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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 28 ottobre 2023
di David Allegranti
linkiesta.it, 28 ottobre 2023 Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, ha annunciato cambiamenti sostanziali nei penitenziari: dal reinserimento sociale alle misure alternative, fino alla riduzione del volontariato e all’abolizione delle pene incostituzionali. Potrebbe essere una autentica rivoluzione, quella annunciata da Giovanni Russo, capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), al recente “Salone della Giustizia”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 ottobre 2023 I modelli di detenzione del passato non possono più soddisfare le esigenze attuali. In questa prospettiva, la Circolare del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) del 18 luglio 2022, che indica le direttive per il rilancio del regime e del trattamento penitenziario per il circuito della media sicurezza, rappresentava un passo necessario. Tuttavia, il Garante nazionale, nell’esprimere il proprio parere sulla circolare in fase di elaborazione, aveva già evidenziato perplessità su alcuni aspetti rimasti però anche nella versione definitiva del testo; perplessità in parte confermate dalla sperimentazione della Circolare effettuata nei quattro Provveditorati di Campania, Lombardia, Triveneto e Sicilia. Parliamo di uno degli ultimi atti del Garante nazionale uscente. Per questo vale la pena soffermarsi.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2023 Sergio Mattarella, nel ricordare il magistrato Luigi Daga, ci racconta come egli “si impegnò per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione”. Il ricordo si è svolto giovedì, nel trentesimo anniversario dell’attentato in Egitto che portò Daga alla morte. Ma le parole di Mattarella non guardano solamente al passato. È evidente il messaggio relativo al cosiddetto decreto Caivano, che recherebbe supposte misure urgenti di contrasto alla criminalità minorile e sulla cui conversione in legge è oggi impegnato il Parlamento.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
La Repubblica, 28 ottobre 2023 Il provvedimento assunto nei confronti dell’anarchico sembra avere il significato di una sentenza esemplare e di un messaggio pesantemente simbolico. Il 15 novembre di un anno fa sulle pagine di questo giornale si parlava per la prima volta dell’applicazione del regime di detenzione del 41 bis all’anarchico Alfredo Cospito. Detenuto nel carcere di Sassari, Cospito da un mese aveva iniziato lo sciopero della fame contro le limitazioni imposte da quel regime speciale: l’ora d’aria passata in un piccolo rettangolo di cemento, la socialità ridotta a due persone, le comunicazioni con l’esterno trattenute in entrata e in uscita, la possibilità di leggere pochi e selezionati testi.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2023 Critici i penalisti: gli aumenti di pena massima e minima per i reati di lieve entità in materia di stupefacenti contraddicono i principi di proporzionalità. Via libera in Senato (con 90 sì, 45 no, e zero astenuti) alla conversione in legge (con modificazioni) del cd. Dl Caivano (123/2023), norma “bandiera” del Governo Meloni che contiene “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile e alla criminalità minorile”, prevedendo un generale inasprimento delle pene e un accesso al carcere più facile per i minori. Il voto è passato con la “fiducia”. Per Boccia (Pd): “è sintomo che la maggioranza è spaccata”.
di Simona Musco
Il Dubbio, 28 ottobre 2023 Il giudice che ha negato gli arresti è stato accusato di aver fatto fare passi indietro nella lotta alle mafie. Ma la sua non è la prima decisione critica sulle accuse di mafia. Il gran rifiuto di Tommaso Perna, il gip che ha respinto la richiesta di misure cautelari per 142 persone avanzata dalla procuratrice aggiunta di Milano Alessandra Dolci e dalla sostituta Alessandra Cerreti, non è un’azione peregrina che crea una novità assoluta nel panorama giudiziario. E trova anzi la sua più grande conferma in una sentenza che ha fatto storia, ovvero quella del processo “Mafia Capitale” (rectius: Mondo di mezzo). Un processo che è servito a chiarire un concetto: se tutto è mafia, nulla è mafia.
di Frank Cimini
L’Unità, 28 ottobre 2023 L’ex br scrive ad Albamonte, che lo accusa di favoreggiamento. “Come avrei potuto essere complice nel 2021 di una persona fuggita nel 1981?”. “Vorrei tanto che un uomo, un uomo solo mi capisse. E desidererei che quell’uomo fosse lei”. Questo scriveva il protagonista del romanzo di Georges Simenon, Lettera al mio giudice. Paolo Persichetti, invece, ha scritto al pm Eugenio Albamonte una lettera aperta dal titolo: “Io indagato per favoreggiamento di chi e per cosa?”. “Il favoreggiamento c’è o non c’è” scrive il ricercatore storico in passato condannato per fatti di lotta armata. Il favoreggiamento sarebbe relativo alla presunta divulgazione di materiale riservato della commissione parlamentare di inchiesta sul caso Moro.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2023 Il giudizio di legittimità può solo vagliare la presenza di una completa motivazione sulla prognosi di mancato adeguamento alle prescrizioni alternative al carcere. Le pene sostitutive di quelle detentive brevi sono applicate dal giudice in base a una valutazione squisitamente di merito che s’incentra sul contenimento o l’annullamento del rischio di recidiva da parte del condannato. Il giudice sostituisce quindi la sanzione penale detentiva con una misura maggiormente finalizzata alla rieducazione e risocializzazione del condannato che deve però - in base a un giudizio prognostico del giudice - essere ritenuto capace di rispettare le prescrizioni imposte in alternativa al carcere.
di Giovanna Trinchella
Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2023 “Tre anni pena proporzionata per i pirati della strada”. Doppia decisione della Consulta in tema di incidenti stradali. I giudici sono intervenuti sia sulle norme che regolano la guida in stato di ebrezza, sia su quelle che regolano l’omissione di soccorso con fuga. Entrambi i verdetti hanno stabilito che le pene previste sono legittime e proporzionate.
TERRITORIO
di Nico Falco
fanpage.it, 28 ottobre 2023 Un 50enne, recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si è tolto la vita nel reparto dove era stato ricoverato a seguito di un precedente tentativo di uccidersi. È il quarto caso in Campania nel 2023. Ci sarebbe una storia di profonda solitudine dietro il suicidio di un detenuto recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta: l’uomo, che sarebbe stato scarcerato tra pochi mesi, si sarebbe tolto la vita per il timore di restare solo una volta libero. A raccontare il retroscena è il garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello, specificando che si tratta del quarto suicidio maturato in ambienti carcerari in Campania dall’inizio del 2023, il 55esimo considerando le strutture detentive di tutta Italia.
di Andrea Cozzolino
L’Unità, 28 ottobre 2023 Ogni tentativo è solo accanimento terapeutico. Chiuderlo è un’urgenza non rinviabile. Poggioreale va chiuso. Non esistono mezze misure, né credibili alternative. Non servono costose ristrutturazioni. Tentate, e mai concluse, tra lungaggini burocratiche, e vincoli. La vita lunga di Poggioreale, carcere costruito nel 1914, è giunta alla fine. Ogni tentativo è puro accanimento terapeutico, non c’è futuro.
di Lilina Golia
Corriere della Sera, 28 ottobre 2023 In tribunale il convegno organizzato dai magistrati. Rispoli: si usino i beni confiscati. Il piano resta quello dell’acquisizione delle aree vicino a Verziano. C’è da rimodulare il progetto, ormai superato. Ma il nodo cruciale restano le risorse per la realizzazione di una nuova struttura carceraria, in sostituzione di Canton Mombello. “Servono 54 milioni di euro - sottolinea la direttrice Francesca Paola Lucrezi - rispetto allo stanziamento del 2013, pari a 16 milioni”.
di Giuseppe Maiorana
sondriotoday.it, 28 ottobre 2023 Orit Liss in un breve messaggio ha rimarcato “la mancata presa in considerazione delle problematiche e difficoltà espresse in questi anni”. Lo aveva preannunciato nel corso della recente commissione consiliare tenutasi a palazzo Pretorio in cui aveva espresso tutte le sue difficoltà a svolgere il ruolo in maniera consona, ma ora la decisione è stata presa in maniera concreta: Orit Liss si è dimessa dall’incarico di garante dei detenuti del carcere di Sondrio.
di Martina Strobietto
Gazzetta di Siena, 28 ottobre 2023 Il sindaco Nicoletta Fabio ha scelto Stefano Longo come nuovo Garante per i diritti delle persone detenute del Comune di Siena. Dopo una laurea in giurisprudenza, un master in discipline giuridico-economiche e un corso di formazione per le attività di sostegno didattico agli studenti con disabilità, Longo ha insegnato negli istituti comprensivi di Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni e Empoli. Attualmente ha l’incarico di docente presso l’istituto comprensivo di Castelnuovo Berardenga. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di Consigliere di Amministrazione nell’ambito delle attività relative alla gestione amministrativa, finanziaria e patrimoniale dell’Ateneo senese tra il 2017 e il 2019.
di Cinzia Raineri Djerbouh
La Repubblica, 28 ottobre 2023 Il 70% di chi esce dal carcere compie nuovamente un reato, ma la percentuale si abbassa per chi ha svolto attività lavorative durante il periodo di detenzione. Quello del lavoro in relazione alle carceri è un tema fondamentale, soprattutto in Lombardia, la regione con il più alto tasso di sovraffollamento e che accoglie il 27% delle persone detenute in Italia. Sono circa “30mila le persone detenute che scontano pene da 1 a 3 anni. Il lavoro fuori dalle carceri può tentare di svuotare le strutture”, spiega Daniele Nahum, presidente della Sottosezione carceri del Comune di Milano, in occasione del convegno “Carcere, lavoro e sviluppo sostenibile” che si è tenuto oggi al Museo del Risorgimento.
elbareport.it, 28 ottobre 2023 Oltre 800 ore per l’orientamento e la profilazione di 145 detenuti, a cui si aggiungono 390 ore di formazione obbligatoria per 220 detenuti che hanno portato al rilascio di patenti per la guida di trattori e patentini Haccp e fitosanitari. Un laboratorio, in via di attivazione, sull’isola di Pianosa per la trasformazione di prodotti agricoli e la produzione di conserve, sottoli, oli essenziali. Sono alcuni dei risultati raggiunti in 4 anni di attività attraverso Milia, progetto sperimentale della Regione Toscana finanziato dal Ministero della Giustizia attraverso il Pon Inclusione 2014-2020, per l’inserimento socio lavorativo di detenuti in esecuzione pena a Gorgona e Pianosa, che ha coinvolto anche persone ristrette nelle carceri di Livorno e Porto Azzurro.
di Lucia Landoni
La Repubblica, 28 ottobre 2023 Don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio: “Noi non facciamo la carità ai detenuti, diamo loro una concreta opportunità di riscatto”. Oltre tremila cesti venduti e 80mila di euro di indotto economico generato per le cooperative carcerarie di tutta Italia negli ultimi tre anni, ma soprattutto centinaia di persone coinvolte, che hanno l’opportunità di ritrovare la propria dignità attraverso il lavoro: sono i numeri del progetto “Cesti di Natale” promosso dalla cooperativa La Valle di Ezechiele, fondata nel 2019 da don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio (in provincia di Varese), per favorire il reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti.
Libertà, 28 ottobre 2023 Alcuni sono giovani, poco più che ragazzi. Altri hanno i capelli bianchi. A una prima occhiata non si può sapere chi di loro sia stato padre, fuori dalle mura delle Novate. Certo è che continuano a esserlo anche lì dentro, fra le pareti dei corridoi colorate come quelle di una scuola. Chissà cosa hanno pensato gli studenti del liceo Gioia che l’altro pomeriggio si sono ritrovati a depositare negli armadietti zaini e cellulari per entrare nella casa circondariale di Piacenza: ad accoglierli la direttrice Maria Gabriella Lusi che dal 2020 sostiene il progetto “Genitori comunque” portato avanti con l’associazione “Verso Itaca”.
cronachepicene.it, 28 ottobre 2023 È il prodotto di un gruppo di lavoro coordinato dall’Ambito Sociale Territoriale 22 che, oltre al capoluogo, comprende anche i Comuni di Acquasanta, Arquata, Folignano, Maltignano, Montegallo, Palmiano, Venarotta e Roccafluvione “Oltre le parole” è il nome di una iniziativa dell’Ambito Territoriale Sociale 22 che comprende i Comuni di Ascoli, Acquasanta, Arquata, Folignano, Maltignano, Montegallo, Palmiano, Venarotta e Roccafluvione da realizzare all’interno del carcere di Marino del Tronto.
lanuovaprovincia.it, 28 ottobre 2023 Composto da due atti, vedrà sul palco 15 detenuti della casa di reclusione di Quarto nell’ambito del progetto promosso da Agar teatro ed Effatà con Comune di Asti e direzione del carcere. Si intitola “Teatro Oltre” per richiamare il concetto che con l’arte si riesce ad andare oltre le sbarre del carcere. Parliamo del progetto promosso da Agar teatro e Associazione Effatà - insieme a Comune di Asti, Casa di reclusione di Quarto d’Asti e Federazione italiana teatro amatori - che prevede la realizzazione di uno spettacolo teatrale che coinvolge, in qualità di attori, circa quindici detenuti del carcere astigiano.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 28 ottobre 2023 “I miei quadri in Vaticano per Papa Francesco. Con l’arte riempio il silenzio”. Collegato alla mafia catanese, 74 anni, è detenuto a Opera. La sua mostra “Rinascita” dai penitenziari all’Auditorium San Fedele. “Grazie ai quadri sono riuscito ad agganciare le mie due figlie. Sono un monito per i giovani”. Qualche mese fa, chino davanti a una tela bianca, pennello e tavolozza in mano, c’era un uomo che piangeva. Poi però la tela ha preso vita. I colori hanno dato forma a un dipinto piccolo e importante. E martedì, l’uomo ha consegnato il suo quadro, ispirato alla settecentesca Madonna che scioglie i nodi, a Papa Francesco.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 28 ottobre 2023 “Indignato, sbigottito e annichilito”, così Claudio Salvia ha reagito alla riedizione della fiction “Il camorrista”, realizzata nel 1986 da un giovane Giuseppe Tornatore che tornerà presto sugli schermi di Canale 5 in versione lunga e restaurata. La serie racconta la parabola di Raffaele Cutolo, lo spietato boss della Nuova camorra organizzata(Nco), un’organizzazione che ha ucciso migliaia di persone tra cui Giuseppe Salvia, padre di Claudio e vicedirettore del carcere di Poggioreale, freddato il 14 aprile 1981 in un agguato sulla tangenziale di Napoli.
di Andreina Corso
Ristretti Orizzonti, 28 ottobre 2023 Liliana è in fila: c’è l’ispezione e devono accertare se sei sana, se puoi lavorare con efficienza. Se lo sei, passi ed esci dalla fila e vai nella direzione dei sani, radunati ai lati. Se non lo sei, come Janine, che ha le dita delle mani sanguinanti, le falangi tagliate da una lama d’acciaio durante il duro lavoro imposto a lei e alle altre ragazzine, mani che tiene nascoste dietro alla schiena (ma i nazisti non li imbrogli), attenti e disciplinati come sono, ti indicano un’altra direzione, quella delle docce di fumo. Ti ordinano quell’altra direzione, come si usa nei campi di concentramento.
AFFARI SOCIALI
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 28 ottobre 2023 Samba, gambiano, dorme tutte le sere nel parco delle Cascine. “Sono stato in una struttura per migranti, poi ho ricevuto la protezione internazionale e sono dovuto andare via”. Nei giardini della Fortezza c’è Khaled, pachistano, insieme ad altri connazionali. Sono arrivati dalla rotta balcanica, ma nei centri di accoglienza non ho trovato posto. In centro c’è Claudio, siciliano, un passato familiare burrascoso e qualche anno in carcere, fino a pochi giorni fa accampato con la sua tenda nel vicolo di Santa Maria Maggiore. “Io mi vergogno a vivere in queste condizioni, a stare accanto al Duomo a chiedere l’elemosina, a dormire in questa tenda”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 ottobre 2023 Il diniego opposto ad una malata oncologica con tutti i requisiti richiesti dalla Consulta. Per la sanità regionale manca il sostegno vitale (che c’è). In Veneto avrebbero detto sì. A Roma una signora di 57 anni, malata oncologica in fase terminale, ha chiesto di mettere fine alle proprie sofferenze che reputa ormai intollerabili. Ha tutti i requisiti stabiliti dalla Corte costituzionale nella importante sentenza 242 Cappato/Dj Fabo del 2019 per accedere al suicidio medicalmente assistito nella propria abitazione, ma l’Azienda sanitaria regionale Asl Rm 1, nella persona del Commissario straordinario Giuseppe Quintavalle e del direttore sanitario ...
di Elena Dusi
La Repubblica, 28 ottobre 2023 La Società Italiana di Pediatria sulla salute dei minorenni stranieri in Italia: mortalità e povertà più alte, rischi di infibulazione e matrimoni forzati. E se il genitore perde il lavoro si rischia di restare senza assistenza. I genitori di Kofi erano arrivati in Italia dal Ghana. Quando il bambino - Kofi non è il suo vero nome - è finito in pronto soccorso a Parma a causa del diabete, loro scuotevano la testa increduli. “Ligi alle prescrizioni del medico, davano ogni giorno l’insulina al bambino. Peccato che gliela somministrassero per bocca, non come si dovrebbe, con un’iniezione”.
di Domenico Quirico
La Stampa, 28 ottobre 2023 Ci sono popoli dimenticati, tanti, troppi: i tibetani, i karen, gli yanomani dell’Amazzonia, gli uiguri del Xinjiang, i curdi, sì anche i curdi a cui dedichiamo attenzione quando ci servono, contro Saddam Hussein o il neo califfato, per scaricarli poi nel loro frammentato oblio. Conosciamo le loro tragedie, a menadito, certo: ma ci sono cose più importanti nel disordine mondiale per farcene carico. Non disturbano. Non hanno carri armati o bombe, non compiono attentati. Vegetano. È diventare inutili che dà un senso di disperazione. Israeliani e palestinesi, invece, non sono popoli dimenticati. Sono due popoli soli. E forse questo è anche peggio. Ieri l’Onu li ha accumunati: nella condanna dei crimini di guerra che entrambi avrebbero commesso!
di Sabato Angieri
Il Manifesto, 28 ottobre 2023 Al Palazzo di vetro raggiunti i due terzi di voti favorevoli necessari. L’Italia si astiene. L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza di risoluzione che chiedeva la tregua a Gaza, l’ingresso degli aiuti umanitari e la fine delle evacuazioni forzate dei civili. Con 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l’Italia), i due giorni di riunione sono giunti a un punto. Nonostante la gran parte dei 112 oratori che si erano prenotati per intervenire non sono riusciti a parlare, a metà giornata era già chiaro che il voto si sarebbe tenuto entro il pomeriggio di ieri (la sera in Italia).
di Paolo Lepri
Corriere della Sera, 28 ottobre 2023 È arrivato il momento di ritrovare la pietà perduta, mentre i carri armati israeliani entrano a Gaza e la catastrofe attesa in questi giorni drammatici seguiti al massacro del 7 ottobre rischia di materializzarsi in uno scenario al quale il mondo non avrebbe voluto assistere. Mentre nuove vittime innocenti si aggiungono alla spirale della distruzione, la memoria fa riaffiorare le parole del franco-israeliano Ofer Bronchtein, già collaboratore di Yitzhak Rabin, contenute in una lettera ad un amico palestinese pubblicata da Le Monde: “La collera che evochi di fronte alla situazione del tuo popolo è legittima. Ma il tuo silenzio di fronte al dolore del mio è insopportabile”.
DOCUMENTI
Articolo. "Considerazioni su rieducazione e riparazione", di Giovanni Fiandaca
Articolo. "L’estensione dei benefici penitenziari ai detenuti stranieri", di Rodolfo Carmenati
Articolo. "Femminicidi, raggiunte le 100 vittime nei primi dieci mesi del 2023", di Lorenza Pleuteri
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 ottobre al 5 novembre 2023
Convegno: "Restorative Justice. Il volto umano della giustizia" (Napoli, 10 novembre 2023)
Iniziative per celebrare il Centenario di Sesta Opera San Fedele (Milano, 10, 11 e 15 novembre 2023)
CORSI E MASTER
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