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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 2 luglio 2023
di Franco Corleone
L’Espresso, 2 luglio 2023 Il 15 giugno Mauro Palma ha presentato alla Camera la settima relazione del Collegio del garante dei diritti delle persone private della libertà. Il titolo: “Sguardi che dialogano”. Una lezione di politica alta, un richiamo alla Costituzione, un auspicio di incontro tra istituzioni e società civile. Un discorso che si lega a quello del presidente Sergio Mattarella per l’anniversario della Liberazione, due testi che dovrebbero essere letti nelle scuole e nelle università.
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 2 luglio 2023 Dietro le sbarre ancora violenze, risse, tentate rivolte e aggressioni. La carenza di personale e il caldo dei giorni scorsi hanno fatto salire la tensione nelle carceri italiane, soprattutto in quelle più sovraffollate. È allarme sicurezza: gli agenti di polizia penitenziaria sono sempre più spesso vittime di vessazioni e atti di sopraffazione, tra i reclusi crescono intemperanze, gesti di ribellione e suicidi, arrivati a 34 dall’inizio dell’anno.
dai detenuti di “Costituzione Viva”
La Stampa, 2 luglio 2023 Anche nel 2022 i detenuti lavoratori sono stati circa un terzo del totale dei presenti negli istituti penitenziari, chiarendo subito che si sta quasi sempre parlando di lavoratori alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria (i cosiddetti “lavoranti”), per poche ore al mese e con turnazioni che limitano le prestazioni a pochi mesi, con remunerazioni pari ai due terzi di quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
di Massimo Donini
L’Unità, 2 luglio 2023 La pena non solo più come dolore inflitto, il giudice non più solo come dispensatore di mali. Basta con lo stigma nei confronti del reo. È la più grande novità politica degli ultimi venti anni, ma non è la porta per l’ingresso del paradigma vittimario nel processo.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 2 luglio 2023 La novità, prevista dalla Cartabia, è in vigore da ieri ma gli uffici, secondo le toghe, non sono pronti. Articolo 495, comma 4-ter del codice di procedura penale: “Se il giudice muta nel corso del dibattimento, la parte che vi ha interesse ha diritto di ottenere l’esame delle persone che hanno già reso dichiarazioni nel medesimo dibattimento nel contraddittorio con la persona nei cui confronti le dichiarazioni medesime saranno utilizzate, salvo che il precedente esame sia stato documentato integralmente mediante mezzi di ...
di Emanuele Buzzi
Corriere della Sera, 2 luglio 2023 Il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense di Marco: riaprire un tavolo? è sempre possibile. “La riforma? si tratta di una riforma della riforma. Quindi, delle due l’una: o era sbagliata quella prima o lo è quella attuale”: a parlare è Giampaolo di Marco, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense. Di Marco sottolinea che “l’impatto delle modifiche al Codice sul contenzioso penale, proposte in tema di abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite è davvero molto modesto visto l’ambito di ...
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 2 luglio 2023 La divulgazione di intercettazioni telefoniche che mettono brutalmente in piazza la privatissima vita dell’on. Miccichè, sebbene a costui non si contesti alcuna condotta penalmente illecita, almeno ci aiutano a mettere ordine nel surreale dibattito che si è aperto da alcuni mesi sul tema.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 2 luglio 2023 Tutto è partito da Torino, ma ben presto altre indagini per tortura e violenze hanno travolto le case circondariali di Ivrea e Biella. La strada (giuridica e investigativa) è stata aperta da un giovane - ma già esperto - pm di Torino che nel 2019, ricevendo una dettagliata segnalazione della garante dei detenuti Monica Gallo, decise di andare a fondo su una storia in cui c’erano tutti i presupposti per contestare almeno il reato di tortura, introdotto con la legge 110 del 2017. Il caso esplose nell’estate del 2020 e costò la testa dei ...
di Mariella Parmendola
La Repubblica, 2 luglio 2023 In sette o otto in una cella per quattro detenuti. Vivendo con il caldo di questi giorni di fine giugno in uno spazio stretto, dove il cucinino per farsi da mangiare e il gabinetto sono a poca distanza l’uno dall’altro. Lo sguardo di Ivan Scalfarotto, in visita ieri al carcere di Poggioreale, cade più volte sui luoghi affollati del penitenziario, quando un ragazzo ferma il parlamentare di Italia Viva e chiede al direttore Carlo Berdini che lo accompagna: “Quando potremo tornare a giocare nel campo di calcio?”.
di Sergio D’Elia
L’Unità, 2 luglio 2023 È l’isolamento. Si trova nella parte più bassa e buia dell’istituto, le celle misurano 2 metri per 4. Nella cella 7 c’è Domenico che dice: “Mi impicco tutti i giorni”.
di Alessia Candito
La Repubblica, 2 luglio 2023 L’ex direttrice dell’Ucciardone e del Pagliarelli, Rita Barbera: “Il problema è sempre come si pone l’amministrazione”. “Noi direttori di carcere sappiamo chi all’interno dell’istituto ha la leadership e sappiamo che non possiamo riconoscerla”.
di Angiola Petronio
Corriere Veneto, 2 luglio 2023 Il Garante dei detenuti: “Certi atti di violenza vìolano e distruggono la dignità della persona”. “Non dobbiamo nasconderci che c’è una dimensione di violenza gratuita che fa parte della struttura e del sistema”. Lui è don Carlo Vinco. Quel garante dei detenuti della casa circondariale di Montorio il cui compito è “garantire la piena attuazione dei diritti e degli interessi delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”.
di Valeria Vantaggi
vanityfair.it, 2 luglio 2023 Idee in fuga è una cooperativa sociale nata nel carcere di Alessandria con l’obiettivo di creare lavoro per i detenuti, dentro e fuori le mura. Qui ne parla Fulvio Buoncristiani, che, dopo anni passati dietro le sbarre, ora progetta un nuovo futuro. Il lavoro serve a tutti, ma a loro forse anche di più. Quando si passano anni in galera, uscire è certo una gioia, che, però, fa anche molta paura. Che cosa fare? Come ripresentarsi al mondo? Là fuori è difficile che ti accolgano a braccia aperte, difficile trovare uno spazio, con quel ...
rai.it, 2 luglio 2023
Un progetto per il Festival dei Due Mondi. “La cultura rompe le sbarre: incontro tra finzione e realtà” è il progetto con cui Rai Per la Sostenibilità-ESG sarà presente a Spoleto al Festival dei Due Mondi 2023 sabato 1° luglio. L’iniziativa è nata lo scorso anno sia per promuovere e sostenere le attività culturali all’interno degli Istituti penitenziari - con particolare riguardo al teatro - sia per sottolineare il racconto che la Rai offre su questa difficile realtà sociale, non solo attraverso l’informazione giornalistica, ma anche con strumenti artistici come le fiction.
AFFARI SOCIALI
di Ray Banhoff
L’Espresso, 2 luglio 2023 Clima e diritti civili funzionano e, almeno per brevi periodi, “bucano” l’attenzione. Le difficoltà economiche no. Perché l’imperativo sulle piattaforme è essere (o sembrare) i più fighi. Serve ancora a qualcosa manifestare in piazza? Fino a qualche decennio fa il mondo conosceva delle manifestazioni in grado di attirare l’attenzione dei governi e di influenzarne le scelte, oggi il tempo di vita di una notizia è molto più breve. Le piazze sono il luogo d’incontro di ambientalisti e cause civili. Ma precari, gente con stipendi troppo bassi, partite ...
di Francesca Fagnani
La Stampa, 2 luglio 2023 La politica deve intervenire prima che il disagio esploda in modo così drammatico. La premier passi dalla retorica dell’underdog ai fatti, e anche la leader Pd dia risposte. Michelle e il suo carnefice sono entrambi figli di un dio minore, figli di una periferia da intendersi come luogo di esclusione e di distanza non solo geografica, ma soprattutto sociale e culturale, dove se nasci sfavorito resti tale e non c’è nemmeno nulla di eroico a cui appigliarsi, perché diciamolo nella vita ti deve dire fortuna anche a nascere underdog: esserlo ...
di Concita De Gregorio
La Repubblica, 2 luglio 2023 Dovremmo avere tutti una cultura democratica che ci consenta di generare educazione, scuola, possibilità di riscatto e di lavoro. No, non è perché questo era arabo. Perché quello era nero. Non è soltanto razzismo, pregiudizio dei bianchi. La violenza che le maggioranze armate di potere esercitano sulle minoranze che non ne hanno alcuno, di potere, è un modo di concepire le relazioni fra gli uomini e di stabilire l’ordine nelle comunità che ci riguarda tutti, contagia ogni cosa, diventa un modo di pensare e un rassegnato ...
di Paolo Lambruschi
Avvenire, 2 luglio 2023 È emergenza in mare per i migranti ed è di nuovo emergenza politica nella Ue. L’esito del Consiglio europeo di ieri conferma che sul tema chiave migratorio, quello dell’accoglienza, l’Europa e i governi nazionali sono divisi, immobili e senza idee. Concentrati su future maggioranze a Strasburgo a un anno dalle elezioni più che sui drammi cui stiamo assistendo da gennaio con circa 1.300 tra morti e dispersi. I numeri spiegano dove sta la vera emergenza.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 2 luglio 2023 L’incontro tra i due ministri, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, è di giovedì scorso. Si sono visti al Viminale perché c’è una urgenza che ora investe i due ministri: l’immigrazione clandestina. Dal decreto Cutro e anche dall’accordo europeo di Lussemburgo di questi giorni, discende infatti una svolta normativa che deve essere concretizzata. L’idea del governo Meloni è di riuscire là dove finora hanno fallito tutti, rimpatriando sul serio una quota di migranti irregolari.
di Mao Valpiana
Il Manifesto, 2 luglio 2023 Parla Yurii Sheliazenko, leader del Movimento nonviolento a Kiev “Rischio la vita, ma non mi faccio intimidire dai guerrafondai. Putin e Zelensky restano supremi negazionisti della pace e cercano la vittoria sul campo. Manca l’immaginazione nel costruire ponti, quindi li fanno letteralmente saltare”.
di Marco Boato
L’Unità, 2 luglio 2023 Poco prima di togliersi la vita nel 1995, il fondatore dei Verdi propose l’intervento in Bosnia tramite una forza dell’Onu. Al suo appello non rispose nessuno. 8mila persone finirono trucidate nel massacro di Srebrenica.
di Aldo Cazzullo
Corriere della Sera, 2 luglio 2023 I blindati nelle vie di Parigi segnano una frattura ormai evidente, in Francia. E il presidente-padre della Nazione ora è il bersaglio delle proteste. I blindati nelle vie di Parigi per fermare la rivolta delle banlieues e l’ex allenatore del Nizza e del Psg arrestato per un’espressione razzista sono ovviamente due notizie di dimensioni diverse. Ma il fatto che siano arrivate nello stesso giorno restituiscono l’immagine di una Francia costretta a usare mezzi sproporzionati per far rispettare lo Stato di diritto a un Paese riottoso ...
di Maurizio Ambrosini
Avvenire, 2 luglio 2023 Tocca sempre più spesso alle Corti di giustizia frenare la corsa dei governi verso soluzioni disumane ai drammi dei profughi. Questa volta è stata la Corte d’appello britannica a bocciare il controverso piano di deportazioni verso il Ruanda che il governo conservatore del premier Sunak ha ereditato da Boris Johnson. Un piano avversato dalle organizzazioni umanitarie e dalle Chiese anglicana e cattolica, e contro cui l’Unhcr aveva presentato appello, dopo che nel dicembre scorso l’Alta Corte del Regno Unito l’aveva definito legale.
di Matteo Garavoglia
Il Manifesto, 2 luglio 2023 Prigioniera della crisi economica, la città tunisina è sospesa: al cimitero di Lajmi dà una tomba ai migranti morti nel Mediterraneo; nelle strade isola i subsahariani in un limbo senza soluzioni. E aumentano gli attacchi xenofobi accesi dal presidente Saied. 4216. 4197. Yoroba Sandrine. 4201. Distante pochi chilometri dal centro di Sfax, nascosto lungo una delle strade che porta fuori dalla città, si trova il cimitero musulmano di Lajmi. Qui prende forma tutta la drammaticità legata alle partenze verso la sponda nord del ...
di Valerio Fioravanti
L’Unità, 2 luglio 2023 Ogni giorno nelle 4.780 prigioni degli Stati Uniti lo subiscono in media 122.000 persone. “Una crisi umanitaria”. Nessuno tocchi Caino studia da un quarto di secolo il sistema penale statunitense perché lo ritiene interessante: colloca quasi tutte le sue risorse, economiche e umane, nella “repressione”, e pochissime nella prevenzione.
di Giovanna Branca
Il Manifesto, 2 luglio 2023 Lo studio del dipartimento di Stato. Ignorata la sorte degli afghani che avevano collaborato con il governo Usa. “Le decisioni sia del presidente Trump che del presidente Biden per porre fine alla missione militare statunitense in Afghanistan hanno avuto serie conseguenze sulla possibilità di sopravvivenza del governo afghano e della sua sicurezza”. Con queste parole si aprono le valutazioni di uno studio del dipartimento di Stato Usa sul disastroso ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan nell’agosto 2021.
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