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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 30 agosto 2024
CARCERI
di Dimitri Buffa
L’Opinione, 30 agosto 2024 A mali estremi… estremi, ma costituzionali, rimedi. Cioè non prendendosi in giro data l’attuale situazione carceraria - testimoniata ove ce ne fosse ancora bisogno, dalle visite in carcere per tutto il mese di agosto del Partito radicale di Maurizio Turco e di Forza Italia, del volenteroso Antonio Tajani - non esiste alcuna soluzione possibile che non passi da un provvedimento di clemenza di quelli suggeriti dalla costituzione più bella del mondo. Lo diceva in privato a chi scrive anche il compianto garante nazionale delle carceri Maurizio D’Ettore, prematuramente e tragicamente scomparso alcuni giorni orsono. Non osava dirlo in pubblico perché la situazione dei calcoli della attuale congiuntura della demagogia politica è quella che è. Ma tutti sanno che non è assumendo 1.000 agenti in più che si risolve il problema.
di Antonio Nastasio*
L’Opinione, 30 agosto 2024 Quando un fatto reale si trasforma in un evento virale, la sua gestione diventa complessa e sfumata, piene di mille tonalità di grigio, poiché si aggiungono molteplici elementi estranei, spesso di dissenso e critica non sempre costruttiva. Questo fenomeno amplifica le difficoltà nel trattare la questione in modo equilibrato e nel proporre soluzioni adeguate al contesto in gioco. Quando si parla del sistema carcerario, e in particolare del Decreto legge 92/2024, noto come “Decreto legge Carcere sicuro”, le implicazioni diventano ancora più complesse. Emanato con l’intento di affrontare e risolvere le problematiche legate alla sicurezza e alla gestione dei penitenziari, si colloca in un contesto giuridico e sociale poco conosciuto, specialmente se non si fa riferimento alle sezioni detentive ...
di Giorgio Coden*
Il Dubbio, 30 agosto 2024 Se si vuol convincere l’opinione pubblica dell’urgenza di migliorare il sistema penitenziario, forse va chiarito che nessuno vuole abolirlo. Da oltre dieci anni si dibatte il problema carceri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per dire, undici anni fa interveniva per sollecitare il Parlamento ad adottare provvedimenti urgenti contro la piaga del sovraffollamento. Nel corso dei lustri successivi, alla sbarra dei denuncianti si sono alternati, senza soluzione di continuità, giornali, addetti ai lavori, associazioni civiche e, secondo convenienza, anche personaggi della politica. Oggetto delle denunce, l’intero impianto dell’istituzione carceraria: incapienza delle strutture, celle ristrette, igiene tanto al chilo, lavoro per pochi, ozio per tanti, sesso nisba, cultura una chimera. E poi i suicidi, tanti ...
di Franco Insardà
Il Dubbio, 30 agosto 2024 Il vertice della magistratura requirente umbra prosegue il suo report sulle carceri. Mentre sul tema l’Anm è divisa. “Bisogna vedere, bisogna starci, per rendersene conto”. Lo diceva Pietro Calamandrei alla Camera il 27 ottobre 1948, in un intervento sulle carceri, ripreso nell’introduzione al numero 3 del marzo del 1949 della rivista Il Ponte, che titolò “Bisogna aver visto”. E in questi giorni il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, ha “voluto vedere” la condizione delle carceri umbre. Dopo aver visitato i penitenziari di Orvieto, Spoleto e Terni, ieri è stato a Perugia. Purtroppo le parole di Calamandrei sono rimaste inascoltate per anni, fatta eccezione per l’infaticabile lavoro di Marco Pannella e dei radicali.
di Mauro Ungaro
voceisontina.eu, 30 agosto 2024 Con il via libera definitivo ottenuto alla Camera dei Deputati ad inizio mese è divenuto legge il cosiddetto “Decreto carceri”. Un’approvazione giunta in un periodo particolarmente difficile per la realtà carceraria italiana che ha dovuto fronteggiare negli ultimi mesi numerose proteste e rivolte in tutto il Paese. Ne abbiamo parlato con l’arcivescovo Carlo Redaelli anche nella sua veste di Presidente della Commissione episcopale della Cei per il servizio della carità e della salute e della Caritas nazionale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 30 agosto 2024 L’uomo aveva chiesto di vedere la salma del fratello e di poter consolare la madre, ma il magistrato non ha risposto. È davvero paradossale che il presidente del Collegio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore, non abbia potuto ricevere l’ultimo saluto da suo fratello Pasquale, detenuto a Catanzaro. Solo ieri è emersa questa assurda storia, confermata dall’avvocato Eugenio Minniti. D’Ettore è scomparso prematuramente a 64 anni per un aneurisma aortico il 22 agosto a Locri, dove si era recato in visita all’anziana madre. La sera del 23 agosto, l’avvocato di Pasquale D’Ettore ha presentato un’istanza per permettergli di visitare la madre, sconvolta dal dolore, e per vedere la salma del fratello in ospedale.
di Giulia Poetto
La Stampa, 30 agosto 2024 Non una missione, ma una scelta strategica che ha ricadute positive per tutti: questo proverà a spiegare a Cuneo la seconda edizione di “Art. 27 Expo” che mette in vetrina l’economia generata dai penitenziari italiani. Fare impresa in carcere non solo abbatte il rischio di recidiva, ma conviene. Alle imprese, ai detenuti, alla società civile che, ancora troppo spesso, a quello che succede dentro non si interessa se non per l’indignazione - tanto automatica, quanto effimera - per i disordini e le rivolte in carcere. Che fare impresa in carcere non sia una missione, ma una scelta strategica che ha ricadute positive per tutti i suoi attori, proverà a spiegarlo in via Roma a Cuneo da venerdì 6 a domenica 8 settembre la seconda edizione di Art. 27 Expo, la manifestazione ...
GIUSTIZIA
di Massimo Donini
L’Unità, 30 agosto 2024 Vorrei capire perché è delitto omettere un atto dell’ufficio che vada compiuto senza ritardo in alcuni settori della p.a., giustizia, igiene e sanità, sicurezza pubblica, ordine pubblico (art. 328, co.1, c.p.). Omettere senza volontà di recar danno, anzi anche se un danno non c’è. Omettere in modo anche non intenzionale o finalizzato. E perché, invece, se si costruisce un atto della p.a., un provvedimento, allo scopo di danneggiare un terzo o di favorirlo illecitamente e si cagiona in tal modo intenzionalmente un danno, questo è penalmente lecito, dopo l’abrogazione dell’abuso. Attenzione: se chi omette vuole danneggiare un privato o un terzo è già esente da pena, ma gli “conviene” che sia così, perché ciò rientrerebbe nell’area protetta dell’abuso d’ufficio.
di Errico Novi
Il Dubbio, 30 agosto 2024 In ribasso le politiche securitarie, resta solo la riforma della magistratura, evocata spesso da Salvini come “vendetta”. Ma la bandiera sulle “carriere” è di Tajani. C’è un protagonismo di Forza Italia. C’è la forza - e il potere - di Giorgia Meloni. E poi c’è la Lega. Sempre più in rincorsa e in affanno, rispetto agli alleati. Vale per tutti gli ambiti dell’agenda politica, e la fatica nel parare gli attacchi sull’unico dossier immediatamente riconducibile al Carroccio, l’autonomia, lo conferma. Naturalmente l’affanno e lo svantaggio rispetto ai partner di governo riguarda anche, e in modo sempre più chiaro, la giustizia. Sui temi principali della politica giudiziaria, dalla separazione delle carriere al carcere, e alla riforma penale appena entrata in vigore, incluso l’addio all’abuso d’ufficio, il partito di Matteo Salvini non pare mai davvero protagonista.
di Micol Maccario
Il Domani, 30 agosto 2024 Il più importante strumento internazionale, giuridicamente vincolante, per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è entrato in vigore ad agosto 2014: ecco cosa prevede e chi l’ha sottoscritta (in alcuni casi, senza poi ratificarla). Focus sull’Italia: tra poche case rifugio, centri antiviolenza sotto-finanziati, reddito di libertà insufficiente e mancanza di educazione sessuo-affettiva nelle scuole, le criticità sono ancora moltissime. Dieci anni fa entrava in vigore il più importante strumento internazionale per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne: la Convenzione di Istanbul. È stata adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011 e, dopo essere stata ratificata da dieci stati, è diventata ufficiale il primo agosto 2014.
di Gianfranco Locci
La Stampa, 30 agosto 2024 Il 60enne sardo assolto a gennaio dopo la revisione del processo: “Oggi mi godo i piccoli momenti di vita ritrovata. Che emozione l’incontro col Papa. I risarcimenti? Tempi lunghissimi, lo Stato mi ha lasciato senza niente”. Beniamino Zuncheddu era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di essere l’autore della “strage di Sinnai”, dove vennero assassinati tre pastori nel gennaio 1991. “Quanto mi è mancata una birra con gli amici”. L’umore è buono, l’affetto dei compaesani fa miracoli. “La cosa bellissima è che tutti sanno chi sono e mi vogliono bene, mentre io non conosco più nessuno”. D’altronde, Beniamino Zuncheddu è mancato dalla sua Burcei per 33 anni. Un’eternità.
TERRITORIO
di Roberto Greco
Quotidiano di Sicilia, 30 agosto 2024 Ogni anno più di cento persone muoiono dietro le sbarre. Intervista a Pino Apprendi, Garante comunale dei detenuti di Palermo: “Oltre ai suicidi, spesso citati, sono trascurate le morti per assenza di cure”. È in corso una strage silenziosa che si sta consumando quotidianamente nel nostro paese. Se ne parla troppo poco e il più delle volte non se ne conoscono i dettagli. È quella che riguarda le persone detenute nelle strutture penitenziarie italiane. Si calcola che in media, in Italia, ogni anno muoiono prematuramente più di cento persone dietro le sbarre. Interviene Pino Apprendi, garante comunale per i diritti delle persone detenute della città di Palermo.
di Marco Barzelli
Il Messaggero, 30 agosto 2024 “Stava male, ma lo hanno lasciato solo”. Il 35enne di Ceccano si è tolto la vita un anno fa nell’istituto penitenziario di Frosinone, il ricordo di parenti e amici. La famiglia vuole giustizia. Antonio Di Mario, 35enne di Ceccano, è morto suicida nel carcere di Frosinone esattamente un anno fa. La sorella Laura continua la sua battaglia giudiziaria per il riconoscimento del concorso di colpa del sistema penitenziario. Venerdì 13 settembre si terrà l’udienza preliminare per l’emanazione del provvedimento sulla richiesta di archiviazione del procedimento da parte del pubblico ministero. Quel suicidio, però, è un “gesto preannunciato” secondo la perizia di parte voluta dall’avvocato Marco Maietta per conto della sua assistita.
di Roberta De Rossi
La Nuova Venezia, 30 agosto 2024 Il sopralluogo nel penitenziario maschile a Santa Maria Maggiore degli avvocati penalisti veneziani. Nelle celle 260 persone, ma c’è posto solo per 159. Celle sovraffollate in un’estate torrida dove solo chi può permettersi la spesa può comprarsi un ventilatore. E con una sola lavatrice di istituto a disposizione dell’intero carcere. “Nelle camere detentive si contano in pochi metri quadrati da 3 a 6 reclusi, con brande su 3 piani, vecchi materassi e cuscini in gomma piuma, tavolini e sgabelli insufficienti, servizi igienici carenti”, raccontano gli avvocati della Camera penale veneziana Antonio Pognici, dopo un sopralluogo, “ventilatore solo per chi può permettersi la spesa, niente frigorifero e lavatrice “d’istituto” in uso collettivo a turno”.
di Alberto Giachino
La Stampa, 30 agosto 2024 Il segretario di Forza Italia Piemonte, e ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha visitato giovedì 29 agosto la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. “A poche settimane dai disordini, ho voluto rendermi conto di persona delle condizioni della casa circondariale di Torino - spiega il Ministro Zangrillo - che rispecchia quella generale delle carceri italiane. Il Governo è intervenuto con il recentissimo Decreto Carceri che, anche grazie agli emendamenti di Forza Italia, punta alla umanizzazione della pena, nel rispetto della dignità della persona, e a un miglioramento delle condizioni dei detenuti, degli operatori e degli agenti di Polizia penitenziaria.
di Letizia Barbera
Gazzetta del Sud, 30 agosto 2024 Nella casa circondariale di Gazzi non ci sono problemi di sovraffollamento, le celle sono in buono stato, i rapporti tra la popolazione carceraria, la direttrice, gli agenti della polizia penitenziaria e gli educatori sono buoni e improntati alla collaborazione e c’è una grande umanità. Esistono tuttavia criticità legate ai detenuti tossicodipendenti o con problemi psichiatrici e carenze strutturali. È quanto emerso dalla visita effettuata ieri mattina in carcere da una delegazione di avvocati della camera penale “Pisani Amendolia” guidata dal presidente Bonni Candido, insieme alla Garante dei detenuti Lucia Risicato e all’on. Tommaso Calderone.
estense.com, 30 agosto 2024 Durante la mattinata di ieri, giovedì 29 agosto, una rappresentanza composta da avvocati del direttivo della Camera Penale Ferrarese e del locale Osservatorio Carcere ha fatto visita alla casa circondariale di Ferrara. L’accesso, fanno sapere, “si inserisce all’interno dell’iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Carcere dell’Ucpi denominata ‘Ristretti in agosto’, che rappresenta un importante momento di monitoraggio delle condizioni di vita dei detenuti e mira a sensibilizzare la politica, l’opinione pubblica, il mondo dell’informazione, l’associazionismo e la magistratura tutta sulle condizioni inumane e degradanti in cui versa la popolazione carceraria, ancora più insopportabili durante il periodo estivo”.
di Natale Cassano
baritoday.it, 30 agosto 2024 La Camera penale in visita al carcere. Al sopralluogo hanno partecipato anche i parlamentari pugliesi Davide Bellomo, Ignazio Zullo e Marco Lacarra. Marisa Savino, presidente della Camera penale di Bari: “Situazione insostenibile, registriamo anche discrepanze rispetto alla clinica medica”. “La situazione è veramente seria”: non usa giri di parole Marisa Savino, presidente della Camera penale di Bari, per descrivere la situazione del carcere di Bari. Tra sovraffollamento, scarsa presenza di operatori per il numero di detenuti e condizioni degli spazi pessime, da tempo denunciano le gravi condizioni in cui si affronta la quotidianità nell’istituto penitenziario del capoluogo.
anteprima24.it, 30 agosto 2024 Il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello ha visitato oggi il carcere minorile di Nisida, incontrando anche il Magistrato di Sorveglianza dei minori, Margherita di Giglio, che si trovava nell’istituto per svolgere i colloqui con i giovani detenuti. All’interno del carcere di Nisida oggi erano presenti 71 ragazzi, di cui 22 stranieri, provenienti per lo più da Tunisia, Marocco ed Egitto e sette a lavoro in articolo 21. In Italia sono 555 i giovani ristretti nelle 15 carceri per minorenni. Sottolinea Ciambriello: “È cambiata l’utenza delle carceri minorili, e questa nuova utenza ha bisogno di psichiatri a tempo pieno, psicologi e, soprattutto, di un serD di riferimento fisso, interno.
di Umberto Sereni
loschermo.it, 30 agosto 2024 Anche per questo Ferragosto, come avviene ormai da una ventina di anni, si è rinnovato il rito della visita dei parlamentari al carcere di San Giorgio. Una delegazione di esponenti di Forza Italia, guidata dall’onorevole Bergamini, si è recata in quel triste edificio per verificarne le condizioni, per prendere diretta conoscenza dello stato in cui si trovano i detenuti, per valutare la situazione igienica della struttura e per raccogliere da parte del personale addetto alla custodia le espressioni del loro quotidiano disagio unite alle sollecitazioni per una iniziativa volta a migliorare lo stato delle cose.
lanovitaonline.it, 30 agosto 2024 Una giornata di riflessione e confronto sulle condizioni delle carceri italiane, con esperti e istituzioni riuniti per promuovere un approccio più umano e rieducativo nella gestione dei detenuti. Il 4 settembre 2024, Palmi sarà teatro di un’iniziativa di grande rilevanza, organizzata nell’ambito del “Grande Satyagraha 2024” sotto il titolo “Forza della verità sulla condizione delle carceri”. Questo evento, promosso da “Nessuno tocchi Caino” e dalla Camera Penale di Palmi, si pone l’obiettivo di accendere un riflettore sulle condizioni delle carceri italiane, promuovendo un dibattito aperto e costruttivo su un tema di primaria importanza sociale. La giornata si articolerà in due momenti principali.
di Maria Paola Scaramuzza
Corriere della Sera, 30 agosto 2024 La testimonianza del profugo-scrittore che ispirò il film “Io capitano”. Attraversò il Mediterraneo nel 2017: il viaggio dal Senegal all’Italia a 15 anni. Ora è scrittore “afro-veneziano”. Si è imbarcato sulla nave umanitaria Mare Jonio con l’uomo che lo ha recuperato tra le onde. L’acqua del Mediterraneo sette anni dopo è ancora la stessa. Uguali le onde che sferzano la plastica dei gommoni, uguali la paura, le braccia che annaspano, le lacrime nascoste dei soccorritori. A Ibrahima Lo è bastato superare di poche miglia Lampedusa a bordo della nave umanitaria “Mare Jonio” per essere investito dai ricordi. Oggi è uno scrittore e lavora al Parlamento europeo ma nel 2017, a malapena sedicenne, a rischiare di annegare in quelle stesse acque c’era anche lui ...
di Hakim Zejjari
Il Domani, 30 agosto 2024 Criticato da entrambe le parti, per aver condannato l’attacco di Hamas e i bombardamenti della popolazione palestinese, lo scrittore ha presentato a Venezia un pamphlet contro l’odio scatenato dai terroristi e la riposta del governo israeliano. “L’accusa di antisemitismo appena si critica Israele è diventata una regola”, ha detto, “è una guerra difficile da spiegare, non è comprensibile né agli adulti né ai bambini”. Tra il Marocco e la Francia, Tahar Ben Jelloun ha vissuto mille e una vita. Filosofo, scrittore, poeta, pittore, giornalista... oggi di fronte agli orrori del conflitto israelo-palestinese non riesce a trattenere “L’urlo”: un pamphlet contro l’odio scatenato dai terroristi e la vendetta del governo israeliano che l’autore, presidente onorario del concorso cine letterario Bookciak azione!, ha presentato ...
di Giusi Fasano
Corriere della Sera, 30 agosto 2024 “Lotto per il mio diritto di morire con dignità. Atto dovuto per tutti”. Martina Oppelli, 49 anni, affetta da sclerosi multipla, ha presentato un esposto per tortura contro l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi). Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni: “Le nega l’accesso alla morte volontaria e ignora la sentenza 135 della Corte Costituzionale”. “La tortura è un furto di umanità”, scrive l’Associazione Coscioni in un comunicato che annuncia: Martina Oppelli presenta in procura a Trieste un esposto per tortura e per rifiuto d’atti d’ufficio contro l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi).
di Simona Musco
Il Dubbio, 30 agosto 2024 È una storia sbagliata quella di Oussama Darkaoui, morto a 22 anni e mezzo nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. Un luogo “disumano”, secondo quanto si legge nella relazione stilata a seguito di un’ispezione condotta dal Tavolo Asilo, l’insieme di associazioni impegnate nel garantire la protezione internazionale e il diritto all’immigrazione. Alla missione avevano partecipato anche tre parlamentari, quattro consiglieri regionali, oltre a medici, infermieri, avvocati e mediatori culturali, tutti intenzionati a capire cosa sia successo a Oussama. L’ultimo capitolo della sua breve vita si è svolto in questo luogo, dove il 5 agosto, pochi giorni prima dell’udienza che “con molta probabilità avrebbe decretato la sua libertà”, ci spiega l’avvocato Arturo Raffaele Covella, è morto in circostanze misteriose.
di Uski Audino e Grazia Longo
La Stampa, 30 agosto 2024 Scholz in pressing su Bruxelles per ripristinare il Trattato di Dublino. Il no del Viminale: “Non se ne parla prima del 2026”. Il governo di Berlino vuole tornare ad applicare integralmente il regolamento di Dublino e per farlo sta cercando la sponda della nuova Commissione europea. Sarà anche uno spot elettorale a uso interno a due giorni da determinanti elezioni in Sassonia e Turingia, e a una settimana dall’attentato di Solingen per mano di un rifugiato che sarebbe dovuto essere espulso. Ma tant’è. La pressione dell’opinione pubblica tedesca sul tema della sicurezza è enorme, soprattutto nell’ultima settimana, e non finirà d’improvviso all’indomani delle elezioni. Qualunque siano gli esiti. E questo potrebbe avere un’eco significativa nei rapporti tra Roma e Berlino.
di Angela Nocioni
L’Unità, 30 agosto 2024 Ordinato il terzo fermo per la Geo Barents dopo cinque salvataggi. Ong costrette a scegliere tra soccorrere in tempo e rischiare la confisca. La connivenza delle autorità italiane con i miliziani libici è tale che Roma, per poter tener lontane dal Mediterraneo centrale le navi di soccorso e lasciare senza testimoni le scorribande libiche sulle motovedette fornite dall’Italia, ha bloccato per l’ennesima volta in porto una nave di soccorso accusandola di non aver rispettato durante un salvataggio le norme - contrarie al diritto internazionale - del decreto Piantedosi. E’ successo alla Geo Barents, di Medici senza frontiere. Accusata di non aver informato tempestivamente il Centro di comando delle capitanerie di porto di Roma durante la terza delle cinque operazioni di salvataggio fatte il 23 agosto.
ESTERI
agenzianova.com, 30 agosto 2024 Il sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) ha chiesto al ministero della Giustizia della Tunisia di aprire un’indagine urgente e pubblica su presunti abusi perpetrati in carcere ai danni dei colleghi detenuti. Secondo il Snjt, il dicastero è “responsabile della protezione dei giornalisti incarcerati da tutte le pratiche che potrebbero incidere sulla loro integrità fisica e dignità umana”. Il sindacato denuncia, in un comunicato, presunti “abusi” e “violazioni” avvenuti presso il carcere femminile di Manouba, a Tunisi, nei confronti dell’avvocata e opinionista Sonia Dahmani. Secondo il sindacato, i fatti si sarebbero verificati mentre Dahmani si preparava a partecipare alla sua udienza in tribunale il 20 agosto 2024.
Avvenire, 30 agosto 2024 Seyyed Mohammad Mirmousavi era stato arrestato in un villaggio nella provincia di Gilan sul Mar Caspio. Una Ong ha svelato l’omicidio. Fermati 5 agenti. Il presidente Pezeshkian vuole chiarezza. Picchiato e torturato fino alla morte da agenti delle forze speciali in un centro di detenzione nel nord dell’Iran. Restano ancora poco chiari i motivi che hanno portato all’arresto di Seyyed Mohammad Mirmousavi ma sono invece esplicite le immagini del suo corpo tumefatto e sanguinante, dopo gli abusi da parte degli agenti mentre era in custodia.
La Repubblica, 30 agosto 2024 Dal Paese africano arrivano immagini e notizie che fanno letteralmente orrore e mostrano un conflitto che ha superato ogni limite immaginabile di violenza. Dalla guerra in Sudan non fanno che arrivare immagini e notizie che fanno orrore e mostrano un conflitto che ha già superato ogni limite immaginabile di violenza. Le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF) e i combattenti affiliati hanno giustiziato sommariamente, torturato e maltrattato le persone sotto la loro custodia e mutilato cadaveri: lo rende noto oggi Human Rights Watch (Hrw). I leader di entrambe le forze dovrebbero ordinare privatamente e pubblicamente la cessazione immediata di questi abusi e svolgere indagini efficaci e cooperare con gli investigatori internazionali ...
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
DOCUMENTI
Articolo. "Decarcerizzazione e Regolamento Penitenziario", di Mario Pavone
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 settembre 2024
Convegno: "Il carcere con le mura di vetro. Trasparenza e prossimità" (Oristano, 5 settembre 2024)
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, dal 9 al 25 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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