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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 20 novembre 2023
di Massimo Cacciari*
La Stampa, 20 novembre 2023 Caratteristica dei regimi reazionari è quella di ritenere che carcere e inasprimento “fisico” delle pene costituiscano il deterrente fondamentale per l’atto criminoso. È questo l’aspetto più odioso del giustizialismo, virtù da cui mi illudevo fosse esente il magistrato, dr. Nordio. Tutta la letteratura scientifica ha dimostrato da decenni che non esiste alcuna correlazione significativa tra pesantezza della pena, ivi compresa quella di morte, da una parte, e gravità e ampiezza dei comportamenti criminali, dall’altra. Che l’arcaica idea del “dente per dente, occhio per occhio” serva a meglio garantire la nostra sicurezza è forse retaggio delle zone più oscure del nostro cervello, ma non corrisponde in nulla alla realtà.
di Davide Galliani*
L’Unità, 20 novembre 2023 Il potere del Garante sta nel suo non avere potere. A suo modo, partecipa: relazioni annuali al Parlamento, interlocuzioni quotidiane con i ministri, è ricevuto da chi lo nomina (il Capo dello Stato) e assume un significativo ruolo dinanzi alla Corte costituzionale e alla Corte di Strasburgo. Il Garante è un ponte tra le persone e le istituzioni, un biografo-fotografo di vite. Accende i riflettori. Ma perché il suo potere è decisivo proprio perché non è potere? Potremmo spendere molto tempo alla ricerca della figura ideale di Garante: professore, avvocato, magistrato, esponente dell’associazionismo. Si scoprirebbe però che dovrebbe possedere un po’ di tutti questi mestieri, piuttosto che molto ma solo di uno.
di Rita Bernardini*
Il Riformista, 20 novembre 2023 Chi si ricorda di Amra, la ragazza rom ventiquattrenne che il 31 agosto di due anni fa partorì sua figlia in una cella dell’infermeria di Rebibbia femminile? L’aiutò un’altra detenuta perché a quell’ora c’era solo un’assistente donna della polizia penitenziaria. Amra raccontava al quotidiano Il Dubbio: “Ho messo la mano sotto e ho sentito la testa, avevo paura cadesse per terra e mi sono sdraiata. È nata da sola e non piangeva”. È stata la compagna di cella a pulire il viso della bambina dalla placenta a mani nude, consentendo così alla piccola di piangere e respirare. Occorre aver visto, aver compreso, prima di mettere mano ad una legge.
di Grazia Di Maggio*
Il Riformista, 20 novembre 2023 Le nuove norme approvate in Consiglio dei Ministri hanno suscitato molte strumentalizzazioni e fake news da parte dei giornaloni della sinistra, in particolare riguardo le presunte detenzioni di donne incinte. È importante chiarire che si tratta di una falsa rappresentazione dei fatti. Non è vero che le donne incinte o con figli di età inferiore a un anno finiranno in carcere in virtù del nostro disegno di legge. Fino ad oggi, durante le fasi di indagine e processo, le donne in queste condizioni potevano essere sottoposte a misure cautelari presso istituti di custodia attenuata per detenute madri. Se condannate, il giudice aveva l’obbligo di differire la pena, a condizione che non superasse i 4 anni.
di Gabriella Cantafio
La Repubblica, 20 novembre 2023 Marcella ha vissuto per più di due anni nell’istituto di Lauro, in Irpinia: “Non ci porterei più Giovanna, è rimasta scioccata per sbarre e perquisizioni. L’unica soluzione per il bene dei bimbi è la casa famiglia”. “Col senno di poi, non porterei mia figlia nell’Icam (Istituto a custodia attenuata per detenute madri ndr)”. A ripeterlo, mentre è stato approvato il nuovo Ddl sicurezza che elimina l’obbligatorietà del rinvio dell’esecuzione della pena per le donne condannate incinte o con figli fino ai 3 anni, è Marcella, 41enne napoletana, che, per 2 anni e 7 mesi, ha vissuto nell’Icam di Lauro, vicino ad Avellino, con la sua piccola Giovanna.
di Claudio Bottan
vocididentrojournal.blogspot.com, 20 novembre 2023 Celle chiuse anche al carcere di Busto Arsizio, quello della sentenza Torreggiani, che al 31 ottobre scorso ospitava 430 detenuti a fronte una capienza regolamentare di 240 posti. Nel mio lungo tour delle prigioni ho visto cose che voi umani non potete nemmeno lontanamente immaginare. C’è stato un lungo periodo, durato per diversi anni, in cui il sovraffollamento aveva raggiunto livelli disumani con oltre sessantamila presenze nelle carceri a fronte di 48mila posti regolamentari. Le persone venivano stipate nelle celle peggio degli animali e c’era penuria di ogni cosa, dalla carta igienica al cibo, che non bastava mai per sfamare le bocche di tutti i disperati che affollavano i vari gironi dell’inferno.
GIUSTIZIA
di Ezio Mauro
La Repubblica, 20 novembre 2023 Il governo della destra lancia un esperimento ambizioso: la creazione di un nuovo scenario sociale, che definisce e determina il contesto in cui i cittadini negoziano quotidianamente le loro quote di libertà. Chi pensava che la battaglia per la conquista dell’egemonia culturale fosse una sfida accademica tra Gramsci e Tolkien, può finalmente ricredersi. Andata al governo, la destra estrema guidata da Giorgia Meloni ha prima bloccato il flusso naturale della storia repubblicana, per neutralizzare lo spirito costituzionale di riconquista della democrazia grazie alla ripulsa della dittatura fascista: rimettendo tutto in gioco, col ritorno all’Anno Zero.
di Luigi Manconi
La Repubblica, 20 novembre 2023 Carlo Nordio per anni si è detto contrario alla bulimia normativa. Poi è diventato ministro della Giustizia e ora fioccano nuovi reati e pene più severe. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio rivela, palesemente, una scissione della personalità. Nelle sue vite precedenti (di eccellente magistrato, prima, e di editorialista di fede liberale, poi) aveva criticato reiteratamente due delle principali tendenze della produzione legislativa italiana, entrambe attribuibili a una sorta di bulimia normativa. Ovvero, l’ampliamento del numero dei reati all’interno di Codici già pesantemente gravati, e l’innalzamento delle pene per reati già presenti nel nostro ordinamento.
di Veronica Gentili
Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2023 Sicuramente L’unica vera sicurezza che viene fuori dall’ultimo decreto sicurezza approvato dal governo è che quando si ha poco margine d’azione su quasi tutto, bisogna simulare di averne parecchio dov’è possibile. E dunque se l’attuale governo ha scarse possibilità di esprimere la propria individualità in politica estera, dove è chiamato a tener fede a relazioni ed alleanze internazionali, e in economia - al netto di una soggettiva gerarchia tra quali misure sono ritenute primarie e quali subordinabili - dove è costretto a ridottissime possibilità di manovra, non resta che individuare settori altri, più interni e perciò meno vincolanti, nei quali manifestare dei guizzi di personalità.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 20 novembre 2023 Un indicatore significativo per indagare le cause del disagio giovanile può essere rappresentato dal tasso di dispersione scolastica. Spaventoso l’incremento dei reati commessi da giovani e giovanissimi. L’ultimissimo Rapporto sulla criminalità giovanile, a cura del servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, un ufficio interforze tra tutte le polizie, registra che sono in crescita i reati tra i minorenni e i cosiddetti giovani adulti (fino a 24 anni). Impressionante l’aumento di reati con uso della violenza. I minori denunciati o arrestati per rapina registrano un notevole incremento, in particolare nel 2021 e nel 2022 (1.594 segnalazioni nel 2010 e 3.175 nel 2022). Significa una impennata del 65,62% tra il 2019 e il 2022.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 20 novembre 2023 Il Guardasigilli: nuove norme? Utili, non risolutive. Serve un intervento organico, vedo anche emulazione. Bisogna informare gli uomini dei reati e dei rischi che si corrono. “Da magistrato, di violenze e femminicidi ne ho visti tanti. Ma mai come quello di Giulia Cecchettin”.
di Flavia Amabile
La Stampa, 20 novembre 2023 La ministra per la Famiglia: “Pronti al dialogo con l’opposizione ma prima bisogna verificare quali sono le azioni davvero efficaci”. Sì a una legge condivisa per portare l’educazione all’affettività nelle scuole ma bisognerà aprire un dibattito sui contenuti, sostiene la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella a poche ore dall’ennesimo femminicidio.
di Elena Cecchettin
Corriere della Sera, 20 novembre 2023 La lettera della sorella di Giulia Cecchettin. Fin dalle prime ore Elena ha preso posizione perché la tragedia sia spunto di riflessione sulla violenza di genere. Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c’è. I “mostri” non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling. Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura.
di Beppe Severgnini
Corriere della Sera, 20 novembre 2023 Ventidue anni, un bel sorriso, una laurea che non prenderà mai. Cosa proviamo dopo l’assassinio di Giulia? Rabbia, paura, frustrazione, stupore? Beh, non basta. Rabbia e paura sono comprensibili, perché queste tragedie continuano a succedere, e qualcuno continua a minimizzare. Quelli secondo cui “certe cose sono sempre accadute”, e “un femminicidio è un omicidio come un altro”. Quelli incapaci di pietà. Quelli per cui l’odio è diventato un’abitudine (pandemia, guerre, una giovane donna ammazzata in un parcheggio: tutto uguale). Leggere certi commenti sui social, in queste ore, spaventa.
di Marco Preve
La Repubblica, 20 novembre 2023 A Genova, la Corte d’Appello respinge la richiesta del paese nordafricano con cui il governo Meloni cerca accordi sulla gestione dei flussi migratori. Da un lato il governo Meloni che, nonostante il raffreddamento dei rapporti con la Ue, spera ancora di poter trovare un accordo con la Tunisia per la gestione dei flussi migratori. Dall’altra, i giudici italiani che alla nazione nordafricana rifiutano di consegnare un narcotrafficante perché “dopo la svolta autoritaria del presidente Kais Saied, nelle carceri tunisine c’è l’alto rischio che un detenuto venga sottoposto a tortura o a trattamenti inumani e degradanti in violazione della, Cedu, Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”.
di Daniele Bovi
umbria24.it, 20 novembre 2023 Via Arenula interviene sulla scorta delle proteste in corso in Abruzzo, che verrebbe accorpato con Umbria e Molise. Lunedì sindacati davanti alla Regione. Per i tanti che avevano già brindato al ritorno della sede del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria a Perugia, è meglio rimettere la bottiglia in frigo. Sulla scorta delle proteste in corso in queste ore in Abruzzo, domenica il Ministero della Giustizia fa sapere che “l’individuazione della sede a Perugia non è stata ancora effettuata”.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 20 novembre 2023 Le assunzioni part-time del Pnrr non bastano: fuga verso incarichi più remunerati. E nella finanziaria non è previsto nessun fondo per la digitalizzazione. L’allarme lo ha lanciato Area Democratica per la giustizia, gruppo di magistratura associata, nei giorni scorsi. Sostiene Roberto Arata, presidente della Quarta sezione penale e membro del coordinamento nazionale: “Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl per la legge di bilancio per l’anno 2024 che non contiene misure di investimento per i prossimi anni per l’amministrazione della giustizia. Nulla è previsto per la crescita del personale amministrativo in servizio da cui si pretende una profonda innovazione organizzativa”.
La Nazione, 20 novembre 2023 Inaugurata a Stroncone intende offrire “residenzialità temporanea, formazione e orientamento al lavoro”. Nasce nel Convento francescano la Casa di accoglienza per detenuti gestita dall’associazione “Il Leccio di Disma. “Portato avanti da padre Danilo Cruciani, guardiano del Convento di Stroncone e presidente del Leccio di Disma e da padre Massimo Lelli cappellano del carcere di Terni - sottolinea la Diocesi ternana - il progetto ha incontrato la disponibilità di tante persone nell’impegnarsi nel volontariato”.
Italia Oggi, 20 novembre 2023 L’Amministrazione Penitenziaria si mobilita in favore dei territori e delle comunità della regione Toscana colpiti duramente dall’emergenza alluvionale. Polizia Penitenziaria in attività di ordine pubblico e controllo del territorio e detenuti al lavoro in interventi di pulitura e ripristino del verde. È il Capo del Dipartimento, Giovanni Russo, a riassumere in una nota il quadro della situazione.
Il Mattino, 20 novembre 2023
A Secondigliano si guarda al futuro. È stata una giornata da ricordare e incorniciare quella di lunedì 13 novembre. In occasione del nuovo anno accademico sono stati celebrati gli 800 anni dalla fondazione dell’Università Federico II di Napoli, il più importante centro di irradiazione del sapere d’Italia per tanti secoli, ma in generale del panorama accademico europeo.
leccotoday.it, 20 novembre 2023 I giovani hanno svolto una serie d’incontri a scuola e presso la struttura di Pescarenico. I giovani dell’istituto Badoni di Lecco conoscono il carcere di Lecco. Presso l’Aula Gialla della scuola, martedì 10 ottobre, si è svolto il primo appuntamento del progetto in Cittadinanza e Costituzione sulla legalità dal nome “La scuola entra in carcere”, proposto dagli insegnanti del Dipartimento di Lettere dell’istituto Badoni e rivolto alle Quinte. All’incontro erano presenti la direttrice della Casa Circondariale di Lecco, la dottoressa Antonina d’Onofrio, il comandante, dottoressa Giovanna Propato, l’educatrice della struttura, la dottoressa Gloria Cattaneo, l’assistente Pepe Vito e due guardie penitenziarie.
di Paolo Moretti
laprovinciadilecco.it, 20 novembre 2023 Se, come sostiene un filosofo illuminato - anche solo per il fatto che era sempre a passeggio con una lanterna al seguito - del calibro di Diogene, “il miglior modo per vendicarsi dei propri nemici è diventare migliori di loro”, la sensazione è che per raggiungere la saggezza di quel passato ci sia ancora molta strada da fare, in questo presente. Almeno per quello che riguarda il capitolo “giustizia”. Venerdì il Sociale è stato teatro (non solo in senso letterale) di un evento di grande spessore umano e giuridico. Un pomeriggio di confronto, dibattito e riflessione su un tema clamorosamente scomodo di questi tempi: perché è sbagliato “buttar via la chiave” quando si parla di carcere, di reati e di sanzioni.
di Miriam Romano
La Repubblica, 20 novembre 2023 A San Vittore la rappresentazione tratta dal podcast “Io ero il milanese”, sul palco i ragazzi del Beccaria. Iniziative anche nei luoghi dell’accoglienza e nelle biblioteche di condominio. Negli ospedali, in carcere e nelle case d’accoglienza. Bookcity porta la lettura nei luoghi del sociale. A cominciare dal Carcere di San Vittore, con un appuntamento teatrale (il 16 alle 14,30): Non è la storia di un eroe, il racconto autobiografico della vita criminale, della lunga carcerazione e del riscatto attuale di Lorenzo S., tratto dal podcast Io ero il Milanese. Sarà rappresentato in forma teatrale dall’autore Mauro Pescio, con la voce reale del protagonista, le grafiche di Lorenzo Terranera e, con la partecipazione, musicale e non solo, dei detenuti-pazienti del reparto La Nave di San Vittore.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 20 novembre 2023 La storia dell’ex carcerato raccontata dall’attore Mauro Pescio, accompagnato dal coro della Nave. Al centro della Casa circondariale di San Vittore, davanti a un folto pubblico, ecco lo spettacolo. Un attore declama la storia e dietro di lui interviene un coro “greco” davvero tutto speciale: canta, e insieme sottolinea su una base musicale alcuni passaggi del racconto.
di Nando dalla Chiesa
Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2023 Da sgranare gli occhi, da sciogliersi per la sorpresa. Che altro fare quando si scopre che una università all’avanguardia negli studi sulla criminalità lavora da anni sulla stessa poesia con cui si confrontano i detenuti di una casa circondariale? “C’è un disegno più grande”, commenta con commozione una delle loro assistenti. E in effetti sembra davvero così. All’università di Milano nei corsi di educazione alla legalità si discute ogni anno una poesia di Erri De Luca, “Considero valore”. Pubblicata nel 2002, brilla per la grandiosa semplicità e bellezza dei valori che propugna; la cui pratica renderebbe la nostra società del tutto impermeabile al crimine organizzato.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 20 novembre 2023 Il missionario comboniano: “Il governo non si occupa degli ultimi. Crescono i senzatetto per gli affitti troppo alti, è una vergogna”. “I poveri non hanno nessuno che parli per loro, la politica non se ne interessa. Eppure sono sempre di più, perché basta davvero poco per finire in miseria”. Missionario comboniano, a 85 anni padre Alex Zanotelli non smette di essere vicino ai più deboli. Passato dagli slums di Korogocho, in Kenya, al rione sanità di Napoli, vive aiutando i senza dimora della città, senza smettere di gridare contro le ingiustizie del mondo: “È incredibile che nessuno faccia nulla per aiutare chi soffre e non è accettabile, è una vergogna per tutti noi”.
di Gabriele Segre*
Il Domani, 20 novembre 2023 L’informazione oggi è potere non solo nella guerra ma anche nella galassia della comunicazione, ma conoscere tutto non basta. Chi si imbatte nel termine panopticon lo trova solitamente associato al principio ispiratore di un preciso modello carcerario: edifici che consentono a un solo guardiano, al centro del perimetro, di mantenere una visione a 360° di tutte le celle. Col tempo, l’idea formulata nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham ha finito per assumere un significato quasi orwelliano: nel suo saggio Sorvegliare e punire del 1975, Michel Foucault vedeva nel panopticon il paradigma di potere proprio di una società ossessionata in modo crescente dall’onniscienza del controllo.
di Francesco Bechis
Il Gazzettino, 20 novembre 2023 Pronto il progetto dei Vigili del Fuoco. Limitati all’osso i contatti con la polizia per scongiurare episodi di violenza. Al centro, gli spazi abitativi per i migranti detenuti. Intorno anche: un edificio a cerchi concentrici, composto di moduli attrezzati per ospitare centinaia di persone. Ai lati, invece, le strutture dedicate alle forze dell’ordine italiane: Carabinieri, militari, Polizia, personale di sicurezza. Il governo ha un piano pronto per costruire un maxi Centro di permanenza e di rimpatrio (Cpr) in Albania. La prima pietra del patto fra Giorgia Meloni ed Edi Rama che appalterà al Paese balcanico alleato una parte della gestione degli arrivi del Mediterraneo.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 20 novembre 2023 Dalla Giudeofobia cristiana ai campi di sterminio nazionalsocialisti. Nei primi anni del XX Secolo gli ebrei erano destati in egual modo e per ragioni opposte dalla destra reazionaria e dalla sinistra socialista. I primi li accusavano di voler ordire un complotto comunista mondiale per disintegrare lo spirito delle nazioni, il cosiddetto giudeo-bolscevismo. I secondi li associavano al rapace capitalismo finanziario delle grandi banche d’affari, apolide e sfruttatore, nemico del movimento operaio. Su fronti diversi, entrambi attingevano al più trito complottismo e alla più superstiziosa mitologia anti-ebraica per portare acqua al proprio mulino politico. E questa cosa funzionava, sia tra le élites che nel risentimento “dal basso” delle classi popolari.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 20 novembre 2023 La guerra in Medio Oriente sta avendo dirette ripercussioni anche in Europa. I fenomeni di antisemitismo sono la preoccupante spia di una società che si è incattivita ulteriormente con il confitto nella Striscia di Gaza. Proprio dall’antisemitismo parte la filosofa Donatella Di Cesare per riflettere su quanto avviene a poca distanza da noi.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 20 novembre 2023 L’85enne liberata da Hamas che stringe la mano al suo carceriere è tra gli attivisti che ancora sperano in una società condivisa. Le immagini della guerra che ogni giorno entrano nei nostri salotti ci sconvolgono e ci indignano. Qualche volta ci lasciano indifferenti, assuefatti di fronte all’ennesimo orrore che scorre via rapido tra i titoli del tg. Ma quasi mai succede che un’immagine ci restituisca fiducia e speranza, come invece è successo quando abbiamo visto un’anziana signora afferrare la mano del suo carceriere. La foto ha fatto rapidamente il giro del mondo: ritrae Yocheved Lifshitz, 85 anni, uno dei due ostaggi di Hamas che ha lasciato la Striscia di Gaza nella notte del 24 ottobre.
di Maurizio Delli Santi
Il Domani, 20 novembre 2023 La popolazione di Gaza è soggiogata da un movimento oscurantista che rivendica una storia di violenza. Le comunità occidentali devono convincere i palestinesi a liberarsi del tutto da questa ideologia. Le uccisioni disumane con la cattura degli ostaggi di Hamas come anche la catastrofe umanitaria che si sta riversando su Gaza per la reazione israeliana vanno lette entrambe senza giustificazionismi e imputando a ciascuno le diverse responsabilità.
DOCUMENTI
Articolo: "Crisi del diritto e dei diritti nell’età della globalizzazione", di Luigi Ferrajoli
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 20 al 26 novembre 2023
"Agorà penitenziaria 2023. XXIV Congresso nazionale SIMSPe" (Napoli, 21 e 22 novembre 2023)
Incontro-dibattito: "Giustizia riparativa. Una grande sfida culturale" (Bologna, 28 novembre 2023)
Terzo convegno di Giustizia Insieme: "100 anni di leggi sugli stupefacenti" (Roma, 1 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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