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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 27 ottobre 2023
di Andrea Oleandri*
lavialibera.it, 27 ottobre 2023 Dopo un anno di governo Meloni, le priorità annunciate dal ministro della Giustizia su carcere e sistema penitenziario sono rimaste al palo. L’esecutivo ha invece aumentato pene e sanzioni, secondo uno schema populista che Carlo Nordio stesso criticava. Il 22 ottobre 2022 il governo guidato da Giorgia Meloni è entrato in carica, con la premier e i ministri che, come da rito, hanno giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quel giorno c’era anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio che, sul tema del carcere e delle pene, molto aveva detto e preannunciato. Dopo un anno però, come vedremo, tutto è rimasto nelle intenzioni.
di Leonardo Fiorentini*
L’Unità, 27 ottobre 2023 La stretta sulle condotte di lieve entità proposta nel dl Caivano conferma la linea: colpire pesci sempre più piccoli. Mattarella però parla chiaro: in cella solo per delitti gravi. Quando ieri il Presidente Mattarella, ricordando Luigi Daga, magistrato morto 30 anni fa dopo un attentato in Egitto, ha sottolineato il suo impegno “per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione” il pensiero di molti è andato al dibattito sul Decreto Caivano.
di Ugo Ceron*
Avvenire, 27 ottobre 2023 Nei giorni scorsi il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, ha proposto di evitare il carcere per le persone con problematiche di dipendenza patologica “almeno alla prima condanna”: Ci sembra un intento condivisibile. È necessario però collegare questa proposta ad una misura più ampia e generale circa l’applicazione delle misure alternative al carcere, in particolar modo per le persone con problematiche di dipendenza.
di Mirko Aufiero
nxwss.com, 27 ottobre 2023 Dalle cause del sovraffollamento delle carceri alle possibili soluzioni: ne abbiamo parlato con Susanna Marietti, coordinatrice nazionale dell’associazione Antigone. 56mila detenuti per 51mila posti, 85 suicidi nel 2022, tasso di sovraffollamento ufficiale del 110,6%. Questi alcuni dei numeri sulle carceri italiane pubblicati dall’ultimo rapporto di Antigone, associazione nata negli anni ottanta che si occupa di raccogliere e divulgare informazioni sulla realtà carceraria italiana.
di Rodolfo Carmenati
diritto.net, 27 ottobre 2023 Le carceri italiane rappresentano un ambiente complesso e delicato, in cui si concentrano numerosi problemi sociali e umanitari. Tra questi, uno dei temi più rilevanti è quello della sanità penitenziaria e dei diritti dei detenuti. La tutela della salute all’interno delle carceri è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti i detenuti, in conformità con le norme nazionali e internazionali.
di Ilaria Sacchettoni
Corriere della Sera, 27 ottobre 2023 Un testimone mentì e lo accusò dell’eccidio di Sinnai, un paese in provincia di Cagliari, solo nel 2017 la verità ha cominciato a emergere grazie a un avvocato incrollabile. Lui, ex pastore, è sempre stato un detenuto modello. C’è la richiesta di grazia, ma il nemico ora è la burocrazia. Ambiguità che nessuno vuole sciogliere: ma Luigi Pinna, superstite del massacro di Sinnai, davvero ha visto il suo assassino? In questa storia del 1991, riemersa come il fantasma di una Sardegna arretrata eppure garantista, rurale ma solidale, c’è in ballo l’innocenza di una comunità. E soprattutto quella di un uomo.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 27 ottobre 2023 Secondo i dati forniti dal ministero, la durata media dei processi penali in Italia sarebbe diminuita di un terzo rispetto al 2019, raggiungendo e superando con tre anni di anticipo l’obiettivo del Pnrr. Un trionfo difficile da credere. La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia: l’Italia ha risolto il problema della lentezza della giustizia penale. Secondo l’ultimo monitoraggio svolto dal ministero della Giustizia, infatti, il nostro paese ha (avrebbe, il condizionale come vedremo è d’obbligo) ridotto addirittura di un terzo la durata media dei processi penali rispetto al 2019, raggiungendo e superando con tre anni di anticipo l’obiettivo fissato dal Pnrr: la riduzione del 25 per cento dei tempi dei processi entro il 2026.
di Francesco Petrelli*
Il Riformista, 27 ottobre 2023 Come strumento di repressione esercita un grande fascino sulla nostra società: vorremmo che tutto ciò che non ci piace fosse reso “reato penale”. Coniarne di nuovi quindi è un merito, guai invece se si prova a eliminarne qualcuno. Vedi il caso dell’abuso d’ufficio. L’illecito penale, quello che noi chiamiamo “reato”, esercita un fascino indiscutibile nella nostra società. Non la condotta criminale che lo contraddistingue, ovviamente, ma il reato come prodotto ideologico, come strumento di intimidazione e di repressione. Non riusciamo più a farne a meno nella discussione pubblica. È divenuto l’unico discrimine fra il bene e il male, fra il buono e il cattivo, fra l’etico e l’immorale. E come tale il reato è divenuto l’unico strumento di conoscenza e di costruzione della realtà.
di Nicoletta Cottone
Il Sole 24 Ore, 27 ottobre 2023 Dall’arresto in flagranza differita al carcere per manomissione del braccialetto elettronico. Unanimità in aula alla Camera per il primo via libera della Camera al disegno di legge contro la violenza sulle donne. Il semaforo verde si è acceso con 190 voti favorevoli, tanto che la ministra per la Famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella si è detta “emozionata” da tanto partecipato impegno: “la legge sarà efficace, salvavita e darà la possibilità alle donne di non sentirsi più sole”. Il provvedimento, che passa ora all’esame del Senato, è frutto del testo governativo proposto dalla ministra nel solco normativo tracciato dal ‘Codice rosso’.
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 ottobre 2023 Stampa e magistrati attaccano il giudice che ha negato la misura cautelare per 142 accusati di associazione mafiosa. Muta l’Anm, lo difende solo Roia. L’accusa è singolare: il giudice ha fatto copia e incolla. A dirlo sono stati i pm di Milano “bocciati” dal gip Tommaso Perna, che ha “osato” rigettare la richiesta di arresto avanzata dalla Dda per 140 persone. Normale dialettica processuale, verrebbe da dire. E invece no, perché Perna, giovane giudice in forza al Tribunale di Milano, è finito nel ciclone, accusato, addirittura, di spargere “veleni”.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 27 ottobre 2023 Le polemiche per il blitz antimafia con 11 misure cautelari su 154 richieste. Il Tribunale: il nostro ruolo? Non è una patologia, è la legge. Ci vorranno non giorni, e nemmeno settimane, ma almeno due o tre mesi, perché il Tribunale del Riesame fissi le udienze in cui dirimere le opposte valutazioni giuridiche della pm Alessandra Cerreti (153 richieste cautelari per una ritenuta associazione mafiosa consorziata a Milano tra mafia, ‘ndrangheta e camorra) e del gip Tommaso Perna (che non l’ha riconosciuta, e ha disposto 11 arresti su 120). La ragione è che il Riesame (di tutti gli arresti e sequestri di tutto il distretto) ha solo un presidente e 6 giudici, che tra poco rimarranno 4 visto che 2 hanno avuto dal Csm altri ruoli.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 27 ottobre 2023 Ha creato scompiglio il fatto che a Milano un giudice si sia permesso di non accogliere le richieste del pubblico ministero. Non ha ricevuto molti applausi, ma ha conquistato in gran parte la prima pagina della critica il gip Tommaso Perna il quale, concedendo “solo” 11 misure cautelari in carcere su 153 richieste, ha osato violare niente meno che il sacrario dell’Antimafia milanese, quella che fu il regno di Ilda Boccassini e oggi è diretto da Alessandria Dolci. Sconcerto, delusione, persino lo sberleffo di Marco Travaglio che accusa il giudice di aver “copiato” dagli studi giuridici di un avvocato.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 ottobre 2023 La Cedu, la Corte europea di Strasburgo, chiede conto e ragione allo Stato italiano in merito alla evidente violazione della presunzione di innocenza nei confronti dell’ex colonnello dei carabinieri Carmelo Canale, ex braccio destro di Paolo Borsellino. I giudici della Corte dei diritti umani hanno accolto il ricorso presentato nel 2019 dall’avvocato Stefano Giordano del Foro di Palermo. I fatti si riferiscono a un fascicolo d’indagine, aperto dall’allora procura di Palermo nel 2012, nei confronti di Canale per un presunto reato, sebbene ormai prescritto. Inevitabilmente chiede archiviazione.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 27 ottobre 2023 La Corte costituzionale ha depositato ieri la sentenza, la n. 192 scritta da Stefano Petitti, anticipata il 27 settembre con comunicato stampa, sul caso Regeni Lo statuto universale del crimine di tortura, delineato dalle dichiarazioni sovranazionali e dai trattati, “è connaturato alla radicale incidenza di tale crimine sulla dignità della persona umana”. Pertanto, il dovere dello Stato di accertare giudizialmente la commissione di questo delitto si presenta come “il volto processuale del dovere di salvaguardia della dignità”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 ottobre 2023 Perché si potrà celebrare il processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni, nonostante non ci sia prova che gli 007 egiziani sappiano di esserne imputati a Roma? In sintesi: per le imputazioni di tortura statale, la disciplina dell’assenza non può tradursi in una immunità “de facto”. Il dettaglio lo spiegano le 23 pagine di motivazioni della sentenza numero 192 (relatore Petitti) depositata ieri dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 420- bis, comma 3, del codice di procedura penale nella parte in cui non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall’art. 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura.
TERRITORIO
di Giulia Bonezzi
Il Giorno, 27 ottobre 2023 “Un infermiere ogni 200 detenuti per turno di giorno, uno ogni 600 di notte, con il supporto di un unico Oss (operatore socio-sanitario)”. Numeri estrapolati con fatica dai sindacati per provare a far luce sul buco nero della sanità penitenziaria, allargato dalla fuga di personale da tutta la sanità pubblica dopo la pandemia e illuminato solo fugacemente, all’inizio di quest’anno, dal caso mediatico di Alfredo Cospito. Ci hanno provato, martedì scorso, anche le commissioni Sanità e Carceri del Pirellone, ascoltando la Rsu dell’Asst Santi Paolo e Carlo sulla situazione di infermieri, Oss, fisioterapisti, tecnici, assistenti sociali, educatori che lavorano nelle prigioni milanesi dove l’assistenza sanitaria ...
di Remo Gasperini
Il Messaggero, 27 ottobre 2023 Nei 4 istituti penitenziari funzionano corsi gestiti da Cpia di Perugia e Terni. A Spoleto operano Alberghiero De Carolis e Artistico Leonardi, nel Ternano coinvolto anche l’Ipsia Pertini. Il quarantatré per cento dei detenuti delle carceri umbre frequenta i corsi scolastici attivi nelle quattro strutture di Perugia, Spoleto, Terni e Orvieto. Secondo i dati pubblicati da Antigone, l’associazione che redige un rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia, sono 619 i sui 1.430 totali i detenuti che frequentano la scuola che funziona negli istituti di pena come sezione carceraria di scuole esterne.
ilpiacenza.it, 27 ottobre 2023 Presentato in Cattolica lo Sportello Giuridico, esperienza di clinica legale per gli studenti della laurea magistrale in Giurisprudenza, in collaborazione con il carcere. Si concretizza in questo passare “dal diritto dei libri alla vita reale, ai problemi delle persone” lo sportello giuridico che sarà attivato nella Casa Circondariale di Piacenza, grazie alla collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza ed Economia del campus di Piacenza e il Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni.
di Antonello Plati
Il Mattino, 27 ottobre 2023 Il reparto c’è ma resta chiuso. Il segretario regionale e il consigliere nazionale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), Vincenzo Palmieri ed Emilio Fattorello, scrivono al governatore della Campania Vincenzo De Luca per chiedere l’apertura della struttura detentiva presso l’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Il reparto c’è, è stato istituito nel 2017, ma resta chiuso con tutti i rischi connessi ai ricoveri (che sono pure frequenti) dei detenuti presso la città ospedaliera di Avellino. Di qui, la richiesta dei sindacalisti, che per la seconda volta in pochi mesi hanno sollecitato un intervento da parte delle istituzioni.
di Maria Fiore
La Provincia Pavese, 27 ottobre 2023 Per devastazione e saccheggio gli imputati rischiano fino a 15 anni. La difesa: “Accusa ingiusta”. “Mi sono fatto 18 ore in auto, dalla Romania, per partecipare al processo. Se mi sarà permesso di parlare vorrò dire la mia: ho pagato in passato per i miei errori, ma questa accusa non è giusta e non voglio pagare anche per quello che è successo quella sera”. La sera a cui fa riferimento Peter David Dimitru, ex detenuto di Torre del Gallo, è quella del 20 marzo 2020, quando scoppiò in carcere una rivolta dei reclusi. Protestavano contro le condizioni di sovraffollamento, che avevano aggravato la diffusione della pandemia Covid, e la limitazione dei colloqui con i familiari decisa come misura preventiva.
di Laura Tedesco
Corriere del Veneto, 27 ottobre 2023 Sospesi dal servizio per un anno. Il giudice: “Rischio di reiterazione di altri reati”. Niente stop invece per 5 colleghi. Il sindacato: “Sono tutti presunti innocenti”. Insulti, pestaggi. Botte, umiliazioni. E poi tante, troppe “coperture”. Illegalità viste ma taciute. Silenzi, teste voltate dall’altra parte. Verbali “aggiustati”, “soffiate” ai colleghi. Diventando così complici dei poliziotti violenti: li avrebbero visti “tradire la funzione e la divisa”, eppure non avrebbero alzato un dito per fermarli. Il 6 giugno scorso, cinque agenti delle Volanti di Verona vennero posti ai domiciliari dai colleghi della Squadra Mobile scaligera con accuse gravissime, compresa quella di tortura.
di Roberto Ridi
elbapress.it, 27 ottobre 2023 Con un convegno si concludono i 4 anni di attività di Milia, progetto della Regione Toscana nato per sperimentare modelli di inclusione lavorativa dei detenuti ristretti nel carcere di Gorgona e di quelli beneficiari del lavoro all’esterno (ex art. 21 OP) a Pianosa provenienti dalla Casa di reclusione di Porto Azzurro. Il convegno si terrà a Livorno presso la Camera di Commercio in piazza del Municipio venerdì 27 ottobre. Sarà non solo l’occasione per illustrare i risultati del progetto finanziato nell’ambito del Pon Inclusione con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, ma costituirà momento di confronto sullo sviluppo economico e l’attrattività turistico-naturalistica delle due isole dell’Arcipelago toscano, anche con il coinvolgimento delle persone detenute nelle strutture detentive.
di Ennio Battista
Il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2023 “È il primo passo per approccio innovativo nell’ambito della giustizia”. Ci vuole molta creatività nell’immaginare dentro un carcere - luogo per antonomasia sinonimo di spazi angusti, superaffollati e di sofferenze di vario tipo - una “stanza della meditazione”. Portare in cella il valore del silenzio, dell’introspezione, della liberazione della mente dai pensieri come rabbia e rancore. Utopia? Scherzo? Non per l’organizzazione di volontariato My Life Design, fondata da Daniel Lumera, biologo naturalista, esperto di scienze del benessere. Perché una vera stanza per meditare è stata inaugurata nella Casa Circondariale Pagliarelli “Antonio Lorusso” di Palermo.
di Gaia Carluccio
legnanonews.com, 27 ottobre 2023 Esce oggi il primo episodio della serie InGalera, realizzata da Officina del Podcast in collaborazione con la cooperativa ABC La Sapienza in tavola. Officina del Podcast ha ideato, scritto e prodotto la serie “InGalera”, 5 episodi che raccontano la storia di un esperimento unico al mondo: un ristorante gourmet, aperto alla società esterna, realizzato all’interno della seconda casa di reclusione di Bollate, alle porte di Milano.
di Enrica Morlicchio
Il Manifesto, 27 ottobre 2023 A proposito del volume “L’odio dei poveri”, di Roberto Ciccarelli, da oggi in libreria per Ponte alle Grazie. Definiti “parassiti sociali”, “scrocconi” e “furbetti”, questa fobia è stata sostenuta anche mediaticamente. Citate due esperienze: a New York nel 1995 contro l’introduzione dell’obbligo di accettare lavori non dignitosi. Nel 1998 in Francia, contro la soppressione dei trasferimenti sociali
di Paolo Viana
Avvenire, 27 ottobre 2023 Le parole del presidente della Cei alla quarantesima assemblea dei Comuni italiani: “C’è tanta sofferenza”. L’appello alla politica perché dia risposte “di sistema”. Il cardinale si presenta a Genova con gli arnesi del sarto. Impegnato a rammendare la pace, ma anche un’emergenza sociale che scandalizza. “C’è tanta sofferenza - dice - e i sei milioni di italiani che vivono in povertà sono una cosa che ci deve scandalizzare. Spessissimo chi vive la sofferenza più diretta sono i Comuni e la Chiesa”. L’intervento dell’arcivescovo di Bologna alla quarantesima assemblea dei Comuni italiani è il riconoscimento di un ruolo alle autonomie e di un’alleanza con la Chiesa.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 27 ottobre 2023 L’economista invoca tre interventi strutturali per il Terzo settore, prima di tutto la co-programmazione: “Ripristinare esenzioni e giustizia fiscale è necessario, ma conta di più il lungo termine”. “Certo che il fisco è importante, che discorsi. Anche per il Terzo settore, figuriamoci. Ma non è tutto. E non è la cosa più importante”. Naturalmente anche il professor Stefano Zamagni, padre internazionale dell’economia sociale, sta seguendo il dibattito in corso sulla Legge di Bilancio. “Che essendo fatta un anno per l’altro - spiega il prof - è pensata sul breve periodo. Ma è sul medio e lungo termine che il Terzo settore deve invocare le cose importanti. Con leggi ordinarie, non con quella di Bilancio. E sono tre: co-programmazione, rivoluzione culturale, Borsa sociale”.
di Walter Massa*
Il Manifesto, 27 ottobre 2023 Venerdì 27 ottobre in piazza. Dopo il dolore per le vittime israeliane di Hamas, non possiamo tacere l’angoscia e la solidarietà verso più di 2 milioni di uomini, donne e bambini asserragliati e affamati nella Striscia. L’adesione dell’Arci alla manifestazione indetta per oggi da Amnesty International Italia e dall’AOI (Ass. di cooperazione e solidarietà internazionale), di cui facciamo parte con la nostra Ong Arcs, è coerente con la nostra storia.
di Emanuele Bonini
La Stampa, 27 ottobre 2023 I leader riuniti a Bruxelles approvano le conclusioni sul conflitto arabo-israeliane. L’Unione europea chiede per Gaza “accesso umanitario senza ostacoli” alla popolazione civile di Gaza, “attraverso corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” quali fornitura di viveri, acqua, cure mediche, riparo e carburante. È questa la formula su cui i capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Ue, riuniti a Bruxelles, hanno convenuto per tentare di alleviare gli effetti del conflitto arabo-israeliano in Medio Oriente. I Ventisette leader si rivolgono anche a Israele e al suo esercito, per chiedere di “assicurare la protezione di tutti i civili, in ogni momento e nel rispetto dei diritto internazionale”. Questo perché l’Ue esprime “preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza” e nella striscia.
DOCUMENTI
Articolo. "Considerazioni su rieducazione e riparazione", di Giovanni Fiandaca
Articolo. "L’estensione dei benefici penitenziari ai detenuti stranieri", di Rodolfo Carmenati
Articolo. "Femminicidi, raggiunte le 100 vittime nei primi dieci mesi del 2023", di Lorenza Pleuteri
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 ottobre al 5 novembre 2023
Convegno: "Restorative Justice. Il volto umano della giustizia" (Napoli, 10 novembre 2023)
Iniziative per celebrare il Centenario di Sesta Opera San Fedele (Milano, 10, 11 e 15 novembre 2023)
CORSI E MASTER
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