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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 9 dicembre 2023
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 9 dicembre 2023 In Italia siamo arrivati di nuovo a 60.000 detenuti su 47.000 posti, con 18.000 agenti di custodia mancanti. Lo Stato sembra non garantire più l’incolumità di chi detiene. Che screanzato, questo detenuto egiziano agli arresti da due giorni per furto. Che maleducazione impiccarsi al V raggio di San Vittore (715 posti, media annuale di 896 presenze, al momento più 1.110 ristretti di cui 450 con dipendenze certificate), mandando così a casa già a metà del secondo atto del “Don Carlo” di Verdi la “società civile” che celebrava il rito del risotto e panettone con i detenuti dopo aver visto assieme sul maxischermo la “Prima” della Scala.
di Sergio D’Elia*
L’Unità, 9 dicembre 2023 Nelson Mandela è venuto a mancare dieci anni fa. Ma nessuno può veramente dire che ci ha lasciati o che ha lasciato un vuoto. Tanti sono quelli che della sua mancanza hanno fatto in questi anni una presenza, tanto è quello che in nome suo e del suo vissuto è diventato stato di vita e di diritto.
di Giuliano Guida Bardi
tpi.it, 9 dicembre 2023 “In Italia un’ingiusta detenzione ogni 8 ore”. Irene Testa, storica tesoriera del Partito Radicale Transnazionale e Transpartito, lotta da sempre nelle carceri, come i radicali, come ha insegnato Marco Pannella. Oggi è Garante per i detenuti della Regione Sardegna.
di Monica Coviello
vanityfair.it, 9 dicembre 2023 Per i 100 mila bambini in Italia che hanno la mamma o il papà in carcere, dal 10 al 30 dicembre è attiva una speciale raccolta. Ci sono bambini da cui Babbo Natale potrebbe non passare per la consueta consegna dei regali. Sono quei 100 mila in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno la mamma o il papà in carcere.
di Angela Stella
L’Unità, 9 dicembre 2023 “Non appartengono a nessuna maggioranza. Sono necessariamente, in quanto tutori dei diritti, potenzialmente contro la maggioranza. La polemica contro quelli che hanno disapplicato i provvedimenti governativi non ha senso. Se c’è un potere incontrollato, che può travolgere la vita di chiunque, è quello dell’accusa”. Le pagelle dei magistrati? “Chiacchiere al vento”. Questione giustizia: il professore avvocato Tullio Padovani, Accademico dei Lincei, dice la sua sulle ultime vicende.
di Errico Novi
Il Dubbio, 9 dicembre 2023 Il ministro e il vice smentiscono le ricostruzioni secondo cui ci sarebbe una divergenza sullo stop alla legge. Che in realtà è sgradito a entrambi. Nessuno scontro. Anzi, molte perplessità condivise. Via Arenula smentisce categoricamente, con una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, un conflitto, sulla nuova prescrizione, tra il guardasigilli Carlo Nordio e il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. “Nessuno scontro, nessun litigio, ma un quotidiano e costruttivo dialogo su tutti i temi della giustizia”, recita testualmente il comunicato. Che prosegue: “Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il vice, Francesco Paolo Sisto, smentiscono “con vigore” le indiscrezioni di stampa relative ad un loro presunto dissidio sulla riforma della prescrizione. Totale armonia e costante confronto su tutto”.
di Conchita Sannino
La Repubblica, 9 dicembre 2023 Il vicepresidente del Csm: “Caso Apostolico? Non si può volere tutto: inamovibilità, autonomia e indipendenza non stanno insieme anche con la parzialità”. “Le dichiarazioni di Crosetto? Il ministro ha già parlato con i magistrati. Sarei del parere di non enfatizzare questo caso”. Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, è alle prese con una mission quasi impossibile: placare l’incendio riattizzato dalle dichiarazioni del ministro della Difesa. Le cui parole - solo pochi giorni fa - sono cadute nel silenzio eloquente del Capo dello Stato Mattarella, che presiedeva il plenum a Palazzo dei Marescialli. Tra poche settimane, a gennaio, per l’avvocato padovano sarà un anno esatto nell’ufficio di vertice del Csm. Un bilancio “positivo” che per Pinelli, incrocia uno dei momenti più tesi del rapporto tra toghe e governo.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 9 dicembre 2023 È passato effettivamente qualche tempo da quanto Matteo Salvini e Giorgia Meloni promettevano pubblicamente, un giorno sì e l’altro pure, ai sindacati di polizia (soprattutto penitenziari) più destrorsi di cancellare o neutralizzare la legge 110 che, dopo quasi trent’anni dalla ratifica italiana della relativa Convenzione Onu, ha introdotto nel 2017 il reato di tortura nel nostro ordinamento penale.
di Laura Tedesco
Corriere Veneto, 9 dicembre 2023 È successo ancora. Un nuovo suicidio in cella a Verona. Un’altra vita spezzata nel carcere scaligero di Montorio, diventato il più “attenzionato” e sotto i riflettori d’Italia da quando, sabato 25 novembre, è arrivato Filippo Turetta, il 22enne assassino dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, tuttora rinchiuso nella sesta sezione infermeria (con una sorta compagno di cella-tutor) anche per scongiurare possibili atti autolesionistici.
Corriere della Sera, 9 dicembre 2023 È morto il detenuto 46enne di origine nordafricana che si è impiccato giovedì sera a San Vittore, in cella, mentre nella rotonda centrale del carcere veniva trasmessa la “Prima” del Don Carlo alla Scala. Le sue condizioni sono apparse da subito gravissime: non ha superato la notte. “Per una gravissima improvvisa emergenza sanitaria ritengo che sia opportuno interrompere questa serata: scusate, purtroppo il carcere è anche questo”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 9 dicembre 2023 Il Tribunale per i minorenni di Cagliari ha recentemente convalidato l’arresto di un giovane di 14 anni, accusato di tentato omicidio e attualmente detenuto nell’istituto minorile di Quartucciu. L’adolescente, in stato di shock e sofferenza, ha scelto di non rispondere alle domande, invocando la sua incapacità emotiva, come affermato dall’avvocato difensore Piergiorgio Piroddi.
di Paolo Praticò*
ilreggino.it, 9 dicembre 2023 Le riflessioni del Garante metropolitano per i detenuti: “Chi esce in libertà dopo un periodo più o meno lungo, trova il mondo cambiato”. L’inclusione in un progetto di vita per chi lo ha interrotto con una detenzione, non può prescindere dal considerare il tempo deformato dal quale proviene il detenuto. per colpa o per dolo non ha importanza, perché nessuno della società civile può sentirsi esente da responsabilità quando una parte di essa sbaglia o dei singoli individui sbagliano.
di Cecilia Colli
lavocedinovara.com, 9 dicembre 2023 Un progetto pilota nato dalla sinergia tra Senfors e Ance in collaborazione con la casa circondariale di Novara, il Comune e il Provveditorato alle carceri. Dieci detenuti del carcere di Novara stanno seguendo un corso professionalizzante per imparare il mestiere di muratore. All’interno dell’istituto penitenziario costruiranno una rampa per disabili, un campo da bocce in trasformando alcuni spazi detentivi in luoghi di socializzazione e altri lavori si vedranno in futuro. Si tratta di un progetto pilota nato dalla sinergia tra Senfors, Sistema Edile Novarese Formazione e Sicurezza e Ance, Associazione nazionale costruttori edili.
di Marta Gasparon
Gente Veneta, 9 dicembre 2023 Tornare a sentirsi considerate persone, nella consapevolezza che attraverso il bello e il buono si può conoscere il vero. Il bilancio del progetto dell’associazione “Fondamenta delle Convertite”, finanziato con risorse regionali e supportato dagli “Amici dei musei e monumenti veneziani”, è più che positivo. I risultati finora raggiunti sono stati presentati nella sede di The Human Safety Net e sono il frutto di una serie di attività dedicate alla casa di reclusione femminile della Giudecca con lo scopo di offrire alle detenute la possibilità di riappropriarsi gradualmente di un contatto con il “fuori”, fornendo un supporto concreto al loro percorso di reintegrazione con la città.
di Marta Occhipinti
La Repubblica, 9 dicembre 2023 Un viaggio negli Icam (istituti a custodia attenuata per detenute madri) compiuto dalla fotografa Anna Catalano. Nelle loro stanze il crimine non ha un nome. Ha però suoni e colori. Quello degli spioncini quadrati da dove si affacciano gli agenti e del pianto di una voce vicina, ma invisibile. Zinetta, 4 anni, capelli lunghi, sta seduta da sola su una panchina esterna dell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam) di Lauro. A pochi metri, dietro una finestra sbarrata affacciata sul cortile una manina chiede di uscire: non può, perché in isolamento preventivo da Covid con sua madre, in un’ala dedicata.
CULTURA
di Natalino Irti
Corriere della Sera, 9 dicembre 2023 L’afflizione delle indagini, l’angoscia dell’attesa. Per l’imputato si può parlare di una sorta di “diritto del dolore”. Già subire un processo è un’esperienza punitiva: la riflessione di Giovanni Bazoli. processo e pena vengono percepiti, nel diffuso sentire e nella quotidianità del linguaggio, come un prima e un dopo, un presupposto e una conseguenza. Il processo si conclude con il giudizio; la pena è irrogata nella sentenza.
di Guido Stampanoni Bassi
formiche.net, 9 dicembre 2023 Il diritto a informare ed essere informati è sacrosanto ma esiste una netta differenza tra cronaca e voyeurismo. Non sono un giornalista e, quindi, non spetterebbe a me dire come si pubblica una notizia. Non sono neanche un direttore o un editore di un quotidiano (lo sono, in realtà, ma di una rivista giuridica) e, quindi, non spetterebbe a me stabilire cosa sia una notizia e cosa no. Suppongo lo sia tutto ciò che è in grado di far vendere.
AFFARI SOCIALI
di Grazia Zuffa
L’Unità, 9 dicembre 2023 Ho ascoltato le parole del padre di Giulia Cecchettin al funerale della figlia. Gino Cecchettin ha scelto di dare un senso alla storia tragica della figlia allacciandola alle tante storie tragiche di donne uccise dai loro compagni. Lo stesso aveva fatto la sorella di Giulia, rivendicando il suo lutto come pubblico e politico, non solo privato. È come se, per ambedue, il dolore personale abbia dato la forza per scavare, con determinazione e sguardo più acuto alle radici del “male” sociale della violenza contro le donne: “per trasformare questa tragedia in una spinta al cambiamento” ha detto il padre.
di Serena Sileoni
La Stampa, 9 dicembre 2023 Il sistema scolastico italiano è in grado di preparare i nostri figli ad affrontare il mondo dei grandi? È difficile valutare un sistema scolastico irrigidito come il nostro. Anche per questo è utile leggere i risultati dell’indagine PISA 2022 dell’OCSE, per quanto possa mostrare i limiti tipici dei tentativi di misurazione di fenomeni complessi. L’indagine riguarda le competenze e le conoscenze degli studenti quindicenni nelle tre principali aree del sapere: matematica, lettura, scienze. L’obiettivo non è valutare loro, ma il sistema educativo che deve prepararli al futuro, prima di tutto insegnando loro a comprendere e a farsi comprendere, a risolvere problemi, a pensare con spirito critico.
di Gaia Scacciavillani
Il Fatto Quotidiano, 9 dicembre 2023 “Non siamo cattivi, abbiamo fatto del nostro meglio per aiutare quelle persone”. “Non è stato facile andarsene: ti tengono stretto lì dentro, perché non hanno personale”. “Dopo quell’esperienza sono ancora sotto Xanax, ma tornerei solo per aiutare quei ragazzi”. Sarà la bassa età media, sarà l’alta dose di empatia, fatto sta che i racconti di chi ha lavorato al Cpr di via Corelli a Milano e ha accettato di confidarsi con ilfattoquotidiano.it seppure in forma anonima, sono tutti diversi e originali, ma accomunati dalla convinzione di aver fatto il massimo per i cosiddetti trattenuti, i detenuti nei centri per il rimpatrio.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 9 dicembre 2023 Le valutazioni sul patto per i migranti sono destinate a spostarsi nei tribunali. In Albania andranno solo quelli imbarcati “su mezzi delle autorità italiane all’esterno del mare territoriale” dell’Italia e di altri paesi Ue. Ma le navi militari di uno stato sono “parte del suo territorio”. Ai migranti salvati da tali navi andrebbe, quindi, applicato il diritto Ue, che però non può applicarsi in uno stato terzo. Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per la ratifica dell’accordo con l’Albania sui migranti. In un primo momento, sembrava che non vi sarebbe stato il passaggio in parlamento, poi la criticità è stata superata. Ma di criticità ne restano molte altre.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 9 dicembre 2023 Fonti Ue: “Negoziati saltati dopo un quarto d’ora, nessuno ha voluto mediare”. A Bruxelles i tempi sono sempre più stretti. Anzi, resta solo l’appuntamento del 18 dicembre per trovare l’accordo sul Patto migrazione e asilo al centro del negoziato tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue. La riunione del 7 dicembre poteva essere la volta buona o almeno quella decisiva. “Non vedo grandi problemi al trilogo, i colegislatori non sono sulla stessa linea ma l’atmosfera è serena, sono fiduciosa che raggiungeremo un accordo”, aveva detto la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson al Consiglio Interni del 5 dicembre.
di Nancy Porsia
Il Domani, 9 dicembre 2023 Ecco perché riprendono le partenze dalla costa libica, dopo lo sciopero degli “uomini mascherati” che si occupano di contrastare il contrabbando e il traffico di esseri umani. Così contrabbandieri e trafficanti sono tornati a lavorare senza neanche nascondersi. Un peschereccio con 573 persone a bordo è arrivato a Lampedusa lo scorso lunedì 27 novembre. Era partito da Zuwara, città nell’estremo ovest della Libia, al confine con la Tunisia. La maggior parte delle persone a bordo erano uomini, poi donne con i figli e minori non accompagnati. Si tratta del terzo barcone con oltre cinquecento persone a bordo arrivato da Zuwara da inizio mese. Dopo poche ore, ne è arrivato un altro, sempre dalla stessa città. Questa volta sono sbarcate 259 persone.
di Anna Maria Brogi
Avvenire, 9 dicembre 2023 Washington mette il veto in Consiglio di sicurezza a una richiesta di cessate il fuoco immediato: “Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia”. “L’inazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e i veti degli Stati membri, in particolare gli Stati Uniti, li rendono complici del massacro” nella Striscia di Gaza. Non lascia spazio all’interpretazione la posizione dell’Ong Medici senza frontiere. Dalla ripresa dei combattimenti, il 1°dicembre dopo sette giorni di tregua, nel solo ospedale al-Aqsa hanno visto arrivare 1.149 pazienti, dei quali 350 sono deceduti quasi subito.
di Matteo Castellucci
Corriere della Sera, 9 dicembre 2023 Per l’esercito israeliano si tratta di miliziani di Hamas, “catturati in zone che la popolazione avrebbe dovuto lasciare da settimane”. Secondo la CNN alcuni di loro sarebbero civili. Giovedì 7 dicembre, sui social e online, hanno iniziato a circolare alcune immagini che mostrano alcuni uomini catturati dalle truppe israeliane nel nord della Striscia di Gaza. In questi frame li si vede bendati, inginocchiati, con le mani bloccate dietro la schiena, spogliati dei vestiti e circondati dai soldati dell’Idf.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'11 al 17 dicembre 2023
Convegno: "Governare attraverso la criminalità nell'epoca dei populismi" (Roma, 15 dicembre 2023)
Mercatini di Natale al carcere di Bollate (Casa di Reclusione di Milano-Bollate, 16 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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