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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 28 novembre 2023
di Madeleine Palpella
Il Gazzettino, 28 novembre 2023 Compie venticinque anni la redazione di “Ristetti Orizzonti”. La rivista, redatta dai detenuti, della casa di reclusione Due Palazzi ha come obiettivo raccontare ciò che avviene dentro le mura del carcere in un’ottica diversa dalla visione alla cronaca. Per l’occasione, nella mattinata di ieri, si è svolto un convegno dal titolo “Le narrazioni del male che fanno bene alla società”.
di Sara Busato
Corriere del Veneto, 28 novembre 2023 Raccontare l’inenarrabile. È la sfida che da venticinque anni affronta la redazione di Ristretti Orizzonti, la rivista della casa di reclusione Due Palazzi. Correggere l’irreparabile, raccontandolo. Storie che nessuno vorrebbe conoscere e che non trovano ascolto all’esterno e che spesso ritenute non degne di essere raccontate. Per l’occasione ieri mattina un incontro con alcune delle vittime che hanno scelto di entrare in carcere per “spezzare la catena del male” e incontrare chi ha compiuto reati. Come è accaduto a Benedetta Tobagi e a Silvia Giralucci.
di Giovanni Bianconi
Corriere della Sera, 28 novembre 2023 L’allarme del Garante dei detenuti. A fine mandato Mauro Palma, 75 anni, Garante nazionale delle persone private della libertà dal febbraio 2016. Sta per lasciare l’incarico dopo quasi 8 anni. Seduto alla scrivania che sta per lasciare dopo quasi otto anni di mandato, il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma guarda il computer e legge: “Stamattina siamo a
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 28 novembre 2023 Altre due morti “silenziose” dietro le sbarre e detenuti don gravi disturbi psichici totalmente abbandonati a se stessi, in carceri sovraffollate dove mancano i servizi di supporto clinico, psicologico e umano. E così è successo che Alberto Scagni, 43 anni, dichiarato seminfermo di mente, la sera del 22 novembre nella Casa circondariale di Sanremo sia stato sequestrato e massacrato da due compagni di cella che a colpi di sgabello, a calci e a pugni gli hanno sfondato le ossa del viso e la trachea fino quasi a ucciderlo.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 28 novembre 2023 Il consiglio dei Ministri ha approvato tre disegni di legge che costituiscono il nuovo pacchetto sicurezza. Tra le misure annunciate, la detenzione per le donne incinte e per le madri con figli piccoli. “Il governo si attacca a dei fatti di cronaca, che riguarda poche centinaia di donne rom, aboliscono una norma che era presente perfino nel Codice Rocco. Qui si mettono in gioco i diritti dei minori e si fa un provvedimento contro un’etnia”, dice Rita Bernardini, ex deputata, presidente dell’associazione Nessuno Tocchi Caino.
di Francesco Petrelli*
Il Dubbio, 28 novembre 2023 Dovrebbe provocare gioia la notizia che un innocente, riconosciuto tale dopo una ingiusta condanna, torni in libertà. Ma se gioia si prova, questo sentimento viene immediatamente sopraffatto da altri pensieri e da differenti emozioni, specialmente se quell’uomo, scarcerato mentre è ancora in corso un drammatico processo di revisione davanti alla Corte di Appello di Roma, ha già scontato trentadue anni di reclusione. Una vita intera trascorsa da recluso quella di Beniamino Zancheddu condannato per omicidio.
di Antonio Bravetti
La Stampa, 28 novembre 2023 Pagelle per i magistrati, aggiornate costantemente, ma niente test psico-attitudinali per l’accesso alla professione. Il Consiglio dei ministri ha licenziato ieri le nuove norme in materia di giustizia. “Il governo sta realizzando i progetti di Berlusconi”, esulta Forza Italia. Sullo sfondo restano le polemiche tra Guido Crosetto, che ha puntato il dito contro “l’opposizione giudiziaria”, e l’Associazione nazionale magistrati.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 novembre 2023 Mano leggera invece sui fuori ruolo, ridotti solo del 10%: ora i pareri del Parlamento. Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato due schemi di decreto legislativo: il primo concernente la disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, il secondo centrato sulla riforma ordinamentale della magistratura. In pratica si tratta dei decreti attuativi della riforma Cartabia sul Csm, che ora dovranno passare al vaglio delle commissioni parlamentari di competenza. Volendo usare un’espressione particolarmente evocativa, potremmo dire che alla magistratura sono stati dati il bastone e la carota.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 28 novembre 2023 Quando un ministro dice che l’unica opposizione che lo spaventa è quella giudiziaria, la prima a dovergli dimostrare che si sbaglia è l’opposizione politica. Sarebbe questa la reazione da attendersi, più che il legittimo dispetto della magistratura. Anche perché da settimane vediamo segnali che l’aria nel paese sta cambiando. Si riempiono piazze sempre più grandi, da quella del 7 ottobre della Cgil e delle associazioni fino a quelle pienissime di sabato scorso contro la violenza di genere, che contenevano inevitabilmente un’opposizione al governo “Dio, patria e famiglia”. Passando attraverso gli scioperi e le manifestazioni per la tregua a Gaza, dramma sul quale il nostro governo interviene molto poco e sempre male.
di Gian Carlo Caselli
La Stampa, 28 novembre 2023 In democrazia non possono esserci dubbi sul “primato della politica”, la sola cui spetta operare le scelte finalizzate al buon governo. Nessun altro, compresa ovviamente la magistratura, può arrogarsi questa funzione. Ma il fatto è che proprio alla magistratura (e alle forze dell’ordine) sono stati delegati a ripetizione, nel tempo, gravi problemi che la politica non ha voluto o saputo affrontare o risolvere.
di Errico Novi
Il Dubbio, 28 novembre 2023 Il capo del “sindacato” dei giudici: “Le ombre vanno fugate”. Via della Scrofa: certe correnti fanno politica. Una singola risposta. Poche frasi in fondo a un’intervista da ministro della Difesa. È bastato così poco a Guido Crosetto per aprire un vaso di pandora un po’ indecifrabile e un po’ sibillino. Domenica scorsa, sul Corriere della Sera, il Capo della Farnesina ha evocato “l’opposizione giudiziaria” e il rischio di un’offensiva delle toghe “prima delle Europee”. Ha citato le “riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. C’è un po’ di ambivalenza. Sembra l’evocazione di un complotto. Ma le parole del ministro possono semplicemente rimandare ai due recenti congressi di altrettante correnti Anm.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 28 novembre 2023 Il ministro chiede un incontro all’Anm. A destra perplessità sull’intervista e timori per Pnrr e appalti. Ombre, sospetti, sassi che volano e mani nascoste dietro la schiena. L’intervista rilasciata da Guido Crosetto al Corriere della Sera è oggetto di esegesi ormai da tre giorni: cosa intendeva il ministro quando parlava di “riunioni di una corrente” della magistratura in cui si riflette su “come fermare la deriva antidemocratica” del governo? Pensava ai congressi e di Area Democratica per la Giustizia e Magistratura Democratica - pubblici e mai nascosti - o di non meglio precisati caminetti tra gruppetti di magistrati?
di Simone Canettieri
Il Foglio, 28 novembre 2023 Il ministro della Giustizia Nordio scompare dai radar e rinuncia alla conferenza stampa. Mantovano blocca i test attitudinali ai pm. Meloni finisce in mezzo. Quirinale all’oscuro del j’accuse del ministro della Difesa. “L’uomo in più” fu il debutto di Paolo Sorrentino. Il nemico in più, cioè la magistratura ordente, è invece il film di Guido Crosetto in onda da tre giorni. Un macigno gettato - via Corriere - nello stagno e che continua a saltellare nel dibattito pubblico. E arriverà in Antimafia già oggi per essere calendarizzato. “Per come conosco Guido, avrà parlato con cognizione di causa, qualcosa di nuovo ci sarà”, dice in Transatlantico Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 28 novembre 2023 Il ministro Crosetto e il governo sanno molto bene che la magistratura è “pronta a tutto” pur di fermare l’aspirazione riformista di Meloni e Nordio. Il ministro Guido Crosetto lancia l’allarme sull’ “opposizione giudiziaria”, che con inchieste mirate sulla maggioranza, potrebbe avvelenare le elezioni europee. Ma non è il centrodestra il nemico delle toghe militanti, è la politica delle riforme. E in particolare la separazione delle carriere. È quella la loro bestia nera. Giorgia Meloni l’ha capito e ha trasformato la separazione in Cenerentola. E il ministro- magistrato Alfredo Mantovano lo sa bene.
di Aurora Matteucci*
Il Dubbio, 28 novembre 2023 E se l’avvocato di Filippo Turetta fosse stato una donna? Il femminicidio di Giulia Cecchettin ci indigna, ci interroga, ci rende consapevoli che la violenza maschile contro le donne è un edema dilagante che non conosce, ancora, una cura e una posa, nonostante le solite reazioni muscolari del panpenalismo più estremo. Ed è “solo” il penultimo. Qualche giorno dopo è toccato a Rita Talamelli, strangolata a Fano dal marito che poi ha provato, invano, a suicidarsi. Siamo a 107. 107 donne uccise per mano di uomini, da inizio d’anno. La reazione, di pancia, di piazza, di rabbia affidata oggi anche ai bei versi di Cristina Torres- Cáceres - “se domani tocca a me voglio essere l’ultima” - racconta molto.
TERRITORIO
avveniredicalabria.it, 28 novembre 2023 Il presidente del Consiglio regionale Mancuso: “Tanti esempi positivi, ma servono più interventi mirati”. È stata presentata ieri mattina in Consiglio regionale, la relazione annuale del Garante regionale per i diritti dei detenuti, Luca Muglia. Tanti gli spunti emersi, rispetto alla condizione delle carceri in Calabria. Un report che mette in evidenza non solo l’attività svolta dal Garante dei detenuti calabrese, ma anche la situazione del pianeta carceri in Calabria. È quanto ha sottolineato, nel suo intervento, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.
garantedetenutilazio.it, 28 novembre 2023 Servirà a “intercettare, prevenire e trattare in modo coordinato, celere, adeguato e continuo, i momenti di criticità rappresentati dal singolo detenuto” nel carcere “Mammagialla” e nel reparto di medicina protetta dell’ospedale Belcolle. Nella casa circondariale di Viterbo, nel 2022 ci sono stati 18 tentati suicidi e 138 gesti di autolesionismo. È quanto si legge nel Piano locale di prevenzione delle condotte suicidarie e autolesive nella Casa circondariale di Viterbo, approvato con la deliberazione del Commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, n. 1281 del 10 novembre 2023, e sottoscritto dalla direttrice della Casa circondariale di Viterbo, Annamaria Dello Preite, e dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa.
di Valentina Carosini
Il Giornale, 28 novembre 2023 È ancora ricoverato in condizioni serie Alberto Scagni, il 42enne genovese condannato a 24 anni e 6 mesi per l’omicidio della sorella Alice e aggredito 6 giorni fa nella cella del carcere di Valle Armea a Sanremo dove stava scontando la pena. Sequestrato e picchiato a sangue con la gamba di un tavolino, ridotto quasi in fin di vita dai due compagni di cella, una coppia di detenuti stranieri, che lo hanno malmenato per ore fermandosi solo con l’intervento in forze della polizia penitenziaria e con l’arrivo del magistrato di turno e del direttore della struttura.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 28 novembre 2023 “Problemi psichici scatenati dalle sue traversie”. Per la prima volta, con una perizia psichiatrica, viene riconosciuta una parziale “incapacità di intendere e volere” dovuta ai traumi subìti dal giovane marocchino nel viaggio fino a Lampedusa. “La migrazione ha costituito un potenziale fattore patogeno, aggravando e slatentizzando in un post-adolescente i preesistenti aspetti di disregolazione del comportamento e di limitazione della analisi della realtà”: per la prima volta a collegare in qualche modo l’odissea della migrazione alla caduta poi nell’illegalità, riconoscendo all’indagato una (pur solo) parziale “incapacità di intendere e volere” ...
La Città di Salerno, 28 novembre 2023 “Esperienza di questa struttura va rafforzata, promossa e difesa”. Nella giornata di ieri, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Campania, Samuele Ciambriello, si è recato presso il Moa (Museum of Operation Avalanche) di Eboli per visitare la struttura con il presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano e la Direttrice dell’Icatt Concetta Felaco. Qui sono stati accolti dal Direttore del Moa Marco Botta con il quale il Garante ha avuta una collaborazione finanziata inizialmente dalla Regione e successivamente da Casse delle Ammende, per accogliere tre detenuti del carcere di Eboli per progetti di pubblica utilità.
unifimagazine.it, 28 novembre 2023 L’esperienza con gli studenti detenuti del Polo Universitario Penitenziario nel racconto di due laureate Unifi. “Più la società entra nel mondo del carcere e maggiore è il vantaggio per tutti, perché diventa possibile riaprire strade o possibilità che non si potevano neanche immaginare”.
ansa.it, 28 novembre 2023 Organizzato dal garante Cifaldi per il primo dicembre. “La Giustizia tra Realtà ed Utopia. Problemi attuali della vita penitenziaria” è il titolo del convegno organizzato dall’Autorità garante dei detenuti della Regione Abruzzo, in programma venerdì 1 dicembre prossimo alle ore 10, nell’Aula Consiliare del Comune di Pescara. L’appuntamento è patrocinato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, dall’Aiga Abruzzo, dal Comune di Pescara, dall’Ordine degli Avvocati di Pescara, dalle Università di Teramo e di Chieti-Pescara e dall’Ordine dei Giornalisti Abruzzo.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 28 novembre 2023 Nell’Anno Europeo delle Competenze una indagine e un convegno del Forum. Donne penalizzate sul fronte leadership. Serve un sistema che certifichi le esperienze. Ci sono più donne che uomini, nel mondo del volontariato. Ma ad autodichiararsi abili al comando, o più elegantemente a dir di avere “competenze manageriali”, anche in quel mondo lì sono in prevalenza gli uomini. Finora. Le altre fotografie dell’album descrivono un pianeta - quello del volontariato appunto - fatto in prevalenza di cinquantenni, volendo fare una media. Con pochi giovanissimi, in proporzione, ma comunque con un bell’impegno anche da parte di under 40 e pensionati.
di Raffaella Silvestri*
Il Domani, 28 novembre 2023 C’erano persone che non scendevano in piazza da vent’anni e lo hanno fatto per un principio. Ora però si deve passare alla richiesta concreta: la lotta per i soli princìpi non basta più. È stata una bella manifestazione. Hanno partecipato tutti, non abbiamo chiesto niente, niente di concreto. Abbiamo cantato che il nostro grido era altissimo e feroce, ma mentre cantavo non mi sentivo molto feroce. Mentre cantavo mi sentivo già pensare: sì, ma ora?
di Nadia Urbinati*
Il Domani, 28 novembre 2023 Se solo si riuscisse a spiegare ai giovani, con l’esempio e il discorso, che un diritto è l’altra faccia del dovere di rispetto verso sé stesse/i e quindi gli altri, forse si sarebbe già ottenuto un risultato importante. Ma non ci può essere un docente specifico che insegni l’educazione sentimentale. La mattanza di donne è una piaga che difficilmente si guarisce con una legge e un compromesso tra maggioranza e opposizione - comunque importanti. Reprimere, più duramente, si deve. Ma non è sufficiente, se è vero che resta ancora difficile per una donna che subisce violenza farsi prendere sul serio da chi si occupa, per lavoro, della sicurezza o da chi deve giudicare il reato.
di Gabriele Segre
Il Domani, 28 novembre 2023 Gli orrori della cronaca recente sembrano aver palesato agli occhi dei più come estinguere ogni delitto o violenza di genere sia un traguardo inderogabile di ogni progresso civile: un imperativo sociale urgente, non più un semplice auspicio. La medesima consapevolezza ha sferzato il dibattito non solo su quale sia il metodo più giusto per intervenire, ma anche sul modo in cui uomini e donne debbano contribuire in maniera distinta a questo percorso collettivo. Uno sprone incalzante, indifferente al lieve calo statistico di tali crimini: a prescindere dai dati, non siamo più disposti a tollerare alcuna prevaricazione originata da relazioni di potere così sedimentate nel tempo che ancora oggi infangano il nostro modo di vivere e agire.
di Matteo Macor
La Repubblica, 28 novembre 2023 Il religioso simbolo del pacifismo italiano è a Genova per celebrare, l’8 dicembre, i 53 anni della Comunità di San Benedetto creata da don Andrea Gallo. A 85 anni compiuti Padre Alex Zanotelli non possiede un telefono cellulare, né un’auto, né una casa, fa esercizio di povertà come missione e per incontrarlo non rimane altro che cercarlo dove vive, o - dice lui - “dove serve militare, nonostante l’età”. Tra i ragazzi del rione Sanità a Napoli, dove ha scelto di andare a stare dopo una vita in giro per l’Africa e il mondo, o tra i suoi tanti incontri per il Paese, ospite di comunità, movimenti, collettivi.
di Gaetano De Monte
Il Manifesto, 28 novembre 2023 I giudici: trattamenti inumani e degradanti. Per la Corte violati tre articoli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato nuovamente l’Italia per la gestione dei suoi hotspot: questa volta la vicenda riguarda tredici minori stranieri non accompagnati trattenuti per quasi due mesi, dal maggio al luglio del 2017, nell’hotspot di Taranto. Cioè tra le tende e i capannoni che si trovano al varco nord del porto, la zona industriale della “città dei due mari” dove i migranti sbarcati vengono ancora oggi alloggiati per l’identificazione, tra le polveri rilasciate dalla vicina fabbrica siderurgica ex Ilva e i miasmi provenienti dalla raffineria Eni.
di Don Mattia Ferrari
La Stampa, 28 novembre 2023 Il movimento Refugees in Libya posta immagini choc per svegliare le nostre coscienze. Ma qui tutto tace e la speranza di umanità è affidata a un’Europa che rinasce dal basso. “Lasciatemi morire!”: è questo il grido disperato dell’ennesimo ragazzo torturato dalla mafia libica, nel video diffuso ieri pomeriggio. La vittima è un migrante subsahariano: come molti altri ha lasciato la sua terra di origine a causa dell’ingiustizia globale e, come molti altri, è finito nelle mani della mafia libica, che lo ha chiuso nel lager. Lì la mafia libica lo tortura per mandare il video alla famiglia al fine di estorcere loro un riscatto.
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "Giustizia riparativa. Una grande sfida culturale" (Bologna, 28 novembre 2023)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 3 dicembre 2023
Terzo convegno di Giustizia Insieme: "100 anni di leggi sugli stupefacenti" (Roma, 1 dicembre 2023)
Tavola rotonda: "Il ruolo della cultura e dell’istruzione universitaria nei luoghi di detenzione" (Firenze, 1 dicembre 2023)
Convegno: "Parole che riflettono: incontro sulle scritture dal carcere" (Firenze, 2 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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