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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 29 ottobre 2023
CARCERI
di Piero Sansonetti
L’Unità, 29 ottobre 2023 “Luigi Daga si impegnò per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione”. Non è una dichiarazione di Rita Bernardini ma è una solenne presa di posizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Luigi Daga era un magistrato che svolse ruoli importanti nell’amministrazione della giustizia alla fine del secolo scorso. Fu ucciso in Egitto in un agguato terroristico.
di Claudio Bottan*
L’Unità, 29 ottobre 2023 “Ma chi te lo fa fare?” È questa una delle domande che spesso mi sento rivolgere durante gli incontri con gli studenti. Effettivamente, dopo sei anni di carcere trascorsi in nove istituti diversi e altri tre scontati in misura alternativa per reati fallimentari, sarebbe comprensibile non volerne più sapere, girare pagina e staccare la mente da un vissuto che fa male.
di Davide Varì
Il Dubbio, 29 ottobre 2023 Il ministro della Giustizia: “Quello che ci chiede l’Europa è un arsenale di repressione della corruzione ma il nostro è già l’arsenale più ricco di tutti”. “L’abuso d’ufficio è un reato evanescente, con una fattispecie estremamente vaga e generica, che tra l’altro contrasta con il principio della tassatività del reato. Ma intanto ci sono 5mila processi l’anno che poi alla fine si concludono con l’assoluzione”. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo alla tavola rotonda “È possibile una vera giustizia liberale?” promossa da Azione.
di Liana Milella
La Repubblica, 29 ottobre 2023 Il giudice Giovanni Zaccaro, nuovo segretario di Area: “Il caso Apostolico? Il vero obiettivo è avere una magistratura addomesticata”. E sulla nuova prescrizione dice: “Basta riforme. Servono risorse, ma stiamo rischiano di perdere i fondi del Pnrr”. Il governo? “Vuole una magistratura addomesticata”. Gli attacchi alle toghe? “Servono per avere giudici che diano ragione al potente di turno”. La nuova prescrizione? “Rischiamo di perdere i fondi del Pnrr mentre la giustizia ha un drammatico bisogno di risorse”.
di Andrea Pescari
Corriere dell’Umbria, 29 ottobre 2023 Il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria torna in Umbria. Avrà sede a Perugia e unirà Umbria, Abruzzo e Molise. È quanto emerso dopo uno schema di decreto della presidenza della Repubblica trasmesso dal Ministero della Giustizia, con comunicazione firmata dal direttore generale Massimo Parisi, alle organizzazioni sindacali in data venerdì 27 ottobre. Dopo 8 anni dal complicato accorpamento Umbria - Toscana, il nuovo provveditorato includerà 15 istituti penitenziari, 4 sono quelli umbri.
di Antonio Sabbatino
La Notizia, 29 ottobre 2023 Le quattro carceri della città metropolitana di Milano ospitano in totale 3.726 detenuti. Ma curarsi negli istituti è un’utopia. Per le quattro carceri della città metropolitana di Milano (San Vittore, Opera, Bollate e il minorile Beccaria), che ospitano in totale 3.726 detenuti, il rapporto tra infermieri e reclusi è di 1 a 200 durante il giorno e di 1 a 600 durante la notte. Il dato è stato reso noto nel corso di un incontro tra le Rsu dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, dove è attiva la struttura complessa “Direzione coordinamento carceri” alla quale afferiscono le quattro strutture di detenzione, e le commissioni Sanità e Carceri, riunite in seduta comune, di Regione Lombardia.
di Marina Mingarelli
Il Messaggero, 29 ottobre 2023 “Doveva essere portato subito in ospedale”. L’uomo in prigione per stalking, i telegrammi drammatici con i genitori poco prima di morire. Detenuto morto in circostanze sospette, cinque medici del carcere sono stati iscritti sul registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La vicenda risale al 12 dicembre del 2020, quando Davide Pacifici, 43 anni residente a Frosinone viene arrestato per il reato di stalking. Il 15 dicembre l’uomo comincia ad avere disturbi respiratori.
di Vincenzo Falci
Giornale di Sicilia, 29 ottobre 2023 Sono accusati di mancata vigilanza e omicidio colposo. Il detenuto avrebbe manifestato l’idea di farla finita. Non sarebbero esenti da colpe per la morte nel carcere di Augusta di un detenuto nisseno. Così ha deciso il gip, accogliendo la tesi della procura, che ha ritenuto che direttrice e medico della struttura carceraria, con le loro scelte, si siano macchiati di responsabilità per l’estremo gesto compiuto in cella da un recluso, il quarantenne nisseno Emanuele Puzzanghera. Era la sera del 14 maggio 2021.
di Francesco Brun
Corriere del Veneto, 29 ottobre 2023 La vicentina: qui non solo reati ma persone. Voglio essere un seme. Una vita di spaccio e furti, poi un’altra vita dietro le sbarre del carcere ma anche sul palcoscenico di una carriera teatrale che le ha regalato soddisfazioni e riscatto. Ora Elena, 44 anni, di Altavilla vicentina, detenuta a Vigevano, sta affrontando una terza sfida: ha un tumore, potrebbe uscire di prigione ma non ha una casa. La sua lettera è stata pubblicata sui social e subito ha ricevuto offerte di ospitalità.
valdelsa.net, 29 ottobre 2023 Dare un supporto educativo sanitario alle persone detenute è possibile. Grazie al modello IDEA (Interventi di Educazione all’Autogestione), entra nel carcere di Ranza (San Gimignano) la formazione per le persone affette da malattie croniche come: diabete, ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, ictus e malattie respiratorie. Il tutto è realizzabile grazie al contributo degli infermieri - conduttori formati secondo il metodo elaborato all’Università di Stanford. Qualche mese fa, è stato proposto alla Direzione della Casa di Reclusione di Ranza un progetto della durata di un anno per seminari per l’autogestione delle malattie croniche.
di Riccardo Bruno
Corriere della Sera, 29 ottobre 2023 L’esordio a Torino. “Prima reagivo anche per una sciocchezza, adesso mi piace stare in mezzo alla gente”. Il presidente della Federugby: “Il nostro sport ha una capacità innata di formare al rispetto delle regole”. Al quinto minuto di gioco non ha fretta di fischiare il fallo, concede il vantaggio e i ragazzi del Cus Torino lo sfruttano arrivando a meta. Alla sua prima partita, alla sua prima decisione importante, l’arbitro Klodian Bajraktari, albanese, 27 anni tra pochi giorni, fa la scelta corretta.
di Francesca Orsi
fotocult.it, 29 ottobre 2023 Tania Boazzelli, presidente dell’Associazione Scatto Libero, ci racconta un progetto con i detenuti del carcere di Rebibbia e altre iniziative tese ad aiutare attraverso il mezzo fotografico. L’Associazione Scatto Libero di Roma entra in contatto con realtà socialmente “difficili” e con la fotografia aiuta le persone che vivono situazioni di difficoltà a trovare la loro espressione, un modo creativo per ascoltare la loro voce, in carcere o anche in case famiglia. Ne abbiamo parlato con Tania Boazzelli, presidente di Scatto Libero.
AFFARI SOCIALI
di Loredana Lipperini
L’Espresso, 29 ottobre 2023 L’azione di un dittatore o di un gruppo terroristico non trascina con sé lo stigma per gli artisti. Per questo i casi Adania Shibli e Patrick Zaki ora e le follie come quella di annullare le lezioni su Dostoevskij perché russo sono preoccupanti. Eppure dovremmo aver imparato, grazie a secoli di letteratura, che dividere il mondo in due opposti invocando il sangue dell’uno o dell’altro significa dimenticare non solo che esiste l’ormai dileggiata complessità, ma che esistono le posizioni tacitate (quelle degli uomini e delle donne di pace, per esempio), ed esistono anche, in ognuno, le luci e le ombre.
di Ugo Mattei
L’Espresso, 29 ottobre 2023 Il funzionamento della tecnologia sofisticata ci sfugge del tutto. Così siamo costretti a fidarci di chi la produce. Mentre bisognerebbe sviluppare un sapere critico, lavorando sull’alfabetizzazione e introducendo nelle aule le storie di chi ha lottato in questa direzione. La nostra epoca va caratterizzata come l’era della conoscenza. La conoscenza è strettamente legata all’intelligenza, ma non ne è un sinonimo. L’intelligenza, infatti, è etimologicamente comprensione, sicché uno potrebbe considerare impossibile conoscere ciò che non si comprende. Scienza, conoscenza, intelligenza e comprensione tuttavia, di fronte alla complessità del reale, hanno via via sviluppato fra loro relazioni sfumate e cangianti, generando fenomeni sociali ...
di Adil Mauro
L’Espresso, 29 ottobre 2023 I Centri di permanenza per il rimpatrio sono gestiti da privati che puntano a un tesoretto di 56 milioni di euro, lasciando i reclusi spesso in condizioni vergognose. “C’è gente che specula sulla pelle di queste persone e non gente qualsiasi. Parliamo di lobby rappresentate in Parlamento. Tutto questo avviene nell’indifferenza generale”, spiega la senatrice Ilaria Cucchi.
di Susanna Rugghia
L’Espresso, 29 ottobre 2023 Morti sospette, detenuti che spariscono, impossibilità di parlare con un avvocato, abuso di psicofarmaci. Il racconto di quello che succede nei centri di permanenza per il rimpatrio fatto da chi ci ha lavorato e ha provato a ripristinare la legalità e l’umanità. “Questo Cpr è una bomba pronta a scoppiare”. L’ultimo allarme sulla situazione ormai ingestibile del Centro per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, è arrivato nelle ultime ore dalla sindaca Linda Tomasinsig. Ma la storia di questa struttura arriva da lontano, ed Eva Vigato la conosce bene. “Ormai si vuole sostituire il sistema di accoglienza con la detenzione amministrativa dei Cpr. Che il governo dichiari apertamente che intende portare il modello libico in Italia”.
di Pasquale Rinaldis
Il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2023 In Italia l’emergere della realtà dell’immigrazione irregolare è sempre più evidente, come un dipinto che svela dettagli nascosti al crescere della luce dell’attenzione pubblica. Sono molte le persone che raggiungono il suolo italiano sia attraverso rotte terrestri sia, come spesso accade, intraprendendo viaggi via mare ad alto rischio. Tuttavia, la narrazione pubblica tende spesso a concentrarsi su queste prime fasi che, sebbene siano spesso drammatiche, rappresentano soltanto il punto di partenza di un viaggio che porta a un secondo mare, un mare metaforico altrettanto insidioso. Questo “secondo mare” è rappresentato dalle intricate e spesso disumane procedure burocratiche necessarie per richiedere la protezione internazionale, comunemente nota come “asilo politico”.
di Natale D’Amico*
L’Unità, 29 ottobre 2023 Ci sono molti motivi, e nobili, per essere contrari alla pena di morte. Nessuno tocchi Caino, nei quasi trent’anni che lo separano dal suo primo congresso, li ha sviscerati, descritti, spiegati. Ne ha scritto da ultimo, con straordinaria efficacia, Sergio D’Elia su questo giornale il 15 ottobre. Ve ne sono anche di meno nobili, ma non per questo meno concreti, o meno efficaci per erodere quel consenso niente affatto irrilevante di cui la pena capitale continua sorprendentemente a godere in molte parti del mondo.
di Giovanni De Luna
La Stampa, 29 ottobre 2023 Le foto e i video dei massacri di Hamas e quelle di Gaza distrutta invadono i nostri salotti televisivi: “una competizione vittimaria” per conquistare il favore dell’opinione pubblica, sempre più distratta. Scorrono le immagini dell’orrore. Imperversano sui social, arrivano sui nostri telefonini, ci sommergono dai televisori. È come avere la guerra in casa. Le hanno spedite prima dall’Ucraina, ora da Israele. E a mandarcele sono entrambi i contendenti. È la “competizione vittimaria”: le guerre si vincono sul campo battendo militarmente il nemico, ma si vincono anche su un altro fronte, quello di una opinione pubblica pronta a indignarsi, emozionarsi e schierarsi a favore di chi sembra (o è) “più vittima” dell’altro.
di Michele Giorgio
Il Manifesto, 29 ottobre 2023 Senza telefoni né internet non arrivano notizie. I soccorritori girano di quartiere in quartiere in cerca di uccisi e feriti nei raid israeliani. Netanyahu annuncia l’ampliamento dell’invasione di terra: “Battaglia dell’umanità contro i barbari”. Il fotoreporter Motaz Azaiza non ha bisogno di Elon Musk per aggirare la paralisi a Gaza di tutte le comunicazioni telefoniche e di Internet scattata venerdì sera poco prima che Israele lanciasse la sua prima vera incursione di terra a Gaza, accompagnata da bombardamenti aerei di una intensità mai vista.
di Francesca Caferri
La Repubblica, 29 ottobre 2023 Netanyahu cerca di tranquillizzare le famiglie dei rapiti. Che insistono: “Non importa come, riportateli a casa”. “Tutti per tutti”. Le parole sussurrate sabato mattina nella grande piazza davanti al museo di Tel Aviv da genitori, fratelli, figli dei 229 ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza diventano un urlo quando arriva la sera e, alla fine di un lungo braccio di ferro fatto di appuntamenti rimandati, minacce e compromessi, i rappresentanti delle famiglie si siedono di fronte al primo ministro Benjamin Netanyahu, all’ex capo dell’opposizione Benny Gantz e al ministro della Difesa Yoav Gallant.
DOCUMENTI
Articolo. "Considerazioni su rieducazione e riparazione", di Giovanni Fiandaca
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 ottobre al 5 novembre 2023
Convegno: "Restorative Justice. Il volto umano della giustizia" (Napoli, 10 novembre 2023)
Iniziative per celebrare il Centenario di Sesta Opera San Fedele (Milano, 10, 11 e 15 novembre 2023)
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