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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 29 novembre 2023
di Grazia Zuffa
Il Manifesto, 29 novembre 2023 Il 5 dicembre la Corte Costituzionale discuterà del ricorso avanzato dal Tribunale di Sorveglianza di Spoleto in merito alla sessualità e all’affettività attualmente negate ai detenuti e alle detenute. La questione è di tale importanza da spingere alcune associazioni (la Società della ragione, il Centro Riforma dello Stato, l’Associazione Luca Coscioni) a promuovere un pubblico appello alla Corte dal titolo Il corpo recluso e il diritto all’intimità. L’appello, redatto dal costituzionalista Andrea Pugiotto, ha come primi firmatari un centinaio di giuristi e di altre personalità e sta raccogliendo altre adesioni sui siti delle associazioni. Si spera che la mobilitazione cresca in vista dell’udienza della Corte e che molte altre firme si aggiungano.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 29 novembre 2023 Nell’ultimo pacchetto sicurezza, “il differimento dell’esecuzione della pena nei confronti delle donne incinte o con figli di meno di un anno passa da obbligatorio a facoltativo. È una riforma ideologica. Bisogna fare pressione affinché quella norma venga tolta, anche con un appello che chiedo venga firmato da chiunque pensi si tratti di una misura contro la Costituzione”: lo ha detto ieri il capogruppo di Avs nella commissione Giustizia della Camera Devis Dori, alla conferenza stampa “Donne oltre le sbarre”, da lui convocata insieme alla “Rivista Avvocati”.
di Angela Stella
L’Unità, 29 novembre 2023 L’iniziativa del deputato di sinistra Devis Dori (AvS) ha avuto l’adesione di Pd, Italia Viva, Azione, 5 Stelle, Più Europa e di Luigi Manconi. Si è tenuta ieri alla Camera una conferenza stampa del capogruppo di AvS nella commissione Giustizia, Devis Dori, sulla misura contenuta nell’ultimo pacchetto Sicurezza del Governo che elimina l’obbligo di differimento dell’esecuzione carceraria per le donne incinte o con figli con meno di un anno d’età.
antigone.it, 29 novembre 2023 1. No al recente pacchetto sicurezza del Governo che semplifica tragicamente la nostra società attraverso un inutile e ingiusto inasprimento del modello di repressione penale e carceraria. La sicurezza è una cosa seria e non può essere declinata solo in termini di proibizioni e punizioni. La sicurezza si conquista con inclusione lavorativa e reddito, offerta generalizzata di salute fisica e psichica, città aperte e a disposizione anche nelle ore notturne di donne e uomini, solidarietà sociale verso le fasce più bisognose della popolazione. La sicurezza è prima di tutto sicurezza sociale, lavorativa, umana.
di Monica Zornetta
Avvenire, 29 novembre 2023 La speranza ha tanti nomi, forme, sapori: può essere soffice o croccante; può avere le dimensioni di un chicco di caffè e l’aspetto di un tarallo o di un panettone artigianale. A dimostrarlo sono le numerose eccellenze alimentari prodotte ogni giorno all’interno di molte carceri italiane grazie a importanti progetti sociali. Gestiti da associazioni, cooperative e imprese del Terzo settore insieme con le amministrazioni penitenziarie, sono progetti che puntano a far acquisire alle persone recluse quelle competenze professionali utili al loro reinserimento sociale, civile e lavorativo una volta espiata la pena, come prevede l’articolo 27 della Costituzione. Inoltre, accolgono il monito lanciato lo scorso anno da Papa Francesco al mondo carcerario: “Non possono esserci condanne senza finestre di speranza”.
di Valter Vecellio
L’Opinione, 29 novembre 2023 Per raccontare il caso di Beniamino Zuncheddu, il Tg1 delle 20 ha dedicato un paio di minuti. Bisognava essere bravi nel raccontare questa storia senza citare neppure il Partito Radicale. Giacinto Pinto c’è riuscito. Complimenti. Integrazione che riguarda il Tg2 delle 20,30: non se ne occupa proprio: 32 anni di ingiusta carcerazione sono una storia di “ordinaria ingiustizia”. Talmente ordinaria che non merita di occuparsene. Doppi complimenti.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 29 novembre 2023 Intervista al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Io e Guido Crosetto in consonanza, condivido la sua preoccupazione”. I retroscena parlano di un Consiglio dei ministri burrascoso che lunedì ha approvato il decreto legislativo della legge Cartabia.
di Simona Musco
Il Dubbio, 29 novembre 2023 Le correnti dei magistrati smorzano la polemica con il ministro Crosetto, Antimafia e Copasir si sfilano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto si dice pronto a chiarire con tutti. In Parlamento, in Antimafia, davanti al Copasir e anche con l’Anm. Consapevole, forse, che è meglio fare un passo indietro, per evitare una nuova guerra contro la magistratura, che ha già parecchio materiale in mano per avercela con l’esecutivo.
di Giulia Merlo
Il Domani, 29 novembre 2023 Per l’ex procuratore capo di Milano le parole di Corsetto sono gravi: “Questo esecutivo è insofferente all’indipendenza dei magistrati”. “La separazione delle carriere torna sempre, nelle occasioni più disparate, come rimedio per tutto”, è il parere di Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore capo di Milano e già presidente dell’Associazione nazionale magistrati, che considera il caso Crosetto un episodio molto grave, spia di una diffusa insofferenza del governo nei confronti delle toghe.
di Armando Spataro
La Stampa, 29 novembre 2023 Da Berlusconi a Meloni, spesso i premier hanno cercato di conformare i giudici alla linea del governo. Ma solo attraverso una corretta dialettica tra istituzioni indipendenti ci sarà equilibrio tra i due poteri. La linea d’ombra, nello splendido romanzo di Joseph Conrad, divide la giovinezza dalla maturità dell’età adulta del protagonista che alla fine, con l’aiuto del cuoco della nave che comanda, riesce a superarla. Di fronte a certe prese di posizione di buona parte della politica italiana nei confronti della magistratura mi ritorna in mente quella linea che in questo caso, però, diventa un muro che separa in modo insuperabile disconoscimento e rispetto dei principi costituzionali.
di Federico Capurso
La Stampa, 29 novembre 2023 Il leader di Iv evoca i timori di Palazzo Chigi: “La riforma è al palo. Noi pronti a collaborare, ma l’impressione è che la premier abbia paura”. Il leader di Italia viva Matteo Renzi sta andando a Miami, dove il figlio studia all’università. Prima di partire, però, vuole lanciare un invito a Giorgia Meloni a riprendere in mano la riforma della Giustizia: “Noi siamo disponibili a collaborare”, assicura, ma tutto è fermo e adesso l’impressione dell’ex premier è che “Meloni ha paura”.
di Angela Stella
L’Unità, 29 novembre 2023 Crosetto cosa sa? E cosa lo ha spinto ad alzare un polverone così alto e uno scontro così acceso con l’Anm dopo che il Governo Meloni aveva dato dei segnali di distensione negli ultimi tempi? “Se interessati, incontrerei molto volentieri il Presidente dell’associazione Magistrati Santalucia ed il suo direttivo per chiarire loro le mie parole e le motivazioni. Così capiranno che alla base c’è solo un enorme rispetto per le istituzioni. Tutte. Magistratura in primis”: ecco che nel pomeriggio di ieri, dopo due giorni di feroci polemiche, arriva la retromarcia del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
di Giuliano Ferrara
Il Foglio, 29 novembre 2023 La politica inerme davanti ai pm che riscrivono la storia d’Italia come se fossero una lobby che svuota di significato il funzionamento della democrazia liberale. Eugenio Albamonte è un pubblico ministero, già capo dell’Associazione nazionale magistrati, della corrente di Area che in congresso si dice esterrefatta della pretesa che i magistrati siano considerati dei burocrati. Infatti Albamonte stabilisce così la sua equivalenza costituzionale tra magistratura e potere legislativo: alla domanda su come giudichi l’idea di un test psico-attitudinale di reclutamento per i magistrati, come per i piloti di aereo e per i poliziotti, il pm risponde su Repubblica: “Come reagirebbe la politica se io oggi proponessi un identico test per candidarsi in Parlamento?”.
di Enrico Pisciotta
ilsicilia.it, 29 novembre 2023 La situazione carceraria in Sicilia non è delle migliori. Le numerose rivolte ed episodi di violenza che nelle ultime settimane si stanno verificando negli istituti penitenziari dell’Isola sono solo la punta dell’iceberg di una serie di circostanze sommerse che troppe volte negli anni sono state trascurate. Carenza di operatori, diritti negati e sovraffollamento sono le condizioni quotidiane per i detenuti e le detenute in ambito regionale e, più in generale, nell’intero territorio italiano. A ciò si aggiunge anche la trascuratezza dell’aspetto affettivo e psicologico a causa del distacco dalla famiglia e dai legami più cari, specie per le donne recluse.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 29 novembre 2023 “Trattamento inumano”. Respinto il ricorso, ribaditi lo stop dal servizio per un anno e l’obbligo di firma. Il tribunale: “Dai filmati nessuna prova di resistenza del recluso contro le guardie. Comportamento inadeguato e degradante. La perquisizione? Senza dignità”. Tortura aggravata perché commessa da pubblici ufficiali, con abuso di potere, violando la disciplina della loro funzione e causando lesioni. È il reato ipotizzato dal pubblico ministero Maria Rita Pantani a carico di 14 agenti della polizia penitenziaria indagati (per dieci erano state disposte inizialmente misure cautelari, poi per un agente revocata) per la condotta violenta che avrebbero tenuto verso un detenuto, un 40enne tunisino lo scorso aprile nella casa circondariale di via Settembrini a Reggio.
Il Resto del Carlino, 29 novembre 2023 “Dopo aver trovato e stanziato tutte le risorse necessarie per la realizzazione del nuovo carcere di Forlì, parliamo di oltre 27 milioni di euro, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha accelerato l’iter per l’affidamento dell’opera”: lo annuncia la deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri. Dopo un lunghissimo stallo, Forlì può sperare di vedere il nuovo penitenziario, che sorgerà al Quattro: mossa dalle molteplici e strategiche implicazioni visto che, a cascata, libererebbe la Rocca di Ravaldino.
agensir.it, 29 novembre 2023 È in programma per domani, giovedì 30 novembre, alle 18, al centro culturale diocesano Paolino d’Aquileia di via Treppo 5/B, a Udine, “Il carcere e la città”, nuova tappa del ciclo di incontri che punta ad accendere i riflettori sul carcere. A proporlo è il Circolo culturale regionale Enzo Piccinini, insieme alla Caritas diocesana di Udine, con il sostegno della Fondazione Friuli.
unifi.it, 29 novembre 2023 Tre giorni dedicati alla formazione universitaria in carcere. Si riunisce all’Università di Firenze, a partire da giovedì 30 novembre, l’Assemblea della Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (Cnupp). La Cnupp è stata istituita nel 2018 come organo della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
AFFARI SOCIALI
di Francesca Polizzi
Il Domani, 29 novembre 2023 Dietro alle linee guida della rete “Educare alle differenze” ci sono anni di formazione e condivisione. Fiducia, autodeterminazione, ascolto, cura: un modello lontano da quello proposto dal ministro Valditara. Relazione di fiducia, autodeterminazione, ascolto, creazione di spazi, formazione e prevenzione. Sono solo alcune delle parole chiave delle linee guida “Che fare? Tutto quello che avreste voluto sapere per contrastare le violenze di/del genere a scuola”. Questo lavoro nasce dall’impegno della rete Educare alle differenze e dalla consapevolezza del ruolo cruciale che la scuola può giocare sia nella prevenzione che nel contrasto di queste forme di violenza.
La Repubblica, 29 novembre 2023 Non ci sono stime ufficiali su quanti siano gli orfani delle vittime di femminicidio in Italia. Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha avviato “A braccia aperte”, la prima iniziativa di sistema in loro favore e a supporto delle famiglie affidatarie. In gergo vengono definiti “orfani speciali” perché la perdita di uno dei genitori è avvenuta per mano di un coniuge. Ma sono doppiamente orfani, perché la perdita della madre per mano del padre significa anche che l’altro genitore non ha più contatti con i bambini e questi, divenuti maggiorenni e consapevoli dell’accaduto, quasi sempre non vogliono più vederli.
di Niccolò Carratelli
La Stampa, 29 novembre 2023 Previsti anche l’aumento della capienza dei Centri, una stretta sui richiedenti asilo e su chi ha compiuto 16 anni. Critiche da Cuperlo, Magi, Boschi: “Non aumenterà la sicurezza degli italiani ma aumenterà la marginalità sociale”. Il divieto di ingresso per i migranti condannati per una serie di reati e l’espulsione di quelli irregolari ritenuti “pericolosi”.
La Stampa, 29 novembre 2023 Il nuovo decreto, che deve passare al Senato, prevede tra l’altro di poter accogliere chi ha compiuto 16 anni nei centri per adulti. “Forte allarme” di fronte alla riduzione delle tutele per i minori stranieri non accompagnati viene espresso da Save the Children alla luce del testo del nuovo decreto Immigrazione, approvato oggi dalla Camera, che passa ora al Senato per completare l’iter di conversione in Legge. Save the Children lancia l’allarme per i migranti che hanno compiuto 16 anni, che potranno essere indirizzati ai centri per gli adulti e per i quali saranno consentiti metodi come le radiografie, dunque invasivi, per accertare l’età, di fatto con quello che l’associazione giudica un “limitato consenso”.
di Mario Giro*
Il Domani, 29 novembre 2023 Nella cultura del diritto delle democrazie non ci può essere differenza tra vittime, non si può fare una gerarchia della sofferenza o classifiche del dolore. La logica dello schieramento è bellicista, maschilista, e produce ingiustizia. Stilare una graduatoria del male fabbricando una macabra contabilità dei morti è immorale e disonesto, perché rafforza la dialettica della vendetta e moltiplica il ciclo della violenza.
di Raffaele Simone
Il Domani, 29 novembre 2023 Dominique Schnapper è una delle più illustri e rispettate figure della sociologia e della cultura francese. In questa intervista interviene sui temi del nostro tempo. “Anche nelle democrazie più antiche come la Francia o l’Italia - dice - esiste una tendenza all’indebolimento e alla progressiva ignoranza delle regole della pratica democratica”.
di Francesco Semprini
La Stampa, 29 novembre 2023 Della parte Nord della Striscia non rimangono che macerie e gli aiuti umanitari non riescono a raggiungere i civili rimasti. La Croce Rossa: “Distruzione totale. Manca ormai tutto, i palestinesi dormono nelle case diroccate”. Quando chiediamo a Suor Nabila Saleh di descriverci la situazione a Gaza lei risponde inviando una decina di foto, ritratti di macerie, distruzione, desolazione. Suggeriscono che si sia oltrepassato il punto di non ritorno. Suor Nabila è di origine egiziana e vive le sue giornate nella parrocchia della Santa Famiglia, Gaza City, a Nord di Zeitun, con tutta la comunità cristiana rimasta.
di Greta Privitera
Corriere della Sera, 29 novembre 2023 La ong “Physicians for Human Rights Israel” chiede alla Corte penale internazionale di indagare sugli abusi sessuali commessi dai terroristi. E anche noi dovremmo chiedere verità e giustizia. Se tutte e tutti, per la prima volta insieme, “facciamo rumore” contro i femminicidi e la violenza di genere - come ci ha insegnato Elena, la sorella-resistente di Giulia Cecchettin - se uniti condanniamo l’orrore delle bombe e ci stringiamo alle madri di Gaza diventate orfane di quasi seimila figli, che cosa ci frena dal “bruciare tutto” anche per le donne d’Israele violentate e massacrate da Hamas? Il silenzio o la minimizzazione sulla sorte delle ragazze calpestate, stuprate e uccise nella mattanza del 7 ottobre è un’ingiustizia collettiva.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 29 novembre 2023 “Dopo il 7 ottobre maltrattamenti indescrivibili”. Cibo da dividere, coperte confiscate, visite sospese e decessi. In quattro giorni 150 liberazioni e 133 nuovi arresti: le carceri non si svuotano mai. Festeggiare era vietato, hanno festeggiato lo stesso. In Cisgiordania nelle strade, a Gerusalemme est nelle case: le 33 donne e i 150 minori palestinesi, prigionieri politici scarcerati finora hanno gioito. Piangendo tra le braccia dei genitori, sventolando la bandiera palestinese per le strade delle loro città. Un modo per dare sfogo alla rabbia individuale di incarcerazioni che in moltissimi casi non si reggevano né su accuse né a processi, e a una collettiva, quella di vedere Gaza massacrata mentre loro tornavano sull’asfalto.
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 3 dicembre 2023
Terzo convegno di Giustizia Insieme: "100 anni di leggi sugli stupefacenti" (Roma, 1 dicembre 2023)
Tavola rotonda: "Il ruolo della cultura e dell’istruzione universitaria nei luoghi di detenzione" (Firenze, 1 dicembre 2023)
Convegno: "Parole che riflettono: incontro sulle scritture dal carcere" (Firenze, 2 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
CORSI E MASTER
Questo
notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
dicembre 2005).
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Culturali