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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 26 novembre 2023
di Maria Brucale*
L’Unità, 26 novembre 2023 Un non luogo, dove il diritto non entra. Dove la vocazione costituzionale di ogni pena al trattamento e alla rieducazione e alla restituzione sono sospesi con un provvedimento ministeriale per un tempo indeterminato, infinito. Il 41-bis è un non luogo dove il diritto non entra. Dove la vocazione costituzionale di ogni pena al trattamento, alla rieducazione e alla restituzione sono sospesi con un provvedimento ministeriale per un tempo indeterminato, infinito. Uno spazio liquido e informe in cui la sanzione è mera afflizione e il detenuto interrompe la sua essenza di uomo, veste i panni del suo crimine, è il suo crimine e nient’altro.
di Milena Castigli
interris.it, 26 novembre 2023 Intervista a Daniela de Robert, del Collegio dell’Autorità Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, sulla spinosa questione dei bambini reclusi nelle carceri con le proprie madri. Alcuni bambini sono costretti a vivere in carcere a causa della detenzione della madre. Nelle carceri esistono le sezioni nido per accudire i piccoli, che comunque vivono - a volte per un breve periodo, altre volte per mesi - la realtà carceraria senza nessuna colpa.
di Giovanna Trinchella
Il Fatto Quotidiano, 26 novembre 2023 Pochi posti e 796 pazienti sono fuori. “E non si dà priorità ai casi più gravi”. C’è un paradosso eclatante nel meccanismo che regola l’ingresso nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) delle persone affette da disturbi psichiatrici, che hanno compiuto un reato e che non sono imputabili. Nella maggior parte dei casi come spiega Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, “si procede con liste di attesa che scorrono in base alla data di richiesta della misura sicurezza disposta dal giudice, non in base alla tipologia di necessità o alla gravità del reato”. E così al 31 ottobre scorso quelli che una volta era chiamati internati erano 654 (65 donne e 589 uomini); di questi 344 definitivi e 310 provvisori.
di Luna Casarotti*
monitor-italia.it, 26 novembre 2023 Il padre di Fabio Romagnoli ci racconta che la sera del 20 febbraio 2023 la madre di suo figlio, con dolore e tristezza, gli ha comunicato la tragica notizia tramite una telefonata che ha sconvolto la loro vita. Fabio è stato ritrovato senza vita nel bagno della sua cella, nel carcere di Modena, poco prima delle 19:15, quando il compagno con cui condivideva la stanza aveva fatto rientro in stanza (era fuori dalla cella in quanto lavorante). L’autopsia ha confermato che il decesso è stato causato dall’inalazione di gas del fornello in dotazione.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 26 novembre 2023 Le promesse del governo? Non mantenute, come al solito. Questa volta il punto riguarda il bilancio, con zero euro per l’amministrazione della giustizia, sia pure con l’eccezione delle spettanze ai magistrati onorari (dovuti anche a seguito di una serie di pronunce europee). Il comitato direttivo dell’Anm, andato in scena ieri a Roma, richiama così il governo “al rispetto delle responsabilità assunte, garantendo la digitalizzazione di tutti gli uffici giudiziari secondo tempi e modi che consentano adeguata formazione agli operatori, ampliando le dotazioni organiche del personale amministrativo e stabilizzando la funzione degli addetti all’ufficio del processo”.
di Francesco Bechis
Il Mattino, 26 novembre 2023 Non è vero che Giorgia Meloni ha messo da parte la riforma della Giustizia. Due decreti pronti ad approdare in Cdm all’inizio della prossima settimana sono lì a dimostrarlo. Al Csm un dossier su ogni giudice con dati e numeri su sentenze e processi. Pagelle per i magistrati, toghe sotto esame ogni quattro anni: dopo due bocciature si è rimossi dal servizio. I voti ai magistrati, come a scuola: “buono”, “discreto”, “ottimo”, “non positivo”, “negativo”. I controlli e le sanzioni per verificare l’attendibilità e il risultato dei processi giudiziari, ridurre i tempi della giustizia-lumaca in Italia. E poi ancora, la stretta sulle toghe fuori ruolo, quelle prestate alla politica o che passeggiano per i corridoi del ministero di via Arenula, in attesa di un nuovo incarico.
di Edmondo Bruti Liberati
La Stampa, 26 novembre 2023 L’assassinio di Giulia Cecchettin e l’arresto di Filippo Turetta hanno riaperto la riflessione sul drammatico fenomeno del femminicidio. Ma la vicenda propone all’attenzione anche altri profili. La sobria e puntuale dichiarazione del Procuratore di Venezia Bruno Cherchi richiama principi fondamentali: “Vi chiedo di lasciare che le indagini proseguano, che ci sia un momento di decantazione. Dobbiamo garantire, come prevede il codice di procedura penale, i diritti all’indagato, la serenità alle parti. E soprattutto l’indagato non si deve sentire condannato prima che i fatti vengano accertati nei modi e nei tempi previsti dalla Costituzione. È un fatto di civiltà a cui tutti dovremmo riferirci”.
di Andrea Siravo
La Stampa, 26 novembre 2023 L’ex numero uno della Polizia interviene dopo le accuse alle forze dell’ordine. “Serve ascolto, non basta aprire un semplice fascicolo o una pratica burocratica”. Non vuole né banalizzare né generalizzare Franco Gabrielli la rabbia e l’indignazione social esplosa per il post Instagram della Polizia di Stato (“Se domani sono io, se domani non torno, mamma distruggi tutto”) in solidarietà di Giulia Cecchettin. “Quando ero capo della polizia l’ho sempre detto chiaramente: la trattazione di queste vicende non può essere quella di un semplice fascicolo o di una pratica burocratica”, conferma l’ex sottosegretario del governo Draghi con delega ai servizi segreti e già numero uno della polizia. E per vicende si intende segnalazioni alle forze dell’ordine di casi di maltrattamenti, violenze e abusi.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 26 novembre 2023 Strage di Sinnai dell’8 gennaio 1991. Nel processo di revisione il super testimone ammette: “Convinto da un poliziotto a riconoscere lui come l’assassino”. La Garante regionale dei detenuti sardi, Irene Testa, non riesce quasi a parlare al telefono. È appena arrivata davanti al carcere di Uta per accogliere a braccia aperte Beniamino Zuncheddu, ma la folla di cittadini che si è radunata davanti al portone della Casa circondariale di Cagliari, non appena diffusa la notizia, la risucchia nell’abbraccio corale tributato al detenuto innocente, finalmente libero dopo quasi 33 anni di ingiusta carcerazione. Dopo tanti sit-in e manifestazioni, promosse anche dal Partito radicale, a mobilitarsi, ieri pomeriggio, è stata l’intera comunità di Burcei, paese d’origine di Zuncheddu, a partire dal sindaco Simone Monni.
di Gianluca Nicoletti
La Stampa, 26 novembre 2023 Umberto Re a 78 anni si è sparato un colpo in testa perché bullizzato. È morto dopo 24 ore di agonia all’ospedale di Agrigento, questa è stata la sua risposta ai concittadini che lo avevano violentemente attaccato e deriso sui social, perché il Festival da lui organizzato aveva avuto un esordio non proprio felice. La foto del teatro Pirandello, tragicamente vuoto il giorno della prima, era diventato un meme per lanciare sfottò crudeli contro l’imprenditore, accusato di aver speso troppo in quel fallimento.
di Antonio Polito
Corriere della Sera, 26 novembre 2023 Stamane vorrei parlare della vita. In fin dei conti è parte integrante della “polis”, il tema cui è dedicato questa rubrica. E il personale - come si diceva una volta - è politico. Vorrei parlare della tragedia di Alberto Re, l’imprenditore di Agrigento che a 78 anni la vita se l’è tolta. A quanto dice la famiglia, e come lui stesso avrebbe lasciato scritto in un ultimo biglietto, perché si è sentito travolto oltre ogni possibilità di accettazione dall’onda di sfottò e critiche con cui sui social e sui media era stato bollato un suo insuccesso. La serata inaugurale del festival che aveva organizzato e cui tanto teneva era andata completamente deserta, neanche un ospite.
TERRITORIO
di Marco Lignana
La Repubblica, 26 novembre 2023 L’uomo arrestato per l’omicidio della sorella Alice, era stato trasferito da Genova proprio perché era stato picchiato dal compagno di cella, ma anche nel nuovo istituto si è trovato insieme a due detenuti già condannati per reati violenti. “Notizie centellinate sulla salute di un cittadino italiano detenuto in carcere italiano, e negato il bollettino medico al suo avvocato”, dice Antonella Zarri. “Abbiamo inviato una Pec al carcere di Marassi dopo che il mio assistito è stato aggredito e non abbiamo mai avuto risposte, anche dopo un nostro sollecito”, spiega il legale Alberto Caselli Lapeschi. Che insieme al collega Mirko Bettoli difende Alberto Scagni, il killer della sorella Alice massacrato di botte pure a Sanremo. E sempre ricoverato in prognosi riservata.
di Nicola e gli Amici della Giotto
it.clonline.org, 26 novembre 2023 La Colletta alimentare tra le mura del carcere di Padova. Ma anche fuori, in un supermercato della città, per un gruppetto di detenuti accompagnati da alcuni amici. Ecco quello che hanno vissuto. Era il 2011 quando nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova, su proposta della cooperativa Giotto, attiva nel carcere patavino dal 1991, prendeva avvio per la prima volta la Colletta alimentare. Per le persone detenute apprendere da stampa e tv che l’iniziativa a cui partecipavano in carcere in quello stesso giorno accadeva da anni in tantissimi supermercati d’Italia, con il coinvolgimento di decine di migliaia di volontari, la rendeva per loro carica di emozione e di significato del tutto particolari.
teleromagna.it, 26 novembre 2023 Visita del Garante dei detenuti al carcere di Ravenna. Una struttura dove vengono organizzati diversi corsi per il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. “Vogliamo diffondere il senso della solidarietà”. A parlare è Oscar, pizzaiolo in pensione che insegna nei corsi di formazione per detenuti nel carcere di Ravenna. E le sue parole danno il senso dell’impegno dei volontari che nell’istituto romagnolo operano affinché l’avviamento al lavoro sia un modo per reinserire i detenuti nella società dopo la fine della loro pena.
di Manuela Mazzariol
lavitadelpopolo.it, 26 novembre 2023 Venerdì mattina, 24 novembre, i giovani dell’Istituto penale minorile hanno presentato al vescovo di Treviso, mons. Tomasi, le loro riflessioni in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tra articoli di giornale e canzoni. I ragazzi, da metà settembre, hanno lavorato con i professori di Lettere, Arte e Musica sul tema della violenza contro le donne. Hanno dipinto di rosso alcune panchine, posizionate nel cortile interno, e le hanno decorate con alcune frasi significative sul tema. Il laboratorio di Scrittura creativa li ha portati a realizzare anche alcuni elaborati scritti, che sono stati letti durante la mattinata, e una canzone, dal testo molto denso di significati.
AFFARI SOCIALI
di Gerardo Villanacci
Corriere della Sera, 26 novembre 2023 Con l’avvento della Seconda Repubblica i toni sono diventati più aggressivi e il lessico politico influenza notevolmente tutti i cittadini. Nell’apprezzabile e ampiamente partecipato dibattito sulla violenza, si tende a trascurare il rilievo di quella verbale e dei suoi nefasti effetti. Eppure è un dato incontrovertibile che il linguaggio ha assunto toni sempre più violenti. Certamente le ragioni dell’espansione del fenomeno sono alquanto composite, tuttavia una rilevante responsabilità deve essere ascritta alla politica.
di Valentina Petrini
La Stampa, 26 novembre 2023 Solo nella capitale oltre 500mila in piazza: si invocano i diritti senza colore politico. “Avevo 13 anni la prima volta che ha abusato di me, lui cinquanta. Era il mio allenatore di nuoto”. V. mi dà appuntamento in un bar vicino alla stazione Termini. È venuta a Roma per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Non posso dirvi molto di lei, la sua famiglia non conosce questa storia. Nonostante siano passati molti anni. Posso però, anzi devo, raccontarvi il suo calvario: “Perché non capiti a nessun’altra - mi dice - non ci crederai ma è un pensiero che mi aiuta a sentire meno il dolore, ad andare avanti”. Ha subito violenze per un anno, tra i 13 e i 14 anni.
di Davide Varì
Il Dubbio, 26 novembre 2023 Il messaggio del capo dello Stato in occasione della giornata. Ieri manifestazioni a Roma, Messina e in altre città. Al Circo Massimo decine di migliaia di persone per il corteo organizzato da “Non una di meno”. Il governo lancia la campagna “Non sei sola, chiama il 1522”. “Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
di Rita Rapisardi
Il Domani, 26 novembre 2023 Professionisti, operai, studenti. L’uomo violento può essere chiunque. La Corte europea contro l’Italia: troppi casi di vittime senza giustizia. Era un ex primario di urologia, Carlo Vicentini, che ad aprile ha sterminato la sua famiglia, prima di togliersi la vita. Era un poliziotto Massimo Carpineti, suicida, dopo aver sparato e ucciso la collega Pierpaola Romano. Panettiere, Taulant Malaj, che ha ucciso la moglie e Massimo De Santis, sospettava che i due avessero una relazione. È uno studente di buona famiglia Filippo Turetta, che ha ucciso Giulia Cecchettin.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 26 novembre 2023 Parla Barbara Stefanelli, giornalista e autrice del libro “Love harder. Le ragazze iraniane camminano davanti a noi”. Forse serve uno sforzo di immaginazione. Ma c’è un elemento che lega la piazza delle ragazze iraniane alla mobilitazione di oggi, in Italia, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si proporrà anche come atto di sintesi di una protesta nata dentro i social e nell’opinione pubblica dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.
di Barbara Poggio e Marina Della Giusta
Il Domani, 26 novembre 2023 Questa mobilitazione deve essere usata per cambiare davvero qualcosa. Ma l’educazione parta da evidenze scientifiche e in modo competente. La vicenda di Giulia Cecchettin ha avuto un effetto dirompente nella società italiana, soprattutto tra le generazioni più giovani. In molte e molti ci si è chiesti perché proprio questo femminicidio - ce ne sono più di cento ogni anno - abbia toccato corde più profonde dei molti altri di cui, con cadenza quasi quotidiana, abbiamo notizia.
di Youssef Hassan Holgado e Nicola Imberti
Il Domani, 26 novembre 2023 “I miei rapporti con Giorgia Meloni sono eccellenti, perché non dovrebbero esserlo?” Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non ci sta a passare da semplice esecutore di volontà altrui. La premier si muove per il globo terracqueo stringendo accordi con la Tunisia e l’Albania sul tema dei migranti. Fa annunci ma, assicura il titolare del Viminale dal palco dell’evento organizzato da Domani a Roma, non si tratta in alcun modo di propaganda. E comunque lui non è un semplice spettatore.
di Giovanna Branca
Il Manifesto, 26 novembre 2023 Già il 24 novembre le strade di Istanbul erano state blindate, in particolare l’accesso a piazza Taksim e alle vie centrali della città, sorvegliate da poliziotti in tenuta antisommossa. Questo non ha fermato qualche centinaio di manifestanti femministe e di associazioni Lgbtq+, che si sono messe in marcia dal quartiere di Mecidiyekoy, dirette a piazza Taksim - dove sono state fermate dalla polizia - nella Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.
di Mauro Armanino*
Il Fatto Quotidiano, 26 novembre 2023 Innanzitutto la polvere, che entra dappertutto e colpisce il nostro sguardo in modo talvolta pericoloso. È di questo che vorrei parlare per prima cosa, perché tutto nella nostra vita dipende dal modo con cui guardiamo le cose. La prima cosa da osservare, quando si studia qualsiasi argomento, è proprio il tipo di sguardo col quale osserviamo una determinata realtà… Dove e come leggiamo la realtà! Da qui guardiamo (e leggiamo) la realtà dal Sahel, uno spazio umano, geografico, politico, economico e culturale. Questo è già un aspetto interessante, ma da solo non basta, perché bisogna scegliere Il luogo socio-umano da cui guardarla. Ci sono luoghi privilegiati che diventano lo specchio della società... Uno di questi luoghi è la migrazione: i migranti rivelano molto del nostro Sahel!
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
"Astrolabio". Giornale del carcere di Ferrara. Anno XVII, numero 24, 2023
"Cronisti in Opera". Giornale del carcere di Milano Opera. Anno I, numero 2, dicembre 2023
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione del 27 novembre al 3 dicembre 2023
Incontro-dibattito: "Giustizia riparativa. Una grande sfida culturale" (Bologna, 28 novembre 2023)
Terzo convegno di Giustizia Insieme: "100 anni di leggi sugli stupefacenti" (Roma, 1 dicembre 2023)
Convegno: "Parole che riflettono: incontro sulle scritture dal carcere" (Firenze, 2 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
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