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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 17 gennaio 2023
CARCERI
Il Manifesto, 17 gennaio 2023 Il caso. Cospito rischia seriamente di morire, il tempo sta per scadere: è necessario revocare il regime del 41 bis, per fatti sopravvenuti e in via interlocutoria.
di Elton Kalica*
Ristretti Orizzonti, 17 gennaio 2023 Venezia è forse l’unica città dove camminare di notte nel freddo non mi mette tristezza. La pioviggine si deposita silenziosamente sullo schermo del cellulare mentre seguo il google maps verso la Calle dei bari. Dopo l’ultima svolta nell’oscurità, le sagome di alcuni ragazzi che fumano sotto la luce sbiadita di una lampadina mi rassicurano di aver trovato l’indirizzo. Saluto e spingo la porticina. Entro. Il locale è caldo. Una ventina di sedie disposte in quattro file.
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma
nicolaporro.it, 17 gennaio 2023 L’ultimo latitante della stagione stragista 1992-93 Matteo Messina Denaro è stato consegnato alle patrie galere e ora sarà sottoposto al regime del “carcere duro” disciplinato dall’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario. La norma consente al Ministro della Giustizia di sospendere a determinati detenuti il regime penitenziario ordinario, precludendo alcuni diritti come ad esempio le visite, i permessi, la frequentazione di attività ludiche e la condivisione degli spazi con altri detenuti. In altre parole, isolamento e non solo.
di Carlo Canepa
pagellapolitica.it, 17 gennaio 2023 “Matteo Messina Denaro andrà al carcere duro perché quell’istituto esiste ancora grazie a questo governo”. Ma la presidente del Consiglio confonde il 41 bis con l’ergastolo ostativo.
di Patrizia Pallara
collettiva.it, 17 gennaio 2023 Ottantaquattro detenuti solo nel 2022, uno ogni cinque giorni. Un fenomeno drammatico che riguarda anche gli agenti di polizia penitenziaria. Ottantaquattro detenuti si sono tolti la vita nelle carceri italiane nel 2022. Uno ogni cinque giorni. Quello appena trascorso è stato un anno orribile per i suicidi in cella, in cui si è superato il precedente record negativo del 2009, quando furono in totale 72.
ansa.it, 17 gennaio 2023 Il Garante Anastasia: “Il riconoscimento del diritto alla sessualità dei detenuti non solo favorirebbe la loro crescita personale, ma andrebbe a beneficio dell’intera istituzione carceraria perché migliorerebbe i rapporti con gli agenti di polizia penitenziaria e aiuterebbe il clima generale della vita in carcere”.
di Claudio Mazzone
Corriere della Sera, 17 gennaio 2023 Il primo laureato del Polo Universitario penitenziario della Federico II è tra i 700 detenuti semiliberi che godevano di licenza straordinaria Covid: ma il governo Meloni non l’ha prorogata: “Mi sento come la vittima di un accanimento terapeutico”.
GIUSTIZIA
di Alessandro Barbano
Il Dubbio, 17 gennaio 2023 “Ladri impuniti”, ma a cadere è al più la misura cautelare. “Mafiosi legalizzati”: palesemente falso. Il solito “pestaggio” giustizialista. La manina nascosta, la velina velenosa, la gran cassa che amplifica senza discernimento, l’agente incursore nei talk, i mazzieri della menzogna negli editoriali dei quotidiani più faziosi, e la riforma della giustizia diventa una vergogna nazionale, di cui indignarsi. Missione compiuta.
di Liana Milella
La Repubblica, 17 gennaio 2023 Dopo la cattura di Messina Denaro, “grande successo governo centrodestra” per il Guardasigilli, si apre il caso per le parole del capo dei pm di Palermo. Nella riforma della giustizia del ministro verrebbero mantenute quasi esclusivamente per mafia e terrorismo.
di Gianmario Gazzi
huffingtonpost.it, 17 gennaio 2023 Dalla scuola Diaz alla morte di Stefano Cucchi, dal Forteto alle carceri sovraffollate. Ma anche le sentenze che non arrivano mai e la colpevolizzazione delle vittime: l’iniziativa di quarantaseimila assistenti sociali per fare in modo che tutti possano accedere ai propri diritti.
di Barbara Rosina*
Il Riformista, 17 gennaio 2023 Il 20 gennaio a Firenze la conferenza dell’Ordine assistenti sociali contro la “violenza istituzionale”. La Riforma Cartabia è sotto accusa. In questi giorni i media si occupano di giustizia perché c’è il rischio della probabile revoca di misure cautelari per reati procedibili a querela. Oggi si parla di carcere perché qualche boss potrebbe uscirne o non entrarci, ma, a meno di suicidi, pestaggi, rivolte, morti… l’occhio distratto dell’informazione - con le necessarie eccezioni - guarda altrove.
di Cristiano Cupelli*
Il Foglio, 17 gennaio 2023 Necessario un intervento legislativo. Perché troppo spesso i funzionari pubblici non prendono decisioni che pur ritengono utili per timore. Ma l’abolizione non è una scelta conveniente. Sono le statistiche a supportare l’esigenza di tornare a occuparsi dell’abuso d’ufficio. Il dato che, pur a fronte di un numero elevatissimo di iscrizioni, solo il 3 per cento di queste si trasforma in sentenze di condanna, rende ineludibile un nuovo e ulteriore intervento legislativo diretto a circoscrivere il rischio di...
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2023 286 candidati, ma l’intesa tra i partiti non c’è ancora. Verso la fumata nera. I nuovi consiglieri dovranno essere scelti tra professori universitari ordinari in materie giuridiche e avvocati con almeno 15 anni di esercizio: serve la maggioranza dei tre quinti dei componenti. L’intesa tra i partiti però è ancora lontana: quasi sicuramente l’elezione non arriverà alla prima seduta. I candidati sono 286, ma i nomi “veri” potrebbero essere ancora coperti.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 17 gennaio 2023 Sono trent’anni che una certa parte dell’informazione, ostaggio di una incessante trattativa fra giornalisti e magistrati, accusa lo stato di essere colluso. E sono trent’anni, invece, che lo stato non perde occasione, come ieri, di tagliare sempre più tentacoli a un mostro osceno di nome Cosa nostra
di Alberto Cisterna
Il Dubbio, 17 gennaio 2023 La lunga latitanza del boss di Cosa nostra finisce grazie all’ennesimo gran lavoro del reparto speciale dei carabinieri, dopo decenni di illazioni e sospetti. La guerra dei Trenta anni. Un ciclo si chiude, così come è iniziato, con l’apporto decisivo del Ros dei Carabinieri che, esattamente trenta anni or sono, si fecero carico praticamente da soli di dare la caccia agli assassini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in un paese spaurito e attonito. Praticamente da soli, perché la cattura - il 15 gennaio 1993 - di Salvatore Riina ha rappresentato obiettivamente la Stalingrado dei Corleonesi, ha rinfrancato e dato speranza a una Nazione attonita, ha dato forza a chi aveva pensato con Antonino Caponnetto che tutto fosse finito con l’esplosivo di Capaci e via D’Amelio e che la mafia ormai avesse vinto.
di Agostino Gramigna
Corriere del Mezzogiorno, 17 gennaio 2023 Alle “Costarelle” 159 detenuti al 41 bis, il maggior numero di tutta Italia. Nella stessa struttura (unica del genere per le donne) anche la brigatista Nadia Desdemona Lioce. Il controllo affidato agli agenti speciali del “Gom”: visite a sorpresa e in tv solo programmi nazionali (per evitare messaggi in codice su canali locali)
di Riccardo Annibali
Il Riformista, 17 gennaio 2023 Ex pm e ora giudice al Tribunale di Napoli, Alfonso Sabella è stato un magistrato in prima linea nella lotta alla mafia. Ha fatto arrestare, fra gli altri, anche nomi illustri come Bagarella, Brusca, Spatuzza e Aglieri. Nel giorno in cui Matteo Messina Denaro è stato assicurato alla giustizia ha ricordato al Riformista come sia fondamentale, in queste occasioni più di ogni altre, che lo Stato sia obbligato a fare la differenza “sia che ci si trovi davanti un criminale o un santo, nel rispetto delle regole e delle garanzie riconosciute.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 17 gennaio 2023 L’ex giudice del pool di Falcone e Borsellino. “Ci hanno raccontato per anni che Messina Denaro aveva chissà quali protezioni planetarie, e poi ieri non c’era neanche un guardaspalle per controllare che la clinica non fosse presidiata”.
di Federico Monga
La Stampa, 17 gennaio 2023 Il magistrato dell’inchiesta sulla presunta trattativa: “È stato davvero l’erede di Riina. Ora ci saranno scossoni nelle mafie. Cosa Nostra può colpire ancora il cuore del Paese”. “Oggi è una giornata importante per la lotta alla mafia ma sarebbe letale pensare che lo Stato abbia sconfitto Cosa Nostra”.
di Antonio Mattone
Il Mattino, 17 gennaio 2023 Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino e marito di Lucia, una delle figlie del giudice ucciso dalla mafia corleonese il 19 luglio 1992, come ha saputo della cattura di Messina Denaro?
La Repubblica, 17 gennaio 2023 L’uomo aveva 32 anni, era arrivato a settembre dalla struttura circondariale di Reggio. Il Garante regionale ha chiesto un incontro urgente alla direzione. La scorsa notte nel carcere di Piacenza è deceduto un detenuto di 32 anni di origine marocchina. La morte sarebbe causata da inalazione di gas da una bomboletta. Il detenuto era a Piacenza dallo scorso settembre, sfollato per motivi di ordine e sicurezza dal penitenziario di Reggio Emilia, ed era stato posto sotto attenzione come a medio rischio suicidario.
L’Unione Sarda, 17 gennaio 2023 L’uomo, 53 anni, stava scontando una lunga pena e più volte era stato inviato in ospedale per accertamenti diagnostici ma aveva spesso rifiutato il ricovero. Il decesso è avvenuto nella notte, probabilmente per un arresto cardiaco, e la notizia è stata diffusa questa mattina.
di Davide Madeddu
Il Sole 24 Ore, 17 gennaio 2023 La sofferenza e la speranza. E la voglia di ritrovare un’esistenza normale oltre le sbarre. È un filo rosso quello che cuce le storie che periodicamente trovano spazio nelle pagine di “Non tutti sanno” il giornale scritto dai detenuti di Rebibbia Cr, guidato da Roberto Monteforte, 69 anni, per parecchi anni Vaticanista a l’Unità oltre che vice presidente di Stampa Romana e consigliere nazionale della Fnsi e ispirato da suor Emma Zordan.
di Anna Maria De Luca
La Repubblica, 17 gennaio 2023 Un modo per riscattare il futuro di ragazzi finiti nei guai con la giustizia: il progetto è promosso dal Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania assieme all’Archeoclub con scopi educativi e formazione professionale.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 17 gennaio 2023 Nel carcere di Pistoia dal 2021 alcuni detenuti studiano e compongono musica digitale. Il DigitalMusic Lab, nato come progetto pilota nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa tra Conservatorio Statale di Musica “L. Cherubini” di Firenze e il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria e sostenuto da Far.Com - farmacie comunali, ha presentato stamane alcuni risultati dell’attività e riflessioni sull’impatto di questa e di altre attività rieducative all’interno degli istituti penitenziari.
avveniredicalabria.it, 17 gennaio 2023 Ha registrato una larga partecipazione il Forum “Famiglie ferite ed educazione dei figli, sfide per la Chiesa e le associazioni” sull’importanza di educare i giovani all’amore, che si è tenuto nella sala conferenze della Chiesa del crocifisso su iniziativa del Forum provinciale delle associazioni familiari, del Centro Comunitario Agape e della parrocchia.
AFFARI SOCIALI
di Salvatore Cingari
Il Manifesto, 17 gennaio 2023 I recenti fatti di cronaca della fuga di alcuni ragazzi dal carcere minorile Beccaria hanno fatto da drammatico contrappunto alle notizie sui tagli in finanziaria per il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Se urge togliere risorse meglio farlo a svantaggio dei meno meritevoli - devono aver pensato al governo - e cioè i carcerati. Questo atteggiamento rispecchia il più generale senso comune diffuso negli ultimi decenni per cui il disagio non si affronta cercando di rimuovere le sue cause sociali...
La Repubblica, 17 gennaio 2023 Il rapporto globale dell’Ilo sui trend per il 2023: tra disoccupati e scoraggiati, ci sono 33 milioni di persone senza occupazione in più del pre-Covid. Poveri, giovani e donne più a rischio. “Serve un patto sociale”.
di Giampaolo Silvestri*
Corriere della Sera, 17 gennaio 2023 Sulla base di un approccio “multistakeholder” si può creare una relazione fruttuosa tra noi e i Paesi africani. In questi giorni in cui si stilano i propositi di un anno nuovo, vorrei rimettere al centro dell’attenzione il nostro rapporto con l’Africa. È un tema carsico, affiora per emergenze varie, soprattutto legate ai flussi migratori che scatenano slanci opposti - dall’”aiutiamoli” al “respingiamoli” - ma poi scompare sepolto da altra attualità, per tornare ad essere materia di pochi tecnici.
ansa.it, 17 gennaio 2023 L’attivista iraniana Leila Hoseinzade, 32 anni, ha descritto in un post sui social media le terribili condizioni di vita a cui sono sottoposte le detenute nel carcere di Adel Abad a Shiraz, nel centro-sud del Paese, rivelando che a molti prigionieri vengono somministrati sedativi e pillole contro l’ansia, con degli effettivi indesiderati ed inaspettati.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
Presentazione del libro "Le pene e il carcere", di Stefano Anastasia (Roma, 18 gennaio 2023)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv fino al 22 gennaio 2023
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