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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 19 agosto 2024

di Antonio Bincoletto*

Ristretti Orizzonti, 19 agosto 2024 Mentre comincio a scrivere queste righe 61 persone detenute si sono suicidate nelle carceri italiane dall’inizio del 2024. Non escludo che, quando avrò terminato di scrivere, la quota di tale tragico computo sarà salita ulteriormente. Rischia di diventare un fenomeno “normale” agli occhi dell’opinione pubblica, sempre più indifferente a quanto accade dietro le sbarre. E chi governa il sistema dell’esecuzione penale pare non sentirsi toccato da questa somma abnorme di drammi personali che si consumano negli istituti di pena, quasi si trattasse di un problema che non li riguarda, come se i detenuti costituissero una sottoumanità immeritevole di uno sguardo attento e empatico. “Hanno sbagliato, dunque è giusto che paghino”: questo è pensiero comune. D’accordo. Ma a quale prezzo? La pena nel nostro ordinamento consiste nella privazione della libertà, non nella sottrazione di dignità umana, né in sofferenze corporali o psicologiche inflitte dal sistema in aggiunta allo stato detentivo.

 

di Donatella Stasio

La Stampa, 19 agosto 2024 Ma davvero c’è un’emergenza custodia cautelare in carcere alla base del sovraffollamento delle patrie galere? La risposta è no. I dati dimostrano che i giudici “rispettano il principio di proporzionalità” nel decidere quale misura cautelare adottare e che ricorrono alla custodia detentiva “solo come extrema ratio”. Il che “sta provocando una progressiva riduzione del numero di persone ristrette in carcere in esecuzione di misure cautelari”. Parola di Margherita Cassano, prima presidente della Cassazione.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 19 agosto 2024 Contro l’emergenza il ministro ipotizza la scarcerazione per chi è in custodia cautelare o deve scontare 12 o 18 mesi di pena residua. Santalucia (Anm): “Tempi lunghissimi, il sovraffollamento non si risolve così”. L’ex direttore di Rebibbia: “Iniziativa senza senso”. Scetticismo, timori concreti per possibili conseguenze deleterie. Diffusi tra toghe, agenti penitenziari, direttori di carceri, politici di sinistra. L’ipotesi del ministro Carlo Nordio per affrontare suicidi e sovraffollamento delle carceri è di mandare chi si trova in custodia cautelare, 16mila persone, o deve scontare ancora 18 mesi o un anno, nelle dimore sociali o nelle cooperative autorizzate da via Arenula - che però è ancora ai bandi di gara - ad ospitare detenuti senza domicilio.

 

di Lorenzo Giarelli

Il Fatto Quotidiano, 19 agosto 2024 Ieri s’è inventato una nuova legge svuota-carceri, la seconda in tre giorni. Il problema: spesso il suo governo gli dà torto. Stare dietro agli annunci di Carlo Nordio è una fatica che può ambire a diventare sport olimpico. Il ministro della Giustizia procede a un ritmo frenetico, utilizzando ora interviste ora veline fatte filtrare dal dicastero. Di solito c’è un filo conduttore: la stragrande maggioranza di questi progetti, ahi lui, muore nella culla per mano di uno o più partiti di maggioranza, che si affrettano a disconoscere i piani del Guardasigilli.

 

di Federica Olivo

huffingtonpost.it, 19 agosto 2024 Nel giorno in cui Meloni e Salvini potrebbero incontrarsi in Puglia per un punto della situazione, il Carroccio avverte gli alleati: “Se Forza Italia vota lo ius scholae con le opposizioni, è un problema”. Intanto Conte chiama a raccolta le opposizioni: “Abbiamo i numeri”. Si vocifera di un possibile incontro già oggi in Puglia fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini per fare un punto della situazione in vista di un autunno delicatissimo, con molti dossier sul tavolo. Intanto, sulle carceri e sulla cittadinanza, Lega alza un muro nella maggioranza. Punti fermi e messaggi chiari agli alleati. In primis sull’idea accarezzata da Forza Italia di uno ius scholae: “Non se ne è mai parlato, né prima né dopo essere andati al governo.

 

di Paolo Tripaldi

agi.it, 19 agosto 2024 Sono 149 (pari al 78%) gli istituti penitenziari con un indice di affollamento superiore al consentito che in 50 istituti risulta superiore al 150%. Ad oggi detenuti presenti sono 61.465 a fronte di 46.898 posti regolarmente disponibili. A livello nazionale la criticità determina un indice di sovraffollamento del 131,06%. Sono 149 (pari al 78%) gli istituti penitenziari con un indice di affollamento superiore al consentito che in 50 istituti risulta superiore al 150%. Inoltre, l’approfondimento su base regionale mostra una situazione disomogenea, per quanto la quasi totalità delle regioni (17) registrino un indice di affollamento superiore agli standard e solo 3 si collochino al di sotto della soglia regolamentare.

 

ansa.it, 19 agosto 2024 Il portavoce nazionale Samuele Ciambriello incontra Nordio, numeri e storie alla mano: “Abbiamo bisogno di misure urgenti”. “Sull’emergenza carceri, sovraffollamento, suicidi, dignità della vita da reclusi occorre partire da una premessa basilare. Nell’art. 27 della Costituzione italiana non si nomina nessun tipo di pena, ma si dispone che ‘le pene’ (tutte) devono rispondere a due requisiti: uno, ‘non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità’ e due, ‘devono tendere alla rieducazione del condannato. Le pene diverse da così sono fuori legge, sono fuori Costituzione. Con amarezza e grande preoccupazione constato che non è così per i politici”.

 

di Elisa Sola

La Stampa, 19 agosto 2024 Nelle Rems mancano i posti e i detenuti psichiatrici restano in cella. Un agente delle Vallette: “I manicomi sono stati ricreati nelle prigioni”. Lo dice sotto voce. Chiedendo di restare anonimo. “Hanno chiuso i manicomi, ma li abbiamo ricreati nelle carceri”. Lavora come poliziotto nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Un luogo dove da inizio mese ci sono state quattro rivolte. Un posto che è stato messo a ferro e fuoco. Dove vivono reclusi 1.500 detenuti quando ce ne starebbero mille. E di questi, molti hanno problemi psichiatrici. Ci sono persone con patologie meno gravi, che vivono nelle celle normali, se così si possono definire. E ci sono detenuti con problemi psichici molti gravi. Persone ristrette nelle sezioni speciali.

 

di Carla Forcolin*

Ristretti Orizzonti, 19 agosto 2024 Da molti mesi gli istituti penitenziari del nostro paese stanno ribollendo e la richiesta al Ministero di Giustizia di riforme che vadano a migliorare disfunzionalità ataviche negli istituti di pena italiani sono pressanti. I quasi settanta suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno impongono un’analisi seria della situazione, come lo impongono i suicidi degli agenti penitenziari e l’aumento delle presenze di giovanissimi negli istituti penitenziari minorili (Ipm). Attribuire al sovraffollamento la causa principale di questa situazione è un modo per continuare a non vedere che i detenuti sono esseri umani con gli stessi bisogni profondi che abbiamo noi.

 

di Maurizio Belpietro

La Verità, 19 agosto 2024 Caro ministro Nordio, la seguo e la stimo da tempo. Ricordo ancora quando, con l’esperienza accumulata negli anni trascorsi in tribunale, spiegò a un’opinione pubblica ubriacata delle inchieste del pool Mani pulite che la corruzione non si combatteva inasprendo le pene e minacciando anni di galera che poi lo Stato non era neppure in grado di far scontare, ma facendo leggi più semplici, che non fossero applicabili a discrezione dell’impiegato pubblico o del politico. Così come ho ben presente le molte volte in cui criticò l’uso indiscriminato delle intercettazioni da parte della magistratura, che spesso si trasformava in una pesca a strascico con cui anche un innocente, per una frase sbagliata, rischiava di passare dei guai.

 

di Fabio Fiorentin

Il Sole 24 Ore, 19 agosto 2024 Per chi non ha un lavoro, affidamento in prova con attività di volontariato. Con la conversione in legge, nel decreto 92/2024 sono state introdotte alcune novità che provano ad agevolare le alternative alla detenzione. Anzitutto, viene integrato l’articolo 656 del Codice di procedura penale con due nuove disposizioni. Con la prima (nuovo comma 9-bis), si prevede che, prima di emettere l’ordine di esecuzione di una condanna da due a quattro anni di reclusione il Pm chieda al magistrato di sorveglianza l’applicazione provvisoria della detenzione domiciliare qualora: - si tratti di condannati ultrasettantenni; - la pena riguardi condanne per delitti diversi da quelli indicati nell’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario (legge 354/1975).

 

di Fabio Fiorentin

Il Sole 24 Ore, 19 agosto 2024 In vigore dal 10 agosto la legge di conversione del Dl che modifica la procedura. Poche le correzioni: non è stata introdotta una disciplina transitoria. La legge 112 del 2024, di conversione del decreto “carceri” (D192/2024), approvata definitivamente e agosto dalla Camera e in vigore dal lo agosto, accoglie solo in parte i molti rilievi critici alla nuova procedura per la concessione della liberazione anticipata emersi nel corso delle audizioni in commissione e nel dibattito aperto tra gli esperti. Di fatto, la novità più significativa introdotta durante il percorso parlamentare è contenuta nell’articolo 5, comma 2, del decreto 92/2024, che modifica l’articolo 54, comma 2, legge 354/1975.

 

di Antonio Aparo*

L’Unità, 19 agosto 2024 Confrontarsi pubblicamente e assumersi tutte le proprie responsabilità significa essere restio a una revisione critica? Valutate voi, cari lettori, quanta sensibilità regni nelle carceri. Dopo 32 anni di detenzione chi deve valutare sull’esecuzione della mia pena mi ha finalmente concesso un colloquio. Il 5 agosto 2022 era una giornata come tante altre, e come tutte le mattine, alle prime luci del giorno, ho iniziato il mio lavoro di ricamo. Riflettevo e lavoravo sulla figura che nella mia testa aveva già preso forma: a volte, quando vado di fretta, il filo si raggomitola su se stesso iniziando a formare dei piccoli grovigli che devo pazientemente sgrovigliare. Tutto ciò mi ricorda che devo sempre essere paziente su ogni aspetto della vita per non ripetere i miei errori di gioventù, quando di pazienza ne avevo davvero poca.

 

di Vittorio Manes*

Il Foglio, 19 agosto 2024 Un credito morale, una nuova identità “politica”: come si è passati dal “populismo penale” al “perbenismo punitivo”. Il processo mediatico, nella gran parte dei casi, rappresenta una sorta di liturgia di socializzazione con la vittima, e quello reale tende a rifletterlo, venendo a perdere così la sua neutralità. Il diritto penale non riconosce nella pena l’unica risposta al reato, né nella punizione l’unica forma di compensazione delle vittime. La pena “giusta”, vista con gli occhi della vittima, non può essere più la pena proporzionata, men che meno quella orientata a rieducazione, bensì la pena commisurata al dolore della vittima. Ma il dolore della vittima, come si sa, è sempre incommensurabile.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 19 agosto 2024 Un corsivo del Foglio, la querela di Piercamillo Davigo che si è sentito diffamato e ora la sentenza di archiviazione che è un piccolo manifesto di libertà. Perché anche un giudice vede nella critica a un magistrato non un’eresia ma un segnale di buon funzionamento del sistema democratico. Sorpresa e doppio wow. Criticare i magistrati non è più un’eresia di stato. Mettere in luce i loro errori, anche con crudezza, non è più un tabù. E utilizzare la libertà di stampa per mettere alcune verità non convenzionali di fronte a un pubblico ministero non è più un atto proibito dalla teocrazia giudiziaria ma è un diritto costituzionale che può e deve essere esercitato da chi svolge una funzione pubblica, anche se questo esercizio comporta l’utilizzo di espressioni dirette, forti, pungenti e persino violente.

 

di Alda Vanzan

Il Gazzettino, 19 agosto 2024 Angela Venezia, avellinese, cresciuta in Puglia, ora dirigente dell’amministrazione penitenziaria del Triveneto. Di una cosa è convinta: in carcere si espia la pena, ma bisogna anche avere la possibilità di rifarsi una vita. Come? Imparando un lavoro. Panettiere, pasticcere, sarto, addetto alla lavanderia. E se uno, anziché guadagnare mille euro al mese, preferisce prenderne tremila al giorno spacciando droga? “Mi è capitato di sentirmelo dire, la mia risposta è semplice: vorrà dire che ci si rivedrà qui in carcere”. Angela Venezia, 61 anni, campana di Avellino, è dirigente del Provveditorato regionale per l’amministrazione penitenziaria per il Triveneto, nello specifico direttore dell’Ufficio detenuti e del trattamento.

 

La Repubblica, 19 agosto 2024 Nel pomeriggio di Ferragosto nel carcere di Parma si è suicidato l’ennesimo detenuto, il terzo nella nostra città e il 67esimo a livello nazionale dall’inizio dell’anno. La perdita di un’altra vita umana segue alla conversione in legge del cosiddetto decreto carceri, alle sconcertanti dichiarazioni del sottosegretario alla giustizia, Del Mastro delle Vedove e all’incomprensibile presa di posizione del consigliere comunale Priamo Bocchi contro la garante comunale per le persone detenute, Prof.ssa Veronica Valenti. Abbiamo l’obbligo, come avvocati e cittadini consapevoli, di ribadire a gran voce che la situazione carceraria in Italia rappresenta la sconfitta dello Stato di diritto.

 

di Niccolò Zancan

La Stampa, 19 agosto 2024 L’europarlamentare: “Non ho pensato di suicidarmi perché ero aiutata”. Ilaria Salis, sessantasei persone si sono suicidate nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Nel 38% dei casi erano detenuti in attesa di giudizio come lo è stata lei. Ha mai pensato di togliersi la vita quando era in cella a Budapest? “No, non ho mai pensato di ammazzarmi. Ma mi sento di dire che capisco quel genere di disperazione. Capisco che altre persone siano portate a compiere quel gesto estremo, perché il carcere ti induce all’esaurimento. Io ho sempre pensato di andare avanti. Ma ero fortunata perché avevo una rete di solidarietà, questa è la differenza. Quando sei solo, cambia tutto”.

 

di Sara Sonnessa

torinocronaca.it, 19 agosto 2024 Il Tribunale di Sorveglianza è sotto organico e le pratiche per le misure alternative restano “appese”. Come quella di Luca, difeso dall’avvocato Basile, oggi in carcere nonostante sia idoneo per finire la sua pena a casa. Luca è in carcere mentre potrebbe essere agli arresti domiciliari. “Il 12 luglio ho presentato l’istanza. Il mio assistito è idoneo alla detenzione domiciliare. Il carcere ha inviato la relazione e il luogo dove andrebbe a stare è già stato esaminato da chi di dovere” spiega Maurizio Basile, avvocato penalista e vicepresidente della Camera Penale del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta. Secondo le leggi italiane, i magistrati hanno 30 giorni per trasferire, dalla data di istanza, un detenuto idoneo per i domiciliari.

 

di Isabella Maselli

Gazzetta del Mezzogiorno, 19 agosto 2024 “Nessuno deve minimizzare, ma non bisogna strumentalizzare quello che è successo attribuendolo al presunto mancato funzionamento dei presidi. “Ciò che è accaduto nel carcere di Bari non è legato a problemi di sovraffollamento o sicurezza e non ha nulla a che vedere con il decreto carceri. Tutto è nato dalla presenza di un detenuto con problemi psichiatrici che avrebbe dovuto essere collocato altrove. Stiamo provvedendo con l’incremento di altri 700 posti Rems (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) in Italia proprio per poter ospitare questi detenuti problematici”.

di Ciriaco M. Viggiano

L’Edicola del Sud, 19 agosto 2024 “La vicenda di Bari non sorprende affatto. Anzi, sono certo che non si tratterà dell’unico episodio, viste le condizioni in cui vivono i detenuti e le misure recentemente varate dal governo Meloni”: ne è convinto Giandomenico Caiazza, avvocato tra i più affermati in Italia e per lungo tempo presidente dell’Unione delle Camere penali (Ucpi).

 

di Massimo Malpica

Il Giornale, 19 agosto 2024 Il sindacato della Polizia penitenziaria dopo l’ultima rivolta a Bari: “Un collega si è offerto come ostaggio”. Sovraffollamento, certo. Ma è la violenza l’altro grande tema da affrontare e risolvere nelle carceri italiane. Due sere fa la rivolta nel carcere di Bari: un agente della penitenziaria preso a testate, un infermiere sequestrato. Nelle stesse ore e poi ieri mattina un bis a Regina Coeli, a Roma. Il tutto a coronare un’estate segnata da rivolte, incidenti e proteste. “L’infermiere barese”, rivela al Giornale il segretario regionale pugliese, e responsabile nazionale del Sappe, Federico Pilagatti, “è stato fatto uscire dal reparto solo grazie al coraggio di un collega, un sovrintendente che si è offerto per uno scambio di ostaggi”.

 

di Andrea Zanello

La Stampa, 19 agosto 2024 I numeri e le criticità del penitenziario e il lavoro del personale. Un’aggressione a diversi agenti di polizia penitenziaria ad opera di un detenuto: erano intervenuti per disarmarlo e impedirgli di ferirsi con lame rudimentali. L’uomo si era ubriacato ricavando l’alcol in cella dalla macerazione della frutta. Poi una protesta che ha visto alcuni carcerati rifiutarsi di rientrare in cella. È la cronaca dell’ultima settimana all’interno del carcere di Vercelli. I sindacati di categoria lanciano ciclicamente appelli ed allarmi invocando risorse dall’alto a salvaguardia del personale di polizia penitenziaria che si ritrova a lavorare sotto organico. Una situazione resa ancora più difficile, in questa estate torrida, in una struttura che ha bisogno di interventi.

 

Messaggero Veneto, 19 agosto 2024 Oltre cento persone hanno aderito alla raccolta di fondi. I promotori: “Significa che abbiamo seminato bene”. La società civile di Udine ha offerto una risposta straordinaria alle difficoltà della vita senza speranza dei detenuti e di fronte al mordere del sovraffollamento nel carcere di Via Spalato ha raccolto il nostro appello per un obiettivo concreto, quello di dotare ogni cella di un frigorifero. L’amministrazione penitenziaria installa in ogni camera un televisore (forse per sedare o distrarre) ma non uno strumento che garantisca migliori condizioni e una quotidianità simile a quella della vita precedente.

 

di Alex Corlazzoli

Il Fatto Quotidiano, 19 agosto 2024 Le associazioni: “Quel centro va chiuso”. “Abbiamo bisogno di circa tre mila euro per far rientrare a casa la salma di Belmaan Oussama, il 19enne algerino morto per cause ancora da chiarire nel Cpr di Palazzo San Gervasio”. A lanciare questo appello è il forum dell’immigrazione della Basilicata che di fronte alla tragedia accaduta nei giorni scorsi nel centro di permanenza per il rimpatrio in provincia di Potenza, non è rimasto con le braccia conserte. La morte del 19enne ha fatto anche scoppiare una vera e propria rivolta delle persone rinchiuse, sedata solo dopo alcune ore dalla Polizia.

 

di Papa Francesco

Il Fatto Quotidiano, 19 agosto 2024 Anche il più turpe dei nostri peccati non deturpa agli occhi di Dio la nostra identità: restiamo suoi figli, da lui amati, da lui custoditi e considerati preziosi. Il Vangelo è l’incontro con una Persona viva che cambia la vita: Gesù è capace di rivoluzionare i nostri progetti, le nostre aspirazioni e le nostre prospettive. Conoscere Lui vuol dire riempire di significato la nostra esistenza perché il Signore ci offre la gioia che non passa. Perché è la gioia stessa di Dio. La vicenda umana di Dale Recinella, che ho incontrato a un’udienza, ho conosciuto meglio attraverso gli articoli da lui scritti negli anni ...

 

di Shirin Ebadi e Taghi Rahmani*

La Stampa, 19 agosto 2024 Le prigioniere politiche iraniane stanno subendo una repressione brutale nella sezione femminile del carcere di Evin. Come attiviste e attivisti per i diritti umani, siamo solidali con le donne iraniane e chiediamo un’indagine internazionale indipendente. Settanta donne di idee, affiliazioni e generazioni diverse sono attualmente prigioniere politiche nella più famigerata delle carceri iraniane. Vi si trovano ingiustamente, solo per aver lottato per la libertà e per i diritti umani in Iran.

 

DOCUMENTI

Carceri: rassegna stampa PDF dai principali quotidiani del 19 agosto 2024

Carceri: rassegna stampa PDF dai principali quotidiani del 18 agosto 2024

Carceri: rassegna stampa PDF dai principali quotidiani del 17 agosto 2024

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia: "III° Festival comunicazione sul carcere e sulle pene" (Casa Reclusione Milano-Opera, 11 ottobre 2024)

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione del 19 al 25 agosto 2024

Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)

"Giovani, controllo sociale e giustizia penale". Summer School di Antigone e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Torino, dal 16 al 20 settembre 2024)

Evento formativo di Fondazione per l'Architettura: "L’architettura per il carcere della Costituzione" (Torino, 26 settembre 2024)

Convegno regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico" (Pompei-NA, 28 settembre 2024)

Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Milano Bicocca. Master di I livello: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Dal 26 ottobre 2024 al 31 ottobre 2025)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Dal novembre 2024 a febbraio 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Secondo mestiere, seconda opportunità". Seconda edizione (scadenza 15 settembre 2024)

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)