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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 1 febbraio 2023
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 1 febbraio 2023 Il ministro cerca una via di fuga “in Cdm e in Parlamento”. Il Pg di Torino: la “posizione processuale” “non ha nulla a che vedere” con il 41bis. La “fermezza” del Guardasigilli: “Lo Stato non può dar segno di essere intimidito dall’attività violenta”.
di Alberto Cisterna
Il Dubbio, 1 febbraio 2023 Regime duro legittimo se la strage è senza vittime? Parola alla Consulta. C’è qualcosa che non torna nel caso dell’anarchico Cospito. Certo non avrà ucciso nessuno, ma risponde di strage per un ordigno esplosivo collocato vicino una struttura dei Carabinieri. Certo non è a capo di un gruppo che si rende responsabile di sistematiche violenze sulle persone, ma ha pur sempre gambizzato un dirigente industriale.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 1 febbraio 2023 La linea dura evoca il periodo brigatista, ma oggi non c’è alcun reale pericolo di eversione. Ma cosa c’entra la vicenda Cospito con i sequestri Moro, Sossi, D’Urso e Cirillo, o con le bombe del 1993, insomma con tutti i casi nei quali lo Stato si è chiesto se fosse o meno opportuno trattare con i suoi nemici dando di volta in volta risposte diverse e persino opposte? La domanda non è retorica né superflua dal momento che da giorni tutti tirano in ballo a sproposito temi e precedenti storici che con il caso dell’anarchico in sciopero della fame non hanno in realtà niente a che spartire.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Chi vinse la prova di forza, quando il 5 maggio 1981 Bobby Sands, militante dell’Ira (Irish republican army) detenuto nel carcere di Maze, concluse morendo il suo lungo sciopero della fame e fu poi seguito da altri detenuti che gli erano compagni nella guerra che allora opponeva l’Ira al governo britannico? Margaret Thatcher primo ministro, che adottò la linea di assoluta “intransigenza verso i criminali”, che però erano detenuti per delitti politici e pretendevano di non essere assimilati ai detenuti comuni?
di Donatella Di Cesare*
Il Riformista, 1 febbraio 2023 Questo è un paese in cui si fa un gran parlare di diritti umani quando si tratta dei governi degli altri, senza avere il coraggio di gettare uno sguardo nelle patrie galere, senza avere la coscienza di denunciare le tante sopraffazioni che avvengono qui. In questo momento si sta consumando su Alfredo Cospito un gravissimo mortale abuso - un abuso compiuto in nome dei propri cittadini dallo Stato italiano. Chi è responsabile? Chi dovrà risponderne anche in futuro?
di Tiziana Maiolo
Il Riformista, 1 febbraio 2023 “Queste modifiche all’ordinamento penitenziario” - cioè quelle che hanno introdotto l’articolo 41 bis, oltre a tutto in modo retroattivo - “sono gravissime”. Non lo ha detto l’anarchico Alfredo Cospito nel 2023, ma il comunista Ugo Pecchioli nel 1992. Non era certo un libertario, il compagno Ugo. Ma erano altri tempi.
di Gianluca De Rosa
Il Foglio, 1 febbraio 2023Mauro Palma chiede al ministro Carlo Nordio e al governo di “non agire di pancia, ma giudicare nel merito” sulla richiesta dell’avvocato dell’anarchico. “Non farsi condizionare vuol dire non agire in base alle pressioni subite, ma anche non agire in risposta a quelle pressioni, sul regime di detenzione di Alfredo Cospito il governo deve giudicare nel merito e non in base all’onda emotiva di questi giorni, non farlo significherebbe dire che gli anarchici hanno vinto sul serio”. Mauro Palma, garante nazionale dei detenuti...
di Christian Raimo
Il Domani, 1 febbraio 2023 Luigi Manconi, presidente dell’associazione A buon diritto, parla della vicenda dell’anarchico detenuto al 41 bis “Le sue condizioni di salute sono peggiorare ed è costretto sulla sedia a rotelle. Tutto è nelle mani del ministro Nordio”.
di Daniela Preziosi
Il Domani, 1 febbraio 2023 L’ex ministro Andrea Orlando: “Ho difeso il 41 bis, l’ho applicato. Nessuno di noi vuole che Cospito sia liberato né che possa comunicare con l’esterno, ma quel tipo di comunicazioni peculiari dei movimenti politici si possono interdire attraverso altri strumenti. La mia è una perplessità sull’applicazione concreta”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 1 febbraio 2023 “Non do la sua morte come imminente, ma se il digiuno non viene interrotto è fatale che si vada incontro a quell’esito”, ha raccontato la dottoressa Angelica Milia, medico di fiducia dell’anarchico Alfredo Cospito, a Luigi Manconi su Repubblica. L’uomo ha superato i cento giorni di sciopero della fame ed è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello milanese di Opera, dove si può contare su un’assistenza sanitaria più efficace.
di Claudia Fusani
Il Riformista, 1 febbraio 2023 Parla l’avvocato Pagano, difensore di Roberto Adinolfi, l’ex manager Ansaldo che fu gambizzato dall’anarchico nel 2012. “È ingiusto infliggere a quel detenuto dei tormenti inutili. A me il regime del 41bis non piace affatto. Anzi, non serve assolutamente a nulla e, come in questo caso, ha un effetto contrario a quello che dovrebbe avere”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 1 febbraio 2023 Il deputato Donzelli, fedelissimo di Meloni, cita relazioni di servizio della polizia penitenziaria per sostenere connivenze tra l’anarchico e la ‘ndrangheta. La strategia per contenere il caso che spacca la maggioranza.
di Lorenza Rapini
La Stampa, 1 febbraio 2023 Nordio sul 41bis: “Il ministero non può intervenire”. Sul caso dell’anarchico è intervenuto anche il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo: “Sta scontando la pena come condannato in via definitiva”.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 1 febbraio 2023 Il numero 2 di FdI e del Copasir si scaglia contro i dem che hanno visitato Cospito in carcere. In campo il Giurì d’onore e il ministro. Finirà di fronte al Giurì d’onore, che però si limita a distribuire i torti e le ragioni in via definitiva, senza voto e senza poter essere sindacato ma anche senza poteri sanzionatori. Finirà in tribunale: la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani ripete per tutto il giorno che il suo partito procederà “per via anche giudiziaria perché è stata lesa la nostra onorabilità”.
di Michele Serra
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Ci sono frasi che dicono di noi, se non tutto, molto. Per esempio questa del meloniano Donzelli, protagonista della bagarre a Montecitorio: “Io quando vado in carcere vado a trovare la polizia penitenziaria”, ha detto il golden boy di FdI ai giornalisti, dando dell’incidente in aula una lettura politica chiarissima, anche onesta: la destra sta con le guardie, questa è la sua antica vocazione, e proprio non riesce a capire perché mai qualcuno debba occuparsi anche dei ladri, arrivando a considerarli - addirittura - persone.
di Francesco Verderami
Corriere della Sera, 1 febbraio 2023 Gli atti citati a Montecitorio non sono disponibili per i parlamentari. Il nervosismo del ministro della Giustizia, Nordio, e la freddezza tra gli alleati: solo Salvini ha manifestato solidarietà all’esponente FdI. L’imbarazzo di Palazzo Chigi si è presto tramutato in preoccupazione, perché le parole pronunciate alla Camera da Donzelli hanno scatenato un putiferio non solo nei rapporti con l’opposizione ma anche nella maggioranza e soprattutto dentro il governo. E rischiano di produrre gravi conseguenze, non solo politiche.
di Carlo Bonini
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Il deputato di FdI scatena la bagarre in aula accusando alcuni esponenti del Pd di essere vicini a Cospito per un visita in carcere. Incapace di una postura consona al ruolo di partito di maggioranza al governo del Paese, Fratelli d’Italia decide di far deragliare il delicato dibattito che si è aperto nel Paese sul regime carcerario cui è sottoposto l’anarco-insurrezionalista Alfredo Cospito e sulla risposta da dare alla sfida violenta posta dalla galassia anarchica, trasformando la faccenda in una miserabile quanto sgangherata corrida.
di Annalisa Cuzzocrea
La Stampa, 1 febbraio 2023 Accade che il potere possa inebriare, confondere, dare alla testa. Accade quindi che un deputato di maggioranza, capo dell’organizzazione del proprio partito, vicepresidente del Copasir, uomo di fiducia della presidente del Consiglio, possa pensare che a questo punto - arrivati fin qui - tutto sia lecito. Che sia lecito alzarsi nell’aula della Camera mentre si vota - in modo unitario - l’istituzione di una commissione delicatissima come la commissione antimafia e alludere a presunti intrallazzi tra il principale partito...
di Liana Milella
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Intervista al deputato dem che ha incontrato l’anarchico nel penitenziario di Sassari. “Donzelli? Un personaggio inquietante col senso dello Stato sotto zero”. Il senatore dem Walter Verini, che con Orlando e Serracchiani ha visitato Cospito a Sassari, si precipita alla Camera appena gli riferiscono le parole di Donzelli. Sono le 11.30, e da quel momento condivide coi suoi colleghi “lo sdegno per le affermazioni ignobili di questo personaggio”.
di Tommaso Ciriaco e Giuliano Foschini
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Il sottosegretario con delega al Dap ha svelato al collega il documento riservato con le conversazioni tra l’anarchico e i boss sulla battaglia contro il 41 bis. Un documento riservatissimo finisce sul tavolo del ministero della Giustizia, perché si possano prendere decisioni sulla detenzione di Alfredo Cospito e su quella di alcuni dei più pericolosi mafiosi italiani.
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 1 febbraio 2023 “Migranti, anarchici: tutto quello che non sa affrontare lo fa diventare un problema di ordine pubblico”. Questo trasferimento a Opera rappresenta un modestissimo atto dovuto. Nel senso che per una persona in grave pericolo di vita come il detenuto Cospito, il minimo che possa fare l’istituzione che ha la responsabilità della sua custodia è garantirgli un presidio medico che ne possa minimizzare i rischi. Siamo veramente al punto zero rispetto a quello che è il cuore della questione, cioè la possibilità...
di Salvatore Merlo
Il Foglio, 1 febbraio 2023 Quelle del deputato non sono state parole dal sen fuggite, ma l’espressione d’una sottospecie di strategia comunicativa. Espedienti tanto facili quanto grossolani, che si sperava venissero accantonati dagli esponenti della maggioranza.
di Alessandro De Angelis
huffingtonpost.it, 1 febbraio 2023 Le manganellate al vento di Donzelli ri-mostrano lo spirito autentico di questa destra, dopo mesi di politicamente corretto vissuti come in una camicia di forza. E rappresentano un perfetto diversivo dalle ripetute retromarce sui singoli dossier
di Carmelo Musumeci
Il Dubbio, 1 febbraio 2023 Il dibattito ha preso una strana piega: prevale la superficialità. Si sa, i massi media danno notizie, ma non fanno informazione corretta, per questo l’opinione pubblica è scarsamente e male informata sulla giustizia, sulle carceri e sulla criminalità organizzata.
di Luca Cereda
vita.it, 1 febbraio 2023 Gonnella, Antigone: “In parlamento è in discussione la conversione in legge del decreto n. 198 della legge 29 dicembre 2022 “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, che dovrà essere approvata entro il prossimo 27 febbraio. All’interno speriamo trovi posto la misura per garantire ai 700 detenuti semiliberi di tornare al loro percorso di reintegrazione sociale, cancellando questo brutto passo indietro”.
di Francesca Solinas
Italia Oggi, 1 febbraio 2023 Investimento di tre milioni di euro per offrire opportunità di inserimento nel contesto sociale. Dalle 12:00 del 24 febbraio alle 12:00 del 24 marzo 2023 sarà possibile presentare le candidature per uno dei quattro avvisi pubblicati lo scorso 24 gennaio, che nascono dall’iniziativa promossa dal Ministro per lo sport e i giovani, tramite il dipartimento per lo sport, realizzata in collaborazione con la società Sport e salute. Le risorse finanziarie per il presente avviso sono pari a Euro 3.000.000,00.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 1 febbraio 2023 I due magistrati a difesa dello strumento. “Tracciare tutte le operazioni contro gli abusi”. “Le intercettazioni servono: sia quelle “tradizionali” che quelle effettuate a mezzo del trojan”. È quanto affermato ieri, in estrema sintesi, davanti alla Commissione giustizia di Palazzo Madama dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Nelle loro audizioni, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle intercettazioni voluta dalla presidente della Commissione Giulia Bongiorno...
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 1 febbraio 2023 Il Procuratore nazionale antimafia ascoltato in Senato. “Il livello delle garanzie per gli indagati può essere ancora significativamente alzato, ma senza andare a discapito delle indagini”. “A proposito delle intercettazioni, io penso che ci sia bisogno di innalzare significativamente il livello delle garanzie. Ma penso anche che occorra farlo senza andare a detrimento delle indagini”. Una manovra, ha detto ieri il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo ai senatori della commissione giustizia...
di Chiara Lalli
Il Foglio, 1 febbraio 2023 La differenza sta nei modi e negli usi, nella facilità con cui migliaia di ore di vite esondano dalle indagini per diventare costume, divertimento macabro. Possibile che non siamo capaci di coglierne la mostruosità?
di Frank Cimini
Il Riformista, 1 febbraio 2023 I termini delle indagini sono ormai scaduti. Il reato non c’è perché così aveva messo nero su bianco il giudice delle indagini preliminari peraltro aggiungendo: “E chissà se mai ci sarà”. Ma il pm non ha ancora deciso di archiviare o di inventarsi l’ennesimo reato poi cassato. Tiene a bagnomaria l’unico indagato (di cosa? Ah saperlo!). Si chiama Paolo Persichetti ricercatore storico indipendente, si occupa di terrorismo e del caso Moro, le due paroline magiche che in questa democratura impediscono rispetto delle regole e dei diritti.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 1 febbraio 2023 Per la Cassazione, ordinanza 2893 depositata oggi, su richiesta della parte interessata, va inserita una scheda a margine che dia conto dell’esito del procedimento.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 1 febbraio 2023 Quando i reati sono diversi estendere de plano i risultati ottenuti tramite trojan equivarrebbe a dare una delega in bianco ai giudici. L’utilizzo delle intercettazioni ottenute dal posizionamento di un captatore informatico è consentito anche in altro diverso procedimento se si tratta di reati connessi. Perciò il giudice che adotta una misura cautelare sulla base delle intercettazioni emerse in altro e precedente procedimento a carico dello stesso imputato deve sufficientemente motivare sulla connessione tra i due iter processuali.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 1 febbraio 2023 Ancora un suicidio nelle carceri toscane. È il quinto dall’inizio del 2022. Stavolta nel penitenziario di San Gimignano. Il detenuto, 44 anni di Napoli, è stato trovato ieri senza vita dagli agenti nella palestra della sezione isolamento. Secondo i sindacati Uil Pa, si trovava in isolamento per essere stato trovato in possesso di un micro cellulare, sanzione che sarebbe terminata tra pochi giorni. L’uomo arrivava da un altro carcere, stava scontando una pena che sarebbe terminata nel 2039 ed era in regime di alta sicurezza.
di Sandro De Riccardis
La Repubblica, 1 febbraio 2023 Lo scorso giugno gli avvocati avevano chiesto il differimento della pena per la gravità delle sue condizioni di salute. Richiesta accolta solo venerdì scorso. Trentaquattro anni in carcere, ventidue al 41 bis, dietro le sbarre ininterrottamente dal 1990. Fino a un aggravamento delle sue condizioni di salute che hanno portato i suoi legali a chiedere un differimento pena nel giugno dello scorso anno, concesso solo venerdì scorso.
di Irene Famà
La Stampa, 1 febbraio 2023 Il pm: un anno e due mesi per l’ex comandante della polizia penitenziaria Alberotanza e quattro anni per l’agente Apostolico. Un anno di carcere per l’ex direttore del carcere Lorusso e Cutugno Domenico Minervini, un anno e due mesi per l’ex comandante della polizia penitenziaria Giovanni Battista Alberotanza e quattro anni per l’agente Alessandro Apostolico.
di Alessandra Ventimiglia
La Discussione, 1 febbraio 2023 È l’articolo 27 della Costituzione a ricordarci il fine rieducativo della pena detentiva. I dati del ministero di Giustizia attestano che il lavoro aiuta il detenuto a recuperare l’autostima e la fiducia in sé stesso, incoraggiandolo a intraprendere un percorso virtuoso di reinserimento sociale, che evita le recidive, cioè di ricadere in comportamenti devianti. Infatti, il 95% dei detenuti che transitano attraverso percorsi formativi e professionalizzanti, di orientamento al lavoro e di accompagnamento al lavoro già nelle carceri, non tornano a delinquere.
comunicareilsociale.com, 1 febbraio 2023 Il carcere è al centro del dibattito nel Rione Sanità per il primo convegno organizzato a Napoli dalla rete nazionale di “Sbarre di Zucchero. Quando il carcere è donna in un mondo di uomini”. Titolo del convegno è “Mai più una di Meno”, attraverso le storie di chi ha vissuto e vive il carcere ma anche familiari, volontari, operatori, verranno raccontate luci e ombre del sistema carcere, per riportare al centro del dibattito un tema troppo spesso relegato ai margini.
di Bruna Alasia
pressenza.com, 1 febbraio 2023 Il terzo comma dell’articolo 27 della nostra Costituzione stabilisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. “I nostri ieri”, film diretto da Andrea Papini, dimostra che uno dei mezzi per ottenere una vera riabilitazione dei detenuti è il cinema, il teatro, se vogliamo le espressioni artistiche in generale. Citando Erich Fromm, bisogna convenire che è certificata la considerazione “l’uomo che non può creare vuole distruggere”...
DOCUMENTI
Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia: percorso assembleare elettivo
Appello. "Morire di pena", piattaforma per l’abolizione di ergastolo e 41bis
"Morire di pena". Risposte alle obiezioni più frequenti contro l’abolizione di ergastolo e 41bis
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22 agosto 2005)
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