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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 9 agosto 2024
a cura di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 9 agosto 2024 Il 18 luglio il direttivo della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia ha incontrato per la seconda volta online il Capo del DAP, Giovanni Russo. All’inizio dell’incontro è stata ribadita la concezione del ruolo del Volontariato nell’ambito della Giustizia a cui la Conferenza tutta si ispira. Il ruolo del Volontariato nell’ambito della Giustizia è per noi quello di promuovere il confronto, di condividere proposte innovative, di essere una realtà credibile, competente, pronta a dare il suo apporto in tutti gli ambiti della vita detentiva e dei percorsi rieducativi. Ma è un ruolo che richiede autonomia rispetto all’amministrazione penitenziaria, che significa capacità di confrontarsi e dialogare alla pari e coinvolgimento su tutte le questioni che hanno a che fare con l’esecuzione della pena e il reinserimento, nella consapevolezza che il volontariato in carcere presenta innegabili aspetti di complessità, legati in particolare al tema della sicurezza, che non possono comunque diventare un alibi per l’immobilismo.
Ristretti Orizzonti, 9 agosto 2024 Agosto, il momento peggiore per la condivisione; ognun per sé, sognando California. Però intanto in galera la gente muore, e chi governa chiude gli occhi, facendo finta di niente. Meglio la coerenza: “garantisti nel processo” (che poi non è vero), “la certezza della pena dopo” (marcire). Così, da una parte si dice: siamo contro provvedimenti tampone, chi sbaglia deve pagare, mentre qualcun altro invece osserva che non ci sono le condizioni politiche, mancano le risorse, ci vorrebbe una riforma organica, e ancora che occorre lasciare intatta la percezione sociale e politica che la limitazione della libertà personale prosegua “senza sconti”, sia pure al di fuori delle strutture penitenziarie ormai giunte al collasso.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 9 agosto 2024 La denuncia è stata presentata dal deputato di Italia Viva Roberto Giachetti e i dirigenti di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini, Presidente, Sergio D’Elia, Segretario ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriera. “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. A questa previsione del codice penale (Art. 40) hanno fatto riferimento il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti e i dirigenti di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini, Presidente, Sergio D’Elia, Segretario ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriera, nell’esposto-denuncia che, con il patrocinio dell’avvocato Maria Brucale, hanno depositato oggi pomeriggio presso la stazione dei carabinieri di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 9 agosto 2024 Con la conversione in legge del decreto “Carcere sicuro”, promulgato ieri dal presidente Mattarella, il Parlamento ha chiuso per ferie. Anche il capo dello Stato si è trasferito per qualche giorno a Castelporziano e il ministro Nordio parte oggi per le vacanze. Perciò perfino la richiesta di incontro al Quirinale, annunciata dal Guardasigilli dopo il vertice con Meloni a Palazzo Chigi, è rinviata a settembre. Nel frattempo ci si può intrattenere con il dibattito sulla “custodia cautelare”: sulla modifica della carcerazione preventiva, che interessa quasi il 30% della popolazione penitenziaria ancora in attesa di giudizio definitivo, è tutto un convergere di intenti e promesse, da Forza Italia ai centristi di Renzi e Calenda.
di Franco Corleone
L’Unità, 9 agosto 2024 La Circolare sulla disponibilità facile dei mezzi antisommossa con tanto di simulazioni è preoccupante. Sembrano prove di guerra civile in carcere. Il decreto carcere è stato approvato senza esame in commissione e con il voto di fiducia in Aula nonostante la scadenza fosse ai primi di settembre. Uno sfregio ulteriore al ruolo e alla dignità del Parlamento. La discussione sugli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto finali hanno però avuto il merito di far emergere gli spiriti animali della maggioranza senza cuore e senza umanità.
di Simona Ciaramitaro
collettiva.it, 9 agosto 2024 Il decreto approvato dal Parlamento non porterà alcun rimedio alla condizione degli istituti di pena, come ci conferma l’ex Garante dei detenuti Mauro Palma. Il Parlamento vara a colpi di fiducia il decreto sulle carceri, soffocate dal sovraffollamento e dove i suicidi tra i detenuti aumentano di giorno in giorno, arrivati ieri a 64 in soli sette mesi. Un provvedimento che, secondo il governo, vorrebbe porre rimedio a un’emergenza che è in realtà un problema strutturale, il sovraffollamento e la carenza di personale all’interno degli istituti. Norme valutate più che insufficienti dal mondo dell’associazionismo, dagli operatori, dalla Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive, anche perché non pongono rimedio alla disperata vita nelle carceri.
di Giacomo Galeazzi
interris.it, 9 agosto 2024 Allarme sovraffollamento. La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale invoca da tempo “misure anche temporanee volte ad alleggerire la popolazione carceraria”. Il portavoce nazionale del Conferenza, Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, aveva lanciato un appello alle istituzioni a fare presto. “Le carceri sono una polveriera a miccia corta, una desertificazione affettiva, sociale e Costituzionale. Una discarica sociale ed uno ospizio dei poveri - afferma Ciambriello. Chiediamo che le 7.954 persone che hanno un residuo pena al di sotto di un anno siano i primi ad avere un beneficio. 4.303 detenuti devono scontare fino ad 8 mesi di carcere, non sono reati ostativi”.
di Paolo Siani
La Repubblica, 9 agosto 2024 Mercoledì 7 agosto poche ore prima della pausa estiva la Camera dei deputati ha affrontato di nuovo il tema dei bambini innocenti detenuti con le loro madri, attraverso un ordine del giorno di Marco Lacarra che chiedeva un impegno al governo per finanziare altre case famiglie protette per detenute madri, ne esistono soltanto due in Italia. Odg prima accettato dal governo con riformulazione poi bocciato.
di Angelo Palmieri*
orvietonews.it, 9 agosto 2024 Siamo realmente persuasi che il decreto “carcere sicuro” del ministro Nordio determini un cambiamento strutturale del problema riferito al sovraffollamento delle carceri e un miglioramento complessivo delle condizioni di reclusione? Dalle attuali statistiche sui suicidi dei detenuti dall’inizio dell’anno, ben 59, oltre ai comportamenti autolesivi messi in atto allo scopo di richiamare ad una sofferenza emotiva, ci sembra di poter affermare che il decreto assurga, con motivato sospetto, ad intervento palliativo dello “stato di crisi” della classe politica che rischia di incorrere nuovamente in condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
di Giovanni Rossi
La Nazione, 9 agosto 2024 Bortolato (Tribunale di Firenze): quasi la metà dei posti sono vacanti. E mancano i soldi Il garante dei detenuti umbri lancia l’allarme: “Nelle nostre carceri manca davvero tutto”. Il Dl carceri appena approvato, finalizzato alla certezza della pena e assai meno focalizzato sulle condizioni penitenziarie, incendia il dibattito politico. Slitta a dopo le vacanze il colloquio chiesto a sorpresa dal Guardasigilli Carlo Nordio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul sovraffollamento degli istituti di reclusione, materia che vede l’Italia inadempiente di lungo corso.
di Giovanni Rossi
La Nazione, 9 agosto 2024 Il ricercatore critica il decreto carceri per non affrontare le questioni strutturali, ma solo superficiali. Antigone vede negativamente l’approccio differenziato ai detenuti al 41 bis e preferirebbe interventi sulle carceri esistenti anziché nuove costruzioni.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 9 agosto 2024 “Secondo me governo e maggioranza hanno un disegno ben preciso, che è quello di far esplodere la situazione nelle carceri per poi mettere in atto e giustificare un’opera di repressione molto appariscente”: è molto duro nei confronti di governo e maggioranza il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, che in questa intervista spiega bene perché ha deciso di denunciare insieme a Nessuno tocchi Caino il ministro Nordio e i sottosegretari Ostellari e Delmastro.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 9 agosto 2024 Solo la premier evita lo strappo tra gli alleati. Sulle carceri, Tajani e la famiglia Berlusconi non si accontentano del decreto Nordio, che non risolve l’emergenza. I diritti adesso valgono un governo. Il via libera definitivo della Camera al decreto carceri, oltre a porre seri interrogativi sull’utilità del provvedimento (che, a detta di tutti gli esperti del settore auditi in Parlamento, non contiene alcuna misura capace di intervenire nell’immediato sul sovraffollamento carcerario, pari a 14 mila detenuti, tra le cause del record di suicidi dietro le sbarre), si è accompagnato a un caso politico. Proprio mentre a Montecitorio si votava per la conversione in legge del decreto, infatti, mercoledì pomeriggio a Palazzo Chigi si teneva un vertice di governo incentrato sulle carceri.
di Luca Roberto
Il Foglio, 9 agosto 2024 Il vicepresidente della Camera: “Forza Italia ha l’obbligo di invitare gli alleati a ragionare. Dei suicidi nelle carceri siamo tutti responsabili. Nordio? È condizionato dai giudici che lavorano con lui al ministero”. “È ora di uscire da questa discarica giustizialista. Se il problema del sovraffollamento carcerario non riusciamo a risolverlo, allora che ci stiamo a fare al governo?”. Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, esponente di Forza Italia, non è tipo da esternazioni timide. Nelle stesse ore in cui a Montecitorio si dava l’ok al decreto carceri, si suicidava il 66esimo detenuto dall’inizio dell’anno: il 39 per cento di loro, secondo la Caritas, era in attesa di giudizio.
di Valeria Di Corrado
Il Messaggero, 9 agosto 2024 “Bisogna discutere con un minimo di serenità e obiettività della necessità di un provvedimento di clemenza come l’indulto. Nei decenni passati l’Italia ne ha abusato, adesso non ne fa uso nemmeno quando è indispensabile”. Stefano Anastasìa, dal 2016 Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Lazio, traccia la strada da percorrere per provare ad uscire dall’emergenza in cui si trovano le nostre carceri.
di Ennio Stamile*
Corriere della Calabria, 9 agosto 2024 Una situazione che diventa sempre più drammatica quelle delle carceri italiane. Sono in continuo aumento i casi di detenuti che si tolgono la vita: ad oggi sono 61, uno ogni tre giorni. Oltre 600 sono le persone che, negli ultimi anni, hanno perso la vita in carcere. L’età media dei suicidi è di circa 40 anni, ma il bollettino mortale di quest’anno conta un ultrasessantenne e sei ragazzi. Nel recente focus del Garante dei detenuti emerge che circa una persona su due si è tolta la vita nei primi sei mesi di detenzione: di queste sei entro i primi 15 giorni, tre delle quali addirittura entro i primi cinque dall’ingresso. Solo il 38% dei morti risulta condannato in via definitiva.
di Andrea Manunza
L’Unione Sarda, 9 agosto 2024 In tutta Italia si ripetono episodi di violenza, il sovraffollamento è un problema diffuso, le condizioni di detenzione peggiorano la situazione e il Governo sembra incapace di intervenire con provvedimenti davvero utili attirandosi le critiche di avvocatura e magistratura. Al 7 agosto 2024: sessantacinque suicidi in carcere in Italia da inizio anno, tre a Cagliari (un uomo arrestato tre giorni prima per un furto su un veicolo, un suo coetaneo recluso da due mesi e in attesa di giudizio, un ragazzo che sarebbe tornato in libertà tra due anni) e due a Sassari (un 52enne fino alla sera prima in ospedale e un 44enne ricoverato nel servizio assistenza intensificata); 17 atti di autolesionismo ogni 100 ospiti delle patrie galere; una bassa percentuale di reclusi che lavorano (il 31,5 per cento) ...
di Giacomo Spinelli
Il Manifesto, 9 agosto 2024 La fila, la scheda, l’attesa, le emozioni e la paura degli squilli a vuoto, il fischio che annuncia la fine. Storia delle telefonate dei detenuti. Sempre troppo poche, quattro o sei al mese che siano. Per ogni piano della sezione a metà corridoio c’è una piccola stanza angusta e sporca: è la stanza delle telefonate. Dentro c’è uno sgabello, un tavolo bianco di plastica e un telefono fisso, un vecchio apparecchio dove i numeri sono spariti dai tasti, consumati dalle dita dei detenuti. La telefonata è un momento speciale al quale nessun detenuto vuole rinunciare, chi rinuncia è perché non ha nessuno da chiamare e vive in solitudine sia dentro che fuori.
di Marzio Breda
Corriere della Sera, 9 agosto 2024 L’ennesima puntata della guerra dei nervi tra governo e opposizione andata in scena mercoledì a Montecitorio non è una novità, quando si toccano i temi della giustizia. Ma se poi a sovrastare la politica ci si mette la cronaca, con una catena ininterrotta di morti nelle carceri, allora può capitare che nello stress collettivo dell’Aula ci sia qualche scivolata, come la richiesta di un incontro urgente con il capo dello Stato da parte del ministro Nordio. Per parlare - così era trapelato da via Arenula - di come affrontare “a breve e medio periodo” quell’emergenza e aumentare subito i giudici di sorveglianza. Materia che non può coinvolgere nel vespaio politica/giustizia la presidenza della Repubblica.
di Simona Musco
Il Dubbio, 9 agosto 2024 Nordio ha annunciato di voler incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che però potrebbe manifestare qualche perplessità sulla possibilità di uno “scudo penale” per gli amministratori, come chiesto dal leader della Lega Matteo Salvini. Ridurre il sovraffollamento ed evitare nuovi “casi Toti”. È questa la nuova mission del ministro della Giustizia Carlo Nordio, stretto, in questo momento, tra due esigenze: quella di alleviare il problema delle carceri stracolme e dei suicidi dietro le sbarre e quella di rispondere a chi, tra le fila del suo governo, chiede di ristabilire l’equilibrio tra esigenze di giustizia e continuità dell’azione amministrativa.
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 9 agosto 2024 Il Dl Carceri, con il discutibile titolo di Carcere Sicuro, è stato approvato a Montecitorio mercoledì sera. Abbiamo chiesto a Enrico Costa (Azione), già viceministro alla Giustizia, un commento.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 9 agosto 2024 L’ex procuratore di Torino: “La separazione delle carriere? Un’impostura: non l’attribuiscano a Falcone”. Armando Spataro, già procuratore di Torino, non le manda a dire sul tema giustizia: “Ravvedo - dice - un succedersi incontrollato di una inaudita quantità di provvedimenti che non ha eguali nella nostra storia recente. Ma non si può attribuire confusione alla maggioranza parlamentare e di governo, il cui disegno è invece molto chiaro: nessuna di tali iniziative potrebbe risolvere i veri problemi della giustizia ma insieme servono a contenere l’indipendenza della magistratura e ad aumentare il peso del controllo politico sulla giustizia. Più che di riforme parlerei di controriforme”.
di Matteo Garavoglia
Il Domani, 9 agosto 2024 Il ragazzo ha lasciato la Tunisia a dieci anni per venire in Italia. Dieci anni dopo si è tolto la vita nel carcere di Sollicciano, il 4 luglio scorso. La madre lo ha scoperto dai social. I famigliari hanno accolto la salma rientrata a Tunisi e aspettano gli esami per capire cosa sia accaduto. Il volo di linea che collega Roma a Tunisi è in perfetto orario. Sono le 13 e 30 di mercoledì 31 luglio e la temperatura dell’aria è rovente. Tuttavia per la famiglia Ben Sassi è fondamentale attendere sotto il sole l’arrivo di Fedi, di rientro in Tunisia dopo dieci anni di lontananza.
di Giorgio Bernardini
Corriere Fiorentino, 9 agosto 2024 La sindaca di Prato Ilaria Bugetti torna ad invitare il ministro Nordio dopo l’ennesimo suicidio in carcere. L’inferno del carcere di Prato cerca risposte. All’indomani del quarto suicidio di un detenuto negli ultimi 8 mesi - un uomo tunisino di 35 anni, che si è impiccato mercoledì pomeriggio - la struttura continua a “non avere né un direttore né un comandante titolare”, inoltre “ha una gravissima carenza di organico e si trova in una condizione di sovraffollamento”. Le parole con cui la sindaca di Prato Ilaria Bugetti aveva chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di visitare “La Dogaia” diventano ancora più urgenti. E si arricchiscono di un nuovo passaggio: un Consiglio comunale straordinario sul tema.
di Simona Lorenzetti
Corriere della Sera, 9 agosto 2024 Sotto accusa per resistenza, lesioni e minacce i detenuti del Lorusso e Cutugno. Si contano i primi indagati nell’ambito delle inchieste che raccontano i disordini avvenuti nella notte tra l’1 e il 2 agosto nelle carceri Ferrante Aporti e Lorusso e Cutugno. Sono otto i nomi che compaiono nel fascicolo relativo all’istituto di pena degli adulti: le ipotesi di reato - contestate a vario titolo - sono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce. Le iscrizioni sono avvenute dopo l’invio delle relazioni di servizio degli agenti che hanno descritto la scansione degli eventi e il ruolo giocato dai detenuti. I disordini sono avvenuti nel padiglione B, già palcoscenico di proteste nelle settimane precedenti. E lo stesso giorno, alla stessa ora, è iniziata anche la rivolta al Ferrante Aporti.
di Paolo Coccorese
Corriere della Sera, 9 agosto 2024 Un detenuto racconta la realtà della casa circondariale: “Qui è uno schifo tutto”. “Pronto, buongiorno. Come va?”. Con queste parole, sentite mille volte, parte la chiamata dall’interno del carcere. A parlare è un ospite del Lorusso e Cutugno. È quasi l’una di mercoledì. Sul profilo Instagram di un giovane detenuto si è appena conclusa una delle “dirette”, brevi videochiamate condivise con migliaia di follower iscritti al profilo social, fatta con un cellulare nascosto che gira indisturbato da giorni nell’istituto penitenziario. Così, d’impeto, gli scriviamo un messaggino in direct. “Vuoi fare un’intervista per raccontare la dura realtà carceraria?”. Passano neanche dieci minuti e il nostro cellulare si mette a vibrare. Da dietro le sbarre, qualcuno ha deciso di raccontarsi.
di Paolo Coccorese e Alberto Giulini
Corriere della Sera, 9 agosto 2024 Dopo le rivolte e le polemiche, continua l’uso illegale dei cellulari all’interno del Lorusso e Cutugno. “Vedete il carcere com’è? Vedete dove viviamo? Guardate il vetro della finestra, è rotto. Ragazzi dovete parlare, dovete fare qualcosa per noi. Così non si può vivere”. È una richiesta di aiuto e, allo stesso tempo, l’ennesimo guanto di sfida gettato alla società. A parlare in diretta sul suo profilo Instagram è un detenuto. Si tratta di uno degli aspiranti trapper di Barriera di Milano rinchiusi al Lorusso e Cutugno. Si è già fatto notare per aver pubblicato video social girati con uno dei tanti cellulari introdotti illegalmente all’interno.
di Maddalena De Franchis
La Nazione, 9 agosto 2024 Ernest finì per sei mesi in cella dopo la condanna per furto. Ora ha scritto un libro dove racconta la rinascita attraverso gli studi all’Ateneo. Il suo nome poteva comparire nel triste elenco, ormai sterminato, delle persone, che si sono tolte la vita nelle carceri italiane: a salvarlo è stato un desiderio di riscatto più forte delle vicissitudini della sua giovane vita. Ha anche un capitolo senese la lunga, incredibile, odissea di Ernest Dan Azobor, nato in Nigeria e attualmente residente in città.
Il Giorno, 9 agosto 2024 Un ordine del giorno fatto inserire dal deputato leghista Candiani chiede di mettere finalmente mano a una struttura sovraffollata e vetusta, che era già stata dichiarata dismessa nel 2001. Uno studio di fattibilità per esplorare la possibilità di trasferire il carcere varesino dei Miogni in una nuova sede, più moderna e adeguata: con questo ordine del giorno fatto inserire dal deputato della Lega Stefano Candiani nel decreto carceri varato dal Governo, potrebbe delinearsi una svolta per il penitenziario del capoluogo, fra i più disastrati d’Italia e dichiarato, da decenni, inadeguato. Il Miogni è stato dichiarato dismesso nel 2001, ma ancora oggi ospita circa il doppio dei detenuti rispetto alla sua capacità regolamentare di 53 posti.
AFFARI SOCIALI
di Franco Corleone
L’Espresso, 9 agosto 2024 Nel centenario della nascita di Basaglia, un colpo di mano riscrive la 180 e fa rivivere gli Opg. Appare sempre più evidente la pulsione profonda del governo Meloni. Non c’è solo la lotta allo stato di diritto e al garantismo e l’opposizione a nuovi diritti di cittadinanza, si vogliono anche cancellare le conquiste civili e sociali come la chiusura dei manicomi. Nel centenario della nascita di Basaglia è stato presentato un disegno di legge al Senato (n. 1179) che colpisce nel profondo la 180, raddoppiando i giorni del Tso (da farsi anche in carcere), prevedendo forme ulteriori di coercizione e di contenzione, nuove strutture psichiatriche speciali con prevalenza di trattamenti farmacologici legati a una visione strettamente biologica della malattia.
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 9 agosto 2024 Associazioni e operatori sociali contrari alle misure del Campidoglio, “non risolvono”. La destra cavalca la polemica per il decoro. Lontani dalla vista, ma non abbastanza per la destra. La questione dell’accoglienza dei senza fissa dimora in occasione del Giubileo sta diventando la cartina di tornasole dei paradossi di questa epoca, con amministrazioni di sinistra che inseguono la destra nelle politiche per il decoro, mischiandola con l’emergenza abitativa. Questi i fatti: il Comune di Roma realizzerà, in vista dell’apertura della Porta santa, quattro tensostrutture (a Termini, Ostiense, Tiburtina e a San Pietro) più alcuni punti mobili come siti di accoglienza a bassa soglia per i senza tetto.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 9 agosto 2024 L’amministrazione americana ha fatto un deciso dietrofront con l’intervento diretto del segretario alla Difesa, Lloyd Austin, che ha fatto saltare l’accordo preso in precedenza dagli avvocati dei terroristi dell’11 settembre 2001 e i giudici. Nessun patteggiamento tra gli Stati Uniti e la difesa di tre detenuti nel carcere di Guantánamo per evitare la pena di morte. L’amministrazione americana ha fatto un deciso dietrofront con l’intervento diretto del segretario alla Difesa, Lloyd Austin, che ha fatto saltare l’accordo preso in precedenza dagli avvocati dei terroristi dell’11 settembre 2001 (tra questi Khalid Sheikh Mohammed, ritenuto la mente degli attentati) e i giudici militari.
DOCUMENTI
Newsletter Associazione Antigone: "Le carceri scoppiano"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 12 al 18 agosto 2024
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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