Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di mercoledì 7 agosto 2024
a cura di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 7 agosto 2024 Il 18 luglio il direttivo della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia ha incontrato per la seconda volta online il Capo del DAP, Giovanni Russo. All’inizio dell’incontro è stata ribadita la concezione del ruolo del Volontariato nell’ambito della Giustizia a cui la Conferenza tutta si ispira. Il ruolo del Volontariato nell’ambito della Giustizia è per noi quello di promuovere il confronto, di condividere proposte innovative, di essere una realtà credibile, competente, pronta a dare il suo apporto in tutti gli ambiti della vita detentiva e dei percorsi rieducativi. Ma è un ruolo che richiede autonomia rispetto all’amministrazione penitenziaria, che significa capacità di confrontarsi e dialogare alla pari e coinvolgimento su tutte le questioni che hanno a che fare con l’esecuzione della pena e il reinserimento, nella consapevolezza che il volontariato in carcere presenta innegabili aspetti di complessità, legati in particolare al tema della sicurezza, che non possono comunque diventare un alibi per l’immobilismo.
Ristretti Orizzonti, 7 agosto 2024 Agosto, il momento peggiore per la condivisione; ognun per sé, sognando California. Però intanto in galera la gente muore, e chi governa chiude gli occhi, facendo finta di niente. Meglio la coerenza: “garantisti nel processo” (che poi non è vero), “la certezza della pena dopo” (marcire). Così, da una parte si dice: siamo contro provvedimenti tampone, chi sbaglia deve pagare, mentre qualcun altro invece osserva che non ci sono le condizioni politiche, mancano le risorse, ci vorrebbe una riforma organica, e ancora che occorre lasciare intatta la percezione sociale e politica che la limitazione della libertà personale prosegua “senza sconti”, sia pure al di fuori delle strutture penitenziarie ormai giunte al collasso.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 7 agosto 2024 L’ultimo detenuto morto è un cittadino albanese di 55 anni: dall’inizio del 2024 si è suicidato un carcerato ogni tre giorni, davanti a un governo che ha approvato il Decreto Carceri, nei fatti inadeguato alla tragedia in corso. Era un cittadino di origini albanesi, aveva 55 anni, si è impiccato martedì sera in una cella della Casa circondariale di Biella. Nella tragica contabilità degna di Antigone che le associazioni della galassia radicale aggiornano ogni giorno, è il 64esimo detenuto suicida dall’inizio del 2024, uno ogni tre giorni. Il suicidio numero 63 era avvenuto solo lunedì, un 48enne originario di Montecorvino Rovella che si è impiccato nel bagno della camera di sicurezza del tribunale di Salerno.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 7 agosto 2024 Il coordinamento nazionale dei Garanti territoriali oggi incontra il guardasigilli Carlo Nordio. Non se ne può più. Come segnalato dal Segretario generale Gennarino De Fazio della Uilpa, si sono verificati altri due suicidi nel giro di 24 ore. Uno è avvenuto nel bagno della camera di sicurezza del Tribunale di Salerno, dove il detenuto era stato condotto per la convalida dell’arresto per maltrattamenti in famiglia. L’altro lunedì sera nel carcere di Biella. Dall’inizio dell’anno, si contano 64 suicidi tra i detenuti, ai quali vanno aggiunti i 7 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Un numero senza precedenti in sette mesi. A ciò si aggiunge il sovraffollamento che, unito al caldo torrido insostenibile nelle strutture prive d’aria, sta scatenando diverse rivolte.
di Gigi Di Fiore
Il Mattino, 7 agosto 2024 I numeri sono da emergenza. Nei primi otto mesi di quest’anno, secondo il Garante nazionale dei detenuti sono stati ben 61, 33 italiani e 28 stranieri, i suicidi nelle carceri italiane. L’associazione Antigone ne conta invece 64. L’ultimo, in ordine di tempo, è un 55enne di origini albanesi che si è impiccato in cella a Biella. Il giorno prima, un 48enne di Montecorvino Rovella in attesa di interrogatorio si è ucciso nella camera di sicurezza del Tribunale di Salerno. Nelle ultime ore, nel carcere di Ariano Irpino un detenuto ha cercato di impiccarsi, salvato da un agente della polizia penitenziaria. Disperazione, gente rinchiusa in strutture lontane dalle zone dove vive la famiglia o priva di legami familiari e con poche risorse economiche per permettersi un avvocato di fiducia.
di Roberto Galullo
Il Sole 24 Ore, 7 agosto 2024 Il problema, non emergenziale ma strutturale. È poco censito e affligge oltre il 40% dei detenuti. Nel dibattito ricorrente sulle condizioni nelle quali la popolazione carceraria è condannata a sopravvivere c’è sempre un convitato di pietra: il disagio mentale. L’emergenza psichiatrica negli istituti di pena - che colpisce i reclusi ma si riflette su direttori, agenti, funzionari giuridico-pedagogici, personale medico e volontari - è presenza incombente ma invisibile, che tutti conoscono ma che pochi nominano. Per molti analisti, esperti e politici, l’argomento è tabù perché, a 11 anni dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e di fronte all’agonia delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza - che ne hanno preso il posto -, nessuno o quasi sa cosa fare.
di Don Vincenzo Russo*
Il Dubbio, 7 agosto 2024 Sempre più si sentono voci che si alzano dall’universo carcere e giustizia per porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della drammatica condizione nella quale versano i detenuti rinchiusi negli istituti italiani. Tanti i problemi, troppi, per un sistema ormai al collasso e che, nonostante ciò, rimane in vita inalterato producendo morti con il trascorrere dei giorni. Ogni ora che passa è un tempo infinito di tormento e lesione della dignità per tante persone che, anche per cause di certo non estranee alle mancanze e alle contraddizioni della nostra attuale società, sono ammassate in sovrannumero in luoghi dove, come essi temono, sono confinati quasi per essere dimenticati e puniti.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 7 agosto 2024 Il decreto carceri dopo il voto di fiducia di ieri sera, si avvia oggi a completare il suo iter, con la decretazione d’urgenza, pur non contenendo nessun disposizione immediatamente operativa. Un vulnus che aveva portato la minoranza a presentare una eccezione di costituzionalità, respinta dall’Aula di Montecitorio. Il Dl prevede l’assunzione di mille unità per il personale del Corpo della Polizia penitenziaria: 500 nel 2025 e 500 nel 2026. E incrementa, in linea con il Pnrr, di 30 unità anche la dotazione organica del personale dirigenziale penitenziario e autorizzando al tempo stesso lo scorrimento delle graduatorie relative agli ultimi concorsi per allievi commissari e per allievi vice ispettori del Corpo della polizia penitenziaria le cui graduatorie sono state già approvate.
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 7 agosto 2024 Secondo Caterina Pozzi, presidente Coordinamento delle Comunità di accoglienza, il dl Nordio rischia di trasformare le strutture di recupero e reinserimento dei detenuti in “piccole prigioni private”. Altro che misure alternative: con il “decreto svuota carceri” in via di approvazione da parte del Parlamento, esiste il rischio che le strutture residenziali di recupero e reinserimento sociale dei detenuti si trasformino in una specie di “piccole prigioni private” dove finire di scontare la condanna. Nessuna risposta concreta, cioè, al sovraffollamento degli istituti, nessun paso avanti rispetto alla necessità, imposta dall’articolo 27 della Costituzione, che la pena abbia sempre una finalità emendativa.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 7 agosto 2024 “Vedo solo una serie di piccoli ritocchi alla normativa esistente”, dice Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. “Invece di aumentare gli agenti, che non coprono neanche il numero di quelli che vanno annualmente in pensione, si dovrebbe investire in figure sociali che sono determinanti per cercare di contrastare la situazione attuale: ricordiamo che ci sono 14mila persone detenute in più rispetto alla capienza regolamentare. Le misure sono piccoli ritocchi alla normativa esistente. Sono del tutto inefficaci rispetto alla tragicità del problema, ai numeri del sovraffollamento, a un tentativo minimale diretto a modernizzare, umanizzare, innovare la vita in carcere”, dice Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2024 Sebastiano Ardita: “Si vuole risolvere il problema con norme che liberano gente pericolosa. La questione è una matassa imbrogliata rispetto alla quale chi ci mette mano rischia di complicarla ancor di più. Esiste un problema di qualità della vita in carcere, uno di precarietà delle strutture, un terzo di sicurezza e agibilità del personale. Chiunque pensi di affrontarli separatamente o in modo ideologico non risolve il problema, e mette a rischio la sicurezza della società. Finisce per essere indirettamente il responsabile dei morti dentro - prodotti dalla condizione di inciviltà delle carceri - o dei morti fuori, frutto di affrettate scarcerazioni di personaggi pericolosi per risolvere il suo affollamento”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 7 agosto 2024 Le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera licenziano il testo governativo. Si suicidano altri due detenuti. Un uomo in sciopero della fame si è impiccato in cella a Biella, un altro nel bagno del Tribunale di Salerno. Il nuovo crimine della “rivolta” è perseguito sia negli istituti penitenziari che nelle strutture per rifugiati con protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. L’ultima possibilità di correggere almeno un po’ il furioso ddl governativo sulla “Sicurezza” nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera, prima del suo approdo il Aula fissato per il 10 settembre, si è inabissata proprio mentre si registravano i suicidi di altri due detenuti - 65 dall’inizio dell’anno, a cui vanno aggiunti 7 agenti penitenziari ...
di Liana Milella
La Repubblica, 7 agosto 2024 Si vota alla Camera l’ordine del giorno al decreto carceri (in linea con il referendum sulla giustizia del 2022 che avevano tra i promotori proprio il Guardasigilli Nordio. Un altro tassello “contro” la custodia cautelare. Approfittando del decreto legge Nordio sulle carceri (votata la fiducia stanotte con 186 sì, 126 no e due astenuti) che, da quando è stato varato, non ha evitato un solo suicidio. Siamo a 64. Erano 49 il 3 luglio quando il consiglio dei ministri lo ha approvato. E 15 suicidi in 34 giorni non sono proprio un niet. Ma il decreto serve per altro. Per Enrico Costa di Azione è l’occasione buona per uno dei suoi ben noti ordini del giorno, che aprono la porta a un desiderata della maggioranza.
di Valeria Pacelli e Giacomo Salvini
Il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2024 Dopo la legge sulla presunzione di innocenza (la norma che, tra le altre cose, impone ai procuratori di parlare con la stampa solo tramite comunicati ufficiali con tanto di conseguenze per il diritto dei cittadini a essere informati), il deputato di Azione, Enrico Costa, prova a riscrivere anche le norme sulla custodia cautelare. E lo fa con un Ordine del giorno al decreto Carceri. Verrà votato oggi alla Camera e riguarda la possibilità di valutare la misura cautelare per pericolo di reiterazione nei confronti di incensurati solo in caso di “reati di grave allarme sociale e di reati che compromettano la sicurezza pubblica o privata o l’incolumità delle persone”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 7 agosto 2024 Il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone, anticipa al Dubbio il contenuto di una proposta di legge che depositerà a breve e che ha al centro il tema delle intercettazioni.
di Simona Lorenzetti
Corriere della Sera, 7 agosto 2024 Stava facendo lo sciopero della fame e più volte aveva chiesto di lasciare il carcere di Biella ed essere trasferito nel penitenziario in cui viveva precedentemente, più vicino ai propri familiari. Lunedì sera si è impiccato nella propria cella. A.S. aveva 55 anni, era di origine albanese ed era rinchiuso nel padiglione che ospita i cosiddetti sex offender: avrebbe finito di scontare la condanna nel 2034. Con la sua morte salgono a 64 i suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno, almeno 21 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Un triste e drammatico elenco al quale vanno aggiunti i 7 agenti della polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Numeri che raccontano, ancora una volta, come gli istituti di pena sparsi sul territorio nazionale stiano vivendo una crisi senza precedenti.
di Federica Zaniboni
Il Giorno, 7 agosto 2024 La Procura di Milano indaga per presunti maltrattamenti nel carcere di Opera, trasformando il fascicolo “modello 45” in “modello 44”. Segnalazioni di violenze e condizioni disumane portano all’attenzione delle autorità. C’è stato un passo avanti nell’inchiesta sui presunti pestaggi nel carcere di Opera, per i quali adesso la Procura di Milano indaga per maltrattamenti. Il fascicolo cosiddetto “modello 45”, senza indagati né ipotesi di reato, si è quindi trasformato in un “modello 44”. Sul caso sono al lavoro le pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, le stesse che indagano sui presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Cesare Beccaria, per i quali lo scorso aprile 13 agenti della polizia penitenziaria erano stati arrestati e altri otto sospesi dal servizio.
Giornale di Brescia, 7 agosto 2024 I detenuti del carcere di Brescia prendono le distanze dall’annuncio della “battitura” fissata per questo giovedì e per Ferragosto: “Noi pensiamo a strategie di dialogo”. “La totalità della popolazione detenuta è ignara della decantata protesta”. Le persone detenute a Canton Mombello prendono distanza con fermezza dall’annuncio di una protesta (la “battitura”) in programma già questo giovedì e poi nel giorno di Ferragosto. “Nessun detenuto ne era assolutamente a conoscenza”, assicurano nella lettera inviata alla redazione del Giornale di Brescia tramite la Garante dei diritti dei detenuti di Brescia, Luisa Ravagnani.
tp24.it, 7 agosto 2024 Un drammatico appello è stato lanciato dalla famiglia del giovane petrosileno G.M., classe 1997, che da oltre un anno è detenuto nel carcere di Trapani. La sua famiglia, preoccupata per le gravi condizioni di salute del loro caro, ha deciso di rivolgersi alla nostra redazione per denunciare la situazione e chiedere aiuto. G.M. ha subito un intervento chirurgico ortopedico alcuni anni fa, con l’applicazione di protesi alla gamba. Tuttavia, durante il periodo di detenzione, ha sviluppato seri problemi: le protesi si sono spostate, provocando fuoriuscite evidenti, dolori intensi e gravi difficoltà di deambulazione. Le immagini scioccanti che ci sono state inviate mostrano i “ferri” che spuntano sotto la pelle, suscitando preoccupazione anche tra gli altri detenuti.
Il
Resto del Carlino, 7 agosto 2024 Le
domande dovranno essere presentate entro le 13 del 30 settembre. L’assessore
Coletti: “Pronti a completare l’iter sulla prossima nomina”. Tra le
attività, uno sportello sociale e di mediazione e un giornalino. Aperta la
procedura che porterà all’individuazione del nuovo garante dei diritti
delle persone private della libertà personale. Gli interessati potranno
presentare la propria richiesta di candidatura, tramite Pec, all’indirizzo
di Antonio Maria Mira
Avvenire, 7 agosto 2024 Da 15 giorni alcuni uomini del penitenziario campano lavorano in un’azienda agricola di Buccino. L’amministratore delegato: “C’è spazio per un’economia eticamente sostenibile”. Detenuti e immigrati insieme al lavoro in una grande azienda agroalimentare. Da quindici giorni quattro detenuti escono dal carcere di Eboli e raggiungono la Icab La Fiammante di Buccino, 350 dipendenti, tra i quali 50 immigrati, tutti con regolare contratto. Da due anni anche 9 assunti grazie al progetto di filiera etica NoCap ideato da Ivan Sagnet, attivista camerunense, nominato cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per il suo impegno in difesa dei diritti dei lavoratori.
garanteinfanzia.org, 7 agosto 2024 Iniziativa di ascolto dell’Autorità garante. Coinvolti in laboratori fotografici ragazze e ragazzi di cinque istituti minorili. Ha preso il via ieri nell’istituto penale per i minorenni (Ipm) di Pontremoli in provincia di Massa Carrara - l’unico interamente femminile in Italia - il progetto dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Dalla mia prospettiva. Ascoltare, partecipare, costruire. Si tratta di una serie di laboratori fotografici pensati per offrire a ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17 anni la possibilità, sin dalla scelta dei temi, di esprimere il loro “punto di vista” sull’esperienza che stanno vivendo in Ipm.
AFFARI SOCIALI
di Matteo Maria Macrì
Il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2024 Sono un medico rianimatore ospedaliero e da circa un anno svolgo mensilmente alcuni turni in ambulanza nel servizio 118. Questa esperienza mi ha dato modo di addentrarmi nel cuore della mia città. Entrare per brevi momenti nella vita delle persone e osservare il tessuto sociale nella sua varietà, da una prospettiva completamente diversa da quella della vita di tutti i giorni. Perché in un modo o nell’altro tendiamo a vivere all’interno di bolle sociali, composte da persone culturalmente ed economicamente simili a noi.
di Frank Cimini
L’Unità, 7 agosto 2024 Ennesima violenza scoppiata in un Cpr ed ennesima vittima. Il suo nome era Osama ed era originario dell’Africa. Lui, come tutti i suoi compagni, era in un carcere senza aver commesso alcun reato. Morto poche ore dopo la fine della rivolta nel Cpr di Palazzo San Gervasio, in Basilicata. Forse per un infarto ma non è chiaro. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso di Osama, 19 anni, africano. I medici e un’autoambulanza non hanno potuto fare nulla per salvarlo. La sera prima c’era stata una rivolta con incendio. I vigili del fuoco sono intervenuti insieme a una sessantina di agenti della polizia penitenziaria. Il Cpr ospita un centinaio di immigrati e circa 70 operatori. Il procuratore di Potenza, Francesco Curcio, dice che le indagini sono in corso che non si esclude l’omicidio probabilmente colposo ...
di Gabriella Debora Giorgione
vita.it, 7 agosto 2024 Di nuovo morte nei Centri per il rimpatrio. Questa volta in Basilicata, dove i detenuti per protesta appiccano il fuoco alla struttura. Il Procuratore di Potenza Francesco Curcio: “Non si esclude alcuna fattispecie di reato, compreso l’omicidio doloso, colposo”. Aveva solo 19 anni. Il suo nome era Belmaan Oussama, di nazionalità algerina. Era detenuto nel Cpr di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.
di Vincenzo Vita
Il Manifesto, 7 agosto 2024 Qualche giorno fa la sede del Corriere Fiorentino e l’abitazione del suo giornalista Simone Innocenti sono stati oggetto di perquisizione per un articolo su una vicenda amara e scabrosa. Si tratta del suicidio avvenuto lo scorso marzo della carabiniera Beatrice Belcuore, a causa - aveva denunciato la famiglia - delle vessazioni subite nella Scuola per allievi e marescialli. Di che si tratta? Rivelazione di segreti di ufficio? Sembra assurdo che si sia ancora a questo punto. Al riguardo vi è, oltre alle prese di posizione delle organizzazioni sindacali, un’interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione di un bel gruppo di parlamentari di Strasburgo, a partire dalla vicepresidente Pina Picierno.
di Stefano Bocconetti
Il Manifesto, 7 agosto 2024 Entro metà agosto l’Onu approverà il trattato contro i crimini digitali, ma i criminali c’entrano poco: obblighi securitari, diritti facoltativi, dati personali a disposizione degli Stati e delle polizie. Quando i cyber-criminali diventano solo un pretesto. Quando tre anni di discussioni, di negoziati, di “sessioni riservate” saranno servite solo a firmare un trattato che non ha più nulla a che fare con lo scopo dichiarato ma che ora disegna un futuro orwelliano. Per il mondo, per tutto il mondo. Nel drammatico silenzio di tanti, non di tutti ma di troppi.
di Marco Perduca
Il Manifesto, 7 agosto 2024 Da 35 anni l’Onu dedica il 26 giugno alla lotta alle dipendenze e al narcotraffico. Tema di quest’anno “L’evidenza parla chiaro: investire in prevenzione”. Un’ovvietà da non dare mai per scontata - e non solo nei regimi autoritari che prevedono la pena di morte per uso personale di stupefacenti. L’Ufficio per le droghe e il crimine dell’Onu (Unodc), diretto dall’ex ministra egiziana Ghada Waly (prima di lei solo russi o italiani) si barcamena tra il rispetto dei diritti umani e i desiderata degli Stati membri refrattari alla ricerca di un bilanciamento tra attenzioni sociosanitarie e lotta al narcotraffico.
di Enrico Varrecchione
linkiesta.it, 7 agosto 2024 In un contesto alienante come quello del carcere è fondamentale preservare la vita sociale e i rapporti umani. Il sistema norvegese prevede incontri settimanali con i familiari, attività ricreative e la presenza di funzionari penitenziari altamente specializzati. Le porte del carcere di Oslo si spalancano per fare entrare il nostro ipotetico detenuto, giunto al terzo episodio dell’inchiesta dedicata al sistema correzionale norvegese. Il carcere cittadino è anche quello forse più iconico, con l’ingresso nel braccio “A” (ora chiuso) che si affaccia sul quartiere multietnico di Tøyen, non lontano dal centro. Poco lontano vi è la moschea cittadina, e il lungo viale che taglia in due la città vecchia è costellato da ristoranti e negozi esotici.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 7 agosto 2024 Per l’estrema destra israeliana il disimpegno dalla Striscia è una ferita da rimarginare. Così il ministro Smotrich vorrebbe impedire che entri il cibo. Lunedì migliaia di persone si sono radunate in piazza a Tel Aviv per celebrare il quinto compleanno di Ariel Bibas, il festeggiato assente, rapito il 7 ottobre dal kibbutz di Nir Oz, insieme a sua madre, suo padre e il fratello minore di nemmeno un anno. I manifestanti avevano palloncini arancioni a rappresentare il colore dei capelli di Ariel Bibas, il cui volto è diventato uno dei simboli di questi mesi, e delle proteste che ogni sabato portano in piazza decine di migliaia di israeliani che chiedono le dimissioni del primo ministro Netanyahu e un accordo che riporti indietro gli ostaggi ancora in vita e i corpi di chi non ce l’ha fatta.
di Davide Mattiello*
Il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2024 Ho negli occhi gli occhi di Anna e Pino Paciolla incontrati venerdì sera a Latina: vogliono una cosa semplice e giusta, che rischia però di apparire sempre più “strana”, la verità sulla morte di Mario. L’occasione è stata una importante iniziativa pubblica promossa da Articolo 21 a Latina venerdì scorso (vigilia dell’anniversario della strage di Bologna), insieme ad Anpi, Cgil e diverse realtà locali, con la proiezione dell’inchiesta giornalistica “Gioventù Meloniana”: nella speranza che di città in città, questa modalità diventi una vera e propria “carovana” permanente per la libertà di informazione, tanto minacciata, quanto essenziale.
DOCUMENTI
Articolo: "Le funzioni della pena nel pensiero di Franco Bricola", di Emilio Dolcini
Articolo: "Riflessioni su carcere e città a partire dal film Ariaferma", di Roberto Bartoli
Civicrazia. Tutela dei diritti di cittadinanza negli Istituti penitenziari
Civicrazia. Garante nazionale delle persone private della libertà: cambiare la procedura di nomina
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'11 agosto 2024
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CORSI E MASTER
CONCORSI