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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 17 agosto 2024
di Ilaria Beretta
Avvenire, 17 agosto 2024 Ventiquattro i piccoli reclusi con le madri nei penitenziari italiani. E con il dl carceri il numero rischia di aumentare. Il pediatra Paolo Siani: “Così non si tutelano i minori”. Sessantasette suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno, sette agenti che si sono tolti la vita, novantotto vittime il cui decesso è per cause da accertare. Se c’era bisogno di un bilancio a Ferragosto, oltre al famigerato sovraffollamento che tocca il 120% secondo gli ultimi dati, questi numeri dicono tutto. Degli oltre 61mila detenuti ristretti, più di 6mila sono in carcere ma ancora in attesa di giudizio, e condividono con i condannati a pena definitiva tutte le criticità dei penitenziari italiani tra cui le condizioni strutturali e igieniche degli edifici.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 17 agosto 2024 Il giorno di Ferragosto per le carceri italiane non è stato solo un giorno di visite di delegazioni di parlamentari e associazioni. Purtroppo bisogna registrare un altro suicidio, questa volta a Parma, e una protesta dei detenuti al carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Le visite di Ferragosto dei parlamentari nelle carceri italiane, negli ultimi anni, stanno diventando una sorta di rito al quale in pochi si sottraggono. Oltre al tradizionale impegno dei radicali e degli avvocati, Camere penali in testa, che quotidianamente denunciano la condizione di estrema emergenza dei nostri istituti penitenziari, si registra un interesse bipartisan che coinvolge anche i maggiori media nazionali.
di Antonio Fraschilla e Liana Milella
La Repubblica, 17 agosto 2024 Dopo l’incontro col Garante dei detenuti spunta l’idea di domiciliari per chi ha un anno da scontare. L’alt di FdI e Lega: “No a colpi di spugna”. E il ministro frena. Ma FI: “È un dramma, bisogna agire”. Sulla testa del Guardasigilli Carlo Nordio incombe il suicidio numero 66. Le carceri sono una pentola a pressione pronta a esplodere e la maggioranza rischia di spaccarsi su questo tema molto delicato: con il ministro e Forza Italia che aprono a soluzioni che non piacciono però a Fratelli d’Italia. Le evidenze delle tensioni nel centrodestra ci sono tutte, come è altrettanto chiaro che il decreto sulle carceri, approvato appena una settimana fa, non porta alcun beneficio. Tant’è che lo stesso Nordio è alla disperata ricerca di altre soluzioni.
di Grazia Longo
La Stampa, 17 agosto 2024 Forza Italia spinge per le misure alternative, mentre Fratelli d’Italia frena. L’ipotesi: l’ultimo anno ai domiciliari. Il disegno legge sicurezza continua ad inasprire i rapporti dentro la maggioranza. Se Forza Italia spinge per le misure alternative al carcere, Fratelli d’Italia frena. Il provvedimento, dopo il passaggio in commissione, da settembre arriverà in Aula alla Camera. Ma la battaglia è già in atto e mentre gli azzurri, insieme al Partito Radicale, proseguono con la campagna estiva per visitare gli istituti penitenziari, sul caso interviene direttamente il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
di Francesco Malfetano
Il Mattino, 17 agosto 2024 Sul tavolo del ministero il piano per semplificare il ricorso alle misure alternative. Frenata di Delmastro: “Il tana libera tutti non rieduca e non garantisce sicurezza”. È un’estate caldissima quella delle carceri italiane. Mentre a Torino la situazione tornava lentamente alla normalità dopo che nella notte tra giovedì e venerdì una rivolta ha ferito sei agenti della polizia penitenziaria, un’indiscrezione ha riacceso le contrapposizioni all’interno della maggioranza. Tra le ipotesi su cui starebbe lavorando il ministero della Giustizia per arginare il drammatico sovraffollamento degli istituti penitenziari spunta infatti anche l’idea di facilitare il ricorso a misure alternative al carcere per quei detenuti che devono scontare pene residue entro un anno.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 17 agosto 2024 Il sottosegretario di Fd’I smentisce anche che il ministero sia a lavoro contro l’emergenza suicidi. Un altro suicidio (un 36enne tunisino morto in cella di isolamento a Parma, il 66esimo dall’inizio dell’anno), proteste e disordini in Piemonte, agenti feriti a Torino e Ivrea, visite di politici con foto opportunity annessa. È passato così il Ferragosto nelle carceri italiane la cui onda lunga si è concretizzata ieri in un nuovo confronto muscolare a distanza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. O meglio: tra quel che resta del garantismo di Carlo Nordio e l’ala forcaiola del governo Meloni.
di Chiara Spagnolo
La Repubblica, 17 agosto 2024 Il dirigente meloniano: “Gli svuota-carceri in passato sono stati fallimentari. Trattare i detenuti non significa liberarli”. Va a visitare le carceri, ma senza incontrare i detenuti, Andrea Delmastro. E lo rivendica. Lo ha fatto il 14 agosto a Taranto e Brindisi, dove ha spiegato: “Non mi inchino alla Mecca dei detenuti”. È un altro segnale della frattura tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, che invece gira le carceri in tandem con i Radicali e chiede di trovare soluzioni per il sovraffollamento nelle celle. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove afferma: “Nella mia delega non c’è il detenuto, ma la polizia penitenziaria”. Dall’altro fronte della maggioranza il capogruppo di FI in commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone ...
di Francesco Petrelli*
Il Foglio, 17 agosto 2024 Con le sue dichiarazioni, il Sottosegretario alla Giustizia ha immesso nell’azione del governo una visione di programmatica ostilità nei confronti dei detenuti, contraria e incompatibile con ogni ipotizzata “umanizzazione”. Ma Delmastro esercita una delega conferita dal ministro, l’unico a cui spetta decidere l’indirizzo politico-amministrativo. Nello stesso giorno di Ferragosto, nel quale si sarebbe consumato nel carcere di Parma l’ennesimo suicidio (il terzo in quell’istituto ed il 67esimo nel Paese), il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro, in visita alle carceri pugliesi spiegava in maniera piuttosto chiara quale fosse il suo rapporto ideologico con l’istituzione carceraria. Pensando di provocare con parole sprezzanti coloro che nel Paese hanno cura delle condizioni del popolo dei carcerati ...
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 17 agosto 2024 Dopo le frasi becere del sottosegretario, per Meloni forse è ora di rimediare. Nella scorsa legislatura Andrea Delmastro Delle Vedove era un deputato di Fratelli d’Italia che il cognome riuscì a non far passare inosservato ai cronisti, e per il resto riuscì a distinguersi soltanto per qualche rissa verbale da avvocatuccio di provincia sui temi della giustizia, a lui non particolarmente chiari, tanto da far risaltare persino l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede come un luminare e un garantista. Uno degli errori ingiustificabili di Giorgia Meloni, che purtroppo resteranno agli atti di questo governo (assieme in verità ad altre nomine risultate non all’altezza) è quello di avere trasformato Delmastro Delle Vedove in un sottosegretario, e ancora peggio al ministero della Giustizia.
di Carmelo Palma
linkiesta.it, 17 agosto 2024 Non è poi così strano che uno come il sottosegretario di Fratelli d’Italia, che ha un’idea pre-costituzionale della pena, sia arrivato a Via Arenula con questo governo. Che idea delittuosa della pena avesse Andrea Delmastro Delle Vedove era chiaro da tempo, da quando almeno, nel giugno 2020, poche settimane dopo il pestaggio di massa dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e l’avvio delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria, aveva presentato un’interpellanza urgente per sollecitare il conferimento dell’encomio solenne all’intero corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale campana “per spiccate qualità professionali e non comune determinazione operativa”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 17 agosto 2024 Dopo il capo di gabinetto, Alberto Rizzo, e la direttrice dell’ispettorato, Maria Rosaria Covelli, lascia il ministero anche Raffaella Calandra, capo ufficio stampa del ministro. All’addio avrebbe contribuito l’ormai solito, costante attivismo di Giusi Bartolozzi, nuova capa di gabinetto. Dietro la confusione del Guardasigilli Nordio sulle carceri, palesatasi con il suo auspicio di incontrare il presidente Mattarella per parlare di soluzioni al sovraffollamento, proprio mentre in Parlamento si votava il suo decreto carceri, si cela anche una fase di turbamento che sta interessando il ministero della Giustizia. La squadra ministeriale, infatti, continua a perdere pezzi. Dopo il capo di gabinetto, Alberto Rizzo, dimessosi a febbraio, e la direttrice dell’ispettorato, Maria Rosaria Covelli, andata via a maggio ...
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 17 agosto 2024 Le ultime circolari e la gestione del Gio affidate a Lina Di Domenico, vicina al sottosegretario alla Giustizia, mentre il numero uno del Dap, scelto dal ministro, resta low profile. In stand-by le norme per il nuovo 41 bis. Disordini a Torino, sovraffollamento, suicidi, timori per possibili rivolte, detenuti stretti nella morsa del caldo e agenti penitenziari costretti a straordinari ai limiti del disumano. In questa estate in cui (ancora una volta) si parla in termini emergenziali del carcere, in cui si confezionano decreti che - lo dicono gli esperti - risolveranno ben poco, si nota il profilo molto basso di chi le carceri dovrebbe gestirle. Il nome in questione è quello di Giovanni Russo, capo del Dap nominato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.
GIUSTIZIA
di Massimo Giannini
La Repubblica, 17 agosto 2024 Dal decreto-carceri alle norme sulla cittadinanza, dai diritti civili all’Autonomia, dalla collocazione in Europa alle elezioni Usa, Forza Italia è su posizioni sempre più distinte e distanti da quelle di Meloni e di Salvini. Lo sappiamo bene, purtroppo. Ci sono due guerre spaventose, ci sono le armi Nato in mani ucraine che fanno fuoco in territorio russo, ci sono gli estremisti israeliani che attaccano i civili palestinesi in Cisgiordania. E noi siamo qui, in quest’acido agosto italiano, a occuparci di Massimo Boldi. Non ce ne voglia “Cipollino”: ma più passa il tempo - e ormai siamo quasi alla boa dei primi due anni - e meno riusciamo a capire in che cosa Giorgia Meloni abbia “cambiato in meglio il nostro Paese”.
di Claudio Del Frate
Corriere della Sera, 17 agosto 2024 Il provvedimento che a settembre approderà in aula introduce una serie di nuovi reati e aggravanti. Norme securitarie in contrasto con il “garantismo” del ddl Nordio. Due anni di carcere agli ambientalisti che occupano le strade; aggravanti se l’oggetto della protesta è il Ponte di Messina. Fino a sette anni di reclusione per chi occupa alloggi altrui. La castrazione chimica per gli stupratori invece no, è stata giudicata eccessiva. Il ddl sicurezza, che a settembre approderà in aula introduce una serie di nuovi reati che rischiano di aprire le porte delle carceri (già sovraffollate di loro) a molte persone. Il provvedimento - di forte impronta securitaria - ha già ottenuto il via libera dalle commissioni giustizia e affari costituzionali e potrebbe diventare realtà poche settimane dopo ...
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 17 agosto 2024 Senza la legge del 2012 e il reato temuto dai sindaci, meno potere alle toghe (costrette pure a lavorare di più). “Si potrebbe ipotizzare un intervento per renderla più coerente con il dettato costituzionale, ma non certo l’abrogazione dell’intera legge”, ha precisato Delmastro. La mano tesa da parte di Fratelli d’Italia agli alleati sulla Severino è un segnale molto importante in un periodo come questo, caratterizzato invece da grandi fibrillazioni all’interno della compagine governativa.
di Oliviero Mazza
Il Dubbio, 17 agosto 2024 Anziché accapigliarsi tra improcedibilità e sospensione sostanziale, sarebbe meglio rivedere i termini pluridecennali di molte fattispecie, totalmente slegati dalla vita delle persone. Per impostare seriamente un discorso politico su questo istituto, bisognerebbe avere il coraggio di azzerare tutte le stratificazioni normative che ci restituiscono un sistema irrazionale di reati di fatto imprescrittibili. La prescrizione si è estinta per consunzione. Da questo dato di realtà processuale bisogna necessariamente prendere le mosse per evitare le trappole del dibattito lunare oggi in corso, in cui ci si arrovella per stabilire se sia meglio l’improcedibilità cartabiense o il ritorno alla disciplina sostanziale ante Bonafede, accompagnata però da una sospensione triennale nel corso delle impugnazioni, sul modello Orlando.
di Liana Milella
La Repubblica, 17 agosto 2024 Per il Procuratore di Perugia il decreto legge sulle carceri di Nordio “avrà un effetto assolutamente insignificante”. Non è tuttavia contrario a una misura per far scontare ai domiciliari chi ha un residuo di pena di un anno. Il decreto sulle carceri? “Avrà un effetto insignificante”. Fuori dalle patrie galere chi deve scontare un anno? “Con le dovute cautele non sarei contrario”. Via la Severino per gli amministratori condannati? “La premier Meloni, in un incontro alla Dna, ha detto che era contraria a cambiare la legge”. Parola del procuratore di Perugia Raffaele Cantone.
parmatoday.it, 17 agosto 2024 Tra un mese e tre settimane sarebbe uscito dal carcere - grazie alla liberazione anticipata - ma la vita di Atef è finita in una cella in isolamento del penitenziario di via Burla di Parma, la cosiddetta sezione “Iride”. Erano circa le 19 di giovedì 15 agosto quando il suo corpo è stato trovato dagli agenti di Polizia penitenziaria. Si sarebbe impiccato utilizzando le sue mutande. Il 36enne di origine tunisina, che era stato trasferito dalla casa circondariale di Ascoli Piceno alle 20 del 14 agosto, non ha trascorso nemmeno 24 ore nel penitenziario di Parma.
di Christian Donelli
parmatoday.it, 17 agosto 2024 Intervista a Roberto Cavalieri dopo il suicidio del 36enne tunisino nel carcere di Parma: “Il sovraffollamento porta all’asfissia il sistema di gestione”. Roberto Cavalieri, Garante regionale delle persone sottoposte a misure limitative o restrittive della libertà personale. Nella serata del 15 agosto Atef si è impiccato in una cella di isolamento del carcere di Parma, utilizzando le sue mutande. L’ennesima morte, la terza in via Burla dall’inizio dell’anno, la 67esima a livello nazionale. “Di strada ne è stata fatta - sottolinea il garante sulla gestione del carcere di via Burla - e se si vuole ora è il momento giusto perché la città faccia il resto del lavoro abbattendo lo stigma sui detenuti e diventando attore di un sistema di rinnovamento delle politiche a favore dei detenuti che, molto spesso, non sono altro che poveri”.
di Marta Borghese e Luca Monaco
La Repubblica, 17 agosto 2024 Un anno fa i suicidi di due donne recluse. Oggi ci sono 1.500 detenuti a fronte di 1.100 posti. Un poliziotto ammette “Il carico di stress non ci permette più di essere lucidi”. I materassi in fiamme, il pavimento bagnato con l’olio da cucina per ritardare l’ingresso degli agenti, la rabbia sfogata contro le lampade al neon al centro delle sezioni, le telecamere di sorveglianza in pezzi. Intanto al terzo piano del padiglione B scoppia una rissa tra una decina di detenuti. Allo stesso piano, padiglione C, un uomo sbraita, chiede di essere trasferito in un altro istituto del Piemonte.
di Gianni Giacomino
La Stampa, 17 agosto 2024 Risse tra detenuti, materassi incendiati e anche un tentativo di evasione. È stato un Ferragosto d’inferno nelle carceri di Torino e Ivrea. Con risse tra detenuti, agenti feriti, incendi appiccati nelle celle e pure un tentativo di evasione. Un’emergenza che è rientrata solo intorno alle 2 del mattino quando - dopo che al Lorusso e Cutugno sono intervenuti a dar manforte ai colleghi agenti della polizia penitenziaria liberi dal servizio o da altri istituti del Piemonte - i detenuti sono stati fatti rientrare nelle celle. Otto agenti sono finti in ospedale per farsi medicare le escoriazioni rimediate per sedare le risse o perché rimasti intossicati dal fumo dei materassi dati alle fiamme.
di Matteo Roselli
Corriere di Torino, 17 agosto 2024 Rossomando (Pd): servono subito misure di alleggerimento. “Per il Padiglione C del carcere di Torino sono stati stanziati 18 milioni di euro per la ristrutturazione. Il che vuol dire che le condizioni sono disastrose. Allora perché utilizzarlo in questa fase?”. La vicepresidente del Senato ed esponente dem Anna Rossomando, dopo l’episodio di Ferragosto e la visita al carcere Lorusso e Cutugno fatta qualche giorno fa, si interroga sulla possibile chiusura dello spazio più difficile della struttura torinese.
di Giusi Spica
La Repubblica, 17 agosto 2024 Nel giorno più caldo della stagione, la temperatura dentro le celle sfiora i 38 gradi centigradi. L’aria è irrespirabile, si fa fatica persino ad asciugarsi il sudore. I 130 ventilatori nuovi di zecca, donati alla vigilia di Ferragosto dai deputati regionali Valentina Chinnici e Ismaele La Vardera per i detenuti dell’Ucciardone, sono ancora impacchettati. “Non li possono distribuire per ragioni di sicurezza. Bisogna prima rimuovere i piedi”, allarga le braccia Donatella Corleo, consigliere generale dei Radicali che alla testa di una delegazione del partito ha visitato il carcere il 14 agosto. È stata la prima tappa di un tour negli istituti di pena siciliani che andrà avanti per tutto il mese. Una discesa nei gironi infernali in cui sono rinchiusi migliaia di condannati ...
di Michela Nicolussi Moro
Corriere del Veneto, 17 agosto 2024 Una delegazione tra le celle: “Sovraffollamento e caldo e personale sottorganico”. Sovraffollamento, celle con quattro e perfino sei detenuti, caldo soffocante per mancanza di aria condizionata e ventilatori, lunghe liste d’attesa prima di poter ricevere un farmaco, personale in sottorganico e stressato. È la situazione della casa circondariale riscontrata ieri dalla delegazione composta dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino” con i Radicali di Padova, Venezia e Verona, i Giovani Democratici di Padova, i consiglieri regionali Erika Baldin (M5S), Renzo Masolo (Verdi) e Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto) e il Movimento Forense di Padova e Rovigo.
di Giorgia De Cupertinis
Il Resto del Carlino, 17 agosto 2024 Al Sant’Anna gli under 25 rappresentano l’8,9% sul totale mentre alla casa di reclusione di Castelfranco il 3,6%. Cavalieri: “Nei casi possibili, è necessario individuare contesti domiciliari e misure diverse dalla reclusione”. Sembra apparire sempre più nebuloso il futuro al di là delle sbarre. Perché se il Garante dei detenuti aveva già manutenuto alta la guardia sul sovraffollamento delle carceri - tanto nella nostra città quanto nel territorio regionale - questo fenomeno non è il solo su cui, necessariamente, mantenere “i riflettori accesi”.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 17 agosto 2024 Sovraffollamento del carcere di Sollicciano: botta e risposta tra Renzi e Fratelli d’Italia sulla sua situazione. “Sollicciano andrebbe buttato giù e rifatto” ha detto l’ex sindaco di Firenze, secondo cui nelle nostre carceri “viviamo una situazione di sovraffollamento inaccettabile del 130 per cento” e per questo “siamo qui per dire che è giusto che chi ha sbagliato paghi, ma è contemporaneamente giusto che lo Stato non sia fuori legge e invece noi abbiamo uno Stato che è tecnicamente fuori legge nelle condizioni della detenzione”. Poi ha attaccato il ministro alla giustizia Carlo Nordio: “Il Parlamento ha appena approvato un decreto voluto dal Governo sul sovraffollamento delle carceri, il giorno dopo averlo approvato Nordio ha detto di avere idee per ridurre il sovraffollamento ...
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 17 agosto 2024 La visita degli avvocati a Ferragosto: “In un Paese civile nel 2024 non si può essere ridotti così”. “Una cosa del genere è indecente per un Paese civile nel 2024”. È rabbrividente il resoconto della visita a Montorio fatta dagli avvocati della Camera Penale di Verona il giorno di Ferragosto. La situazione è critica in particolare nel “corpo 2” della seconda sezione - dove non c’è luce e le celle hanno l’acqua per terra e in terza sezione - quella degli aggressori sessuali e dei codici rossi dove le celle sono sovraffollate. “Questo carcere - dicono gli avvocati - non potrà mai rieducare”.
di Luana de Francisco
La Repubblica, 17 agosto 2024 Mario Pinosa, primo cittadino di Lusevera, scontò 8 giorni per un ritardo nel rinnovo del porto d’armi. L’idea di fare qualcosa a favore dei detenuti e, in particolare, di quelli presenti nel carcere di Udine, era una costante da anni. Per l’esattezza, dal giorno in cui lui stesso si era lasciato alle spalle l’esperienza della detenzione. Era il febbraio del 1980 e durante gli otto giorni trascorsi là dentro, a causa di una banale irregolarità nel porto d’armi, aveva incontrato una solidarietà umana che non solo non si sarebbe mai aspettato, ma che lo aveva aiutato anche e soprattutto a superare lo choc di ritrovarsi a sua volta recluso.
di Maristella Carbonin
La Nazione, 17 agosto 2024 L’ad della Piacenti: “L’integrazione è possibile. Se ciascuna azienda facesse un passo in questa direzione, si potrebbe fare qualcosa di veramente grande e socialmente utile”. Sarà perché è abituato a dare una seconda vita alle cose. A rimettere insieme i pezzi. A salvare tutto quello che si può salvare, in fondo, creando ponti tra ieri e oggi che assomigliano un po’ a miracoli. Ma non occorre credere nei miracoli per dare una seconda chance alle persone, a quelle che fino a ieri avevano come unico orizzonte il carcere. Occorre credere nelle persone. Gianmarco Piacenti, Ceo della pratese Piacenti spa, una delle più importanti società di restauro a livello nazionale e internazionale, ha deciso di provarci.
di Anna Ghezzi
La Provincia Pavese, 17 agosto 2024 Gli operatori scelti tra chi ha ancora almeno cinque anni da scontare. Sono in 11, obiettivo arrivare a quota 30. Da giugno dentro il carcere di Vigevano c’è un call center, una vera e propria impresa sociale come nel carcere modello di Bollate. E un gruppo di detenuti formati come operatori sono stati assunti da due cooperative sociali - Bee4 e Divieto di sosta - che lavorano per tre imprese del settore energia: gli operatori fanno assistenza al cliente, gestione reclami, indagini di mercato, validazioni contrattuali, attivazioni e disattivazioni, volture e cambi piano tariffario, ma anche attività di back office come rendicontazioni fatture, archiviazione di documenti, inserimento dati, gestione database e flussi e molto altro.
di Giulia Poetto
La Stampa, 17 agosto 2024 La storia di Massimiliano che oggi a Cuneo è responsabile del laboratorio gestito dalla cooperativa sociale “Panatè Glievitati” specializzato in prodotti da forno. Fuori dalla casa circondariale di Cuneo non ci sta quel mare che Massimiliano Cirillo ha appena rivisto per la prima volta dopo otto anni, ma la vita che chi sta dentro il carcere vuole riprendersi. Scontata la sua pena lui, 42 anni, cresciuto in provincia di Napoli, il dentro poteva decidere di tenerlo almeno lontano dagli occhi e invece no, dentro ha voluto continuare a lavorarci con un ruolo che sulla carta è quello di responsabile del laboratorio di panificazione gestito dalla cooperativa sociale “Panaté Glievitati”, sul campo molto di più.
di Igiaba Scego
La Stampa, 17 agosto 2024 “Per i cambiamenti del futuro bisogna creare una comunità italiana Impariamo la lezione dal volley femminile: l’unione fa la forza. Saremo in grado”. Sono un po’ stanca. Così con questa frase avevo cominciato un articolo scritto quasi dieci anni fa sul tema cittadinanza. E la stanchezza non è solo mia. È di tutte le persone coinvolte, razzializzate, con o senza cittadinanza, che ogni volta hanno dovuto attraversare un dibattito inconcludente che ci ha fatto sentire ancora più esclusi. Siamo nati in Italia, siamo cresciuti in Italia e c’è una generazione, la mia, che qui sta anche invecchiando.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 17 agosto 2024 Prove di dialogo tra Forza Italia e il centrosinistra sulla cittadinanza. Si gioca tutta intorno allo ius scholae la possibilità di riformare la legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana. E di trovare un terreno di dialogo tra le forze di opposizione e una parte della maggioranza. Forza Italia già a settembre riunirà i capigruppo delle commissioni per ragionare su un testo che metta d’accordo un po’ tutti, anche i più recalcitranti nel partito. L’ambiziosa proposta di legge dovrebbe essere in grado di far convergere più posizioni e di schivare il veto di Meloni, che pure in passato si era detta favorevole allo ius scholae ma solo alla fine dell’intero ciclo della scuola dell’obbligo.
di Diego Motta
Avvenire, 17 agosto 2024 La minoranza silenziosa dei ragazzi stranieri nati in Italia sta assistendo probabilmente con un sano distacco al dibattito ferragostano sullo “Ius scholae”. La riforma della cittadinanza per i figli dei migranti che abbiano concluso un percorso scolastico di cinque anni nel nostro Paese è infatti vecchia quasi di un decennio e va ad aggiungersi ad altri progetti come lo “Ius soli” e lo “Ius culturae”, ampiamente presi in esame da diverse legislature a questa parte e puntualmente finiti imprigionati nelle sabbie mobili del nostro Parlamento. Eppure il tema è di fondamentale importanza, visto che stiamo parlando di un milione di persone tra giovanissimi, adolescenti e bambini che vivono nel limbo giuridico creato da una legge, quella del 1992, pensata per un altro mondo. Un mondo che non c’è più, naturalmente.
DOCUMENTI
Carceri: rassegna stampa PDF dai principali quotidiani del 17 agosto 2024
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione del 19 al 25 agosto 2024
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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