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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 3 agosto 2024
CARCERI
a cura di Marino Occhipinti*
Il Dubbio, 3 agosto 2024
Cinque minuti per suicidarsi purtroppo si trovano facilmente, per questo racconto cos’ho vissuto quando mi è stata revocata la liberazione condizionale, che per me ha significato il ritorno alla pena dell’ergastolo, e come l’ascolto attento degli operatori e la collocazione in una “cella aperta” mi abbiano davvero “salvato la vita”. Come redazione di Ristretti Orizzonti abbiamo recentemente “incontrato” online alcuni Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale. Il prof. Samuele Ciambriello, Garante della Regione Campania, ci ha chiesto quali azioni riterremmo utili, noi detenuti, per prevenire i suicidi in carcere. Nella mia mente hanno iniziato a farsi largo un sacco di risposte: dal sovraffollamento alla mancanza di lavoro, dalle carenze della sanità alla necessità di colloqui affettivi e così via. Un elenco molto lungo, con motivazioni tutte valide, ma poi ho provato a fare sintesi, e prima di rispondere mi sono chiesto cosa avesse realmente funzionato, a mio parere e nel mio caso, un paio di anni fa quando ho fatto rientro in carcere. Ho quindi “fatto memoria” e il lungo elenco si è essenzialmente ridotto a due principali componenti: Ascolto e sezioni aperte.
di Angelica Armenio, educatrice, figlia di una persona che è stata detenuta
Ristretti Orizzonti, 3 agosto 2024 Caro Marino, ho letto il tuo articolo su Ristretti Orizzonti e sono rimasta profondamente colpita dalla tua capacità di raccontare esperienze così intense e complesse con una sincerità disarmante e un'attenzione ai dettagli che rende viva ogni parola. Il modo in cui descrivi l'importanza dell'ascolto e delle sezioni aperte è straordinario, perché riesci a trasmettere non solo la cruda realtà della vita in carcere, ma anche i momenti di luce e speranza che ti hanno aiutato a superare i momenti più bui.
di Paola Balducci
Il Dubbio, 3 agosto 2024 L’intervento della professoressa Paola Balducci: bisogna guardare alla realtà, riconoscere che l’ultimo decreto non può bastare a interrompere la catena di morte e disperazione che strazia le nostre prigioni. Abbiamo iniziato la tragica conta dei suicidi negli istituti penitenziari modificando di volta in volta il parametro temporale di riferimento: 2 suicidi a settimana, 20 suicidi in due mesi, 61 suicidi nei primi 6 mesi del nuovo anno. La straziante vicenda del detenuto del carcere di Prato ritrovato impiccato nella sua cella porta i dati finora raccolti a confrontarsi con una nuova media: nelle carceri italiane si registrano 10 suicidi al mese.
di Alessandro Casano*
L’Unità, 3 agosto 2024 Lo scorso 15 luglio, la Camera penale di Marsala presieduta da Francesca Frusteri e i vertici dell’associazione Nessuno tocchi Caino, in persona della presidente Rita Bernardini e del segretario Sergio D’Elia, hanno visitato il carcere di Trapani. Hanno partecipato non solo avvocati della camera penale e militanti dell’associazione radicale, ma anche il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala, Giuseppe Spada, e i rappresentanti di alcune associazioni forensi lilybetane. C’erano anche magistrati, come sempre più spesso accade nelle visite agli istituti promosse da Nessuno tocchi Caino. Molto apprezzata è stata la presenza di Chiara Pesavento, magistrato dell’ufficio di Sorveglianza presso il Tribunale di Trapani e quella di Massimiliano Alagna, giudice del Tribunale di Marsala.
di Alessandro Parrotta*
Il Dubbio, 3 agosto 2024 La promessa opera riformatrice della Giustizia del guardasigilli Carlo Nordio avanza senza sosta. In particolare, è notizia recente il via libera del Senato alla conversione del decreto legge “carcere”, con il quale - ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di una loro introduzione - sono state previste disposizioni per l’incremento del personale che opera in ambito penitenziario e minorile ai fini del miglior funzionamento degli istituti di pena, nonché in materia di personale amministrativo, in materia di ordinamento penitenziario, per una razionalizzazione di alcuni benefici, di alcune regole di trattamento applicabili ai detenuti e per la semplificazione dell’accesso ai benefici.
di Roberto Galullo
Il Sole 24 Ore, 3 agosto 2024 Nel dibattito ricorrente sulle condizioni nelle quali la popolazione carceraria è condannata a sopravvivere c’è sempre un convitato di pietra: il disagio mentale. L’emergenza psichiatrica negli istituti di pena - che colpisce i reclusi ma si riflette su direttori, agenti, funzionari giuridico-pedagogici, personale medico e volontari - è presenza incombente ma invisibile, che tutti conoscono ma che pochi nominano. Per molti analisti, esperti e politici, l’argomento è tabù perché, a 10 anni dalla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e di fronte all’agonia delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza - che ne hanno preso il posto - nessuno o quasi sa cosa fare.
di Irene Famà
La Stampa, 3 agosto 2024 Da Roma a Trieste, sono già una decina i casi nelle ultime settimane: è l’effetto emulazione. Materassi dati alle fiamme, telecamere distrutte, vetri infranti, agenti presi in ostaggio con “lame” di fortuna. Carceri in rivolta. Una decina scoppiate nelle ultime settimane da Nord a Sud del paese. Firenze, 5 luglio; Casal Del Marmo, Roma, 6 luglio; carcere Ernesto Mari, Trieste, 12 luglio; Biella e Velletri, 28 luglio; Terni e il carcere “La Dogaia”, Prato, 29 luglio; carcere Lorusso e Cutugno e il Ferrante Aporti, Torino, 1 agosto. Violenza e devastazione dietro le sbarre. Minorili compresi. E in tanti, dall’amministrazione ai sindacati, temono un’escalation. “Una rivolta coordinata in tutta Italia”, mormora chi il sistema penitenziario lo conosce bene. E si ricorda altrettanto bene le agitazioni del periodo Covid.
di Stefania Aoi
La Repubblica, 3 agosto 2024 L’esponente torinese di Forza Italia ha le deleghe alla Pubblica amministrazione e sta trattando il rinnovo del contratto della Polizia penitenziaria: “Occorre occuparsi anche della qualità della loro vita”. “L’emergenza carceri non è più rinviabile. Sono pronto a incontrare le persone che vi lavorano”. Il senatore Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione ed esponente di Forza Italia, è più che mai deciso a prendere in mano la situazione. Ma nei giorni della rivolta nel carcere minorile Ferranti Aporti, già rivendica alcuni passi avanti resi possibili dal Dl Carceri.
garantedetenutilazio.it, 3 agosto 2024 Via libera al Senato al dl 92, ora all’esame della Camera. Mercoledì 7 agosto incontro con il ministro della Giustizia, Nordio. “Il Parlamento ha perso un’occasione con il decreto carceri di dare ascolto alle proposte dei Garanti, delle camere penali, dei magistrati e degli operatori del terzo settore. Si è sottratto al confronto, imponendo la fiducia al Senato e la settimana prossima alla Camera. Abbiamo più volte sottolineato, che nell’urgenza di emanare interventi urgenti ed efficaci rispetto al sovraffollamento, al numero allarmante dei suicidi questo decreto si riconferma una scatola vuota per i detenuti e inutile per fronteggiare l’emergenza carceraria”.
di Cosimo Rossi
Il Giorno, 3 agosto 2024 Rivolte in tutta Italia, incendio nell’istituto minorile di Torino. La storia di don Mauro: accolgo ai domiciliari chi non ha casa o famiglia. “Non è degno di una persona lasciare il carcere col sacco della spazzatura”. Proseguono inarrestabili le rivolte nelle carceri italiane. Mentre nella casa di reclusione San Michele di Alessandria continuano i disordini a causa di una presunta telefonata non autorizzata, a Torino altre due strutture penitenziarie sono insorte contemporaneamente. Durante la notte di giovedì, infatti, nell’istituto penale minorile Ferrante Aporti, una cinquantina di detenuti armati di bastoni ha appiccato il fuoco per poi prendere il controllo dell’edificio nel quale da settimane sono costretti a dormire per terra a causa del sovraffollamento.
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 3 agosto 2024 L’argomento è diventato nel tempo oggetto di una divisione faziosa fino al parossismo, è in gioco la dignità di ciascuno di noi. Quando una conversazione privata fatta davanti a un bicchiere di vino viene trasmessa pubblicamente alla radio, vuol dire che il mondo si è trasformato in un campo di concentramento: così scriveva Milan Kundera che, nella Praga del secolo scorso, ebbe modo di assaggiare con abbondanza l’intromissione di uno Stato totalitario nella vita dei cittadini. E talvolta il Leviatano ci appare proprio lì, dietro l’angolo, a scrutarci occhiuto, pronto a trasformarci in sudditi, in cambio d’una garanzia per la nostra sicurezza messa a repentaglio dalla ferinità dell’umana natura.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 3 agosto 2024 Intervista a Giuseppe Sartori, professore ordinario di Neuroscienze Forensi all’Università di Padova e direttore del Master in Neuropsicologia Forense e Criminologia Clinica. Il Ministro Nordio annuncia una ampia riforma delle intercettazioni. Queste ultime sono finite anche al centro dei tanti dibattiti sollevati sul caso Toti, a partire da presunte trascrizioni errate. Proprio di quest’ultimo aspetto parliamo con Giuseppe Sartori, professore ordinario di Neuroscienze Forensi all’Università di Padova e direttore del Master in Neuropsicologia Forense e Criminologia Clinica. Si occupa come perito e consulente di imputabilità, di testimonianza e di intercettazioni.
TERRITORIO
di Salvo Palazzolo
La Repubblica, 3 agosto 2024 Poco dopo le 13, si è sparato un colpo di pistola mentre era di sentinella sul muro di cinta del carcere Ucciardone. Non c’è stato nulla da fare per un poliziotto penitenziario, i colleghi l’hanno subito soccorso, ma le condizioni apparivano già gravissime. “Siamo di fronte a un ennesimo fatto gravissimo che colpisce un appartenente al corpo della polizia penitenziaria”, dice Dario Quattrocchi, segretario nazionale del sindacato Osapp.
di Simona Lorenzetti
Corriere di Torino, 3 agosto 2024 Tre inchieste sulla sommossa al Ferrante Aporti e i disordini al Lorusso e Cutugno. Saranno tre le inchieste che dovranno far luce sui disordini avvenuti nella notte tra giovedì e venerdì nel carcere minorile Ferrante Aporti e al Lorusso e Cutugno. Nelle prossime ore sulle scrivanie dei magistrati arriveranno le prime relazioni di servizio degli agenti della polizia penitenziaria che al calar della sera si sono trovati ad affrontare la rabbia dei detenuti e la conseguente devastazione di alcune aree degli istituti. Una rivolta, quella al Ferrante Aporti, non certo improvvisata. L’impressione degli inquirenti, infatti, è che la sommossa sia stata ordinata e pianificata, forse con l’intento di orchestrare un’evasione di massa (che è stata sventata).
di Elisa Sola e Caterina Stamin
La Stampa, 3 agosto 2024 Una strategia organizzata da giorni. Pensata nelle celle. Spiegata durante le ore d’aria nei cortili. E comunicata da un carcere all’altro grazie ai cellulari. Oggetti proibiti nelle galere. Eppure usati e nascosti nelle crepe dei bagni. Al telefono ci si può dire di tutto. Anche a che ora iniziare a mettere a ferro e fuoco le due carceri della quarta città d’Italia. È stata una doppia rivolta a catena quella che ha devastato l’istituto penitenziario minorile Ferrante Aporti e il Lorusso e Cutugno di Torino. Una sommossa a più atti. Studiata per attirare i poliziotti nel primo carcere. Sfiancarli. E poi disperderli, attirandoli nel secondo istituto penitenziario dove è stato inscenato il tumulto finale.
di Massimo Massenzio
Corriere Torino, 3 agosto 2024 “L’estate, il sovraffollamento, la fine della scuola e la diminuzione delle attività ricreative. Il malessere che questi ragazzi si portano dietro è esploso all’improvviso ed è successo qualcosa che al Ferrante Aporti non si era mai visto”. Così il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano. “L’estate, il sovraffollamento, la fine della scuola e la diminuzione delle attività ricreative. Il malessere che questi ragazzi si portano dietro è esploso all’improvviso ed è successo qualcosa che al Ferrante Aporti non si era mai visto”. Il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano riassume così le cause che hanno portato alla rivolta avvenuta fra le mura del carcere minorile di via Berruti e Ferrero.
di Mara Rodella
Corriere della Sera, 3 agosto 2024 Una descrizione “straziante”: “Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, quale deve essere l’Italia”. Con queste parole, una decina di giorni fa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato la lettera ricevuta dai detenuti bresciani. “E siamo qui perché era doveroso darvi seguito”. In visita a Canton Mombello, venerdì 2 agosto, c’era l’avvocato Irma Conti, membro del collegio che costituisce il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. “Abbiamo constatato quella che effettivamente è una struttura difficile, antica. Davvero fatiscente. Sono entrata in una cella dove ci sono quindici persone e un bagno, nel quale si cucina.
di Manuela Marziani
Il Giorno, 3 agosto 2024 Il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo tra i detenuti dopo i tre suicidi. Poi le riflessioni: rieducazione anche all’esterno e possibilità di studiare. Tre suicidi dall’inizio dell’anno, sovraffollamento e una struttura con diversi problemi. Ieri il deputato azzurro ed ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo ha visitato il carcere di Torre del Gallo. La visita rientrava nel percorso “Estate in carcere”, un’iniziativa di “comune sentire operativo” che Forza Italia promuove con il Partito Radicale. “Sono quasi 700 i detenuti - ha detto Cattaneo all’uscita - a fronte di una capienza massima di 515.
di Sara Bessi
La Nazione, 3 agosto 2024 La deputata di Forza Italia protagonista dell’iniziativa organizzata con i Radicali. “Riferirò richieste e criticità al viceministro Sisto. Possiamo lavorare su stanziamenti e personale. Migliorare si può”. “Chiederò al governo un’attenzione maggiore per il carcere di Prato fermo restando che, per le risorse attualmente stanziate, la situazione non è affatto emergenziale. Per fortuna, ho constato, che i detenuti possono fare sport, studiare, guardare la tv e in parte, ovvero circa 100 a rotazione, possono lavorare all’interno. La situazione che ho trovato è migliore di quella raccontata, anche se permangono difficoltà come la carenza di polizia penitenziaria e la mancanza di impegni per i reclusi che stanno scontando la loro pena”.
di Egle Priolo
Il Messaggero, 3 agosto 2024 Nel carcere di Perugia un detenuto su due ha problemi di dipendenza, a cui si aggiunge chi ha patologie psichiche. Un dato inquietante che emerge dalla statistica fornita dalla procura generale diretta da Sergio Sottani, utile prima di tutto per ragionare in termini concreti sul protocollo appena firmato tra uffici giudicanti e requirenti del distretto, Regione, Asl 1 e 2, Aziende ospedaliere di Perugia e Terni. Ma anche per chiarire con i numeri la situazione drammatica all’interno di Capanne, definita dalla sindaca Vittoria Ferdinandi “l’inferno dei viventi”, dopo il sopralluogo con il garante dei detenuti Giuseppe Caforio.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 3 agosto 2024 Il disagio psichiatrico e la tossicodipendenza affliggono la popolazione carceraria. Un problema che la Procura generale di Perugia, la Corte di Appello del capoluogo umbro e le autorità sanitarie hanno affrontato in un protocollo sottoscritto a fine luglio. Lo spirito dell’accordo è quello di creare maggiore “consapevolezza della necessaria centralità che assume la concreta offerta trattamentale e rieducativa proposta dai servizi di salute mentale rispetto ad ogni decisione che intenda assumere l’autorità giudiziaria circa gli autori di reato, con problematiche di salute mentale, potenzialmente destinatari di misure cautelari o di misure di sicurezza”.
agensir.it, 3 agosto 2024 Ha preso il via il progetto “Ferite di oggi”, nelle case di reclusione milanesi di Bollate e Opera, che si propone di attualizzare l’episodio delle stimmate di san Francesco, riconoscendo le molte “ferite” della nostra società: solitudine, povertà, violenza e stigma sociale.
di Michele Sciancalepore
Avvenire, 3 agosto 2024 Nella Casa di reclusione di Volterra la compagnia della Fortezza mette in scena “Atlantis-Capitolo 2”. Il regista: “L’uomo deve aspirare a realizzare i suoi ideali anche dove il sogno è bandito”. Da “architetto dell’impossibile” a “re dell’utopia”. Trentacinque anni fa, quando si mise volontariamente dietro alle spalle i cancelli dell’allora carcere di massima sicurezza di Volterra, in provincia di Pisa, per portare col teatro il cielo nelle celle, il sogno impalpabile nell’incubo materico, seguendo il consiglio scritto nei versi di Margherita Guidacci, non obbedì a chi gli diceva di rinunciare all’impossibile e, sposando appieno l’invito e lo sprone della poetessa fiorentina, inseguì il vento con un secchio e col passare degli anni alla fine lo ha catturato.
AFFARI SOCIALI
di Luigi Manconi
La Repubblica, 3 agosto 2024 Una donna di 54 anni, paralizzata a seguito di una sclerosi multipla progressiva, ha ottenuto, infine, la possibilità di accedere al suicidio medicalmente assistito. Questo grazie alla decisione della Usl Toscana Nord-Ovest, che ha modificato una precedente posizione negativa, dovuta all’equiparazione tra il rifiuto della paziente di sottoporsi alla nutrizione artificiale e la presunta assenza di uno dei quattro requisiti indicati dalla sentenza della Corte costituzionale nel novembre del 2019: ovvero la dipendenza da un trattamento di sostegno vitale. Di conseguenza, la Usl non consentiva il ricorso alla procedura di fine vita: cosa ora permessa.
di Achille Saletti
Il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2024 Le principali differenze tra marijuana e cannabis legale consistono, a livello organico, nelle caratteristiche delle piante e nei principi attivi presenti nelle diverse varietà di canapa da cui avviene l’estrazione. Giusto per essere concisi, la cannabis illegale che in Italia è demonizzata da sempre e quella chiamata Indica. Presenta infatti un’alta concentrazione di THC che, in definitiva, è il principio attivo che produce effetti psicotropi che potrebbero incidere, ad esempio, al volante di un’auto. È severamente vietata la cessione in Italia, anche se in sempre più paesi del mondo consumo e vendita sono stati legalizzati.
di Massimo De Feo
Il Manifesto, 3 agosto 2024 Per fare un po’ di chiarezza sulla pozione psicoattiva dell’Amazzonia la parola a Piero Cipriano, medico, psichiatra, psicoterapeuta, e autore di “Ayahuasca e cura del mondo”, edito da Politi Seganfreddo. Medico, psichiatra, psicoterapeuta, Piero Cipriano ha lavorato in vari dipartimenti di salute mentale, dal Friuli alla Campania e da qualche anno lavora in un Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) di Roma. Tra le sue pubblicazioni la “trilogia della riluttanza” (La fabbrica della cura mentale, Il manicomio chimico, La società dei devianti) e recentemente Ayahuasca e cura del mondo (Politi Seganfreddo edizioni, pp. 153, euro 15,00).
DOCUMENTI
Articolo. "Emergenza carceraria: la denuncia e la cura. Seconda parte", di Enrico Sbriglia
Comunicato Osservatorio Carcere Unione delle Camere Penali Italiane: "Ristretti in agosto"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 5 all'11 agosto 2024
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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