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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 28 agosto 2024
di Luigi Patronaggio*
Avvenire, 28 agosto 2024 Uno dei principali temi sulla giustizia che ha tenuto alto il dibattito politico in questa torrida estate è stato quello del sovraffollamento carcerario, della vivibilità dei nostri penitenziari e del tristissimo, drammatico, crescente fenomeno dei suicidi in cella. Ancora una volta, quasi una costante di questa legislatura, all’interno della maggioranza politica si sono confrontate le due diverse anime del centro destra, quella liberale-garantista e quella più “muscolosa” dei sostenitori della tutela dell’ordine pubblico e dell’effettività della pena. L’opposizione, da parte sua, ha avuto buon gioco ad evidenziare le contraddizioni della maggioranza e a rilanciare un garantismo, tuttavia, a tratti oscillante e contraddittorio.
di Raffaele Nevi*
thewatcherpost.it, 28 agosto 2024 La situazione carceraria in Italia è una questione di grande rilievo. La recente visita alle case circondariali di Perugia e Terni ha rafforzato in me la convinzione che è urgente affrontare i problemi strutturali del nostro sistema penitenziario, che rischiano di compromettere non solo la dignità dei detenuti, ma anche la qualità del lavoro del personale. Il sovraffollamento è una delle criticità principali. Questa piaga storica non solo rende difficoltosa la gestione delle strutture, ma rischia di vanificare uno degli obiettivi sanciti dalla nostra Costituzione: il recupero dei detenuti e il loro reinserimento nella società. Il carcere dovrebbe rappresentare una parentesi volta alla rieducazione, ma l’eccessivo numero di detenuti ostacola questo scopo.
di Chiara Martinoli
tg24.sky.it, 28 agosto 2024 C’è una strage silenziosa che si consuma quasi quotidianamente nel nostro paese. Se ne parla poco e il più delle volte non se ne conoscono i dettagli. È quella che riguarda le persone detenute nelle carceri italiane. Si calcola che in media, in Italia, ogni anno muoiono più di cento persone dietro le sbarre. Secondo i dati del dossier “Morire di carcere” redatto da Ristretti Orizzonti, i decessi sono stati 167 quest’anno (e siamo solo ad agosto), 157 nel 2023, 171 nel 2022. I suicidi nelle carceri rappresentano una fetta abbondante dei decessi che avvengono nei luoghi dove si sconta la pena. Nel 2023 sono stati 70, l’anno prima 85: un triste record, un numero che non si era mai visto, almeno negli ultimi trent’anni.
fpcgil.it, 28 agosto 2024 La recente decisione del Capo Dipartimento del DGMC (giustizia minorile e di comunità) di sospendere temporaneamente il servizio presso il Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Roma ha sollevato un’ondata di polemiche e preoccupazioni tra gli addetti ai lavori e le organizzazioni sindacali. Senza consultare preventivamente i rappresentanti dei lavoratori, i minori arrestati sono stati dirottati al CPA della Campania, trasferendo il personale maschile della Polizia penitenziaria del CPA romano in supporto all’Istituto Penale per Minorenni (IPM) di Roma, lasciando solo il personale femminile a presidiare la portineria del CPA.
di Errico Novi
Il Dubbio, 28 agosto 2024 Il piano dei berlusconiani: sottoporre presto, agli alleati, gli esiti del monitoraggio realizzato con le visite agostane negli istituti di pena, e chiedere di intervenire per correggere le situazioni più gravi. Ma non ci sarà “trattativa” sul nuovo Garante dei detenuti, la cui nomina resta in capo a FdI. Tutto inizia addirittura a febbraio, quando Pietro Pittalis si associa, unico deputato della maggioranza, alla richiesta di non lasciare la legge Giachetti-Bernardini su un binario morto. Il resto è storia, più o meno recente: prima il tentativo, seppur discreto, degli esponenti azzurri, a cominciare dal viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, di dirigere il decreto carceri verso soluzioni non distanti dalla liberazione anticipata prevista dal parlamentare di Italia viva.
di Luigi Corbani
Il Riformista, 28 agosto 2024 Se si inneggia alle manette si è già perso il senso della battaglia. All’iniziativa politica si sostituisce l’indagine giudiziaria, che non ha il compito di purificare l’arte del governo, ma di colpire i reati, e che comunque deve essere sottoposta a controprova di un dibattimento nei vari gradi di giudizio. Da alcuni anni a questa parte, insistentemente, si è introdotta una nuova categoria politica: il giustizialismo, che, a noi “adulatori della costituzione, come riflesso condizionato della sinistra”, di origine togliattiana, non è mai piaciuto. A questo atteggiamento, o per meglio dire, a questa concezione dello Stato si sono rifatti tutti coloro che pensano che le Procure, i pubblici ministeri abbiano una funzione “purificatrice” della politica, siano i detentori della “moralità”, della “purezza” della politica.
di Antonella Mascali
Il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2024 Il ministero della Giustizia prova a gettare acqua sul fuoco del malcontento tra i direttori che il 10 settembre si ritroveranno sotto al palazzo di via Arenula se non ci saranno novità sostanziali sul loro contratto. Chiedono la retromarcia del governo che vorrebbe cancellare il titolo di queste figure istituite nel 2017 e quindi dequalificarle. Dopo che il Fatto ha raccontato la posizione del ministero, rappresentato dal viceministro Francesco Paolo Sisto al tavolo delle trattative con i sindacati di categoria, ieri è stato stilato un comunicato per stemperare gli animi: “Il ministero della Giustizia non ha adottato alcuna decisione in merito all’inquadramento professionale dei direttori di Giustizia. Nessun demansionamento o cancellazione di titoli, quindi, poiché la materia è devoluta al confronto ...
di Lirio Abbate
La Repubblica, 28 agosto 2024 L’Agenzia delle Entrate blocca i soldi assegnati dal Viminale a chi ha concluso il programma di protezione. “Ma così nessuno collaborerà più con la giustizia”. C’è una linea di condotta disincentivante, che frena ogni collaborazione con la giustizia dei mafiosi che con le loro rivelazioni - verificate e riscontrate - finiscono nel programma di protezione. E l’attacco a questo strumento indispensabile per la lotta alle mafie non arriva dai favoreggiatori o dalle menti occulte pagate dalle organizzazioni mafiose, ma da un ramo della pubblica amministrazione. È in corso uno scontro - si presume involontario - fra apparati dello Stato.
GIURISPRUDENZA
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 28 agosto 2024 La Corte di cassazione esclude l’autonoma ricorribilità dell’ordinanza. L’ordinanza di rigetto della richiesta di accesso ai programmi di giustizia riparativa è giuridicamente ininfluente sugli esisti del processo. Per questo può essere impugnata insieme conia sentenza solo nel caso di reati perseguibili a querela soggetta a remissione o se la richiesta è stata presentata dall’imputato. La Cassazione con la sentenza 33152, depositata ieri, chiarisce che solo in queste ipotesi, il giudice può disporre la sospensione del processo “al fine di consentire lo svolgimento di programmi di giustizia riparativa”.
di Frank Cimini
L’Unità, 28 agosto 2024 Al 41bis ci sono i sepolti vivi della Repubblica: una, democratica, nata dalla Resistenza antifascista. “La farina dispersa nell’aria a seguito di innesco può dare vita a una nube incendiaria o esplosiva”. Lo affermano i giudici della prima sezione penale della corte di Cassazione annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che aveva accolto il reclamo di un detenuto in regime di 41bis disponendo che l’istituto penitenziario gli consentisse l’acquisto di farina e lievito. I tribunali di sorveglianza soprattutto in materia dei diritti dei detenuti in regime di carcere duro che in Italia attualmente sono 721 (altri 9400 in alta sorveglianza) decidono sempre meno. Lo conferma adesso la Cassazione che non lascia spazio di sorta.
TERRITORIO
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 agosto 2024 Il procuratore generale Sottani ha visitato le Case circondariali di Orvieto, Spoleto e Terni, dove ha trovato le condizioni peggiori. Forza Italia continua a visitare gli istituti di pena nell’ambito dell’iniziativa “Estate in carcere” promossa insieme al Partito Radicale: ci sono 10mila detenuti in più di quelli che potrebbero essere presenti. Lo ha detto ieri il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio anch’io su RadioRai Uno. “Cerchiamo di trovare soluzioni concrete e sosteniamo il lavoro del ministro Nordio”, ha aggiunto il leader di FI. “Bisogna ridurre la presenza di tossicodipendenti” e “farli andare in comunità di recupero”, e poi “c’è il problema della carcerazione preventiva”. “È emerso un grave tasso di sovraffollamento.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 28 agosto 2024 I suicidi in carcere, il sovraffollamento e le tante speranze deluse degli oltre 61mila detenuti nelle carceri italiani attendono risposte dal governo che tardano ad arrivare. La situazione continua a essere drammatica, come testimoniano le proteste nei penitenziari. Nel pomeriggio di lunedì tre detenuti sono saliti sul tetto del Pagliarelli di Palermo e, dopo aver trascorso anche la notte sono scesi. Stessa cosa è accaduta a un detenuto a Porto Azzurro. La situazione difficile viene testimoniata dalle lettere che riceviamo. Dopo quella dei detenuti di Novara, pubblicata ieri, un recluso a Bollate, Lucio, ha scritto a Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, con il quale ha una fitta corrispondenza dall’inizio dell’anno ...
di Valerio Tripi
La Repubblica, 28 agosto 2024 Chiedevano di essere trasferiti i tre detenuti che per una ventina di ore sono rimasti sul tetto del carcere di Pagliarelli a Palermo. I tre avevano iniziato la loro protesta intorno alle 13,30 di lunedì perché volevano cambiare reparto. La loro posizione adesso è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Il reparto dal quale i tre chiedono di essere trasferiti è lo stesso che in questi giorni è al centro di perquisizioni da parte degli agenti della polizia penitenziaria che sono alla ricerca di telefoni cellulari. La loro protesta iniziata ieri (lunedì) è finita questa mattina (martedì) dopo una notte intera passata sul tetto. A diffondere la notizia i sindacati di polizia penitenziaria.
riminitoday.it, 28 agosto 2024 Come riferisce il portavoce Yuri Maccario Napolitano, i detenuti chiedono “maggiori opportunità formative e lavorative”, mentre il personale penitenziario lamenta “criticità legate alla carenza di organico”. Oggi si è svolta la visita alla Casa Circondariale di Rimini, tappa dell’iniziativa di +Europa per constatare lo stato delle carceri su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di valutare le condizioni della struttura, il benessere dei detenuti e il lavoro del personale penitenziario. La visita ha fornito l’opportunità di esaminare da vicino le dinamiche operative all’interno dell’istituto e di dialogare con i principali attori coinvolti.
di Luca Ciciriello
L’Edicola del Sud, 28 agosto 2024 Entrare in un carcere oscura lo stato d’animo. La luce artificiale dei neon sostituisce i raggi del sole che si muovono liberi, un passaggio sancito dal rumore delle porte che si chiudono alle spalle. E chi scrive ci ha trascorso solo tre ore. Si pensi a chi, invece, vive per anni in luoghi di questo tipo, isole nella società, pianeti verso cui chi sta fuori, il più delle volte, nutre indifferenza o, peggio, disprezzo. Si dirà: “Se l’è cercata”. Ed è così, perché se non avesse commesso un reato, non sarebbe in carcere. Ma è legittimo che anche un detenuto viva dignitosamente pur dovendo espiare la propria pena? È legittimo che il carcere sia un luogo dove rieducarsi, rinascere? Oppure, vogliamo che rimanga un cimitero dei vivi, della società?
ternitoday.it, 28 agosto 2024 La visita del procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani: “I posti letto destinati ai non definitivi sono 422 mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a zero. Alta la percentuale di soggetti con problemi di tossicodipendenza o affetti da patologie psichiatriche”. “La popolazione detenuta nella casa circondariale di Terni in attesa di una condanna definitiva è del 33 per cento rispetto al totale dei reclusi. L’istituto penitenziario ternano dovrebbe ospitare, come ricordato dal suo direttore, solo detenuti con posizione giuridica definitiva”. Il procuratore della Repubblica di Perugia, Sergio Sottani, in questi giorni sta visitando i quattro penitenziari dell’Umbria “con l’obiettivo di monitorare la situazione all’interno delle carceri a distanza di un anno dal suo ultimo incontro istituzionale”.
di Lorenzo Zaccagnini
La Sentinella del Canavese, 28 agosto 2024 La denuncia dei Radicali dopo la visita alla struttura che ospita 265 detenuti: “Carenza di attività educative: costretti a restare tutto il giorno in cella”. Si riaccende l’attenzione sul carcere di Ivrea, grazie a una delegazione dei Radicali italiani che nella mattina di sabato 24 agosto ha visitato la struttura per verificarne le condizioni. Guidata dal tesoriere del partito Filippo Blengino, accompagnato da Alice Depetro della direzione nazionale, dal coordinatore regionale di Più Europa Flavio Martino e da altri soggetti autorizzati dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), la delegazione è giunta sabato scorso nel carcere eporediese, a due giorni di distanza da una giornata molto difficile, quella di giovedì scorso, tra risse e proteste che hanno visto due detenuti ...
sulpanaro.net, 28 agosto 2024 “Secondo gli ultimi dati, ben il 45% della popolazione carceraria al Sant’Anna risulta essere tossicodipendente. Questo ben fa capire come possa essere difficile e delicata la gestione da parte degli operatori che sono chiamati a gestire 554 detenuti su una capienza di 372. Solo pochi giorni fa un detenuto ha aggredito cinque agenti penitenziari, tra cui il comandante di reparto. Un altro detenuto extracomunitario, dopo aver inveito contro l’infermiera, si è scagliato contro un poliziotto in servizio colpendolo al volto e facendolo finire in ospedale. I sindacati da mesi, se non da anni, denunciano la situazione esplosiva all’interno del carcere Sant’Anna, facendo presente come siano arrivati negli ultimi due mesi oltre venticinque detenuti provenienti da altre strutture ...
agenparl.eu, 28 agosto 2024 “La casa di reclusione di Turi, in cui sono ospitati solo detenuti con pena definitiva, rispetta a pieno il concetto di dignità nell’espiazione della pena. La pena deve essere afflittiva, certo, ma il detenuto deve essere in condizioni di non deprimersi, con il conseguente rischio di atti autolesionistici, e di non provare sdegno per la condizione in cui versa, a pena di propensione all’aggressività. Serve un contesto dignitoso e in questo senso l’iniziativa “Estate in carcere”, promossa da Forza Italia e voluta dal segretario nazionale Tajani, sta dando frutti importanti, con una mappatura che ha un valore non solo ricognitivo ma anche operativo, grazie alla segnalazione di piccoli ma importanti interventi che possono dare un grande sollievo ai detenuti”.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 28 agosto 2024 Niente carcere. I servizi sociali del Comune di Milano lo hanno avviato all’unità di etnopsichiatria del Centro Sammartini, e il giovane ha un temporaneo permesso di soggiorno per motivi di cura in un centro di accoglienza. Di cosa sia fatta larga parte dell’umanità che popola le carceri è difficile avere idea dentro le asettiche statistiche, che pur segnalano sempre aritmeticamente maggiore la presenza di detenuti con tre caratteristiche quali l’essere straniero, avere a che fare con la droga, e accusare seri problemi di salute. Poi una mattina, in quella specie di incrocio tra un girone infernale e un avamposto di pronto soccorso sociale che sono diventate le udienze dei processi “per direttissima” in Tribunale, nelle quali davanti ai giudici vengono portate le persone arrestate per strada ...
lavocediasti.it, 28 agosto 2024 Il vicepresidente, l’astigiano Alessandro Durando: “Occorre fare rete sul territorio, perché di fronte al problema carcerario serve una risposta corale”. In Italia sono due su tre i detenuti che, una volta in libertà, tornano a commettere reati. Una percentuale altissima, pari a circa il 70%, che contribuisce in modo decisivo all’annoso problema del sovraffollamento nelle carceri del nostro Paese. Eppure uno strumento per arginare questa difficoltà esiste: si tratta del lavoro. I dati Cnel più recenti (2023) mostrano infatti che, laddove i detenuti hanno l’opportunità di lavorare per scontare la pena e, al contempo, tracciare la via per reinserirsi nella società, il tasso di recidiva si abbassa drasticamente al 2%.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 agosto 2024 “L’ascolto smarrito” e “Salvate dai pesci”, entrambi editi da Castelvecchi. “Trovo dentro me come cipolla/ E infatti possiedo tanti strati/ Così tanti che per me è difficile scriverli./ Sono buono ma anche cattivo/ Giusto ma anche sbagliato/ Onesto ma anche bugiardo/ Coraggioso ma fifone/ Determinato ma anche no/ Amo il bene, ma adoro il male/ Sono tutto quello che voglio essere./ Forse un giorno capirò…”. È dall’”Ascolto” di se stessi e degli altri, di chi ha sbagliato e di chi ha subito l’errore, delle vittime e dei carnefici, dell’essere e del voler essere, che nascono testi come questi, scritto da uno dei ragazzi dell’Istituto penale per i minorenni (Ipm) “Malaspina” di Palermo. Perché a sentire sono bravi tutti ma ascoltare è altra cosa. È cura collettiva.
di Chiara Daina
Corriere della Sera, 28 agosto 2024 Come prevenire la dipendenza dalle droghe nei figli? Come capire se ci sono segnali preoccupanti? Intervista alla psicoanalista Laura Pigozzi autrice del libro “L’età dello sballo”. Il dilagare tra gli adolescenti del consumo di sostanze stupefacenti (dalla cannabis alla cocaina e alle droghe sintetiche, come ecstasy e anfetamine), oltre che di psicofarmaci senza prescrizione medica, e di altri comportamenti problematici, legati a un rapporto alterato con il cibo, all’abuso di alcol, di videogiochi e gioco d’azzardo, costringe a una riflessione profonda sul perché le nuove generazioni, rispetto a quelle precedenti, siano più esposte al rischio di sviluppare condizioni di dipendenza da sostanze o situazioni (e anche persone) dannose per la propria salute fisica e mentale. Nel libro intitolato “L’età dello sballo” ...
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 28 agosto 2024 Intervista all’avvocato e professore Salvatore Sica, ordinario di Diritto privato all’Università degli Studi di Salerno. Le regole, tanto nella vita reale quanto sulle piattaforme social, sono la base per evitare che si creino zone opache, con la possibilità che alcuni soggetti o gruppi di persone si muovano indisturbati e commettano illeciti. Parte da questa riflessione l’avvocato e professore Salvatore Sica, ordinario di Diritto privato all’Università degli Studi di Salerno, nel commentare l’arresto in Francia del fondatore di Telegram, Pavel Durov.
AFFARI SOCIALI
di Denise Amerini e Stefano Vecchio
Il Manifesto, 28 agosto 2024 Abbiamo aderito come Cgil e Forum Droghe con convinzione all’Appello “Fermare una tragica nostalgia di manicomio, e reagire” lanciato dalla società civile contro il Disegno di legge numero 1179/2024, presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Zaffini e sottoscritto da altri 24 senatori della Repubblica. Come scritto nell’appello ritornerebbero le “misure di sicurezza” speciali, che riportano ai tempi di una psichiatria manicomiale controllata dal ministero dell’interno e dal potere giudiziario, mentre con lo sdoganamento delle “misure e trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali” si evoca in qualche modo il regolamento manicomiale del 1909. Il Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) raddoppierebbe la durata a 15 giorni, “prolungabile”.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 28 agosto 2024 A rischio i Centri in Albania. “Paesi sicuri”. Secondo giro di convalide dei trattenimenti: il tribunale di Palermo ne rifiuta cinque su cinque. Dietro le sbarre resta solo un ragazzo tunisino. Tutti liberi. Il tribunale di Palermo non ha convalidato il trattenimento dei cinque richiedenti asilo tunisini che sabato scorso erano stati rinchiusi nel centro di Porto Empedocle. Quel giorno il questore di Agrigento aveva disposto la misura di privazione della libertà personale nell’ambito delle procedure accelerate di frontiera per la protezione internazionale. Lunedì il provvedimento era stato trasmesso alla corte del capoluogo siciliano dove ieri si sono svolte le udienze. Si tratta di un altro duro colpo all’obiettivo del governo di mettere dietro le sbarre i richiedenti che vengono da paese di origine ritenuti “sicuri”.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 28 agosto 2024 La proposta di Tajani sembra a prima vista migliorativa rispetto alle disposizioni vigenti. Tuttavia, i vantaggi paiono compensati da un elemento di gravosità ulteriore rispetto alla legge attuale. Lo ius scholae avrebbe meritato tutt’altro dibattito rispetto alle schermaglie di questi giorni. Il tema pare volto più a colmare settimane estive di vuoto politico che a giungere a una soluzione condivisa da perseguire in concreto. Lo stesso Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, che ha avanzato la proposta al Meeting di Rimini, ora afferma che lo ius scholae non è una priorità. Ma parlarne è necessario. Significa sentire l’esigenza, da un lato, di valorizzare l’integrazione di minori stranieri cresciuti in Italia e che studino nel territorio nazionale; dall’altro, di evitare fenomeni di marginalità ed esclusione sociale.
di Associazione Migrare
Il Manifesto, 28 agosto 2024 La petizione. Lo scorso 25 giugno l’Associazione Migrare ha lanciato su change.org una petizione per l’abolizione della Legge Bossi-Fini n. 189-2002 alla quale hanno sin qui aderito, tra gli altri quasi 2.000 firmatari: Roberto Speranza, Arturo Scotto, Gennaro Migliore, Mario Morcone, Maria Cuffaro, Gianni Pittella, Corradino Mineo, Enzo Nucci, Vincenzo Vita, Massimo Cacciari, Nicola Fratoianni, Michele Santoro, Pietro Grasso, Lia Quartapelle, Angela Caponnetto, Giuseppe Rossodivita, Sergio Elia. Da ultimo hanno aderito anche il Vescovo Mons. Giorgio Bertin, Nichi Vendola e Rosa D’Amato.
di Marika Ikonomu
Il Domani, 28 agosto 2024 È stato pubblicato il decreto per il rimborso del viaggio dei legali, valido solo in caso di problemi di connessione. Per i migranti rinchiusi a 80 chilometri da Tirana sarà impossibile difendersi. Tutto sarà mediato dal ministero. Immaginiamo che una persona migrante venga salvata nel Mediterraneo, in acque internazionali, da una nave delle autorità italiane, che provenga da uno dei paesi considerati sicuri e sia portata nel centro di prima accoglienza nel porto di Shengjin, nel nord dell’Albania, dove entreranno in funzione le strutture volute dal governo di Giorgia Meloni, costate alle casse dello stato quasi un miliardo di euro. Dopo essere stata sottoposta alle procedure di identificazione immaginiamo che questa persona venga portata al centro di Gjader, nell’entroterra, a circa 20 minuti di distanza.
ilreggino.it, 28 agosto 2024 L’europarlamentare vicino alla donna arrestata con l’accusa di essere una scafista: “So cosa significa subire processi e condanne quando si è incolpevoli”. “Sono venuto qui per portare la mia solidarietà perché sono convinto della sua innocenza al 100%. So cosa significa subire procedimenti giudiziari e condanne quando si è innocenti. Semplicemente ho voluto fare un gesto di solidarietà per lei e per la causa dei rifugiati. Maysoon Majidi rappresenta la causa curda. È un’attivista per il rispetto dei diritti umani e si trova lei stessa coinvolta in una storia assurda”. Lo ha detto l’europarlamentare di Avs Mimmo Lucano all’uscita del carcere di Reggio Calabria dove si è recato per incontrare Maysoon Majidi...
di Benedetta La Penna
vocididentro.it, 28 agosto 2024 Nelle ultime settimane, la storia di Andrea, un giovane italiano di 27 anni detenuto in Belgio, ha suscitato preoccupazioni crescenti. Arrestato tre mesi fa con l’accusa del furto di alcune collanine, Andrea sta affrontando una situazione ben più complessa di quella legale: è afflitto da gravi problemi psichiatrici e da una dipendenza da sostanze stupefacenti che lo rendono particolarmente vulnerabile. Nonostante la sua condizione, non sta ricevendo le cure adeguate nel carcere di Hasselt, dove è attualmente recluso. In questa intervista, il padre di Andrea ci racconta le difficoltà che la sua famiglia sta vivendo, tra la battaglia legale e l’urgente bisogno di garantire a suo figlio un trattamento medico adeguato.
di Anna Maria Brogi
Avvenire, 28 agosto 2024 Il primo caso di poliomielite nell’area umanitaria della Striscia di Gaza preoccupa. Tanto che l’Unione Europa ha invocato tre giorni di tregua per consentire la vaccinazione. Una polveriera. Per farla esplodere basterebbe un cerino. Un’epidemia, ad esempio. E il primo caso di poliomielite nell’area umanitaria della Striscia di Gaza, registrato pochi giorni fa, preoccupa. Tanto che l’Unione Europa ha invocato tre giorni di tregua per consentire la vaccinazione. Caritas Gerusalemme, i cui operatori non hanno mai lasciato la Striscia (due vi sono morti), si prepara a somministrare i vaccini con le sue 14 squadre mediche coordinate da 7 centri (altri due non sono operativi per ragioni di sicurezza), sia nel nord di Gaza City, nella parrocchia della Sacra Famiglia, sia nel centro-sud a Khan Yunis e Deir al-Balah.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 28 agosto 2024 Soprusi e umiliazioni. Condizioni sempre più dure per i palestinesi. È il nuovo corso nelle prigioni israeliane imposto dal ministro Ben Gvir. Quando Abdul Massit Mutan è uscito di prigione, lo scorso aprile, i suoi figli non l’hanno riconosciuto. L’uomo che varcava la soglia della prigione di Ofer, in una tuta grigia, con la barba lunga, incolta e gli occhi anneriti dalle botte, non poteva essere il loro padre. Invece era proprio lui, Abdul Massit Mutan, 48 anni vissuti a Ramallah, ma con 25 chili di meno. Quando è stato arrestato nel 2022 Mutan era in detenzione amministrativa, senza un’accusa, cioè senza la possibilità di difendersi. È così che funziona per la stragrande maggioranza dei detenuti palestinesi.
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
DOCUMENTI
Articolo. "Uno su mille è privo di libertà", di Paolo dell'Oca
Articolo. "Le regole del carcere e il carcere delle regole", di Domenico Massano
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 settembre 2024
Convegno: "Il carcere con le mura di vetro. Trasparenza e prossimità" (Oristano, 5 settembre 2024)
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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