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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 29 gennaio 2023
CARCERI
di Livio Pepino
volerelaluna.it, 29 gennaio 2023 Alfredo Cospito ha superato i cento giorni di sciopero della fame contro la propria sottoposizione al regime di cui all’art. 41 bis ordinamento penitenziario e, più in generale, contro tale regime e contro l’ergastolo ostativo. Le conseguenze di un digiuno così prolungato variano, com’è ovvio, da persona a persona e, fortunatamente (nonché quasi incredibilmente), non sono state per lui, fino ad oggi, irreparabili. Non per questo le sue condizioni sono tranquillizzanti.
di Liana Milella
La Repubblica, 29 gennaio 2023 Il ministro segue “costantemente” il caso dell’anarchico ora in sciopero della fame. Si aspettano i dottori. Un ministro della Giustizia autorizza il 41bis, ma quello che prende il suo posto non può eliminarne gli effetti con uno spontaneo tratto di penna. Se la ministra Marta Cartabia, il 4 maggio 2022, ha firmato il carcere duro per Alfredo Cospito, adesso Carlo Nordio, che ha preso il suo posto, non può cancellarlo su due piedi. Perché dietro la prima firma, come dietro la seconda, dev’esserci il via libera obbligatorio dei magistrati.
di Alessandro Barbera
La Stampa, 29 gennaio 2023 Il Guardasigilli resta in silenzio e diserta l’audizione di domani in Commissione giustizia. Attesa per la decisione dei giudici. Il 7 marzo la Cassazione decide sul ricorso della difesa. Sulla matrice anarchica degli ultimi attentati alle sedi e al personale delle ambasciate italiane gli apparati di sicurezza non hanno dubbi. Per questo ieri mattina, mentre volava a Tripoli per discutere di gas e migranti, Giorgia Meloni ha dettato un comunicato senza sfumature: “Ho espresso preoccupazione e attenzione a questa...
di Massimiliano Smeriglio*
Il Riformista, 29 gennaio 2023 Alfredo Cospito, detenuto nel carcere di Sassari dove sta scontando una pena non ancora determinata in via definitiva, è in sciopero della fame ormai da tre mesi. La sua protesta origina dalla decisione di sottoporlo, dall’aprile 2022, al regime del 41 bis, il carcere duro introdotto in Italia negli anni delle stragi di mafia del 1992. Cospito è stato condannato per l’attentato contro Roberto Adinolfi, ad. di Ansaldo nucleare, e all’ergastolo per strage contro la sicurezza dello Stato.
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di Diletta Bellotti
L’Espresso, 29 gennaio 2023 Allo scoccare del novantesimo giorno di sciopero della fame un detenuto nel carcere di Sassari, l’anarchico Alfredo Cospito, aveva perso 38 chili. A maggio 2022, al suo decimo anno di carcere, Cospito è stato rinchiuso in una cella di un metro e 52 centimetri di larghezza per due metri e 52 centimetri di lunghezza, cioè uno spazio occupato quasi tutto dal letto. Cospito, sepolto, come altri 749 detenuti in Italia (2021), in un sarcofago di cemento armato, è sotto regime di 41 bis.
di Sergio Gioli
La Nazione, 29 gennaio 2023 Gli attentati non giovano alla causa di Alfredo Cospito. Lui è in carcere al 41 bis, non si è mai pentito per ciò che ha fatto (che, al contrario di quello che si dice in giro, non è poco) e continua a sfidare lo Stato. Lo fa da capopopolo fanatico ma - adesso e solo adesso - in modo legittimo, semplicemente non mangiando. Per quelli fuori, che giocano a una rivoluzione che non c’è, è una specie di icona.
di Claudio Bozza
Corriere della Sera, 29 gennaio 2023 Pescarese, classe 1967, è considerato l’ideologo della Fai-Fri. Detenuto da oltre 10 anni, dallo scorso aprile gli è stato applicato il regime di 41bis nel carcere di Bancali. Dopo cento giorni senza toccare cibo, le sue condizioni di salute sono sempre più precarie.
di Grazia Longo
La Stampa, 29 gennaio 2023 Colpite le sedi diplomatiche di Berlino e Barcellona, azioni anche a Torino e in Umbria. Cortei e tensioni a Roma e Trieste. C’è la galassia anarchica dietro agli atti vandalici che hanno preso di mira, l’altra sera, le sedi diplomatiche italiane in Spagna e Germania. E l’offensiva in solidarietà con Alfredo Cospito, da 101 giorni in sciopero della fame nel carcere di Sassari, dov’è recluso al 41 bis, ha colpito negli ultimi giorni anche in Italia, da Torino a Spoleto.
di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci
La Repubblica, 29 gennaio 2023 Gli anarchici sono il maggior pericolo terroristico per la sicurezza nazionale. Il legame con le cellule greche, spagnole e sudamericane. Se li aspettavano. E quasi certamente non saranno gli ultimi atti della campagna lanciata in nome di Alfredo Cospito. Se anche i segnali non fanno ritenere di essere prossimi al “salto di qualità”, all’escalation violenta che riporterebbe il nostro Paese in un periodo nero che pareva dimenticato, certo è che il “caso Cospito” è diventato un tema di sicurezza nazionale.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 29 gennaio 2023 Attentati alle ambasciate e la scritta: “Liberate Cospito”, per l’anarchico che digiuna in carcere contro il 41 bis: Giuseppe Santalucia, da presidente Anm, quale riflessione le suscitano?
di Giancarlo Castelli
Il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2023 Tra i detenuti per reati di terrorismo di matrice politica, sottoposti al 41bis non c’è soltanto l’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 100 giorni. “Da quasi 18 anni, tra i 750 detenuti per i quali è stato adottato questo regime carcerario ci sono anche Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma”, dice l’avvocata Caterina Calia, legale dei tre brigatisti oggi ultasessantenni, nonché di Anna Beniamino, compagna di Cospito e anche lei condannata dal tribunale di Torino...
di Carla Forcolin*
Avvenire, 29 gennaio 2023 Per 16 anni ho fatto volontariato quotidiano accompagnando, attraverso l’associazione di cui ero presidente, “La gabbianella”, i figli delle detenute del carcere femminile della Giudecca di Venezia all’asilo nido (prima della legge 63/11) e alla scuola materna (dopo che fu deciso che i bambini dovevano rimanere con la madre fino a sei anni).
di Errico Novi
Il Dubbio, 29 gennaio 2023 L’intesa premier-ministro sulla separazione delle carriere è inutile: esame al via il 2 febbraio. Cosa ha chiesto Giorgia Meloni a Carlo Nordio giovedì scorso? Poche cose, tutto sommato. Evitare i conflitti con le toghe. Evitare requisitorie divisive, seppur appassionate, come quella pronunciata, una settimana prima, alla Camera sulle intercettazioni.
di Liana Milella
La Repubblica, 29 gennaio 2023 Intervista con l’ex presidente dell’Anm: “Ormai tutti usano Whatsapp e sarebbe un disastro negare per le inchieste di corruzione l’uso del file di controllo”. La demonizzazione delle intercettazioni da parte della politica è partita di nuovo. Ed è fortissima.
edizionecaserta.net, 29 gennaio 2023 Sette suicidi tra dicembre 2022 e gennaio 2023; 189 infermieri in tutta la Campania e solo 108 medici: sono i numeri resi noti da Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sindacato infermieri italiani, in merito alla situazione delle carceri.
di Rosario Di Raimondo
La Repubblica, 29 gennaio 2023 La strategia di coinvolgere professionisti (anche avvocati, professori e notai) per far fronte alle carenze di personale. Il presidente della corte d’Appello Ondei all’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Ogni altra ipotesi non ha prospettive di risultato”.
di Andrea Oleandri*
Ristretti Orizzonti, 29 gennaio 2023 Una donna incinta di due gemelli è ristretta presso il carcere di San Vittore. La detenuta, in attesa di giudizio, ha ricevuto un’ordinanza ex art. 285 presso l’Icam, ma la struttura a custodia attenuata non prevede una copertura sanitaria h24, e quindi si è proceduto alla collocazione presso la Casa circondariale milanese, dove, tuttavia, non è presente un ginecologo (a fronte di oltre 90 detenute ristrette).
La Nazione, 29 gennaio 2023 Il carcere di Sollicciano è infestato dalle cimici. E i detenuti “hanno mostrato tracce di morsicatura e puntura” sui loro corpi. È un passaggio choc della lunga e articolata relazione del presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini.
di Sabrina Penteriani
L’Eco di Bergamo, 29 gennaio 2023 Candelaria Romero e l’opera di volontariato nella biblioteca della sezione femminile. Racconti e poesie possono creare legami, aprire nuovi mondi, seguire i sentieri del cuore fino a raggiungere e illuminare luoghi profondi, altrimenti chiusi e nascosti.
di Olga Chieffi
cronachesalerno.it, 29 gennaio 2023 Domani sera, alle ore 20, sul palcoscenico del teatro Ghirelli, secondo appuntamento con la VII stagione Mutaverso, nell’ambito di Ablativo, declinazioni espressive di Vincenzo Albano. La scelta del direttore artistico, è caduta su “Il colloquio”, uno spettacolo vincitore del Premio Scenario Periferie 2019 e di diversi altri temi, scritto da Eduardo Di Pietro, che ne è anche il regista, interpretato da Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino.
di Luca Doninelli
Il Giornale, 29 gennaio 2023 Il bisogno assoluto di cambiare il punto di vista su sé stessi. Tutti noi viviamo, istante dopo istante, portandoci dentro la nostra storia, con i passi che ci hanno condotti fino all’istante presente. La storia è quella, i passi sono quelli. Noi, però, siamo anche i narratori di questa storia: la trasformiamo (per noi stessi o per gli altri) in un racconto, e raccontandola la modifichiamo, inevitabilmente, dando più importanza a qualcosa, meno a qualcos’altro, accentuando qualcosa e omettendo qualcos’altro.
di Francesca Barra
L’Espresso, 29 gennaio 2023 La moglie della vittima e la madre dell’omicida. Nel dolore, si uniscono e fondano l’associazione Amicainoabele per connettere le famiglie di chi ha subito un reato e quelle dei detenuti. Claudia è in tribunale e davanti a lei c’è Matteo, il ragazzo di diciannove anni che, la notte del 25 aprile del 2011, ha aggredito al posto di blocco due carabinieri riducendo in coma suo marito Antonio. È arrabbiata, si sente come una candela che si sta esaurendo e in quell’aula urla al giovane di guardarla negli occhi...
AFFARI SOCIALI
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 29 gennaio 2023 Per gli adolescenti di oggi il futuro non è passato, semplicemente non esiste. Si sentono l’ultima generazione e non capiscono il disinteresse del mondo a proposito del proprio ultimo destino.
di Niccolò Zancan
La Stampa, 29 gennaio 2023 La nave con 237 persone a La Spezia ma i tre salvataggi in mare violano il decreto del governo. I soccorritori: “Sarebbero morti tutti”. Scende una bambina dalla nave. Arriva dal Mali. Ha un sorriso talmente irresistibile e uno stupore così meravigliato, che da terra scoppia un applauso. “Benvenuta”, dice un uomo della Croce Rossa con le lacrime negli occhi. Alle 15.03 del 28 gennaio, dopo tre salvataggi davanti alle coste della Libia e 1400 chilometri di navigazione punitiva, la nave Geo Barents...
di Luca Celada
Il Manifesto, 29 gennaio 2023 Il video del pestaggio mortale di Tyre Nichols a Memphis documenta quella che è sostanzialmente l’aggressione di un branco. Fermato a 100 metri da casa per una presunta infrazione stradale il giovane viene immediatamente aggredito dagli agenti che imprecando lo tirano giù di forza dall’auto. Le botte iniziano da subito, poi scariche di taser. Terrorizzato Nichols tenta di fuggire. Viene nuovamente raggiunto poco lontano dove inizia un terrificante pestaggio da parte dei cinque agenti che a turno usano manganelli...
di Paolo Mastrolilli
La Repubblica, 29 gennaio 2023 Biden: riformiamo la polizia. I 5 poliziotti agenti dalle telecamere sono stati già puniti: licenziati e incriminati per omicidio. Le proteste ci sono state, da New York a Los Angeles, ma per la maggior parte pacifiche, tranne qualche arresto. I cinque poliziotti responsabili della morte di Tyre Nichols sono stati subito licenziati, e poi incriminati per omicidio, in attesa ora del processo. L’America ha condannato e il presidente Biden ha definito la tragedia di Memphis “oltraggiosa”, promettendo di rimettere...
di Francesca Borri
La Repubblica, 29 gennaio 2023 I giovani palestinesi seguono più i social che i leader storici. Così si rischia lo scontro totale. L’ultimo che ha sparato - ieri mattina, ferendo due israeliani, un padre e un figlio - aveva 13 anni. E quando leggerete queste righe forse sarà già il penultimo. Un tempo avrebbe girato un video con la kefiah in testa e la bandiera alle spalle. E avrebbe lasciato un messaggio al mondo. Invece ha lasciato un biglietto alla madre: e andando a scuola, è andato ad attaccare gli israeliani.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 29 gennaio 2023 Baracche per chilometri nel deserto, oggi il campo è il terzo insediamento del Paese. Così la temporanea emergenza del campo profughi è diventata una crisi permanente. “In trent’anni sono nati figli e nipoti, senza cibo né acqua. Qui tutto resta immobile”. C’è una parola che risuona spesso tra le strade di una delle zone più aride del Kenya, suona così: buufis. L’ha coniata chi vive qui per esprimere un dolore, il desiderio pressante di essere altrove, in un futuro impossibile che metta il presente nell’ombra.
DOCUMENTI
Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia: percorso assembleare elettivo
Appello. "Morire di pena", piattaforma per l’abolizione di ergastolo e 41bis
Inaugurazione Anno giudiziario 2023 in Corte di cassazione. I testi delle relazioni
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