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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 30 ottobre 2023
di Liana Milella
La Repubblica, 30 ottobre 2023 Nel primo semestre del 2023 la riduzione dei tempi dell’Appello, rispetto al 2019, è stata del 27% a livello nazionale. Nel 2022 invece sono stati 33mila i processi andati in prescrizione in Appello, ma la maggioranza vuole reintrodurla proprio in questo grado di giudizio. La Commissione europea non se n’è ancora accorta, ma la riforma “garantista” della prescrizione, sulla quale Carlo Nordio ha messo il cappello e che la prossima settimana sarà già in aula alla Camera, “garantisce” di perdere sicuramente l’obiettivo del Pnrr.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 L’avvocata Diletta Stendardi: “È un istituto complementare al procedimento”, dice la mediatrice penale, “consente di agire su aspetti di cui il procedimento non può occuparsi, qualora le parti lo ritengano utile”. La giustizia riparativa è un istituto molto coraggioso, complementare al procedimento vero e proprio. L’avvocata Diletta Stendardi, che opera anche come mediatrice penale, ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla creazione della giustizia ripartiva e al suo ingresso nel nostro sistema giudiziario. “Badiamo bene - dice al Dubbio Stendardi -, il coraggio è cosa diversa dalla sconsideratezza. La traversata va compiuta con la necessaria preparazione e con la bussola dei principi fondamentali e delle garanzie previsti dagli atti sovranazionali, così come dal decreto legislativo 150/2022”.
di Oliviero Mazza*
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 Responsabilizzare l’imputato e riconoscere il ruolo della vittima significa confessare davanti al mediatore, con atto di contrizione, senza alcuna garanzia difensiva. Un primo equivoco riguarda i principi generali e le finalità. L’articolo 43 co. 2 d.lgs. 150 del 2022 non lascia dubbi sul fatto che i programmi di giustizia riparativa “tendono a promuovere il riconoscimento della vittima” e la “responsabilizzazione” dell’imputato. Nessun infingimento da parte del legislatore: la giustizia riparativa richiede ruoli definiti, vittima e colpevole, che sono ontologicamente incompatibili con la presunzione d’innocenza.
di Mitja Gialuz* e Michele Passione**
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 È un percorso dialogico condotto da un mediatore che prende le mosse non dalla responsabilità penale ma da un fatto nudo. Bisogna dare atto a Oliviero Mazza di aver preso sul serio l’impegno ad animare il dibattito attorno alla giustizia riparativa, salutata sin dalla scorsa estate dalle pagine di questo giornale con giudizi lapidari. L’oggetto della riflessione viene suggestivamente alterato dall’Autore in modo che i suoi pre-giudizi critici fondati su una rappresentazione ideologica possano risultare retoricamente efficaci e persuasivi.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 È il primo esempio in Italia, almeno per un omicidio, e ha suscitato sconcerto tra i familiari della vittima. A settembre scorso a Davide Fontana, il bancario di 44 anni condannato in primo grado a trent’anni per l’omicidio, lo smembramento e l’occultamento del corpo di Carol Maltesi, è stata concessa, con la contrarietà del pm e delle parti civili, dalla Corte di Assise di Busto Arsizio l’ammissione all’istituto della giustizia riparativa, primo caso in Italia, almeno per il reato di omicidio, dell’istituto entrato in vigore il 30 giugno scorso, a seguito della riforma Cartabia.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 La figlia dello statista da anni gira l’Italia per raccontare l’esperienza degli incontri tra vittime e protagonisti della lotta armata. “Io non dimentico cosa mi è successo e non lo considero meno terribile di allora. Dopo aver stretto la mano agli artefici di quel dolore, però, dopo aver potuto chiedere loro “perché l’hai fatto?” so che tutto è tornato al suo posto. Siamo seduti uno vicino all’altro, siamo amici, ci preoccupiamo per le famiglie altrui: c’è stata una frattura ma oggi è necessario che sia così. Questa per me è il senso profondo della giustizia.
di Alberto Cisterna
Il Dubbio, 30 ottobre 2023 A non rispettare le regole è una minoranza, che però va sanzionata nel processo, anche col proscioglimento dell’imputato. O salta tutto. Altro urge e problemi più gravi sono nell’agenda e nelle preoccupazioni del paese. Forse, però, è proprio questo il momento per riprendere le fila di un discorso le cui braci ardono in profondità e che resta comunque centrale nel tempo che verrà. La separazione delle carriere è stata al centro del dibattito recente del congresso dell’Unione delle Camere penali, e il cambio al vertice dell’associazione non sembra annunciare una diversa postura sull’argomento.
TERRITORIO
di Vincenzo Falci
castelloincantato.it, 30 ottobre 2023 Tragedia in carcere dove un detenuto ha deciso di farla finita. E sono stati poi momenti di forte, fortissima tensione al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia. Sì perché è lì che è stato subito trasferito il recluso ma per i sanitari non c’era ormai più nulla da fare. In quei frangenti, quando hanno compreso che era deceduto, i parenti della vittima sono andati in escandescenza. Sono stati momenti di grande nervosismo nell’area dello stesso pronto soccorso perché i parenti del detenuto morto in carcere si sono lasciati prendere da un forte nervosismo. La situazione si è fatta elettrica tanto da rendere necessario ‘intervento di una pattuglia di polizia per riportare la calma.
Adnkronos, 30 ottobre 2023 Dalla Casa di reclusione di Rebibbia a Roma, la denuncia: “Per noi il diritto alla salute e alla cura è messo in discussione”. “In carcere ci si ammala tanto e curarsi è sempre più difficile, malgrado l’encomiabile impegno dei medici presenti negli istituti. Ma sono sempre meno”. Lo denunciano i detenuti della Casa di reclusione di Rebibbia a Roma che, da qualche anno, hanno dato vita al notiziario “Non tutti sanno”, realizzato all’interno del penitenziario. Un appello che ha una valenza generale, per l’intero territorio nazionale, e che per questo i detenuti indirizzano al presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici ...
di Antonio Salzano
mardeisargassi.it, 30 ottobre 2023 “Ci sono stato appena 19 ore e dico: Poggioreale va chiuso”. Questo il titolo di un articolo apparso su L’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1923 e da poco più di cinque mesi diretto da Piero Sansonetti. A firmarlo è l’europarlamentare Andrea Cozzolino, indagato nell’inchiesta Qatargate e condotto nel carcere napoletano per poche ore prima di essere messo ai domiciliari. Il tempo necessario, insomma, a rendersi conto delle condizioni disumane in cui vivono gli oltre duemila detenuti, quasi 500 in più di quanto consenta la vecchia struttura realizzata nel primo Novecento e per la quale lo stesso Cozzolino opportunamente dichiara che non servono ristrutturazioni, inutile indugiare. Ogni tentativo è solo accanimento terapeutico. Chiuderlo è un’urgenza non rinviabile.
La Repubblica, 30 ottobre 2023 Notte di rabbia nella nuova ala in vista dell’inaugurazione prevista il 10 novembre del progetto accanto al carcere. Tutti trasferiti i detenuti rivoltosi. Calderone: “Siamo in una situazione di totale abbandono”. Risse, devastazioni e incendi. E quella rabbia pronta a esplodere in ogni momento. A Casal del Marmo non ci sono i colpi di scena della fiction Mare Fuori. Ma solo la più cruda delle realtà, dove il più banale dei litigi si può trasformare in una catastrofe. “Siamo in una situazione di totale abbandono”, denuncia Valentina Calderone, il garante dei detenuti del Campidoglio, che questa mattina visiterà l’istituto penitenziario minorile dopo l’ennesimo fine settimana di violenze.
leccesette.it, 30 ottobre 2023 Perrone: “reclutare sanitari affinché sia garantita la sicurezza del personale e dei detenuti”. Carenza di personale infermieristico in carcere per garantire adeguata assistenza sanitaria ai detenuti. La segnalazione sugli organici sanitari all’interno del penitenziario Borgo San Nicola, indirizzata con una nota ai vertici sanitari dell’Asl Lecce, porta la firma del segretario provinciale e regionale Fsi-Usae, Francesco Perrone. La situazione è diventata critica - scrive il sindacalista - a seguito della comunicazione regionale di autorizzazione del nuovo piano assunzionale senza l’aggiornamento e l’integrazione dei servizi di sanità penitenziaria attraverso il completamento dei Piani di fabbisogno triennali.
casertanews.it, 30 ottobre 2023 Il dipartimento di Scienze Politiche della Vanvitelli ha formato 150 tra agenti, personale del Prap e del Ministero della Giustizia. Cerimonia conclusiva, al dipartimento di Scienze Politiche di Caserta, del primo corso di formazione sui diritti dei detenuti riservato al personale della Polizia Penitenziaria, del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia.
ferraratoday.it, 30 ottobre 2023 Martedì alle 17.30 presso la libreria Libraccio è in programma il primo appuntamento della nuova edizione de ‘I Libri della Ragione’. Stefano Anastasia presenta il suo volume ‘Le pene e il carcere’ e discute di un argomento mai così attuale con due docenti di Unife, Stefania Carnevale e Andrea Pugiotto.
di Selma Chiosso
La Stampa, 30 ottobre 2023 Asti entra in carcere e abbraccia un’umanità dolente. Il carcere si trova a Quarto, da qualche anno ha cambiato pelle e da casa circondariale è diventato istituto ad alta sicurezza. Ospita circa 300 detenuti, ergastolani o con pene lunghissime da scontare, soprattutto per reati di mafia.
di Franco Corleone e Grazia Zuffa*
L’Unità, 30 ottobre 2023 Pubblichiamo la prefazione al nuovo volume “Dalla parte della ragione” (ed. Menabò, 2023), che raccoglie scritti del sociologo Peter Cohen, tra i più importanti studiosi a livello internazionale nel campo delle droghe. La collaborazione di Peter Cohen con Fuoriluogo si è estesa per tutto l’arco dell’attività del mensile, circa un ventennio fino al 2010.
di Donatella Stasio
La Stampa, 30 ottobre 2023 Se il progetto della premier Meloni non troverà argine, farà cadere uno a uno i limiti al potere, essenza della democrazia. È vero quel che dice Giorgia Meloni quando attribuisce al suo governo una “responsabilità storica” nel voler portare l’Italia “nella Terza Repubblica” con l’annunciata riforma costituzionale. Non c’è dubbio che sia il disegno riformatore sia il primo anno di governo del centrodestra spingano il nostro Paese e le nostre istituzioni in direzione opposta a quella in cui ci ha portato la storia dal dopoguerra, e cioè la democrazia costituzionale, fondata su un sistema di pesi e contrappesi, dove il potere politico delle maggioranze di governo è controbilanciato da una serie di limiti a tutela del pluralismo e delle minoranze e dove le istituzioni interloquiscono e collaborano tra loro.
di Gigi Riva*
Il Domani, 30 ottobre 2023 C’è un equivoco nell’idea, peraltro diffusa con nobili intenti, che la violenza vada sempre mostrata affinché sia un monito a rifiutarla, condannarla e a impedire, in definitiva, che dilaghi. Ma è proprio così? Basterebbe un calcolo empirico all’ingrosso per concludere che no. Siamo invasi, pervasi, da immagini truci che imperversano dalle televisioni ai social media, aumentate a dismisura ora che alle guerre dimenticate se ne sono aggiunge due fortemente mediatizzate e non si può certo affermare che la quota di violenza sia diminuita anzi si è dilatata sia che si tratti di eserciti e terrorismo sia che riguardi la micro e la macro criminalità. Perché la violenza è una droga, esercita un fascino perverso, stimola il voyeurismo quando non l’ammirazione, in casi estremi anche l’imitazione.
di Cristina Nadotti
La Stampa, 30 ottobre 2023 Le diseguaglianze crescono e i conflitti si acuiscono. Serve una politica che restituisca alle popolazioni la capacità di autodeterminazione. Nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu l’obiettivo di sconfiggere la povertà è il primo. Per raggiungerlo, agire sulle cause climatiche che portano alcune persone ad essere più colpite da eventi meteo estremi, ad avere meno accesso all’acqua pulita e alle fonti di energia è indispensabile. Cambiare, insomma, un paradigma che ha portato all’elaborazione del concetto di “razzismo climatico” è cruciale. Vanessa Pallucchi, con la sua attività di portavoce del Forum del Terzo Settore ...
di Corrado Zunino
La Repubblica, 30 ottobre 2023 Le guerre allontanano la scuola, e aiutano a mantenere bambini e adolescenti nell’ignoranza. Nella Striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania, da sabato 7 ottobre la scuola non esiste più per i giovani palestinesi, che già prima della Nuova guerra non avevano l’istruzione come priorità. Come ricorda l’organizzazione non governativa Terre des Hommes il diritto alla conoscenza dei bambini palestinesi è sempre sotto minaccia, tanto più negli ultimi tre anni, segnati dalla pandemia, le frequenti interruzioni delle lezioni - pesanti attacchi israeliani a Jenin, Nablus, nella stessa Gerusalemme Est, ovviamente nella Striscia di Gaza - e i numerosi scioperi causati dalla crisi finanziaria che il sistema educativo palestinese conosce da tempo.
di Carlo Rovelli
Corriere della Sera, 30 ottobre 2023 I pro Palestina: quando denunciamo le sofferenze dei bimbi di Gaza, ci ricordiamo di quelli israeliani uccisi? I pro Israele: chiamare antisemita chi non faccia il tifo per le bombe sui civili non ci libererà dal razzismo. Ho una parola da dire, anzi sussurrare, alle persone che stanno dall’uno e dall’altro lato della radicale frattura emotiva suscitata dagli eventi di Gaza. Permettetemi di rivolgermi per primi ai milioni di manifestanti in Italia e nel mondo, solidali con le sofferenze del popolo di Gaza.
di Lorenzo Cremonesi
Corriere della Sera, 30 ottobre 2023 Da poche stanze d’hotel affittate a Hebron per la Pasqua del ‘68 alla missione di “ebraicizzare” la terra con ogni mezzo. All’inizio parve una cosa da niente, un atto un poco folle da parte di un gruppetto di ebrei religiosi particolarmente originali e tanto innamorati della terra d’Israele: affittare poche stanze nell’hotel A-Naher Al-Khaled nel centro di Hebron per celebrare assieme alle loro famiglie la Pasqua ebraica del 1968. Il governo laburista di Levi Eshkol in principio storse il naso, dai giorni seguenti la travolgente vittoria del giugno 1967 si era deciso che i “territori occupati” ai danni di Giordania, Egitto e Siria (eccetto Gerusalemme Est che era stata subito annessa) andavano preservati intatti, per poter renderli agli arabi in cambio della pace e del pieno riconoscimento di Israele.
di Ernesto Galli della Loggia
Corriere della Sera, 30 ottobre 2023 Israele viene criticato perché si affiderebbe solo alla forza senza neppure immaginare una soluzione politica. Ma neanche dalla controparte arriva alcuna proposta. Nella stragrande maggioranza dei talk televisivi e dei commenti della stampa, nelle dichiarazioni pubbliche di tutto lo schieramento di centro-sinistra (ma non solo) ha sempre più spazio il tema “consigli ad Israele”. Dovunque, infatti, è tutto un mettere in guardia Gerusalemme contro gli eccessi della reazione al pogrom del 7 ottobre da parte del suo esercito, a non esagerare, a fare attenzione alle conseguenze.
di Davide Frattini
Corriere della Sera, 30 ottobre 2023 Sono 5.200, tra loro 333 donne e 170 minori. Un altro migliaio dal 7 ottobre. Barghouti e Zubeidi i leader. La proposta del numero uno di Hamas a Gaza: uno scambio coi 239 ostaggi. Le foto degli ostaggi stanno attaccate in fila sul cavalcavia davanti al Pentagono israeliano. Il nome, l’età, il luogo dove sono stati rapiti dai terroristi. Anche il loro destino è sospeso sopra un ponte, quello dei negoziati che i famigliari israeliani pretendono vengano portati avanti a costo di un cessate il fuoco.
di Mario Giro*
Il Domani, 30 ottobre 2023 Ancora una volta gli armeni fuggono e ancora una volta i turchi ne sono responsabili. L’intrigo geopolitico sta schiacciando l’Armenia che si trova isolata e dimenticata. Bisognava negoziare molto tempo fa ma è bene farlo ora senza dover attendere la prossima guerra. L’Armenia è una ferita rimasta aperta da più di un secolo e che ora la guerra di Gaza ricopre e nasconde. Così non si rimargina, tornando a interrogare l’Europa e le nostre coscienze. Ai tempi della prima guerra mondiale il Metz Yeghern, la grande strage degli armeni e degli altri cristiani dell’impero ottomano, venne coperto dal conflitto stesso.
DOCUMENTI
Articolo. "Vite sospese: la crisi dell’esecuzione penale", di Maria Cristina Ornano
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 ottobre al 5 novembre 2023
Convegno: "Restorative Justice. Il volto umano della giustizia" (Napoli, 10 novembre 2023)
Iniziative per celebrare il Centenario di Sesta Opera San Fedele (Milano, 10, 11 e 15 novembre 2023)
CORSI E MASTER
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