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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 23 gennaio 2023
di Francesco Grignetti
La Stampa, 23 gennaio 2023 Nei penitenziari italiani cresce il numero dei detenuti sottoposti all’articolo 4 bis che vieta permessi e semilibertà. È successo a Cutolo, Riina, e Provenzano, ma anche a tanti detenuti sconosciuti. All’inizio degli anni Novanta gli ergastolani reclusi nelle nostre carceri erano circa 400. Da allora, in seguito ad una crescita esponenziale, siamo arrivati a quota 1.800
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 23 gennaio 2023 Per la Corte, sentenza n. 3/23 del 20.01.2023, l’optimum sarebbe concedere la sospensione dell’esecuzione della pena detentiva per i condannati non in carcere ogniqualvolta la pena sia contenuta entro i limiti compatibili le misure alternative.
di Ivano Iai
La Nuova Sardegna, 23 gennaio 2023 C’è il dovere di proteggere la dignità umana anche di coloro che onesti non sono stati. Ci siamo mai chiesti perché tanti suicidi in carcere? Ci siamo mai interrogati perché, sin dall’ingresso in una struttura penitenziaria, la difficoltà di adattamento, che consegue alla percezione del mancato riconoscimento di diritti umani fondamentali, conduca all’abbandono del desiderio di riscattarsi?
di Carla Forcolin*
Ristretti Orizzonti, 23 gennaio 2023 Per 16 anni ho fatto volontariato quotidiano per accompagnare i figli delle detenute del carcere femminile della Giudecca all’asilo nido (prima della legge 63/11) e alla scuola materna (dopo che fu deciso che dovevano rimanere con la madre fino a sei anni).
GIUSTIZIA
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 23 gennaio 2023 Mentre si discute sul taglio delle intercettazioni e sull’urgenza di separare le carriere tra pm e giudici si moltiplicano i problemi concreti. “Vi chiedo l’inserimento del nuovo pensionato L.B., che ha dato la propria disponibilità a prestare attività presso questa Procura due o tre giorni a settimana già nel mese di gennaio”. Scrive così il procuratore della Repubblica di Piacenza alla locale sede dell’associazione di volontariato Auser iscritta nel “Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale”.
di Alessandro Campi
Il Messaggero, 23 gennaio 2023 Se la mafia è l’anti-Stato, lo Stato dovrebbe essere, per logica e buon senso, l’anti-mafia. Ma in Italia le cose non sono così semplici. Come dimostrano le reazioni all’arresto di Matteo Messina Denaro: molta pubblica soddisfazione, certo, ma soprattutto dubbi, sospetti e insinuazioni velenose.
di Alessandro Di Matteo
La Stampa, 23 gennaio 2023 In settimana previsto il faccia a faccia tra premier e Guardasigilli. “Piena fiducia nel Guardasigilli”. Giorgia Meloni prova a disinnescare la mina-giustizia, prima di partire per l’Algeria fa diffondere una nota da palazzo Chigi per riportare la calma nella maggioranza dopo l’affondo sulle intercettazioni telefoniche del ministro della Giustizia Carlo Nordio.
di Ilario Lombardo
La Stampa, 23 gennaio 2023 La leader di Fratelli d’Italia ha paura che il confronto in atto possa cambiare gli equilibri nella maggioranza. Giorgia Meloni sta per prendere un aereo che la porta in Algeria. È ora di pranzo, nel dossier che le hanno preparato i diplomatici c’è tutto quello che deve sapere sul gas e sul piano per rendere l’Italia un hub energetico nel Mediterraneo e per tutta l’Europa, sugli accordi tra Eni e il colosso locale Sonatrach, sulle altre intese commerciali, sui bilaterali con il primo ministro e con il presidente algerino.
di Ezio Mauro
La Repubblica, 23 gennaio 2023 Come in una maledizione ideologica a cui non può sfuggire, la destra riapre l’armadio dei suoi fantasmi rilanciando la campagna contro le intercettazioni e contro l’informazione, che in realtà è una battaglia di retroguardia a tutela della classe dirigente: e come tale non è certo nelle priorità della popolazione, ma al contrario può risvegliare un movimento spontaneo a difesa della legalità, degli strumenti necessari a garantirla, e del diritto dei cittadini a conoscere e sapere.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 23 gennaio 2023 Il ministro Nordio ha con fragore lanciato nel dibattito politico il tema di una riduzione delle intercettazioni disposte dal giudice (non dal pubblico ministero, che chiede ma non decide). Tra le tante dichiarazioni e talora approssimate battute, gli attacchi del ministro alla coppia intercettazioni/pubblici ministeri, progressivamente sembrano concentrarsi sulla lotta agli “abusi”. Così da un lato ottiene l’accordo di molti o di tutti - chi non condivide la necessità di combattere di abusi? - ma dall’altro resta nel vago.
di Giuliano Ferrara
Il Foglio, 23 gennaio 2023 Nei sistemi con una cultura giurisdizionale solida, si intercetta ma non si pubblica, se non in casi rarissimi. L’accusa è una cosa seria e non un fuoco meschino di sospetto. Il ministro Nordio concentri su questo il suo raggio d’azione.
di Pierluigi Battista
huffingtonpost.it, 23 gennaio 2023 Interi volumi delle dimensioni di “Guerra e pace” arrivano ai giornali che per giorni e giorni distilleranno le intercettazioni come capitoli di un grande romanzo. Sono tanti anni che bazzico i giornali e so come funziona la macchina delle pubblicazioni delle intercettazioni. Lo voglio raccontare a chi non lo sa e che magari crede che ancora sia questione di violazione di segreto istruttorio, di carte uscite furtivamente, di manine o manone.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 23 gennaio 2023 Da Castelli a Nordio, da Mastella ad Alfano e Orlando. Governi di ogni orientamento hanno provato - per fortuna quasi sempre a vuoto - a restringere l’uso dello strumento in mano ai pm e a limitare il diritto di cronaca. Il primo tentativo nel 2005, quando Berlusconi si infuria per i nastri dei “furbetti del quartierino”. Il più pericoloso? Il bavaglio del secondo governo Prodi, approvato dalla Camera quasi all’unanimità.
di Giuliano Foschini
La Repubblica, 23 gennaio 2023 L’ex magistrato critica la stretta sulle intercettazioni proposta dal Guardasigilli: “Spuntare le armi agli investigatori dà garanzie ai criminali. Ricordo di aver letto sui giornali gli ascolti delle sue inchieste sul Mose, ora lo dimentica”.
di Antonio Fraschilla
La Repubblica, 23 gennaio 2023 Parla l’ex procuratore generale di Palermo, oggi senatore del M5s, Roberto Scarpinato. “Il boss ha avuto protezioni eccellenti con infiltrazioni anche negli apparati investigativi”. E avverte: “La borghesia mafiosa non ha bisogno di sparare, se si toccano le norme rimarrà impunita”.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 23 gennaio 2023 Una storia e una sentenza che riguardano il Foglio e più in generale un aspetto dello stato di diritto: le sentenze si possono commentare e la critica si può esprimere “anche in forma di aperto dissenso”. Una svolta.
di Paola Di Nicola Travaglini
Il Domani, 23 gennaio 2023 I femminicidi non sono: un’emergenza, una tragica fatalità, frutto del raptus di un uomo psicologicamente fragile o alcolista o drogato, espressione di un amore malato o di una folle gelosia, esiti di contesti degradati. Chi li definisce così, anche inconsapevolmente, non sa di cosa parla e si fa portatore del giustificazionismo che consente a quel crimine di riprodursi, a quell’uomo di essere compatito, a quella donna di sparire con il suo coraggio e la sua voglia di libertà.
di Antonio Murzio
Il Fatto Quotidiano, 23 gennaio 2023 “Abbiamo coinvolto migliaia di studenti e detenuti”. Il progetto Legalitria nasce in Puglia per iniziativa della cooperativa Radici Future ed è diffuso nelle scuole e nelle carceri. E oltre alla ricaduta positiva sul piano sociale, c’è anche quella per le librerie, “perché mediamente sette studenti su dieci, dopo una presentazione, vanno per acquistarne una copia”.
di Gianfranco Lattante
Gazzetta del Mezzogiorno, 23 gennaio 2023 La denuncia: “Intervento in ritardo nonostante i detenuti battessero sulle sbarre”. Morto un 42enne di Taranto che fra pochi giorni sarebbe tornato in libertà. Un detenuto muore in cella. Forse per infarto. Ma si sospettano ritardi nei soccorsi. Tanto che gli altri ospiti della sezione, la R1 della casa circondariale di Lecce, avrebbero cominciato a battere sulle sbarre per sollecitare l’intervento del personale.
di Luca Pernice
Corriere del Mezzogiorno, 23 gennaio 2023 Hanno acceso un braciere per riscaldarsi dal freddo. Tragedia nel ghetto di Borgo Mezzanone, dove in una baracca sono stati trovati i corpi senza vita di due giovani migranti, un uomo e una donna, entrambi africani e non ancora identificati. Stando ai primi accertamenti i due sarebbero stati uccisi dall’esalazione di fumi di un braciere di fortuna realizzato dai due migranti all’interno della baracca per proteggersi dal freddo.
di Sara Matijacic
lanouvellevague.it, 23 gennaio 2023 Gli esclusi, gli emarginati, i dimenticati, i malati psichiatrici, i detenuti sono gli “ultimi” nelle opere letterarie e anche nella vita. Pino Roveredo, lo scrittore triestino scomparso ieri all’età di 69 anni, era riuscito a raccontarli come pochi prima avevano saputo fare. Una scrittura diretta e incisiva, la sua. Una scrittura che sapeva arrivare dritta al cuore e all’anima del lettore.
di Alessandro Canella
radiocittafujiko.it, 23 gennaio 2023 L’Emilia-Romagna è l’unica regione italiana in cui esiste un vero e proprio movimento, con tanto di coordinamento regionale, che utilizza il teatro come strumento di intervento sociale in carcere. E una delle componenti di questo movimento, il Teatro Nucleo di Ferrara, ora è raccontata in un libro, intitolato “Libertà vo’ cercando - Il lavoro del Teatro Nucleo nel Carcere di Ferrara” (Edizioni SEB27), che verrà presentato lunedì prossimo, 30 gennaio, a Modo Infoshop.
di Giovanni M. Flick* e Caterina Flick**
Il Dubbio, 23 gennaio 2023 Riportiamo di seguito un estratto da “L’algoritmo d’oro e la torre di Babele”, il volume pubblicato per Baldini+Castoldi da Giovanni Maria Flick e da sua figlia Caterina Flick. Al primo si deve il passaggio scelto dalla introduzione, mentre l’avvocata Flick ha curato il capitolo, di cui si propone uno stralcio, su “Tecnologie digitali e norme giuridiche”.
di Monica Serra
La Stampa, 23 gennaio 2023 Le temperature rigide sono solo uno dei problemi: sei decessi su dieci dovuti a incidenti, violenza e suicidi. Sull’asfalto sono rimaste solo poche coperte di lana, qualche cartone. Gli ultimi mesi della vita di Younous Gueye Cherif si sono consumati in questo giaciglio, a cercare riparo dalla pioggia, dal freddo, nel sottopasso Mortirolo, alle spalle di Milano Centrale, con pochi altri clochard, tutti stranieri. Gli irriducibili che a trasferirsi nel dormitorio del mezzanino della stazione non ne volevano, non ne vogliono sapere.
di Francesco Caia*
Il Dubbio, 23 gennaio 2023 Il 24 gennaio è la Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, quest’anno è dedicata alla situazione in Afghanistan l’Oiad segue con molta attenzione anche quanto sta accadendo in Iran e Ucraina.
di Giuliano Foschini
La Repubblica, 23 gennaio 2023 L’intervista alla vigilia del settimo anniversario dell’omicidio. “Per noi è sempre il 25 gennaio, il giorno in cui Giulio non è tornato a casa E anche il prossimo sarà molto amaro”. Mentre alle otto della sera il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dal Cairo era sui tg a pronunciare quello che si sente da sette anni - “Abbiamo chiesto al presidente Al Sisi collaborazione sul caso Regeni” - Fiumicello, casa di Giulio, si preparava ad accogliere mercoledì 25 "l'onda gialla"...
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