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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 13 aprile 2024
di Antonella Mascia*
L’Unità, 13 aprile 2024 Il 26 marzo 2024 la Corte EDU ha deciso di comunicare alle parti, e quindi al Governo italiano, quattro casi - Trovato c. Italia e altri tre ricorsi - dove i ricorrenti, tutti detenuti in regime differenziato di cui all’articolo 41bis O.P., hanno lamentato la violazione dell’articolo 3 della Convenzione, disposizione inderogabile che vieta i trattamenti inumani e degradanti, in quanto le proroghe reiterate del regime loro applicato non sarebbero giustificate.
di Angela Stella
L’Unità, 13 aprile 2024 Il dramma dei suicidi dietro le sbarre: servono rimedi urgenti, non si può continuare a morire di carcere in carcere. La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha organizzato per la giornata del 18 aprile, un momento di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere, che vedrà coinvolti tutti i Garanti regionali, provinciali e comunali. Nel corso della manifestazione verrà letto un appello elaborato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali, contenente i nomi dei detenuti morti suicida, per malattia ed altre cause ancora da accertare, nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita, per non dimenticare le loro storie e il dramma delle loro famiglie.
di Claudio Foti*
Il Dubbio, 13 aprile 2024 Non posso pronunciarmi su questioni che non conosco: non posso entrare nel merito della responsabilità penale della signora Pifferi, accusata di aver fatto morire la propria piccina o nel merito delle contestazioni rivolte alle psicologhe che hanno seguito questa donna in carcere. Intervengo su una specifica accusa formulata nei confronti delle due colleghe: in una relazione di consulenza psichiatrica disposta dal Tribunale di Milano, il consulente ha affermato che le due operatrici hanno lavorato più del dovuto, stante il fatto che l’intervento sanitario in carcere non è intensivo, tranne in situazioni di rischio suicidario: “L’attivazione di due psicologhe con colloqui frequenti non era appropriata, non era coerente con una situazione non allarmante”.
di Benedetta Bisaccioni
Il Dubbio, 13 aprile 2024 Si dice che i reati contro la persona siano più semplici da difendere sotto un profilo tecnico: nessuno si è mai posto il problema che, forse, sia il processo penale a non essere non all’altezza della complessità dell’essere umano. Un Codice Penale che esclude la rilevanza ai fini dell’imputabilità degli stati emotivi e passionali. Un Codice Penale, parametro sul positivismo, cioè di una dottrina medica ottocentesca già messa in crisi agli inizi degli anni 2000 con l’emergere, all’evidenza pubblica, di casi di disturbi di personalità sconosciuti alla dottrina medica citata. Un Codice scritto da un uomo di un’epoca che rifiutava l’emotività, riconosciuta solo al sesso femminile.
di Nicolò Zambelli
Il Foglio, 13 aprile 2024 L’emendamento di FdI spiazza Lega e Forza Italia. L’esponente di FdI Gianni Berrino ha depositato un emendamento che inasprisce le pene per il reato di diffamazione. Ma i suoi alleati dicono “no”. Il blitz in commissione Giustizia del Senato, pochi giorno dopo le modifiche alle regole della Par Condicio. Altri malumori all’interno della maggioranza. Questa volta il tema è l’inasprimento delle pene per il reato di diffamazione. Ieri al Senato in Commissione Giustizia sono stati depositati una serie di emendamenti a firma di Gianni Berrino, parlamentare di Fratelli d’Italia. Il testo aumenta, e non di poco, le pene per il reato di diffamazione a mezzo stampa: tra le altre cose, è stato proposto il carcere per giornalisti fino a 4 anni e mezzo e multe di oltre 120 mila euro per chi diffonde notizie false.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 13 aprile 2024 Costa all’assalto del ddl cybersicurezza. Il deputato di Azione torna alla carica con una nuova sventagliata di emendamenti “garantisti”: propone il carcere fino a tre anni per chi diffonde informazioni provenienti da accessi abusivi e multe fino a ventimila euro per i cronisti che pubblicano intercettazioni citate nelle ordinanze di custodia cautelare. Carcere fino a tre anni per chi diffonde informazioni provenienti da accessi abusivi a sistemi informatici. Multe fino a ventimila euro per i cronisti che pubblicano intercettazioni citate nelle ordinanze di custodia cautelare. Estensione del segreto investigativo anche agli atti già conosciuti dalle parti, stop all’uso dei trojan nelle indagini i per reati contro la pubblica amministrazione.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 13 aprile 2024 Nell’universo intricato della giustizia, il colloquio tra l’avvocato e il suo assistito riveste un carattere sacrosanto, intoccabile, essenziale per la tutela degli interessi difensivi e il rispetto del contraddittorio processuale. Questa inviolabilità costituisce un pilastro fondamentale, tanto che qualsiasi interferenza esterna minerebbe irrimediabilmente l’integrità di tale rapporto, compromettendo l’equità del procedimento. Tale principio, sancito anche dalla Convenzione europea dei diritti umani, eleva la riservatezza dei colloqui tra avvocato e assistito a uno dei cardini del processo equo in una società democratica.
di Simona Musco
Il Dubbio, 13 aprile 2024 Nessuna prova dei reati contestati a Domenico Lucano e alla sua presunta banda. Meglio: non esiste nessuna banda, non esiste alcun guadagno, non esiste nemmeno quella spavalderia con la quale, con un tratto di penna moraleggiante, il Tribunale di Locri aveva descritto l’ex sindaco di Riace. Si è totalmente sbriciolata sotto i colpi del diritto l’inchiesta Xenia, stando alle motivazioni della sentenza d’appello che ha spazzato via le pesanti condanne inflitte in primo grado, addirittura il doppio di quanto richiesto dall’accusa per l’ex sindaco: 13 anni e due mesi.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 13 aprile 2024 Le Sezioni unite penali, sentenza n. 15403 depositata oggi, risolvono un contrasto interpretativo ed estendono all’indagato il diritto di portare eventuali nuovi elementi a suo favore nel rispetto del contraddittorio e del principio di devoluzione, tenendo ben saldo il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Sì alla proposizione di nuove prove a difesa nel giudizio di appello cautelare. Lo hanno stabilito le Sezioni unite penali con la decisioe n. 15403 depositata oggi, a soluzione di un contrasto giurisprudenziale, chiarendo tuttavia che restano fermi i principi del rispetto del contraddittorio e quello devolutivo.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 13 aprile 2024 L’indagato alloglotta che non conosca la lingua italiana ha diritto alla piena assistenza gratuita di un interprete in particolare dal momento in cui sia conosciuta dal giudice tale mancata conoscenza. Per cui se lo straniero, che non conosce l’italiano, sia sottoposto a misura cautelare e il giudice delle indagini preliminari già nell’udienza di convalida abbia ritenuto necessaria la presenza di un interprete a fini di una piena comprensione da parte dell’indagato non può non offrire alla persona ristretta la traduzione dell’atto che ha disposto la misura privativa della libertà personale.
giornaledicalabria.it, 13 aprile 2024 Fervono i preparativi dei Garanti dei diritti delle persone detenute presenti in Calabria per l’iniziativa indetta dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale che si terrà il prossimo 18 aprile, a distanza di un mese dall’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alle ore 12.00, contestualmente in tutte le regioni, si darà lettura dei nominativi dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita, nonché dei nominativi dei detenuti deceduti per malattia ed altre cause da accertare. Si tratta di un elenco “agghiacciante”, sottolinea il documento della Conferenza dei Garanti, uno “stillicidio insopportabile, al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione” ...
napolitoday.it, 13 aprile 2024 “In carcere il suicidio è la prima causa di morte. Servono interventi urgenti, non si può continuare a morire di carcere e in carcere”. Il dramma dei suicidi dietro le sbarre al centro dell’agenda della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che ha organizzato per la giornata del 18 aprile un momento di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere, che vedrà coinvolti tutti i Garanti regionali, provinciali e comunali. Nel corso della manifestazione verrà letto un appello elaborato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali, contenente i nomi dei detenuti morti suicida, per malattia ed altre cause ancora da accertare, nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita ...
di Manuela Marziani
Il Giorno, 13 aprile 2024 Il 26enne fu trovato impiccato. Per le violenze in cella imputato il “collega” Traffik. Ad un mese esatto dalla morte di Jordan Tinti, il trapper di 26 anni noto come Jordan Jeffrey Baby, in tribunale è iniziato il processo per i maltrattamenti che il giovane avrebbe subito in una cella dell’istituto penitenziario pavese. Sul banco degli imputati, un altro trapper, Gianmarco Fagà, noto come Traffik e che come Jordan era stato condannato in primo grado a Monza per rapina aggravata dall’odio razziale (accusa riqualificata in violenza privata in appello). L’udienza si è aperta con il subentro del padre di Jordan, Roberto, nella costituzione di parte civile. La prossima udienza è fissata per venerdì 7 giugno, giorno in cui verranno ascoltati i testimoni tra cui alcuni compagni di cella di Jordan.
di Antonio Caruso
rainews.it, 13 aprile 2024 “Ci vorrebbe più umanità in carcere”. Un monito non banale se a parlare è Giuseppina Troianiello, vedova di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, di cui Raffaele Cutolo ordinò l’assassinio, avvenuto il 14 aprile 1981, in un agguato sulla tangenziale di Napoli. Salvia seppe far convivere integrità e fermezza nel far prevalere le regole dello Stato nei confronti dei boss di camorra, con la capacità di dialogare con i detenuti, nel difficile percorso di rieducazione all’interno delle case circondariali. I premi dedicati a Giuseppe Salvia, assegnati ogni anno dall’Associazione Nazionale della Polizia Penitenziaria a esponenti, sono però l’occasione anche per una riflessione sulle tante criticità dell’universo-carcere italiano e campano ...
modenatoday.it, 13 aprile 2024 Una giornata di studio, a Modena, fa il punto sulla gestione carceraria dei detenuti che hanno commesso reati di natura sessuale. Presenti il garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna Roberto Cavalieri e la garante provinciale di Modena, Laura De Fazio. I dati sono noti e allarmanti: in soli dieci anni i numeri delle violenze di genere sono più che raddoppiati e le statistiche sul reato più grave, quello della violenza sessuale, sono particolarmente preoccupanti, considerato che l’incremento è stato del 40%. Le vittime sono donne nel 90% per cento dei casi di violenza, di cui più di un terzo minorenni - in questo caso i carnefici sono spesso coetanei.
di Angela Stella
L’Unità, 13 aprile 2024 Il 36enne rom, sordo dalla nascita, precipitò dalla sua camera nell’appartamento di Primavalle. Verso la richiesta di rinvio a giudizio per gli agenti. Secondo i pm, prima di cadere fu picchiato, legato e minacciato con un coltello. L’uomo ha raccontato di essere stato gettato nel vuoto, per l’accusa fu indotto a buttarsi. La Procura di Roma ha chiuso le indagini a carico di tre poliziotti coinvolti nella vicenda di Hasib Omerovic, giovane sordomuto di etnia rom precipitato il 25 luglio 2023 dalla finestra della sua camera nel suo appartamento a Primavalle, durante una attività di controllo da parte degli agenti. L’atto prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
di Giacomo Costa
La Nuova Venezia, 13 aprile 2024 Il progetto era iniziato anni fa ma non si era mai concluso. Andrà a sostituire la struttura ora attiva a Treviso. Ci sono le porte blindate, ma le finestre sono identiche a quelle nelle aule e negli uffici del giudice. Gli impianti sono stati predisposti, ma mai attivati. Un lavoro a metà, insomma, che ora però sarà recuperato per diventare uno dei tre assi strutturali della giustizia minorile non solo veneta, anche di Friuli e Trentino. Il Centro di prima accoglienza di Mestre, adiacente al Tribunale dei minori, è infatti destinato a sostituire quello attuale di Treviso, che vale per tutto il distretto nordestino. Lo ha annunciato il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, venerdì in visita nelle aule di terraferma.
La Nazione, 13 aprile 2024 Il mini festival di teatro in carcere. Oggi in programma presentazione di un libro e spettacoli sul palco degli Animosi. L’evento promuove la riflessione sul capitalismo e il ruolo del denaro nella società. Prosegue anche per la giornata di oggi al teatro Animosi il mini festival di teatro in carcere ‘Passaggi’. Grande successo per lo spettacolo ‘Ali’ di ieri mattina e che ha visto una larga partecipazione di pubblico studentesco. Due gli appuntamenti in programma per oggi: alle 16,30 al Ridotto degli Animosi Carlo Mazzerbo (ex direttore del carcere della Gorgona) presenta il libro dal titolo “Ne vale la pena”, mentre alle 21 sul palco degli Animosi andranno in scena gli spettacoli ‘Ali’e ‘e It’s just a game’ per la regia e drammaturgia di Livia Gionfrida ...
La Nuova Venezia, 13 aprile 2024 Il noto artista americano nel carcere veneziano per parlare di arte e cultura e coinvolgere i detenuti in laboratori. Venerdì mattina il carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia ha visto una visita speciale: Mark Bradford, il rinomato artista americano, ha fatto tappa presso l’istituzione penitenziaria su invito del direttore Enrico Farina e della cooperativa Rio Terà dei Pensieri che opera all’interno del carcere promuovendo il reinserimento lavorativo dei detenuti attraverso attività come la pelletteria e la serigrafia. Grazie al loro impegno nel fornire opportunità di formazione e lavoro ai detenuti, stanno contribuendo a rompere il ciclo della recidiva e a preparare gli individui per una transizione positiva nella società una volta scontata la pena.
CULTURA
di Massimo Marino
Corriere di Bologna, 13 aprile 2024 Il carcere. Qual è il nostro rapporto con il luogo che sembra contenere tutti gli scarti della nostra società, tutto quello che riproviamo, che non vogliamo vedere? Daria Bignardi inizia il suo nuovo libro, “Ogni prigione è un’isola” (Strade blu Mondadori, pagine 168, euro 18.50), riportando una seduta con il suo analista. Cerca di spiegare perché, negli anni, si è tanto interessata alle prigioni, perché le ha frequentate con attività varie, perché ne ha seguito i problemi, le rivolte nel periodo del Covid, le morti, le attività che cercano di rendere reale il tema della “rieducazione” evocato dall’articolo 27 della Costituzione.
di Bernard Bolze*
L’Unità, 13 aprile 2024 Le nostre certezze? La storia e l’esperienza ci hanno insegnato a diffidarne. Le nostre convinzioni sono intatte. Il nostro team sta preparando la quarta edizione, a fine giugno a Dieulefit in Francia, di “Concertina, Incontri estivi attorno ai confini”. Ecco il percorso. Le persone che sono attaccate alla questione del confinamento lo fanno per convinzioni politiche, sociali, filosofiche o religiose. Convinzioni umaniste in tutti i casi. Queste persone provengono da tutti i posti, da tutte le età, da tutte le discipline e da tutte le opinioni.
AFFARI SOCIALI
di Serena Sileoni
Il Dubbio, 13 aprile 2024 La sentenza con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato pochi giorni fa lo Stato svizzero per non aver adottato misure efficaci di lotta al cambiamento climatico ha una portata storica, sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, è la prima volta che la Corte di Strasburgo è chiamata a decidere se uno Stato ha fatto abbastanza per combattere i cambiamenti climatici. Il ricorso è stato presentato da una associazione di donne di terza età, le quali lamentavano che la loro salute fosse compromessa dalle ondate di calore e che lo Stato svizzero avesse violato i loro diritti non avendo attuato misure adeguate per fronteggiare il problema.
di Loredana Lipperini
L’Espresso, 13 aprile 2024 Il concetto dei “fannulloni” serve, in realtà, a nascondere l’incapacità da parte di chi governa di garantire giustizia sociale a chi vive ai margini. Al contrario, si sottovalutano le risorse e la rabbia di quanti sono considerati tra gli ultimi. Un tempo la letteratura si occupava di poveri. Molto prima de Le ceneri di Angela di Frank McCourt, successone del 1997, ci fu Un albero cresce a Brooklyn: lo scrisse nel 1943 Sophina Elisabeth Werner con lo pseudonimo di Betty Smith. Vendette quattro milioni di copie, venne tradotto in sedici lingue, la New York Public Library lo inserì fra i libri del secolo. Raccontava la storia dei piccoli Francie e Nellie Nolan, figli di immigrati irlandesi che nel 1912 sopravvivono come possono alla fame e alla miseria.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 13 aprile 2024 Dopo aver negoziato il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha salutato l’accordo tra Consiglio e Parlamento Ue come un successo dell’Italia. Quattro mesi dopo, il 10 aprile, l’Eurocamera approva il Patto. Ma la Lega sconfessa il suo ministro bocciando l’intero testo, definito “deludente e contrario agli interessi dell’Italia”. Schizofrenici anche i meloniani, che qualcosa approvano, altro no e in alcuni casi si astengono, parlando di “pochi progressi”. Il governo Meloni non si perde d’animo e così Piantedosi, che l’indomani gira la frittata: “L’Unione ha rafforzato la normativa che ci impone la realizzazione dei Centri di permanenza per il rimpatrio, i Cpr”. La direttiva rimpatri non impone i Cpr, piuttosto fissa standard e garanzie per le procedure.
di Mario Morcone
Il Manifesto, 13 aprile 2024 La Ue e i migranti. Caro direttore, mentre ancora almeno 9 persone, di cui alcuni minori, annegano nel canale di Sicilia, le trombe squillano annunciando la svolta storica dell’approvazione del nuovo Patto Europeo sulla migrazione e l’asilo. Ma è davvero così? Sarebbe ingeneroso negare alcuni passi in avanti, determinati dalla decisione di rendere obbligatoria la redistribuzione dei migranti in caso di una particolare pressione; ma nella sostanza è un passettino, poco più dell’agenda Juncker del 2015. Certo si impone una solidarietà, tante volte negate, ma il Regolamento di Dublino non è stato superato.
di Roberto Saviano
Corriere della Sera, 13 aprile 2024 Chi si fa carico di traghettare le persone in Europa, nella stragrande maggioranza dei casi, non è neanche complice: spesso è un migrante. Ogni rotta ha la sua mafia: non gang o bande, ma vere e proprie mafie, ovvero organizzazioni articolate e complesse. La rotta dell’Est era gestita soprattutto da turchi: i migranti mediorientali e afghani, passando per la Turchia, venivano spediti come merce in Grecia e in Italia. La rotta libica, che l’Italia conosce bene, è gestita dalle stesse figure che vengono pagate dall’Europa per fermare l’immigrazione. Veri e propri trafficanti che si fanno pagare dall’Europa per fermare i flussi oppure dai migranti sotto estorsione per aprire le rotte verso l’Europa.
di Youssef Hassan Holgado e Marika Ikonomu
Il Domani, 13 aprile 2024 Dal 2019 l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere collabora con le autorità albanesi. Decine di report interni denunciano respingimenti e violazioni a danno dei migranti. Respingimenti alla frontiera dall’Albania alla Grecia, trattamenti inumani e degradanti a danno dei migranti per mano della polizia albanese, morti sospette all’interno dei centri temporanei di accoglienza situati nel sud del paese. Sono solo alcune delle denunce contenute in un documento scritto da un membro dello staff di Frontex, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, e inviato il 16 febbraio del 2023 al Fundamental Rights Office (Fro). L’ufficio ha il compito di monitorare che i dipendenti di Frontex rispettino i diritti fondamentali delle persone durante il loro operato.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 13 aprile 2024 Alexander Demidenko fu arrestato a ottobre per possesso illegale d’arma da fuoco. Contrario alla guerra, era stato picchiato e torturato. Per le autorità è stato “suicidio”. La guerra trasforma gli esseri umani, li porta a commettere atti inimmaginabili in tempi di pace ma a volte, in qualche modo, riesce anche ad esaltare la parte migliore delle persone che compiono imprese eroiche perdendo anche la loro vita. la vicenda di Alexander Demidenko è un esempio di tutto ciò. Abitante della città russa di Belgorod, al confine con la vicina Ucraina, era un sincero oppositore della cosiddetta operazione militare speciale. la guerra, lanciata da Vladimir Putin nel febbraio 2022.
di Anna Lombardi
La Repubblica, 13 aprile 2024 La proposta approvata mercoledì al Senato aspetta il passaggio alla Camera che è però scontato. In classe con la pistola: una nuova legge approvata mercoledì dal Senato del Tennessee con 26 voti a favore e solo 5 contrari consentirà agli insegnanti di portare armi da fuoco nelle scuole pubbliche. Andrà ora al voto della Camera dove però non dovrebbe aver problemi a passare. A patto di soddisfare determinati requisiti: avere il porto d’armi, aver passato test psicoattitudinali e aver frequentato un apposito corso di 40 ore coordinato con la polizia locale. I loro nomi e il tipo di armi introdotte verrebbero comunicati solo a pochi responsabili. Genitori e ragazzi, cioè, non sapranno mai se l’insegnante è armato o meno.
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 15 al 21 aprile 2024
Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
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