giorgia Meloni a voler introdurre un nuovo reato per “dare un segnale” ed evitare che l’Italia “fosse maglia nera in tutta Europa” in materia di sicurezza. Pugno duro: pene da 3 a 6 anni e multe da mille a dieci mila euro. Eppure adesso il governo Meloni, a un anno e mezzo di distanza, ammette che il primo decreto del suo mandato per combattere i rave-party non solo non era urgente ma è servito per colpire pochissime persone: nel 2023, 50 sono finite sotto indagine e solo 8 di queste oggi sono a processo con l’accusa di “invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”, il nuovo reato anti-rave.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 16 aprile 2024 Depositate le motivazioni della sentenza di secondo grado nei confronti dell’ex sindaco di Riace. Crollano le accuse. In assenza di prove vere e proprie, i pm e poi il tribunale di Locri si sono affidati anima e corpo alle captazioni, risultate inconsistenti e anche inutilizzabili. Oltre a smontare la quasi totalità delle accuse mosse nei confronti di Mimmo Lucano, le motivazioni - depositate nei giorni scorsi - della sentenza della corte d’appello di Reggio Calabria sul processo “Xenia”, riguardante la gestione dei progetti di accoglienza dei migranti a Riace, contengono un avvertimento ai magistrati a non basare le loro indagini soltanto sulle intercettazioni.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 aprile 2024 Al patron del Valtur furono sequestrati tutti i beni nonostante fosse incensurato. Dopo 13 anni, i giudici di secondo grado revocano le misure: “Non era mafioso”. Tre processi subìti, tredici anni di misure di prevenzione, accuse che andavano dalla frode fiscale a quella infamante di concorso esterno in associazione mafiosa, pentiti che lo accusavano, una feroce campagna mediatica, un autentico impero finito letteralmente in fumo. Questa è la storia di Carmelo Patti: partendo da zero è riuscito a creare a partire dagli anni sessanta in poi, in pieno periodo del cosiddetto “miracolo italiano”, un polo industriale che pian piano è diventato il quinto gruppo mondiale in campo di cablaggio di fili per auto motive, con migliaia di dipendenti in tutto il mondo ...
di Federica Pacella
Il Giorno, 16 aprile 2024 “Servono interventi urgenti: non si può continuare a morire di carcere e in carcere”. L’appello arriva dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che ha organizzato giovedì un momento di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere, con tutti i Garanti regionali, provinciali e comunali. A livello nazionale, fino a venerdì si contano 31 suicidi in istituti penitenziari da inizio anno, secondo il dossier “Morire di carcere” di Ristretti Orizzonti. Il confronto con il 2023 è allarmante: quest’anno 17 persone in più si sono tolte la vita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, 20 rispetto al 2019.
di Luciano Onnis
La Nuova Sardegna, 16 aprile 2024 La responsabile dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris corregge il ministro della Giustizia Carlo Nordio che in risposta a un’interrogazione avrebbe annunciato l’apertura del nuovo braccio del penitenziario. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo ha annunciato i giorni scorsi con risposta scritta a una interrogazione parlamentare sull’emergenza carceri, ma nel penitenziario di Uta non ci sarebbe stata nessuna consegna del nuovo Padiglione 41bis, né tanto meno il suo collaudo per il semplice fatto che la nuova struttura detentiva per il regime speciale, ancora non esiste: a correggere il Guardasigilli è Maria Grazia Caligaris, dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme Odv”, con un comunicato in cui tra affronta anche l’emergenza del crescente fenomeno dei suicidi in carcere.
di Susanna Ripamonti*
Corriere della Sera, 16 aprile 2024 Studenti del Naba e detenuti hanno raccolto gli oggetti auto-costruiti che in carcere vengono creati per sopravvivere a divieti, spesso incomprensibili. In mostra per la Settimana del design fino al 21 aprile alla Fabbrica del Vapore di Milano. Il progetto nasce dalla collaborazione tra CarteBollate, il periodico fatto dalle persone detenute del carcere di Bollate, e Naba (Nuova accademia di belle arti). Studenti e detenuti hanno raccolto gli oggetti autocostruiti che in carcere vengono creati per sopravvivere a divieti, spesso incomprensibili. Vietate le grattugie (vedere la soluzione nella foto qui sopra), gli uncinetti, gli strumenti per cucinare. Ammesse le penne biro, che all’occorrenza diventano ferri da calza (che invece sono proibiti).
Corriere Fiorentino, 16 aprile 2024 Sono stati piantari ieri mattina i 120 alberi del nuovo “ortofrutteto solidale” a Sollicciano. I detenuti del carcere saranno coinvolti nella cura e manutenzione delle piante ed il progetto, realizzato con il sostegno di Estra e che fa parte della campagna OrtoFrutteto solidale diffuso, promossa da AzzeroCo2 e Legambiente, è stato inaugurato alla presenza, tra gli altri, della direttrice di Sollicciano Antonella Tuoni e del garante dei detenuti di Firenze Eros Cruccolini, l’assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio, Andrea Giorgio.
garantedetenutilazio.it, 16 aprile 2024 Le attrici ex detenute portano in scena lo spettacolo per gli studenti, al termine di un percorso dedicato alla Costituzione e all’educazione alla legalità. “Le Donne del Muro Alto”, attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione, dirette dalla regista Francesca Tricarico, tornano in scena in una matinée dedicata agli studenti delle scuole di Roma e provincia con il progetto Olympe, sostenuto e fortemente voluto dalla fondazione Alta Mane Italia, dopo un percorso nelle scuole dedicato all’educazione alla legalità e alla Costituzione.
di Federica Brunelli*
Left, 16 aprile 2024 Come si può riparare un danno, ricucire un legame sociale, dopo che è stato commesso un reato? E se si tratta di minorenni autori di reato quali interventi ipotizzare? Il tema sarà affrontato, con incontri e spettacoli, al “Curae festival” dal 16 al 20 aprile a Pontremoli. Ne parla una mediatrice esperta di giustizia riparativa, tra gli ideatori della manifestazione. La giustizia riparativa, che grazie al decreto legislativo 150/22 (c.d. riforma Cartabia) è diventata legge anche in Italia, viene spesso definita come “giustizia dell’incontro”, perché attraverso una serie di programmi relazionali e dialogici (che appunto si fondano sull’incontro con l’altro) prova a prendersi cura degli effetti distruttivi nascenti dalla commissione di un fatto di reato ...
di Fiorenza Sarzanini
Corriere della Sera, 16 aprile 2024 Martedì 16 aprile esce per Fuoriscena “Noi due ci apparteniamo” in cui lo scrittore racconta le donne della criminalità organizzata. Vittime o carnefici, comunque condannate a non tradire mai. “Non so da dove si inizia e non trovo le parole a giustificare questo mio gesto. Mamma, tu sei mamma e solo tu mi puoi capire… So il dolore che ti sto provocando, e spiegandoti tutto almeno ti darai una spiegazione a tutto… Non volevo lasciarti senza dirti niente. Quante volte volevo parlare con te e per non darti un dolore non riuscivo”.
di Daniela Di Iorio
Corriere della Sera, 16 aprile 2024 A Bergamo il progetto ha già coinvolto 40 scuole medie, ma altrove si comincia già dalle elementari visto che il primo telefono viene regalato a 10 anni. È giunto alla sua terza edizione “Il mio primo telefono”, percorso educativo ideato dall’Associazione Parole Ostili e voluto a partire dal 2021 dal Comune di Bergamo che lo ha replicato per tre anni scolastici consecutivi in 40 classi delle scuole medie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi alla consapevolezza e responsabilità sul bullismo e cyberbullismo, le fake news, la privacy, l’hate speech, la web reputation, i rischi e le opportunità della Rete, la vita onlife dei ragazzi, le chat.
di Thomas Usan
Il Domani, 16 aprile 2024 Si affidano ai guru delle scommesse, si fanno catturare dalle slot o dai casinò digitali. Sono i giovani italiani che non riescono a uscire dall’illusione di “vincere facile”. Perdendo un sacco di denaro. “Non riesco ad andare allo stadio senza scommettere. Una volta durante una partita ho perso 500 euro. Con quei soldi avrei potuto pagarmi l’abbonamento per un paio di anni”. Giuseppe (nome di fantasia) ha poco più di 20 anni e, come lui stesso riconosce, è ludopatico. Per il momento non è ancora riuscito ad andare in terapia. Da quasi mezzora è nel bar di paese, precisamente nello stanzino delle slot machine dove l’aria è quasi irrespirabile per il fumo delle sigarette. Distrattamente schiaccia di continuo sul tasto spin, ogni volta punta 50 centesimi.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 16 aprile 2024 Oggi da casa sua Jallow Momodou vede il carcere dove ha trascorso la prima notte in Italia. La condanna a 4 anni e 8 mesi del processo di primo grado è stata annullata in appello. “Ogni volta che esco da casa mia vedo il carcere di Ragusa, dove ho trascorso la mia prima notte in Italia”. Jallow Momodou adesso si dice “in pace”: lavora al Caffé Italia, nella centrale piazza San Giovanni; ha acquistato un appartamento; si è sposato e vive con la moglie. Originaria della Guinea Conakry e conosciuta prima di partire, lo ha raggiunto in Sicilia dieci giorni fa per ricongiungimento familiare. “Fortunatamente non ha dovuto affrontare il viaggio toccato a me”, dice guardandosi indietro, ripensando al suo percorso: una moderna Odissea.
Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2024 Un compound al porto di Shengjin, le vecchie strutture militari a Gjader dove per evitare le fughe dei profughi verrà eretto un muro di contenimento alto 7 metri. “Repubblica Italiana. Realizzazione di due centri per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. Sito di Shengjin”. Partiti i lavori in Albania, ecco come il governo di destra sposterà la frontiera migratoria a oriente. Dieci giorni fa gli italiani hanno iniziato a mettere le mani all’hotspot nel piccolo porto nel nord dell’Albania dove verranno accolti i naufraghi recuperati dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza nel canale di Sicilia. Il cartellone all’esterno annuncia l’inizio attività il 23 marzo scorso, in realtà le ditte arrivate dall’Italia stanno operando da pochi giorni.
di Luca Liverani
Avvenire, 16 aprile 2024 L’Ocse: i fondi scesi dallo 0,33 allo 0,27%. Si allontana l’obiettivo dello 0,7%. Per la Campagna 070 “il nostro Paese non mantiene la parola data”. Oxfam: “Altro che Piano Mattei”. Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) in fase di stagnazione in gran parte dei Paesi ricchi. Il 2023 registra una crescita di appena l’1,8%, dovuto per lo più al sostegno alla crisi in Ucraina. Ma nessun nuovo sforzo per aiutare i paesi poveri attraversati da guerre, carestie, crisi climatica. L’Italia non è certo tra i paesi in fase di stallo. Si distingue eccome, peccato però che lo faccia in peggio. Non solo non cresce, ma arretra. In un anno siamo scesi infatti dallo 0,33% del Reddito nazionale lordo destinato all’Aiuto pubblico, allo 0,27% nel 2023.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 16 aprile 2024 Nella Cisgiordania già piegata dalla crisi aumentano le violenze dei coloni e la povertà. Venerdì scorso, Binyamin Achimair, un quattordicenne israeliano, è scomparso alle 6.30 del mattino da Malachi Hashalom, un avamposto di coloni israeliani nei pressi di Ramallah, centro amministrativo della Cisgiordania. Secondo la ricostruzione dei media israeliani il giovane si era allontanato per pascolare il bestiame e i suoi familiari hanno lanciato l’allarme quando hanno visto tornare una pecora sola, non accompagnata né dal resto del bestiame, né dal ragazzo. Migliaia di unità di volontari si sono unite alle ricerche per ore, finché, il giorno dopo, con l’aiuto di un drone, il corpo è stato ritrovato nelle vicinanze.
DOCUMENTI
Articolo: "Stefano Naim, i suoi interpreti e un Procuratore della Repubblica", di Mario Iannucci
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 aprile 2024
La Statale nel progetto TYPUS: Shakespeare e il teatro in carcere (Milano, 17 e 18 aprile 2024)
Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
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