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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 2 agosto 2024
CARCERI
a cura di Marino Occhipinti*
Ristretti Orizzonti, 1 agosto 2024
Cinque minuti per suicidarsi purtroppo si trovano facilmente, per questo racconto cos’ho vissuto quando mi è stata revocata la liberazione condizionale, che per me ha significato il ritorno alla pena dell’ergastolo, e come l’ascolto attento degli operatori e la collocazione in una “cella aperta” mi abbiano davvero “salvato la vita”. Come redazione di Ristretti Orizzonti abbiamo recentemente “incontrato” online alcuni Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale. Il prof. Samuele Ciambriello, Garante della Regione Campania, ci ha chiesto quali azioni riterremmo utili, noi detenuti, per prevenire i suicidi in carcere. Nella mia mente hanno iniziato a farsi largo un sacco di risposte: dal sovraffollamento alla mancanza di lavoro, dalle carenze della sanità alla necessità di colloqui affettivi e così via. Un elenco molto lungo, con motivazioni tutte valide, ma poi ho provato a fare sintesi, e prima di rispondere mi sono chiesto cosa avesse realmente funzionato, a mio parere e nel mio caso, un paio di anni fa quando ho fatto rientro in carcere. Ho quindi “fatto memoria” e il lungo elenco si è essenzialmente ridotto a due principali componenti: Ascolto e sezioni aperte.
di Angelica Armenio, educatrice, figlia di una persona che è stata detenuta
Ristretti Orizzonti, 2 agosto 2024 Caro Marino, ho letto il tuo articolo su Ristretti Orizzonti e sono rimasta profondamente colpita dalla tua capacità di raccontare esperienze così intense e complesse con una sincerità disarmante e un'attenzione ai dettagli che rende viva ogni parola. Il modo in cui descrivi l'importanza dell'ascolto e delle sezioni aperte è straordinario, perché riesci a trasmettere non solo la cruda realtà della vita in carcere, ma anche i momenti di luce e speranza che ti hanno aiutato a superare i momenti più bui.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 2 agosto 2024 Via libera definitivo, ieri in Senato con la fiducia, al Decreto Carceri. I sì sono stati 104, 73 i no, con un astenuto. Nello stesso pomeriggio di ieri il testo è stato incardinato in commissione Giustizia alla Camera, che dovrà convertirlo in legge entro il 2 settembre. La mattinata si era aperta con la presentazione della questione di pregiudizialità sottoscritta da tutte le opposizioni, bocciata dall’Aula.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 2 agosto 2024 “Nessuna, dico nessuna, delle disposizioni contenute nel decreto Carceri è in grado di intervenire immediatamente, giustificando così la procedura d’urgenza, per migliorare da subito la situazione. Le poche che meritano apprezzamento diverranno operative a distanza di molti altri suicidi”. È l’impietoso giudizio del professor Glauco Giostra sul provvedimento licenziato ieri in Senato. Del decreto Carceri approvato ieri al Senato (e subito “trasferito” alla Camera) parliamo con Glauco Giostra, ordinario alla Sapienza di Roma e presidente degli “Stati generali sulla detenzione” che furono istituiti da Andrea Orlando ma di cui la politica non ha mai fatto tesoro.
di Nicolò Cenetiempo
micromega.it, 2 agosto 2024 Per Roberto Giachetti, la liberazione anticipata speciale è la misura da attivare contro un sovraffollamento ingestibile nelle carceri. Nel pomeriggio del 24 luglio doveva essere discussa e votata alla Camera dei Deputati la proposta di legge (Pdl) sulla liberazione anticipata speciale, di cui il deputato Roberto Giachetti (Italia Viva) è primo firmatario. Si tratta dell’unica iniziativa sul tavolo in Parlamento per ridurre nel breve termine le presenze all’interno degli istituti penitenziari, dove il sovraffollamento ha raggiunto una media del 130% e i suicidi tra la popolazione reclusa sono 59 dall’inizio dell’anno. Su richiesta dell’onorevole Carolina Varchi (Fratelli d’Italia), l’esame in aula è stato tuttavia rinviato ad altra seduta, di cui deve essere ancora definita la data.
di Irene Testa*
Left, 2 agosto 2024 I diritti vengono continuamente calpestati nelle carceri, dove vivono in condizioni disumane e degradanti oltre 60mila persone. Il decreto Nordio non ha cambiato nulla, anzi. Per questo motivo il Partito Radicale ha lanciato la campagna per il rispetto della Costituzione. Nelle carceri del nostro Paese esiste la pena di morte: quella inflitta dallo Stato a chi è privato della libertà. Quella inflitta a ragazzi spesso malati, che convivono con gravi dipendenze e disagi psichiatrici, in condizioni sanitarie precarie. Sono soprattutto loro, i giovani, a mettere fine alla loro esistenza all’interno di strutture dove la dignità e il diritto non esistono. Dove regna il sovraffollamento, l’abbandono, dove i diritti della persona vengono calpestati.
di Giulia Casula
fanpage.it, 2 agosto 2024 “L’approccio del governo alla situazione delle carceri in Italia è demenziale”. A dirlo è Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino. Per cercare di risolvere sovraffollamento, suicidi e rivolte, il governo ha varato il dl Carceri, approvato oggi al Senato. “Inutile e vi spiego perché”, commenta. “Se non si inverte la rotta fra qualche mese, dopo dieci anni, la Corte europea dei diritti dell’uomo condannerà nuovamente l’Italia per violazione dell’articolo 3 della Convenzione che vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti”, dice. La prima condanna arrivò nel 2013, con la sentenza Torreggiani. “Al tempo c’erano 65 mila detenuti”, ricorda. “Stiamo arrivando agli stessi livelli”.
di Adriano Sofri
Il Foglio, 2 agosto 2024 Lo constatava in tono di apparente cinismo un testo del 1970. Anno in cui i “tentativi di suicidio” in carcere registrati furono 28 in 9 mesi. Fate il paragone con i numeri di oggi. Una giovane donna che non conosco mi ha spedito la tesi con la quale ha appena preso la laurea magistrale in scienze storiche (si chiamano così, io mi adeguo) all’università milanese. Lei è Isabella De Silvestro, il suo titolo è: “I dannati della terra. Esistere e resistere in carcere: Lotta Continua e il movimento dei detenuti tra rivolta e riflessione (1969-1975)”. Ho apprezzato contenuto e forma del suo lavoro, ma me ne avvalgo oggi solo per la citazione che fa di un testo di oltre mezzo secolo fa, che trattava di autolesionismo, maltrattamenti e, il punto più attuale, di suicidi.
di Luca Sofri
ilpost.it, 2 agosto 2024 Antonio Tajani ha avviato un’iniziativa estiva per sensibilizzare sul problema del sovraffollamento, mentre in parlamento il suo partito si fa valere poco. Lo scorso 29 luglio Forza Italia e il Partito Radicale hanno presentato un progetto chiamato “Estate in carcere”: una serie di visite nelle carceri italiane, di incontri con gli agenti della polizia penitenziaria, iniziative per valorizzare le attività culturali in favore del reinserimento sociale dei detenuti e ribadire il valore rieducativo della pena. Il progetto è stato presentato in un momento in cui le discussioni e le polemiche sulla degradante situazione umanitaria nelle carceri italiane sono particolarmente animate.
di Marina Lomunno
La Voce e il Tempo, 2 agosto 2024 “È uno stillicidio insopportabile, come la sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione”. È l’appello del Presidente Sergio Mattarella lanciato al mondo politico lo scorso 18 marzo, ricevendo la Polizia Penitenziaria, per affrontare con urgenza il dramma dei suicidi in carcere. Tre le criticità delle patrie galere segnalate dal Capo dello Stato: sovraffollamento, carenza di organici; assistenza sanitaria per i reclusi inadeguata. E a distanza di 4 mesi la situazione non migliora: il periodo estivo è il peggiore per chi vive dietro le sbarre per il caldo, strutture fatiscenti e l’interruzione delle attività formative e scolastiche. Tanto che Mattarella è di nuovo intervenuto una settimana fa, nel tradizionale incontro con i cronisti della stampa parlamentare.
di Luciana Ruatta
La Voce e il Tempo, 2 agosto 2024 Le iniziative di economia carceraria intendono portare in situazioni di grave difficoltà - e l’attualità ce lo mostra ogni giorno - opportunità lavorative e collaborativo-relazionali per tenere viva la speranza di un futuro “fuori”. Lo fanno non senza un pizzico di ironia, per mostrare che dal carcere possono uscire manufatti pregevoli, biscotti croccanti e altre “mirabilia” che mai ci si aspetterebbe da luoghi così. Il negozio Freedhome di via Milano a Torino, proprio di fronte al Comune, ne è una testimonianza vivace. E così arrivano, tra gli altri, la “Banda Biscotti” (laboratorio con sede a Verbania) e “Cotti in fragranza”, con cui già da anni la cooperativa “Rigenerazioni” onlus pratica un’imprenditoria sociale con modello di business di giustizia rigenerativa, con i ragazzi del carcere minorile “Malaspina” ...
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 2 agosto 2024 Nottata di accuse reciproche tra maggioranza e opposizione, poi l’ok all’approdo in Aula dopo l’estate. La quiete dopo la tempesta. Dopo il caos durante la seduta fiume, nella notte, nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia della Camera, sul ddl Sicurezza, maggioranza e opposizione hanno trovato l’intesa per far approdare il testo in Aula solo dopo la pausa estiva, così da calmare acque che nelle ultime ore sono state fin troppo agitate. Tra le novità più importanti, e quelle più dibattute, l’emendamento del governo (approvato) che parifica la cannabis light alle droghe leggere: si sancisce così il divieto all’importazione, alla cessione e alla vendita di infiorescenze, resine e oli della canapa ...
di Gabriella Cerami
La Repubblica, 2 agosto 2024 Ddl sicurezza, le opposizioni furiose dopo la seduta notturna: “Dal governo gestione da dittatura”. Alta tensione nella sala del Mappamondo di Montecitorio dove a oltranza si sono riunite le commissioni per esaminare il disegno di legge. Una “gestione arrogante” e anche “da dittatura” da parte del governo che “calpesta le prerogative del Parlamento”. Le opposizioni sono infuriate. Quella trascorsa è stata una notte ad alta tensione nella sala del Mappamondo della Camera dove a oltranza si sono riunite le commissioni Affari costituzionali e Giustizia per esaminare il disegno di legge sicurezza, che poi approderà in Aula alla Camera dopo la pausa estiva deciso “nell’ambito di un tentativo di ristabilire un rapporto minimamente corretto tra maggioranza e opposizione.
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 2 agosto 2024 Forzatura a metà. La destra prova a forzare ma il blitz viene sventato. Norme contro la cannabis light e chi protesta. Mamme in cella con i figli di un anno. Forzatura riuscita a metà. La discussione generale sul decreto Sicurezza è slittata a settembre ma la nottata tra mercoledì e giovedì trascorsa in Commissione è stata esplicativa del metodo del governo. “Brutto clima” denunciano le opposizioni, alle quali (come per altri provvedimenti provenienti dall’esecutivo) non è stato dato il tempo di discutere gli emendamenti. “C’è stato un tentativo di prevaricazione delle presidenze di commissione, molto orientate a tutelare l’interesse della maggioranza perdendo il ruolo di terzietà” spiega il deputato del Pd Federico Fornaro che ha partecipato alla seduta fiume.
di Angela Stella
L’Unità, 2 agosto 2024 Minoranze silenziate, forzature, intimidazioni: l’opposizione attacca la destra sull’esame del ddl sicurezza (che punisce la resistenza nonviolenta e mette fuori legge la cannabis light) e del decreto carceri (quello che ignora il sovraffollamento). Forzature, intimidazioni, repressione, minacce: queste le parole usate dalle opposizioni per descrivere l’atteggiamento della maggioranza ieri al Senato e alla Camera rispettivamente sul dl carceri e sul ddl sicurezza. Sul primo provvedimento non solo è stata posta la fiducia a Palazzo Madama ma in Commissione giustizia sono stati bocciati tutti i 250 emendamenti di Pd, Movimento Cinque Stelle, Iv, Avs. Mentre, in merito al secondo, ci sono state 12 ore consecutive di seduta nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia ...
di Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo
Il Domani, 2 agosto 2024 La semplificazione culturale, condita da un’ottima dose di sana propaganda securitaria, che il governo Meloni riesce a esprimere sul tema delle carceri italiane è drammaticamente imbarazzante. Ne viene fuori un sistema che apre la porta a metodi di gestione fondati su violenze, abusi e trattamenti degradanti per arginare situazioni di emergenze da vero e proprio collasso. Il conteggio dei suicidi è oramai inarrestabile e si estende anche a coloro che ci lavorano, come gli agenti della penitenziaria. Problemi strutturali colpevolmente irrisolti per i quali l’Italia è oramai paese “pregiudicato” recidivo da numerose condanne pronunciate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.
di Gabriella Cerami
La Repubblica, 2 agosto 2024 La pdl, che ha come primo firmatario Della Vedova di +Europa ed è stata sottoscritta anche da Forza Italia, Noi Moderati, Pd, Azione, Italia Viva e Avs, prevede 15 giorni di tirocinio nei penitenziari e lo studio su testi dedicati al ruolo della giustizia come strumento di garanzia dei diritti e delle libertà. Un’esperienza formativa. Quindici giorni di tirocinio tra i detenuti in carcere per i nuovi magistrati e studio su testi dedicati al ruolo della giustizia come strumento di garanzia dei diritti e delle libertà. Porta i nomi di Leonardo Sciascia e di Enzo Tortora la proposta di legge bipartisan depositata alla Camera a prima firma Benedetto Della Vedova di +Europa che ha già ottenuto il sostegno di Forza Italia oltreché degli altri partiti di opposizione ad eccezione, almeno per adesso, del Movimento 5 Stelle.
di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*
Il Dubbio, 2 agosto 2024 Nel provvedimento c’è pure un piccolo ritocco garantista all’indegno “sistema della prevenzione”, che però andrebbe riformato del tutto, come chiede la Cedu. La commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al ddl Sicurezza con il quale il termine per proporre impugnazione avverso i provvedimenti di prevenzione viene ampliato da dieci a trenta giorni. È una buona notizia? In apparenza sì, perché accorda al difensore (e al pm, come ripetutamente ricordato nel verbale di seduta della commissione) più tempo per studiare e “aggredire” provvedimenti che, sovente, hanno contenuti tecnico- contabili che esulano dalle competenze medie di un giurista e, non raramente, presentano motivazioni molto complesse, per la cui stesura il giudice può stabilire un termine fino a 90 giorni.
di Alessandro Tarantino
Gazzetta del Sud, 2 agosto 2024 La relazione (allarmante) del Garante regionale per le persone detenute. Muglia: da inizio anno si sono registrati 5.306 “eventi critici”. Il Garante regionale per i diritti delle persone detenute e delle persone private della libertà, Luca Muglia, ha presentato, ieri, la sua relazione sui primi sei mesi del 2024. L’analisi include una panoramica dettagliata degli eventi critici registrati, dello stato in cui versano le strutture penitenziarie e delle attività e condizioni dei detenuti all’interno di tali istituti. A preoccupare il Garante sono, innanzitutto, i dati sui suicidi nelle carceri calabresi: se il 2023 si era chiuso, infatti, con un totale di 4 casi accertati, nei primi sei mesi del 2024 sono già 3 i decessi avvenuti per suicidio, l’ultimo circa un mese fa nel carcere di Paola.
di Serenella Bettin
Il Foglio, 2 agosto 2024“Il carcere è un contenitore di vite umane che si riempie e si svuota. Ma oggi è diventato difficile svuotare. Mancano comunità, trovarle è impossibile. Manca il territorio che accolga questi ragazzi. Manca una magistratura attenta e sensibile. Pochissimi casi di permesso premio a casa. E nessuna detenzione domiciliare”, dice Girolamo Monaco. La sofferenza si consuma qui dentro, fra queste mura. Trasudano ansia disperazione angoscia, emanano sudore e puzza, vomitano speranze e sogni. Quelli brutti, come è scritto a matita sulle pareti di questa cella del carcere minorile di Treviso. “Faccio sogni brutti”, ha inciso un ragazzo. La sofferenza è tutta compressa qui dentro, in questo tempo sospeso, in questa cesura della vita, dove però non si respira.
di Massimo Massenzio
Corriere della Sera, 2 agosto 2024 Nella notte tra l’1 e il 2 agosto al Ferrante Aporti è stato appiccato un incendio, devastata la sala controllo telecamere, e alcuni uffici sono stati distrutti compreso quello del comandante della polizia penitenziaria. Rivolte, incendi e tentativi di evasione. Quella fra l’1 e il 2 agosto è stata una notte di passione per le carceri torinesi. Nel penitenziario minorile Ferrante Aporti circa 50 detenuti (praticamente l’intera popolazione carceraria) ha cercato di prendere il controllo dell’istituto.
di Filippo Femia e Caterina Stamin
La Stampa, 2 agosto 2024 Protesta di una sessantina di detenuti, incendiati celle e corridoi. Gli agenti: “Attenzione, hanno una nostra radio, sentono tutto”. Una nottata infinita al Ferrante Aporti. A mezzanotte inoltrata non si placano i disordini dentro il carcere minorile di Torino. Si sentono urla, lampeggiano le volanti, la strada è ancora bloccata. Chi si avvicina alla zona viene invitato ad allontanarsi “per motivi di sicurezza”. All’interno del carcere sono in corso le perquisizioni dei detenuti che hanno partecipato alla protesta esplosa dopo le 20. Venti agenti di polizia penitenziaria li sorvegliano a vista e li riportano man mano nelle celle. Nelle poche che non sono andate distrutte. Arriva anche la Scientifica.
di Alessia Marani
Il Messaggero, 2 agosto 2024 Claudia Clementi: “Troppi reclusi, pochi agenti. Anche il caldo è un problema. La struttura non è condizionata, abbiamo chiesto i ventilatori”. Roma, Trieste, Torino, Velletri, Rieti: sono solo alcuni degli istituti di pena italiani in cui da settimane soffia il vento della rivolta. A Regina Coeli il 27 giugno ottanta reclusi della quarta sezione hanno appiccato incendi e allagato i corridoi, le scene riprese dagli stessi detenuti con i telefonini (che in carcere non dovrebbero esserci) sono finite addirittura su TikTok. Non sono stati gli unici episodi. Claudia Clementi da più di due anni è la direttrice del carcere romano, edificio che insiste nel cuore della città, all’interno del rione Trastevere.
di Katiuscia Guarino
Il Mattino, 2 agosto 2024 Poca acqua e scabbia, carceri irpine in ginocchio. La situazione è sempre più drammatica negli istituti penitenziari della provincia. Sovraffollamento, diffusione di malattie infettive e carenza di cure sanitarie. Aumentano gli atti di autolesionismo. Non solo. Bisogna fare i conti anche l’emergenza idrica che impone il razionamento dell’acqua e la mancanza di personale penitenziario che è diventata cronica. Il quadro è dunque preoccupante. A denunciarlo è il garante provinciale per i diritti dei detenuti, Carlo Mele insieme all’avvocato Giovanna Perna, componente dell’Osservatorio Carcere Unione Camere Penali italiane nel corso di una conferenza stampa. Mele e Perna fanno appello al Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e al Governo per “intervenire subito con provvedimenti urgenti e immediati”.
di Marco Monetta
orticalab.it, 2 agosto 2024 Sovraffollamento, allerta sanitaria e psicologica, mancanza di personale e continui atti di violenza. È a tinte fosche la fotografia delle carceri in Irpinia. Da inizio anno in Italia ben 60 suicidi. Il Garante provinciale Mele: ““Chi segue misure alternative, non torna in carcere. Chi vive solo il carcere, è condannato a tornarci al 95%”. Sovraffollamento, allerta sanitaria e psicologica, mancanza di personale e continui atti di violenza. È a tinte fosche la fotografia delle carceri in Irpinia, nel solco di un trend nazionale che mette a referto ben 60 suicidi da inizio anno. Un quadro, quello irpino, aggravato anche dall’emergenza idrica, con forniture razionate dentro e fuori gli istituti penitenziari.
ansa.it, 2 agosto 2024 Entra nel vivo la seconda tranche dell’inchiesta sulle violenze commesse dai poliziotti penitenziari ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, in pieno lockdown per il Covid: la Procura di Santa Maria Capua Vetere - che in questi mesi ha lavorato sotto traccia - ha chiesto misure cautelari per altri 29 agenti (15 in servizio a Secondigliano, 13 al carcere di Santa Maria Capua Vetere e uno ad Avellino) ritenuti coinvolti nella vicenda. Gli inquirenti hanno chiesto delle misure cautelari (tra arresti domiciliari e divieti di dimora) tutte però rigettate dal gip Alessia Stadio. Decisione contro la quale gli inquirenti hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame di Napoli.
primabergamo.it, 2 agosto 2024 La polizia penitenziaria aveva scoperto le missive lo scorso 19 luglio. Ma il religioso le aveva solo affrancate, aggiungendo il codice postale. Il cappellano del carcere di Bergamo, don Luciano Tengattini, di Paratico, è stato riammesso tra i detenuti dopo il periodo di stop deciso da un provvedimento della struttura, arrivato in seguito alla scoperta di alcune lettere che erano state portate all’esterno. L’ispettore generale dei cappellani italiani, don Raffaele Grimaldi, ha spiegato che non era arrivata nemmeno una vera e propria sospensione e tutto è stato chiarito, derubricando la vicenda a una semplice leggerezza.
Ristretti Orizzonti, 2 agosto 2024 Padre Vittorio Trani, presbitero francescano conventuale, è cappellano penitenziario dal 1972, e dal 1978 svolge questa funzione nella casa circondariale di Regina Coeli a Roma. Sempre a Roma è stato viceparroco nella parrocchia del Sacro Cuore, poi parroco nel quartiere di Torre Spaccata, poi ancora segretario e ministro provinciale dei Francescani. È redattore della rivista missionaria dell’Ordine. È strenuo animatore dell’associazione VO.RE.CO., ODV fondata nel 1978 con sede a Roma, di fronte al portone di Regina Coeli, che svolge sostegno morale e materiale a persone in difficoltà o senza fissa dimora, molte delle quali detenuti dimessi.
di Giuliana Vitali
Left, 2 agosto 2024 Lo scrittore ha insegnato a Rebibbia per trent’anni e nei suoi libri ha raccontato il sistema penitenziario. “La rieducazione e la risocializzazione dei detenuti? L’istituzione non se ne occupa. Non c’è alcun scambio tra dentro e fuori”. “Per avere un pensiero critico bisognerebbe prima conoscere, sapere, vedere per capire”. A parlare è uno tra i più attivi intellettuali engagés italiani: Edoardo Albinati. Scrittore - premio Strega con La scuola cattolica (Rizzoli, 2016) - sceneggiatore - Il racconto dei racconti insieme a Matteo Garrone o Rapito con Marco Bellocchio - e insegnante per circa trent’anni nel carcere romano di Rebibbia.
AFFARI SOCIALI
di Federico Sorrentino
Il Messaggero, 2 agosto 2024 Sono circa tremila le imprese che in Italia operano nel mercato della cannabis light, 800 le aziende agricole che si occupano della coltivazione con oltre 2.500 ettari di terreno a uso esclusivo. Bloccata in Italia la vendita e la lavorazione di cannabis light, che viene di fatto equiparata alla sostanza classica e torna ad essere illegale nel nostro Paese. La misura, proposta dalla maggioranza in un emendamento al Ddl Sicurezza, è stata approvata durante l’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, scatenando le proteste dell’opposizione e delle categorie di settore interessate. Ritirata invece la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.
di Adriana Logroscino
Corriere della Sera, 2 agosto 2024 In commissione a Montecitorio, dopo una battaglia durata tutta la notte, passa l’emendamento al ddl Sicurezza che elimina la distinzione in base al contenuto di Thc. Ma l’approvazione definitiva slitta a settembre. L’opposizione: “Folle propaganda”.
DOCUMENTI
Articolo. "Emergenza carceraria: la denuncia e la cura. Seconda parte", di Enrico Sbriglia
Comunicato Osservatorio Carcere Unione delle Camere Penali Italiane: "Ristretti in agosto"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 5 all'11 agosto 2024
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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